Arata 5

Vedo con piacere che l’accenno di Celani all’invenzione di Arata inserita nella risposta ad Alessio Guglielmi ha destato molto interesse. Vale la pena di approfondire l’argomento, risalendo al brevetto stesso di Arata, uno dei Giapponesi tanto ammirati da Celani.
Arata presenta la sua cella in un intervento fatto presso presso l’ICCF 12 del 2005.

Fai clic per accedere a ArataYdevelopmenb.pdf

cella 1

Come vedete, viene riportata una pressione di deuterio di circa 10^4 atmosfere e viene anche indicato il suo impiego in ff. Rendetevi conto, il contenitore è palladio, un metallo permeabile all’idrogeno/deuterio e che perde resilienza quando avviene un passaggio di fase provocato dalla modificazione del rapporto Pd:H. Non credo serva essere esperti di Scienza dei Metalli per capire l’enormità della cosa, è come pretendere di trattenere acqua in un colapasta fatto di polistirolo bucato.
Il paragrafo che segue è altrettanto inverosimile.

reaction

Il titolo in grassetto mi sembra senza senso. Reazione tra un brevetto e un catodo? Forse è un mio limite.
Cinquanta anni prima del 2005 dovrebbe essere il 1955, non il 1933. Ma lasciamo perdere, anche se in un documento presentato a un congresso, sia pure un ICCF, un errore simile significa una testa distratta.
Arata scrive che la cella descritta nel brevetto può essere usata per produrre deuterio. In realtà la cella è completamente disadatta; la produzione elettrolitica di acqua pesante procede attraverso una tecnica nota dai primi anni 30 del secolo scorso che non serve descrivere in questa sede. E’ una tecnica sostanzialmente semplice, anche se costosa per il consumo di energia elettrica. Il divieto americano riguardava il possesso di deuterio, non esistevano segreti militari sulla sua produzione.
Celani riconosce con entusiasmo i meriti fasulli di Arata:

Motivo del contendere è stato, tra l’altro, un esperimento riguardante la “Compressione Elettrochimica dell’Idrogeno (e/o) Deuterio) in un catodo cavo di Palladio”.
Tale esperimento è stato effettuato, per la prima volta su vasta scala, dal Prof. Yoshiaki Arata (Università di Osaka, Giappone), nel lontano 1958. Obiettivo era la produzione di Deuterio, per esperimenti di Fusione Calda, nonostante i gravosi limiti (di tipo Scientifico, Tecnologico, Commerciale) imposti dagli USA alla Popolazione del Giappone.

E’ una specie di fiera della superficialità e della vanità. Arata si pavoneggia e descrive un’invenzione fantascientifica, giusto adatta per i creduloni che frequentano gli ICCF.
Io sono convinto che la lettera di risposta ad Alessio Guglielmi non porterà fortuna a Celani; ne ha approfittato incautamente per dichiarare pubblicamente la sua compromissione con il brevetto di Arata.
Vediamo se la spietata sfiga passerina colpisce lui come ha colpito Crpntr.
Celani si comporta come previsto, evita di esibire la sua cella da 50 bar. Potrà tenerla nascosta a lungo? Credo che perfino i suoi tifosi sarebbero curiosi di vederla in funzione, anche se nei blog gli credono sulla parola. Il desiderio di dimostrare che Franchini non conosce la chimica è troppo forte per tenere la cella magica nascosta in magazzino.
Non chiedo a Celani di produrre 10000 atmosfere; me ne basterebbero 50 per chiudere questo blog per la vergogna di avere commesso un clamoroso errore di elettrochimica.

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284 risposte a Arata 5

  1. Luca ha detto:

    Grazie
    Spero che qualche passero svolazzi fin qua e abbia la pazienza di leggere attentamente e con spirito un po’ piu critico e meno da tifoso. Proprio non capisco. L’esposizione è talmente limpida, nero su bianco, non serve nemmeno una laurea per comprenderla.
    Qualcuno, probablmente poco abituato alle pratiche accademiche, sostiene che sia Lei, Franchini, a dover replicare l’esperimento di Arata/Celani per dimostrare che non funziona. La carta non basta. Come se per dimostrare che 2+2 non fa 5 si debba per forza usare i sassolini. Roba de matt.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Luca

      Spero che qualche passero svolazzi fin qua e abbia la pazienza di leggere attentamente e con spirito un po’ piu critico e meno da tifoso.

      Che siano solo tifosi si capisce da certi dettagli, come quel Nemo che chiede a neutrino l’indirizzo dell’intervento di Arata all’ICCF12. Si affidano a Celani e non conoscono Arata che ispira da sempre Celani. Nessuno di loro è realmente incuriosito dalla compressione elettrochimica. Gli basta urlare che è una delle ganzate prodotte dai ff. Che esista o non esista gliene frega niente.

  2. Livio Varalta ha detto:

    Uno dice (cito a memoria): “l’abbiamo spento, francamente guardando per 3 ore un motore che che gira ci siamo annoiati”.
    Non ricordo il motivo per il quale anche noi, poveri mortali, non possiamo annoiarci un po’.

    Un altro: “non è più tempo di dimostrazioni pubbliche ora si va sul mercato, sarà il mercato a dimostrare”.
    E’ passato del tempo, il mercato è ancora in attesa.

    Un altro ancora: ” Dopo ben SETTE ANNI sono impegnato in altre attività sperimentali e, purtroppo, NON HO IL TEMPO per rifare un esperimento già abbondantemente dimostrato a livello “Galileiano”.
    Non ci è dato a sapere perché un esperimento, già abbondantemente dimostrato a livello “Galileiano”, non possa essere reperibile in qualche laboratorio di università, di ente di ricerca, o in qualche museo della scienza.

    Li fanno con il ciclostile.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Livio

      Li fanno con il ciclostile.

      Ora ci si mette pure Melchior, convinto che a sfidare Celani si rischi di diffamarlo.
      Insisto: se non mette Massa in grado di ripetere l’esperimento di cui è così orgoglioso, scriverò che è un millantatore.
      Scommetto che non darà mai a Massa la cella e le istruzioni necessarie, quindi… mi tira per i capelli.
      Melchior, Lei come farebbe?

      • Luca ha detto:

        Qualcuno più bravo di me potrebbe spiegare a questo signor M. la differenza che passa tra diffamazione e confutazione scientifica? Poi segnalo che un altro passero da guerre, un tal R., ha le penne parecchio arruffate, complice la pazza primavera di quest’anno che ne ha probabilmente compromesso i riti di accoppiamento e scombussolato i flussi ormonali. Spiacente ma quando leggo sul P.Sera certi commenti offensivi, oltre che pregni di tronfia ignoranza a 360°, non riesco a trattenere il sarcasmo pesante.
        Buon Primo Maggio

  3. Camillo Franchini ha detto:

    @Mario Massa

    Una mia replica sarebbe un test contro di te: se funziona perdi, se non funziona Celani dirà che ho sbagliato qualcosa: per questo ti avevo chiesto il permesso.

    @Luca

    Qualcuno, probabilmente poco abituato alle pratiche accademiche, sostiene che sia Lei, Franchini, a dover replicare l’esperimento di Arata/Celani per dimostrare che non funziona.

    Ci sarebbe una soluzione molto semplice, elegante, definitiva: Mario Massa si fa prestare la cella di Celani, non importa se è incompleta, e fa il suo esperimento con comodo nel suo laboratorio, senza troppe spese. Se raggiunge cinquanta atmosfere Arata e Celani faranno un figurone; se non accade, il figurone lo faccio io. Aggiungo che a me basterebbero anche 8 atmosfere.
    Scommetto un caffè che Celani non accetterà.
    Se Mario è d’accordo, scrivo io stesso a Celani, pregandolo di collaborare in nome della scienza.
    Buon 1° maggio.

  4. Solo di passaggio ha detto:

    Sempre appassionante. Grazie!

  5. Camillo Franchini ha detto:

    @neutrino

    Seguo i tuoi interventi da Daniele. I ragazzi si sono un po’ svegliati, mi fa piacere; fin che sono seduti sulla sponda ubertosa del fiume possono almeno alternare JoNP con Fusionefredda, se hanno campo. Per un po’ avranno da accapigliarsi.
    Credo che la trattazione elettrochimica più raffinata della configurazione sperimentale di Arata sia stata fornita dal chimico Prof. Giovanni Vallebona diversi anni fa. Purtroppo esiste solo come comunicazione privata a me. Essa è basata sull’asimmetria che esiste tra la superficie esposta alla soluzione acquosa e la superficie interna del catodo cavo. Giovanni però non fa previsioni sulla differenza di pressione di idrogeno gassoso tra esterno ed interno. Come dice Rodrigo, potrebbe trattarsi solo di meno di 0,1 bar. O forse non è nemmeno misurabile. Secondo me, il fatto che il palladio presenti una sovratensione bassissima alla scarica dell’idrogeno comporta che esso abbia un effetto catalizzatore sull’idrogenazione molto potente, per cui non esiste isteresi alla dissociazione/ricombinazione dell’idrogeno. Questo toglie molta differenza tra interno ed esterno della cella. L’idrogeno non sa se è dentro la cella o fuori. Sguscia da una parta all’altra della parete indifferentemente. E’ quello che penso io almeno.
    A questo punto ritengo che la cosa più ragionevole sia di affidare a Mario Massa la cella di Celani. Se Celani non lo fa è un gran brutto segno e sarebbe da censurare.
    Se Rodrigo si rivolge a te in quel modo, evidentemente non sa chi sei.
    Ci mette molta passione; che sia la Ragazzona? Anche lei non aveva peli sulla lingua. Sicuramente non è un tecnico; forse è un medico, perché ha scoperto che sono un vecchio paranoico.

    • mW ha detto:

      @Franchini
      Ogni tanto il personaggio in questione decide che qualcuno è cattivo. Si vede proprio che sta li ad aspettare di poter dire qualcosa e non perde occasione di rovesciare bile. Quando ce l’ha con qualcuno si vede proprio.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @mW

        Ogni tanto il personaggio in questione decide che qualcuno è cattivo.

        E’ un personaggio caratteristico nella già pittoresca fauna di Daniele. Parla di paranoia e di vecchiaia: deve essere uno psichiatra geriatrico. Può tornare utile ai vecchioni della ff, sempre più numerosi. Sarà contento che abbiamo trovato pane per i suoi denti. Prima era una noia sulla riva del fiume. Ora si scatenano fulmini e saette. Sotto ragazzi, non si fanno prigionieri.

  6. gabrichan ha detto:

    @Franchini, il brevetto del Prof. Arata è questo,:

    Fai clic per accedere a viewer

    Come si può notare è diverso da quello che ha presentato Lei, e le pressioni indicate sono delle estrapolazioni dai grafici, in relazione agli A/Cm^2 fatti percorrere negli elettrodi e dalla percentuale di H nel metallo.

    Quello a cui si riferisce Lei era in dettaglio il lavoro del Prof. Arata che metteva sotto brevetto il suo metodo per ottenere degli eccessi di calore facendo permeare del deuterio o dell’idrogeno nel palladio.

    Da notare che il metodo brevettato da Arata è usato normalmente nella produzione di gas ultra puro nei laboratori di analisi.

    Fai clic per accedere a gen030manual.pdf

    la pressione è regolabile da 0 a 4,1Atm ma in condizioni di stendby è mantenuta a 7.5Atm mi sembra più che sufficiente come pressione.

    Buon 1° Maggio.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Gabrichan

      Come si può notare è diverso da quello che ha presentato Lei

      Io ho fatto riferimento alla presentazione di Arata all’ICCF 12. Mi sembra più espressiva del brevetto. Anche neutrino ha usato la comunicazione alla conferenza. Tornerò sul brevetto, se serve.

      Da notare che il metodo brevettato da Arata è usato normalmente nella produzione di gas ultra puro nei laboratori di analisi.

      No, il metodo è diverso. La Parker usa un compartimento catodico chiuso e le membrane di palladio servono per purificare l’idrogeno. Sono differenze fondamentali da un punto di vista chimico. In comparto catodico chiuso si possono ottenere pressioni di valore limitato solo dalla tenuta del contenitore; se il comporta catodico è aperto non si può andare oltre la pressione atmosferica.
      Buon 1° maggio

      • gabrichan ha detto:

        @Franchini, La presentazione di Arata è sulla generazione di un eccesso di calore, il passaggio dei gas tra le due camere non è ottenuto usando una ddp. ma una pressione di 40Atm fra una camera e l’altra, era quello che intendevo.

        Per il generatore in teoria anche l’ossigeno dovrebbe essere chiuso, altrimenti la pressione dell’idrogeno farebbe uscire l’elettrolita, Invece l’ossigeno è aperto e a pressione atmosferica.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @gabrichan

          Per il generatore in teoria anche l’ossigeno dovrebbe essere chiuso, altrimenti la pressione dell’idrogeno farebbe uscire l’elettrolita, Invece l’ossigeno è aperto e a pressione atmosferica.

          Anche il comparto anodico è chiuso. La differenza è che l’idrogeno va all’utenza, mentre l’ossigeno viene scaricato in ambiente.
          Questo almeno è quello che ricordo di quegli apparecchietti. Sono più interessanti dell’idrogeno in bombola perché l’idrogeno viene fatto passare attraverso una batteria di catodi tubulari di palladio che lo separano dagli altri gas che l’accompagnano e dal vapor d’acqua. Sono molto comodi perché non richiedono la costruzione delle rampe gas richieste dalla normativa di sicurezza moderna. Nessuno oggi vede più bombole di idrogeno all’interno di laboratorio come si è visto in Via dell’Elettricista a Bologna, un comportamento di grave responsabilità penale. Dove guardavano i Bolognesi? Esistono filmati Rossi che fanno accapponare la pelle. Le bombole sono gran brutte bestie e devono sempre essere collocate in box ventilati collocati all’esterno degli edifici.
          Qualcuno mi sa dire come stanno le cose negli ospedali, grandi utilizzatori di gas compressi?
          Da noi esistevano le cosiddette rampe gas; penso che sia così dappertutto.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Gabrichsan

          La presentazione di Arata è sulla generazione di un eccesso di calore, il passaggio dei gas tra le due camere non è ottenuto usando una ddp. ma una pressione di 40Atm fra una camera e l’altra, era quello che intendevo.

          Intende dire che Arata descrive all’ICCF 12 un apparecchio diverso da quello che ha brevettato? A me la cella sembra del tutto identica a quelle riportata nel brevetto.

        • gabrichan ha detto:

          @Franchini
          Il brevetto della presentazione è questo:
          http://www.google.com/patents/EP1953764A1?cl=en&dq=ininventor:%22Yoshiaki+Arata%22&hl=en&sa=X&ei=eDiCUZ-EOYfuswbdgIGYCw&ved=0CFAQ6AEwCA
          Le prime due pagine fanno riferimanto al brevetto del compressore elettrolitico le altre al brevetto sulla produzione di calore.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @gabrichan

          Non si tratta di un brevetto ma di una richiesta di brevetto. In genere qui non ci occupiamo delle richieste di brevetto. Tenga inoltre presente che i brevetti non fanno scienza. Senta l’opinione di un amico accademico molto autorevole:

          per mia esperienza personale si può brevettare qualunque cosa, il brevetto deve solo essere formalmente diverso da altri simili, mica è detto che sia sinonimo di una cosa seria…

          Io mi sono occupato dei brevetti solo quando mi hanno tirato per la giacca. So però che sono la grande passione dei ff. Me ne occupo solo quando me lo chiedono. Per esempio il brevetto della Pamela del 16 aprile scorso è un B1. Strana scorciatoia.

        • gabrichan ha detto:

          @Franchini,
          Lo so che i brevetti non hanno nessun valore scientifico, “vedasi, moti perpetui e motori magnetici” il mio era un tentativo di fare un po d’ordine, nella file di presentazione di Arata presso l’ICCF 12 del 2005 che ha lincato all’inizio, le prime 2 pagine riguardano il brevetto in discussione il 5,647,970 della DS Cell, mentre le altre pagine descrivono il DS Reactor il cui riferimento è quello della richiesta di brevetto di poco sopra.
          Tutto li, semplicemente sono 2 cose diverse.

          Ne approfitto per fare una domanda:

          Il Pd è permeabile all’idrogeno molecolare (H2) giusto?
          Ma se faccio dell’elettrolisi o comunque gli do i 13,6eV necessari a rompere la molecola di H2, questo idrura ovvero diventa Pd-H fino in teoria alla saturazione Pd-4H Giusto?
          Ora una volta che è saturo Pd-4H l’idrogeno molecolare lo attraversa ancora? e con la stessa costante?

        • Camillo Franchini ha detto:

          @gabrichan

          Ora una volta che è saturo Pd-4H l’idrogeno molecolare lo attraversa ancora? e con la stessa costante?

          Il palladio è un ottimo catalizzatore di idrogenazione, forse il migliore. L’acqua si scarica al catodo come idrogeno atomico. Sulla superficie di scarica l’idrogeno atomico diventa immediatamente molecolare e penetra nel reticolo del palladio. E’ possibile che gli atomi di palladio e le molecole di idrogeno interagiscano in modo da raggiungere il minimo valore di energia libera se l’idrogeno ridiventa atomico. Sulla superficie interna del catodo cavo la situazione è molto simile, perché è in contatto con idrogeno molecolare. La sola asimmetria che riscontro tra le due facce è che dalla parte della soluzione l’idrogeno si presenta come atomo; dalla parte interna l’idrogeno è invece molecolare. Se il palladio non possedesse proprietà catalitiche, la differenza potrebbe avere significato; con il palladio che ricombina velocemente gli atomi in molecola, l’asimmetria non è significativa.
          L’asimmetria tra le due facce comunque resta; su di essa ha puntato molto Malatesta; molto meno Vallebona. Io sono con Vallebona. Se si aggiunge l’infragilimento del palladio, di cui non ha per niente tenuto conto Malatesta, si capisce perché non ho mai preso in considerazione le ragioni di Malatesta. In privato Malatesta mi scrisse che era rimasto molto colpito dalla conferma di McKubre; è persona troppo per bene per sapere che i dati sperimentali in ff sono da considerare con prudenza, a cominciare da quelli forniti da F&P, che corressero la posizione di un picco gamma, quando gli fecero notare che quello fornito non andava bene. Prima di quella notizia era con me con determinazione. Conservo tutti i suoi messaggi.
          In ogni caso le ragioni di Malatesta, di Vallebona, mie, sono puramente induzioni teoriche, senza riscontro sperimentale.
          Spero che ci siano altri curiosi come Lei a desiderare che la cella di Celani venga sottoposta a un test indipendente. Se Le interessa, faccia pressione anche Lei sulle persone che conosce. Proviamo la cella di Celani e festa finita.

        • gabrichan ha detto:

          @Franchini
          Grazie per la risposta, credo di aver capito, anche se il passaggio sul catodo tra H2O a H+ poi ad H2 e poi ancora in H+ per essere assorbito dal Pd mi sembra un po ridondante, il catodo ha sicuramente un potenziale più basso, considerata la ddp tra anodo a catodo e l’idrogeno che si ricombina in molecolare credo scappi via sotto forma di bolle.

          Ovviamente sono d’accordo con lei che l’ideale sarebbe fare un test indipendente, vediamo se Celani o qualcun altro è in grado di fornire una cella con la medesima configurazione.

          Qualcuno riuscirebbe a recuperare questo articolo?
          http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0920379609002063
          Ho l’impressione che funzioni sullo stesso principio e stando al grafico di fig. 5 dopo circa 120min si avrebbe una pressione di circa 10Atm.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @gabrichan

          l’idrogeno che si ricombina in molecolare credo scappi via sotto forma di bolle.

          Corretto. Quando si tratta di idrogeno la cosa è tollerabile, meno quando di tratta di deuterio, molto costoso. Nessuno ci ha mai spiegato come fanno a recuperare quelle bolle di deuterio. Tanto, paga pantalone.

          Ovviamente sono d’accordo con lei che l’ideale sarebbe fare un test indipendente, vediamo se Celani o qualcun altro è in grado di fornire una cella con la medesima configurazione.

          Purtroppo Ascoli65 tira il freno a mano, senza rendersi conto che Celani dovrebbe solo fornire la sua cella, non la sua collaborazione come ore di lavoro. Anzi, più sta alla larga meglio è. Non è questione di cella è questione di risparmiare sulla spesa, dato che un tubo di palladio di dimensioni opportune costa.

          Comunque fa piacere che anche Lei sia incuriosito da questo ormai famoso compressore elettrochimico a cella aperta. Dovremmo costituirci in gruppo di pressione. Siamo già tre: Lei, Massa, credo Giancarlo, io. Chi ci sta ancora?

        • gabrichan ha detto:

          @Franchini
          La cosa mi ha incuriosito e interessato fin da quando l’ho letta, personalmente penso che possa funzionare per pressioni basse, e credo che anche Giancarlo sia della stesso parere, ho qualche dubbio invece sulle pressioni dichiarate, che credo siano estrapolate dai grafici in relazione al rapporto di caricamento Pd/H, più che a riscontri sperimentali.
          Che spessore dovrebbe avere il catodo per sopportare una pressione di 5*10^5 Bar e su che superficie? e con quello spessore si riesce a far trasferire l’idrogeno fino all’interno, e con che ddp?
          Sono semplici domande, sinceramente non ho avuto risposta leggendo il lavoro di Celani, o il brevetto di Arata, per quello sarebbe bello poter fare delle prove sperimentali e verifiche, mi basterebbe che venisse certificato che si possono raggiungere pressioni di 5..6Bar. Il principio fisico sarebbe comunque confermato.

          Per il deuterio in gas che se ne va in bolle spero l’abbiano “bruciato” riottenendo D2O.

          Credo che serva sapere che fine ha fatto la cella? di chi è, chi ha pagato?

          Credo che Celani abbia il dovere morale di collaborare, anche solo per dimostrare la bontà del suo lavoro e ne guadagnerebbe sicuramente anche in prestigio personale e credibilità, anche per il lavoro sul filo di costantana.

          In fine credo sia un errore portare sempre sul piano personale le varie diatribe, sopratutto se si vuole parlare di chimica, fisica,matematica, ecc. sono settori dove alla fine le uniche cose che contano sono i numeri.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @gabrichan

          Il principio fisico sarebbe comunque confermato.

          Se è per così poco posso essere d’accordo. E’ dai tempi di Malatesta che mi rendo conto che un catodo cavo presenta un’asimmetria di comportamento sulle due facce. Tenuto conto delle ottime caratteristiche catalitiche del palladio, dubito che la differenza di comportamento sia misurabile, ma posso avere torto, qualche frazione di atmosfera può risultare. Non sono d’accordo sull’entità del fenomeno che per Arata è talmente vistoso da impostarci un brevetto che contiene dati non credibili.
          Malatesta ha impostato il suo ragionamento sull’asimmetria fuori/dentro, trascurando del tutto l’aspetto di stabilità reticolare del palladio. La sua spiegazione si ferma a metà strada. Esalta a dismisura un fenomeno, ne dimentica un altro.
          Mi è anche dispiaciuto che Malatesta sia stato così pesantemente strumentalizzato da Celani, che l’ha presentato come campione di onestà. Che c’entra l’onestà con un ragionamento scientifico? Uno è galantuomo quando ti dà ragione e briccone quando ti dà torto? Un subject di una e-mail di Celani di quell’epoca (24 febbraio 2008): “Franchini Camillo “SPUTTANATO”. Sputtanato perché Malatesta non era più d’accordo con me. Non per niente Malatesta non si è più fatto vivo. E’ stato presentato per anni con un Eroe del Nostro Tempo. Forse non lo sa nemmeno, ne sarebbe rimasto imbarazzato.
          Celani è fatto così, è bombastico, vuole intorno solo ammiratori come quelli del MFMP, come Ryan Hunt. Solo con gente così può lavorare.
          Gabrichan, che il principio fisico sia confermato è tutt’altro che sufficiente. Qua siamo di fronte a pressioni di idrogeno presunte sperimentali in grado di stravolgere la metallurgia e l’elettrochimica note. La differenza quantitativa diventa differenza qualitativa. Per giustificare le pressioni di Arata e di Celani si deve fare appello a leggi di elettrochimica oggi inesistenti.
          Non vorrei che si arrivasse alla posizione di comodo “Arata ha ragione, anche se esagera con i numeri”. Se io osservo che il mio gatto Oskar salta agilmente su un tavolo e scrivo in un articolo che riesce a saltare sul tetto, mi trattano da pirla. Perché non dovremmo fare altrettanto con Arata?

        • gabrichan ha detto:

          @Franchini
          Credo che la risposta alla questione la possa dare Mario Massa, con la replica dell’esperimento, dai risultati si potrà capire se c’è un comportamento non previsto dall’elettrochimica del palladio, suppongo una specie di diodo protonico con un verso dato dalla ddp della superficie interna ed esterna del Pd, regolata dall’intensità della corrente elettrica che lo percorre, ma è solo una mia ipotesi, prendetela per quello che è.
          Però considerato le dimensioni della piastrina che vuole usare come diaframma, non credo possa arrivare a pressioni molto alte, e quindi ci si dovrà accontentare credo di una decina di Atm.

          Suppongo che per evitare danni prima serva far scaricare la pressione dell’idrogeno poi togliere tensione alla cella, il viceversa potrebbe essere distruttivo.

          Se ha voglia e tempo, mi toglie una curiosità, il palladio ha queste singolari caratteristiche perché ha l’orbitale 4d completo?

        • Camillo Franchini ha detto:

          @gabrichan

          Se ha voglia e tempo, mi toglie una curiosità, il palladio ha queste singolari caratteristiche perché ha l’orbitale 4d completo?

          Questo non l’ho mai letto. Bisognerebbe consultare il trattato di chimica del Remy. Si trova al CAMEN, ma è complicato avere il permesso per entrare. Nel nostro gruppo credo che solo Ugo Bardi saprebbe rispondere.

        • Renato ha detto:

          Però considerato le dimensioni della piastrina che vuole usare come diaframma …

          Se il diaframma percorso da corrente funzionasse da pompa, penso che la sua superficie influirebbe sul tempo necessario a raggiungere una determinata pressione, e non sulla pressione stessa;
          semmai -credo- sarebbe lo spessore del diaframma, insieme alla corrente e alla ddp, a influire sulla pressione raggiungibile.

          Scusa gabrichan se te lo chiedo, ma da quanto scrivi (… Suppongo che per evitare danni prima serva far scaricare la pressione dell’idrogeno poi togliere tensione alla cella, il viceversa potrebbe essere distruttivo. ) sembri ritenere le caratteristiche meccaniche del Palladio inzuppato di Idrogeno funzione della corrente elettrica applicata in qualche modo al sistema; è corretta questa mia interpretazione del tuo pensiero?

          R

        • gabrichan ha detto:

          @Renato, si è giusta l’interpretazione, se l’ipotesi che la corrente elettrica influisca sulla velocità e percentuale di diffusione dell’idrogeno nel palladio è corretta, se ne deduce che anche le caratteristiche del metallo cambino.
          Quando è percorso da corrente avrà certe caratteristiche e quando non lo è ne avrà altre.

        • Renato ha detto:

          gabrichan scrive:
          … se l’ipotesi che la corrente elettrica influisca sulla velocità e percentuale di diffusione dell’idrogeno nel palladio è corretta, se ne deduce che anche le caratteristiche del metallo cambino. ….

          Visto che nessuno ne contesta la coerenza, allora forse la tua logica è valida, anche se a me non sembra; noto solo che se le caratteristiche *meccaniche* dei metalli cambiassero così tanto quando percorsi da corrente elettrica, si potrebbero fabbricare attrezzi macchine e strutture che utilizzano questa proprietà: punte di trapano semieterne, pistoni di motore ricavati dai barattoli della conserva, un ponte sul Canale della Manica …

          R

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Renato
          @gabrichan

          se le caratteristiche *meccaniche* dei metalli cambiassero così tanto quando percorsi da corrente elettrica…

          Si tratta di un concetto lanciato nel Rapporto 41. Il rapporto 41 non è mai uscito dall’ENEA, quindi non si può usare come riferimento.
          Se le proprietà di un metallo variassero quando è attraversato da corrente elettrica lo sapremmo da un pezzo.
          Questo è un tipico esempio di avvitamento ff. Può darsi che se ne trovi traccia in qualche pubblicazione ff, ormai innumerevoli. Scommetto che Hagelstein ci ha impostato uno dei suoi articoli.

  7. Ascoli65 ha detto:

    @Caro Camillo,
    vorrei invitarti a soprassedere, almeno per il momento, di incalzare il dott. Celani sulla questione del compressore Arata. E’ ben vero che è stato lui a riproporla recentemente, ma, obbiettivamente parlando, non gli si può chiedere di distrarsi neanche un attimo da quello che al momento è il suo impegno principale: la replica dei suoi esperimenti da parte dell’MFMP.

    Non sono il primo a rivolgerti questo invito, ma vorrei metterlo in una luce diversa, inquadrandolo nello sviluppo dei recenti eventi FF. Il 2012 può essere considerato come l’”anno di Celani”. I primi mesi lo hanno visto come protagonista assoluto avendo svolto il ruolo di portavoce unico del mondo FF nei confronti di istituzioni prestigiose: ONU, CERN, Parlamento Italiano, ecc. In agosto ha raggiunto l’apice della fama con le esibizioni al NIweek e soprattutto all’ICCF17 dove in pratica ha monopolizzato tutta l’attenzione, venendo acclamato come rappresentante di punta della ricerca nel settore e ricevendo lusinghieri apprezzamenti per il prodotto più avanzato della sua ventennale attività presso l’INFN: il filo di costantana nano-strutturato.

    Quei giorni hanno visto anche la scomparsa di uno dei 2 padri fondatori della FF. L’associazione nata subito dopo per celebrarne la memoria, il MFMP, ha subito adottato a suo simbolo la cella di Celani e il suo obbiettivo prioritario è diventato la replica dei relativi risultati illustrati al NIweek e all’ICCF17. Possiamo quindi dire che c’è stato un passaggio virtuale di testimone tra il defunto pioniere inglese e l’audace scienziato italiano.

    Da allora sono passati diversi mesi. Le numerose celle messe a punto dai volonterosi ragazzi dello HUGteam sono tutte ben lungi dal confermare la presenza di eccesso di calore nei fili di costantana forniti da Celani. All’ICCF18, che si svolgerà a fine luglio, mancano soltanto meno di 3 mesi. Quell’appuntamento sarà la sede per fare il bilancio sull’attività di un anno del MFMP e sui progressi fatti sulla strada del cosiddetto “New Fire”.

    Ora ti domando, come puoi umanamente pensare che Celani abbia il tempo per andare a cercare il suo vecchio compressore elettrochimico, rimetterlo in funzione e organizzare la dimostrazione.

    Ti prego, dagli tregua. Lascia che possa seguire con la massima tranquillità possibile la messa a punto dei diversi esperimenti dello HUGteam (non è una passeggiata districarsi nella quantità davvero enorme di dati ed informazioni che vengono prodotte e diffuse in continuazione) e soprattutto possa rifornire gli sperimentatori con i fili più performanti ed affidabili di cui dispone. Sono in gioco la sua credibilità come ricercatore, la reputazione dell’INFN come istituto in grado di valutare con tempismo la fondatezza dei programmi di ricerca a cui dedicare le risorse pubbliche e soprattutto il futuro dell’intera FF (che per molti appassionati del settore, coincide con il futuro stesso della civiltà).

    Se posso permettermi, ti suggerirei, per ora, di rilassarti e di seguire sulle pagine MFMP i tentativi di accensione del New Fire. Per ingannare l’attesa potresti farti consigliare da Cimpy o mW il miglior fornitore di popcorn ed assicurartene una consegna giornaliera da qui a fine luglio. Solo dopo quell’appuntamento cruciale sarà interessante ritornare, se ne varrà ancora la pena, sull’argomento del compressore Arata.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Ascoli65

      Ti prego, dagli tregua.

      E’ chiaro che Celani voleva attaccar briga con me cogliendo l’occasione della risposta a Guglielmi:
      http://22passi.blogspot.it/2013/04/risposta-di-celani-guglielmi-coyaud.html
      Se Mario Massa è sempre d’accordo a fare un test, Celani gli deve prestare la sua cella. Non credo sia tanto impegnato da non occuparsene. In fondo ha avuto 25 anni per occuparsi di ff; può dedicare una settimana per prendere contatto con Massa.
      Non esito a considerare Arata con la sue 10^4 atm e Celani con i suoi modesti 50 bar due millantatori. Arata è in Giappone e può fare quello che crede; Celani è da noi ed è ancora in grado di sprecare denaro pubblico. Probabilissimo che i suoi superiori lo lascino andare da Duncan. Non bisogna dargli tregua. In fin dei conti si tratta di incalzarlo su un piano scientifico, non gli reco danno economico. Qualcosa da fare di utile trova sempre all’INFN.
      Ha cercato a freddo un confronto? L’ha ottenuto.
      Mi meraviglia piuttosto che pochi siano interessati alla compressione elettrochimica di Arata e alla dimostrazione della sua esistenza/inesistenza; forse perché si tratta di elettrochimica, una materia poco conosciuta e poco diffusa.

    • Cimpy ha detto:

      …Paatatinee…Pop-coorn…Striscioni “Ascoli for Preesident”…
      🙂

      • Ascoli65 ha detto:

        Ciao Cimpy,
        visto che sei il più esperto tra noi, vorrei commissionarti una dozzina di striscioni inneggianti allo HUGteam e in particolare a Ryan Hunt, da tener pronti per quando avranno concluso la loro sperimentazione sulla cella Celani.

        Motivazione.
        Ieri, su una testata solitamente inneggiante alla FF (1), è stato dato ampio risalto a dei risultati molto incoraggianti provenienti dai laboratori HUG. Si parlava di un eccesso di 0.6 W su 3 W totali, un significativo guadagno del 20%. Il risultato tanto desiderato e inseguito inutilmente per mesi.

        Dopo poche ore Ryan Hunt annuncia sul sito MFMP (2): “We are trying to figure out if something changed and made the calibration go off….

        Dopo una ventina di minuti ribadisce (3): “…First, I aim to figure out if we are seeing a calibration issue or some real excess energy.

        E infine, dopo meno di 3 ore, annuncia canditamente (4): “We found a bug in the sensor board input configuration that was causing it … That’s why the readings were immediately higher when we turned it onto the live data feed….

        Hai mai visto niente del genere nell’ambiente FF da quando te ne interessi? Io, no.

        (1) http://www.e-catworld.com/2013/05/new-live-test-at-mfmp/
        (2) http://www.quantumheat.org/index.php/en/follow/follow-3/255-lenr-stick-1-loading-complete-and-live-data-streaming#comment-2780
        (3) http://www.quantumheat.org/index.php/en/follow/follow-3/255-lenr-stick-1-loading-complete-and-live-data-streaming#comment-2782
        (4) http://www.quantumheat.org/index.php/en/follow/follow-3/255-lenr-stick-1-loading-complete-and-live-data-streaming#comment-2786

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Ascoli65

          Francamente questa faccenda dei Quantumheat mi sembra una farsa all’americana di pessimo gusto.
          Quando sarà dimostrato che tra i 5000 dipendenti dell’INFN non si trova una coppia di ragazzi/ragazze di buona volontà che hanno la cultura necessaria per dare un’occhiata a quello che fa Celani, mi andrà bene che ci si rivolga all’estero; non certo ai Quantumheat, che già il nome fa ridere.
          Che abbiano dedicato un memoriale a un personaggio equivoco come Fleischmann, cacciato dalla sua Università per la faccenda della ff è un’altra americanata.
          Secondo te, se alla fine della loro fatica descritta in pubblico in tutti i dettagli (altra americanata) diranno che i mammozi di Celani producono più energia di quanta ne consumano cambierà qualcosa? Tutti diranno che non sono terzi e che è deontologicamente scorretto affidarsi a gente che definisce Celani un genio.
          Rispetto agli Americani noi Italiani saremo polli, ma non tanto da metterci alla diavola con la nostre mani.
          Ancora una volta non si capisce perché l’INFN faccia l’impossibile per coprirsi di ridicolo.
          Tra 5000 laureati selezionati (si spera) non avere trovato due che si occupano di Celani per un mese è scandaloso. A meno che la gente si vergogni di cercare di fotografare l’asino che vola, cosa assai probabile, dato che l’INFN non pratica ff, secondo Romeo Bassoli.
          Quando poi a Celani si chiede di mettere la sua cella elettrochimica a disposizione di un team italiano di controllo, quello nicchia e prende tempo. Non mi meraviglierei se fra un mese si scoprisse che la cella non esiste più.
          Neutrino, aiuto!

        • Cimpy ha detto:

          Secondo te, se alla fine della loro fatica descritta in pubblico in tutti i dettagli (altra americanata) diranno che i mammozi di Celani producono più energia di quanta ne consumano cambierà qualcosa?

          La scommessa è che alla fine della loro fatica siano loro ad ammettere che l’eccesso di calore non c’è. Allora nessuno potrà dire che si tratta di “censure di poteri forti”…

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          Francamente questa faccenda dei Quantumheat mi sembra una farsa …
          alle farse, da quando mi diletto di FF, ci ho fatto il callo, ma questa iniziativa del MFMP non lo è. Potrebbe invece rivelarsi, per certuni, una mezza tragedia.

          Il senso del mio invito a seguire con attenzione lo HUGteam lo ha colto bene Cimpy, che ringrazio per avermi tolto il dubbio di essermi fin qui espresso male. Ho fiducia nelle loro capacità ed onestà intellettuale. Finora si son mossi con metodo e rigore scientifico, quindi la loro conclusione non potrà che essere quella sostenuta dalla quasi totalità dei fisici. Il rischio è che possa sfuggirgli qualche errore involontario, che, come abbiamo visto nel recente episodio che ho citato, verrebbe subito strumentalizzato dalla propaganda FF. Fortunatamente molti accorti appassionati seguono, ancor più assiduamente di quanto possa farlo io, lo svolgersi degli esperimenti e segnalano prontamente allo HUGteam eventuali stranezze, che vengono puntualmente recepite dagli sperimentatori. Certo, sarebbe bello se questo gruppo di volonterosi fosse supportato anche dall’esperienza che Mario Massa ha nella realizzazione di dispositivi analoghi o dalle conoscenze strumentistiche di Giancarlo.

          Per quanto riguarda il grado di pollastrità di noi italiani vs. quello degli americani non saprei dirti. Ma pare che da noi sia ancora molto apprezzato il galletto alla bolognese o alla frascatana, cucinato “in auto sostentamento”.

          Relativamente all’INFN, sono convinto che si ricoprirebbe di ridicolo se si mettesse proprio ora a valutare scientificamente il tubo di Celani, dopo aver deciso (stando a quanto Neutrino ci ha rivelato) di sospendergli i finanziamenti. Cosa fanno, si mettono a fare ”avanti e indrè” come i tram? L’unica azione che avrebbe senso è di rendere finalmente pubblica in qualche modo quella decisione e la relativa motivazione, cosa che non mi risulta abbiano ancora fatto. Se proprio vogliono impegnare un paio di persone in questa faccenda, gli dovrebbero affidare l’arduo compito di trovare delle giustificazioni convincenti da predisporre prima della conclusione della sperimentazione presso lo HUGteam. Infatti prima o poi il duo Hunt e collaboratori si convinceranno che quel filo si comporta come un qualunque conduttore elettrico e a questo punto, interrogandosi a vicenda, cominceranno ad andare a ritroso per ricordare cosa li ha indotti ad investire tempo e denaro in questa impresa. Se, come ritengo plausibile, la loro fiducia iniziale poggiava sui 25 anni di ricerca pubblica alle spalle di quel filo temo che l’ufficio PR dell’INFN riceverà richieste di chiarimento ben più numerose e imbarazzanti di quelle che tu hai rivolto al dott. Bassoli.

          Per rispondere infine a quanto avevi detto poco sopra a gabrichan, non ho alcuna intenzione di “tirare il freno a mano”, non mi permetterei mai, qui il conducente sei tu. Ho semplicemente approfittato del momentaneo “ingorgo” di argomenti per suggerire una breve sosta, allo scopo di osservare meglio lo spettacolare tramonto che si profila all’orizzonte tra i boschi del Minnesota e le rive del Missouri. Lo si poteva attendere mangiando popcorn e disquisendo sulle ragioni del lento arrossamento del cielo, ma se si preferisce ingannare l’attesa parlando e sperimentando di elettrochimica va bene lo stesso. L’importante è di non pretendere che Celani ci dia retta mentre è strenuamente impegnato nel vano tentativo di tener sollevato il disco del Sole. Soprattutto val la pena di ricordarsi di alzare ogni tanto lo sguardo per ammirare il cielo fiammante del Far West.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          Finora si son mossi con metodo e rigore scientifico, quindi la loro conclusione non potrà che essere quella sostenuta dalla quasi totalità dei fisici.

          Io sto a quello che leggo. Leggo che, nella risposta a Guglielmi, Celani si è occupato per il 90 % dell’invenzione di Arata e dell’accoglienza che ha avuto da parte mia e di Calvetti. E’ chiaro che attualmente (8 aprile) Celani si interessa più di Arata che dei propri curiosi fili di Kanthal. Seguiamo il flusso dei suoi interessi, non dei nostri. Lasciamo perdere Ryan Hunt e torniamo in Italia. E’ anche possibile che siamo più bravi degli Americani e dei Giapponesi messi insieme.
          Approfittiamo della disponibilità di Celani per uscire una volta per tutte dalla sua antica ossessione per le invenzioni di Arata.
          Adoperiamoci tutti perché Massa possa esaminare il mammozio elettrocompressore originale.
          Credo che il 95 % di chi segue questo blog sia molto più interessato alle fantastiche pressioni descritte da Arata che ai fili di costantana, una barba senza fine, con tutto il rispetto per i Fleischmann boys americani.
          Lasciamo che Celani si occupi di Arata per il tempo necessario. I fili e il Missouri possono aspettare.
          Ascoli65, veramente sei interessato ai fili di Celani o si tratta di una manovra diversiva per ingannare Daniele?

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          Io sto a quello che leggo. Leggo che, nella risposta a Guglielmi, Celani si è occupato per il 90 % dell’invenzione di Arata e dell’accoglienza che ha avuto da parte mia e di Calvetti.
          Posso comprendere che tu sia particolarmente sensibile a quell’ampio punto della risposta di Celani che rispolvera la questione su cui vi siete trovati a dibattere animatamente diversi anni fa. A me pare tuttavia che l’unica cosa concreta di quella risposta sia condensata nella prima riga in cui Celani dice di essere estremamente impegnato in attività sperimentali e che il resto sia un po’ di cortina fumogena maleassortita messa lì solo per sfuggire alle domandi incalzanti e pertinenti di GG.

          Sono propenso nel credere che in questo momento Celani sia completamente assorbito dai suoi fili e parecchio preoccupato della piega che sta prendendo l’attività di verifica presso lo HUGteam. Me lo suggerisce anche il fatto che stia cercando di percorrere strade, come le bassissime temperature e l’aggiunta di idrocarburi, completamente diverse da quelle utilizzate per ottenere i risultati che aveva illustrato all’ICCF17 dell’anno scorso. La sua assomiglia alla situazione in cui non si è più sicuri di essere sul sentiero giusto e si tentano tutte le strade per rientrare alla base prima che faccia buio.

          Non riesco di cogliere nelle parole di Celani alcuna disponibilità a riaprire l’annosa questione tra voi. Vi vedo solo un intento polemico fine a sé stesso. Con questo non voglio negare che l’argomento della cella Arata sia estremamente interessante. Può anche darsi che appassioni la quasi totalità dei frequentatori del blog. Tuttavia mi sembra di ricordare che Giancarlo si trovi a frequentarlo perché un suo condomino gli aveva chiesto qualcosa a proposito dei risultati energetici della demo bolognese e lo stesso Massa, che si interessa da molto più tempo alla materia, ha cominciato a farlo mettendo a punto misure di calorimetria per ambienti accademici.

          Anche il mio iniziale interesse era esclusivamente energetico, come credo lo sia quello del 99% dei frequentatoti dei vari blog in Italia (a parte questo) e all’estero, che dibattono della questione dall’inizio del 2011. Questo tipo di interesse è svanito quasi subito al profilarsi delle prime evidenti incongruenze. Ora mi interessa solo conoscere come andrà a finire e cercare di farmi una ragione del perché prestigiose istituzioni scientifiche del nostro Paese si siano cacciate in questo cul de sac. Non rientra tra le mie preoccupazioni quella di influire sull’opinione di Daniele e tanto meno di ingannarlo. Ci riesce benissimo da solo. 🙂

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          Non riesco di cogliere nelle parole di Celani alcuna disponibilità a riaprire l’annosa questione tra voi.

          Disponibilità a riaprire l’annosa questione? L’ha riaperta con decisione e determinazione. A Guglielmi, che avrebbe dovuto essere l’argomento della sua risposta, ha dedicato 8 righe; al compressore Arata 30 righe, andando completamente fuori tema. Nel titolo Daniele ha messo il mio nome accanto a quello di Guglielmi e Coyaud (terzo tra cotanto senno). Una ragione ci sarà pure in questo ritorno di fiamma.
          Ora c’è solo da deplorare che Celani nasconda la mano dopo avere tirato il sasso, altro che fili di Kanthal la cui vicenda non mi sembra appassionante, dato che assomiglia pericolosamente alla ff di Focardi/Rossi/Piantelli. Celani non sa più che cosa fare per convincere l’INFN a investire in ff. Credo che siano gli ultimi giri di danza, la musica è finita. La SP è fatale come lo sguardo di Medusa.

  8. Alessio L. ha detto:

    >Non credo sia tanto impegnato da non occuparsene.
    Infatti, il tempo per andar per osterie ad incantar passeri e ragazzone, quando vuole, lo trova.
    Non gli basterebbe una mezzora per rovistare nel magazzino delle invenzioni e recuperare il compressore da prestare al volenteroso Mario Massa? Se salta fuori che non ce l’ha più, o la moglie incautamente l’ha dato al mago cattivo travestito da ferrivecchi in cambio di un compressore convenzionale da cucina moderno e funzionale, come fare a non pensar male?

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Alessio L.

      Infatti, il tempo per andar per osterie ad incantar passeri e ragazzone, quando vuole, lo trova.

      Infatti.
      L’idea che Celani sia impegnato allo spasimo come vuole farci intendere Ascoli65 fa un po’ ridere. Ho l’impressione che Ascoli abbia scritto un pezzo di fine umorismo, ma ce lo deve dire lui. Ho tanto rispetto per il lavoro che ha fatto su sfiatelle et al. che non mi permetto di interpretare l’ultimo commento che ci ha inviato. Provo timidamente a dargli un taglio comico, ma posso sbagliarmi.
      Massa sarebbe stato disponibile a comperarsi da solo il palladio; a maggior ragione sarà contento di mettere alla prova la cella di Celani che, come scrive Arata, è utilissima per fare ff. Basta che Massa si riguardi dai neutroni e dai gamma.
      Come fanno le persone appassionate di scienza che scrivono nei blog a non approfittare della possibilità di provare il brivido di produrre in una bomboletta di palladio la bellezza di 10^4 atm di idrogeno? Non c’è più religione, non c’è più amore per la scienza.
      Bisogna promuovere un referendum per destare un po’ di curiosità? Erwache!

      • gabrichan ha detto:

        Non è che con il palladio ci ha fatto un collier per la moglie e non ha il coraggio di dirlo, 🙂 comunque si ebay un tubetto di palladio costa un migliaio di euro, non so quanti se lo possono permettere.

      • Ascoli65 ha detto:

        @Camillo,
        Ho l’impressione che Ascoli abbia scritto un pezzo di fine umorismo, ma ce lo deve dire lui.
        No, non si trattava di umorismo. A parte un paio di termini leggermente ironici che mi sono concesso per sdrammatizzare il contesto, ciò che ho detto rispecchia esattamente il modo in cui vedo la situazione.

        So per esperienza diretta che è difficile districarsi tra tutti i dati che il MFMP sta producendo. L’analisi e l’interpretazione di quei dati è ancora più impegnativa. Lo è per chi, come me e diversi altri osservatori web, li interpreta alla luce della fisica nota, confidando nel fatto che nessun fenomeno anomalo, men che meno produzione di calore in eccesso, avvenga in quei dispositivi. L’impresa è ancora più gravosa per chi, viceversa, cerca di scorgere in quei dati il segno inquivocabile del funzionamento dei fili. Se poi questo sforzo è perseguito da chi quei fili li ha prodotti e ne ha propagandato le insolite prestazioni, si può facilmente comprendere l’ansia che ciò procura e la necessità di mettere la testa solo in questo impegno.

        Sono quindi convinto che questo sia il momento meno adatto per proporre a Celani di occuparsi del compressore. La faccenda è annosa, si parla di almeno 7 anni, cosa vuoi che siano 3 mesi in più. Sarebbe cavalleresco concederglieli.

        Probabilissimo che i suoi superiori lo lascino andare da Duncan
        Temo che per quanti sforzi faranno lui e quelli del MFMP, finchè le regole del gioco verranno rispettate, come hanno fatto finora quelli dello HUGteam, gli eccessi di calore non salteranno fuori e, purtroppo per lui, Celani si troverà a dover giustificare questo insuccesso di fronte agli stessi colleghi che aveva salutato l’anno precedente prospettando loro buone possibilità di realizzare addirittura l’autosostentamento della sua cella. Non mi meraviglierei se questa volta accoglierà con sollievo un eventuale veto dei suoi superiori a recarsi all’ICCF.

        Mi meraviglia piuttosto che pochi siano interessati alla compressione elettrochimica …
        Non metto in dubbio che l’elettrochimica sia interessante e soprattutto utilissima in una miriade di applicazioni, che magari utilizziamo quotidianamente senza neppure rendercene conto. Purtroppo però non me ne intendo abbastanza da appassionarmene. D’altronde credo che la grande maggioranza, se non la totalità, di chi si è interessato in questi ultimi tempi di FF lo abbia fatto per le prospettive energetiche che sembravano emergere dalle affermazioni dei professori bolognesi e non per la possibilità di disporre di idrogeno purissimo ad alta pressione. 🙂

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  10. Giancarlo ha detto:

    @Camillo
    Io Ascoli l’ho interpretato come persona animata da fine umorismo. Quanto alla cella di Arata-Celani continuo a pensare che stai sbagliando ma anche che come al solito gli scritti di Celani e Arata sono inaccettabili dal punto di vista che a me piace chiamare scientifico. Mi spiego meglio.
    Tu in effetti stai negando che si possa caricare il Pd tramite elettrolisi. Lasciamo da parte i valori assoluti: immaginiamo solo che il Pd sia caricabile oltre il valore di equilibrio termodinamico X che corrisponde a 1 bar e alla temperatura della cella. A questo punto se vuoi arrestare il flusso di H/D verso l’interno devi mettere gas che equilibri la pressione equivalente esercitata dal caricamento X+dX > X. Se non ce lo metti tu il gas fluisce da solo.
    L’unico modo in cui tu puoi aver ragione è che il caricamento elettrochimico non sia possibile: ma questo sarebbe dire che tutti i FF che dicono di esserci riusciti sono bugiardi; di questo io non sono sicuro.
    Il problema a questo punto è solo capire quanto si possa caricare il Pd con l’elettrolisi, e questo sarebbe bello che MM provasse.
    Ho riletto i lavori di Celani ed Arata e qui viene il bello: con Celani non si capisce bene a che pressione sia arrivato; una volta dice 8,5 bar, una volta 6,5 e sta parlando dello stesso periodo sperimentale. Si supera quando dice che ottiene 8 bar circa con una concentrazione prossima ad 1: mi spiace Celani, con 8 bar la concentrazione sta a circa 0,70, quindi o è sbagliata la misura della pressione o la misura Baranowski. Si decida. Poi Celani è un alchimista: alcol, stronzio, torio un po’ di sale e un po’ di pepe e dice di aver replicato in maniera galileiana Arata che invece usa acqua pesante. Galileo si sarà rigirato nella tomba. L’altra cosa che assolutamente non mi convince né in Celani né in Arata è la crescita lineare della pressione col tempo: perché questo accada la concentrazione (differenza tra l’H in ingresso e l’H che migra all’interno del Pd) dovrebbe crescere col logaritmo del tempo. Mi pare un po’ pretenzioso.
    Arata si supera: con la sua D-S cell oltre alla pressione ottiene la FF. Poi, più tardi passa al picnonucleare e così sentenzia:
    2) Bulk metal never causes Pycnodeuterium, hence never causes the fusion reaction.
    Ma non era bulk la bombola in cui otteneva l’excess heat?

    Il problema vero, caro Camillo, è che i FF sono stati spinti nel ghetto. Hanno finito col formare una setta chiusa che si sente perseguitata: non hanno il coraggio di espellere quelli che sono visibilmente matti o imbroglioni, perché non vogliono apparire persecutori a lora volta; per cui continuano a battersi le mani reciprocamente nei congressi e a far finta di non vedere e non sentire. Non si spiegano altrimenti certe connivenze.
    Non si spiega Storms che cerca di trovare una teoria, anzi un ambiente, che metta d’accordo tutti gli esperimenti presentati dai FF. Non scarta neppure un esperimento. Ad un certo punto è costretto a dire che H4 diventa He4 per decadimento beta. Dio mio come siamo decaduti in basso! [H4 decade per emissione di neutrone in T in 10E-22 secondi; non si conoscono altri decadimenti, ma si sa, nella CMNS tutto diviene possibile se serve alla causa; pure l’idrino o la materia di Rydberg a 60°C].

    PS: Celani, me lo dice allora come deposita i 700 strati? O debbo pensare che si sia confuso? Vuole che lo chieda a Spallone? Lui lo sa?

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Giancarlo

      Tu in effetti stai negando che si possa caricare il Pd tramite elettrolisi.

      Molti mesi fa ti ho spedito il PdF di Pitre; lì si legge che si può caricare il palladio per elettrolisi. Ma un conto è caricare il palladio rispettando il diagramma di stato, un altro caricarlo a pressioni equivalenti spaventose. E’ quello che affermano molti ff. Anche Massa spiegò molto bene che cosa comporterebbe caricare per via elettrolitica fino a raggiungere valori H:Pd prossimi a uno. Capisco tutti e due, ragionate bene. Il fatto è che gli ff non usano nessuno dei metodi moderni per valutare quel rapporto. Credo che si affidino ancora alla curva di Baranowski, non ho mai letto che abbiano usato un LECO o uno strumento equivalente usato in Scienza dei Metalli. Violante è andato in America per fare della diffrazione X. Peggio di Celani che va in America per fare misure calorimetriche. Manifestazioni di provincialismo. Secondo te a Roma non avrebbe potuto fare le misure che ha fatto al BNL? Misure oltretutto disadatte e che nessun esperto di SdM terrebbe in considerazione. Serve una valutazione assoluta del contenuto di idrogeno nel palladio. Punto. Serve che i ff dicano: noi siamo fisici e queste cose non sappiamo farle, per questo ci siamo rivolti a un Istituto di Scienze dei Metalli, che hanno misurato certi provini per noi. E’ gente che misura quantità di idrogeno infime con una precisione elevatissima. Il problema vero è che nessuno vuole lasciarsi coinvolgere in maneggi ff. C’è il rischio di vedere pubblicato il proprio nome accanto a quello di ff notori.
      Sono sempre più ossessionati dal desiderio di produrre l’experimentum crucis, quello che fa tacere tutti. Presto andranno in America anche per fare una pesata. Sono cose che impressionano i passeracei, che amano i ff quando si esprimono in anglosassone, non importa quanto approssimato. Da un po’ di tempo hanno il sospetto che in Italia non ci sia sufficiente professionalità per valutare le loro conquiste scientifiche. Anche questa moda sarà sostituita da un’altra, basta aspettare.
      A Crpntr va almeno riconosciuto che si affidava alla competenza dei suoi colleghi italiani, non ha mai fatto fare misure all’estero.
      A chiusura:
      siccome la compressione elettrochimica ha aspetto controversi, come dimostra il cambiamento di posizione di Malatesta, la posizione di Vallebona, l’interpretazione benevola o stretta delle leggi di Volmer e Tafel, perché non ricorrere alla cella Celani e affidarla a Mario Massa? E’ una sfida scientifica interessante, facile da cogliere. Ne potrebbe uscire un lavoro molto utile di elettrochimica e di Scienza dei Metalli. Avessi l’età e il laboratorio non esiterei un momento a chiedere a Celani di prestarmi la cella.
      Però, come ammette anche Ascoli, l’elettrochimica interessa solo i chimici. Forse anche Massa ci ha ripensato e ha perso l’entusiasmo. L’interdisciplinarietà è auspicata ma poco praticata. Ascoli è interessato ai fili e poco all’elettrochimica; io il contrario. Non possiamo capirci perché abbiamo culture e interessi diversi. Peccato.

      • Giancarlo ha detto:

        @Camillo
        Per maggior precisione debbo dire che io sto insistendo sul principio, non sui valori assoluti che Arata dice di poter ottenere e su cui Celani non obietta, anzi. Su una cosa ti dò pienamente ragione, l’aspetto strutturale. Mi spiego meglio. Io stesso ho parlato di pressione equivalente mentre si dovrebbe parlare di fugacità equivalente anche se per bassi valori la differenza non si avverte.
        Ora immaginiamo di avere dentro il cilindro di Pd del gas a pressione P: il gas è trattenuto dal rientrare nel Pd dal fatto che lì dentro gli atomi di H (D) esercitino una pressione contraria che deriva dalla concentrazione: a 303 K la formula ricavata per D da Wicke e Nernst [1] è:
        ln P = – 29.8 + 44.7 X
        Non ho trovato quella per H ma è inessenziale. [E’ da questa formula che si ricava il fatto che X debba crescere come il ln del tempo affinché P cresca linearmente].
        Contemporaneamente il gas esercita la pressione P sulle pareti e di là non c’è nulla che la contrasti a parte il peso della soluzione e la pressione atmosferica.
        Ora Celani può scrivere tutte le tabelle che vuole nei suoi lavori, ma quello che conta è SOLO la resistenza strutturale del Pd infragilito dal gas. Non può usare i valori che si trovano in letteratura per il Pd puro. E’ un errore clamoroso, ma con i FF ci siamo abituati.
        In sostanza quando Arata parla di 10.000 o milioni di bar sta dicendo una stupidaggine. Così come mi fa ridere l’accenno ai 500.000 Ampere delle sue correnti all’università di Osaka nel 1955.
        Ieri con Graziano siamo stati un’ora a parlare di come costruire un interruttore meccanico veloce da 35 kA per proteggere una sottostazione ferroviaria dal cavo TE che cade a terra. Non deve rimbalzare altrimenti lo usi solo una volta; deve contenere particelle di W disperse nel Cu, altrimenti fa brutti scherzi; deve avere un profilo speciale. Evidentemente noi siamo dei dilettanti se 60 anni dopo abbiamo ancora problemi con 35 kA.
        Chiederei a Mario di procedere autonomamente, anche in assenza di risposte da Celani. Qualcuno sa se G. H. è il figlio di Walther?

        PS Celani, mi risponde sui 700 strati o non ha tempo?

        [1] E. Wicke and G.H. Nernst, Ber. Bunsenges. Phys. Chem., 68 (1964) 224

      • mario massa ha detto:

        Camillo, sono interessato a tutte le verifiche scientifiche da sempre. Mi appassionano come un tifoso ai mondiali. Il regalo che mi diede la più grande gioia ( e che mi fece mio padre un Natale quando frequentavo i primi anni delle elementari) fu un voltmetro portatile: hai presente quelli rotondi, neri in bachelite che usavano negli anni ’50?. Lo conservo ancora e se chiudo gli occhi riprovo la intensa emozione di allora.

        Non ci ho ripensato. Sto aspettando che il mio orefice trovi il palladio puro. Ho mosso anche un amico odotontotecnico. Purtroppo non lo vendono al supermercato. Aziende come Villa a Milano lo commercializzano ma in quantitativi eccessivi (per come ho in mente la replica ne basta un dischetto di 16mm di diametro spesso 0.5mm, per un costo di 30 euro: se il fenomeno c’è è indipendente dalle dimensioni).
        Certo se Francesco Celani avesse ancora la vecchia cella sarebbe la cosa migliore, e sono certo che da parte sua non ci sarebbero obiezioni, ma dubito che ci sia un modo semplice per farmi giungere l’oggetto (che contiene una discreta quantità di metallo prezioso): ho paura che la burocrazia ci farebbe desistere.
        Comunque ho cercato Francesco Celani sia sul fisso che sul cellulare ma non l’ho trovato. Forse è all’estero. Riproverò la prossima settimana e ti farò sapere.

        • Cimpy ha detto:

          Il regalo che mi diede la più grande gioia ( e che mi fece mio padre un Natale quando frequentavo i primi anni delle elementari) fu un voltmetro portatile

          E’ giusto che noialtri, che si apprezzava al limite lenti d’ingrandimento (solo perchè consentivano di bruciare foglie secche in un’età in cui cerini e accendini non si potevano usare), si resti dietro la lavagna.

          Complimenti a Massa e a suo padre.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Mario Massa

          Certo se Francesco Celani avesse ancora la vecchia cella sarebbe la cosa migliore

          Scriverò direttamente a Celani che sarà lieto di mettere a tua disposizione la sua cella. E’ quello che ha sempre desiderato, avere dei testimoni sulla bontà dell’invenzione di Arata.
          Quando Celani m’invitava a Frascati eravamo un piccolo gruppo privato; ora la sfida tra me e lui è diventata pubblica, non può sottrarsi. Un conto è scambiare opinioni sulla posta elettronica, un altro confrontarsi pubblicamente in un blog. Bisogna che si renda conto che ha fatto un passo che mi coinvolge fino all’ultimo giudizio. Allo stesso modo ha coinvolto Franco Malatesta, che forse avrebbe preferito limitarsi alla discrezione della posta elettronica. Non so che cosa passa per la mente di Celani in questi giorni. Secondo me ha grosse difficoltà con i superiori dell’INFN che si sono stancati di lasciargli le briglia sul collo. Lo capiremo se lo spediranno da Duncan o se lo terranno a casa.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Mario Massa

          per come ho in mente la replica ne basta un dischetto di 16mm di diametro spesso 0.5mm, per un costo di 30 euro: se il fenomeno c’è è indipendente dalle dimensioni

          Scusa l’ingenuità: come fai a fare una bomboletta con un dischetto di palladio di 16 mm di diametro? Comunque le cose vadano, qualcuno osserverà che non hai tenuto conto dell’effetto di scala. Non sacrificarti troppo.
          Bisogna convincere Celani a fornire il suo mammozio o i suoi superiori a volerci vedere chiaro. Io spero che Neutrino ci segua e voglia anche lui vederci chiaro, per pura curiosità scientifica. Le ultrapressioni descritte da Arata non sono noccioline, non possono lasciare indifferenti. Arata ci ha ricavato ff, lo ha scritto. La DS-Cell è un reattore ff, non dimentichiamolo.
          Non si tratta solo di vedere se esiste un simpatico effetto di asimmetria tra le pareti di un catodo cavo di palladio.

        • Mazarul ha detto:

          “… Non si tratta solo di vedere se esiste un simpatico effetto di asimmetria tra le pareti di un catodo cavo di palladio …

          Qualcosa del genere dice?
          http://www.energeticambiente.it/ai-confini-del-forum/14717356-come-funzionano-certe-cose-1-a-2.html#post118943874

          Son contento che per il momento lasciate in pace il Dott. Celani che ha tanti impegni, epperò mi dispiace che la verifica della Bombolina di Palladio vada per le lunghe, perché vorrei continuare il Florilegio delle Bischerate e il Compressore di Arata ci starebbe benissimo (nel caso che non funzioni, ovviamente).

          A proposito di Compressori, scommetto un pacchettino di addormentasuocere che lei Camillo non ha mai sentito parlare del “Compressore a Moto Perpetuo”; glielo linko nel caso avesse tempo da perdere:
          http://www.tuttotrading.it/granditemi/astronomia/051214trattatoastrofisica.php.
          E’ un “wall of text” praticamente impenetrabile. Peccato che non c’è il disegno sennò aggiungevo al Florilegio anche quello.

          Saluti da Mazarul (già amir).

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Mazarul

          Accanto al compressore elettrochimico di palladio e a tutte le invenzioni che Lei ha elencato, ce n’è una che ho letto tempo fa e che purtroppo non riesco a trovare.
          Si mette un tubo verticale in un bacino di acqua; si aspira l’aria dal tubo; l’acqua sale di 10 metri e la massa di acqua può essere utilizzata per azionare una turbina, che produce l’energia necessaria per estrarre di nuovo l’aria dal tubo. Il funzionamento si basa sulla diversa densità dell’aria e dell’acqua.
          Se Lei mi trova come si chiama questo motore Le faccio un monumento, ne ho perso traccia, mi pare fosse su Vortex.
          Ascoli65 mi ha fatto uno sgambetto dando la precedenza alle altre invenzioni ff di Junio Valerio. A me piace molto di più il compressore elettrochimico dei fili di costantana. Impressiona molto di più l’impressionabile tifoseria ff. I fili di costantana sono troppo fini per attirare l’attenzione.
          Vedere il palladio permeabile all’idrogeno a senso unico sarebbe un bell’effetto, di quelli cui il CICAP dedica una copertina della sua rivista. Mi ricorda irresistibilmente una camera di d’aria di bicicletta bucata, tenuta gonfia da Junio a colpi di pompa. E’ che i chimici sono molto più ruspanti dei fisici, non sanno sognare.
          Ci visiti ancora, mi piace la Sua prosa.

        • Cimpy ha detto:

          Se Lei mi trova come si chiama questo motore

          Non è il “motore di Schietti”, vero?

        • Cimpy ha detto:

          Amir (ciao!):

          un pacchettino di addormentasuocere

          Questa mi manca (credo). Cosa sarebbero?

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Mazarul

          mi dispiace che la verifica della Bombolina di Palladio vada per le lunghe

          La bombolina di palladio è un oggetto divertente oltre a essere un reattore ff (a basso rendimento, come dice modestamente Arata, perché bisogna tenere conto del consumo di energia elettrica). Siccome per funzionare come trappola per idrogeno ha bisogno di essere portata alla tensione di scarica dell’acqua, quando tale tensione viene a cessare per l’intervento di un interruttore o per un guasto ENEL l’idrogeno scappa a tutta velocità, come l’idrogeno di un palloncino bucato. Io mi chiedo: esce senza chiasso o si sente l’idrogeno fischiare mentre attraversa la parete di palladio?
          Oppure si potrebbe staccare la bombolina e metterla in un becker contenente acqua saponata. Si formerebbero miriadi di bolle di sapone. Ci potrebbe essere una ricaduta economica nelle fiere.
          Speriamo che Junio finisca presto i suoi esperimenti americani e possa dedicarsi alle bomboline di palladio, munificamente offerte dall’ORIM. Sono molto più divertenti, basta schermarle con cadmio per proteggersi dai neutroni.

        • gabrichan ha detto:

          @Franchini,
          Non era per caso la serpentina di Schietti?

        • Camillo Franchini ha detto:

          @gabrichan

          bravo, grazie, era proprio il motore di Schietti.
          http://2010eliminazionepoverta.blog.tiscali.it/?doing_wp_cron
          Saluti

        • Mazarul ha detto:

          @Camillo
          Non è il “motore” che dice lei, ma come livello di assurdo forse lo eguaglia:
          http://www.energeticambiente.it/apparati-meccanici/4064659-seung-schietti-etc.html.
          E indovini chi lo propone? Eh eh eh, il nostro AdP.
          “Tseung” per i Cinesi deve essere come Popov per i Russi, inventa tutto lui.
          Il mio babbo quando parlava dei Russi dopo un po’ si scaldava e partiva: “E chi l’ ha inventata la radio, eh? Popov! E la macchina a vapore? Popov!” finché mamma non annunciava che era pronto in tavola.

          ……………

          Cimpy,
          ciao!
          Quello che dice Camillo non è il “Motore di Squietti”*, che non funziona con lo stesso principio.

          Gli addormentasuocere sono mandorle tostate rivestite di zucchero caramellato; ce le davano quando al cinema dei Salesiani c’erano film romantici, insomma, romantici per essere dai Salesiani nei sessanta, tipo “La Piccola Fiammiferaia” e poi da più grandini “I Ragazzi della Via Pal” e “La Principessa Sissi”.

          MaZ

          ————-
          *: ne storpio il nome affinché il rating del suo sito non aumenti.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Mazarul

          E indovini chi lo propone? Eh eh eh, il nostro AdP.

          AdP è uomo dal multiforme ingegno, come il polymetes Odisseus.
          Mi ero già imbattuto nel suo nome in questa faccenda. Ha cominciato dalla gavetta; ora è passato al nucleare ff, un genere che incontra di più. Ha un posto di riguardo da Passerini; ha scritto anche dei post. Con galleggianti e carrucole non sarebbe stato considerato.

  11. Giancarlo ha detto:

    OT
    Poiché immagino che qui ci sia qualche affezionato lettore de Le Scienze che si lascia tentare dal libro mensilmente allegato mi chiedevo se qualcuno ha letto il libriccino di Chaitin (marzo) Darwin alla prova.
    Io sto all’ultimo capitolo, l’acme (5° capitolo) l’ho già superato. Lo sto finendo solo perché sono tirchio e l’ho pagato. Fa veramente piangere pieno com’è di punti esclamativi inconcludenti ed autocompiacimento che a volte rasenta l’orgasmo come quando introduce il concetto di metabiologia. Se capitasse di qui mi piacerebbe sapere che ne pensa Marco Cattaneo.
    Il libro non dice assolutamente nulla di concreto a parte un concetto liquidabile in tre righe tre. E dà per scontato che il lettore si intenda di busy beavers (alacri castori) ed altre amenità. Non c’è nulla di didascalico e contemporaneamente nulla di approfondito: ore sottratte ad attività più piacevoli.
    Meriterei un abbonamento gratuito alle Scienze per aver deciso di non fare ricorso al Codacons.

  12. sandro75k ha detto:

    siccome faccio fatica a seguirvi copio incollo da wikipedia e vi chiedo se c’entri qualcosa con il brevetto di cui si discute dato che osservo che parliate solo di palladio e mai di Zirconio che sembra risolva(?) i dubbi (evidentemente legittimi) di Franchini…

    “Arata, nel maggio 2008[9], ha comunicato alla comunità scientifica internazionale, di aver terminato di perfezionare un protocollo, di produzione di energia da fusione fredda, potenzialmente capace di produrre quantità rilevanti di energia. Tale protocollo[10] utilizza un originale sistema composto da particolari nano-particelle di Palladio disperse in una matrice di zirconio. Con complesse procedure di metallurgia, viene ossidato lo Zirconio, ma non il palladio, in modo che quest’ultimo sia disperso all’interno di una matrice amorfa di ossido di zirconio che se da un lato risulta permeabile al deuterio, dall’altro impedisce alle nanoparticelle di palladio di raggrupparsi. L’esperimento di Arata inizia saturando l’atmosfera della cella con deuterio, il quale, velocemente, attraversa la matrice di zirconio venendo quindi assorbito dalle nanoparticelle di palladio, caricandole e quindi portandole alle condizioni critiche per le quali si innescano probabili fenomeni di fusione nucleare.
    Secondo Arata, una volta avviato il processo di fusione, il sistema così realizzato, è capace di azionare un motore termico, senza nessun altro apporto di energia”

    Se nn c’entra nulla, chiedo scusa a tutti… Grazie

    • mario massa ha detto:

      Ciao Sandro, quello di cui parli va oltre ciò di cui si sta discutendo. Qui non è un problema di ff. E’ un “semplice” problema di elettrochimica: può un campo elettrico obbligare l’idrogeno a fluire nel palladio fino a contrastare pressioni importanti? Il collegamento con la ff è che se la risposta è no crolla la credibilità di Arata e della maggior parte dei fusionisti. Se è sì Camillo perde, ma non significa che la ff sia una realtà. Però dal momento che risulterebbe possibile “pompare” idrogeno (o deuterio) dentro al palladio, allora forse è possibile raggiungere o superare il limite D/Pd = 1 e qualche speranza si riaccende. (Camillo non me ne vorrà, ma preferisco che perda e avere così qualche speranza)

  13. mW ha detto:

    Cimpy,
    Sono andato a prendere le giuggiole a forma di bottiglietta di Coca Cola,
    e ho trovato questo:
    http://ugobardi.blogspot.it/2013/05/la-verita-in-faccia.html
    Attento a non fartelo ritirare come il giornaletto di mio cugino.

  14. mario massa ha detto:

    @Camillo
    “Scusa l’ingenuità: come fai a fare una bomboletta con un dischetto di palladio di 16 mm di diametro?”

    Un tubetto è la conformazione migliore per resistere alla pressione e giustamente Celani ha seguito questa strada. Io non ho le risorse economiche dell’ INFN e non mi posso permettere di spendere mille euro per una verifica.
    La produzione di idrogeno è proporzionale alla superficie del catodo, ma la pressione ovviamente non dipende da essa. A questo punto se puoi garantire di non avere perdite e se Arata ha ragione, anche con una superficie minima puoi raggiungere la pressione di rottura della lamina di palladio.
    Siccome in gioielleria i microtubi di palladio non si usano, ma si utilizzano le lamine, ho pensato di utilizzare un catodo emisferico ricavato da un dischetto. Saldo ad argento la cupoletta su un normale manicotto in ottone da 1/4″ (isolato poi sull’esterno con vernice epossidica in modo che solo il palladio funga da catodo) e dall’altra parte pongo il manometro. Il volume all’interno è principalmente quello del tubo di Bourdon cioè al massimo 2cc. Per quanto piccolo sia il flusso di idrogeno la pressione in un volume così piccolo salirà abbastanza in fretta: con le condizioni di Celani la produzione dovrebbe essere di circa 0.1cc/min e in 8 ore dovrebbe arrivare a circa 25 bar. Con uno spessore di 0.5mm la pressione limite dal punto di vista meccanico è dell’ordine di 100 bar.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @mario massa

      ho pensato di utilizzare un catodo emisferico ricavato da un dischetto.

      A me sembra un set sperimentale molto ben progettato. Speriamo che nel frattempo Celani, colto da senso di responsabilità, metta a disposizione la sua costosissima cella.
      Colgo l’occasione per spiegare ad AleD e a tutti del blog che ho ritenuto opportuno riprendere in mano l’invenzione di Arata, perché sette anni fa il confronto Celani/Franchini era noto solo a un gruppetto di una quarantina di persone molto selezionate (Flavio Fontana, Focardi; c’era perfino la Milly Moratti) e la questione poteva essere gestita in modo soft; oggi la questione è entrata in un blog aperto a tutto il mondo. Non era possibile far finta di niente; Celani non mi ha lasciato scelta; sarei stato SPUTTANATO di fronte al mondo come dice lui con un elegante solecismo abruzzese.
      In coscienza, tu Mario che cosa avresti fatto? Spero che lo capisca anche Ascoli65, tutto impegnato nei suoi fili di Kanthal o quel che è.

      • Cimpy ha detto:

        impegnato nei suoi fili di Kanthal

        Però, mentre la battaglia elettrochimica gioca sull’ “onorabilità della chimica”, il filo di Celani viene o veniva presentato come una prova principe della fusione fredda. Solo per dire: non è che si possa sminuire il valore simbolico di quei fili nelle diatribe fusioniste.

        Per la questione Arata, invece, continuo a non capire come si potebbero ottenere “pressioni importanti” in “celle aperte”. Sarà perché non sono né chimico né fisico, ma se “aperto” significa proprio aperto, e “importante” significa importante, mi chiedo se esista qualche esempio di altro tipo che coinvolga pressioni in ambiente aperto…

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Cimpy

          il filo di Celani viene o veniva presentato come una prova principe della fusione fredda. Solo per dire: non è che si possa sminuire il valore simbolico di quei fili nelle diatribe fusioniste.

          Mamma, come sono caduti in basso! I fili che sta studiando lo HUGteam reggono il peso della ff 2.0? Ora capisco perché Ascoli65 è così appassionato. Si tratta di un’invenzione originale di Celani o è una replica da Arata? Se ci sono dei nanostrati c’è certamente di mezzo Arata.
          Tra due settimane massimo sapremo se la ff 2.0 ha un futuro o è solo una sfiatella. Dato l’ambiente fortemente biased sarà certamente un successone. Basta che Celani non torni dal Missouri a chiedere altri soldi all’ENEL. Abbiamo già dato.
          Cimpy, grazie per l’informazione; può tornare tra i suoi compagni.

  15. mario massa ha detto:

    @Camillo
    Camillo ho guardato il manuale della Parker linkato da Gabrichan. La comparazione con la descrizione del modello PEM lascia pensare che il sistema sia aperto esattamente come quel modello degli anni ’60 che ti avevo mostrato. In particolare: assenza di una pompa per l’acqua (presente nel modello a membrane), la figura 2 e la frase “Hydrogen ions collect at the cathode and passe through the palladium tubes, driven by the applied electric potential”. Ho indagato sul sito della Parker e risulta che non esistono rivenditori in Europa: occorre rivolgersi a Cleveland.

    In ogni caso si presentano 2 possibilità:
    1 – il sistema è chiuso: in questo caso avresti ragione tu e Celani e Arata sarebbero dei mistificatori: se funziona aperto, perchè la Parker dovrebbe complicare le cose facendolo chiuso in pressione con tutti i problemi di sicurezza che ne conseguono?
    2 – il sistema è aperto. In questo caso tu hai torto, ma Celani non ci fa una bella figura: un gruzzolo di fisici dell’INFN pagati dai contribuenti per dimostrare un fenomeno che è normalmente utilizzato nei laboratori di chimica al solo scopo di dimostrare che avevi torto!

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Mario Massa

      al solo scopo di dimostrare che avevi torto

      Come fai a saperlo? Bravo, in realtà è così: in uno dei suoi messaggi Celani rivela che ha organizzato l’esperimento per avere la soddisfazione di dimostrare che un ingegnere meccanico giapponese conosce l’elettrochimica meglio di un chimico italiano. Celani Arata se lo porterebbe a letto. Credo che abbia anche lavorato con il picnodeuterio, con l’ossido di Zirconio, con le nanostrutture. Come dicono i corridori, succhia la ruota di Arata, forse sperando di essere premiato dal Tenno. Celani è il clone italiano di Arata. Il guaio è che con questa passione consuma ore di lavoro sue e di uno stuolo di ricercatori INFN, oltre a usare materiale prezioso come palladio e acqua pesante.
      All’Università nessuno gode di tanta libertà e di tanti mezzi per tanti anni.
      Il caso Celani è una finestra su un certo modo di fare ricerca in Italia che non conoscevo.

  16. mario massa ha detto:

    @gabrichan
    “Che spessore dovrebbe avere il catodo per sopportare una pressione di 5*10^5 Bar e su che superficie? e con quello spessore si riesce a far trasferire l’idrogeno fino all’interno, e con che ddp?”

    Nessun materiale può resistere a quelle pressioni indipendentemente dallo spessore. Nel nostro settore si lavora con macchine che operano a 6000 bar, e già è complicato pur utilizzando i migliori acciai e non del palladio pieno di idrogeno. Arata però per applicazioni ff non utilizza un catodo cavo (utilizzato solo per la dimostrazione del fenomeno), ma un catodo pieno. In questo caso non c’è una parete soggetta a pressione differenziale e non mi è chiaro a quale sollecitazione sarebbe assoggettato il metallo. Mi aspetterei che possa resistere a pressioni molto alte, anche se centinaia di migliaia di bar mi sembra una sparata.
    Sulla velocità di trasferimento Camillo mi correggerà se sbaglio, ma lo spessore di per sé non interviene: semplicemente occorre aspettare più tempo perché cominci a uscire dall’altra parte perché se ne deve accumulare di più nel metallo.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Mario Massa

      semplicemente occorre aspettare più tempo perché cominci a uscire dall’altra parte perché se ne deve accumulare di più nel metallo.

      Io le cose le vedrei così: si stabilisce un gradiente di concentrazione di idrogeno che parte da un massimo sulla parete dove entra e arriva a un minimo sulla parete dove esce. Il gradiente di concentrazione è provocato dal gradiente di pressione.

    • gabrichan ha detto:

      @Mario Massa
      Grazie per la risposta, la mia domanda derivava dall’analisi del grafico fig. 6 sul brevetto di Arata, US5647970 dove si vede sulla x il rapporto Pd/H che va fino a 1 e sulla y la pressione equivalente in atm. del gas.
      Credo che certi valori siano delle semplici estrapolazioni del grafico e della formula (1), e sperimentalmente non si possa nemmeno immaginare di poterci arrivare.

      Per la velocità di diffusione credo abbia anche una notevole importanza il flusso di corrente elettrica e la differenza di potenziale applicata oltre alla pressione e alla temperatura
      http://dare.ubvu.vu.nl/bitstream/handle/1871/10121/L12.pdf?sequence=1

  17. Ascoli65 ha detto:

    @Camillo,
    capisco che ti sia sentito chiamato in causa dal riferimento al compressore Arata contenuto nella risposta di Celani a Guglielmi e il titolo scelto da Daniele per presentarla sul suo blog ha acuito tale percezione, però permettimi di risalire all’origine di quella lettera.

    Il 2 aprile scorso Daniele dà ampio risalto (1) a due notizie distinte riguardanti Celani: una pubblicazione su una rivista scientifica e l’abstract di un intervento al prossimo ICCF18 di luglio. La vera notizia (nel senso di novità) è la seconda, mentre la prima è poco più di una minestra riscaldata (la trasposizione pari pari in forma di articolo di una presentazione fatta un anno prima a Pontignano), che però monopolizza quasi tutta l’attenzione su un aspetto formale, la qualità della rivista che ha ospitato la rivista.

    Guglielmi si attacca a questo formale, anche se importante, aspetto e scrive una lettera aperta a Celani (2) chiedendo spiegazioni. Celani risponde a Guglielmi su 22passi (3), condensando la sua posizione in una riga, la prima: non ho tempo di occuparmi di queste questioni, perché sono impegnatissimo a fare altro. E per sottrarsi alle questioni reali, ma fuori tempo, poste da Guglielmi, crea una cortina fumogena tirando fuori argomenti ancor più inappropiati e fuori tempo come la faccenda della vecchia disputa con te.

    Il punto è che fin dall’inizio non si era colta la vera notizia del post del 2 aprile e cioè che Celani stava preparando un post per riferire ai propri colleghi ICCF i risultati dell’ampia campagna di sperimentazione imbastita a seguito delle mirabolanti prestazioni annunciate l’anno scorso in Corea. La questione fondamentale per lui adesso è che quegli annunci non trovano alcun riscontro nei risultati che stanno raccogliendo gli sperimentatori dello HUGteam e che ormai mancano meno di 3 mesi all’inizio della conferenza nel Missouri. Possibile che sia così difficile capire che del compressore Arata in questo momento non gliene può fregar di meno?

    E’ vero, tra un filo e un altro ha trovato il tempo di replicare alle insistenti sfide sul compressore Arata con una lunga lettera aperta anch’essa ospitata su 22 passi (4), ma di quella sbrodolata l’unica cosa che conta è il penultimo punto in cui ribadisce di non avere tempo perché impegnato in altro.

    Per capire quale sia la vera posta in gioco per Celani in questo momento, guarda cosa scriveva Daniele, utilizzando eleganti metafore, a settembre dell’anno scorso (5) in merito ai risultati annunciati allora da Celani e quali speranze che stava cercando di pompare nei suoi lettori (lui si che è un compressore) in merito alle imminenti sperimentazioni MFMP. E le aspettative su quei risultati andavano ben oltre. Leggi ad esempio cosa scriveva JR lo scorso ottobre (6).

    Camillo, renditi conto che in questo momento 24 anni di storia FF sono appesi ad un filo… sottilissimo, di costantana nanostrutturata.

    (1) http://22passi.blogspot.it/2013/04/experimental-results-on-sub-micro.html
    (2) http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2013/04/07/ce-posta-dr-celani/
    (3) http://22passi.blogspot.it/2013/04/risposta-di-celani-guglielmi-coyaud.html
    (4) http://22passi.blogspot.it/2013/04/prof-franchini-ce-posta-per-lei.html
    (5) http://22passi.blogspot.it/2012/08/gli-abbiamo-sfondato-il-coulomb.html
    (6) http://www.mail-archive.com/vortex-l@eskimo.com/msg71572.html

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Ascoli65

      La questione fondamentale per lui adesso è che quegli annunci non trovano alcun riscontro nei risultati che stanno raccogliendo gli sperimentatori dello HUGteam e che ormai mancano meno di 3 mesi all’inizio della conferenza nel Missouri. Possibile che sia così difficile capire che del compressore Arata in questo momento non gliene può fregar di meno?

      Possibile che sia così difficile capire che Celani ha un comportamento da tarantolato, affidando a individui di un neonato HUGteam dei controlli terzi che avrebbe dovuto affidare a un paio di suoi colleghi dell’INFN, certamente meno esibizionisti di quei buffi americani, che si comportano come partecipassero a un happening?
      Aggiungo che usualmente in scienza non si cercano così palesemente “controlli terzi”; si lavora con discrezione e si scrive quello che si è fatto. Ormai Celani ha scelto il palcoscenico; a incoraggiarlo gli si fa solo del male. I “controlli terzi” lasciamoli a Rossi. Di là si aspettano perfino che i controllori indipendenti siano sottoposti a peer review; a loro volta i reviewers dovranno essere graditi al Presidente della Repubblica. Si apprestano a campeggiare sulla sponda del fiume per altri sei mesi. La ff è nata come farsa, finisce in farsa.
      A Celani non si chiede altro che mettere a disposizione la sua cella Arata. Celani è abituato a perdere tempo, ma non può disporre del tempo degli altri. Dovrebbe sapere che Mario Massa sta cercando di mettersi in contatto con lui. Faccia quello che può per facilitare il lavoro di Massa e allontani da sé ogni puzzetta sotto il naso. Per lui il Kanthal nanostrutturato è importante; per altri è molto più importante la sua uscita sul compressore elettrolitico. Visto che ci ha gettato il compressore sui piedi quando nessuno si ricordava di quell’invenzione, si comporti di conseguenza.
      Credi davvero che lo mandino in pellegrinaggio da Duncan? Poi ci si lamenta se tagliano i fondi della ricerca.

      • Ascoli65 ha detto:

        @Camillo,
        Credi davvero che lo mandino in pellegrinaggio da Duncan? Poi ci si lamenta se tagliano i fondi della ricerca.
        Non so cosa decideranno all’INFN in merito alla partecipazione di Celani al prossimo ICCF18. Non so neppure se sono aggiornati sulla sua attività (vedi risposta di Bassoli). Una cosa è certa, quando quelli che tu definisci “buffi americani” tireranno le somme della loro attività sperimentale (1), l’INFN si troverà esposto a forti critiche, worldwide, provenienti da chi non sarà in grado di capire come si possa finanziare per un quarto di secolo una ricerca il cui prodotto finale sono dei fili che scaldano come un normale conduttore elettrico. Non saprei invece dire se ciò provocherà imbarazzo nell’INFN, per la semplice ragione che non so neppure se si renderanno conto della faccenda. Diciamo che nell’Istitito equivalente di un Paese normale si porrebbero la questione di come giustificare un simile fiasco (parola pass-partout, usata anche nel Missouri). Potrebbe darsi che in quell’ipotetico Istituto deciderebbero di spedire di imperio il responsabile di quella ricerca in America a giustificare i motivi di un simile fallimento e magari a scusarsi a nome dell’Istituto stesso per le aspettative infondate diffuse nella comunità scientifica e non solo. Ma non ti saprei dire cosa farà l’INFN. Comunque, dopo la paccata di milioni che ha speso in 25 anni per la FF, non mi starei tanto a preoccupare per il costo di una trasferta in più negli USA.

        E’ chiaro poi che concordo con te sul fatto che un controllo interno e discreto sarebbe stato preferibile. Ma se lo avessero fatto seriamente quell’attività di ricerca non sarebbe durata più di quanto siano rimasti F&P al loro posto dopo l’annuncio dell’89. Come sai avevo provato, ingenuamente, a suggerire, proprio qui da te, ai responsabili INFN di bloccare la presentazione in Corea. Ovviamente l’unico risultato che ho ottenuto è stato di raccogliere un mare di critiche dai Celani-boys. Da quel momento il corso degli eventi ha imboccato un percorso inevitabile che si concluderà presumibilmente a fine luglio nel Missouri. Non mi fa piacere, ma non ci si poteva far niente. L’unica cosa che ora si può sportivamente fare è di lasciare in pace Celani fino a quell’appuntamento. Mario Massa faccia pure la sua prova, sarà sicuramente molto interessante, ma non mi pare il momento di chiedere a Celani di mettere a disposizione la sua cella Arata.

        Qualche precisazione:
        (1) Come avevo già detto (*), al contrario del MFMP (Martin Fleischmann Memorial Project) nato l’anno scorso, lo HUG (Hunt Utilities Group) non è un gruppo neonato. Fa attività di ricerca e sviluppo da parecchi anni su dispositivi che hanno trovato applicazione pratica e i cui brevetti gli permettono di mantenere un discreto gruppo di persone. Solo una piccola parte di queste, quello che io chiamo lo HUGteam, e soltanto da poco tempo si interessa di FF e conduce la sperimentazione sui fili di Celani. Lo HUG non ha quindi alcun interesse a divulgare dati sperimentali non veritieri e replicabili e questo ci permette di fare delle previsioni certe su quelle che saranno le conclusioni della sua indagine (a meno che i libri di fisica non siano effetivamente da riscrivere).
        (*) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/04/07/celani-2/#comment-18611

        (2) I fili impiegati da Celani sono di costantana, per l’esattezza Isotan 44 (Cu55Ni44Mn1) e non di Kanthal (FeCrAl).

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          ma non mi pare il momento di chiedere a Celani di mettere a disposizione la sua cella Arata.

          Perché non dovrebbe farlo? Sicuramente dispone di un ragazzo di laboratorio che sa dove sono i mammozi che successivamente Celani ha inventato e archiviato.
          Non ti rendi conto di quanto sia detestabile il comportamento di Celani nei confronti di Massa. So di ripetermi, ma non importa, perché le situazioni cambiano ogni settimana. Mario Massa si è messo a disposizione di Celani, di Rossi, di Abundo, forse di Cirillo e di Violante senza chiedere un compenso. E’ offensiva l’indifferenza con cui la perizia di un ricercatore di cui è apprezzata non solo la capacità sperimentale, ma anche la capacità di indagine teorica e la compostezza sia stata accolta da questi santoni lanciati mediaticamente da Daniele.
          Celani preferisce affidarsi a un giro di leccapiedi che lo considerano genio ancor prima di avere espresso un giudizio sul suo lavoro. Genio perché è un seguace di F&P che non deflette.
          Al posto di HUGteam avrei trovato assai più credibile il Massateam. Almeno il problema sarebbe rimasto in Italia.
          Sono convinto che molti non sono convinti dalla ricerca di consenso a tutti i costi di Celani. Ti immagini che botta, se nemmeno gli ammiratori del genio riconoscessero la generazione di energia nucleare?
          Vediamo se lo mandano in Missouri. Personalmente lo avrei spedito in Nebraska a caccia di Krivit snakes, molto velenosi.

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          Ti immagini che botta, se nemmeno gli ammiratori del genio non riconoscessero la generazione di energia nucleare?
          E’ esattamente quello che sto cercando di sottolineare da un paio di settimane a questa parte, ed è proprio quello che sta avvenendo nei laboratori HUG e che con ogni probabilità emergerà nel prossimo ICCF del Missouri.

          Massa è persona che si è guadagnata una credibilità assoluta, ma questo, finora, vale anche per lo HUGteam. La considerazione che nutrono per Celani è condizione necessaria per intraprendere questo impegnativo cimento. Per quanto io stimi Mario e riconosca le sue capacità non credo che avrebbe potuto dedicare tutte le risorse che lo HUGteam ha profuso nel tentativo, finora vano, di confermare i risultati di Celani. In più lo HUGteam opera sotto l’egida del MFMP e questo renderà inappellabili i probabili esiti negativi della loro verifica, mentre, come dici tu, un remoto esito positivo verrebbe accolto con molto scetticismo dalla comunità scientifica.

          In queste condizioni di pressione psicologica Celani non può mettersi a rovistare nel suo magazzino per rintracciare, revisionare, verificare e consegnare a Massa la sua cella Arata. E non avrebbe comunque la serenità necessaria a seguire la sperimentazione di Massa ed eventualmente intervenire per verificare e chiarire eventuali risultati a lui non favorevoli, come sarebbe suo diritto. Quindi secondo me la sfida andrebbe rinviata a dopo l’ICCF. Sono sicuro che Mario capirebbe e non se ne avrebbe a male.

  18. theschnibble ha detto:

    Franchini, ci potrebbe rendere partecipi delle statistiche relative al suo blog? Mi piacerebbe sapere quanto è affollato il retro della lavagna…
    Cordialmente
    The Schnibble

    • Camillo Franchini ha detto:

      @theschnibble

      Franchini, ci potrebbe rendere partecipi delle statistiche relative al suo blog?

      Volentieri, perché no?

      Schermata del 2013-05-04 16:34:04

      • Alessio L. ha detto:

        Capperi! Alla salute di Passerini quando lo chiamava il “monobloggo”. Se ci piazzasse in paio di ADv clicks, sempre che sia possibile, il gelato da offrire ai nipoti la domenica salterebbe fuori senza tanta fatica.
        Buona serata a tutti.

      • Hermano Tobia ha detto:

        @Camillo
        Ottimi numeri, complimenti, mi sembrano comunque in linea con quelli di Daniele.

        Una curiosità: noto dallo screenshot che c’è una “passione” che ci accomuna: siamo entrambi “linuxiani” .

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Hermano Tobia

          noto dallo screenshot che c’è una “passione” che ci accomuna: siamo entrambi “linuxiani” .

          Fa piacere anche a me conoscere un appassionato di Linux. Ho cominciato con Red Hat molti anni fa. Lo screenshot è quello di Ubuntu 12.04. Lei cosa usa?
          Buon fine settimana.

        • Dumah Brazorf ha detto:

          @Hermano
          Ottimi numeri, complimenti, mi sembrano comunque in linea con quelli di Daniele.

          Beh non proprio, Passerini questo mese fa intorno alle 130k visite ed era arrivato a più di 200k l’anno scorso mentre questo “monobloggo” ha fatto 375k da quando ha aperto (cioè quanto? un anno e mezzo?).
          Giusto per dare l’informazione eh.

      • mW ha detto:

        @Franchini,
        per piacere, può installare conky (è un pacchetto debian, quidi dovrebbe trovarlo pure lei) e vedere quanta RAM consuma il suo Ubuntu, appena ha finito di accendersi?
        grazie

        • Camillo Franchini ha detto:

          @mW

          Ho installato Conky, ma non lo trovo per lanciarlo. La versione è la 1.9.0 (precise backports). Leggo:
          Questo è un pacchetto fittizio per facilitare la transizione al nuovo schema di pacchettizzazione.
          Cosa significa? Grazie, saluti

        • mW ha detto:

          @Franchini:
          da qualche parte, nel menù principale dello schermo che lei usa, dovrebbe esserci una finestrella “esegui”, che esegue un comando senza aprire il terminale. Se la trova, provi, per cominciare, a scriverci dentro “conky” e a premere invio. Alla seconda domanda non so rispondere.

  19. Giancarlo ha detto:

    @Mario Massa
    Con uno spessore di 0.5 mm la pressione limite dal punto di vista meccanico è dell’ordine di 100 bar

    Mario, tifo calorosamente per il tuo esperimento anche in assenza della cella di Celani. Per quanto sopra tieni presente che per 25 atmosfere l’idrogeno nel Pd sarà presente esclusivamente in fase beta. Questo vuol dire che il carico di rottura e la durezza saranno addirittura maggiori del Pd puro, però diminuirà considerevolmente la duttilità, ossia il Pd sarà propenso alla rottura fragile. In tali condizioni basta una cricca locale (anche se i tuoi 500 micron sono assai di più dello spessore della lamina di Celani) e la lamina in pressione scoppia come una bolla di sapone. Celani si è premunito passando a una lega PdAg che ha caratteristiche strutturali migliori, ma anche lì ci sono rischi perché l’indagine metallografica mostra che ci sono zone (non legate) completamente prive di Ag e li le cricche potrebbero essere anche più pericolose. Insomma considera che la struttura non è omogenea e si formeranno un bel po’ di dislocazioni.

    PS Ma hai il cellulare staccato da giorni o hai cambiato numero?

    • mario massa ha detto:

      @Giancarlo
      Ciao Giancarlo, grazie delle informazioni.
      Il cellulare a casa non riceve. Ti avevo scritto una mail per la storia di Abano Terme, ma non ho avuto risposta e ho pensato che tu avessi cambiato mail. Scrivimi a mariomassa@excite.it

      • Giancarlo ha detto:

        @Mario
        Ti cercavo proprio per quello, ne volevo discutere a voce…
        Riprovo domani.

        • mario massa ha detto:

          Giancarlo, io non ho il tuo telefono (l’ho perso?), sei sicuro di avere il mio? Per sicurezza contattami prima sulla mail (apparentemente non avevi ricevuto la mia).

  20. mario massa ha detto:

    @Ascoli65
    “Sono sicuro che Mario capirebbe e non se ne avrebbe a male.”

    Sono perfettamente d’accordo con te. Questa storia è lì da 7 anni e non mi sembra il caso di creare problemi adesso a Francesco Celani. Cercherò comunque con calma di reperire il necessario per la replica che rimandiamo a dopo l’ ICCF.

    • Ascoli65 ha detto:

      Ciao Mario,
      mi fa molto piacere avere la conferma del tuo accordo.

      Visto che ci siamo, se per caso guardi ogni tanto le pagine MFMP, sarei curioso di conoscere il tuo giudizio esperto sulla qualità dei dispositivi di prova realizzati dallo HUGteam e soprattutto se anche tu ritieni affidabili Ryan Hunt e i suoi collaboratori e attendibili i loro giudizi, almeno per quanto hanno dimostrato finora.

      • mario massa ha detto:

        @Ascoli65
        E’ da molto tempo che non seguo MFMP (da quando stavano costruendo il primo calorimetro a flusso d’aria). Ho dato un’occhiata al nuovo calorimetro a tubo concentrico. I diagrammi di calibrazione sembrano molto buoni e apprezzo il grande impegno, ma il principio adottato va contro tutti i miei principi e io non l’avrei mai adottato (che garanzia c’è nella stabilità nella conduzione termica di 4 strati di fibra di vetro?). Anche la coibentazione attiva è contraria ai miei principi: se ben condotta dà ottimi risultati, ma in una apparecchiatura fatta per dimostrare un effetto non la userei mai. Il calorimetro inoltre non è assoluto: la misura è legata alla bontà della calibrazione e all’invarianza dei parametri.
        Il mio giudizio è che questo calorimetro se ben realizzato e gestito può essere un buon strumento di lavoro per un fusionista perchè molto veloce e sensibile, ma una eventuale misura positiva ottenuta con un simile strumento non sarà in grado di convincermi della realtà del fenomeno.
        A mio giudizio un calorimetro dimostrativo deve essere assoluto: la potenza misurata deve essere frutto di calcoli, senza nessuna calibrazione (che può migliorare la precisione, ma non deve essere indispensabile).

        • Camillo Franchini ha detto:

          @mario massa
          @ascoli65

          una eventuale misura positiva ottenuta con un simile strumento non sarà in grado di convincermi della realtà del fenomeno.

          E’ una mazzata mortale per MFMP.
          A questo punto si torna alle considerazioni di partenza: perché non è stato lasciato un campione a Mario Massa, la cui competenza, serietà, imparzialità è emersa con prepotenza dalle nostre conversazioni? Perché a Massa è stato preferito Mastromatteo che fa un altro mestiere e che non è sicuramente terzo? Come mai nessuno dei ff nostrani ha mai affidato una misura a Massa?
          Mi dispiace di essere solo con Livio Varalta a mettere in evidenza questi comportamenti intollerabili dei nostri ff. Si lamentano di essere ghettizzati, ma la ghettizzazione, che esiste, è quasi sempre volontaria. In questo caso è perfino ostentata.
          In coda ricordo che è mia convinzione che nessuno potrà mai controllare il compressore di Junio. Massa meno che mai. Vedrete.

        • Ascoli65 ha detto:

          @Mario Massa,
          il tuo parere, di cui ti ringrazio, ricalca l’opinione di molti appassionati che seguono il forum MFMP, i quali suggeriscono di realizzare un vero calorimetro, cioè uno strumento che raccolga tutto il calore in un mezzo, incrementandone la T. Quelli dello HUGteam si sono sempre dichiarati d’accordo ed hanno pure cercato di realizzare un ingegnoso e complesso calorimetro a flusso d’aria. Ma non lo hanno ancora messo in linea. Temo che presenti problemi non minori degli attuali dispositivi basati su una calibrazione del delta T. Non capisco perché non ne progettino uno ad acqua. Secondo te potrebbe dipendere dalla bassa potenza in gioco? Quelli che hai realizzato tu sono ad acqua?

          Comunque sia, io sono convinto che anche con gli attuali dispositivi a calibrazione, ed avendo le dovute accortezze, lo HUGteam sia in grado di accertare con sicurezza la presenza di una decina di watt in eccesso su una base di 50 W, come dichiarato da Celani all’ICCF17. Il tuo calorimetro sarebbe in grado di farlo a potenze così basse?

  21. Camillo Franchini ha detto:

    @Ascoli65
    @Giancarlo
    @Mario Massa

    Arata N° 1
    I referred to the importance of deuterium density and I insisted repeatedly that nuclear fusion phenomenon could never happen as long as bulk materials are used. However, it looks strange to me that people have still continued to use “bulk” metals ever since Fleischmann’s first announcement, up to the present.

    Arata N°2
    DS-Cell

    Arata la prima o la seconda che hai detto?

  22. Camillo Franchini ha detto:

    @Ascoli65

    Leggo nel sito Quantumheat

    Millions of man hours of research by individuals, governments and corporations all across the globe, have in the past few years started to result in commercially viable implementations of discoveries spawned from Fleischmann and Pons’ Work.

    A quali commercially viable implementation si riferiscono?
    Se si riferiscono alle inevitabili ricadute utili che qualsiasi ricerca comporta, le troviamo anche dedicandoci all’energia di Brillouin, al Nanor o al moto perpetuo. Contare sulle ricadute non mi sembra un motivo serio per finanziare una ricerca.
    Più rovisto in quell’ambiente, più capisco perché Celani è andato a capitare lì 😉 , piuttosto che affidare il test in Italia.

    Thankfully, some very intelligent people recognised that a brilliant mind such as Martin’s, would not allow him to say something that he did not truly believe in and they chose to pursue his research.

    Ecco, Celani rientra in quella categoria di smart people.
    C’è una sola ragione per cui dovremmo fidarci di un team che si ispira apertamente al proto-ff Martin Fleischmann? Speriamo che non abbiano ricevuto donations dall’ENEL, non si può escludere.

    • Ascoli65 ha detto:

      @Camillo,
      ”A quali commercially viable implementation si riferiscono?”
      Con ogni probabilità si riferiscono a quanto detto nella presentazione (1) di uno dei 7 “facilitatori” dell’MFMP, che avevo già segnalato (2).

      Come avevo già detto un paio di settimane fa (3), la mia modesta opinione è che l’avventura scientifica della FF sia terminata con la cacciata di F&P dall’Università dell’Ohio (colgo qui l’occasione per scusarmi con sandro75k per non aver visto prima la sua obiezione in merito, spero che quel che sto dicendo sia chiarificatore anche per lui). Ho l’impressione che ciò che ne è seguito siano stati 24 anni di messinscena propagandistica. I protagonisti di questa possibile farsa possono essere divisi in 2 gruppi principali: chi ci crede veramente, e quindi si illude sinceramente che la FF funzioni, e chi invece si limita a dirlo.

      Questo secondo gruppo è il più interessante. Alcuni di loro potrebbero essere alla ricerca di un tornaconto personale, ma secondo me non si tratta di quelli che conducono il gioco. Questi ultimi, viceversa, potrebbero essere persone pienamente responsabili o comunque molto preoccupate. Lo scenario in cui si svolge il gioco è quello descritto nell’articolo che ci ha da poco suggerito mW (4). Si tratta di una situazione drammatica, nota da almeno mezzo secolo, dai tempi dei primi studi del “Club di Roma”. Siamo come sul Titanic, lanciato a folle velocità contro un enorme iceberg in mezzo all’oceano gelido e non c’è verso di cambiare rotta. C’è anche il rischio che una brusca virata faccia sbandare la nave e farla colare a picco prima ancora dell’impatto. Qualcuno in plancia di comando potrebbe aver deciso che la cosa migliore da fare sia di scongiurare il diffondersi del panico a bordo in modo da poter gestire meglio l’emergenza finale. La FF (e forse anche quella calda) potrebbe servire per l’appunto a questo, un pietoso tentativo di tranquillizzare il mondo che finiti i combustibili fossili la civiltà potrà continuare a navigare alla stessa velocità per i secoli a venire. Il manifesto del MFMP (5), da cui hai estratto i 2 brani che mi hai proposto, e che in indirizzo viene indicato con un eloquente “educate”, ricalca esattamente questo schema.

      Ritengo tuttavia che questa strategia, se fosse vera, sarebbe folle in quanto incoraggerebbe il mantenimento dell’attuale livello di consumo forsennato delle ultime riserve fossili, già ridotte alla metà di quelle iniziali. Mentre invece, secondo me, la metà restante dovrebbe essere utilizzata parsimonisamente per guidare la transizione verso un sostanziale equilibrio tra risorse rinnovabili e consumi. Il problema è che questa transizione dovrebbe includere anche un imponente ridimensionamento demografico, che però sembra impossibile poter raggiungere in tempo con i ritmi di madre natura.

      Comunque sia l’attuale prezzo del barile non rispecchia il vero valore delle risorse petrolifere residue. Dovrebbe essere molto maggiore per risucire a stimolare un’economia del risparmio e della riconversione energetica globale. Qui però si pone un secondo e ancor più pressante, per taluni, problema: la distribuzione delle ultime riserve petrolifere. Sappiamo bene che queste sono in buona parte concentrate in alcuni Paesi del medio oriente, che sono fortemente ostili, per usare un eufemismo, a qualcuno che è tornato di recente ad installarsi in mezzo a loro. L’aumento del prezzo del petrolio aumenterebbe a dismisura il potere (di qualunque natura) di questi Paesi, con la conseguenza che tutti possiamo immaginare.

      Non voglio farla troppo lunga. Termino con un accenno ai finanziamenti. Il contatore in fondo alle pagine del MFMP segna un misero 15 k$. Era partito bene all’inizio quando le aspettative di successo erano alte. Man mano che lo HUGteam sfornava risultati negativi le donazioni hanno cominciato a ristagnare. Ma qui stiamo parlando di bruscolini rispetto al generoso finanziamento ricevuto l’anno scorso proprio dall’Università del Missouri che ospiterà il prossimo ICCF: ben 5,5 M$ per portare avanti ricerche sulla FF (6). Tra i beneficiari (indiretti) c’è quindi anche Duncan, che di quell’università è prorettore alla ricerca (7). Il generoso benefattore è invece un certo Sidney Kimmel (8).

      (1) http://www.slideshare.net/tylervan/lenr
      (2) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/04/03/celani-1/#comment-18455
      (3) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/04/17/celani-3/#comment-19248
      (4) http://ugobardi.blogspot.it/2013/05/la-verita-in-faccia.html
      (5) http://www.quantumheat.org/index.php/en/educate
      (6) http://www.infinite-energy.com/resources/kimmel.html
      (7) http://coldfusionnow.org/robert-duncan-discusses-experiments-at-sidney-kimmel-institute-for-nuclear-renaissance/
      (8) http://en.wikipedia.org/wiki/Sidney_Kimmel

      • Camillo Franchini ha detto:

        Ascoli65

        Il generoso benefattore è invece un certo Sidney Kimmel

        Questa è una buona notizia; quando la ff cade nelle mani dei privati perde di colpo interesse. Non siamo mica dei missionari che vogliono salvare il mondo, ma solo persone di buon senso che cercano di dare un atomo di contributo alla gestione dei nostri pochi soldi italiani. A me dispiace che l’ENEL e l’ENEA siano così pesantemente coinvolte in ff; è su quelle che si concentra la nostra attenzione (almeno la mia).
        Buona serata.

      • mW ha detto:

        @Ascoli65,
        io resto sempre molto colpito dalla tua capacità di divulgazione e dall’ampiezza dei tuoi interessi.

  23. Camillo Franchini ha detto:

    @Ascoli
    @Gabrichan
    @Giancarlo
    @Mario Massa

    Questo è lo schema del generatore di idrogeno da laboratorio della Claind di Lecco. Mi pare di capire che non ci sono pompe. Il dépliant dice che è in grado di sostituire una bombola.
    Si tratta allora di compressione elettrolitica in cella chiusa.

    schema

    • gabrichan ha detto:

      Si dovrebbe essere a cella chiusa, il simbolo cerchio con dentro il triangolo è quello di una pompa che dovrebbe iniettare l’acqua in pressione all’interno della cella per equilibrare quella dei gas.
      Indicativi sono anche i circuiti dell’ossigeno e dell’idrogeno in pressione con le relative valvole di sfogo, anche se non è indicata la parte di controllo elettronico sul livello dell’elettrolita e la potenza assorbita dalla cella.
      Nel manuale vengono fatti riferimenti a filtri o membrane in Pd, il gas che purezza ha?

      • Camillo Franchini ha detto:

        @gabrichan

        il gas che purezza ha

        La Claind specifica:

        Purezza maggiore del 99,99999% raggiungibile tramite l’installazione di un kit di purificazione

        Quasi sempre la purificazione avviene per mezzo di un filtro di palladio. In altri casi si fa solo deumidificazione che, per applicazioni di chimica analitica, a volte non è sufficiente. I filtri di palladio si applicano anche alle bombole. Per certe applicazioni sulle bombole si applicano filtri deoxo. Il tipo di purificazione è legato all’impiego, per motivi di costo che, in chimica applicata, devono sempre essere tenuti in considerazione. Il costo di un’analisi dipende dal costo delle apparecchiature e dei reattivi. Per esempio un’analisi ICP deve tener conto del costo dell’argon che si consuma.

  24. mario massa ha detto:

    @Camillo
    Questa è effettivamente a cella chiusa. La pompa dell’acqua è quella a sx indicata con il simbolo di freccetta dentro a cerchio.

  25. mario massa ha detto:

    chiedo scusa, aveva già risposto gabrichan.

  26. Camillo Franchini ha detto:

    @Ascoli65
    @Giancarlo
    @Mario Massa

    Voi, che siete ingegneri, mi sapete dire che cosa c’è sotto al Codice Kind B1, che significa

    No previously published pre-grant publication

    Significa banalmente che, su richiesta dei titolari, la richiesta di brevetto non è stata pubblicata?
    Inoltre che cosa significa un tempo di attesa di 6 anni tra richiesta di brevetto e sua concessione?
    Avrete capito che mi riferisco al brevetto della Pamela Mosier-Boss.
    Grazie, buona giornata

    • mW ha detto:

      ….meno male che io sto nascosto dietro alla lavagna con Cimpy…..

    • Giancarlo ha detto:

      @Camillo
      I Kind code hanno significato diverso per i vari paesi del WIPO
      Trovi l’elenco completo dei codici nazionali in questo file .

      In particolare per gli US, la nuova nomenclatura che aggiunge una cifra alla lettera è entrata in vogore nel 2001.
      B1 significa che si tratta di un brevetto che non è stato reso pubblico prima della concessione; le nostre interpretazioni coincidono.
      Non necessariamente è stato tenuto segreto da Pamela, forse era solo la prassi nazionale, come avviene in Italia.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @Giancarlo

        Grazie per la risposta; il file è utilissimo.

        • Giancarlo ha detto:

          @Camillo

          Ti ho regalato un altro file, controlla la posta…

          Mario e Ascoli mi hanno convinto, soprassediamo su Celani e Arata per il momento, è meglio che vada avanti l’esperimento MFMP

          Ciao

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Giancarlo

          Mario e Ascoli mi hanno convinto

          Alla fine di luglio tutti si saranno dimenticati del compressore Arata/Celani e andranno a cercare refrigerio al mare o ai monti. Le occasioni vanno colte quando si presentano; è come con le donne. Il brevetto concesso ad Arata; il palladio che viene attraversato dall’idrogeno a senso unico. Si potrebbe organizzare una demo spettacolare quanto la sfiatella di Bologna. Ma fate vobis.

  27. Camillo Franchini ha detto:

    @Mazarul

    22 passi merita di essere frequentato perché attira gli inventori come i fiori attirano le farfalle.
    Ora entra in campo un certo E. Laureati che è capace di fare queste cose:
    http://www.volta.alessandria.it/episteme/ep6/ep6-asps.htm
    Si lamentano perché pare che la Prometeon accetti volentieri anticipi sui mammozi ma poi i mammozi non li fornisce. Sarà sicuramente una bassa insinuazione.

  28. Mazarul ha detto:

    “… come i fiori attirano le farfalle …
    Ma che bella similitudine! A me veniva da dire “come la M… attira le mosche”, ma il concetto è quello. Sa, noi troll multiformi e idioti una volta sgamati ce la leghiamo al dito.

    Emidio *Laureti*, famosissimo per la PNN (Propulsione Non Newtoniana), finalmente il suo Verbo è arrivato anche a lei.
    Il bello è che per confutare -mi perdoni il francesismo- quelle minchiate, bisogna sapere un sacco di cose, e comunque non basta mai; veda come non si riesce a levare dal capo a certa gente che il Motore Todeschini non funziona.

    E il “sistema di propulsione a rinculi fotonici”? Dagli Scolopi con una espressione simile sarei andato dritto all’ Inferno.

    A quanto capisco con la Bombolina di Palladio dovremo praticare la delectatio morosa; nel frattempo chiederò in prestito a Cimpy la lente di ingrandimento, lui è un innocente e non sa che ci si può divertire molto di più che incendiando le foglie secche. Dirò una parola sola e chi ha orecchie per intendere intenda: Formiche.
    Beh non tutti ci arriveranno, do quindi un aiutino: Abbrustolire.

    MaZ
    —————–

    OT:
    Un pensiero al Grande che ci ha lasciati – in buone mani devo dire, con B. Aspirante Presidente della Commissione per la Riforma della Costituzione.
    Mi pareva che l’ avevano già riformata abbastanza, con l’ Art. 11 in non cale e quell’ altro là, che “l’ istruzione è libera, senza oneri per lo Stato”, che gli hanno fatto la festa da un pezzo.
    Per non parlare del diritto al lavoro, della funzione sociale della proprietà privata, dell’ indipendenza Stato-Chiesa, eccetera.
    Vede che abissi ci si spalancano davanti, senza Bombolini? Discorsi generici, galleggianti e carrucole, e rinculi fotonici.
    /OT.

    • Cimpy ha detto:

      chiederò in prestito a Cimpy la lente di ingrandimento, lui è un innocente e non sa che ci si può divertire molto di più che incendiando le foglie secche. Dirò una parola sola e chi ha orecchie per intendere intenda: Formiche

      Una volta sarei sceso ai giardinetti con te per tali attività, magari armato pure di un flaccone di candeggina, uno di ammoniaca e uno di acquaragia ma, da dopo il documentario sulla natura in terza, ho smesso di fare esperimenti invasivi sugli animali…

      Confutare è anche possibile. E’ convicere chi crede che è impresa disperata. Concordo con te : “comunque non basta mai; veda come non si riesce a levare dal capo a certa gente che il Motore Todeschini non funziona”. Per non parlare di chi insiste con altri meccanismi se possibile anche più assurdi

    • mW ha detto:

      e, si, anche l’articolo 4 non è male, con il lavoro che è un diritto, ma anche un dovere, quindi due volte un diritto, perchè io devo avere il diritto di fare il mio dovere verso gli altri. In parole povere, sarebbe pagare le tasse, aiutando gli altri come vorrei che aiutassero me quando avrò bisogno. Io la ho capita così.

    • mW ha detto:

      PS: Mazarul si riferisce all.art. 33:
      “Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole ed istituti di educazione, senza oneri per lo Stato.”

  29. Ascoli65 ha detto:

    @Camillo,
    poco sopra (1) commenti con “E’ una mazzata mortale per MFMP” il fatto che Massa non si sentirebbe affatto convinto da un eventuale esito positivo della sperimentazione in corso. Scusa, ma ci consideri così ingenui? Come tu stesso hai detto più volte un tale esito non convincerebbe né Massa, né ciascuno di noi, né tanto meno la scienza ufficiale. La situazione da considerare è invece quella speculare: un eventuale (e secondo me molto probabile) esito negativo sarebbe una mazzata innanzitutto per la FF, e quindi anche per l’MFMP, una stroncatura che risulterebbe inappellabile proprio perché ottenuta sotto la loro egida. Chissà, forse a quel punto Celani, essendo comunque convinto delle prestazioni del suo filo, potrebbe anche affidare il suo filo a Massa.

    Tornando all’MFMP, se, puta caso, la loro fosse innanzitutto un’iniziativa propagandistica, meravigliarsi dell’enfasi con cui annunciano il “New Fire” sarebbe come stupirsi delle piume sul turbante del mago mentre si assiste ad uno spettacolo di illusionismo. In questi casi la coreografia fa parte del gioco, la dobbiamo accettare così com’è. Ignoriamo i fronzoli, merita concentrarsi solo sul come e quando il coniglio finisce nel cappello. Anche se in questo caso difficilmente il mago riuscirà a mostrarcelo, in quanto, mantenendo ipotesi e metafora precedenti, mi sa che chi sta dietro al MFMP abbia toppato clamorosamente nella scelta dell’assistente di scena. Infatti, non credo che lo HUG, che (ripeto per l’ennesima volta, scusandomene) è cosa ben diversa dal MFMP, abbia alcuna intenzione di assecondare una farsa. Si sono costituiti molti anni fa, sulla base di brevetti che funzionano e sui quali campano, non c’è motivo per cui debbano rovinarsi la reputazione certificando il funzionamento di qualcosa che, per quanto ci dicono i libri, non può funzionare.

    Non capisco quindi perché ti ostini ad essere così diffidente nei confronti dello HUGteam. Ryan Hunt, il responsabile scientifico, è un chimico come te. E’ scrupoloso. Ha impiegato meno di 3 ore a scovare ed ammettere pubblicamente il baco nel sistema di acquisizione dati, che aveva per un po’ riacceso le speranze sul filo magico (2). Prima o poi arriverà a convincersi che quei fili non producono maggior calore dell’energia elettrica che dissipano e lo dirà apertamente. D’altronde, mi son fatto l’idea che lui e suo padre Paul si interessino di FF solo perché sperano di risolvere definitivamente il problema del freddo che li assedia per buona parte dell’anno, e non per resistere meglio all’assedio dei Paesi arabi dell’OPEC.

    (1) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/05/01/arata-5/#comment-19750
    (2) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/05/01/arata-5/#comment-19557

    • Camillo Franchini ha detto:

      Ascoli65

      Come tu stesso hai detto più volte un tale esito non convincerebbe né Massa, né ciascuno di noi, né tanto meno la scienza ufficiale.

      un eventuale (e secondo me molto probabile) esito negativo sarebbe una mazzata innanzitutto per la FF,

      Un esito positivo non convincerebbe nessuno perché sono partigiani; un esito negativo sarebbe una mazzata per la ff. Che lavorano a fare, poveri cristi?

      D’altronde, mi son fatto l’idea che lui e suo padre Paul si interessino di FF solo perché sperano di risolvere definitivamente il problema del freddo che li assedia per buona parte dell’anno, e non per resistere meglio all’assedio dei Paesi arabi dell’OPEC.

      Queste non sono considerazioni scientifiche, sono considerazione del cuore che ci lasciano indifferenti.
      Che un Italiano impiegato dell’INFN debba affidarsi a un ente che si chiama Martin Fleischmann Memorial Centre invece che a colleghi dell’INFN per fare misure ff che da solo non sa fare, mi sembra una bizzarria incomprensibile. Una delle tante celanate cui siamo abituati.
      L’avesse chiesto a me gli avrei suggerito senza perdere un secondo per riflettere: chiedi se Mario Massa può darti una mano.
      Io ho un amico che quando viene a stare a casa mia per dieci giorni porta con sé vino Bordeaux. Io abito in Toscana. Commette una celanata e una cafonata. Per molti l’esotico ha una forza di attrazione irresistibile. Non esiste in Italia un Ryan Hunt equivalente? Non lo credo neanche se fosse un premio Nobel della chimica. Non datela sempre vinta a Junio, si monta la testa.

  30. mario massa ha detto:

    @Ascoli65
    “Quelli che hai realizzato tu sono ad acqua?”

    Ogni caso è un caso a sè. Quello per Focardi era a flusso d’aria. Nel mio campo lavorativo, essendoci potenze importanti (anche oltre 500 kW), si lavora ad acqua. Anche la stufetta di Mistero (7 kW) utilizzava acqua. A Celani avevo proposto un calorimetro a flusso d’aria quasi un anno fa.

    “Comunque sia, io sono convinto che anche con gli attuali dispositivi a calibrazione, ed avendo le dovute accortezze, lo HUGteam sia in grado di accertare con sicurezza la presenza di una decina di watt in eccesso su una base di 50 W”

    Lo penso anch’io. Il problema è che, come dici tu, se dichiarano “eccesso < 10W" tutto bene, se dichiarano il contrario noi (o almeno io) non ci crediamo: quindi l'affermazione che hai fatto che validità ha?

    "Il tuo calorimetro sarebbe in grado di farlo a potenze così basse?"
    Il calorimetro per Focardi misurava con certezza un eccesso di 5W su 100 senza alcuna calibrazione. Utilizzando le curve di calibrazione ottenute da Focardi in settimane di controlli in bianco si poteva essere ragionevolmente sicuri dei 2W.

    • Ascoli65 ha detto:

      @Mario Massa,
      “quindi l’affermazione che hai fatto che validità ha?”
      Intendo dire che se gli strumenti realizzati dallo HUGteam seppur non precisissimi hanno comunque la potenzialità di rilevare un eccesso di 10 W su 50, ma continueranno in futuro a non rilevarlo, significa che le prestazioni vantate da Celani per i suoi fili nell’ICCF coreano non sono reali. Il tutto certificato da persone competenti che operano nell’ambito di una iniziativa, la MFMP, chiaramente schierata a favore della FF. E visto che le residue speranze di una dimostrazione scientifica dell’esistenza di sostanziosi effetti FF (quelli che vengono chiamati talvolta LENR+) si erano concentrate proprio su quei fili, credo che un risultato simile avrebbe un gran valore e significato.

  31. Camillo Franchini ha detto:

    Ascoli65

    Ho dato un’occhiata al lavoro di Celani presentato all’ICCF17 in Korea.

    Moreover, cross-comparison of results using Hydrogen instead of Deuterium can be made and could help the understanding of the phenomena involved (nuclear origin?) because use of such isotopes.

    A parte l’inglese sincopato di Celani, siamo in piena ipotesi Rossi/Focardi/Piantelli, di cui olim ci siamo ampiamente occupati. Che senso ha tornarci sopra a distanza di anni?
    I ragazzi dello HUGteam stanno tentando di fotografare l’asino che vola. Dove sono vissuti finora, non hanno seguito il caso Rossi? Si sono fatti un’idea in oltre due anni?
    Questo è il tipico caso da affidare allo spirito di Mazarul. A confronto con l’Isotan nucleare il motore Todeschini è una invenzione epocale.
    Anche se ci occupiamo di Celani con atteggiamento critico, gli diamo comunque visibilità. Intanto non è escluso che questa estate finisca in Missouri a spese dell’ENEL, quindi nostre.
    Dai, torniamo alla bombolina, è più spettacolare con i suoi spifferi.

    • mW ha detto:

      Io sono d’accordo con Franchini, e non solo perchè mi paga, ma anche perchè Arata mi sembra essere un riferimento dei fusionisti freddi.
      Ancora si parla del suo famoso esperimento pubblico del 2008.
      Non solo, ma Celani ha deliberatamente attaccato Franchini parlando del compressore elettrochimico di Arata.
      Anche Celani è ormai un riferimento dei fusionisti freddi.
      Celani/Arata – Franchini
      Tutti si sono esposti in maniera molto netta, su questo tema.
      Franchini ha precisato che non nega il fenomeno fisico, ma rifiuta recisamente l’ordine di grandezza.
      Penso che anche Celani abbia diritto, se vuole, e se ci legge, ad analoghe precisazioni, prima di cominciare.
      Inoltre non si parla di grandezze simili all’incertezza di misura. Si parla di pressioni enormi. Un po’ come i kWh dell’e-cat che mi avevano tanto entusiasmato.
      La verifica è semplice, la posta in gioco è alta.
      Il pubblico a casa vuole vedere il manometro.

      PS Il 4 maggio DEBIAN 7 è stata dichiarata stabile.
      http://www.debian.org/releases/

      • Camillo Franchini ha detto:

        @mW

        La Sua mi sembra una posizione di grande buon senso che spero venga assunta anche da altri. Arata e Celani si presentano come ff di avanguardia. La loro invenzione, addirittura brevettata da Arata, è vistosa, di grande effetto. La bombolina esiste già; forse anche l’INFN desidera uscire dal vicolo cieco in cui Celani l’ha cacciato. Se queste pressioni sono state ottenute devono essere facilmente verificabili. Il test sulla bombolina miracolosa è un importante test sulla credibilità di Celani, quindi di Arata. E’ anche un test sulle mie conoscenze di elettrochimica.
        Non si può rinunciare a uno show down che rimescoli le varie posizioni. Credo che anche i tifosi siano curiosi di sapere se la bombolina scoppia, non scoppia, diventa radioattiva, genera energia e tutte le belle cose su cui Celani ci intrattiene da 25 anni.
        Io ribadisco la mia posizione: a parte un impercettibile effetto di asimmetria, forse nemmeno misurabile, il catodo cavo di palladio funziona come un catodo massiccio di palladio. Il confronto è aperto.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @mW

        Non solo, ma Celani ha deliberatamente attaccato Franchini parlando del compressore elettrochimico di Arata.

        Non credo che tutti abbiano capito, a giudicare dai messaggi che sono passati da Daniele. 7 anni fa Junio Valerio Francesco mi invitò a vedere il manometro usando la posta elettronica, cc a un numero ristretto di appassionati di ff; l’8 aprile scorso ha ritenuto opportuno di portare la querelle a conoscenza del mondo, descrivendomi come incompetente in elettrochimica. Ho diritto a qualcosa che assomigli a un giurì d’onore, soprattutto ora che anche Mario Massa e Giancarlo si sono espressi.
        L’invito formale di Mario Calvetti è pura invenzione. Francamente né Celani né io, a quell’epoca già pensionato, avremmo meritato attenzione a quel livello. Se Celani conserva traccia della lettera d’invito di Calvetti è autorizzato a diffonderla. Credo che a Calvetti gliene freghi niente.
        Speriamo di non dovere aspettare la fine dell’ICCF 18, anche se è noto che la filosofia dei ff è “non fare oggi quello che puoi fare domani”.
        Conto sull’amor proprio di Mario Massa e di Giancarlo. Non serve nemmeno acquistare un manometro; basta controllare che, quando si spegne l’interruttore, la bombolina libera l’idrogeno nella soluzione elettrolitica, con grande gorgoglio. Un esperimento come quello descritto da Mario è semplice e può essere ridotto a un minimo di componenti. Lo ringrazio fin d’ora per il tempo che dedica a Celani, anche se Celani non ha mai voluto coinvolgerlo come controllo indipendente.
        Sappiamo già che Junio non troverà mai il tempo per fornire la bombolina, quindi vale la pena mantenersi autonomi.

    • Ascoli65 ha detto:

      @Camillo,
      mah, che ti devo dire, ognuno ha la sua prospettiva ed i suoi obbiettivi.

      Io mi interesso alla FF per motivi che prescindono da questioni personali e, ritenendo di aver capito da tempo come il coniglio finisce nel cappello, mi è rimasta solo la curiosità di sapere chi e perché ci offre da 24 anni questo spettacolo di illusionismo (ad ingresso gratuito) e come mai quasi tutti i prestigiatori sono italiani. Credo infatti che rendendosi bene conto del contesto in cui si svolgono i fenomeni che osserviamo, si colgano meglio gli aspetti importanti su cui porre l’attenzione. Ad esempio, se si fosse consapevoli di essere sul set di un film di fantascienza, il veder sfrecciare un disco volante non ci impressionerebbe, né ci spingerebbe ad avvisare un centro ufologico. Ci concentreremmo invece su altri aspetti: sugli effetti speciali utilizzati per rendere credibile la scena, sul loro costo, su chi è il produttore del film, sui motivi che lo inducono a finanziare un’opera che è in lavorazione da 24 anni e non uscirà mai nelle sale, ecc.

      Però ti capisco. Ti senti sfidato ed hai fretta di chiudere la contesa. Fai pure, non devi certo chiedere a me il permesso. Il blog è tuo e stabilirne la linea editoriale spetta a te. Il pubblico appassionato non manca e i padrini neppure. Le mie scarse conoscenze di elettrochimica non mi permettono né di aggiungere nulla alle ottime competenze già schierate in campo, né di appassionarmi più di tanto all’esito del duello. Aspetterò a riproporre la mia prospettiva, se mai ne varrà la pena, quando sarà superata questa urgente priorità.

      Un’ultima cosa. Il Francesco che ti ha incautamente provocato, mentre era ed è impegnato in un’altra ben più impegnativa e decisiva tenzone, di cognome fa Celani, non trasformiamolo in un Ferrucci. 🙂

      • Camillo Franchini ha detto:

        Ascoli65

        Ti senti sfidato ed hai fretta di chiudere la contesa.

        L’attuale impegno di Celani mi lascia del tutto indifferente, perché di Focardi, Piantelli, Rossi si è già ragionato due anni fa. Capitolo chiuso.
        Invece mi appassiona il compressore elettrochimico, perché su di esso si sono espressi anche due chimici, Malatesta e Vallebona, con posizioni diverse. Si sono espressi anche Giancarlo e Mario Massa, decisamente a favore di Arata/Celani. Oggi anche mW ha preso posizione in modo molto apprezzabile. L’interesse si sta estendendo; si tratta di un argomento di notevole contenuto scientifico, quindi credo che valga la pena mantenerlo vivace. Anche Arata e Celani dovrebbero essere interessati, se credono in quello che fanno.

        di cognome fa Celani

        Credo di non essere il solo ad avere scherzato sul nome di Junio Valerio Francesco. E’ una tentazione irresistibile. Si sa, le colpe dei padri ricadono sui figli. Non credo che se la prenda.

  32. Giancarlo ha detto:

    @Camillo
    Scusami, Camillo, lo so che qui non ci occupiamo di AR ma devo mettere in evidenza due perle dell’intervista concessa ieri sera; lo sai che alle volte non resisto. Senza commento, così chi vuole ci si diverte un po’ di più.

    Rossi said that this photo had been leaked, notwithstanding NDA terms that prohibited it, and that it was a unit being purposely tested to destruction, from which they learned much about the process. They put it in self-loop mode and turned off the regulation. It is not at all intended to be representative of normal operation.

    Ma questa è la perla più bella

    Rossi said that these plants consume only 1 gram of Nickel for every 23 gigawatt-hours of heat they produce (that’s 23,000,000,000 Watt-hours of power).

    Pensate che i numeri sono persino giusti (magari 25 e non 23, ma dati gli ordini di grandezza poco cambia); la perla è nella logica sottostante.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Giancarlo

      Sono notizie che manderanno in brodo di giuggiole il buon Junio Valerio Francesco. Visto che aveva ragione a rispolverare tutto, dargli il suo imprinting e mettere al lavoro lo HUGteam? A Junio converrebbe trasferirsi un Via dell’Elettricista e dare una mano a Levi, se questi nel frattempo non si è bruciacchiato con i gamma sfuggiti alla termalizzazione. Ormai fanno lo stesso mestiere. Messo da parte Arata, il Vate è diventato Rossi, modificato con qualche nano intervento imparato da Arata.

    • FermiGas ha detto:

      Giancarlo scrive:
      It is not at all intended to be representative of normal operation.

      Peccato, perché come lumino da cimitero sarebbe sorprendente!

      • mW ha detto:

        @Giancarlo,
        Spiegalo a me e a Cimpy,
        che siamo dietro alla lavagna a mangiare pop-corn e leggere “Il Lando”.
        Fammi capire:
        Bisogna mettere il dispositivo in self loop, togliere i dispositivi di controllo, inserire un grammo di nichel e distruggere il quartiere?

        • Renato ha detto:

          Provo io, sperando di non battere una facciata come il povero Radagast su Cobraf:
          23 GWh, e nessuno si abbronza con raggi gamma?

      • Giancarlo ha detto:

        @mW, Cimpy, Renato
        Parliamo della seconda perla che è più divertente; non sapendolo AR ci ha svelato come funziona l’e-cat. Vedete che cosa succede ad essere logorroici (attento Renato!).
        23 GWh corrispondono a 1 grammo di massa nella famosa E=emmeciquadro. E questa è una perla doppia perché 1 grammo massa vale 9,81 grammi peso: c’è un po’ di confusione. Fisica elementare come direbbe FermiGas: medie inferiori e non liceo, stavolta.
        Ora, 1 grammo massa di Nichel (o di ferro o di paglia) si consuma direttamente solo per annichilazione materia-antimateria: quindi AR ha inconsapevolmente svelato il funzionamento della sua macchina. Ma quali reazioni nucleari o trasmutazioni Ni==>Cu==>Ni il segreto è la creazione di 0,5 grammi di antimateria nel suo apparato (io credo usi degli ultrasuoni pilotati da un laser a energia solare). Non si capisce, però, perché si intestardisca col Ni62: paglia o caccole di mosca vanno bene ugualmente. E’ chiaro che poi l’antimateria la crea un po’ alla volta, altrimenti sai che botto (cfr. Dan Brown). L’annichilazione, inoltre, termalizza altrimenti come dice Renato sarebbero tutti abbronzati.
        Onestamente ci ha spiazzati, perché noi pensavamo tutti che stesse lì a limare un po’ i neutroni dei vari elementi e convertisse solo la limatura, non direttamente tutto l’atomo.
        Nel caso qualcuno obietti che si è espresso male o, meglio, ho capito male io, anticipo l’obiezione dicendo che se si ipotizzasse che il meccanismo è invece quello standard delle trasmutazioni in loop, allora per 25 GWh servirebbero circa 100 moli di Ni che al cambio fanno circa 6 kg (peso). Pesando tutto alla fine avremmo 5,999 kg, ma il numero di atomi sarebbe invariato. Nell’annichilazione, invece, gli atomi scompaiono come per incanto: come gli spicci che lascio ogni sera sul comò.
        Come sono le patatine lì dietro? A me piacciono quelle rumene al sapore di pollo; ce le avete?

        • Renato ha detto:

          “…attento Renato! …
          Ricevuto, grazie.

        • Cimpy ha detto:

          Ho portato patatine di ogni tipo. Stavo giusto masticando intensamente e ho perso un passaggio: gli 0, 5 grammi di antimateria sarebbero metà del grammo di materia e così tutto il grammo sparisce. Ma a che punto entrava il signor Sulu con le nuove coordinate?

          ps: grazie a nome di tutti i ripetenti, da soli non ci saremmo mai arrivati, io neanche con la dritta di Ascoli65. Però non vale far media con lui per i voti: è un fuoriclasse…

          ps Camillo non me ne voglia, io sto con A65 : la squadra del cuore si segue in capo al mondo. Però lo ammetto, son curioso di vedere il manometro. Che dici, Ascoli, magari verso fine giugno? O le scadenze sono oltre? Perché con gli ff le scadenze sono sempre un po’ lasche…

          Mescal

        • Giancarlo ha detto:

          Sì, 0,5 grammi di anti-paglia (catalizzatore segreto) fanno sparire 0,5 grammi di paglia e dànno 25 GWh. Incredibile, la paglia meglio del gasolio! Indossare almeno occhiali da sole.

        • mario massa ha detto:

          “1 grammo massa vale 9,81 grammi peso”
          “allora per 25 GWh servirebbero circa 100 moli di Ni che al cambio fanno circa 6 kg (peso)”
          Giancarlo, parliamo un’altra lingua?

      • Giancarlo ha detto:

        @Mario Massa
        “1 grammo massa vale 9,81 grammi peso”
        “allora per 25 GWh servirebbero circa 100 moli di Ni che al cambio fanno circa 6 kg (peso)”
        Giancarlo, parliamo un’altra lingua?

        Non lo so, ma mi spiego meglio. L’annichilazione tiene conto della massa che è quella che compare nell’equivalenza massa energia. Quindi per 25 GWh servono 0,5+0,5 grammi massa di paglia/antipaglia.

        Se invece la reazione è una ordinaria di trasmutazione (fissione, fusione, cattura neutronica…) il conto si fa in moli e le moli si pesano, non sono masse. Quindi lì sono grammi-peso. L’idea è che per avere 25 GWh servano k reazioni da 10 MeV l’una, valore medio preso a caso ma dello stesso ordine di grandezza di quella che potrebbe essere una reazione che avviene lì dentro; facendo il quoziente delle energie calcolo quanti atomi hanno partecipato, ne ricavo le moli e quindi il peso. Questo lo faccio corrispondere alla frase di Rossi che stavolta non è sbagliata concettualmente e derivo i 6 kg peso circa (100×58, oppure 62 oppure quello che vuoi). Mi pare di non essermi sbagliato. Dimmi tu. Se vuoi posto il file excel che ho usato, se lo ritrovo 🙂

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Giancarlo
          @Mario Massa

          Quindi per 25 GWh servono 0,5+0,5 grammi massa di paglia/antipaglia.

          Questa sera faccio tutti i calcoli energetici che si riferiscono alla reazione rivendicata da Rossi e ne ricavo un post intitolato “Rossi”.

        • Giancarlo ha detto:

          @Mario Massa
          PS Ovviamente anche nel secondo caso delle trasmutazioni il conto si fa con la massa in accordo al principio di equivalenza. E’ così che si calcolano infatti i 10 MeV, a partire dal difetto di massa. Dopo è solo peso.
          Non è che la tua obiezione ha a che fare col tuo cognome? 🙂

        • 123star ha detto:

          @Giancarlo
          “1 grammo massa vale 9,81 grammi peso”
          Controlli meglio le definizioni [1].
          Un corpo di 1kg di massa sulla superficie terrestre pesa 1kgf (chilogrammo forza) ovvero circa 9,8 Newton.
          Allo stesso modo, un corpo di 1 g sulla superficie terrestre pesa 1 gf (grammo forza) ovvero circa 9.8×10^(-3) Newton.
          Detto questo, non mi pare ci sia bisogno di distinguere pesi e masse come fa lei. Parliamo sempre di masse e morta lì.
          L’altro calcolo mi sembra corretto: un atomo di 61Ni ha una massa di 60.93 uma pari a circa 57000 MeV/c^2 (1 uma = 931.5 MeV/c^2). Dalle reazioni proposte si ottiene al massimo circa 10 MeV per ogni atomo di Nickel che reagisce. Nel nostro caso 61Ni+p->62Cu*->….->62Ni+… ottengo un Q-Valore di circa 9 MeV (includendo anche l’energia del neutrino che viene però sicuramente persa, a meno di ulteriori miracoli :)).
          Per produrre “un grammo di energia” pertanto ci vogliono circa 6000 grammi di 61Ni ( 10 MeV / 57000 MeV ≈ 6000) come dice lei.
          Si ottengono risultati simili anche per gli altri isotopi del Nickel (si noti comunque che il 61Ni ha un’abbondanza naturale dell’1% circa).

          Un grammo di massa equivale a E=mc^2=(0.001)*(3×10^8)^2=9×10^13 J
          1 GWh = 10^9 W * 3600 s = 3.6×10^12 J. Pertanto E = 25 GWh. Ok.

          P.S. Sia ben chiaro che in realtà nel mammozio non avviene alcuna reazione nucleare, come ha affermato in passato lo stesso Rossi [2] [3] 🙂

          [1] http://it.wikipedia.org/wiki/Chilogrammo_forza
          [2] http://ecatnews.com/?p=2156
          [3] http://ecatdoteudotcom.wordpress.com/2012/05/18/more-rossi-lies-and-new-information-from-the-florida-bureau-of-radiation-control/

        • Camillo Franchini ha detto:

          123star

          Parliamo sempre di masse e morta lì.

          Infatti una bilancia non è un dinamometro, anche se il fruttivendolo può usare una bilancia a molla. I chimici misurano le masse per confronto con altre masse, per questo una pesata all’equatore è equivalente a una pesata al polo.

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          … ne ricavo un post intitolato “Rossi”.
          No, ti prego, non farlo! Prendere spunto da un simile svarione da parte dell’ing-filosofo per dedicargli addirittura un post, sarebbe come sparare sulla Croce Rossa. Abbiamo divagato abbastanza con l’OT di Giancarlo. Restiamo su interlocutori più titolati, almeno sulla carta.

          E poi, non si era convenuto di ignorarlo? Il filone bolognese della FF desta interesse solo per il ruolo giocato dalla locale università, ma una sciocchezza come quella riferita da Giancarlo mi induce a pensare che oramai tra di loro siano saltati anche i contatti informali. Nessuno al DF avrebbe detto una cosa simile, neanche per burla.

          Comunque sia, io su un post con quell’oggetto non commento nulla. Resto su questo, fino al successivo.

        • Cimpy ha detto:

          Solo a sentir nominare Rossi, “vedo rosso”, e in generale un (ennesimo) post dedicato che ne elenchi le buffonate e gli svarioni mi farebbe solo piacere. Eppure anche in questo caso sto con Ascoli65, e non solo perché la fede sia una sola: i vari personaggi araldi della ff ruotano ciclicamente, e il turno di Celani ancora non è finito, mentre Rossi deve fare altro per riconquistare davvero il trono. Solo i Passeri più passerosi switchano dal Rossi al Celani al Piantelli al Carpinteri (qualcuno persino al Keshe!) con la velocità di uno scatto fotografico….

          va bene, mi nascondo nei bagni…

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Cimpy

          Eppure anche in questo caso sto con Ascoli65

          Bravo, così si perde un altro mese minimo.
          Sono anni che Junio lavora di cacciavite, senza spiegarci nulla sulle reazioni che cerca. Ce l’ha anche lui il catalizzatore segreto?
          Come al solito si dedica alla calorimetria; qualcuno gli può suggerire che è più semplice cercare radiazioni nucleari che calore? Siamo rimasti alle reazioni nucleari che avvengono carinamente senza accompagnamento di gamma, quanto meno?
          Cimpy, per la prima volta Lei merita di stare dietro alla lavagna.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          Nessuno al DF avrebbe detto una cosa simile, neanche per burla.

          Hanno fatto di peggio; hanno accettato l’ipotesi che la reazione nucleare Ni + H sia catalizzabile e possa avvenire a bassa temperatura. Rossi ha commesso un errore di calcolo, i bolognesi hanno commesso un errore concettuale. Rossi non ha responsabilità didattiche, i bolognesi sì. Rossi è un privato e può comportarsi come vuole, entro gli ambiti di legge; i bolognesi hanno responsabilità nei confronti di noi cittadini.
          Hai idea di quanto tempo i pelandrini del MFMP abbiano ancora bisogno? Di questo passo finiscono i soldi delle donazioni senza avere concluso nulla e Junio continua a occuparsi di fili invece che di bomboline.

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          ” Rossi ha commesso un errore di calcolo, i bolognesi hanno commesso un errore concettuale.”
          Beh, dipende da quali errori si parla. Se ho capito bene a cosa ti riferisci, quelli non sono errori. Gli errori sono stati altri. Se un prestigiatore tira fuori un coniglio dal cappello, l’errore non sta nel dire che “il fazzoletto si è tra(s)mutato in coniglio”, ma nel farsi cogliere nel momento in cui ce lo mette. Se qualcuno volesse protestare, non dovrebbe lamentarsi del fatto che per sua esperienza e cultura i fazzoletti non si tra(s)mutano mai in conigli, ma tutt’al più del fatto che il mago non è stato abbastanza abile da celare il trucco.

          Camillo, quello che conta è il contesto! Non so più come farmi capire. Qualcuno può aiutarmi?

          Lo spettacolo del 14 gennaio 2011, se lo si intende per quel che era, non era malaccio. C’è gente che ci crede tuttora a più di 2 anni di distanza e qualcuno lo usa ancora oggi per avvalorare rioluzionarie teorie fisiche (1). D’altronde sul palco non c’erano solo professionisti, c’erano anche dilettanti, armati di buona volontà e di senso umoristico, ma ancora impacciati con le arti illusionistiche. Dobbiamo anche ammettere che sono stati sfortunati. La sfiga si aggirava in quelle sale sottoforma di un blogger che ha fatto per benino il suo lavoro, fotografando e raccontando tutto, anche troppo.

          Quindi, secondo me, i professori del DF, gli unici protagonisti di quegli eventi di cui vale la pena parlare, non hanno commesso gli errori che intendi tu. Hanno solo sbagliato a prender parte ad una lunga burla. E l’UniBo sbaglia tutt’oggi a non convincerli ad ammetterlo.

          Hai idea di quanto tempo i pelandrini del MFMP abbiano ancora bisogno?
          Pelandroni, se è questo che intendi, quelli dello HUGteam non lo sono affatto. Da poco hanno messo in rete un’interessante overview (2), che mostra tutte le celle realizzate e 2 diapositive di programma temporale. Nella prima, il termine dei test in corso in USA, Francia e Svizzera è previsto per l’inizio di luglio, quindi in tempo per l’ICCF18.

          Come vedi di cilindri ne hanno già realizzati parecchi. Non so quanto tempo gli ci vorrà ancora per capire che i “fazzoletti” che arrivano dall’Italia che continuano ad infilarci dentro non gli si tra(s)mutano in conigli. Probabilmente non hanno ancora capito in quale spettacolo si trovano.

          (1) http://gsjournal.net/Science-Journals/Research%20Papers-Quantum%20Theory%20/%20Particle%20Physics/Download/4805
          (2) http://www.quantumheat.org/index.php/en/follow/follow-2/258-experimentation-overview-now-available

        • Ascoli65 ha detto:

          Ultim’ora!
          Come riporta la gloriosa Pravda, la demo del gennaio 2011 è convincente anche per i russi.
          In questo caso la “Verità” è garantita dal coinvolgimento delle nostre università.

          http://www.lenr-forum.com/showthread.php?1467-Pravda-published-an-about-E-cat&p=4696&goback=.gde_4105916_member_239780639

        • Franco Morici ha detto:

          Ascoli65 wrote:
          “Da allora sono passati diversi mesi. Le numerose celle messe a punto dai volonterosi ragazzi dello HUGteam sono tutte ben lungi dal confermare la presenza di eccesso di calore nei fili di costantana forniti da Celani. All’ICCF18, che si svolgerà a fine luglio, mancano soltanto meno di 3 mesi. Quell’appuntamento sarà la sede per fare il bilancio sull’attività di un anno del MFMP e sui progressi fatti sulla strada del cosiddetto “New Fire”.”

          e poi:

          “Da poco hanno messo in rete un’interessante overview (2), che mostra tutte le celle realizzate e 2 diapositive di programma temporale. Nella prima, il termine dei test in corso in USA, Francia e Svizzera è previsto per l’inizio di luglio, quindi in tempo per l’ICCF18.”

          Secondo me le misure e le verifiche andranno avanti per tempi ad oggi indefinibili.
          Se si considera che le cosidette attività di verifica condotte (si spera) finalmente tramite una Calorimetria attendibile, dopo tanti mesi passati ad eseguire delle misure termometriche che prevedibilmente hanno portato a dai risultati incerti , sono riportare nella slide https://docs.google.com/presentation/d/12NiOuzErcPXf6aI_acDsbS5BN9wuSZst4h7meTV1dOs/pub?start=false&loop=false&delayms=3000#slide=id.gc069986e_113
          e non hanno una data di conclusione pianificata, è facile prevedere che per l’ICCF18 il bilancio non potrà comprendere certo delle conclusioni definitive da parte del HUGteam. Forse se ne riparlerà per il 2014.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Franco Morici

          è facile prevedere che per l’ICCF18 il bilancio non potrà comprendere certo delle conclusioni definitive da parte del HUGteam.

          Certo, è facile prevederlo, basta scorrere il materiale che mettono in rete i pelandrini.
          Visto che da un po’ di tempo facciamo confronti tra persone e competenze, mi permetto di chiedere a Mario Massa che tempo comporta secondo lui mettere a punto un test sui fili di Junio.
          Siamo sicuri che l’ENEL non ha fatto donazioni al MFMP? Se l’ENEL fa donazioni periodiche, quelli non sono pronti nemmeno per l’ICCF 19 o 20.

        • Alessio L. ha detto:

          Ma di quali “conferme internazionali” parlerà allora Junio alla conferenza del 2 giugno? Saranno presenti esclusivamente gonzi all’oscuro dei risultati dei ragazzi del MFMP?

        • Renato ha detto:

          Vedrà che ci saranno anche un sacco di furboni che sanno tutto per filo e per sogno.

          R

    • Ascoli65 ha detto:

      Magnifico!
      Ben oltre la LENR, superata di slancio anche la LENR+, ora siamo alla LENR+/-.
      Il catalizzore potrebbe essere del banale anti-Ni.
      Nessuna scoria. Non si butta via nulla: abbiamo l’e-pig! 🙂

  33. 123star ha detto:

    Salve a tutti. Volevo segnalare un articolo di Wikipedia riguardante i compressori elettrochimici per idrogeno [1].
    Nell’articolo ci sono alcuni interessanti link, ad esempio questo [2].
    La struttura di questi compressori (vedi Diagram 1 in [1]) è la seguente: idrogeno a bassa pressione, anodo, membrana a scambio di protoni (PEM, proton exchange membrane), catodo, idrogeno ad alta pressione.

    Ora vorrei comparare questo tipo di compressore a quello di Arata, supponendo che funzionino nello stesso modo (ammesso che il compressore Arata funzioni realmente 🙂 ). Direi che l’acqua funge da anodo (l’acqua è a contatto con l’elettrodo a potenziale elettrico positivo) e il palladio è il catodo. Manca la membrana! Ora mi chiedo se sia possibile che un sottile strato di palladio sulla parete esterna della bomboletta a contatto con l’acqua si “denaturi” (?) in qualche modo e possa funzionare da membrana. Nota a margine: faccio notare che in [2] la membrana è chiamata anche elettrolita solido.
    Attendo chiarimenti :). Saluti.

    [1] http://en.wikipedia.org/wiki/Electrochemical_hydrogen_compressor
    [2] http://www.hydrogen.energy.gov/pdfs/review12/pd048_lipp_2012_o.pdf

    • Camillo Franchini ha detto:

      123star

      Grazie per la segnalazione.
      Noi però non ci occupiamo di PEM, ma del brevetto Arata, duplicato a suo dire da Celani.
      Non dobbiamo lasciarci distrarre dalle membrane ionoselettive. E’ un altro mondo.
      Arata ha fatto un disegno della sua cella; a quel disegno dobbiamo attenerci. Si tratta di un catodo cavo di palladio in cella aperta. La compressione avviene nella cavità del catodo, non nella cella.

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  35. tia ha detto:

    >“1 grammo massa vale 9,81 grammi peso”

    Aehm, il peso di un grammo di massa è 1 grammo peso, non 9,81.

    • Cimpy ha detto:

      Ciao, tia. Ti confesso che ho sentito la tua mancanza.

    • sandro75k ha detto:

      Tia… io credo che Giancarlo lo sappia molto bene…
      Ho dato a questa svista di cui mi ero accorto persino io 3 spiegazioni:
      1. non era lui
      2. non era in lui
      3. aveva mangiato pesante e non aveva digerito…

      🙂

    • Giancarlo ha detto:

      @Tia, 123star, Mario
      Chiedo scusa a voi e soprattutto a tutti quelli cui ho fatto perdere punti al fantacalcio. Per fortuna che almeno i conti nucleari erano esatti.
      Ricostruendo la cosa mi sono ovviamente confuso coi newton, considerati erroneamente uguali al kg-peso. Oltre che dal punto di vista della fisica, non ha senso avere due unità di misura uguali per la stessa grandezza. Faccio ammenda e pulisco la mente da unità di misura obsolete: già stamattina ho chiesto al benzinaio di gonfiarmi la ruota anteriore destra a 222915 Pa (la sua risposta è irriferibile). La cosa più grave è non aver capito l’obiezione di Mario. Capita e mi sono beccato pure uno scemo da mio figlio che mi ha intimato di smetterla con la cannabis la sera (visto Sandro che ci hai preso con la 2?).

    • Giovanni Piuma ha detto:

      “il peso di un grammo di massa è 1 grammo peso…”

      … quando g è 9,80665 m/s^2 o, nel sistema CGS, 980665 cm/s^2.

      Saluti sottovoce dal bar davanti all’entrata.

  36. Ascoli65 ha detto:

    @Cimpy,
    ”Che dici, Ascoli, magari verso fine giugno?”
    Non lo so, non dipende da me. Si tratta di un duello tra CF ed il suo speculare avversario FC. Uno è già in pedana, l’altro, pur avendo riacceso la disputa, ha chiaramente detto di essere impegnato in un’altra tenzone. Sappiamo che quest’ultima avrà luogo a fine luglio (21-28) nel Missouri. Si tratta non solo di presentare un lavoro che illustri adeguatamente dei risultati sperimentali (quelli targati MFMP) per confermare i roboanti annunci e le enormi aspettative lanciate nell’ICCF precedente, il che, essendo di potenziale importanza epocale, sarebbe già estremamente impegnativo, il problema drammatico, per chi ne è coinvolto, è che quei risultati non sono stati ancora ottenuti (e dubito fortemente che lo saranno).

    Ora i casi sono 2. O i tenaci FiloFili tenteranno fino all’ultimo secondo disponibile di ottenere dei risultati presentabili, e in questo caso mezza pedana resterà vuota almeno fino ad agosto, oppure FC si ritira in anticipo da quella tenzone, e a quel punto potrebbe essere trascinato, più o meno volentieri, alla novella pugna. Alternative non ne vedo, a meno che non si pensi di condurre un duello leale con uno dei due contendenti in contumacia, ma non credo che CF si accontenti di menar fendenti in aria.

    A prescindere dal quando e dai modi in cui potrà aver luogo, io personalmente avrei delle perplessità sull’opportunità di svolgere la prova bombolina. Consideriamo solo lo scenario, quello per me più probabile, che l’iniziativa MFMP si concluda con una smentita delle prestazioni dei fili nano-strutturiz-za-ti, ed esaminiamo i due possibili esiti della prova: pro-CF oppure pro-FC. L’esito infatti non mi pare scontato, a giudicare da quanto detto da chi di elettrochimica ne sa più di me: a parte l’accordo unanime sull’impossibilità di raggiungere livelli stratosferici di pressione, mi pare che su aspetti più di principio, e sui quali si focalizza la sfida, Giancarlo e Mario dissentano da Camillo.

    Orbene, se l’esito fosse pro-CF, esso andrebbe ad aggiungersi ad una fresca e cocente delusione per FC. Ne sarei lieto per Camillo, ma non cambierebbe di molto la situazione imbarazzante per l’INFN dovuta al fiasco dei fili messi a punto nei suoi laboratori. Inoltre mi dispiacerebbe assistere ad un eventuale maremaldeggiamento del perdente (da quì il mio precedente accenno a Ferrucci) e i toni usati fini qui mi lasciano poca speranza che questo non avverrebbe.

    Se viceversa l’esito fosse pro-FC, a parte il legittimo sollievo del vincitore, che avrebbe tutto il diritto di cantar vittoria, temo che il braccio italiano della propaganda FF ne trarrebbe ghiotti spunti per mascherare il vero flop, quello dell’iniziativa MFMP, creando la solita gazzarra a mo’ di cortina fumogena.

    Quindi, a parte la soddisfazione personale che ne deriverà per uno dei 2 contendenti, temo che per quanto riguarda lo scopo che io ritengo prioritario, e cioè sottrarre la ricerca pubblica italiana dal coinvolgimento in un affare che secondo me non ha nulla di scientifico, la sfida bombolina abbia effetti speculari a quelli dell’iniziativa MFMP: si può al massimo pareggiare.

    Ciò detto, mi ritiro in buon ordine. C’è ancora spazio dietro la lavagna?

    • Camillo Franchini ha detto:

      @A65

      A prescindere dal quando e dai modi in cui potrà aver luogo, io personalmente avrei delle perplessità sull’opportunità di svolgere la prova bombolina.

      Da quando ha destato l’interesse di Giancarlo e di Mario Massa la bombolina vive di vita propria e credo che sia considerata da tutti più interessante dei fili, che sono uno stanco ed affannoso recupero di Rossi. L’interazione a distanza tra Junio e quelli dello HGteam assomiglia più a uno show ad uso dei tifosi che a una cosa buona e santa. Immagino che di là siano molto emozionati a vedere quanto è internazionale il nostro Junio detusculanensis.
      Speriamo che presto Junio sia in grado di rimettersi in carreggiata e di occuparsi di cose serie come i compressori elettrochimici a cielo aperto.
      Non si ricorda più che Rossi lo ha licenziato?

    • barbagianni ha detto:

      Ascoli Sensei,
      pure che spazio non ce n’ era, per te si trovava.

      Non considerare troppo negativo che Camillo abbia deciso di spostare l’ attenzione su Rossi; in questo modo il Dott. Celani, come auspicavi, avrà quartiere.
      E meno scuse per defilarsi quando arriverà il redde rationem.

      Il livello al quale Camillo ha impostato il nuovo articolo per noi ripetenti è lontano come la Luna, ma confido che qualche ricaduta utile ci sarà anche per noi, come è stato finora.
      Mi accontento (parlo per me, ma credo di non essere molto distante dal sentire degli altri tifosi), anzi sono grato, anche di ricadute di secondo o terzo ordine: seguire i percorsi logici che qui vengono tracciati, osservare come si possa esprimere e accettare dissenso senza sbraitare né offendere, affinare (nel mio caso, sgrezzare) le capacità di analisi e di critica.

      Senza contare che, come un raggio gamma a circa 35 MeV sfracella il nucleo del Ferro e ne sparpaglia gli elettroni, così un tetragono con lo spirto guerrier ch’ entro gli rugge lanciato su A.R. farà volare parecchie penne nella cigoliera [*] che contorna l’ ingegnere-per-burla; il che mi darà gran gusto perché mi hanno tacciato di troll ed altri complimenti mentre io gli volevo bene, e purtroppo non posso tornarci sotto falso nick a prendere vendetta trollando per la ragione che come ex boy scout (sai come si dice, no? boy scout un giorno, boy scout per sempre) queste cose non le posso fare.

      Saluti.

      bg

      —————-
      [*] Si dice che i passeri “fanno la cigoliera” quando in primavera si riuniscono a centinaia su un albero e si mettono a cinguettare tutti insieme per ore; di solito va a finire che qualcuno si stufa, gli tira un sasso a qualche milione di miliardi di elettronvolt e loro se ne frùllano via tutti ognuno per la sua strada. Tutti, meno quello che ha preso la sassata.
      Ex post si dimostra che era il più sfigato. Normalmente il primo gatto che passa se lo mangia, amen.

      Dunque questo non è un monoblocco!

      • barbagianni ha detto:

        Scusate per la rottura di ritmo e simmetria.
        Dunque questo non è un monoblocco!” è una scoria di precedenti stesure e rimaneggiamenti; senza il prima e il dopo fra i quali si collocava perde di senso.

        Meno male che non è così tanto esecrabile come il resto che ho espunto.

        bg

    • Cimpy ha detto:

      @Ascoli65

      Mi associo al discorso di barbagianni.
      Intanto, ti cedo subito il posto (ero il primo, è il più comodo), i pop-corn, la cola e mi metto di corsa la livrea sopra al grembiulino, giurando di fare del mio meglio per non farti mancare nulla.

      Poi spero che l’argomento Rossi, benché da te già abbondantemente sviscerato in passato, riesca ad indurti -prima o poi- a riprendere in mano la co-docenza: mi troverai lì, in primo banco, con la mano alzata appena mi parrà di non sparare boiate pazzesche a far certe domande. E se anche non farò domande, prometto di star ben sveglio tutto il tempo.

      Comunque non sarò maramaldo e mi batterò contro il martirio di Celani almeno fino al 28 di luglio e anche oltre se i ragazzi dell’HG team dovessero seguire le orme degli altri fusionisti quanto a rispetto delle scadenze. I vari Cold/Hot Cat dovrebbero aiutare

      Stima e rispetto,

      Comitato A65 for President

      • Ascoli65 ha detto:

        @Barbagianni,
        ”… in questo modo il Dott. Celani, come auspicavi, avrà quartiere.
        E meno scuse per defilarsi quando arriverà il redde rationem.”

        Ben detto, prendiamone l’aspetto positivo.
        Sono rincuorato nel vedere che qualcuno capisce ciò che scrivo.

        @Cimpy,
        “ti cedo subito il posto …”
        Grazie, ti eri ricavato un angolino niente male. Anche i pop-corn sono di ottima qualità.

        Il loro sgranocchìo mi aiuta, tra l’altro, a distrarmi dall’argomento odierno della lezione. Mi intristisce. Un discorso ipotetico che inizia con la citazione di un isotopo del Nichel e continua considerando cosa avverrebbe, anche solo per assurdo, se un catalizzatore lo tramutasse in Cu, mi fa lo stesso effetto che ascoltare degli amici al bar che discutono di cosa farebbero con 100 milioni vinti alla lotteria. Con la differenza che questa seconda ipotesi è molto più probabile della prima.

        Oppure, giusto per restare allo stesso livello di probabilità, assomiglia ad una discussione su come comportarsi nel caso si venisse rapiti dagli alieni. Ci sono certi siti in cui parecchie persone, anche colte, ci passano piacevoli pomeriggi a scambiarsi consigli ed opinioni. Se un esperto di biologia o di astrofisica vi irrompesse per avvisare gli avventori che discutono di eventualità praticamente nulle, dimostrerebbe solo di non aver capito in quale blog è finito. Morale: per scegliere le assurdità, tra le innumerevoli che la FF ci propone, su cui val la pena soffermarsi, bisogna innanzitutto selezionare la fonte e farsi un’idea del contesto in cui vengono proferite.

        Per finire. Io non aspiro a co-durre nulla, ci mancherebbe altro. La conduzione di questo blog è unica, ed è ottima. Ogni tanto, come tutti, mi permetto di fare qualche osservazione ed avanzare dei suggerimenti. Ringrazio Camillo per le sue risposte, concordi o discordi che siano, espresse sempre in modo cortese. Diciamo che in questo caso preferisco saltare un giro. Mi dispiace per i tuoi pop-corn, non mi schiodo da qui finchè non cambia materia.

        • Cimpy ha detto:

          Ascoli, non t’abbattere: il post su Rossi non durerà: sembra che in classe sia suonata la campanella della ricreazione, c’è solo una gran bagarre.

          D’altronde Rossi non presenta più niente da sfatare: dopo video e foto, già abbondantemente commentati a dovere, restano solo le sue dichiarazioni che, in quanto tali, hanno la stessa credibilità di quelle di Keshe. Ormai potrebbe risorgere solo consegnando davvero un Catto ad un Massa (per dire) e questi lo facesse andare senza preoccuparsi delle pause pranzo. Ma sarebbe lo stesso la sua fine…

          …Presto suonerà di nuovo la campanella

    • Camillo Franchini ha detto:

      Ascoli65

      Se viceversa l’esito fosse pro-FC, a parte il legittimo sollievo del vincitore, che avrebbe tutto il diritto di cantar vittoria, temo che il braccio italiano della propaganda FF ne trarrebbe ghiotti spunti per mascherare il vero flop, quello dell’iniziativa MFMP, creando la solita gazzarra a mo’ di cortina fumogena.

      Se Junio con i suoi filini avesse successo garantito da un test indipendente, tutto sarebbe perdonato, anche la bizzarra iniziativa di rivolgersi agli Americani partigiani smaccati del MFMP, considerati a priori più bravi dei colleghi dell’INFN. Che li paghiamo a fare, se non sanno dare una mano a Celani? Quello che si fa in America si può fare a Frascati, o siamo ridotti così male?
      I superiori di Celani sanno che si è rivolto in America per fare delle misure di calorimetria? Non lo prendono in giro?
      Che notizie si hanno da Mastromatteo, altro tester partigiano preso da un altro mestiere?
      Tempo fa Mistero promise che avrebbe convinto Celani a dare qualche filo a Massa. Poi non se ne è fatto nulla.

      • gian ha detto:

        Che notizie si hanno da Mastromatteo, altro tester partigiano preso da un altro mestiere?
        Pare che sarà presente ad un convegno sulle “nuove energie” il 2 giugno, insieme ad altri entusiasti sostenitori della FF. Vedere homepage di Nexus Edizioni per dettagli.
        Bah…

      • Ascoli65 ha detto:

        Scusa Camillo,
        ho il dubbio, e non è la prima volta, che tu non abbia compreso il senso del mio intervento. Alla mia ipotesi “Se viceversa l’esito fosse pro-FC …” rispondi ”Se Junio con i suoi filini avesse successo garantito da un test indipendente …”. Però, l’esito cui volevo riferirmi era quello della prova bombolina. Che il test sui fili fallisca lo avevo dato per scontato in partenza e ribadito anche all’interno dello stesso capoverso che hai evidenziato. Io ho l’impressione che da qualche settimana a questa parte abbiamo dato vita ad un classico dialogo tra sordi. Vale per entrambi, si intende.

        Oppure mi esprimo male io. In effetti rileggendomi a posteriori, trovo la mia prosa pesante e contorta. Li per lì, mentre scrivo, mi sembra chiara, ma so già cosa voglio dire. Forse il problema sta nei troppi incisi, che la rendono poco incisiva. Poco tempo fa avevo letto una bellissima trattazione sull’importanza di annidare per benino, e soprattutto di richiudere, tutte le parentesi (matematiche e logiche) che si aprono. Se riesco a ritrovarla, me la studierò meglio e cercherò applicarne i suggerimenti.

        Comunque, io capisco che gestire il blog, e quindi dare retta a tutti e trovare una risposta a tanti argomenti e posizioni diverse, sia molto più impegnativo che fare commenti limitati a pochi e selezionati aspetti, come faccio io, e che pertanto si sia indotti a scorrere velocemente gli interventi, soprattutto quelli lunghi e barbosi come i miei. Però ti chiederei la cortesia, una tantum, di rileggere con più calma quello da cui hai estratto il corsivo. Puoi confermarmi che la tua ultima risposta è in sintonia con quello che intendevo dire?

        • Cimpy ha detto:

          Non possono esserci dubbi sul fatto che la tua prosa NON è barbosa e NON è oscura: la capisco persino io.

          Posso accettare che, avendo poco tempo a disposizione e scorrendo troppo velocemente, si potrebbe confondere il senso di quel che scrivi o (è solo il mio caso!) che qualche battuta sia eccessivamente colta per chi da troppo tempo non ripassa storia, miti, leggende e classici (senza google di rinforzo, maramaldo sarei stato anch’io…).

          E per dimostrare, a te e a tutti gli eventuali dubbiosi, che non è una cosa di parte, chiedo a ogni persona dietro la lavagna, tra i banchi e persino al personale non docente di rispondere alla seguente donanda:

          al di là del fatto che Ascoli65 vi convinca o meno, quel che scrive è chiaro o no? Dite anche se lo trovate barboso o se comunque (pro o contro che siate) si fa leggere

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Cimpy

          al di là del fatto che Ascoli65 vi convinca o meno, quel che scrive è chiaro o no?

          Mi affretto a rispondere che sono un grande ammiratore di Ascoli65, perché scrive con grande proprietà. Sono d’accordo anche sui contenuti, tranne un’occasione: ritengo una perdita di tempo affidare i fili di Celani a ricercatori partigiani stranieri. E’ una scelta bislacca e deontologicamente scorretta. Ritenere che in Italia non esistano persone che possano sostituire lo HUGteam mi sembra preposterous, come dicono a Tirrenia. Oltretutto quel team è già incorso nelle critiche di Massa. Peggio di così non poteva andare. Vedrete che a metà luglio Celani sarà promosso dai suoi sodali del Fleischmann Memorial.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Ascoli65

          Però, l’esito cui volevo riferirmi era quello della prova bombolina.

          Ora è chiaro.
          La prova bombolina rischia di saltare se diamo priorità ai fili. Si sa, gli interessi si attenuano con il caldo dell’estate. E io sarò stato sfidato da Celani senza possibilità di risposta. Speriamo che i pelandrini si decidano presto a fornire il loro verdetto.
          Saluti

        • Cimpy ha detto:

          La “povera bombolina” comunque la si guardi, rischia di essere l’ennesimo regalo a Celani che avrà qualcosa di cui parlare (anche solo per scusarsi, per dire) al posto del flop dei fili dati all’ Hug Team. Perché quei fili danno risultati pubblici che fan contenti solo A65 e chi come lui pensa che l’eccesso di calore non ci sia.

        • mW ha detto:

          @cimpy,
          scusa il ritardo:
          Ascoli65 è a mio giudizio comprensibile. Tra l’altro, dimostra ogni volta nuovi aspetti dei suoi interessi, che mi sorprendono. A volte, non si presta ad una lettura frettolosa, ma non è colpa sua. Io apprezzo molto le sue esaurienti note al termine. Certo, potrebbe come tutti lavorare sulla sintesi. Togliere. E’ un lavoro che a volte richiede tanto tempo quanto ne occorre per scrivere un post. Visto che un post di Ascoli già richiede, a volte, giorni o mesi di lavoro, non so se sia il caso di pretendere da lui questa ulteriore sfacchinata.
          ciao,
          mW

  37. Camillo Franchini ha detto:

    Ascoli65

    Avendo notato che le considerazioni energetiche sulle reazioni di Rossi hanno destato molta curiosità, ho ritenuto opportuno dedicare un post sull’argomento. Vediamo se provocherà qualche buona riflessione. E’ un argomento datato, ma tutta la ff è datata, compresa la bombolina.
    Buona serata a tutti.

  38. Ascoli65 ha detto:

    Caro Camillo,
    nel post successivo, mi scrivi:“Dipende dai gusti. A me interessa trarre una legge generale dal fatto che non ho mai visto fazzoletti diventare conigli. Occuparsi dell’abilità del mago è secondario (per me, intendiamoci).”
    E’ proprio questione di gusti o di interessi. I nostri coincidono in grandissima parte, ma non sono perfettamente sintonizzati. E’ come se osservassimo la stessa scena con lenti diverse. L’alternarsi dei nostri punti di vista sulle stesse pagine, crea un’artificiale e fastidiosa dissonanza, più apparente che sostanziale, che rischia di annoiare e distrarre i lettori da quelli che sono i veri temi di fondo, compresi quelli che hai citato nel seguito del tuo commento.

    Per evitare questo inconveniente e per restituire uniformità di indirizzo al tuo blog, ho pensato fosse meglio toglierti dai piedi i fili di Celani riportando l’argomento nello stesso posto da cui era partita la discussione su quel tema (1). In questo modo, se qualcun altro fosse interessato a discutere sui risultati della campagna sperimentale dello HUGteam, possiamo farlo lì, senza interferire con i temi che ritieni opportuno proporre qui sul tuo blog e soprattutto senza il rischio di inciampare :).

    (1) http://www.energeticambiente.it/sistemi-idrogeno-nikel/14748369-apparato-rossi-focardi-verita-o-bufala-secondo-volume-45.html#post119440443

    @Franco Morici,
    La mia risposta al tuo commento di ieri, la trovi al precedente link.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Ascoli65

      senza interferire con i temi che ritieni opportuno proporre qui sul tuo blog e soprattutto senza il rischio di inciampare

      No, il tema è interessante, nel senso che vengono messe in evidenza le contraddizioni della ff versione Celani. Per me è difficile considerare l’iniziativa HUGteam una mossa felice o solo accettabile.
      Tu hai autorevolezza meritata, perché non chiedi che sia coinvolto anche Mario Massa? Mario Massa ha espresso i suoi dubbi, non possiamo comportarci come non fosse accaduto. In fondo tutto sarebbe accettabile se Celani la smettesse di cercare consensi solo da due parti ideologicamente schierate, Mastromatteo e MFMP. La loro testimonianza sarebbe immediatamente respinta, c’è poco da protestare.
      Torno a chiedere: è verosimile che quei ragazzi siano finanziati da ENEL? Di qualcosa devono pur vivere. Poi ci sono le spese dei setup sperimentali.
      Se ne riparla, buon pomeriggio.

      • Ascoli65 ha detto:

        @Camillo,
        ” Per me è difficile considerare l’iniziativa HUGteam una mossa felice o solo accettabile.”
        Questo è il vantaggio di avere punti di vista differenti, si possono approfondire argomenti diversi in modo da presidiare meglio la materia. Così mentre tu ti concentri sull’elettrochimica, su Arata e sulle reazioni del Ni, io provo a seguire meglio la sperimentazione condotta dallo HUGteam. Se anche Mario Massa volesse contribuire con la sua esperienza, ne sarei felicissimo. Lo può fare quando vuole come tutti gli altri, postando eventuali sue considerazioni sul loro sito. Sono molto cortesi ed in genere trovano il tempo di rispondere. Puoi approfittarne pure tu per domandargli chi sono i loro finanziatori.

        Ci sentiremo sicuramente, ma su temi su cui riusciamo ad intenderci un po’ di più, altrimenti è solo una perdita di tempo per entrambi. Buon pomeriggio anche a te.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          Così mentre tu ti concentri sull’elettrochimica, su Arata e sulle reazioni del Ni, io provo a seguire meglio la sperimentazione condotta dallo HUGteam

          Io credo di non dovere aggiungere altro, perciò lascio a voi la gestione dei filini di Celani.
          Aspetterò disciplinatamente e in silenzio che arrivi la fine di luglio.
          La mia paura è che la bombolina vada in cavalleria. Se dovesse succedere scriverò in questo blog quello che penso di Junio. Non accadrà, perché conto sul desiderio di tutti di vederci chiaro. La bombolina di Massa sarebbe più che sufficiente per valutare se il fenomeno si presenta. E’ probabile che una certa curiosità si risvegli anche “di là”.
          Buona serata a tutti.

  39. Ascoli65 ha detto:

    ciao mW,
    mi scrivi (1):
    ”Si sono autodistrutti, e hanno messo le prove nero su bianco.”
    Su questo non ci piove, ma …

    ”Sai che sto parlando di cose diverse dai trucchi del prestigiatore”
    Qui forse non siamo d’accordo. Verifichiamolo, perché il punto è estremamente importante. Secondo me la demo del gennaio 2011 era impostata fin dall’inizio come uno spettacolo di illusionismo. Diciamo che quanto meno il presentatore sembra averne seguiti tutti i canoni. La mia analisi l’avevo già presentata qui (2). Mi piacerebbe che tu la rileggessi. Cosa ne pensi? Se concordi nel dire che quella demo assomiglia di più ad uno spettacolo di illusionismo che ad un test scientifico, ne consegue immediatamente che gli errori commessi, e di cui abbiamo le prove nero su bianco, sono errori di prestigiditazione, non di fisica. Non ha senso disquisire di isotopi, MeV, energia di legame, librerie di sezioni d’urto e compagnia bella. Sarebbe come citare un trattato di biologia per sostenere che un coniglio non può materializzarsi a partire dal fazzoletto messo nel cappello. E’ assurdo. Che poi è il motivo per cui non ti rispondo all’interno di un post come quello in cui mi hai rivolto la domanda.

    ”Se al CICAP ci fosse stato un qualsiasi ingegnere con un po’ di pazienza e minime basi di fisica tecnica scolastica, la cosa sarebbe finita molto prima.”
    Anche su questo punto non sarei d’accordo, scusami. Non occorre un ingegnere per accorgersi che la sonda citata nel rapporto calorimetrico non c’era. Non occorre neppure un laureato. Bastava un’occhiata alle foto delle 2 sonde, quella realmente presente e quella dichiarata nel rapporto, e chiunque poteva convenire che si trattava di due oggetti diversi. Richiedeva la stessa competenza necessaria a distinguere una banana da una melanzana.

    La domanda vera è un’altra. Perché di fronte ad evidenze così schiaccianti il CICAP non ha voluto prendere posizione? Che poi è la domanda gemella di quella che riguarda il DF e l’UniBo: perché dopo 2 anni da quella demo, preferiscono utilizzare qualunque contorcimento sofistico per dire che non hanno niente a che fare con quella demo, piuttosto che ammettere che i risultati del rapporto calorimetrico logato UniBo sono sbagliati?

    (1) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/05/09/rossi-2/#comment-20067
    (2) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/01/05/franco-pavese/#comment-15899

    • Cimpy ha detto:

      Perché di fronte ad evidenze così schiaccianti il CICAP non ha voluto prendere posizione?
      (…)
      perché dopo 2 anni da quella demo, preferiscono utilizzare qualunque contorcimento sofistico per dire che non hanno niente a che fare con quella demo, piuttosto che ammettere che i risultati del rapporto calorimetrico logato UniBo sono sbagliati?

      Le butto lì, poi scappo in Cambogia
      1) Il CICAP non avrebbe un ritorno d’immagine a picchiarsi con le Università. Per dire, Esiste solo Unibo? Nessun altro dipartimento di fisica Italiano ha titoli per dire niente? E allora, perché il CICAP ha da sbilanciarsi di più?

      2) chi affitta stanze (strumenti, loghi) non ha interesse a far sapere pubblicamente che un inquilino pagante potrebbe essere pubblicamente ricusato. Per tacer di quando uno (o due?) proprietari nella palazzina ha raccomandato l’inquilino.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @Cimpy

        Per dire, Esiste solo Unibo? Nessun altro dipartimento di fisica Italiano ha titoli per dire niente? E allora, perché il CICAP ha da sbilanciarsi di più?

        Gli altri DF non hanno fatto caso a Rossi. Rossi è un fenomeno circoscritto a UniBO. Spetta al CICAP sguanzagliere i suoi segugi a caccia di episodi di scienza patologica. Non un solo commento ufficiale, che io sappia, è uscito da UniPI. Non sarebbe dignitoso per un accademico mettersi a commentare formalmente l’invenzione di un motore perpetuo o simile.
        Semplicemente il CICAP ha perso un treno che era solo suo, mi dispiace perché ho appena rinnovato l’iscrizione.
        Loro si affidano solo alle conferme e alle confutazioni sperimentali, se ne è parlato in diversi incontri. Il rifiuto a tavolino non fa parte della loro politica. Del resto il rifiuto a distanza si è verificato solo per Carpinteri. Come vedi, egli fa affidamento sull’interazione debole, assolutamente da escludere. Anche per il caso Carpinteri bastano i libri e le banche dati. Per Celani quelli del MFMP si fidano solo di quello che vedono, non di quello che hanno studiato. Carpinteri è stato un’eccezione felice, non facciamoci illusioni.
        La gente vuole a tutti costi appostarsi per fotografare l’asino che vola.

    • Camillo Franchini ha detto:

      Ascoli65

      Secondo me la demo del gennaio 2011 era impostata fin dall’inizio come uno spettacolo di illusionismo.

      Sembrava solo, ma non era certamente quello che Rossi e Levi volevano ottenere quel giorno. I due volevano dimostrare che nel mammozio stagnolato entrava meno energia di quanto ne usciva. Se non ci riuscirono dipende solo che dal fatto che il mammozio non poteva rispondere ai loro desideri. Il mammozio non può funzionare, indipendentemente da come si sono comportati Levi e compagni con la sonda. Se la reazione nucleare avvenisse avrebbero trovato il modo di metterla in evidenza qualche giorno dopo. A noi interessa il mammozio, non i suoi operatori, che possono essere goffi e furbi quanto gli pare.

      Perché di fronte ad evidenze così schiaccianti il CICAP non ha voluto prendere posizione?

      Accodarsi ai fisici di Bologna è stato un errore che ha impedito al CICAP di esprimersi autonomamente su un tipico esempio di scienza patologica. L’ho fatto da solo nel blog di Query on line, ma alla fine ho dovuto mettere in piedi un mio proprio blog, eravamo troppo in disaccordo tra noi.
      Il CICAP ha perso un’occasione storica, perché la ff emerge ancora qua e là. Ora la rivedremo al Politecnico di Torino. E’ possibile che qualche altro studente disgraziato sia coinvolto in una tesi di laurea. Questo è il vero problema.

      • Cimpy ha detto:

        “illusionismo” senza dubbio, parecchio mal riuscito. Ma come “pubblicità” ha funzionato parecchio bene per Rossi e colleghi di merenda (e parecchio male per UniBo e per la scienza)

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Cimpy

          come “pubblicità” ha funzionato parecchio

          Certamente è gente che sa come si porta il cappello e conosce l’uso dei media moderni. C’era perfino Ilaria Ventura di Repubblica, un giornale piuttosto smaliziato. Non importa che l’evento rappresenti una fenomeno reale, è sufficiente che sia verosimile. La verosimiglianza è stata offerta da Capiluppi e Zoccoli impettiti uno accanto all’altro, dannosi come la grandine.
          Successo ne hanno avuto; almeno dieci persone da Daniele sono ancora convinti che il mammozio funzioni e che si tratti solo di aspettare con calma, ché la vita degli inventori è dura. Altre dieci persone che non frequentano i blog vuole che non si trovino in Italia? Poi ci sono gli Stati Uniti, dove la gente è infinitamente più credulona che da noi, a giudicare dal gran numero di sette religiose che vi prosperano. Con le sottoscrizioni Rossi sarebbe in grado di assicurarsi una vecchiaia tranquilla.
          Comunque, affari suoi, io Rossi l’ho sistemato presso il CICAP nei giorni della demo, non ho molto da aggiungere, perché mi affido alle sezioni d’urto delle reazioni che interessano Rossi.

      • Cimpy ha detto:

        Accodarsi ai fisici di Bologna è stato un errore che ha impedito al CICAP di esprimersi autonomamente
        Quindi Ascoli65 ha ragione: UniBo non ha solo affittato un laboratorio e qualche strumento, ma ha consegnato a Rossi, Levi e a tutto il baraccone la sua autorità e la sua protezione. Non è solo la Pravda a ritenere che il Cat abbia “nobili origini”, e lei*, Camillo, in realtà è un pericoloso dissidente…

        * sia chiaro, “lei” qui è per rispetto.

    • mW ha detto:

      Ciao Ascoli65,
      non sono d’accordo sul fatto che non ci troviamo d’accordo.
      Penso che ciò che dico io non escluda ciò che dici tu.

      Qualsiasi esperimento non ripetibile è un gioco di prestigio.
      Grazie a te possiamo dire che si trattava pure di un gioco di prestigio condotto con scarsa attenzione per il dettaglio (alla faccia del dettaglio).
      Fino a qui abbiamo parlato del prestigiatore.

      Intorno al prestigiatore si sono mosse persone che per lavoro dovevano avere una certa autorevolezza. Invece di avere il dubbio di essersi trovati di fronte ad un gioco di prestigio, hanno invece negato tale gioco, scrivendo e dichiarando cose del tutto errate. Complicità? Ignoranza?

      Ignoranza: come faccio sempre notare tra un pop corn e l’altro, tutto il mio sapere sono 30 pagine di libro che nessuno vuole mai studiare perchè sono una pizza. Inotre, se dovessi dare l’esame su tutto il libro in questo istante, verrei sicuramente bocciato. Però si può anche ripassare, o meglio telefonare al tuo collega che certe cose le fa di lavoro.

      Ascoli, io non so quale sia l’aspetto più importante, e francamente non mi interessa. Ne abbiamo già parlato, e la mia idea è che una cosa non escluda l’altra.
      Di più, non saprei proprio cosa dirti.
      Ciao,
      mW

  40. Ascoli65 ha detto:

    @Camillo, Cimpy, mW,
    rispondo ai vostri precedenti commenti. Scusate la lunghezza, i punti importanti sono molti e vorrei chiarirli tutti.

    Sgombriamo subito il campo dal CICAP. Ammettiamo pure che abbia avuto i suoi motivi per starsene alla larga. Come ha detto Cimpy, una zuffa pubblica con UniBo non sarebbe stato un bello spettacolo e soprattutto sarebbe stato diseducativo. UniBo deve emendarsi da sola, solo così si salvaguarda la fiducia pubblica nella scienza. Quindi il punto centrale è la posizione del DF.

    Cimpy mi pare d’accordo nel considerare la demo del gennaio 2011 uno spettacolo di illusionismo, mW lo è in parte. Mi piacerebbe conoscere anche il parere di qualcun altro perché questo punto è fondamentale per interpretare i fatti bolognesi. Secondo me, l’evento era stato impostato fin da subito come un mero spettacolo, nel senso che almeno qualcuno tra gli organizzatori sapeva in anticipo che non ci sarebbe stato alcun calore in eccesso, cioè che il coniglio ci andava infilato nel cappello e che era opportuno distrarre gli altri nel momento in cui lo si faceva. L’opera di distrazione sembra essere iniziata già nel comunicato stampa del DF (1): “ Oltre all’energia prodotta verrà controllato anche il consumo di idrogeno, per escludere ogni processo di combustione chimica “. Vi sembra questa una precisazione necessaria per un test nucleare o è soltanto l’incipit del depistaggio, che sarebbe stato poi sviluppato durante l’illustrazione preliminare del test e concluso nel rapporto calorimetrico?

    La finzione preordinata sembrerebbe essere l’unico modo per poter spiegare come mai, nonostante il già citato comunicato stampa annunci che “La prova sarà condotta da un ricercatore del Dipartimento di Fisica dell’Università di Bologna”, il DF abbia poi permesso che la misura più delicata e critica, quella del titolo del vapore, venisse effettuata dal chimico ferrarese. E’ credibile che un DF affidi ad un professionista esterno la misura della grandezza fisica più importante, dell’esperimento più importante della storia, che si prefigge di dimostrare al mondo l’esistenza di “una nuova sorgente di energia”?

    Quindi, Camillo, che “ Il mammozio non può funzionare” lo sanno bene anche i professori del DF. Da quanto sopra ricordato, non mi pare verosimile l’ipotesi che gli organizzatori avessero mai sperato di cavar fuori per davvero dei kW in eccesso da quel marchingegno. Pertanto è inutile insistere su reazioni, isotopi, sezioni d’urto, ecc. Che l’aggeggio non funziona ce lo dice già la fisica scritta sui libri di testo, che quei professori conoscono almeno quanto te, perché l’insegnano ai nostri giovani. Certo, è stato sicuramente utile il fatto che tu ce lo abbia ricordato, abbiamo così potuto prendere coscienza anche noi, una volta per tutte, dei motivi di fondo per cui la scienza riconosciuta esclude (a tavolino) che la FF possa avvenire (in misura strumentalmente rilevabile). Ma è assurdo sottoporre queste stesse obiezioni ai professori di Bologna. Loro le conoscono già! A loro va solo chiesto il perché abbiano accettato di essere protagonisti di una farsa. Se necessario, non vanno messi di fronte al grafico della sezione d’urto, ma alle foto delle sonde farlocche. Sono quelle la prova dell’errore: un errore di messinscena, non di fisica!

    mW dice: ”Qualsiasi esperimento non ripetibile è un gioco di prestigio.”
    Questa frase è più complessa e profonda di quanto appaia in superficie. Il busillis sta nel termine “prestigio” che nel nostro caso potrebbe essere tirato in ballo in 2 accezioni, esemplificate da queste 2 frasi: “l’illusionista esegue il suo gioco di prestigio”, “gli sperimentatori mettono in gioco il loro prestigio”. Nella seconda accezione sarei d’accordo con te, ma nella prima, cui immagino ci riferiamo entrambi, mi duole dirlo, non lo sono più. Leggo sul sito Treccani: prestigiatore è “chi, con abilità e disinvoltura, riesce a trarre altri in inganno, dando a intendere una cosa per un’altra.” La definizione implica quindi intenzionalità, che è lecita solo per chi svolge questa professione.

    Ma i veri esperimenti scientifici non sono MAI dei giochi di prestigio, o almeno non dovrebbero esserlo. Gli esperimenti possono riuscire, e quindi dare risultati ripetibili, o non riuscire, e in tal caso non si riesce più a riottenerne i risultati, ma solo perché questi ultimi erano il frutto di errori involontari. I veri esperimenti scientifici si fanno sempre con l’intenzione, o almeno la speranza, che riescano: ovverosia che riescano ad essere ripetuti da altri, e NON che riescano soltanto a convincere la gente che l’esperimento sia riuscito.

    Ciò detto, a me la demo di gennaio sembra solo un gioco di prestigio.

    Ancora mW, mi domanda: ”Complicità? Ignoranza?”
    Entrambe queste opzioni mi sembrano eccessive e non applicabili al nostro caso, modificherei il dilemma in: Consapevolezza o Incompetenza?

    Sembrano esserci entrambe, ma diversamente dosate a seconda dei presenti alla demo. Il più in vista tra loro, e non solo per il maglione rosso, era l’autore del rapporto calorimetrico. Inizialmente pensavo che gli errori lì riportati dipendessero da scarsa conoscenza della calorimetria. Ma poi, dato che anche per lui vale l’“errare humanum est, perseverare diabolicum”, non sono più riuscito a spiegarmi come abbia potuto involontariamente infilare così tante “perle”: i noti errori sulla demo del 14 gennaio 2011, l’interpretazione del test del 16 dicembre precedente e soprattutto quella clamorosa del 10-11 febbraio successivo, relativa alla misura di portata di un banale contatore dell’acqua.

    Gli altri presenti? A parte l’anfitrione, che va sempre e comunque ignorato in quanto oste del vino in mescita, il lato nobile del parterre era rappresentato da una dozzina di ricercatori di UniBo e dell’INFN. Tutta gente che (per definizione e contratto) conosce bene la fisica e sicuramente i rudimenti di termofisica, compreso il concetto di titolo del vapore. Ora, come noto, parecchi dubbi su quella prova erano emersi in rete già poche settimane dopo la demo. E’ possibile che nessuno di loro si sia informato sui dettagli strumentali dell’evento storico a cui avevano appena assistito, restando così tutti all’oscuro dei gravi errori che pregiudicavano la credibilità delle eccezionali prestazioni del dispositivo? Possibile che questa disattenzione sia durata per mesi, fino al consiglio di dipartimento in cui è stata deliberata l’approvazione del progetto biennale di ricerca sul medesimo dispositivo? Perché è avvenuto? Consapevolezza o Incompetenza? Voi cosa dite?

    Sta di fatto che a 28 mesi da quella demo attendiamo ancora tutti, increduli e speranzosi, che l’UniBo si pronunci finalmente su quanto scritto nel relativo rapporto calorimetrico.

    (1) http://22passi.blogspot.com/2011/01/bologna-14012010-la-fusione-fredda.html

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Ascoli65

      Secondo me, l’evento era stato impostato fin da subito come un mero spettacolo, nel senso che almeno qualcuno tra gli organizzatori sapeva in anticipo che non ci sarebbe stato alcun calore in eccesso,

      Ipotesi troppo arzigogolata per essere vera. Quei personaggi avevano tutti passati da ff; alcuni avevano partecipato ad esperimenti ff al Gran Sasso. Al DF di Bologna ci sono ff delle prima ora. Come tutti i ff, hanno giocato d’audacia e hanno fatto la figura che tutti abbiamo visto. Capiluppi ha avuto il coraggio di rimbeccarmi in un commento apparso su Query on Line. La cattiva scienza purtroppo esiste e si manifesta dove vuole, come lo Spirito del Signore.
      Non ha senso definire mero spettacolo una demo con tanti partecipanti.
      Recentemente abbiamo visto come un laureato come Crpntr abbia affrontato il ridicolo di una pubblicazione che attribuisce a un terremoto un fiotto di neutroni che avrebbe ringiovanito la Sindone. Forse “quos perdere vult, Deus dementat”, ma molto viene anche dall’iniziativa personale. A Bologna quelli del DF sono troppi per essere tutti disposti a inscenare una dimostrazione-spettacolo per ingenui. Credi a me, ci credevano. Chissà quanti Levi si incontrano nelle Università Italiane. Un docente di Pisa crede che ogni tanto gli Alieni rapiscono un terrestre. E’ che a Bologna i ff sono più concentrati, tutto qui. Anche a Pisa c’è stato un curioso di ff, si chiamava Stoppini, purtroppo scomparso nel 2004. Era però un isolato, per quel che ricordo. A Bologna è andata molto peggio.

      • Cimpy ha detto:

        Sbaglierò sicuramente e Camillo avrà ragione, ma per l’idea che ho dei fisici e dei professori universitari di tale disciplina, preferisco davvero immaginare che si siano piegati tutti a cercare di raccattare un lingottino d’oro caduto (o anche solo immaginato tale) dalle nuvole di possibili finanziamenti per ricerche sugli unicorni, piuttosto che immaginare che realmente la maggior parte credesse all’esistenza degli unicorni. Ma soprattutto preferisco pensare addirittura che si fossero persino accordati prima a non far questioni poi, piuttosto che pensare che, credendoci là per là, non avessero neanche in minoranza trovato il coraggio di evidenziare essi stessi quanto di poco chiaro era ormai pubblico ci fosse in quelle demo.

        L’abiura in fondo è anche arrivata, sotto forma di un comunicato nascosto tra le pieghe del sito di UniBo, in cui si afferma,in sostanza ma un po’ troppo tardi e un po’ troppo in piccolo, l’estraneità della stessa all’e-cat di Rossi…

        La faccenda stona comunque la si guardi: nessuno dei fisici cge dovrebbero aver creduto, di fronte all’evidenza di una sonda fantasma ha niente da dire? È come quando, un paio d’anni fa, sentii ad un tg che l’apparato Rossi-Focardi aveva ricevuto critiche severe da…un blogger (!) e non da uno scienziato. La cosa mi fece lo stesso effetto di quando un bimbo di 10 anni stese Kasparov a scacchi. Solo che poi seppi che Kasparov aveva perso quella partita mentre ne srava giocando 100 e più in simultanea. La scusa degli uomini di scienza, pure a posteriori, qual è? Io spero proprio fosse un teatrino organizzato almeno dai più.

      • Ascoli65 ha detto:

        @Camillo,
        qui sopra, dici: ”A Bologna quelli del DF sono troppi per essere tutti disposti a inscenare una dimostrazione-spettacolo per ingenui.”
        Infatti io non ho detto questo. E’ ovvio che tutti quelli del DF (un centinaio tra professori, ricercatori e tecnici) non si mettono ad inscenare una farsa. Se rileggi il mio passo che hai citato ho detto “almeno qualcuno tra gli organizzatori”. E per essere più precisi quel qualcuno era chi aveva organizzato la parte calorimetrica della demo, invitando (o accettando) un professionista esterno (un chimico) per la misura più importante (di una grandezza fisica), per la quale, secondo il report, sarebbe stato usato uno strumento X, che dalle foto è risultato invece essere uno strumento Y completamente diverso, essendo entrambi (gli strumenti X ed Y) non idonei per quella misura. Alla luce di questi fatti è impossibile pensare che sia trattato di un esperimento intentato con la convinzione, o almeno la speranza, che fosse riuscito (intendo dire dal punto di vista scientifico, non propagandistico).

        Scambiamo le parrocchie. Supponiamo che un Dipartimento di Chimica (qualunque, non è questione di Ateneo) inviti la stampa ad una dimostrazione di un processo chimico di importanza epocale messo a punto da un tizio, dopo una lunga collaborazione con un decano del dipartimento. Supponiamo che il parametro più importante e delicato per confermare il funzionamento del processo sia il pH presente in un certo punto del sistema, la cui misura, nonostante nel comunicato venga precisato che la prova è condotta da un ricercatore del dipartimento, venga tuttavia affidata ad un professionista esterno, un fisico. Ora, trascurando le altre analogie relative all’idoneità dello strumento usato, non ti sembra che già a questo punto ci sia qualcosa che non quadra? Come fai a pensare che quel dipartimento stia agendo in buona fede? Se tu ne fossi stato il Direttore, non avresti preteso che la misura del parametro chimico più importante fosse stata effettuata da uno dei tuoi? Avresti accettato altrimenti di autorizzare e addirittura presenziare la demo? Qui Camillo non si tratta di competenze, si tratta di amor proprio.

        Per quanto riguarda invece gli altri, tutti gli altri del DF, più o meno fiduciosi, alla vigilia del test, che l’aggeggio funzionasse, avrebbero dovuto accorgersi anch’essi, almeno a posteriori, dopo l’uscita del report calorimetrico, di aver assistito ad una farsa. E invece sono stati al gioco per mesi, scrivendo lettere come quella che hai ricordato tu (*) e omettendo, fino ad oggi, di ammettere pubblicamente gli errori commessi in quel test. Tanto che, come sappiamo, un numero imprecisato di persone, alcune delle quali lo scrivono apertamente su alcuni blog, crede tutt’oggi, proprio grazie alle dichiarazioni di quei professori, che quel dispositivo abbia generato energia da reazioni nucleari Ni-H.

        Come è possibile pensare che ci credano e che siano soltanto incompetenti? Anch’io, come Cimpy, mi auguro che “fosse un teatrino organizzato almeno dai più”: sarei atterrito nel pensare che tutto questo sia avvenuto principalmente per incompetenza. A me piace pensare che si tratti della più audace burla scientifica di tutti i tempi, organizzata allo scopo di entrare nel guinnes dei primati, e che, appena saranno sicuri di aver battuto anche il record della durata, ce lo diranno, svelandocene finalmente tutti i retroscena.

        (*) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/05/09/rossi-2/#comment-20155

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Ascoli65

          A me piace pensare che si tratti della più audace burla scientifica di tutti i tempi, organizzata allo scopo di entrare nel guinnes dei primati,

          La risposta ai tuoi dubbi è contenuta nella lettera rilassata che Loris Ferrari ha scritto a Franco Foresta Martin(*). E’ stata scritta nel momento giusto, quando le polemiche non erano ancora accese. La mia nota al CICAP è di qualche giorno dopo. Con Loris Ferrari abbiamo avuto uno scambio di lettere che non ho il diritto di riportare. Un mio commento si trova anche sul blog di FFM.
          E’ evidente che si tratta di un gruppo compatto di incompetenti, non di un gruppo di burloni.
          In ogni caso i dipendenti statali non possono permettersi di fare i burloni. Non vengono pagati per questa attività.
          Il guaio è che non hanno reagito nemmeno quando si è interagito con loro. Al contrario è partita una serie di baldanzose interviste televisive di Levi, Rossi e Focardi. Focardi in quell’epoca si presentava come un benefattore dell’umanità. Procedevano come compressori stradali, assolutamente refrattari a ogni argomentazione. C’è voluto almeno un anno per ridimensionarli. Ora Levi non si sente più, ma ce n’è voluto.

          invitando (o accettando) un professionista esterno (un chimico) per la misura più importante (di una grandezza fisica),

          Ascoli, per favore, il chimico sarebbe potuto andare bene, perché il corso di laurea in chimica prevede un esame di Fisica Tecnica e un esame biennale di Chimica Fisica. Forse Galantini era un chimico che non aveva fatto l’esame di Fisica Tecnica. Tutto rientra nella bislacca logica di comportamento dei Bolognesi.

          Secondo te, Celani si comporta in modo diverso da Rossi, quando cerca supporto presso un gruppo di Americani che venerano la memoria di Martin Fleischmann? Il supporto ce l’avrà, ma a che gli serve?

          (*) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/05/09/rossi-2/#comment-20155

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          non ho capito dove la lettera di Ferrari risponderebbe a quelli che tu definisci dubbi, ma che per me sono convinzioni, e cioè che l’intero affaire, da punto di vista del DF, si presenti come una grossa burla. Dovrei forse trovarvi una ammissione esplicita? Oppure dovrei considerarla confutata dalle categoriche affermazioni del professore sulle miracolose prestazioni a cui ha assistito? Ciò che vi trovo scritto è perfettamente compatibile con una burla. Quando si scherza, si dicono cose assurde. Lo si fa apposta, è normale. In questo caso di anormale c’è la durata, oltre al fatto ovviamente che questo tipo di burle non si addicono ad una Università seria.

          Però vorrei incalzarti ancora su quello che per me è il momento clou di questa lunga burla, la farsa iniziale. Ammettiamo pure che i chimici siano tutti così bravi che gli basta aver sostenuto un esame di fisica tecnica ed uno di chimica fisica per misurare il titolo del vapore con una sonda non adatta e che per di più non c’era. La mia domanda era un’altra e mi piacerebbe avere una tua risposta. La ripeto. Se tu fossi il direttore di un Dipartimento di chimica, chiameresti un esterno e per di più fisico (considera che è previsto un esame di chimica) per eseguire una misura delicatissima di pH in un esperimento importantissimo, condotto sotto la responsabilità del tuo Dipartimento, alla presenza della stampa?

          E per favore, non ingarbugliamo di nuovo le carte con Celani.

        • Cimpy ha detto:

          (Franchini mi picchi con delicatezza) in quella situazione, la misura Franchini l’avrebbe fatta di persona. Se proprio non avesse potuto, si sarebbe fatto clonare e l’avrebbe affidata al suo clone.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          Ciò che vi trovo scritto è perfettamente compatibile con una burla. Quando si scherza, si dicono cose assurde.

          Sarebbe una burla anche la lettera di Ferrari?
          Non può essere una burla perché nessun dipartimento può permettersi di giocare, soprattutto in presenza di giornalisti e telegiornalisti. Si tratta semplicemente di incompetenza allo stato puro.

          Ammettiamo pure che i chimici siano tutti così bravi che gli basta aver sostenuto un esame di fisica tecnica ed uno di chimica fisica per misurare il titolo del vapore con una sonda non adatta e che per di più non c’era.

          Se fosse stato presente un chimico fisico tutto l’imbroglio sarebbe stato smascherato in un attimo. E’ il suo mestiere. Il problema era trovare un chimico fisico che avesse voglia di recarsi a Via dell’Elettricista. Probabilmente è andata così, mancava l’esperto.

          Se tu fossi il direttore di un Dipartimento di chimica, chiameresti un esterno e per di più fisico (considera che è previsto un esame di chimica) per eseguire una misura delicatissima di pH in un esperimento importantissimo, condotto sotto la responsabilità del tuo Dipartimento, alla presenza della stampa?

          Se avessi commessi un errore così marchiano, sarei stato definito un burlone o un incompetente?

          E per favore, non ingarbugliamo di nuovo le carte con Celani.

          Celani si comporta come Rossi, è alla disperata ricerca di esperti compiacenti. Se non fosse così non avrebbe spedito i suoi fili al MFMP e da Mastromatteo. Avrebbe cercato conforto a Frascati.
          Spero che qualcuno si fermi a riflettere sulla strana scelta di Celani.

        • mW ha detto:

          @Ascoli65:
          in fin dei conti avevamo a che fare con un piccolo generatore di calore!
          Allora, perchè non fare una telefonata al Dipartimento di Macchine, oppure di Fisica Tecnica, della Facoltà di Ingegneria?
          Torniamo al tema delle competenze. Per parte mia, ho la netta sensazione che queste poche nozioni di termodinamica applicata delle quali si parla, siano da molti sottovalutate. Molti reputano, in virtù dei propri studi, di potersene a buon titolo occupare. Non è così. Nota che basterebbero loro poche settimane di studio, con la giusta guida, per sviluppare la giusta “sensibilità” verso i fondamentali, e sopratutto il senso dei propri limiti. Forse talvolta il fisico non ha il senso dei propri limiti, perchè avendo studiato un po’ di tutto, pensa di disporre delle basi per affrontare qualsiasi cosa.
          Per correttezza, devo dire che conosco anche degli ingegneri che compiono lo stesso errore, con risultati analoghi.
          Sottovalutazione. Questa è la parola che mi viene in mente.
          ciao,
          mW

        • Camillo Franchini ha detto:

          @mW

          Molti reputano, in virtù dei propri studi, di potersene a buon titolo occupare. Non è così.

          E’ la ragione per cui non mi sono mai occupato delle misure dell’energia in uscita dal mammozio; però ho sostenuto con forza che con igrometro non si è in grado di valutare il rapporto acqua liquida/acqua vapore. Con altrettanta forza ho sostenuto fin dai tempi dei miei interventi al CICAP che la misura del calore in uscita avrebbe dovuto essere una misura integrale e non differenziale.
          Infine sono sempre stato con le ragioni di Ascoli, che giudico ineccepibili. Le sue osservazioni sulla sonda sono diventate un classico.
          Circa lo specialista, ognuno sa di casa propria. Io penso a qualsiasi Istituto di Chimica Fisica, Dipartimento di Chimica. Lì si andrebbe a colpo sicuro. Altri, come Lei, hanno altre esperienze. Sicuramente altri suggerimenti li può dare Ascoli che, chiedo scusa, non mi ricordo cosa fa. Certo Galantini non era il tipo adatto (anzi, lo era: scusate la malizia). Ho perfino scritto una lettera di richiesta di chiarimenti all’Ordine di Chimici della Provincia di Ferrara. Poi ho pensato che, essendo Galantini un privato, fa quello che sa fare e comunque non si trattava di una perizia da portare in tribunale, dove se sbagli rispondi di persona. Sarebbe interessante chiedere a Levi come quel nome sia venuto fuori. Forse era compagno di scuola di qualcuno, come Levi lo era di chi sappiamo.
          Una cosa è sicura: il DF di UniBO non si è dimostrato all’altezza nemmeno in Fisica Tecnica. In che argomento sono bravi quelli? A scambiare lucciole per lanterne? Oppure, come sostiene Ascoli, a combinare tiri burloni come Till Eulenspiegel?

  41. Ascoli65 ha detto:

    Ciao mW,
    Di là (*) mi dici: ”Non mi sento di pensare a lui come a persona incompetente, ne desiderosa di terminare la sua carriera con una farsa.”
    Non credo neanch’io che Focardi si rendesse conto di assistere ad una farsa. Sicuramente non si tratta neppure di una persona incompetente toutcourt. Forse i 40 W dichiarati al Corsera nel ’95 (1) potevano essere il frutto della non completa padronanza delle tecniche calorimetriche e del meccanismo di autoinganno che tu hai ben riassunto. Ma i kW e i COP 200 di cui si è fatto testimone nei tempi più recenti come te li spieghi? Nell’intervista di inizio aprile 2011 (2) dichiarava: ”Questi esperimenti ci hanno portato a trovare, con i primi apparati, un guadagno di 200 volte fra l’energia di uscita e l’energia d’entrata. Si metteva energia nel sistema, misurata con un misuratore elettrico in ingresso, si prendeva l’acqua dall’acquedotto, misurando con un contatore l’acqua usata, si faceva bollire l’acqua e dalla quantità di vapore prodotto si poteva calcolare l’energia prodotta.” Lascio a te immaginare gli altri dettagli di quegli esperimenti e dei relativi calcoli. (Mi sorge un dubbio: non è che al DF sono affetti da dislessia da contatore?)

    E l’inconsistenza di quelle prove era ben nota ai suoi colleghi di dipartimento. Ce lo fa capire lo stesso Focardi, che nelle sue più recenti interviste ha accennato spesso all’invidia dei suoi colleghi. Ad inizio maggio 2011, la RAI manda in onda un servizio in cui egli dichiara (3): “La maggior parte dei fisici non crede ancora ai nostri risultati. Forse pensano che noi non sappiamo fare gli esperimenti, ma noi gli esperimenti li sappiamo fare.” Chi sono questi fisici se non quelli con cui era più in contatto, cioè i suoi colleghi di dipartimento, per lo meno quelli non maggiormente coinvolti nella sperimentazione del suo metodo. Come vedi parla ancora al presente, ma proprio in quei giorni, il 21 aprile, il Consiglio del DF aveva approvato la bozza del famoso contratto biennale di ricerca (4). Un atto che ha impegnato ufficialmente tutto il DF e spalancato le porte all’uso propagandistico di UniBo a supporto della validità del metodo. Ai Consigli possono partecipare con diritto di voto tutti i professori del Dipartimento. Perché la maggioranza lo ha approvato, nonostante la maggior parte di loro non ci credeva? In quei giorni qualcuno era arrivato ad ipotizzare che si voleva far fare la parte del pollo alla volpe e che l’unico obbiettivo fossero i 500 kEuro da lui promessi. Io non credo a questa ipotesi, tuttavia, se mai fosse vera, la demo di gennaio sarebbe stata comunque una farsa.

    Nell’intervista a Levi (5) da te citata, c’è un passaggio che non farà piacere a Camillo. Levi afferma: “il mio report era stato mostrato prima che uscisse al direttore del Dipartimento di Chimica che non aveva trovato niente da dire”. Quindi non solo c’era il logo UniBo, ma anche il viatico di altro Dipartimento, pensa quanto poco era coinvolta UniBo. Ma la frase che più mi ha colpito è la seguente: ”… dentro l’Università di Bologna ci sono tutte le capacità necessarie, se uno ha bisogno della consulenza di un chimico se la va a cercare.” Ben detto! Ma allora perché per misurare il titolo del vapore, ammesso per assurdo che tale misura sia compito di un chimico, il professionista se lo sono andati a cercare a Ferrara?

    (*) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/05/09/rossi-2/#comment-20164
    (1) http://archiviostorico.corriere.it/1995/marzo/30/fusione_fredda_successo_italiano__co_0_95033013842.shtml
    (2) http://22passi.blogspot.it/2011/04/il-professor-focardi-spiega-la-fusione.html
    (3) http://www.youtube.com/watch?v=ZGI12A3SWJ4 (t=6:02)
    (4) http://22passi.blogspot.it/2011/06/accadde-il-21-aprile.html
    (5) http://www.queryonline.it/2011/06/23/e-cat-intervista-a-giuseppe-levi/

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Ascoli65

      Ma allora perché per misurare il titolo del vapore, ammesso per assurdo che tale misura sia compito di un chimico, il professionista se lo sono andati a cercare a Ferrara?

      La risposta è easy going: si sono cercati il chimico compiacente e incompetente.
      Franchezza per franchezza: la misura del rendimento termico del mammozio l’avrei affidata a gente dell’Istituto di Chimica Fisica.
      Dopo avere visto i fisici di Bologna all’opera, Focardi in testa, e dopo l’esperienza Celani, non resta che un buon Istituto di Chimica Fisica. Anche il gruppo un tempo guidato a Bologna da Trevissoi sarebbe andato bene. Niente privati a pagamento, che non si sa di che cosa siano esperti.

  42. Cimpy ha detto:

    Non so perché, ma guardando Focardi vicino a Rossi non riesco a fare a neno di pensare a quella storia che raccontava Collodi di un bimbo che si era fatto convincere a seppelir monete per ottenere in una sola notte un albero che ne rendesse cento volte in frutti…Dici che è un paragone impossibile?

    • mW ha detto:

      @Cimpy,
      non credo che il tuo paragone sia impossibile, e nemmeno umiliante. Considera che stiamo parlando di una persona abituata al mondo della scienza, e non a quello imprenditoriale.
      @Ascoli65:
      Quando nel mio precedente intervento dicevo che molto probabilmente, dei fatti sperimentali non erano stati giudicati con la necessaria serenità, mi riferivo proprio al COP 200. Ti ricordi dove avevano luogo questi eventi, e chi era presente?
      Cambio argomento per aggiungerti una separata considerazione circa la similitudine ipotetica che tu usi, relativa ai giochi di prestigio.
      In genere, per capire il meccanismo di un gioco di prestigio, bisogna avere già a priori la certezza che di gioco di prestigio si tratti. Credo che tu possa confermare.
      Ma nel lavoro che hai condotto in questi anni, hai avuto a che fare solo con documenti.
      Può darsi che quando non si ha a che fare solo con i documenti, la presunzione del gioco di prestigio, che in ogni caso deve guidarci quando si giudicano questi eventi, possa non mantenersi così salda.
      Nessuno può dirsi immune da questi problemi.
      Per questo serve la peer-review, per questo servono le repliche indipendenti.
      ciao,
      mW
      PS mettetevi d’accordo su dove postare i commenti circa questo argomento. Ho il mal di mare.

  43. Ascoli65 ha detto:

    @Camillo, Cimpy, mW, ciao a tutti, vi rispondo in sequenza qui sotto, con un unico intervento fiume. Tanto l’argomento è unico.

    @Camillo,
    tu dici: ”La risposta è easy going: si sono cercati il chimico compiacente e incompetente.
    Franchezza per franchezza: la misura del rendimento termico del mammozio l’avrei affidata a gente dell’Istituto di Chimica Fisica.”

    capisco che sei un chimico (molto fiero di esserlo e quindi ostentatamente partigiano) e non sei un matematico, ma un po’ di logica ce la vogliamo mettere? Ti rendi conto che la prima delle due frasi riportate qui sopra, priva di significato la seconda? Si sono cercati la persona, chimico o altro che fosse, che gli serviva. Quella adatta allo scopo. Se si fossero rivolti all’Istituto di Chimica Fisica, avrebbero cercato qualcuno con le stesse caratteristiche che tu hai indicato, dovresti essere contento quindi che non l’abbiano cercata lì o che non ce l’abbiano trovata. Con quelle caratteristiche (non so se applicabili o meno alla persona prescelta) la prova di cui stiamo parlando non poteva che essere una farsa, fin dall’inizio, cioè da quando è stata concepita. Siamo d’accordo almeno su questo?

    Anzi ti dirò di più. Che la demo fosse fin dall’inizio una farsa lo si può dedurre a prescindere dalla provenienza e dalle caratteristiche di chi è stato chiamato ad effettuare la misura del titolo del vapore, nonchè dalle modalità e strumenti con cui è stata eseguita. E’ sufficiente considerare il semplice fatto che l’abbiano prevista, in quanto ciò implicava che la stima del calore prodotto sarebbe derivata da un calcolo in cambiamento di fase. Complicazione di cui però non c’era affatto bisogno, come dimostrato dal test farsa successivo, quello del 10-11 febbraio, in cui l’acqua restava quasi a temperatura ambiente. Quindi quale altro motivo c’era di effettuare la demo pubblica del 14 gennaio nelle critiche condizioni di vaporizzazione, se non quello di lucrare subito un bel fattore 6 sul presunto guadagno energetico? Queste cose, in qualunque Dipartimento di Fisica, le sanno anche i muri a forza di sentirle insegnare agli studenti.

    Se quella demo era una farsa, recitata in presenza di giornalisti (RAI compresa) invitati dallo stesso DF, vuol dire che tutta l’affaire è una burla. Pertanto non vedo perché non dovrebbe rientrarvi anche la lettera di Ferrari al Corriere. E questa è una fortuna, in quanto ci consente di non ricorrere necessariamente all’ipotesi dell’incompetenza abissale per spiegarci i fatti. Quella sì che sarebbe una iattura. Ti immagini un Dipartimento di Fisica in cui nessuno si rende conto di un trucchetto così banale come quello basato sul grado di vaporizzazione? Poveri studenti! Sarebbe da chiuderlo all’istante.

    Che poi il partecipare ad una burla come questa non si addica ad un’Università seria, siamo tutti d’accordo. Ma sappiamo pure che la goliardia ha fatto sempre parte di quel mondo. Ed è per questo che mi auguro che il vero scopo sia quello di entrare nel guinnes dei primati delle burle, per sbaragliare la concorrenza in una sorta di tacita competizione inter-ateneo a chi le spara più grosse, riuscendo a farsi credere comunque. Attendo fiducioso che prima o poi ne reclamino pubblicamente il riconoscimento ufficiale.

    PS: Su Celani e i suoi fili ho già provato a spiegarmi in ogni maniera. Dai tregua almeno a me. Oramai è scientificamente provato: su questo argomento non ci intendiamo. 🙂

    @Cimpy,
    ”Non so perché, ma guardando Focardi vicino a Rossi non riesco a fare a neno di pensare a quella storia che raccontava Collodi …”
    la figura di Focardi rappresenta un enigma. Non saprei bene come considerarlo. Quella che proponi è una delle possibilità, ma non so se da sola possa spiegare tutto. E’ chiaro che lui e lui solo rappresenta il motivo per cui noi tutti siamo qui da un paio d’anni a parlare di FF, altrimenti non avremmo prestato alcuna attenzione alle dichiarazioni del suo compagno di ricerche. Ci siamo interessati al suo apparato perché è stato prestigioso professore di fisica di una prestigiosa Università. Lo è tuttora, sia perché professori si resta, sia perché gode del titolo di emerito. Di questo, se ne stanno ricordando molti frequentatori, sia speranzosi sia critici, dei molti siti, sparsi in tutto il mondo, che seguono dal gennaio 2011 questa telenovela. La lunga e vana attesa di riscontri tangibili ha quasi sopraffatto i primi e rinvigorito i secondi. Tutti però hanno cominciato ad interrogarsi sul ruolo giocato dai professori di Bologna e Focardi è il primo tra quelli citati.

    Per ora la figura dell’inventore domina ancora la scena con le sue mirabolanti affermazioni, che sono addirittura riuscite a conquistare un articolo in questo blog, secondo me uno dei massimi tributi che abbia ricevuto finora. Ma quando saranno esauriti i fuochi d’artificio (credo che oramai siamo al fondo del barile, non so cosa altro si possa inventare) in mezzo alla scena, sotto i riflettori, resteranno quelli del DF, a cominciare da Focardi, col cerino in mano.

    Se l’UniBo non si sbriga a prendere le distanze da quello che è successo, ma seriamente, non come ha fatto finora, temo che sarà sopraffatta da un mare di critiche. L’Università dello Utah ha impiegato pochi mesi a separare le proprie responsabilità da quelle di F&P, e lo ha fatto in un momento in cui l’onda lunga dell’entusiasmo per il loro annuncio non era ancora terminata e molte autorevoli istituzioni scientifiche, tra cui le nostre, cominciavano appena allora a tuffarsi nella faccenda. Quelli della UdU si sono sentiti LORO in dovere di spiegare alla pubblica opinione il motivo per cui F&P avevano probabilmente preso un abbaglio, non hanno atteso che gli venisse spiegato da tutto il mondo.

    @mW
    ”perchè non fare una telefonata al Dipartimento di Macchine, oppure di Fisica Tecnica, della Facoltà di Ingegneria?”
    E’ buffo. Tu candidi degli ingegneri, Camillo dei chimici, eppure il titolo del vapore, da quanto ne so, è una grandezza soprattutto fisica. Perché non poteva farla uno del DF? Oppure, ancora meglio, perché non impostare la prova in modo tale che la temperatura rimanesse ben al di sotto (o ben al di sopra) di quella di ebollizione? Secondo loro, neppure un mese dopo l’aggeggio avrebbe funzionato per 18 ore a temperatura quasi ambiente! Secondo me, a meno di vivere nel Paese delle Meraviglie, c’è solo una risposta logica: chi ha organizzato la demo non voleva che si misurasse la quantità vera di calore in uscita. Ovverosia, la demo era palesemente una farsa.

    ”hai avuto a che fare solo con documenti ”
    I documenti di quel pomeriggio non sono solo cartacei, non c’è solo il report calorimetrico, ci sono le foto e ci sono soprattutto i filmati. Hai provato a riguardarti il primo, quello che ti avevo segnalato in cui Levi in un minutino sbriga la faccenda della misura del calore e dedica tutto il resto ad altre questioni? Sono solo una dozzina di minuti. Guarda le espressioni di alcuni dei presenti, non figurerebbe bene dentro “Amici miei”?

    ”… mi riferivo proprio al COP 200. Ti ricordi dove avevano luogo questi eventi, e chi era presente?”
    Non capisco cosa cambi. Io mi baso su quanto riferito a viva voce dal prof. Focardi. Stava a lui applicare la scienza appresa sui banchi e insegnata a lungo dalla cattedra per interpretare bene ciò che accadeva attorno a lui. Stiamo parlando di esperimenti di fisica e lui è per l’appunto un fisico sperimentale.

    PS – scusami mW per il mal di mare, ma sotto un post che inizia con “Se la reazione di Rossi fosse una realtà …” io non riesco proprio a postare. Quindi o vi trasferite tutti qui, o Camillo apre un post con un titolo più consono (UniBo, DF, uno di loro, …), oppure continuiamo a parlarci dalla finestra. Cimpy mi ha lasciato delle scorte illimitate di pop-corn.

    • Cimpy ha detto:

      al discorso sulla “burla” aggiungo solo quanto segue: in un momento di difficoltà finanziarie, in un Paese che comunque del nucleare classico non ne vuol sentir parlare, mentre si comincia a parlare di scarsità di risorse energetiche, cosa c’è di meglio di uno spot a risonanza internazionale per cercare di dirottare risorse pubbliche e (perché no?) anche private verso il proprio orto? Che sia questo il vero (o il principale ) motivo del silenzio di UniBo? O i suoi gondi erano nel 2011 e restano tutt’oggi a prova di bomba?…

      • Camillo Franchini ha detto:

        @Cimpy

        cosa c’è di meglio di uno spot a risonanza internazionale per cercare di dirottare risorse pubbliche

        Il 21 luglio 2011 Loris Ferrari scrisse questa lettera a Franco Foresta Martin:

        Per chiarezza e per evitare ogni possibile fraintendimento e speculazione: al momento, nessun esperimento sull’E-cat di Andrea Rossi è stato svolto dall’Università di Bologna. Prove e dimostrazioni sono state finora effettuate a titolo personale dall’inventore. Il fatto che alla realizzazione di queste dimostrazioni abbiano contribuito anche persone che ricoprono un ruolo universitario a Bologna non significa che l’Università come tale vi sia stata coinvolta.
        La pedanteria di questa precisazione è purtroppo necessaria, anche nei confronti di quelli (come nino) che guardano con ottimistico entusiasmo alla cosiddetta “fusione fredda”. Come componente dello staff del Dipartimento di Fisica di Bologna, che comincerà a studiare tra poco (si spera, ma ancora non ha cominciato) il fenomeno, consiglio a tutti molta cautela. E se l’esposizione mediatica della cosa si ridurrà, questo sarà soltanto un bene. La Scienza ha bisogno di serenità, per fare il proprio lavoro. Sollecitazioni e pressioni esagerate, anche se positive, finiscono per nuocere.

        Sei mesi prima Ferrari invitava i media a coinvolgere l’opinione pubblica per ottenere mezzi superiori a quelli della Piccola Fiammiferaia; ora auspica una inferiore esposizione mediatica.
        Esclude il coinvolgimento dell’Università “come tale”, ma subito dopo scrive che il DF comincerà a studiare il fenomeno fra poco, forse quando arriveranno i ghiotti 500000 € contrattati con Rossi: prima soldi poi vedere cammello. E’ però perfettamente inutile che Ferrari tenti di escludere il coinvolgimento di UniBO. Non credo che l’opinione pubblica perda tempo a distinguere se Levi, Bianchini e Villa lavorano per Rossi in forma personale o come dipendenti UniBO. Nemmeno noi abbiamo mai fatto quella distinzione, che è solo una furbata a uso interno.
        E’ successo anche con Celani: Romeo Bassoli dice che l’INFN non si occupa di ff, però Celani, dipendente INFN, pratica ff da quando portava i pantaloni corti.
        Si tratta di foglie di fico per coprire le vergogne.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Ascoli

      Siamo d’accordo almeno su questo?

      Non posso essere d’accordo. I bolognesi si sono rivolti a un chimico privato, magari esperto di chimica organica, quando avrebbero potuto ottenere una perizia prestigiosa da un Istituto di Chimica Fisica della stessa Università. Chi meglio di loro avrebbe potuto fornire le garanzie di competenza necessarie?

      Se quella demo era una farsa, recitata in presenza di giornalisti (RAI compresa) invitati dallo stesso DF, vuol dire che tutta l’affaire è una burla. Pertanto non vedo perché non dovrebbe rientrarvi anche la lettera di Ferrari al Corriere.

      Se fosse stata una burla l’avrebbero scoperta anche altri, non solo tu, e tutti si sarebbero messi a ridere dandosi grandi manate sulle cosce. Invece per mesi si sono susseguite interviste su giornali e televisione; ancora adesso se passi da Daniele vedi gente che crede nell’invenzione di Rossi. Daniele non ha mai accennato a una burla. Poi c’è il serioso Stremmenos, che non credo abbia grande voglia di divertirsi; ci sono Essen e Kullander, che non mi sembrano particolarmente spiritosi; Krivit ha intervistato Rossi a Bologna e non si è accorto di nulla; c’è Defkalion con Proia, che se gli vai a dire che partecipa a uno scherzo ti denuncia. Ci sono forse persone che hanno prenotato un mammozio. Lo scherzo si smonta nel giro di un pomeriggio, non dura anni. Non ho idea da quali elementi tu immagini che si tratta di uno scherzo. Non siamo più ai tempi delle Secchia Rapita, anche se il plot è ambientato a Bologna. Se avessi minimamente seguito gli scambi che ci sono stati su Query on Line, ti saresti accorto della serietà del nostro impegno.
      Celani è l’erede di Rossi, ti sembra che stia scherzando?
      Per adesso solo tu parli di burla; vediamo se riesci a convincere qualcuno.

      Perché non poteva farla uno del DF?

      Ci hanno provato, semplicemente non ci sono riusciti. Non hanno personale preparato in questo genere di attività. Figurati che il massimo che hanno saputo esprimere come nucleare è Bianchini, un tecnico di Fisica Sanitaria. Non si può spremere sangue dalle rape.

      • Cimpy ha detto:

        Dario Fo, che si soprannominava “Re dei Buffoni”, raccontava una farsa ambientata negli Stati Uniti dove qualcuno cadeva accidentalmente (ma non troppo) da una finestra. Il punto del suo racconto, però, non era parlare di eventi accaduti oltre oceano, ma di fatti nostrani, senza per questo finire in galera. Oh, scusate, dimenticavo: OT, ovviamente.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Ascoli

      capisco che sei un chimico (molto fiero di esserlo e quindi ostentatamente partigiano)

      Ognuno di noi è contento di essere quello che è; non mi sembra che Giancarlo abbia dei complessi di inferiorità per essere un ingegnere. Tutti siamo partigiani, nel senso che mettiamo a disposizione le nostre conoscenze. Tu lo hai fatto con grande successo. La sola cosa da evitare con cura è di calpestare l’orticello altrui.

      • Ascoli65 ha detto:

        @Camillo,
        ”Ognuno di noi è contento di quel che è.”
        Sottoscrivo in toto. Ma allora perché richiamare sempre la rivalità di specializzazione o di Ateneo. Ciò che conta è la sensatezza e il riscontro delle nostre affermazioni. Non vedo il motivo di classificare le affermazioni in base ai titoli di chi le esprime, altrimenti Brian Josephson ci batterebbe tutti, alla grande.

        ”evitare con cura è di calpestare l’orticello altrui.”
        In che senso? In un DF ci sono tutte le conoscenze necessarie per valutare il bilancio energetico di un apparato di quel tipo. Col grado di approssimazione che era richiesto, lo poteva fare anche un idraulico. Non c’è bisogno di chiedere il supporto all’Istituto di Chimica Fisica o a quello di Fisica Tecnica. Non c’era neppure bisogno di quella misura. I professori del DF non avrebbero dovuto accettare di essere testimoni di una demo basata su calcoli energetici in cambiamento di fase. Se lo hanno accettato, c’è solo una spiegazione, che non può essere l’incompetenza, non per un DF.

        ”Non posso essere d’accordo. I bolognesi si sono rivolti a un chimico privato, magari esperto di chimica organica, quando avrebbero potuto ottenere una perizia prestigiosa da un Istituto di Chimica Fisica della stessa Università. “
        Vediamo se riusciamo a capirci. Poco sopra avevi scritto questa frase: ”La risposta è easy going: si sono cercati il chimico compiacente e incompetente”. Era forse una battuta? Io, l’avevo presa seriamente, non c’era alcun emoticon ammiccante. Quindi, ragioniamo, se cercavano il chimico che descrivi tu, vuol dire automaticamente che non gli interessava nulla, o meglio ancora, non volevano affatto una perizia veritiera. Sbaglio?

        ”Se fosse stata una burla l’avrebbero scoperta anche altri, non solo tu”
        Lasciamo stare la burla. Quella è solo la motivazione che ne do io, e che, fortunatamente, rientra tra le poche che si possono esprimere. Ognuno poi, se lo vuole, si dà la propria. Su questo punto non mi interessa convincere nessuno, a parte l’invito a soppesare molto bene le parole prima di esprimerla.

        Così come non mi interessa sapere cosa pensano e dicono gli altri protagonisti, al di fuori degli universitari bolognesi. Ugualmente non sono interessato ad apparati, prestazioni, prove e qualsiasi altra iniziativa successiva all’uscita di scena ufficiale del DF da questa storia. Io sono solo curioso di sapere come e perché ci è entrato il DF e, visto che loro non lo chiariscono, l’unico modo che ho per farmene un’idea è quello di ricavarlo dall’osservazione degli esperimenti in cui sono stati protagonisti, in particolare i 3 test condotti da dicembre 2010 a febbraio 2011.

        Detto ciò la domanda chiave è questa. La montagna di errori, incongruenze ed omissioni rilevate sui e dai documenti di quelle prove sono tutte involontarie o parte di esse sono volute? Secondo me la risposta positiva alla prima ipotesi implicherebbe un grado di incompetenza incompatibile con la funzione principale di un’università, che è quella di tramandare la conoscenza. Per cui, gioco forza, non mi resta che pensare che parte di quegli errori siano voluti e che quindi fosse stato chiaro a tutti (a chi prima e a chi dopo) che quei test non avevano affatto dimostrato la produzione di calore anomalo in eccesso rispetto a quello immesso, contrariamente a quanto affermato da parecchi di loro su documenti, interviste e altre comunicazioni.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Ascoli

          Quindi, ragioniamo, se cercavano il chimico che descrivi tu, vuol dire automaticamente che non gli interessava nulla, o meglio ancora, non volevano affatto una perizia veritiera. Sbaglio?

          Non sbagli. Non bisogna essere loici raffinati per capire che se volevano una perizia di qualità non si sarebbero rivolti a un privato. Avviene sempre il contrario; è il privato che si rivolge all’Università dove si dovrebbe trovare il massimo della competenza. Galantini equivalente a un ricercatore di Chimica Fisica o di Fisica Tecnica? E’ possibile, ma non è verosimile.

          In che senso?

          Sono stato troppo sintetico, scusa. Calpestare l’orticello altrui significa esibire conoscenze che non si possono avere, perché estranee alla propria formazione culturale.

          I professori del DF non avrebbero dovuto accettare di essere testimoni di una demo basata su calcoli energetici in cambiamento di fase.

          Fosse solo per quello. I professori non avrebbero dovuto esserci perché l’invenzione di Rossi manca dei necessari “fondamenti scientifici”, per usare le parole di Puppin.
          La sollevazione dell’estate scorsa contro Carpinteri ci ha insegnato come ci si deve comportare nel mondo della ricerca. L’appello di Ezio Puppin e il dibattito che ne è seguito dovrebbero servirci come riferimento anche nel nostro comportamento attuale. Gli ostacoli da rimuovere sono sempre gli stessi dai tempi di F&P, incompetence and delusion.

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          ”Non sbagli. … Avviene sempre il contrario; è il privato che si rivolge all’Università dove si dovrebbe trovare il massimo della competenza.”
          Beh, mi fa piacere che cominciamo a convergere su questo punto. Vediamo se riusciamo a chiudere il cerchio. Facciamo altri 2 passi:

          1 – Se la ragione per i cui garanti della misura, cioè gli universitari, hanno scelto un esterno fosse che non gli interessava una perizia veritiera, vorrebbe dire che erano coscienti, almeno alcuni di loro, di recitare o di assistere ad una farsa. Sei d’accordo? Possono esserci altre spiegazioni? (Che però non si basino, ti prego, sull’assunzione che dei fisici non sappiano cosa sia il calore latente di vaporizzazione.)

          2 – Se conveniamo sul fatto che quella demo era stata fin dall’inizio congeniata come una farsa, siccome si svolgeva in un laboratorio scientifico e non in un teatro, sorge subito spontanea le domanda sul perché. Ecco, io non riesco a darmi altra risposta se non quella della goliardata, della burla. Sei d’accordo ora?

          Chi fosse la vittima designata della burla non te lo saprei dire. So solo che io, un cittadino tra i tanti destinatari dei loro proclami salvifici, mi sono sentito burlato. E tanto mi basta per ritenerla tale.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          Che però non si basino, ti prego, sull’assunzione che dei fisici non sappiano cosa sia il calore latente di vaporizzazione.

          A seguire le interviste di Focardi e di Levi direi proprio di sì. Più che una banda di burloni mi sembra una banda di incapaci. Anche i burloni devono saperci fare. Pessimi anche come burloni. Non riescono nemmeno a trovare il modo di uscire dal gioco. Sanno solo stare zitti e basta. Qualcuno ha fatto bene a ricordarci Fo.
          A proposito di Levi, mi sembra molto fine che abbia detto a Bagnasco del CICAP che Rossi ha anticipato un po’ la demo nel timore che Focardi venisse a mancare. Che carini! Immagino i toccamenti frenetici di Focardi.

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          credo che anche sul tema dei professori bolognesi siamo arrivati al capolinea: per te sono innanzitutto dei fisici incapaci, io invece preferisco considerarli dei discreti attori, benchè non inappuntabili. Non vale la pena insistere oltre.

          Dopotutto il Bologna ensamble fa ormai parte di un vecchio numero. Sono già usciti dal cuore di quasi tutti i ffan, sostituiti dal primo violino dei Castelli e anche lui è quasi dimenticato dopo la sfortunata tournee americana. Ma in pedana è già pronto il nuovo idolo. Sembra più accorto ed impostato dei precedenti. Se non si avventura in virtuosismi troppo ambiziosi forse riesce a stare sul palco qualche anno. Il pubblico si accontenta di poco. L’anno scorso aveva accettato di buon grado il passaggio dai kW/g, ai W/mg: non è stato difficile convincerlo che in fondo quello che conta è la densità di potenza. Ora è pronto ad entusiasmarsi per i mW/microg, molto più robusti, riproducibili e inattaccabili dei precedenti.

          La regia dello spettacolo è molto accorta, dobbiamo ammetterlo. Mentre la plancia di comando resta isolata dal resto del bastimento: ormai la rotta è tracciata e la velocità di crociera stabilita. Non ci resta che rilassarci e accomodarci anche noi per goderci lo spettacolo … buttando di tanto in tanto un occhio alle scialuppe.

          Ciao.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          per te sono innanzitutto dei fisici incapaci,

          Esatto, è quello che penso. Fisici incapaci che si lasciano abbindolare da una persona semplice come Rossi e che ora non riescono ancora a trovare una via di fuga. Non si sono resi conto che la reazione di Rossi manca del requisito di Puppin, il fondamento scientifico. Se poi aggiungi la faccenda della sonda, di quella gente non si salva niente.

        • Cimpy ha detto:

          ” la faccenda della sonda” dimostra oltre ogni dubbio che almeno qualcuno le ha sparate grosse e che tutti gli altri hanno preferito tacere anche a posteriori.

          L’incompetenza non può più essere una giustificazione sufficiente per chi anche avrebbe potuto professarsi ignorante in materia di sonde dopo che la faccenda è stata diffusa in rete.

          Ad un incolto come me fa specie che apparentemente nessuno di quei dotti riuniti allo spettacolo abbia più detto niente sull’argomento: tutti a posto così?

          Per me stavano girando uno spot pubblicitario (dove la fantascienza è lecita) e lo sapevano.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Ascoli65

          La regia dello spettacolo è molto accorta, dobbiamo ammetterlo.

          A me sembra sempre più goffa. L’ultima mossa di Celani fa ridere; peggio di Violante che va in America per fare una diffrazione X che avrebbe potuto fare a Roma senza clamore.
          Violante rischia di essere rifinanziato anche se, per quello che ricordo, non ha mai fatto una misura nucleare che sia una. E’ accorta la sua regia o sono ingenui gli altri?
          Ti risulta che i pelandrini abbiano fatto misure nucleari o si accaniscono solo sulla calorimetria per dimostrare che sanno fare solo cose difficili?
          Se Piantelli e Focardi dicono di avere trovato neutroni e gamma nella NiH, perché non insistere in quella direzione, che discrimina i fenomeni chimici da quelli nucleari?
          Se Violante ha fatto misure nucleari sulle sue reazioni mi scuso fin d’ora. Significa che non ho letto tutto. Giustamente molti lavori non sono diffusi in rete. O io non sono stato capace di trovarli.

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          “… perché non insistere in quella direzione, che discrimina i fenomeni chimici da quelli nucleari?”
          lasciatelo dire, lo faccio con simpatia, sei proprio un ingenuo! Apri gli occhi, anzi sollevali dal microscopio e guardati intorno. Non hai ancora capito dove sei finito? Stiamo parlando di propaganda, non di scienza! Rinuncia a rincorrere i prestigiatori con il tuo trattato di biologia in mano, cercando di convincerli che i conigli non possono spuntare da fazzoletti infilati nella tuba.

          E poi confermo che la regia è ottima. In realtà bisogna parlare di regie. C’è quella generale che riesce a far parlare da 24 anni di fenomeni che non esistono. Tu lo sai bene (e lo sa bene anche la regia): le famose banche dati e la scienza normale lo escludono. Guarda che non è affatto facile organizzare almeno 18 congressi internazionali SCIENTIFICI, gli ICCF, per discutere sul nulla.

          Ci sono poi le regie dei singoli eventi. Anche quelle sono state efficaci. Far apparire verosimili delle cose inesistenti è molto più difficile che riportare la realtà per quel che è. Qualcosa ti sfugge sempre, come è successo puntualmente nella demo bolognese. Nonostante tutto son riusciti a far parlare di sé giornali, riviste, televisioni, parlamentari, il mondo del web, ecc.

          Dammi retta, per fare dei passi avanti nella comprensione di questa vicenda, bisogna cambiare prospettiva.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Ascoli65

          lasciatelo dire, lo faccio con simpatia, sei proprio un ingenuo! Apri gli occhi, anzi sollevali dal microscopio e guardati intorno.

          E che dire di uno che, per giudicare i fili di Junio Valerio Francesco, conta sulle terzietà di un gruppo di pelandrini che si presentano orgogliosamente come seguaci di MF?
          Per favore, puoi controllare se hanno fatto misure nucleari? Se non riscontrano manifestazioni nucleari è inutile che facciano freneticamente calorimetria.

          E poi confermo che la regia è ottima.

          Se la regia fosse ottima avrebbero successo presso la scienza GA; hanno successo solo presso un minuscolo gruppo di tifosi, per i quali una bandiera vale un’altra. In scienza il successo si manifesta nell’accettazione da parte dei colleghi, non esistono scorciatoie.

          Dammi retta, per fare dei passi avanti nella comprensione di questa vicenda, bisogna cambiare prospettiva.

          Non ti preoccupare, la prospettiva è quella giusta. Lo capisci dagli sbocchi di sangue di Junio quando gli capita di parlare di me.
          Scommetti che nessuno vedrà mai in azione la bombolina-compressore?

        • Ascoli65 ha detto:

          Scusa Camillo, ma continui a porti nella prospettiva sbagliata.

          Scrivi: “Se la regia fosse ottima avrebbero successo presso la scienza GA; hanno successo solo presso un minuscolo gruppo di tifosi, per i quali una bandiera vale un’altra.”
          La regia, quella generale dell’affaire FF, cura una campagna propagandistica mirata ad un ben determinato target, che però non è la scienza. Se non credi a me, credi almeno a chi la prop-FF la pratica (1-2). Le orchestrine sul Titanic non suonano per tranquillizzare i lupi di mare.

          La vicenda Celani-HUGteam è uno dei pochi passi falsi della regia generale. E’ per quello che è importante seguirla. Hanno scelto di puntare i riflettori su un’accoppiata che non funziona: un solista che crede di saper suonare ma va fuori tempo e degli accompagnatori che invece mantengono il ritmo, mettendo così in risalto le steccate del solista. Non mi stupirei se interrompessero l’esibizione anzitempo. La regia ha già pronta la sostituzione, verrà presentata al prossimo ICCF18. Proviene sempre dalla patria del bel canto.

          PS – Complimenti per le visite sul post rossiano (3). Quel nome è una garanzia. Non sei il primo a scoprirlo. Se ora proponi anche una discussione sul presunto COP, potrai chiedere l’ammissione del blog al “se-mio-nonno-avesse-le-ruote” forum club. 🙂

          (1) http://www.mail-archive.com/vortex-l@eskimo.com/msg80361.html
          (2) http://www.mail-archive.com/vortex-l@eskimo.com/msg80363.html
          (3) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/05/09/rossi-2/#comment-20548

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          La regia, quella generale dell’affaire FF, cura una campagna propagandistica mirata ad un ben determinato target, che però non è la scienza.

          Io credevo che stessimo a ragionare sui tiri burloni del DF UniBO. Qui la regia è incorsa in una cappella clamorosa a danno di Rossi, che ora ha pochissimo tempo per tergiversare, dopo la cascata di consensi che gli sono caduti addosso nei blog tifosi, primo di tutti quello italiano di Daniele. L’instancabile Gedeone sarà già sul piede di guerra a sentire l’opinione di questo e di quello. Rossi ha voluto la bicicletta? Ora pedali; il ritmo è ora scandito da Levi. Il mammozio disvelato non può più tornare nell’ombra.

        • Cimpy ha detto:

          Però a me sembra che si sia tornati indietro a 3 anni fa, quando sembrava che “a breve” dovesse equivalere ad un lasso di tempo variabile tra i 6 e i 18 mesi (e poi sappiamo com’è andata).

  44. Ascoli65 ha detto:

    @Giancarlo,
    seguo la vostra discussione dal balcone di fronte e il tuo intervento (*), che finalmente amplia gli orizzonti, mi suscita un paio di considerazioni. Te le dico da qui, per via di un’allergia.

    ”Sono N parrocchie diverse, con N molto grande, e ogni parroco pensa di essere lui quello scelto da Dio mentre gli altri sono compagni che sbagliano.”
    Bella metafora. Mi viene da adattarla a quella che avevo fatto più sopra sul Titanic (**). In plancia di comando hanno bisogno di tranquillizzare passeggeri ed equipaggio. Si servono di diverse orchestrine a turno. Quando una stecca, ne mettono un’altra, presentandola sempre come la migliore. Nel nostro caso la cadenza delle esibizioni è scandita dagli ICCF. L’ICCF16 di inizio 2011 è stato caratterizzato dalle notizie e dalle speranze suscitate dalle misure DF-UniBo. All’ICCF17 dell’anno scorso il mattatore è stato l’INFN e il suo nutrito gruppo multidisciplinare. Al prossimo ICCF18 sarà il turno del solista dell’ENEA. La tecnica è quella di guardare sempre avanti e di far dimenticare gli insuccessi del passato, in modo da poterla tirare per le lunghe, fino allo scontro finale. Purtroppo la base musicale ce la mettiamo sempre noi. D’altronde in Italia di orchestrine, come di parrochie, ce ne sono tante.

    ”Entro 3 anni, ma pure 6 vanno bene. … Le regole del gioco sono ferree; non è un sistema perfetto ma funziona bene.”
    Mi dispiace, temo che questa sia una pia illusione. Sottovaluti la plancia di comando. Le regole se le fanno loro. Ti raccomando di seguire la discussione che si sta svolgendo da un paio di giorni su vortex, suscitata da un tizio che in sintesi ha detto a JR (1): “tu dici che i fenomeni LENR sono riproducibili, io voglio vederlo con i miei occhi, dimmi dove trovo il materiale migliore e quanto mi costa per riprodurli”.

    Chi ritiene che questo possa aver messo nell’angolo il tenace prop-FF, non conosce affatto Gedeone Bupkis. Ti segnalo una serie di suoi interventi in cui sviluppa la sua geniale contromossa (2-5). Ce ne sono molti altri. Vale la pena leggerli (secondo me meriterebbero anche un bel post). Viene rivoluzionato il paradigma della ricerca scientifica. Il punto di partenza è un avviso a tutti garagisti (2): “However, the key thing is to get good material, and that is not easy. The ENEA makes it, but they only share it with accredited university and national labs.” Che poi si sviluppa nella confutazione del principio di ripetibilità (4): “these experiments *do not* need statistics. You do not need multiple experiments to prove the effect is real. One good one suffices. ” Nonostante questa drastica agevolazione la cosa non è semplice, ma lui conosce il trucco (5): “The trick would be to get several batches of $100 million, and give them to several groups.. ”. Anche se, molto onestamente alla fine ammette: “It is a risk. They might all fail. ”, Che ne dici, non è geniale?

    Se ci si mettono pure loro, chi ferma i nostri?
    E chi ti dice che non ci siano già. Nel board del JoNP ci sono fin dall’inizio e ci è stato fatto intendere in vari modi che al momento sono proprio loro gli unici clienti della gattaia bolognese. D’altronde è stato appena rivelato che anch’essa funziona ad antimateria! 🙂

    (*) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/05/09/rossi-2/#comment-20268
    (**) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/05/01/arata-5/#comment-19682

    (1) http://www.mail-archive.com/vortex-l@eskimo.com/msg80043.html
    (2) http://www.mail-archive.com/vortex-l@eskimo.com/msg80046.html
    (3) http://www.mail-archive.com/vortex-l@eskimo.com/msg80072.html
    (4) http://www.mail-archive.com/vortex-l@eskimo.com/msg80117.html
    (5) http://www.mail-archive.com/vortex-l@eskimo.com/msg80125.html

    • Cimpy ha detto:

      Mi sbaglierò, ma a me continua a sembrare che le varie orchestre suonino a orecchio alla ricerca di un riconoscimento ufficiale che apra le porte a finanziamenti che mettano al riparo un centinaio di persone dai rigori di futuri (e sempre più vicini) pensionamenti sul loro potere d’acquisto personale. Che poi incontrino il favore di altri personaggi della musica (e per questo, con buona pace dei believers complottisti) non vengano davvero messi con le spalle al muro dai “poteri forti”, ma siano anzi proprio da questi di quando in quando aiutati) mi ricorda quelle sinergie che si vengono a creare tra gruppi con interessi più o meno diversi che di quando in quando fanno fronte comune intravedendo ciascuno il proprio vantaggio nelle azioni dell’altro. Come il vino dell’oste di cui parlavi, che è peggiore del mio, ma se mi chiedono com’è il vino che si vende nella mia regione allora è tutto buono. O come uno sciopero dei treni e un contemporaneo aumento dei balzelli autostradali, per dire: non necessariamente orchestrati tra loro, ma ciascuno dei (capi dei) due gruppi potrebbe essere lieto della congiunzione degli eventi e magari (più o meno apertamente) appoggiare la decisione dell’altro).

      Poi sia chiaro: lo penso perché una regia così “furba” da orchestrare uno show simile con personaggi di vari paesi e comunque diversi per cultura e tipo di vita, mi crea una certa dissonanza cozzando contro la mia visione limitata (cinica e anche un po’ bara) della persona media.

      La cosa che invece più mi fa pensare che, al di là delle tue superiori capacità di osservazione e deduzione, potresti aver ragione è che una singola regia per pensare di organizzare tutto questo come show dovrebbe pensare di aver di fronte un pubblico interamente formato da persone che rientrerebbero molto bene… nella visione (limita, cinica e bara) di cui sopra (!)

  45. Cimpy ha detto:

    Precisazione: il meccanismo descritto della rotazione degli attori Ff (Rossi, Celani,…) che punta al nuovo per tenere alto lo spirito e gli occhi, che così non vedano i flop appena passati, mi trova pienamente d’accordo. Il mio era un discorso legato alle “strane” mancate smentite ufficiali di Università e di Enti nostrani e stranieri che anzi di quando in quando paiono correi. Che poi si speri con questo di convincere anche i petrolieri, la cosa non mi convince – qualche ricercatore e qualche professore devono ben averlo a libro paga anche loro…Se invece fosse che si accontentano di fingere che non ci sia penuria del loro prodotto per non fare la fine del Kuwait, potrebbe avere un senso. Ma lo scacchiere è ampio e i pezzi non son tutti in mano ad un paese solo. O no?

    • Ascoli65 ha detto:

      @Cimpy,
      scusami se aggiungo delle ovvietà a ciò che hai già detto e su cui concordo.

      Ciascuno di noi cerca di procurarsi il denaro che gli serve per vivere, possibilmente bene e in alcuni casi benissimo. Ugualmente si cerca di alimentare il proprio ego con le soddisfazioni dello spirito, fino ad arrivare, in alcuni casi, ad aspirare alla gloria sempiterna (o quasi). La ricerca scientifica e le invenzioni consentono potenzialmente di raggiungere entrambi gli obbiettivi. Non c’è nulla di male in questo. Molte delle scoperte ed invenzioni più utili per la nostra esistenza sono il frutto di questo meccanismo. Gli orchestrali della nave possono essere attratti dal compenso che gli permette di tirare a campare, dal piacere di lavorare in un ambiente sfarzoso e altolocato, o dalla promessa di una tournee in terraferma che li renderà famosi e straricchi. E’ tutto legittimo. Le loro motivazioni tutto sommato non interessano molto. Sono banali.

      Ciò che a me interessa, perché mi da un po’ noia, è che il ruolo degli orchestra-li/ti tocca quasi sempre agli italiani. Mai che sul palco salga una band inglese, tedesca o francese. E’ per questa ragione, e solo per questa, che sarebbe utile capire chi orchestra gli orchestrali e perché lo fa. Non certo per far interrompere le danze, sarebbe puerile, nonché estremamente presuntuoso, pensare di riuscirvi. Esse continueranno tranquillamente, qualunque cosa ci diciamo qui, in questo ridotto.

      Ti chiedi come faccia la regia a coordinare un simile show su scala mondiale. Oltre che dei registi, continuando la metafora dello spettacolo (perché di questo in fondo si tratta), terrei conto anche dei produttori, di chi cioè finanzia il tutto. Anche perché uno spettacolo così costa parecchio e di spettatori paganti non se ne son visti finora, il pubblico ne fruisce gratuitamente. La risposta più logica alla tua domanda sarebbe che l’organizzazione debba essere altrettanto mondiale, ben strutturata e molto influente. Chissà.

      Certo è che un simile identikit potrebbe fornire una spiegazione al mistero principale di tutta la storia, quelle che tu chiami le “strane” mancate smentite ufficiali di Università e di Enti nostrani. In effetti è molto strano che una istituzione come UniBo, che vive di reputazione scientifica, non abbia ancora espresso un giudizio chiarificatore sui documenti controversi diffusi dai suoi professori, oppure che del disimpegno dell’INFN dalla FF di Celani si sappia qualcosa solo attraverso le spifferate di Neutrino. Cosa impedisce a queste istituzioni di esprimersi apertamente? Come hanno fatto ad esempio quelli del CERN quando hanno sbagliato sui neutrini superluminali.

      Non so per quanto tempo ancora gli illusi rimasti continueranno a credere ai kW dichiarati dai professori di Bologna. Sicuramente, gli ultimi disillusi saranno anche quelli che si sentiranno maggiormente presi in giro e che reclameranno più insistentemente una spiegazione. Chissà se l’UniBo si sta attrezzando per far fronte a questa evenienza, spiegando ai cittadini in modo aperto e trasparente cosa è avvenuto nel proprio DF, o se preferiranno continuare a tacere e farsi miagolare addosso da tutto il mondo.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @Ascoli

        Mai che sul palco salga una band inglese, tedesca o francese.

        Io ho espresso lo stesso concetto in modo più brutale quando ho osservato che la Repubblica Federale Tedesca non spreca un euro in ff. Si sa che i tedeschi sono tetragoni, ma la tetragonia in campo scientifico dà frutti eccellenti e consente ottime valutazioni su rischi, costi, benefici.
        Mi imbarazza enormemente che gli orchestrali siano sempre solo gli Italiani. Tocca sempre a noi divertire il mondo.

        del disimpegno dell’INFN dalla FF di Celani si sappia qualcosa solo attraverso le spifferate di Neutrino.

        Questo non è corretto. Il portavoce Romeo Bassoli ha scritto in più di un’occasione che l’INFN non si occupa di ff. Infatti Celani è finanziato dall’ENEL.

  46. Ascoli65 ha detto:

    @Camillo,
    nel post “a la page” mi hai chiamato in causa sulla novità della settimana: il nuovo report italo-svedese sul Hot Cat. Io la mia posizione l’avevo già espressa su EA (1). Secondo me la lettura può fermarsi al primo firmatario ed alla sua affiliazione. Il motivo è semplice.

    Lo svolgimento della demo del gennaio 2011 ha dato l’impressione che fossimo di fronte ad uno spettacolo di illusionismo. Il relativo report calorimetrico avava confermato questa impressione, in quanto parte dei dati appaiono del tutto inventati.

    Il primo firmatario del nuovo report è la stessa persona che aveva il compito di effettuare e/o controllare le misure della demo del gennaio 2012 e che ha redatto e diffuso il relativo report calorimetrico. Pertanto, secondo me, l’esame nel merito di questo rapporto non ha senso fino a quando l’UniBo, non fornirà spiegazioni in merito alla demo di 2 anni fa e non ci assicurerà che non si trattava di una burla. Senza tale assicurazione non sapremo mai se i dati dell’ultimo report dipendono dalle capacità sperimentali di chi lo ha condotto o sua dalla migliorata destrezza illusionistica.

    Secondo me il tuo blog potrebbe far di meglio che allinearsi agli altri siti che si mettono a fare le pulci a quel report. Così facendo si ripete pari pari la sequenza delle considerazioni uscite dopo la prima demo bolognese (bidone dell’acqua, termocoppie, ecc.) in una sorta di eterno ritorno. Se non la prova non è stata fatta nel modo più semplice un motivo ci sarà e non è difficile immaginarsi qual è. Credo che il blog si ritaglierebbe un ruolo più dignitoso e consono al livello della discussione tenuto sin qui se partisse dal presupposto che secondo la fisica GA non ci può essere stata alcuna generazione da fonte nucleare. Quindi l’unico dato significativo che emerge da quel report è che l’Università di Bologna viene ancora tirata fortemente in ballo per avvalorare una tesi contraria a ciò che i suoi professori insegnano. L’UniBo dovrebbe spiegarci perché permette che questo avvenga.

    Come ho già detto su EA, ora però ho maggior fiducia che l’UniBo ci dirà qualcosa in merito ad entrambi i report (il nuovo ed il vecchio) del suo ricercatore. La risonanza dei nuovi risultati sta montando. Poco fa è uscito un articolo di Repubblica (2). In precedenza Essen avrebbe dichiarato che UniBo ha contribuito a parte delle spese logistiche. Prima o poi UniBo dovrà chiarire il suo ruolo nella vicenda. Attendiamo fiduciosi. Dopotutto sono loro i tenutari del sapere, le competenze necessarie per valutare i fatti le hanno tutte e sarebbe bello potersi finalmente rimettere al loro illuminato giudizio.

    (1) http://www.energeticambiente.it/sistemi-idrogeno-nikel/14748369-apparato-rossi-focardi-verita-o-bufala-secondo-volume-46.html#post119442720
    (2) http://www.repubblica.it/scienze/2013/05/22/news/forbes_la_fusione_fredda_italiana_funziona_da_test_indipendenti_ok_all_e-cat-59379551/

    • AleD ha detto:

      Non capisco.
      Ma si tira in ballo UniBo perché non ha partecipato in modo decente e competente o perché ha partecipato in senso assoluto?
      Perchè se l’idea che deve passare è quella che UniBo non si debba sporcare le mani perchè si stanno facendo misure su una realtà che la teoria attuale non prevede, beh, io sono pienamente in disaccordo.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @AleD

        Ma si tira in ballo UniBo perché non ha partecipato in modo decente e competente o perché ha partecipato in senso assoluto?

        Le due cose. Non so quale delle due sia peggio.
        UniBO va in cerca di asini che volano e lo fa male.

        • Cimpy ha detto:

          per noialtri incolti, UniBo potrebbe anche fare una o due ricerche sulla pietra filosofale, di quando in quando, ma non può prestare il proprio nome a lavori così smaccatamente scadenti come quelli del 2011. Comunque quando vien citata là dove si sostiene di essere empiricamente oltre i confini del noto, dovrebbe per lo meno pretendere un maggior rigore sperimentale dai suoi esponenti. Perché se leggo “Levi (Università di Bologna)” o accanto Levi stesso scrive anche “ma per i fatti miei e anzi senza l’appoggio dell’Università” o io capisco “e con appoggio e approvazione e tutta la sapienza dell’Università”. Quindi se è la prima, lo dica Levi o, in assenza, lo duchiari l’UniBo. Se è la seconda, idem, ma a tirar uova a chi avalla prove con sonde fantasma (che pure se fossero state concrete sarebbero persino state sbagliate), ci andrei anch’io. Cioè, se è la seconda, come presso gli ff supporters si vuol far intendere, che UniBo pretenda prove sperimentali degne di tal nome, e non campagne pubblicitarie…

    • Camillo Franchini ha detto:

      Ascoli65

      Credo che il blog si ritaglierebbe un ruolo più dignitoso e consono al livello della discussione tenuto sin qui se partisse dal presupposto che secondo la fisica GA non ci può essere stata alcuna generazione da fonte nucleare.

      E’ quello che ho fatto fin dall’inizio. Ho sempre trovato ridicolo appostarsi per fotografare l’asino che vola.
      Essendo chimico, modifico la tua frase su misura per me:

      secondo la chimica GA non ci può essere stata alcuna generazione da fonte nucleare

      Scrivi:

      Dopotutto sono loro i tenutari del sapere, le competenze necessarie per valutare i fatti le hanno tutte e sarebbe bello potersi finalmente rimettere al loro illuminato giudizio.

      Da Focardi in giu’, mi sembra che tali competenze non siano mai apparse. Ho visto solo emerite cantonate. Le competenze non possono essere potenziali, devono essere attuali.
      In ff il DB di UniBO non ha mai prodotto nulla che sia accettabile dalla chimica GA.
      Il mio mantra rimane immutato: speriamo che non coinvolgano qualche laureando.

      Secondo me il tuo blog potrebbe far di meglio che allinearsi agli altri siti che si mettono a fare le pulci a quel report.

      Il blog si sviluppa da solo senza condizionamenti. Mi sembra che la critica a Levi sia stata serrata e puntuale. Gli interventi a me sono piaciuti.
      Non frequento altri blog; ho smesso da tempo con EA, perche’ mi sembra di bassissimo livello; va bene per i tifosi.
      Tu te la senti di intervenire sull’articolo di Levi?

  47. Ascoli65 ha detto:

    @AleD,
    grazie per l’osservazione. Provo a spiegarmi meglio.

    Il DF si è ampiamente esposto fin dall’inizio del 2011 partecipando in massa alla demo del 14 gennaio2011, a cui aveva esso stesso invitato stampa e televisione, con relativa eco internazionale. I risultati calorimetrici di quella demo, gli unici che secondo i professori presenti indicherebbero la presenza in quell’apparato di fenomeni anomali spiegabili solo con reazioni di tipo nucleare (dato che dal punto di vista delle misure nucleari quell’apparato è equivalente ad un qualsiasi ferro da stiro) sono affetti da errori clamorosi. Il più clamoroso di questi errori è quello di aver stabilito la secchezza del vapore in uscita tramite una sonda che non c’era (1).

    Il DF non ha mai risposto a questa ed altre contestazioni. Stessa cosa vale per UniBo.

    Senza un chiarimento da parte del DF o dell’UniBo sulle contestazioni riguardanti la demo del gennaio 2011, su aspetti che rendono quella demo più simile ad una sceneggiata che ad un espeimento scientifico, non è possibile prendere in considerazione alcuna altra dichiarazione proveniente dalle stesse persone o dagli stessi ambienti, senza avere il dubbio di essere in presenza della prosecuzione della stessa farsa con altre modalità.

    E’ per questo che credo sia opportuno sollecitare l’intervento dell’UniBo. D’altronde ciò che Le si chiede è di dare un giudizio su documenti (quello del 2011 e l’ultimo) in base ai quali organi di informazione, anche importanti, diffondono notizie che inducono nella gente comune la speranza di cambiamenti epocali in un settore delicato ed importante come quello dell’energia.

    Spero che ora sia più chiaro.

    (1) http://www.energeticambiente.it/sistemi-idrogeno-nikel/14748369-apparato-rossi-focardi-verita-o-bufala-secondo-volume-39.html#post119402314

  48. Ascoli65 ha detto:

    @Camillo
    ”Il blog si sviluppa da solo senza condizionamenti. Mi sembra che la critica a Levi sia stata serrata e puntuale. Gli interventi a me sono piaciuti.”
    L’importante è che piacciano a te. E non me ne meraviglio. D’altronde sono interventi perfettamente in linea con l’incipit del post: assurdi ragionamenti per assurdo.

    Non metto in discussione la professionalità delle critiche avanzate all’ultimo report e la loro sensatezza. Mi permetto però di avanzare la mia perplessità, finchè mi consentirai di farlo, sull’opportunità di sollevarle. Inanzitutto esiste la possibilità non remota che le ipotesi che sono alla base di alcune critiche risultino errate e questo verrebbe prontamente strumentalizzato, da chi, e sono molti, non si interessa a questo argomento con spirito olimpico. Inoltre non credo che siano le argomentazioni più adatte al livello del tuo blog. Mi spiego con un esempio estremo. Se in un aula delle elementari il maestro spiega con santa pazienza che 3×4 fa 12 e non 34 mettendo in fila 3 gruppetti di 4 cerchietti e contandoli, fa una cosa appropriata per il posto in cui si trova, la stessa cosa sarebbe poco adatta per un aula universitaria.

    Per anni in questo blog si è sottolineato, con opportuni argomenti di fisica e chimica nucleare, che nelle condizioni presenti nel dispositivo in questione non possono avvenire reazioni nucleari. Si è potuto fare perché i frequentatori sono per lo più persone che, sia pure con diverso tipo e grado di preparazione, hanno tutte la capacità di raffigurarsi almeno quali siano le dimensioni di elettroni e nuclei e le loro enormi distanze reciproche.

    Durante la demo del 14 gennaio 2011, evento da cui ha preso indirettamente avvio questo blog, autorevoli professori del DF hanno dichiarato dei risultati clamorosi che ribaltavano i fondamenti della fisica GA. Il fatto che tali rivendicazioni siano state prese in considerazione dalla stampa e su vari siti, compreso il tuo, dipendeva esclusivamente dall’autorevolezza e dalla credibilità delle persone che erano presenti, sia nel ruolo di esecutori delle misure, sia nel ruolo di esimi testimoni. E questa autorevolezza a sua volta dipendeva dalla loro affiliazione ad una storica e prestigiosa Università come quella di Bologna.

    Credo che oggi possiamo tranquillamente dire che quei clamorosi risultati dipendevano purtroppo da errori madornali compiuti nell’acquisizione dei dati e nell’effettuazione dei bilanci calorimetrici. Questa smentita avrebbe dovuto provenire dagli stessi ambienti accademici che avevano patrocinato quella prova, una volta che avessero avuto il tempo di esaminare e confrontare con calma i documenti disponibili. Non ci sarebbero volute né grandi capacità, né molto tempo. Questo purtroppo non è avvenuto. E’ successo viceversa che, sulla base anche di quei risultati, il DF si sia impegnato in un progetto di ricerca biennale sul metodo del suo emerito professore.

    Gli errori sono invece emersi grazie al contributo di diverse persone che hanno utilizzato le informazioni reperibili dalla rete. In conseguenza di ciò accademici ed accademia, che avevano supportato e avvallato i risultati calorimetrici del gennaio 2011, hanno perso (almeno in questo campo) quell’autorevolezza che era il solo ed unico elemento che aveva indotto molte persone ad andare a mettere il naso in quegli incredibili risultati, nonostante che, per stessa ammissione degli universitari bolognesi, fossero in aperto conflitto con la fisica nota da loro stessi insegnata.

    Da allora l’UniBo, a giustificazione di quanto avvenuto, ha fatto solo finta di non essere mai stata coinvolta nello sviluppo di quell’apparato e nello svolgimento delle prove. Non ha mai dato alcuna risposta pertinente alle numerose e puntuali osservazioni avanzate nel merito alla demo pubblica del 2011. In poche parole ha perso, e non ha ancora riacquistato, l’autorevolezza necessaria affinchè si possa prendere nuovamente in considerazione dei risultati sperimentali, proposti da suoi affiliati, in aperto conflitto con la fisica comunemente accettata. Tanto più se tali affiliati sono gli stessi coinvolti nelle discusse prove precedenti.

    Il solo esaminare il contenuto del nuovo report significa riconoscere di nuovo questa autorevolezza, che invece l’UniBo dovrebbe, e mi auguro vivamente che lo faccia, riguadagnare, dando risposte sensate e pertinenti ai numerosi dubbi relativi alla demo del 14 gennaio 2011.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Ascoli65

      L’importante è che piacciano a te. E non me ne meraviglio.

      No, piacciono a tutti, infatti i commenti si rincorrono; i nostri amici scrivono e si rispondono. Si hai qualche osservazione da fare sulla posizione di qualcuno, la puoi esporre liberamente. Si impara confrontando le varie opinioni. Inoltre mi sembra che i partecipanti alla review del lavoro di Levi siano di altissimo livello professionale. Se poi scopriamo che sono tutti pelandrini, pazienza, cambieremo squadra.
      Saluti

      • Ascoli65 ha detto:

        @Camillo,
        temo che tu ti sia fermato al primo capoverso. Non intendevo avanzare riserve sul merito delle critiche, ma solo sull’opportunità. Spero che qualcuno che è arrivato alla fine del mio intervento lo abbia capito.

        Non ho detto neppure che piacciono SOLO a te, intendevo dire che il tuo gradimento è condizione sufficiente affinchè appaiano nel blog, dato che il blog è tuo.

        Per il resto, me ne rimango qui nel mio post dismesso senza interferire con le analisi (indubbiamente di alto livello) che vengono svolte di là.

        Ciao.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          temo che tu ti sia fermato al primo capoverso.

          Mi sono fermato al primo capoverso perché mi aveva colpito.
          Sono completamente d’accordo con il resto del tuo intervento.
          La sola cosa con cui sono decisamente in disaccordo con te riguarda la professionalità nucleare dei bolognesi che mi sembra completamente assente. Inoltre trovo scorretto non interagire in rete quando si mette materiale in rete, in interviste, in video.
          Giuseppe avrebbe avuto molte possibilità di fornire chiarimenti ai colleghi che gli fanno il favore di commentare il suo rapporto. Lo ha fatto? Non mi risulta.
          Ciao

        • Ascoli65 ha detto:

          Bene Camillo, l’importante è intenderci, dopodichè le diverse posizioni sono un arricchimento per la discussione.

          ”La sola cosa con cui sono decisamente in disaccordo con te riguarda la professionalità nucleare dei bolognesi che mi sembra completamente assente.”
          Troppo comodo, oltrechè ingeneroso per UniBo. Prova invece a metterti nella prospettiva, molto più realistica a mio giudizio, in cui al DF ci siano sempre state competenze sufficienti per valutare correttamente gli aspetti nucleari del metodo e quelli calorimetrici della demo. Vedrai che ti ritroverai in uno scenario molto più interessante ed a porti domande più stimolanti.

          ”Giuseppe avrebbe avuto molte possibilità di fornire chiarimenti ai colleghi che gli fanno il favore di commentare il suo rapporto. Lo ha fatto?”
          Lo ha mai fatto? Perché questa volta dovrebbe essere differente? Sei sicuro che le richieste di chiarimento le consideri un favore? Siamo sicuri che, pur conoscendo le risposte, possa fornire questi chiarimenti? Dipende. Dallo scenario.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Ascoli65

          Troppo comodo, oltrechè ingeneroso per UniBo.

          Va bene, a questo punto aspettiamo il fallimento di Rossi, che non venderà mai un reattore. A questo punto risulterà evidente anche l’incapacità scientifica di Levi, che non ha mai voluto accettare che non esistono additives capaci di catalizzare una reazione nucleare. Se non è ignoranza quella.

          Lo ha mai fatto? Perché questa volta dovrebbe essere differente?

          Questo appunto gli rimprovero, di non avere il coraggio di confrontarsi.

          Siamo sicuri che, pur conoscendo le risposte, possa fornire questi chiarimenti?

          Che risposta può dare a chi gli fa notare che non può contare sulla catalisi delle reazioni nucleari?
          E’ inutile girarci intorno; siamo in presenza di un esempio di ignoranza mostruosa in materia nucleare.
          A me sembra che il tiro burlone Levi l’abbia fatto a se stesso. Questa volta rischia di non farla franca.
          Ignoranti sì, ignoranti no; ormai ne abbiamo discusso a sufficienza. Aspettiamo che un mammozio esca dal controllo di Rossi e diventi proprietà di qualcuno che lo mette in opera.
          Notizie fresche da HGteam?

        • Cimpy ha detto:

          In un Paese come il nostro, dove dall’alto si può cercare di sostenere che la sindone sarebbe autentica perché un angelo ha ruotato una pietra inondando di radiazioni il sepolcro? Credo proprio che Levi, a livello popolare, rischi solo qualche battuta di spirito, e pure per un tempo limitato…

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          vedo che il rosso ti attrae irresistibilmente. Lascialo stare. Meglio focalizzarsi sul lato scientifico: UniBo. Sarei anche molto più cauto nell’appioppare patenti generiche di incapacità. La fisica, come la chimica, è vastissima. Anche il miglior fisico non può essere competente in tutto. Lascia da parte anche l’additivo. Nessuno dei bolognesi lo ha mai visto e per quanto ne sappiamo noi potrebbe trattarsi di una formula magica, un “sim-sala-bim” qualunque. Lo stesso vale per qualsiasi altro argomento nucleare. Se non c’è certezza di calore in eccesso è inutile parlarne. Complica inutilmente il quadro.

          Parliamo invece di cose semplici e concrete: acqua, vapore ed entalpia di evaporazione. Si tratta di concetti così elementari che il solo ipotizzare che un fisico universitario non ne conosca il preciso significato energetico può essere considerato di per sè una grave offesa. Anche perché non stiamo parlando della svista di un singolo ricercatore, stiamo parlando del coinvolgimento di un intero Dipartimento di Fisica. Vorrei anche ricordarti che, secondo Levi, il suo report del gennaio 2011 ha passato addirittura il vaglio del direttore del Dipartimento di Chimica. Non ci sono spazi per spiegare con l’ignoranza degli errori su argomenti consolidati e banali come questi!

          Bisogna necessariamente trovare altre spiegazioni. Altrimenti il dibattito resta inchiodato ad una stuccosa ed inutile contesa campanilistica tra facoltà ed atenei.

          ”Notizie fresche da HGteam?”
          Purtroppo è qualche settimana che combattono con il sistema di condivisione in rete dei dati su cui si basa il loro Live Open Science. Per capire in cosa consistono i problemi puoi guardare i commenti in questa pagina (1).

          Speriamo che possano riparare il guasto in tempo, in modo da completare i test in corso e poter presentare il paper al prossimo ICCF18.

          Per ora mi pare che sia tutto fermo o comunque non visionabile. Tuttavia, gli ultimi dati disponibili NON evidenziavano scostamenti significativi tra le potenze di ingresso e di uscita dei vari dispositivi in prova. Ovverosia, i test fin qui son negativi.

          Anche loro ingannano l’attesa (della ripresa dei test) strologando sulla notizia della settimana (2).

          (1) http://www.quantumheat.org/index.php/en/follow/follow-2/259-v1-3-us-cells-pre-calibration-wires-installed#!_DSC5453__Small_
          (2) http://www.quantumheat.org/index.php/en/follow/follow-2/262-preliminary-assessment-of-rossi-s-validation-paper

          PS: ho visto che hai trasferito la classe nel semi-interrato. Io patisco l’umidità. Se non ti dispiace, e se non mi caccia via il bidello, io resto qui con alcuni amici. Ciao.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Ascoli65

          Altrimenti il dibattito resta inchiodato ad una stuccosa ed inutile contesa campanilistica tra facoltà ed atenei.

          A te piace semplificare, a me meno. Non si tratta di una contesa tra facoltà e atenei, ma di un giudizio sul comportamento del DF di UniBO rispetto alla vicenda Focardi/Rossi. Hanno dimostrato di non disporre delle conoscenze necessarie per gestire il caso. Non serve fare confronti con altri atenei e altre facoltà. Il mio giudizio è assoluto, non relativo alla capacità di altri. Tutt’al più mi compiaccio che un gruppo del genere non sia toccato all’Università di Pisa.
          Non ti viene voglia di esprimere un giudizio sul report di Levi? Mi incuriosisce molto. Ti sembra che quella mappatura termica possa servire a fare della calorimetria, senza mettere insieme una somma di errori madornali? Chiedo solo. Io non avrei il coraggio di proporre un metodo così rococò. Levi bocciato come sempre.

        • Cimpy ha detto:

          0 #15 Ryan Hunt 2013-05-22 16:35
          Sorry, everybody, for the snags in the software. We are troubleshooting growing pains in the system. We had a network failure last weekend that broke the data replication to the outside server. We have been playing catch up ever since. Additionally, we have a serious bug with the data averaging routine that was inadvertently telling the server that the averaging was done so the server wouldn’t do it when it really still needed to.

          un problema di rete e per giunta un bug che faceva credere al sistems che le misure venivano prese quando ciò non accadeva? Questo pone una seria ipoteca sui dati raccolti…

        • Ascoli65 ha detto:

          No, Cimpy,
          i dati raccolti fin qui sono corretti. Il bug si riferisce soltanto a quella funzione del SW che consntiva di ridurre la dimensione dei dati raccolti effettuando una media dei valori acquisiti ogni 2 secondi (mi sembra) su intervalli più lunghi. Puoi vederlo in (1) cliccando ad esempio su “View” del test ID FC0104. La casella a sinistra di “Go” consente di selezionare la durata di questi intervalli (30 s, 1 min, 5 min e 15 min), mentre “hystory” lascia i dati originari.

          (1) http://data.hugnetlab.com/

  49. Cimpy ha detto:

    Ascoli65, se comunque segui i discorsi nell’altro thread, saprai che più d’uno concorda sul fatto che quel “report” non è più apprezzabile, quanto ad affidabilità scientifica del setting sperimentale, di tutti gli scritti del Team dei Goliardici usciti finora. Hai sempre il supporto della Curva, che ogni tre per due si agita in sincrono, ma avrai letto che tra le nostre fila non mancano elementi con istruzione superiore.

    (un giro di birra gratis a chi si appunta in bella vista la spilla “A65 for President”)

    Ps
    una preghiera al padron di casa: i post di Ascoli65 non si possono leggere di corsa o saltando delle parti – lasci quel modo di informarsi ad HT.

    A proposito, HT, ricordi ben più di 4 mesi fa cosa ti scrissi a proposito di autori che non sarebbero stati accettati come “terze parti”?

    Mescal

    • Ascoli65 ha detto:

      Sì Cimpy, ogni tanto butto l’occhio nell’aula intitolata al genio dei 2 mondi, e vedo con piacere che non sono il solo a ritenere non opportuno dare troppa importanza al nuovo report. D’altronde la credibilità è una e non tutti sono disposti a farsi prendere in giro ad oltranza.
      Ciao e grazie della visita.

  50. mW ha detto:

    ciao Ascoli65
    prima di tutto mi dispiace di averti colpito in testa con la lattina. Scusa, non avevo gli occhiali.
    In secondo luogo sono del tutto d’accordo con te. Dai una occhiata giù al bar.
    Però in effetti, qui c’è silenzio, e non devo leggere quel report. Quasi quasi resto qui e mi guardo un film con le auricolari.
    E’ grande e deserto, qui. Una volta era tutto un vociare.
    Vado a fare un giretto al terzo piano, così.

  51. mW ha detto:

    Ah, che silenzio.
    Stavo pensando:
    “Evidences of unnecessary complication in heat excess measurement …etc.etc…..”
    mah.

    • Ascoli65 ha detto:

      Benvenuto mW, accomodati. Vero che si sta bene qui?
      C’è l’ambiente giusto per riflettere con più calma, senza affannarsi a rincorrere di istinto le finte lepri che vengono sguinzagliate a destra e a manca. Col rischio di inciampare, cadere nel fiume e far divertire, per un po’, quelli che sono sulla sponda.

      Io lo vado dicendo da qualche tempo, ma pochi mi danno retta. E’ questione di prospettiva. E’ inutile guardare nel futuro, affannarsi a rincorrere le novità che vengono proposte a raffica. Sennò, alla lunga, si finisce per assomigliare a quei quadrupedi che inseguono la carota, ora più grossa, ora più rossa, ora più profumata, che gli penzola sempre a mezzo metro dal muso, senza riuscire mai ad addentarla. Se non lo si è capito subito, alla prima carota, che era finta, si fa sempre a tempo a fermarsi, voltarsi un attimo e guardare quanta strada si è fatta inseguendo carote. Se sorgono dei dubbi, meglio tornare indietro alla prima carota, ormai dimenticata a lato del sentiero, provare ad assaggiarla e vedere se era veramente quello che sembrava. E giudicare. Con la propria testa.

      Perciò, secondo me, la prospettiva giusta è quella di guardare nel passato, che ormai è fissato, immobile. Si lascia osservare e giudicare con calma, senza attese ansiogene, senza sorprese e senza rischi di inciampi. E’ più rilassante. Una bibita?

      • mW ha detto:

        @Ascoli65,
        Eh??? Scusa, avevo le auricolari. Si, grazie.
        Hai ragione, spesso in queste discussioni si fanno “fughe in avanti” perdendosi in mille rivoli, come nel delta di un fiume.
        Si perde completamente di vista la sorgente.
        Come direi se fossi un giornalista, o se mi trovassi in un’aula di tribunale:”prima di tutto definiamo il fatto, e da li non ci muoviamo finche non abbiamo finito.”

        Ho dato una occhiata alle considerazioni di Vettore:
        “……..sarebbe il caso che anche gli scettici, …. invocassero il rasoio di Occam, e quanto meno se desiderano mettere in dubbio l’operato di un team di professionisti qualificati e l’onestà di una persona (Rossi), che lo facessero con i dati alla mano…”
        Io credo di avere raccolto l’invito di Vettore:

        1_l’apparato di misura poteva essere elementare, e fornire risultati diretti, integrali e comunicabili in poche pagine.
        2_si è invece scelto un apparato inutilmente complicato, che lascia spazio a mille discussioni, con risultati espressi in un report lunghissimo.

        E’ ai punti 1_ e 2_ che chiedo a Vettore di applicare il rasoio di Occam.
        Fino a che non sia stata esaurita la questione, non ho alcun interesse nel procedere.
        mW

        • Ascoli65 ha detto:

          mW,
          io sarei più occamiano. Ignorerei tutto quanto in quel report segue la riga con l’affiliazione del primo firmatario all’università di Bologna, compresi tutti i commenti nel merito e quindi anche quelli di Vettore.

          Chiederei soltanto ad UniBo, cioè ai suoi responsabili a tutti i livelli, come stanno i rapporti tra l’Ateneo, i suoi Dipartimenti e l’attività descritta in quel report e ricorderei loro che ci sono parecchie domande che attendono ancora una risposta seria relative al già consistente pregresso. Ad esempio: http://www.energeticambiente.it/sistemi-idrogeno-nikel/14748369-apparato-rossi-focardi-verita-o-bufala-secondo-volume-39.html#post119402314 .

          Andare oltre vuol dire soltanto andarsele a cercare. Stupidamente.

        • Cimpy ha detto:

          La Curva sarà anche uno zero scientifico, ma approva il discorso di Ascoli65: noialtri divoratori di pop-corn aspettiamo con fiducia chiarimenti dai rappresentanti di UniBo. Con gli striscioni in mano (“A65 sei tutti noi!”)

      • Cimpy ha detto:

        Come non concordare con te? Ai tempi Rossi disse “a beeve” e ci furono persino interrogazioni parlamentari in relazione ad un “rilascio” previsto per ottobre, nel tentstivo di ottenere soldi per aiutare lo sviluppo della cosa. Ottobre passò, ma quella cosa fini tra gli oggetti smsrriti ed obsoleti: c’era già di meglio, promesse più belke da inseguire…Il gioco prosegue:”vidimazioni” universitarie ma solo nel nome di pochi, “conferme” straniere di “terze parti” amiche, tutto in nome di grandi promesse di benessere per tutti in un mondo più pulito. Fatte da uno che è estremsmente preoccupato di non vedersi soffiare la grande scoperta, che piuttosto non dimodtra niente a nessuno. Anzi, no: vuol dimostrare eccome, basta che nessuno pretenda di misurare con serietà e con semplicità…
        Non dimenticare il passato di ieri e dell’altro ieri dovrebbe essere la norma, ma proprio su questo è infurista una battaglia: Rossi ha un passato fubbio? Ci si dimentichi il passato, in nome delle grandi promesse del futuro, perdinci…
        Comunque, inter nos, una botta alle pretese assurde di una “terzaparzislità” di questo ultimo eeport e anche dell’assurda regolarità dei risultati ci sta. L’importante è non scordare gli appuntamenti disattesi e le spiegazioni richieste. e non fornite di ieri.

        • Ascoli65 ha detto:

          Cimpy, detto inter nos, tanto qui non ci sente nessuno, addentrarsi in quel report è come avventurarsi nel deserto, qualunque evidente apparenza può trasformarsi in un miraggio, o in un incubo.

          Tra l’altro, chi azzarda spiegazioni, anche le più competenti e ragionevoli, alimenta uno schema già visto in occasione della demo del gennaio 2011. All’epoca erano stati ipotizzati i trucchi più incredibili per spiegare l’eccesso di calore dichiarato nel report. Quasi tutti partivano dal presupposto che l’eccesso ci fosse realmente stato, ma fosse dovuto a sorgenti occulte di potenza o ad accumuli di energia. Tutti depistaggi per citrulli. Il primo è stato evocato proprio dagli organizzatori della farsa con la favoletta del consumo di idrogeno. A quello ne sono seguiti tantissimi, dibattutti soprattutto su vortex, uno più bislacco dell’altro. Sono tutti raccolti in un poderoso documento disponibile in rete (1), compilato certosinamente da un certo Alan Fletcher e benedetto, vedi ringraziamenti finali, da Rothwell in persona.

          Vale la pena spendere un po’ di tempo ad esaminarlo. E’ un capolavoro. Un centinaio di pagine, decine di tabelle, tutti i possibili trucchi (fakes) esaminati uno ad uno. Qualche esempio:
          – Hydrogen burned with Air or Oxygen (6.4.3.)
          – Explosives or Thermite (6.4.9.)
          – Combustible “Water” (7.6.)
          – Nuclear : Plutonium 238 (8.1.)
          – Magnetostriction and Cavitation (8.3.)

          L’elenco si chiude al capitolo 9 con il “rasoio di Rothwell” (sic):
          “In an experiment with only 4 main parameters — input power, inlet temperature, outlet temperature and flow rate — the number of potential significant errors will [be] small, and so will the number of ways deliberately fake data can be surreptitiously introduced. When the method is complicated, and the results close to the margin, with many parameters with, for example, the possibility of recombination producing a significant error, then there are many ways an error can creep in, and many ways to deliberately introduce fake data.

          Complexity and a low s/n ratio invite error, misinterpretation or fraud.”.

          Tuttavia la conclusione del lavoro (cap. 10) è prudente. Si riconosce che le prove raccolte durante i test analizzati (i primi 4 del 2011) hanno dei difetti che potrebbero dipendere dagli strumenti o dalle tecniche degli osservatori (in pratica si butta ogni eventuale responsabilità sul DF). Ma, e qui sta il bello, non si dice mai da nessuna parte che la portata dichiarata della pompa nel report del primo test fosse molto maggiore di quella nominale oppure che la famosa sonda RH in realtà non c’era. Entrambe queste evidenze erano già state sollevate su internet, quindi avrebbero potuto essere menzionate in quella raccolta. Ma da sole sarebbero state sufficienti per dichiarare FAKE (senza punto esclamativo) la demo di gennaio e quindi sono state ignorate.

          Quello studio insegna che dilettarsi ad immaginare possibili FAKE aiuta solo la prop-FF ad accumulare un imponente repertorio di FAKE fasulli da presentare come prove indirette della validità dei test, mantre i FAKE reali verrebbero comunque ignorati. Insegna pure che è pura illusione pensare di poter condurre il confronto all’interno delle regole della scienza. Le regole che valgono in questo caso sono quelle spietate della propaganda e su questo fronte “loro” sono infinitamente più dotati.

          (1) http://lenr.qumbu.com/rossi_ecat_proof_frames_v420.php

          P:S: Scusa se mi permetto. Quando intervieni, metti giù i pop-corn. Con la bocca piena, sembri dislessico.

        • Cimpy ha detto:

          oppsss…non è tutta colpa dei pop-corn, ovviamente: stavo anche trangugiando la cola, nel frattempo…
          Comunque, come sempre, per me hai perfettamente ragione: certi discorsi sull’E-Cat mi ricordano tremende riunioni obbligatorie tra Comunione e Cresima in cui venivo rinchiuso in una stanza sotterranea con altri sventurati della mia età e costretto a discutere del possibile colore della veste di un angelo. Era vietatissimo dubitare dell’esistenza dell’angelo, si poteva solo dibattere sulle questioni cromatiche – i più audaci potevano, al limite mettere in discussione il fatto che un angelo avesse davvero necessità di una veste, ma a loro rischio e pericolo…E comunque, qualsiasi posizione si assumesse, la conclusione era sempre la stessa: gli angeli esistono e, anzi, si dice che alcuni ruotino grosse pietre facendo ringiovanire le tuniche, altri invece facciano sfiatare moderne cuccume, altri ancora si nascondano in caldaiette producendo prodigioso calore…E guai a chi dubita!

        • Ascoli65 ha detto:

          @Cimpy,
          riprendo la tua divagazione, tanto qui nelle retrovie non ci segue nessuno. In effetti la vicenda FF presenta aspetti più religiosi, che scientifici. A ben guardare, per comprenderne la dinamica, è molto più utile riferirsi all’ambiente delle religioni (o delle ideologie), piuttosto che a quello scientifico. La FF pare presentarsi talvolta come pura propaganda populista. Probabilmente non è neppure mitigata dalla concretezza di interessi economici immediati.

          La FF si è sviluppata, fin dall’inizio, ma soprattutto negli ultimi anni, per annunci (nuntio vobis …). Chi segue questa lunga telenovela dovrebbe oramai aver capito che l’attenzione va posta soprattutto sul modo in cui vengono presentate le notizie, piuttosto che sul loro contenuto. Quest’ultimo oramai è scontato: annunci sempre più eclatanti, e sempre più lontani da quanto la fisica nota sostiene. Mentre le modalità degli annunci sono veramente illuminanti.

          Nella propaganda FF si alternano elementi apocalittici e profetici. Di quale apocalisse si tratta lo sappiamo tutti: la fine prossima ventura delle risorse fossili. Ad essi si giustappone la figura del profeta, che viene costruita a tavolino con lo scopo di indicare, a quella che sarà un’umanità smarrita ed infreddolita, una via di possibile salvezza. Guarda ad esempio come JR dipinge il principale candidato ad impersonare questo ruolo. In (1) trovi un esempio recente, ma ce ne sono stati decine dello stesso tenore negli ultimi anni. Sembra che stia cercando di creare un mito, paragonandone le gesta a quelle ad altri miti già riconosciuti. Sembrerebbe che l’obbiettivo sia quello di plasmare una specie di Tesla de XXI secolo.

          La salvezza richiede anche di essere mediata da un oggetto (un metodo) miracoloso, una sorta di Sacro Graal, che per funzionare (propagandisticamente) deve essere percepito come reale, ma che, per un motivo o per l’altro, deve restare inarrivabile.

          Chi, sulla base di dati di fatto o di valutazione oggettive, osa mettere in dubbio questa predicazione placebica, viene aggredito dai missionari del nuovo culto con argomenti quasi sempre pretestuosi. Questi missionari non sono molti, ma sono ben distribuiti. Si riconoscono facilmente. In genere rifuggono dal confronto, lanciando anatemi, quando questo è perso in partenza. Mentre invece si dimostrano accondiscendenti, quando sanno che le obiezioni, e capita spesso, sono infondate. Altra caratteristica è quella di prodigarsi in grandi elogi dedicati alle virtù dei sacerdoti del nuovo culto.

          Forse, a loro modo, applicano anch’essi le 3 virtù teologali: con carità, invitano ad avere fede nella speranza. A volte, mi chiedo se facciamo bene a smontargli(/ci) gli altarini.

          (1) http://www.mail-archive.com/vortex-l@eskimo.com/msg80669.html

        • barbagianni ha detto:

          … qui nelle retrovie non ci segue nessuno …
          Ah no? E questa cesta di baccelli e il pecorino fresco chi li ha portati, se non barbagianni (et al.)?

          bg

  52. Ascoli65 ha detto:

    @Camillo
    ”Non ti viene voglia di esprimere un giudizio sul report di Levi?”
    Se ti riferisci al contenuto del report, non mi convincerai mai a fare una cosa così stupida.

    L’unica cosa che merita di essere rilevata si trova sotto il nome del primo firmatario: Bologna University. Da loro ancora aspettiamo tante risposte su quanto hanno combinato i suoi dipendenti negli ultimi anni, in questa vicenda. Cosa facciamo mandiamo in cavalleria tutto il pregresso per farci ammaliare dall’ultimo specchietto per le allodole?

    Ci sono una serie di motivi per cui è sciocco interessarsi al contenuto di quel report. Ti faccio una metafora calcistica. Non è proprio perfettamente calzante, c’è qualche forzatura, ma spero che il senso sia chiaro. Supponi che una squadra sia subgiudice relativamente ad un provvedimento di squalifica a causa di eventuali reponsabilità oggettive nella copertura di presunte gravi scorrettezze che alcuni suoi giocatori avrebbero commesso contro le regole di sportività. Che senso ha affrontarla di nuovo, sportivamente, in campo aperto e mettersi a protestare per dei gol che si ritiene essere stati segnati irregolarmente da qualunque dei suoi giocatori. Si rischia semplicemente di ridare indirettamente legittimità ad una squadra che invece potrebbe risultare squalificata. Occorre prima attendere che il giudice sportivo si pronunci sui ricorsi precedenti. E’ chiaro ora?

    Fuor di metafora. E’ inutile, e scorretto, in questo momento incalzare il dott. Levi. Se avesse avuto l’intenzione, o la possibilità, di rispondere alle obiezioni sulle sue affermazioni lo avrebbe già fatto più di due anni fa. Tirandolo in ballo gli si attribuisce più importanza di quella che in realtà ricopre in questa storia. E poi credo che noi siamo più interessati alle Istituzioni che ai singoli. L’unico vero interlocutore, il giudice sportivo locale, è UniBo, in quanto anche il DF, la squadra di Levi, è fortemente coinvolta in questa storia. Nella “partita” del 14 gennaio 2011 i big del DF erano quasi tutti in campo.

    Se UniBo non si pronuncia, bisognerà ricorrere all’istanza romana. Ci sarà pure qualcuno in questo sgangherato Paese che abbia l’autorità e la competenza per valutare la gravità di quanto è accaduto al DF di Bologna. Nel 2011!

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Ascoli65

      E’ inutile, e scorretto, in questo momento incalzare il dott. Levi.

      Non è inutile. E’ anzi utile alzare voci in severa opposizione al trionfalismo con cui l’articolo è stato diffuso. A non farlo si rischia di vedere moltiplicare le prenotazioni presso Prometeon (se Prometeon è in grado di accogliere prenotazioni; è solo un’ipotesi). Visto con che velocità Prometeon si è affrettato a cogliere la palla? Io non provo un sadico piacere a vedere imbrogliati degli sprovveduti ammaliati dalla presenza prestigiosa del nome Università di Bologna. In campo scientifico si ha diritto di essere sprovveduti. Considera com’è facile ingannare la gente in campo medico.
      Non è nemmeno scorretto, perché Levi è il portabandiera del gruppetto di Italiani che sono con lui: Foschi, Bonetti, Ferrari, Patrizii, Focardi. Si nomina Levi per indicare il gruppetto italiano più o meno accademico che ha partecipato al test.
      Non è soprattutto scorretto perché Levi sa che se ci espone in pubblico si possono ricevere applausi e fischi. Sono sicuro che si aspettava il coro di fischi che l’ha accolto.
      Non siamo interessati agli stranieri se non ricevono gettoni o benefici dall’Università di Bologna; se fosse, la cosa sarebbe molto grave. Io però non sono in grado di indagare in quella direzione. Di quel gruppo ho avuto rapporti solo con il “Vecchione” Focardi.
      Difficile capire perché Focardi non si schieri pubblicamente con Levi, il suo seguace più diligente.

      • Ascoli65 ha detto:

        @Camillo,

        sono d’accordo sul fatto che le Istituzioni scientifiche, a cominciare dalle Università, debbano continuare ad essere il punto di riferimento più affidabile per chiunque voglia formarsi un’opinione veritiera su questioni importanti come salute ed energia. Questo blog è impegnato a difendere questo ruolo, denunciando quelle che appaiono delle clamorose deviazioni. Per farlo nel modo più efficace possibile è però necessario delimitare bene gli argomenti da dibattere. Io credo che i personalismi non aiutino. Ovunque sia possibile è opportuno sottolineare le responsabilità della struttura piuttosto che quella delle singole persone.

        Secondo me è anche importante distinguere bene l’ambito accademico da quello commerciale. Quest’ultimo è meglio ignorarlo in toto. Questa faccenda è una campagna propagandistica, non pubblicitaria. Anche se le due modalità si confondono. Nessun cittadino indifeso è minacciato nei suoi interessi immediati e se mai lo fosse (ma non ci credo) ci sono gli organi preposti che se ne devono interessare, non questo blog.

        Concordo ancora con te sul fatto di non interessarci agli istituti stranieri. Ci penseranno i cittadini-contribuenti di quei Paesi. Personalmente, ed egoisticamente, non mi dispiacerebbe che gli svedesi si portassero a casa loro tutto l’ambaradam.

        Quindi, tornando in casa nostra, la vera questione è che UniBo chiarisca la sua posizione in merito alle ultime notizie. Io lascerei perdere le dispute sulla fondatezza o meno di quanto rivendicato nell’ultimo report. Qualunque fisico ha abbondanti motivi per non crederci, a prescindere dai dettagli. Tuttavia la notizia (anche se si tratta di una minestra riscaldata) è clamorosa, epocale. Levi ha risposto “Sì, senza dubbio” a chi gli chiedeva se il dispositivo “poteva rivoluzionare il mondo dell’energia” (1). Repubblica ha annunciato (2): “La fusione fredda italiana funziona”. La cosa non può essere ignorata dagli altri maggiori organi di informazione. Speriamo che tutti assedino il rettorato bolognese fino a quando riescano strappare una dichiarazione autorevole su questo storico successo conseguito grazie alla pervicacia dei suoi fisici.

        (1) http://it.ibtimes.com/articles/49127/20130521/fusione-fredda-e-cat-andrea-rossi.htm
        (2) http://www.repubblica.it/scienze/2013/05/22/news/forbes_la_fusione_fredda_italiana_funziona_da_test_indipendenti_ok_all_e-cat-59379551/

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          Ovunque sia possibile è opportuno sottolineare le responsabilità della struttura piuttosto che quella delle singole persone.

          Dipende dai casi. Da quel che appare Levi è molto più compromesso di Capiluppi. Levi si è espresso in molte sedi e in molte occasioni. Capiluppi è stato più prudente. Ultimamente Levi ha firmato in testa un rapporto scritto a tutto vantaggio di Rossi. Se devo chiedere a qualcuno che cosa pensa della catalisi delle reazioni nucleari è meglio che mi rivolga a Levi piuttosto che a Capiluppi o a UniBO. La risposta di Levi ha impatto sui ff; una eventuale risposta di Capiluppi passerebbe inosservata. Levi è il cavallo di Troia della ff presso UniBO, è l’uomo da tampinare, non diamogli tregua.
          Evidentemente Levi gradisce mettersi in gioco, esibirsi senza rete: approfittiamone, è quello che desidera.

          Repubblica ha annunciato (2): “La fusione fredda italiana funziona”.

          Attento ai dettagli: Repubblica mette tra virgolette la frase, si tratta di una citazione.

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          l’uso dei virgolettati nei titoli della stampa italiana è molto controverso, a volte il titolista le impiega per riassumere un concetto non suo. Comunque quella citazione non si trova nell’articolo, dove invece compaiono il professor (?) Levi e soprattutto l’Università di Bologna. I lettori poi mixano il tutto.

          Levi sappiamo bene cosa pensa, cosa scrive, cosa dichiara e a cosa non risponde. Tampinarlo è una perdita di tempo e gli regala un aurea da perseguitato. Invece l’UniBo, e il DF, non possono ignorare dichiarazioni così clamorose provenienti da un proprio dipendente. Ci devono dire qualcosa. E le loro dichiarazioni sono le uniche che contano.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          dove invece compaiono il professor (?) Levi e soprattutto l’Università di Bologna.

          Alla sua età Levi potrebbe essere professore associato.
          La Repubblica se la cava bene con la ff, a parte qualche imperfezione quando fa cronaca pura. Elena Dusi si è occupata con proprietà del piezo.
          http://www.repubblica.it/scienze/2012/06/05/news/stop_al_finanziamento_di_studi_inutili_800_firme_contro_il_piezonucleare_di_elena_dusi-36583389/
          Repubblica può soprattutto contare su Oca Sapiens che ridendo castigat come nessun altro sa fare.

          Tampinarlo è una perdita di tempo e gli regala un aurea da perseguitato.

          Infatti bisogna perseguitarlo, sembra fatto apposta. E’ un bersaglio facile. Facciamo indignare il suo protettore Daniele, che nel frattempo ha trovato un argomento di suo gusto, il lancio alla grande di ICCF 18, con dentro l’ENEA. Sono 18 volte che Daniele si commuove fino alle lacrime. Ogni volta ci fa una poesia.

        • Ascoli65 ha detto:

          @Camillo,
          la storia della partnership dell’ICCF18 da parte dell’ENEA è vecchia, risale ad un paio di mesi fa. E’ interessante vedere come la riporta Krivit (1). Dagli ultimi 2 capoversi sembrerebbe che l’ENEA faccia da rimpiazzo della Purdue University che tramite Nicholas Giordano, direttore del locale DF, aveva fatto sapere: ” Purdue University is not a sponsor or partner of the conference, and that should now be clear on the conference Web site, which I believe was corrected [on March 21]. One of the physics faculty at Purdue [, cold fusion theorist Yeong Kim,] is a co-chair of the conference, but neither the university nor the Physics Department itself is connected.”

          Subito dopo Krivit annuncia: ”Instead, the ICCF-18 Web site now says that Missouri is partnering with the Italian National Agency for New Technologies”.

          C’è da chiedersi se l’arrivo del nuovo guru italico, riuscirà a far dimenticare alla platea FF gli entusiasmi (e gli insuccessi) per quello, sempre italico, dell’anno scorso e per quelli, italici pure loro, di 2 anni prima.

          (1) http://news.newenergytimes.net/2013/03/28/lenr-nrl-will-host-colloquium-on-cold-fusion/

  53. mW ha detto:

    “Difficile capire perché Focardi non si schieri pubblicamente con Levi, il suo seguace più diligente.”
    E’ difficile da capire, ma è un fatto.
    Non mi pare di avere più avuto notizie di Focardi.

    • Alessio L. ha detto:

      >Non mi pare di avere più avuto notizie di Focardi.
      Credo che questo si spieghi col fatto che attualmente abbia problemi molto più seri a cui far fronte. E di questo sinceramente mi dispiace. Mario forse potrebbe confermare.

      • mW ha detto:

        “E di questo sinceramente mi dispiace.”
        Pure a me.
        Io condivido la posizione di Mario Massa, che è rispettata anche da Focardi.
        Mario correggimi pure se sbaglio.
        Focardi ha insegnato lo stato dell’arte della fisica a generazioni di studenti, e anche a me.
        Grazie.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @mW

          Focardi ha insegnato lo stato dell’arte della fisica a generazioni di studenti, e anche a me.

          Giusto Focardi: ha abbandonato la sua creatura in balia dei venti ostili? Sergio, se ci sei facci sapere la tua opinione sugli ultimi sviluppi. Da solo Rossi non può farcela. In gamba eh!

        • mW ha detto:

          @Franchini,
          intendiamo che forse sta male, molto.
          Scusi se non siamo stati chiari.

        • Camillo Franchini ha detto:

          @mW

          intendiamo che forse sta male, molto.

          Spero di no. Auguri, Sergio.

  54. Ascoli65 ha detto:

    Profeti, Sacro Graal e pre-Apocalisse
    @ Cimpy, Barbagianni e chi passa da qui

    ieri, approfittando dell’assist di Cimpy, avevo azzardato un paragone al limite dell’irriverenza per cercare di spiegare, sulla falsa riga di schemi di propaganda religiosa, la vicenda surreale della FF che ci avvince da qualche anno. Credevo di aver usato toni troppo audaci e di aver calcato la mano nei confronti di chi è impegnato nel diffondere quel verbo. E invece, guardando meglio in vecchi appunti, guarda cosa ti ho trovato (1). E’ un pezzo dell’agosto di 2 anni fa. Preistoria. Mi era completamente uscito di mente. C’è tutto. Ma proprio tutto.

    E’ il Sommo Vate in persona, per l’appunto un Profeta, che ci indica la strada, accompagnato per l’occasione dal Vate Francesco. E’ un “paradiso incommensurabile” quello che attende il fedele. Premio però che resterà precluso, ahinoi, a chi è in “mala fede” e fa “porcherie”, come è giusto del resto.

    Manco a farlo apposta c’è anche il “Sacro Graal che ci introduce alla Nuova Fisica, quella che gli scienziati mainstream ci hanno sempre detto “non esiste”. E qui scatta, come al solito, il più che meritato anatema: “Non si scappa: o sono ignorantoni senza speranza o sono bugiardi matricolati! Comunque sia vanno scacciati dai templi del Sapere”. Eh sì, il Sommo ha detto proprio così. Oggi si stenterebbe a crederlo, ma allora era per la cacciata in tronco di chi non meritava di restare nei templi del sapere. Chissà se almeno questa profezia gli si avvererà. Speriamo di no, poveretti. Basterebbe una opportuna ricollocazione. Facciamo un Limbo. Ah, non esiste più? Allora, il Purgatorio.

    E l’apocalisse? L’apocalisse in effetti manca. Ma solo nell’articolo. Perché poi, nella bolgia dei commenti, s’avanza un tal Vittorio (Vate anch’egli?), che proferisce uno stringato e criptico vaticinio (2): ”Credo che il rischio default Americano abbia aperto la strada a queste rivelazioni…”. Non è proprio l’apocalisse estrema, ma certo che ci andiamo vicini e comunque per molti sarebbe (stato) comunque un bel guaio. Certo è che questa frasetta solleva più domande di una terzina di Nostradamus. Cosa c’entrano le rivelazioni della NASA sulla FF, con il rischio di fallimento USA? Chi mai avrebbe rivelato questi documenti riservati sulla FF? Documenti tra l’altro alquanto datati. E poi come fa Vate Vittorio (se vate è) a ipotizzare questi strani intrecci? Con quali angeli è in contatto? Boh.

    Scusa Cimpy, qui siamo in alto, si gode di un panorama molto più ampio, ma possono venire dei brutti capogiri e si finisce per sproloquiare. E’ per quello che pochi ci salgono quassù.

    Grazie, Barbagianni. Ottimo il pecorino, soprattutto con quelli che chiami baccelli. Soprattutto hanno spezzato questa dieta a base di pop-corn di cui, per la verità, non ne potevo più.

    (*) https://fusionefredda.wordpress.com/2013/05/01/arata-5/#comment-21138
    (1) http://22passi.blogspot.it/2011/08/fleischmann-e-pons-avevano-ragione.html
    (2) http://22passi.blogspot.com/2011/08/fleischmann-e-pons-avevano-ragione.html?showComment=1312921795762#c45745770968135716

    • Cimpy ha detto:

      Ciao, Ascoli65
      Non posso che ammirare la tua prosa, e la tua mirabolante attenzione. Niente niente, hai mai scritto qualche saggio? Anche a prescindere dalla FF,dico. Se lo dici in un orecchio a Giancarlo o a Franchini, loro il modo di farmi sapere il titolo dell’opera lo trovano: ti leggerei con piacere.

      Comunque sarò sincero: al mio livello si tratta di un atto di fede il credere come il non credere. Quello che fa la differenza è proprio la capacità comunicativa di alcuni che riescono a far capire come possono essere le cose anche agli incolti pure senza ricorrere ad effetti speciali, ed in questo sei un vero maestro, come pure a rivelare quanto hanno di speciale gli effetti usati dalla controparte.

      Persino ad uno come me appare chiaro che discutere delle misure del report di Levi non ha alcun senso: non ne ha più che discutere di quelle prese nella demo con la sonda fantasma. L’ennesimo gioco di prestigio dell’ “ingegnere per meriti brevettuali acquisiti” è forse più sottile dei precedenti, ma che il suo fazzoletto non possa trasmutarsi davvero in un coniglio lo sappiamo tutti.

      Una sola cosa ancora non mi convince del tutto: ripassando una storia che non c’entra niente, quella dello “Steorn Orbo”, ho visto che “mr Steorn” ha fondato la società nel 2000 e che, nonostante una grossa crisi nel 2009/2010, in realtà risulta attivo ancora oggi.
      Dubito che alle spalle abbia lo stesso tipo di regia che qualcuno ipotizza dietro a Rossi (se non alla FF in generale), purtuttavia il mister in questione pare sia riuscito a raccimolare cifre non indifferenti (wikipedia dice intorno agli 8 milioni di dollari) attraverso finanziamenti vari.
      A parte il discorso che come burla detterrebbe un primato almeno rispetto alla vicenda E-Cat/UniBo (13 anni contro 3), mi incuriosiva l’aspetto pratico dell’economia sottostante e mi chiedevo se Rossi in qualche modo riuscirà mai ad ottenere altrettanto. Certo, il ragazzo dietro all’Orb è un dilettante confronto a F&P che dalla Toyota pare siano riusciti in anni seguenti alla loro caduta mondiale a farsi dare cifre ben più alte…
      Solo per dire: dal basso è metafisica, ma poi dall’alto stranamente, tutti questi benefattori casualmente giocano più con lingotti molto concreti che non con cilici. [ disclaimer ]Ovviamente non è il caso di Rossi…[/ disclaimer]

      • Cimpy ha detto:

        Budget di un anno (a spanne) di ELFORSK AB, “the Swedish energy R&D organization” dietro a Rossi.
        Senza commenti

        May 30th, 2013 at 2:29 AM
        Dear Ing. Rossi

        another question for you , always if you can.
        How much is the amount of R&D’s budget in 2013 ?

        warm regards

        gio
        30 maggio 2013 10:00

        Andrea Rossi
        May 30th, 2013 at 2:44 AM

        gio:
        Around 10 million dollars, I suppose.
        Warm Regards,
        A.R.

      • Ascoli65 ha detto:

        @Cimpy,
        scusa se ti rispondo solo ora.

        Lo faccio solo per dirti che io lascerei da parte Rossi, le sue dichiarazioni e tutta la parte commerciale della vicenda e mi concentrerei soltanto su quella accademica. Dico accademica, e non scientifica, perché, dal mio punto di vista, di scientifico non riesco a vederci nulla se non l’apparenza, mentre viceversa è incontestabile che il mondo accademico sia il fulcro della storia della FF bolognese.

        Questo determina già una grossa differenza con la vicenda Steorn, di cui io non mi sono mai interessato. Infatti, dal link che mi hai suggerito, sembrerebbe che il metodo non sia mai stato appoggiato da alcuna Università e che anzi il mondo accademico abbia dichiarato compatto che non c’è alcuna evidenza del funzionamento del metodo.

        Mentre l’elemento più significativo della vicenda bolognese è proprio l’atteggiamento apparentemente ambiguo delle varie istituzioni accademiche locali. Ad esempio l’attuale silenzio di fronte alle recenti notizie che chiamano in causa un loro ricercatore e che sono finite anche su notori siti internazionali come Forbes, potrebbe essere interpretato come una sorta di avvallo al suo impegno, di cui però resta difficile spiegarsene il motivo a fronte delle evidenti irregolarità contestate in merito alla attività sperimentale che ha condotto in passato.

        Pertanto la domanda centrale a questo punto è: perche UniBo tace?

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