Arata2


Arata non si accontenta della compressione elettrochimica dell’idrogeno in una bomboletta di palladio; una volta elaborato il metodo, lo estende all’ossigeno. Come prevedibile, non è in grado di fornire una descrizione della cella di compressione. Notare il generatore di tensione alternata applicata alla superficie esterna ed interna del contenitore, che non dovrebbe essere metallico, altrimenti si avrebbe cortocircuito. A meno che l’oggetto 29 sia solo uno strumento di misura.

Lancio un gioco alla Passerini: se qualcuno riesce a capire come funziona il compressore elettrochimico per l’ossigeno riceverà una mancia competente.

Il brevetto si trova qui:

http://www.google.com/patents/US5647970.pdf

Vale la pena di leggerlo come esempio di prosa parascientifica nippo-americana.

Mi auguro che non si faccia ancora appello all’autorità di Francesco Malatesta per scrivere che Arata è un grande compressore di gas.

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382 risposte a Arata2

  1. Camillo ha detto:

    La BNL informa:
    Database Version of June 05, 2012
    Non ci abbandonano; non si può certo dire che mancano pubblicazioni e dati aggiornati sulle reazioni nucleari.
    Buon pomeriggio a tutti.
    C.

  2. sandro75k ha detto:

    cosa ne pensate?
    ( esperimento svolto alla Sapienza di Roma http://www.lenr-canr.org/acrobat/GozziDxrayheatex.pdf ), sia con celle stile Athanor ( http://www.iscmns.org/iccf12/Karabut_2.pdf ).

    • sandro75k ha detto:

      i link sono stati postati da Hermanno Tobia su 22p che ringrazio anche qui…

      • Ugo Bardi ha detto:

        Interessante esercizio per un pomeriggio caldo. Allora, dei tre articoli citati sul sito di 22passi, quello su Nature (http://www.nature.com/nature/journal/v482/n7384/full/nature10840.html= e quello linkato qui di Karabut, sono pura “mainstream science”. L’articolo di Nature ha a che fare con la creazione di cavità risonanti su scala submicrometrica – roba veramente bella e super-sofisticata di elettrodinamica quantica. Nel lavoro di Karabut la cosa è più “normale”, l’emissione di raggi X è il risultato di ionizzazione e rilassamento di atomi eccitati da un plasma ad alta energia. Niente che abbia a che vedere con la cosiddetta “LENR”.

        Quanto al lavoro della Sapienza, mi è parso sia vago come sbagliato; basato (come al solito in questo campo) su evidenza molto debole. Quando poi ti dicono (conclusione) “Moreover, the exposure of the X-ray film is a clear-cut proof (very simple experimental device for which errors of measurement and/or of procedure, as well as artefacts cannot be invoked) that a nuclear phenomenon is at work. ” ti fanno cascare le braccia (o peggio). Il povero Roentgen si sarà rivoltato nella tomba quando hanno pubblicato questa cosa. Sono andato a vedermi il sito del primo autore (Gozzi) http://www.chem.uniroma1.it/gozzi/professor.html dove si trova il suo CV. Di questo articolo e del lavoro sulla fusione fredda non ne parla proprio. Probabilmente c’è una ragione 🙂

        Poi, il lavoro di Storms….. 28 pagine di non soluzioni per un non problema. Insomma, i soliti dilettanti.

        • Ugo Bardi ha detto:

          Ah…. per chiarezza… il lavoro di Gozzi e della sapienza è del 1998

        • Giancarlo ha detto:

          @Ugo
          Lo avessi saputo che li leggevi tu avrei risparmiato un bel po’ di tempo. Pura mainstream physics, concordo. Le nanocavità le costruiscono, non sono cauali come nelle cricche dei catodi di palladio stressati. Tutto più facile che per i ff.

        • Camillo ha detto:

          Ugo,

          Il povero Roentgen si sarà rivoltato nella tomba quando hanno pubblicato questa cosa.

          Anche i protonucleari si saranno rivoltati nella tomba a leggere:

          the stable isotope 105 of Pd (natural abundance 22.33%) capture the alpha’s, produced by the d,d fusion, generating the Cd isotope 109.

          Come fa il palladio a “catturare” una particella alfa?
          Le reazioni tra nuclei e particelle alfa sono storiche; la prima fu quella di Rutherford, una (alfa,p); le reazioni tra alfa e nuclei leggeri portarono Chadwick alla scoperta del neutrone e I. Curie e F. Joliot alla scoperta della radioattività artificiale. Con numeri atomici > 20 gli elioni devono essere accelerati perché avvenga una interazione, che non è più un “assorbimento”, ma una disintegrazione, con liberazione frequente di neutroni e protoni. Molti transuranici sono stati prodotti bombardando isotopi di uranio e plutonio con particelle alfa.
          4He prodotto dalla dd secondo la teoria di Preparata dispone solo dell’energia di rinculo conseguente all’emissione del gamma da 24 MeV, quindi una quindicina di eV, una miseria.
          Sull’interazione palladio/particelle alfa, ho trovato un articolo nella banca dati IAEA: Physical Review Vol.133, p.B911 (1964). Vengono usate alfa di energia fino a 11 MeV.
          Per giustificare un evento impossibile, gli AA citano a sproposito il Lederer, che è una specie di bibbia per i nucleari, dove sono descritte le caratteristiche di tutti i nuclidi, ma non le reazioni.
          Piccoli imbroglietti che danno fastidio.
          Anche F&P pubblicarono il loro lavoro sul Journal of Electroanalytical Chemistry. Siamo sicuri che una rivista di elettrochimica abbia i recensori giusti per un articolo che contiene considerazioni nucleari?

    • Giancarlo ha detto:

      @sandro75k
      I lavori di Gozzi sono solo un paio, risalgono al 1998: dopo Gozzi è letteralmente sparito, ha solo un lavoro del 2006 su tutt’altre cose.
      L’altro lavoro parla di emissioni laser di raggi X a bassa energia (fino a 6keV): non mi pare abbia nulla a che spartire con la FF, lo accosterei di più ai lavori sui fulmini.
      Parla pure di emissioni non-laser, ma la sostanza è la stessa.
      Inoltre, che singoli e limitati episodi di fusione calda, inutilizzabile ai fini della produzione energetica, avvengano in particolari ambiti (ad esempio fili di polipropilene deuterati che esplodono) non lo nega nessuno. Si può fare fusione anche in due tubi di cinescopio contrapposti, basta accettare un rendimento 0,65 e comunque è fusione calda. Quello che stanno facendo i fisici mainstream è addomesticare la reazione (passando a D+T) e superare l’unità in termini di energia nobile prodotta.

      • sandro75k ha detto:

        grazie Giancarlo. Ho detto qualcosa di simile pure io su 22 p in modo molto meno forbito e preciso… Però vedi che piano piano si può cominciare a convergere e soprattutto, parlo per me, a capirci qualcosina?

  3. Giancarlo ha detto:

    @Camillo
    Ho letto il brevetto da te citato e volevo già nei giorni scorsi scrivere un commento sulla lettera di Malatesta cui ho dedicato una notevole attenzione, rileggendola moltissime volte.
    Secondo me Malatesta, temendo da persona onesta di aver procurato danno a Celani, fornisce delle spiegazioni che renderebbero la cosa possibile, ma la spiegazione non mi convince molto. Scanso equivoci non ho detto che è sbagliata, altrimenti parte il solito casino.
    Ora ti parlo di Arata; tra qualche giorno (sto un po’ preso dal lavoro, ultimamente, anche se mi piacerebbe non poco fare lo sfaticato al bar) scriverò dei miei dubbi su Malatesta. Tu sei ancora in contatto con lui? magari potremmo scrivegli privatamente.

    La soluzione dell’idrogeno nei metalli è governata da varie leggi, tra cui quella di Sievert, che Arata cita esplicitamente nella sua forma logaritmica (Equazione 1 del brevetto) o semplificata (Eq. 2), radice quadrata. Prendiamo la semplificata tanto la sostanza non cambia. Questa dice che il quadrato della concentrazione è uguale alla pressione parziale dell’idrogeno sulla superficie. Ossia se voglio raddoppiare la concentrazione debbo aumentare di un fattore 4 la pressione. Convincente da un punto di vista intuitivo, l’idrogeno entrato opporrà resistenza a che ne entri altro. Dico idrogeno, ma con coefficienti diversi vale per ogni isotopo.
    Ora guardo la figura 2 del brevetto, pressione interna dell’idrogeno in funzione del tempo, come da descrizione dell’autore, e vedo una bella retta che in 100 ore porta la pressione a 200 atm. Sulla linearità Arata non ha dubbi, in 500 ore la pressione ARRIVEREBBE a 1000 atm.
    Intanto è notevole vedere tutti questi bei numeri precisi: se mi arriva un lavoro così da recensire lo strappo e passo a quello dopo. Siamo buoni e ammettiamo che abbia estrapolato dati numerici più seri e non così interi, in fondo è solo un brevetto. Per quello che ho detto prima Arata ci sta raccontando che caricando una cella a corrente costante la concentrazione H/Pd cresce quadraticamente. Più che all’ufficio brevetti dovrebbe raccontarlo ai fusionisti freddi che si fanno un mazzo notevole per aumentare la concentrazione e ci mettono giorni se non settimane per aumentarla di un po’. A me pare che ci sia qualcosa che non va di fondo. Che Arata ci stia prendendo per i fondelli? Si può proseguire tranquillamente nella lettura del brevetto. La figura 6 ci dice chiaramente che Arata poi, quando gli viene utile, ripassa alla dipendenza logaritmica, per cui riportando in scala logaritmica la pressione in funzione della concentrazione ottiene per x=0,9 e temperature compatibili con la presenza del liquido elettrolitico che altrimenti bollirebbe pressioni che raggiungono qualche migliaio di atm.
    Attenzione, io non sto dicendo che la compressione elettrochimica non si possa fare, le celle a combustibile con compressione a polimembrana ne sono l’evidenza sperimentale. Sto solo dicendo che i numeri, come al solito sono esagerati assai.
    Sono andato a prendere alcuni pezzi del lavoro di replica di Celani, in cui ce l’ha tanto con te:
    By considering that the effective amount of Pd is 75% and that the expected H/Pd at 10
    bar is about 0.80, the real amount …

    0,80 a 10 bar? Arata dice circa 800 bar a temperatura 25°C: c’è un fattore 80, Celani chi ha ragione di voi due? Se non ho capito me lo spiega?
    Nella figura 4 invece Celani è più ligio e più allenato con i voleri del maestro, infatti la pressione cresce (pressoché) linearmente con il tempo (316 ore) e di nuovo linearmente una seconda volta, però più rapidamente.
    Questa crescita lineare, pur in un esperimento, mi pare sospetta; Celani me la spiega?
    camillo, spero che lo faccia; se non me lo spiegherà glielo chiederò al primo seminario che farà in zona.

  4. Giancarlo ha detto:

    Incuriosito da una polemica sorta su 22passi a proposito di questo articolo
    http://22passi.blogspot.it/2012/06/da-roma-lugano-da-kiev-s-pietroburgo-la.html
    in cui Daniele si innervosisce con tale morbido zampino 🙂 ho cercato di capire.
    E’ un’operazione geniale di Vincenzo Isabella Valenzi prorettore della inesistente Università Libera di Bellinzona (fonte Google maps: nessun indirizzo conosciuto a parte il sito web; internet rende tutto più semplice; a meno che non si voglia considerare sede lo studio del dottor Orlando o il ristorante Gambrinus).
    Citando nello stesso articolo due eventi lontanissimi dal punto di vista culturale, si crea un legame fittizio tra i due facendoli apparire collegati. non lo sono. Conosco personalmente alcuni dei coordinatori dell’evento romano e posso escludere qualsiasi contiguità con i Campi magnetici deboli.
    Leggete con cura e cogliete le sottigliezze dell’articolo. Tutti i lavori bislacchi verranno presentati a San Pietroburgo.
    Tutto quello che si dice di Roma è la frase seguente: Sul tema del dolore, a 360 gradi, si parlerà nella conferenza in Campidoglio del 26 giugno p.v. che dire interessante è poco vista la presenza di tutte le culture del Villaggio Globale che di confronteranno con le mille facce del dolore.. Non capisco proprio come si intrecci col magnetismo debole. Anche il riferimento al villaggio globale mi pare artificioso e non recuperabile dalla locandina.
    Ovviamente credo che Daniele sia stato al solito raggirato, legge raramente quello che pubblica.
    Valenzi, se pure ne avesse bisogna, si dimostra molto scaltro. Speriamo che venga qui così lo facciamo nero.

    PS. Conosco i coordinatori grazie a mia moglie che frequenta Ospedali come professionista esperta di Qualità e Sicurezza e come utente finale.

    • Sylvie Coyaud ha detto:

      @Giancarlo
      conviene cliccare sui link.
      La coordinatrice della conferenza di domani, “prof.” Rosanna Cerbo, è “responsabile del Centro di Terapia del Dolore dell’Università La Sapienza di Roma” e fa insieme al “prof.” Valenzi questo “esperimento clinico” basato sulle ricerche illustrate al “convegno” di San Pietroburgo.
      Conviene anche star attenti alle virgolette.

    • neutrino ha detto:

      @Giancarlo

      Eccezionale:
      La percezione del dolore , secondo Mario Tiengo, si rifà all’ipotesi quantistica di John Eccles :cervello e mente interagiscono fra loro attraverso “campi di probabilità quantistica”.

      da

      Fai clic per accedere a Cerbo-Tiengo-aprile-2011.pdf

      • Max Altana ha detto:

        Questa sembra degna dell’Ufficio Complicazione Affari Semplici, tuttavia c’è da dire che Tiengo è stato un grande insegnante. In fondo è una “ipotesi”. L’importante è non volerle spacciare (e vendere) per verità, le ipotesi.

        • Giancarlo ha detto:

          @Max Altana
          C’è una spiegazione medica (funzionamento del cervello intendo dire) per la quale l’uomo e gli animali sono in grado di riconoscere la quantità di oggetti fino a 6 semplicemente dando un’occhiata mentre per quantità superiori è necessario procedere al conteggio diretto e questo probabilmente separa l’uomo dal resto degli animali?

      • Giancarlo ha detto:

        @neutrino
        Ho guardato le 94 slide che hai postato, un po’ di corsa ovviamente.
        Sono piene di perle, quante cose ci sono ancora da imparare. In fondo come relativista devo accettare i molteplici punti di vista delle persone: per cui allo stesso modo rispetto quelli che negano l’esistenza dei campi elettromagnetici indotti dalla corrente di spostamento e quelli che invece credono a campi derivanti dall’onda di probabilità quantistica. C’è spazio per tutti.

        • Max Altana ha detto:

          in medicina, e qui ho imparato che succede pure altrove, c’è sempre la tendenza presuntuosa di “sfondare” nei campi altrui. Ho avuto modo di conoscere laureati in Fisica che ammettono candidamente di non capire nulla di Fisica Quantistica, ed ho conosciuto medici che il gatto di Schroendinger lo rianimano in tutti gli universi. Ci vuole umiltà, e la consapevolezza che la Sindrome di Dunning-Kruger è sempre in agguato.

          Sulla domanda che mi hai fatto, Giancarlo, devo proprio documentarmi. La mia personale consapevolezza (non la posso suffragare in alcun modo, non saltatemi addosso!) è che la grossa differenza tra uomo e animale è l’aumento in volume ma soprattutto, in attività, della corteccia prefrontale.

        • Giancarlo ha detto:

          Max, concordo pienamente, possiamo cambiare poco delle attività innate del cervello e questo lo possiamo fare tramite addestramento culturale di una piccola parte del lobo frontale. Con buona pace degli oltranzisti religiosi.
          Pure il polpo conta fino a 6 è assodato. Noi abbiamo solo imparato ad attribuire il concetto di numero alla quantità e oggi siamo in grado di concepire un miliardo di miliardi di milioni di oggetti e lo sappiamo scrivere. I Romani non so se lo concepissero, sicuramente non lo potevano tramandare ai posteri un numero così grande.

        • Max Altana ha detto:

          mi sono reso conto di essere caduto in un lapsus che più Freudiano non si può.
          Ho scritto “la mia personale consapevolezza”, ma ovviamente intendevo “convinzione”!
          Il motivo di ciò è che mi sono convinto, accodandomi a Neurobiologi ben più ferrati di me, che la consapevolezza di sè, quell’ “io penso che sto pensando”, avviene proprio nella corteccia prefrontale.
          Scusate l’off topic clamoroso. E’ tutta colpa di Giancarlo (che è pagato dalla lobby dei Neurologi).

    • giovanni ha detto:

      morbido sono io (come ebbi credo occasione di scrivere). Cosa volete che vi dica, sono un idealista, spero, oltre ogni ragionevole evidenza, in una accettazione delle ragionevoli evidenze. Non imparo mai. Citando la mia antica e severissima prof. di greco “errare è umano, perseverare è stupido”. Ho già ringraziato Sylvie sul suo blog e ringrazio voi qui per il tempo e le competenze che mettete a disposizione. Di mio spero di non aver debordato in passato in inutili sipari ornitologici e prometto di non intervenire oltre.

      • Giancarlo ha detto:

        @giovanni
        lo so benissimo che morbido sei tu, ce lo avevi già detto tempo fa e raramente mi scordo di una cosa letta con cura. Infatti tale morbido zampino portava un sorrisetto appresso proprio per evidenziare la cosa. Quanto alle ragionevoli evidenze non ci sperare, non sono mai a sufficienza. Come ti sarai reso conto sono pochi o nulli quelli che dopo essersi riempiti la bocca di metodo scientifico accettano di parlare nel dettaglio dei risultati sperimentali e verificare se sono ragionevoli o meno. Il loro metodo scientifico è fidarsi dell’autore. Meglio poi affidarsi a fatti più filosofici tipo la lettera di Malatesta, il saggio oriente (dove effettivamente sono avvenute una marea di scoperte scientifiche importantissime, numero superato solo dalle scoperte e invenzioni degli indigeni di Amazzonia, con rispetto parlando, ovviamente). Negli ultimi giorni ho detto un paio di volte che un citatissimo esperimento non mi convince affatto. Chiaramente mi debbo limitare, voglio andare in vacanza e non in tribunale. Scommetterei 10.000 euro sulla sua ripetizione di fronte a me, tanto sono sicuro, altro che metodo scientifico. Non c’è nessuno che mi dica dove sto sbagliando, cosa possibilissima.

      • oca sapiens ha detto:

        @giovanni
        Siamo grati noi – anche se era brutto vedere usare la tua gentilezza contro di te.

        @Max e Giancarlo
        forse sottovalutate i corvidi – e senza neocorteccia…

  5. FermiGas ha detto:

    Ma gli e- non dovrebbero circolare dal – al + al di fuori del generatore (cioè al contrario di quanto raffigurato)???

  6. Camillo ha detto:

    Mistero scrive:

    Chi glielo spiega che sono un esperto di cavitochimica e non di sonochimica?

    Chi glielo spiega che la cavitochimica è un modo buffo e inedito per indicare la sonochimica, che non esisterebbe senza cavitazione? Spero che non voglia raccontarci che la cavitazione a 20 kHz è una sua invenzione personale, riservata alla “cavitochimica nucleare” praticata da Cardone.
    Insisto, è un peccato che Armando non ci esponga le sue teorie, specchio di quelle di Cardone che riproduce la temperatura del big bang in una bolla di cavitazione, con spesa minima.
    Trattatelo con gentilezza, Armando scriverà di nuovo. Può darsi che ci proponga altri video piezo.
    Possiamo considerare Cardone un cavitofisico? Potrebbe inserire la specializzazione nel suo CV.

    @Daniele

    Sono sempre più nauseato leggendo quello che scrive il “nemico” (in spazi rigorosamente “moderati”).

    Daniele, perché sei così avvilito? Può darsi che il 2 luglio la situazione volga a favore di Scilipoti e della Zamparutti, che si adoperano come un sol uomo per l’omeopatia e la ff.

    • mW ha detto:

      @Dott. Franchini.
      ho conseguito il mio PhD proprio in cavitofisica nel 1982.
      Quindi ci vada piano col dileggio.

      • Camillo ha detto:

        Caro mW,

        ho conseguito il mio PhD proprio in cavitofisica nel 1982.

        Molto interessante, si scherza ma poi ci si prende.
        Mi piacerebbe sapere che frequenze di lavoro riesce a raggiungere la cavitofisica. Io sono fermo ai classici 20 kHz della sonochimica. Ho l’impressione che per superare quelle frequenze si debbano usare sonotrodi di dimensioni più piccole, sbaglio?
        I nostri furono preparati dalla Snam Progetti di San Donato Milanese; tre sorgenti angolate di 120 gradi e convergenti in un piccolo volume.
        Se Armando si spogliasse del nucleare potrebbe raccontarci cose interessanti. Ma ci disdegna.
        Armando possiamo fare una digressione e raccontarci in amicizia quello che fa e vende?

  7. Giordano Bruno ha detto:

    @Franchini Camillo
    Le scrivo per darle, se vorrà accettarlo, un suggerimento.
    Faccia meno lo spiritoso e sia meno certo delle sue certezze.
    Se lei terrà un’attegiamento più equilibrato e meno denigratorio nei confronti di quelli che non la pensano come lei ed i suoi seguaci,forse eviterà di incorrere in pessime figure nei giorni e nei mesi che verranno.
    Si risparmierà altresì attacchi di bile che non giovano alla salute.
    Non dica poi che nessuno lo aveva avvisato.
    http://www.ilpaesedeibambinichesorridono.it/dedalo_e_icaro.htm

    Fac ut valeas

    • Camillo ha detto:

      @Giordano Bruno

      Se lei terrà un’attegiamento più equilibrato e meno denigratorio nei confronti di quelli che non la pensano come lei ed i suoi seguaci

      Si è tradito, solo i santoni religiosi hanno seguaci. Le sembro un santone religioso? Siccome faccio appello costante alle banche dati, sono solo una modesta cinghia di trasmissione del mainstream science.
      Se vuole rispondermi, si riferisca anche Lei alla scienza accettata, altrimenti non ci capiremo.

    • Giancarlo ha detto:

      @Giordano Bruno
      Dovendo inesorabilmente scegliere, chi butterebbe giù dalla torre, Popper o Feyerabend?
      Grazie in anticipo.
      Qui trova strani seguaci di Camillo, gente come me che sembra pappa e ciccia e in realtà non ci ha mai parlato né direttamente né per telefono. Anche se spero di andarlo a trovare prima o poi.

      • Camillo ha detto:

        Giancarlo,

        Anche se spero di andarlo a trovare prima o poi.

        Sai già che ho un appartamento a disposizione per chi viene a trovarmi. A Tirrenia si sta bene, anche se non è Punta Ala.
        Ciao
        C.

    • oca sapiens ha detto:

      @G. Bruno
      Dal suo nick e dal tono sospetto un parodia di D. Passerini è da un anno e mezzo che mi annuncia versamenti di bile entro un mese.

  8. Giancarlo ha detto:

    Qualcuno di voi ha notizia della replica del Prof. Carpinteri ai lavori (due) di contestazione dei risultati? Dopo l’intermezzo del Prof. Pavese era annunciata la replica diretta ma se ne è persa traccia. Ce la faremo prima delle ferie a leggerla?

    Tra l’altro il Prof. Pavese sembra molto ferrato in metrologia, e non potrebbe essere altrimenti vista la provenienza diretta dai ranghi INRIM. Magari il ministro pro-tempore Prof. Profumo, potrebbe affidarsi proprio a lui per la Presidenza dell’INRIM se il Prof. Carpinteri dovesse decidere di dimettersi per rasserenare l’ambiente.

  9. Luke ha detto:

    Il passero si è lanciato in un lamento straziante sul suo blog:

    “In 2 parole: a cosa serve la libertà di poter scrivere le proprie opinioni se qualcun altro, come gli psico killer dei film che tagliuzzano i testi dei giornali per comporre lettere minatorie, le fanno a pezzetti e le montano ad arte (e pure dentro siti che danno “autorevolezza”) per dipingerti l’opposto di quel che sei?
    Loro sono pagati e hanno tempo, io no. Capisci lora che il confronto è impari. ”

    In realtà la verità è un’altra, ben peggiore: non sono pagati da nessuno, lo fanno gratis!!!

    • Camillo ha detto:

      @Daniele

      Capisci allora che il confronto è impari

      Che il confronto fosse impari si è capito da quando ci siamo conosciuti su QoL. A proposito, QoL esiste sempre? Si occupano di pseudoscienza o sono sempre alle prese con rabdomanti e ufi? Il caso Carpinteri è troppo banale per gli esperti ufficiali del CICAP? Fanno disperare, non si accontentano mai, puntano troppo in alto.
      Sabato ci sarà una riunione del CICAP Toscana; speriamo che riservino a Carpinteri una voce dell’OdG.

      • Il Santo ha detto:

        Franchini, il cicap controlla le affermazione sul paranormale, la pseudoscienza è un po’ fuori ambito. Lei mi dirà “con Cardone e Carpinteri c’e’ addirittura il fattore religioso!” e forse ha anche ragione!

        Scherzi a parte, come comitato di controllo sulle affermazioni parascientifiche questo blog è più che sufficiente. Qualcuno ha voglia di fare qualcosa di più strutturato?

      • diego ha detto:

        QoL esiste ancora, capisco che da quando l’hanno buttata fuori non si è più interessato di QoL, ma sì, esiste ancora, e da quando non c’è più lei a commentare sembra anche un sito migliore, molto più fruibile e scorrevole (a volte basta poco per migliorare le cose).
        Il mondo va avanti con o senza di lei e le sue polemiche personali, se ne faccia una ragione.

        • Camillo ha detto:

          Diego,

          da quando non c’è più lei a commentare sembra anche un sito migliore, molto più fruibile

          Se QoL merita i Suoi complimenti, significa che non si occupa più di ff con intransigenza. Per dire, QoL avrebbe potuto assumere la posizione di Sylvie Coyaud, (Repubblica, Il Sole 24 Ore), di Marco Cattaneo e Roberto Battiston (Le Scienze), per non dire di Ugo Bardi dell’Aspo. Ha preferito defilarsi sul caso Rossi, appiattendosi sulla posizione del DF di UniBO. Avrà commentato la raccolta delle 1100 firme contro Carpinteri? Non ho voglia di controllare. Fra poco riceverò la rivista cartacea, vediamo che cosa contiene. Anche se contenesse un buon articolo, la rivista è meno seguita di QoL. Hanno perso un’occasione, non si può nascondere.
          Oggi noi del gruppo toscano ci riuniamo; vediamo che cosa ne esce.

          Il mondo va avanti con o senza di lei e le sue polemiche personali

          Non sono polemiche personali; Lei non può saperlo, ma l’hanno scorso un certo Gwon mi chiese con insistenza di scrivere un commento sulla piezofusione, di cui non conoscevo l’esistenza. L’ho fatto, la cosa ha avuto uno sviluppo a valanga e siamo arrivati alla raccolta delle 1100 firme dei ricercatori italiani e stranieri.
          Le sembra che si tratti di mie polemiche personali? Se non segue con continuità, non riuscirà mai ad avere una visione d’insieme delle situazioni. Di personale restano solo gli scambi con Carpinteri.

  10. Giancarlo ha detto:

    Alessio, Alessio, perché ci trascuri?

    • Gherardo Gentzen ha detto:

      Scusa Giancarlo, non intendevo certo trascurarvi (come potrei?), ma sto vivendo un periodo intenso.

      In questi giorni sto cucinando per, e lavorando con un mio ex studente, Tom, ora post-doc a Parigi in uno dei migliori laboratori di logica computazionale al mondo, il gruppo PPS, di cui sono ospite. Tom è un brillante norvegese con un prodigioso intuito geometrico, con lui ho fatto alcuni dei miei lavori più belli.

      Tom si è sposato con un filippino, John, che adesso insegna inglese a Parigi e sostiene la sua famiglia nelle Filippine, come ha sempre fatto anche prima di venire in Europa. Ieri sera John ha saputo che suo padre ha un cancro alla prostata. Per fortuna il padre può permettersi le cure grazie agli euri che John guadagna a Parigi. Infatti non c’è un servizio sanitario nazionale nelle Filippine, tutte le cure devono essere pagate cash e bisogna stare attenti a non farsi fregare dai medici avidi. A John una volta un dentista ha levato un dente sano e stava per levarne altri cinque, sostenendo che erano tutti marci, e lo faceva solo per essere pagato. I poveri, cioè quasi tutti, muoiono per banali infezioni.

      Tom sta pensando di abbandonare la ricerca alla fine del post-doc, l’anno prossimo, nonostante i suoi successi personali e i riconoscimenti che ha ottenuto, perché pensa che i ricercatori siano troppo liberi e che comunque la matematica che facciamo noi non serva a niente, e che soprattutto non migliori la vita dei poveri del mondo. Io, mentre mi impegno a cucinare con cura la cena, ribatto con le solite considerazioni, verissime ma astratte, che non si sa mai in anticipo quale matematica sarà utile, ma che quella utile poi cambia il mondo, e che se non fa matematica chi è capace, allora nessuno la fa, e il mondo ci rimette. Ma Tom non è convinto, dice che vuole avere un lavoro `vero´, di quelli che non ti diano l’impressione di star giocando, e soprattutto che ne vuole vedere i frutti immediatamente.

      Io mi deprimo a vedere come i miei argomenti facciano poca presa, persino con un giovane intelligentissimo, abituato ai ragionamenti astratti, molto creativo e con il coraggio degli ottimisti, di quelli che mai in vita loro hanno dubitato del futuro, protetti dallo stato mamma, dai soldi e da studi solidi. Se Tom abbandonerà la ricerca lo vivrò come un personale fallimento, mi brucerà moltissimo.

      Queste sono le mie meditazioni di questi giorni. Faccio considerazioni molto banali, ma non per questo meno vere, credo, su come la spietata semplicità e libertà della rivoluzione scientifica abbia elevato la società occidentale, e in particolare il Nord Europa, all’apice della civiltà umana. Gli occhi dei norvegesi sono quasi sempre sereni. Invece l’oriente, nonostante le sue ricchissime filosofie, è un mondo ancora in preda alla corruzione e quindi alla povertà. Una corruzione soprattutto dovuta a mancata semplificazione, a mancanza di chiarezza, a superstizione. Dove ci sono troppe verità e troppe risposte non c’è nessuna verità, nessuna risposta. Vorrà pur dire qualcosa che l’Oriente ricco e creativo, per esempio il Giappone e la Corea del Sud, abbia adottato il metodo scientifico occidentale. Non lo ha interpretato o aggiornato al buddismo, no, lo ha semplicemente adottato così com’è. Anche nelle università cinesi gli studenti cominciano finalmente a fare domande, a dubitare dei loro insegnanti, a chiedere prove, prove, prove, a mancare di rispetto all’autorità.

      E devo dire che in queste sessioni di lavoro con Tom, in cui capita più spesso del solito di riflettere sul nostro lavoro e il nostro ruolo di ricercatori, non mi riconosco nell’immagine dello scienziato arrogante e pieno di certezze. Se siamo pieni di qualcosa quelli semmai sono dubbi, ma mi sembra più che altro che non siamo affatto pieni, siamo mezzi vuoti. Abbiamo ancora parecchio posto, per esempio per idee e per metodi nuovi. Siamo gente curiosa, per noi è normale cambiare, fa parte del mestiere. Come credo a tutti, ci piacerebbe ricevere proposte comprensibili, spiegate nei dettagli, con cura e con garbo. Se la società ci chiede di diventare un po’ più yin, abbiamo bisogno di sapere il come e il perché. Siamo abbastanza svegli, possiamo fare la gran parte del cammino da soli, ma dateci qualche indizio per favore, cos’è la scienza yin? In mancanza di qualcosa di concreto, continueremo a interrogarci e a tirare la carretta da soli.

      • mW ha detto:

        @Alessio,
        innanzitutto in bocca al lupo a Tom e John.
        Le tue considerazioni sulla semplicità sono molto interessanti.
        Penso che ritenere vero solamente ciò che possiamo provare sia una posizione ne scientista ne arrogante, ma molto umile.
        Io penso che sia necessario abbinare al metodo scientifico un nucleo di valori secchi e chiari.
        Penso alla vita umana.
        C’è una sola cosa che vale più di una vita umana:due vite umane.
        Si può fare di peggio che trattare gli uomini come numeri:trattarli come aggettivi.
        Gli uomini vanno contati a uno a uno, con la precisione che è dovuta a una cosa importante come la vita umana.

        Il metodo scientifico cerca delle verità che siano valide per tutti, e in questo modo unisce gli uomini.
        Dove invece vi sono molte verità, c’è separazione.
        Mi sembra che il sapere “olistico” semplicemente colga “segni” qua e là, per poi attrubuirvi significati opinabilissimi.

        Anche un famoso scrittore del secolo scorso scriveva “io so ma non ho le prove” e si poneva il problema di non avere prove. Vi è però da dire che le sue analisi e le sue ricerche erano frutto di un lavoro non da poco, e si leggono ancora adesso.

        E’ un post raffazzonato, ma spero dia qualche spunto.

        • Malachia ha detto:

          Si, in bocca al lupo a Tom e John, presumo che Tom e John sono nomi di fantasia (per via della privacy!) e lo stesso vale per la nazionalità, visto che dei post-doc che attualmente sono al PPS nessuno corrisponde a quello del racconto! A proposito, cosa gli ha preparato come cena?

        • Malachia ha detto:

          Mi scusi Dr. Franchini, può ignorare il mio commento precedente: Tom c’è, è stata una mia svista, quindi no privacy. Resta la domanda: cosa gli ha preparato?

        • Gherardo Gentzen ha detto:

          Malachia, sono contento che vogliate verificare tutto quello che dico, siete diventati malfidati eh? Malachia è un nome da gatto se non sbaglio. Vediamo se anche i passeri cominceranno a farsi diffidenti, ma non credo. Magari lo faranno con me, ma non con i veri volponi.

          Comunque: niente privacy, tutto pubblico, tutto verificabile: http://tel.archives-ouvertes.fr/docs/00/50/92/41/PDF/thesis.pdf . A Tom negli anni ho cucinato di tutto, sempre cucina italiana. Soprattutto sto cercando di educarlo al gusto delle verdure amare. Ieri si è beccato un banale controfiletto al burro con insalata, invece venerdì, se trovo la bottarga di muggine da Lafayette, assaggerà finalmente delle linguine come si deve.

      • Max Altana ha detto:

        mi unisco agli auguri per John e Tom.
        Mi rendo conto che sto dicendo una banalità, ma è anche terribilmente vero: di fronte alla sofferenza, specie quella altrui, perdiamo quasi tutta la capacità di essere razionali. Dovresti consigliare al tuo allievo di prendere la decisione sul suo futuro più tardi, a freddo.

      • Giancarlo ha detto:

        Mi associo agli auguri a Tom Gundersen e John (come vedi con perfetto metodo scientifico ho controllato!). Oggi vado anch’io un po’ di corsa ci risentiamo presto.

  11. Camillo ha detto:

    Da:

    Fai clic per accedere a GozziDxrayheatex.pdf

    Can a simple physico-chemical process, like the insertion of deuterium into the Pd lattice, whose energy is : 0.1 eV/cm3, produce X-ray emission or other nuclear products at tenths of keV or some MeV? The answer is: based on the chemistry we know, NO! But the explanation is hart to find anywhere in our current knowledge of physics.

    hart? Oltre alla “current knowledge of physics” ne esiste un ‘altra “not current”? Cavolo, sono bravi questi chimici e fisici di Roma; hanno elaborato una chimica e una fisica “not current”.

    Il copione si ripete stancamente, senza fantasia: la ff avviene con violazione della chimica e della fisica note. Bisogna ricorrere a nuove leggi, a miracoli preparatiani e oltre.
    Ma non è così semplice; accanto a personaggi come questi che si liberano della chimica e delle fisica insegnate, ne trovi altri che vogliono restare a tutti i costi nella scienza collaudata e accettata. A chi dare retta? Ai rivoluzionari o ai conservatori?
    Non sarà più banalmente che hanno avuto difficoltà a scuola nei loro studi di chimica e fisica?
    E’ segnaccio quando uno viene a dirti che sa cose che non sono considerate dalla chimica e dalla fisica convenzionali. In genere viene preso per matto e si spera che non si faccia più vivo. Io ho conosciuto uno che mi ossessionava con certi suoi progetti di bonifica del Sahara. Un altro dice di avere inventato pale eoliche di efficienza doppia rispetto a quelle in uso. Alla larga, non la smettono più.
    Se si entra nei dettagli del lavoro a più mani (ci hanno lavorato in otto!), si resta esterrefatti; per esempio non si capisce perché esista la citazione 9. Serve per fare numero?

    • Max Altana ha detto:

      nel luogo dove lavoro abbiamo tre emettitori di raggi-X.
      L’ultimo che abbiamo acquistato non è in effetti molto più grosso di un e-cat, per dire, ma sono abbastanza sicuro che dentro non avvenga alcun tipo di reazione nucleare. ‘Sti poveri orbitali elettronici fanno miracoli, ma sono proprio fuori moda, non se li caga nessuno.

      • Camillo ha detto:

        Max,

        L’ultimo che abbiamo acquistato non è in effetti molto più grosso di un e-cat, per dire,
        Infatti i raggi X si producono per Bremsstrahlung.
        Esistono delle macchine che producono neutroni non più grandi di un PC desktop, portatili. Vanno meglio degli schiacciasassi di Carpinteri, che rimandano a Fred Flinstones più che all’elegante mondo nucleare.

  12. Camillo ha detto:

    @Sandro

    Ancora Gozzi.

    Fai clic per accedere a GozziDxrayheatex.pdf

    Unfortunately, in these experiments, the measured intensity of the radiation and number of particles is so low that the confidence in the detection statistics is always questioned.
    Despite this, there are a sufficiently large number of high-quality excess heat, particle and radiation measurements that are intriguing,

    Gli otto ricercatori romani si annodano.
    Se la velocità della ff è così elevata da produrre calore, bisogna che misurino flussi elevatissimi di neutroni, gamma, 3He, trizio; se hanno difficoltà a misurare la velocità di produzione delle ceneri della ff, che cosa produce calore secondo loro?
    Inoltre devono decidersi: affermare che “the measured intensity of the radiation and number of particles is so low that […]” è in disaccordo con l’affermazione “There is a sufficiently large number of […] particle and radiation measurements”.
    Per concludere, fare riferimento oggi a un lavoro del 1997 in un campo che si considera in continuo progresso non è di grande utilità. Per esempio Arata ha scritto successivamente che tutti i lavori in “bulk palladium” sono necessariamente destinati a fallimento. Ognuno spara la sua verità.

    I insisted repeatedly that nuclear fusion phenomenon could never happen as long as bulk materials are used. However, it looks strange to me that people have still continued to use “bulk” metals ever since Fleischmann’s first announcement, up to the present.

    Buona giornata

  13. mW ha detto:

    Bisogna dire che il termine “Cavitation chemistry” esiste.
    Questo è un articolo del 1997

    Fai clic per accedere a JACS_07_1997.pdf

    si parla però sempre di chimica, e di energie chimiche, e siamo sempre nell’ambito di fenomeni chimici stimolati da concentrazioni di energia nei fluidi indotte da fenomeni meccanici.
    Franchini, se ho dato una definizione che non và bene mi falci pure.

    • Camillo ha detto:

      mW

      Bisogna dire che il termine “Cavitation chemistry” esiste.

      E’ più che corretto, si tratta solo di termini, ognuno sceglie quello che gli suona meglio. La Sonochemistry è la chimica promossa dagli ultrasuoni che, come si sa, provocano cavitazioni.
      Usare il termine “Cavitation chemistry” o “Sonochemistry” è solo questione di gusti.
      La mia obiezione riguardava il distinguo di Armando, che non ha consistenza:

      Chi glielo spiega che sono un esperto di cavitochimica e non di sonochimica?

      Tra cavitochimica e sonochimica non c’è differenza, entrambe si occupano degli effetti chimici delle cavitazioni.
      Più chiaro ora?

  14. Gherardo Gentzen ha detto:

    mW scrive:

    Il metodo scientifico cerca delle verità che siano valide per tutti, e in questo modo unisce gli uomini.

    Sì, è la realizzazione umana più universale, grazie alla quale si può entrare in un laboratorio che sembra un set di Star Trek per l’estrema varietà di razze, lingue e religioni, e si può essere immediatamente accettati e capiti. Penso che sia difficile capire la portata rivoluzionaria del metodo scientifico se non lo si vive in prima persona. Senz’altro affacciarsi alla finestra con aria meditabonda e visitare la Feltrinelli non basta.

    La cosa che sembra più difficile da far capire (io ormai ho rinunciato) è che il metodo scientifico non prescrive come fare ricerca, ma solo come verificarla e comunicarla. Forse è il nome che inganna, dà l’idea che esista un metodo per cercare, che si possa cercare in modo metodico. Nulla di più falso, l’ispirazione per la ricerca viene da tutto, anche dalla religione. Per me funziona la musica minimalista. Probabilmente non è un caso che i migliori fisici teorici siano ebrei, italiani, greci e russi. La fisica teorica nasce nel casino.

    Il mio primo studente, Alwen, ha fatto con me una tesi con dentro un’invenzione straordinaria, una specie di frattale logico di basilare importanza per tutta la nostra ricerca successiva. Un’invenzione geniale. Alwen è un’indonesiano buddista di razza cinese, che ha studiato a Jakarta e che pratica quotidianamente la meditazione sin da quando era ragazzino, un perfetto figlio dell’Asia. Nulla di più distante dallo stereotipo dello scienziato che tanto fa infuriare i passeri. Per quanto i metodi di indagine di Alwen possano essere stati eccentrici, ha verificato e pubblicato la sua scoperta rigorosamente secondo il metodo. Si è poi sposato una sociologa nepalese, anche lei ricercatrice, e vive a Canberra con un figlioletto, continuando a fare ricerca con grande profitto, libertà e creatività.

    Gli esoterici de noantri invocano l’influenza orientale nella ricerca, e non si sono accorti che è già tra di noi da decenni, ne siamo pervasi. Dopo la seconda guerra mondiale le università anglosassoni si sono riempite di giapponesi e poi di cinesi, in aggiunta agli indiani che c’erano già da prima. Da dieci anni i tedeschi e da poco anche i francesi si stanno a loro volta aprendo al mondo. Molte università occidentali, tra cui la mia, stanno aprendo succursali in Asia o stipulando patti di collaborazione. Lo scambio culturale è ormai fluido, si va in Cina come si va negli USA. Molti italiani invece, come al solito, pensano di aver capito tutto e pateticamente non hanno capito niente. Stanno fermi ad aspettare che Scilipoti finanzi il primo che passa anziché muoversi per creare le opportunità, quelle che hanno qualche chance di attirare i geni anziché le macchiette. Stanno a piangere accarezzando qualche santino e guardandosi l’ombelico e cercando di riempirselo di lacrime.

    • Ale ha detto:

      “Per me funziona la musica minimalista.”

      Autechre?

      • Gherardo Gentzen ha detto:

        Non conosco Autechre, esplorerò. Mi piace molto la musica elettronica, per lavorare apprezzo Recoil. Se non lo conosce, provi ad ascoltare i pezzi intitolati `Electro Blues for Bukka White´ e `Chrome´ (quast’ultima con le parole della grande Nicole Blackman, per l’occasione stanca di amanti scuri).

        Non c’entra niente, ma un quasi capolavoro, buono anche per concentrarsi, è la colonna sonora di Battlestar Galactica, di Bear McCreary, provi `Roslin Escapes´.

        La musica minimalista cui accennavo è quella classica di Steve Reich, Arvo Pärt, Michael Nyman e Philip Glass. Di loro mi piace quasi tutto, specialmente di Reich. Le do qualche puntatore, credo che potrà trovare tutto su Youtube:

        * Steve Reich `Three Movements´ (il primo movimento mi commuove ogni volta);
        * Arvo Pärt `Tabula Rasa´;
        * Philip Glass `Building´;
        * Michael Nyman `The Garden Is Becoming a Robe Room´ (versione per clavicembalo).

        A Michael Nyman avevo mandato una copia stampata a colori (non banale all’epoca) del mio articolo più importante, su cui avevo lavorato cinque anni, l’ultimo dei quali ascoltando quasi solo lui, ma Nyman non si è nemmeno degnato di rispondermi. Avevo usato un suo provvidenziale concerto a Dresda per conquistare alla ricerca un certo studente, Lutz Straßburger. La cosa ha funzionato e Lutz si è addottorato con me e ancora lavoriamo insieme dopo dodici anni, sta anche lui a Parigi.

    • Osservatore Anonimo ha detto:

      Caro Gentzen, il vero problema è che, come si può facilmente verificare, il cosiddetto esoterismo dei frequentatori di 22passi è praticamente la versione McDonald dell’esoterismo “tradizionale”, for lack of a better word. Le loro fonti non sono il Tao Te Ching, Frazer, e nemmeno quel disgraziato di Evola. Macchè, loro argomentano le loro opinioni con video di YouTube, siti internet fatti da gente con la quinta elementare e trattati sulla spiritualità del celeberrimo “ma come, non lo conosci???” Gran Maestro PierGiovanni Pippa Scannagatti, Gran Psicopompo della Chiesa Riformata di Iside per la provincia di Avellino.

      Si offenderanno, lo so, ma la pura e semplice verità è che sono superficiali a trecentosessanta gradi.

    • Giancarlo ha detto:

      Alessio, tanto è inutile, sono cose che sembrano interessare solo a noi. Gli altri ci passano sopra tranquillamente, basta il primo Babbo Natale che promette di essere Babbo Natale e anche le pendenze con la giustizia passano in secondo piano.
      Che dire, è un bel circo equestre.
      Siccome siamo onesti diciamo pure che Carpinteri non ha nulla a che spartire, per quanto ne sappiamo, con la famiglia Fucilla allargata.

    • oca sapiens ha detto:

      @Gherardo
      Forse a Tom dovresti anche parlare del tuo lavoro di debunking, utile e necessario come quello dei netturbini.

      • Gherardo Gentzen ha detto:

        Naturalmente ho raccontato tutto a Tom (e a molti altri) e si è divertito moltissimo.

        Tra l’altro un nostro collega, amico e coautore, Michel Parigot, fa la stessa cosa in Francia, su scala molto più grande della mia. In questo momento ha quattro cause legali in corso ed è stato minacciato di morte diverse volte. Anche lui si diverte molto.

        Io però mi sto un po’ stancando, devo dire.

        • Giancarlo ha detto:

          @Gherardo
          Io però mi sto un po’ stancando, devo dire.

          Perché nessuno ti querela o ti minaccia di morte?

        • Gherardo Gentzen ha detto:

          Giancarlo, è stato divertente, ma non trovi che sia stato come rubare le caramelle ai bambini?

          Vedo quello che fa il mio amico Michel, ed è due ordini di grandezza superiore, ha messo insieme una bella squadra di volontari con varie competenze e punta a bersagli istituzionali a livello di ministri. Ha costretto Chirac a un imbarazzatissimo dietro-front pubblico nel caso della portaerei Clemenceau, per esempio, un caso che è finito su tutte le prime pagine.

        • neutrino ha detto:

          @gherardo

          Ma secondo te Roma e’ stata fatta in un giorno ???

  15. Stefano Calzetti ha detto:

    Gherardo, ho provato a fare una ricerca sommaria sull’iniziativa di Parigot ma non ho trovato ancora niente. Puoi darmi un’indicazione di massima?

    • Gherardo Gentzen ha detto:

      Usi Google con `Clemenceau Parigot´ e `Clemenceau Greenpeace´. Qui trova articoli di Le Monde, Figaro e Libération: http://amiante.eu.org/Autres/Clem/060217presse.html . Michel ha fatto comunque molto di più, quello della Clémenceau è solo un esempio. Se interessa, è un ottimo cuoco, l’altro giorno mi ha fatto un carpaccio di pesce spada e guancia di maiale ai funghi spettacolari.

      • neutrino ha detto:

        @Gherardo
        BASTA !!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

        Sto a dieta, porcaccia la miseria !, e tu continui ad evocare cose sublimi ….

        • Gherardo Gentzen ha detto:

          Scusa, scrivo i dettagli nel caso qualcuno volesse chiedere conferma a Michel.

        • Camillo ha detto:

          @Gherardo

          guancia di maiale ai funghi spettacolari.

          Posso chiederti se conosci il Marasmius oreades? per un emiliano della bassa come me è il miglior fungo da polenta e da ragù. E’ robustissimo, non ci trovi mai un vermetto. Non si trova in commercio, va raccolto da sé, forma cerchi delle streghe.
          Se qualcuno lo conosce mi scriva per favore, fonderemo un club di amatori.

          Ho aperto la tesi di Tom; sono sempre più convinto che le teste di voi matematici hanno una marcia in più. Purtroppo non ci ho capito niente, ma sono rimasto sedotto. Quasi sempre le formule matematiche sono eleganti come opere d’arte.
          Quando usavo LaTeX, mi sono divertito a scrivere le equazioni di Maxwell con caratteri gotici e a godermele solo per l’aspetto grafico; nella forma integrale sono bellissime. Forse non riuscirei più a scriverle, peccato. Bisogna trovare il “packet” giusto, ma mi manca il tempo.
          Tanti auguri ai giovani geniali che segui.
          Buon pomeriggio
          Camillo

        • Gherardo Gentzen ha detto:

          Posso chiederti se conosci il Marasmius oreades?

          No Camillo, sono una schiappa. L’ultima volta che sono andato per funghi è stato nel 1992, nei boschi a sud-est di Heidelberg (vicino all’EMBL). Ho raccolto solo funghi velenosi, un disastro, per fortuna non li ho mangiati.

        • Gherardo Gentzen ha detto:

          Camillo, mi fa veramente molto piacere che tu apprezzi l’aspetto grafico della matematica, perché lo faccio anch’io, sono un po’ maniaco. Le macro LaTeX della tesi di Tom le ho fatte io, e in particolare quelle per disegnare gli atomic flows. Ho cercato di rendere le forme aliene dei comignoli della casa Milà, di Gaudí, che mi avevano colpito moltissimo. Si dovrebbe vedere abbastanza bene a pagina 30 di questo articolo http://www.lmcs-online.org/ojs/viewarticle.php?id=341 (la parte alta della figura). Ho impiegato ore a trovare le proporzioni giuste, ma ne è valsa la pena, perché le figure ben fatte invogliano i ragazzi (e non solo loro) a leggere gli articoli e quindi a fare ricerca con noi.

  16. Gherardo Gentzen ha detto:

    Giancarlo scrive:

    Alessio, tanto è inutile, sono cose che sembrano interessare solo a noi.

    Questa è anche la mia impressione, ma forse ci sbagliamo. La petizione è stata una sorpresa per me, e ancora di più il suo successo.

    Devo precisare meglio di cosa mi sono stancato: soprattutto di ripetere sempre le stesse cose. Che senso ha? È un anno che diciamo cos’è il metodo scientifico ed è un anno che chi avrebbe dovuto capire non ha capito. Ha senso scrivere per chi non sa né leggere né pensare? Peggio ancora: ha senso leggere chi non sa pensare e scrivere? Chi ce lo fa fare?

    Forse bisognerebbe fare una specie di FAQ, facilmente consultabile e riferibile, perlomeno si fa lo sforzo una volta per tutte. Si potrebbe fare con un wiki? Io non sono in grado di metterlo su, ma se qualcuno lo fa poi posso contribuire con testi e idee. È vero però che la struttura a blog permette di interagire, io qui dentro mi sento tra amici anche se non ho mai visto nessuno dal vivo.

    Idea: facciamo un sito specializzato su temi scientifici in odore di bufala, con la struttura e il software (se disponibile) di MathOverflow. In questo modo le risposte autorevoli vengono premiate e rimangono in evidenza, e le domande vengono organizzate per temi. Che ne dite? MathOverflow ha avuto un successo strepitoso.

    Potremmo puntare a rendere la struttura nota e utile ai giornalisti. A me sembrano una categoria cruciale in queste faccende. La maggior parte non sanno che pesci pigliare e finiscono per appoggiare le bufale, credo per semplice mancanza di informazioni attendibili e per l’ovvia abilità dei bufalari a dare ai giornalisti materiale attraente. D’altra parte quei pochi che ci capiscono, come Sylvie, hanno il potere di far vincere una campagna. Allora forse vale la pena fare dei giornalisti il nostro pubblico principale. Ha senso quello che dico, Sylvie?

    A me poi piacerebbe continuare a fare domande in forma pubblica ai protagonisti. Per dire, salta fuori un salvatore dell’umanità? Si becca subito qualche cortese e dettagliata domanda pubblica e si crea un dossier tutto per lui, che lui può commentare. Tutto il materiale viene schedato e commentato, continuamente aggiornato e reso disponibile sia in forma originale sia in forma digerita per il pubblico e la stampa. Una specie di banca dati, Camillo.

    Non so, è solo un’idea. Mi sembrerebbe più produttivo per me fare il volontario per una struttura del genere piuttosto che scrivere per l’ennesima volta che la ricerca da sempre si fa con la fantasia oltre che con il metodo, e che il mondo non è stato ad aspettare l’utile profeta per accorgersene.

    • Giancarlo ha detto:

      Alessio, Camillo e altri,
      non che mi debba giustificare per la mia latitanza che anzi in genere sono piuttosto logorroico, ma in questi giorni sono in pieno cantiere per la ristrutturazione del bagno principale e ho polvere su ogni tasto. Oltre ovviamente a dover tamponare le crisi isteriche di moglie e figli: tutta gente che non ha fatto il militare né giocato a calcio in terza categoria.
      MathOverflow mi coglie impreparato, oggi rimango a casa e mi documento: sono d’accordo a prescindere.
      Sto maturando alcune considerazioni sul comportamento dei fedeli, che ovviamente non sono tutti uguali, e presto le metterò qui sopra. Mi ha sempre colpito, come prima cosa, il rovesciamento del senso comune secondo cui noi che siamo contro lo facciamo perché ci pagano, anche bene mi pare di capire, mentre gli scienziati alternativi (non parlo di Rossi, che fa bene quello che fa, a parte che ci sono dubbi fondati sul gattone) sono lì a recitare la parte dei buoni che operano per il bene e finalmente il progresso vero dell’umanità contro i poteri forti. Che lo facciano, non tutti ma quasi, in un tourbillon di società vere e fantasma, che brevettino a loro favore ricerche pubbliche, che abbiano incarichi in società private non si sa quanto legalmente, è un corollario di nessun interesse: quelli che ne traggono utile, da queste storie, siamo noi. Altrimenti perché lo faremmo? Mi torna in mente quando da universitario tenevo, gratis, assieme ad altri, corsi serali per preparare lavoratori avanti con gli anni, all’esame di terza media. Non poteva essere gratis, ché nessuno lo farebbe a rinunciare al bar la sera per andare in un’aula sorda e grigia: il commento più leggero, dagli studenti che di questi corsi beneficiavano, era che acquisivamo un fantomatico punteggio. Per il paradiso, forse.

      • sandro75k ha detto:

        in terza categoria si gioca a calci… io ho fatto la seconda , me ne intendo! 🙂

        • Giancarlo ha detto:

          Era proprio quello che volevo dire; ci ho giocato a 16 anni. Scuola di vita: occorre picchiare di più dell’avversario. Poi giocare se si può.

        • sandro75k ha detto:

          ci ho giocato pure io a 16 anni, che coincidenza. Ero il più piccolo della squadra. Buscavo in allenamento ed in partita ma solo perchè ero il più educato e fesso!

        • diego ha detto:

          Era proprio quello che volevo dire; ci ho giocato a 16 anni. Scuola di vita: occorre picchiare di più dell’avversario. Poi giocare se si può

          Mai provato il rugby? Lo stile è completamente differente si può picchiare ma con le regole e ci si fa meno male perché il colpo te lo aspetti e sei preparato, invece nel calcio si insegna a picchiare anche se non si dovrebbe, e si guadagna rispetto se lo si fa senza farsi scoprire, praticamente la metafora dell’Italia e degli italiani.

    • Marco DL ha detto:

      Sono d’accordo.
      Ci sono informazioni/considerazioni importantissime che si stanno perdendo in un mare di commenti.
      Potremmo anche chiedere di contribuire (con le schede di sintesi) ad alimentare un sito specializzato come quello di Attivissimo.
      http://attivissimo.blogspot.it/

      • Camillo ha detto:

        Marco,

        Ogni tanto mi piace scorrere il blog da quando è nato dietro suggerimento della mia amica Fara di Maio del CICAP, che saluto con affetto e gratitudine.
        Anch’io sono convinto che il blog contiene molto materiale di qualità che potrebbe essere sfruttato, ma per ora c’è da seguire il caso Carpinteri e Celani e quindi non si può fare niente… a meno che non ci sia un volontario disposto a tutto.
        Buon pomeriggio
        Camillo

    • oca sapiens ha detto:

      @Stefano Calzetti
      M. Parigot è quello di Jussieu, un mito nazionale.

      @Gherardo
      Certo che ha senso! Una volta pensavo che avrebbe dovuto esserci un pronto soccorso antibufale sul sito di ogni istituto – come alla NOAA. Ne ho parlato in giro, tutti mi hanno detto ah sì, forse, in realtà no.

      Hai in mente un sito rivolto a giornalisti e ai loro capiredattori, ma anche ai blogger, immagino. Il Parco delle bufale a Oggi Scienza era partito così, volevo metterci ogni tanto i post di chi fa già debunking in proprio, ma non sono quasi mai a sé stanti e serviva un editing pesante. Il Parco vi è aperto, of course.

      Dossier sull’ultimo salvatore senz’altro. Sulle domande ho parecchi dubbi. Senza l’appello, credo che Carpinteri non avrebbe risposto.

      Il software di MathOverflow è di Stack O. e bisogna stare sul loro server, no? Forse si può fare in OSQA? Però un blog facilita la conversazione e i contributi inattesi – come qui. Ce ne sono altri, sull’evoluzione, sul clima ecc. Bisognerebbe fare un censimento, more data! e rifletterci partendo da quello, forse.

      • Gherardo Gentzen ha detto:

        Sylvie, a me sembra che serva un’iniziativa permanente di controllo sulle bufale scientifiche. Il Cicap non sembra interessato, occorre qualcos’altro.

        Direi che il modello StackOverflow/MathOverflow coniughi facilità di accesso alle informazioni e autorevolezza. Mi sembra un modello complementare ai blog. Si può immaginare che le segnalazioni e bozze di testi appaiano prima sui blog, ma poi serve una struttura in cui l’informazione generata possa essere raccolta, resa facilmente accessibile e anche validata. Senz’altro occorre mettere insieme un comitato scientifico di garanti che tenga d’occhio il tutto e intervenga in caso di dispute.

        Devo dire che mi sembri la persona ideale per guidare uno sforzo in tal senso, per tanti ovvi motivi. Se deciderai di fare qualcosa ti seguirò e cercherò di aiutarti per quel che posso, con molto entusiasmo.

        • oca sapiens ha detto:

          @Gherardo
          Sono d’accordo per MathO, l’OSQA è uguale, però gratis e ospitabile da qualunque server (qualcuno controlli, please – sono negata) .

          Grazie, ma ideale proprio no, sono disordinata, smemorata e con l’attention span di una drosofila. Un po’ di com. scientifico ce l’ho. Devo censire le fonti sia di bufale che di anti-bufale per capire chi ci manca. Sarà il compito delle vacanze.

          Sai cos’è successo a sciencemediawatch.co.uk ?

        • Gherardo Gentzen ha detto:

          Sai cos’è successo a sciencemediawatch.co.uk ?

          Nulla saccio.

          Ho capito bene che organizzerai qualcosa, Sylvie?

  17. mW ha detto:

    @Camillo
    “Tra cavitochimica e sonochimica non c’è differenza, entrambe si occupano degli effetti chimici delle cavitazioni.”
    Vero, nel famoso articolo sugli ultrasuoni in chimica su SCIENTIFIC AMERICAN February 1989

    Fai clic per accedere a sciamer8980.pdf

    la parola cavitazione ricorre tante volte.
    La sonochimimica, senza cavitazione, non esiste.
    mW

  18. John Doe ha detto:

    @Franchini, mW
    “Tra cavitochimica e sonochimica non c’è differenza, entrambe si occupano degli effetti chimici delle cavitazioni.” … “Usare il termine “Cavitation chemistry” o “Sonochemistry” è solo questione di gusti.” … “La sonochimica, senza cavitazione, non esiste”.

    Mi meraviglia che in questo consesso che pullula di cultura scientifica e di conoscenze logico-matematiche nessuno faccia notare che questo genere di affermazioni mostrano la non conoscenza di un concetto basilare che è la differenza tra condizione necessaria ma non sufficiente e condizione necessaria e sufficiente.

    • Camillo ha detto:

      Non è complicato:
      la sonochimica descrive gli effetti chimici della cavitazione. Senza la cavitazione la sonochimica non esisterebbe.
      Non mi sembra complicato. Sonochimica e cavitochimica sono rigorosamente la stessa cosa. La sola differenza sta nel fatto che pochi usano il termine cavitochimica.
      Questo scrivo per evitare che qualcuno considerasse la cavitochimica una sezione della sonochimica. Senza cavitazione gli effetti chimici dell’energia sonora sarebbero poco cosa.
      Non ci torno sopra, chi ha capito bene, chi non ce la fa pazienza.

    • mW ha detto:

      @John Doe,
      visto che da lei ho solo da imparare, mi spieghi pure.
      Son qui che aspetto.

      C’è chi mi disprezza perchè uso un nick.
      Forse dovrei usarne molti come certa gente.

  19. Giordano Bruno ha detto:

    @Franchini Camillo ecc ecc……..
    http://www.ni.com/
    Pensate anche con loro di usare la stessa ironia e lo stesso metodo che avete utilizzato con tutti i ricercatori e le persone che si stanno occupando di questo settore di ricerca?
    Alessio Guglielmi dice
    È un anno che diciamo cos’è il metodo scientifico ed è un anno che chi avrebbe dovuto capire non ha capito.
    Evidentemente anche NI non ha capito.
    Ai vari “debunker” che amabilmente frequentano questo blog suggerisco prudenza
    perchè con certe realtà non si scherza!!!!!!!
    Quick Facts
    • Founded: 1976
    • 2011 Revenue: $1.04 billion
    • Global Operations: Offices in more than 40 countries
    • Employee Count: Approximately 6,300 employees
    • Customer Base: 35,000+ companies served annually
    • Diversity: No industry comprises more than 15% of revenue
    • Learn more about NI – Download our Company Brochure

    @neutrino
    Visto che si è causalmente imbattuto in questo sito di erboristeria , le consiglio già che c’è ,di documentarsi sulle straordinarie qualità del Cardo Mariano nel caso si manifestassero sintomi che rendano utile il suo utilizzo
    Ah…….dimenticavo si dice che le oche ne siano ghiotte
    Fac ut valeas

    • Camillo ha detto:

      Giordano Bruno

      Ai vari “debunker” che amabilmente frequentano questo blog suggerisco prudenza

      Le risulta che NI si occupi di ff? Per quello che ricordo mi sembrano solo dei venditori.

    • Giancarlo ha detto:

      Scusi non ho capito una cosa, tutti i 35.000 e passa clienti NI fanno LENR?

    • Osservatore Anonimo ha detto:

      io non ho capito se lei è un genio della commedia o se è un grullo DOC

      • Giancarlo ha detto:

        Non si capiscono proprio i loro meccanismi mentali. Qualcuno invita NI a una conferenza in un luogo prestigioso, tutta pubblicità gratis: secondo loro NI doveva dire no grazie noi non ci mischiamo con i FF anzi ci rifiutiamo di vendere loro i nostri prodotti.
        Comunque io personalmente ho cambiato atteggiamento mentale: sono contento di tutte queste iniziative clamorose, quando l’ecat fallirà si porterà appresso tutti i FF e grazie a Dio non ne sentiremo più parlare.

        • Osservatore Anonimo ha detto:

          Non si illuda. Quando l’ecat fallirà. chi ci vuole credere invocherà il complotto delle multinazionali del petrolio e del granoturco transgenico, AR verrà assunto in Cielo e diventerà Martire della causa, magari in qualche paradiso tropicale che non conceda l’estradizione.

      • Gherardo Gentzen ha detto:

        Secondo me Giordano Bruno è un grullo DOC perché pensa che non si possa scherzare con la potenza industriale. Quelli che prendono sul serio la `potenza´ privilegiano la forza sull’intelligenza, quindi sono grulli.

        • FermiGas ha detto:

          <>

          Alla fine, quindi, è questione di “credere”, ovvero è una specie di religione? Totemismo FF? Magari i cui totem sono i varii tipi di celle?

    • oca sapiens ha detto:

      @Marco DL
      Ho notato questo sulla home page dell’azienda
      “Ultime Notizie – 15.05.2010 – EnerGaya sta pianificando ora il lavoro per il 2011: i terreni da portare a cantierabilità nei prossimi mesi e che beneficeranno degli incentivi statali del prossimo anno…”
      e che la persona da contattare si descrive su facebook come “studente”.

      • mW ha detto:

        @OCA
        faccio presente che se si tratta di terreni agricoli, da quest’anno non godono più di alcun incentivo. Il che per vari motivi è un peccato, ma è così.

    • neutrino ha detto:

      Mio caro Giordano bruno,
      non si preoccupi il mio fegato sta benissimo …
      Trovo solo un poco triste che il Francesco Celani, che conosco personalmente da almeno 25 anni e che stimo come fisico, si sia ridotto a far da comparsa consapevole in una commedia dell’assurdo di basso livello.
      Stai bene e la prego usi un altro nick, perché quelli collusi con il potere siete voi.

    • Gherardo Gentzen ha detto:

      Giordano Bruno scrive:

      http://www.ni.com/
      Pensate anche con loro di usare la stessa ironia e lo stesso metodo che avete utilizzato con tutti i ricercatori e le persone che si stanno occupando di questo settore di ricerca?

      Sono d’accordo con le risposte degli altri, aggiungo:

      L’ironia fa bene a tutti e nessuno ci può vietare di farne su National Instruments se farà qualcosa di buffo, ma di certo non mi verrebbe in mente di sindacare quel che fa un privato, che non è tenuto ad adottare il metodo scientifico. Nei limiti della legge i privati possono fare quello che vogliono. Come ho già detto io considero mio dovere criticare i colleghi accademici che deviano dal metodo scientifico, niente di meno e niente di più.

      Se poi lei crede che io mi faccia intimidire da un’azienda da un miliardo si sbaglia. Se sapessi che fa qualcosa di illegale la denuncerei senza esitare. Ascoltare Scilipoti e Carpinteri non mi sembra illegale, forse vogliono semplicemente farsi due risate anche quelli di National Instruments.

  20. Marco DL ha detto:

    Avete notato che per errore Rossi ha rivelato (e poi cancellato) la società che ha comprato i diritti di esclusiva per l’e-cat in italia?
    Si tratta di http://www.energaya.it/
    Li conoscete?
    Devono proprio avere un istinto infallibile per il business!
    Speriamo che ora non saltino fuori altre società a reclamare lo stesso diritto.

  21. Gherardo Gentzen ha detto:

    Osservatore Anonimo scrive:

    il vero problema è che, come si può facilmente verificare, il cosiddetto esoterismo dei frequentatori di 22passi è praticamente la versione McDonald dell’esoterismo “tradizionale”

    È vero, i 22 passeri seguono un esoterismo trash, che ha dietro dei desideri ma non la cultura che potrebbe dar loro una forma. Se ci fosse solo questo, per noi non ci sarebbe alcun ruolo, infatti è del tutto irrealistico acculturare i passeri. Però qui c’è un problema in più: dietro gli utili volatili non ci sarà Evola, ma ci sono Levi, Srivastava, Celani, Cardone e altri, cioè ricercatori e tecnico dello stato che hanno trovato il modo di far cinguettare i passeri secondo le loro presunte convenienze (dico presunte perché non hanno ovviamente tenuto conto dell’implacabile sfiga passerina).

  22. John Doe ha detto:

    @Franchini
    “La sonochimica descrive gli effetti chimici della cavitazione. Senza la cavitazione la sonochimica non esisterebbe.”

    Corretto. Che tradotto in termini logici significherebbe, condizione necessaria affinché esista la sonochimica è che esista la cavitazione.
    Ma questo non implica l’ulteriore passaggio (il)logico di Franchini:
    “Non mi sembra complicato. Sonochimica e cavitochimica sono rigorosamente la stessa cosa.

    Infatti non dovrebbe essere complicato capire che invece questa affermazione non può derivare da quella precedente poiché di certo la sonochimica non può esistere senza la cavitochimica (condizione necessaria) ma la cavitochimica può esistere senza la sonochimica visto che l’implosione di bolle può essere indotta da altri fenomeni diversi dalle onde sonore (condizione non sufficiente).
    A rigor di logica (matematica) ma anche molto più semplicemente con un po’ logica spicciola, quindi, non si può affermare che la sonochimica e la cavitochimica sono la stessa cosa (condizione necessaria e sufficiente) ma si può affermare solo l’esatto contrario di quello che ulteriormente dice Franchini:
    “Questo scrivo per evitare che qualcuno considerasse la cavitochimica una sezione della sonochimica.”

    Infatti la cavitochimica non è una sezione della sonochimica ma é la sonochimica che è una sezione della cavitochimica.
    Molto semplice.

    • mW ha detto:

      @John Doe,
      la cito:
      (1)…ma si può affermare solo l’ESATTO CONTRARIO di quello che (2) ulteriormente dice Franchini:

      (2)“Questo scrivo per EVITARE che qualcuno considerasse la cavitochimica una sezione della sonochimica.”…

      (3) Infatti la cavitochimica non è una sezione della sonochimica ma é la sonochimica che è una sezione della cavitochimica.
      Molto semplice.”

      Scusi, ma per me non è mica tanto semplice che la (3) sia il contrario della (2).
      Chiedo lumi.

    • Camillo ha detto:

      @John Doe

      Infatti la cavitochimica non è una sezione della sonochimica ma é la sonochimica che è una sezione della cavitochimica.

      E’ un argomento fasullo, su cui è da perditempo insistere, d’accordo. Però:
      la sonochimica è un termine più generale di cavitochimica. Supponiamo che un sonotrodo lavori a 18 kHz e favorisca qualche processo chimico, tipo l’invecchiamento della grappa. Qui non c’è cavitochimica. Salgo a 20 kHz e entro nella cavitochimica, pur restando nella sonochimica, che significa semplicemente chimica condizionata da vibrazioni acustiche. La sonochimica è il termine generale; la cavitochimica è sonochimica sopra 20 kHz.
      Ma perchè vi interessate di chimica se non siete chimici, a cominciare da Armando? E’ una nuova passione a supporto della ff?

  23. gian ha detto:

    @Camillo
    Bisogna trovare il “packet” giusto, ma mi manca il tempo.
    LaTeX per caratteri gotici: basta usare il package “yfonts”, che si trova qui
    http://www.ctan.org/tex-archive/macros/latex/contrib/yfonts/
    Poi il solito comando (beh… “solito” per utente LaTeX, non linciatemi!):
    \usepackage{yfonts}
    \usepackage[T1]{fontenc}

    \gothfamily

  24. Giancarlo ha detto:

    Volevo segnalare all’Onorevole Scilipoti che la nota Sara Tommasi avrebbe dichiarato di essere stata costretta a girare scene hard nel suo recente film porno da extra-terrestri che le avrebbero impiantato un chip sottocutaneo (notizia fresca dal Corriere della Sera di oggi).
    Il fatto non mi appare meno verosimile di altri cui l’Onorevole ha dato il suo sostegno. Per cui si protrebbe procedere per similitudine con una interrogazione parlamentare e un eventuale Convegno da organizzarsi nella Sala dei Divani a Montecitorio.
    Poi mi sto ingegnando anch’io nella costruzione di microchip analogo con firmware modificato.
    Ormai lo sguardo vispo e penetrante non mi basta più.

    • Osservatore Anonimo ha detto:

      I nostri due Mario vanno alla grande. Mi sento positivo. Sogno un 2013 senza scilipotii vari in parlamento.

      • Camillo ha detto:

        Ha notato che Scilipoti ha uno sguardo da Scilipoti? Il Carpa, Scilipoti, De Gregorio… che Lombroso avesse ragione? Del resto anche per i cristiani il viso è lo specchio dell’anima.

        • Gherardo Gentzen ha detto:

          Forse non c’entra Lombroso, sono stati tutti scelti dagli extraterrestri e finiranno a fare un film porno con Topolone.

    • gian ha detto:

      Poi mi sto ingegnando anch’io nella costruzione di microchip analogo con firmware modificato.
      Sì, ma che sia un firmware che inverte l’input con l’output (cit. Gentzen, 2012), altrimenti che ce ne facciamo?

  25. Giordano Bruno ha detto:

    @Giancarlo
    Vorrei segnalare che oltre all’Onorevole Scilipoti e all’Onorevole Zamparutti anche altre rispettabili personalità politiche si sono interessate “alle eresie scientifiche” di personaggi legati agli studi sulla “Fusione Fredda”
    Ha qualche scoop da proporci sul Senatore Marcello Pera ex Presidente Del Senato Della Repubblica Italiana
    http://www.bibliopolis.it/lez.html
    Fac ut valeas

    • Max Altana ha detto:

      ah, Marcello Pera, il filosofo noto alle cronache scientifiche per essere un parlamentare ultracattolico anti-evoluzionista. Questa connection cattolicesimo-pseudoscienza non smette mai di darci grandi soddisfazioni.
      Questa è ghiottissima pappa per l’oca Sylvie, senza dubbio.

      Però scusi, lei che è stato messo al rogo, non dovrebbe diffidare di certa gente?

    • Livio Varalta ha detto:

      @Giordano Bruno
      http://www.bibliopolis.it/lez.html
      …omissis…
      L’intervento di Carlo Rubbia, che chiuse il ciclo di lezioni, sarà pubblicato in seguito.

      Dove posso trovare l’intervento di Carlo Rubbia?

    • Giancarlo ha detto:

      @Giordano Bruno
      Personalmente non ho nessuno scoop sull’ex-presidente del Senato, anche se non mi sta particolarmente simpatico e non mi piacciono i richiami alla fede religiosa per la riscoperta delle radici comuni delle nazioni nel XXI secolo. Poi sentire definire il relativismo un morbo, francamente mi fa venire i brividi. Sa, io non penso affatto che esista una verità assoluta e tanto meno che la scienza debba mirare a svelarla. La scienza è cieca e procede esattamente come l’evoluzione della specie, lasciando sopravvivere le teorie più adatte a rappresentare la realtà. Badi bene alla parola “rappresentare”. Comunque ognuno ha le sue opinioni personali, ovvio.
      Dopodiché, avendo passato buona parte della mia vita in laboratorio o alla scrivania a progettare esperimenti (faccia attenzione alla parola “progettare”, perché lì è l’essenza del metodo scientifico) ho da tempo superato il principio di autorità per ciò che concerne la fisica (al massimo ho “fiducia” in qualcuno) e non mi impressiona che il nostro Senatore si sia interessato di FF. Ne sa sicuramente meno di me. Forse anche lui, come quasi tutti, confonde l’osservazione sperimentale col metodo scientifico.
      Già che è qui, provo a trascinarLa sul terreno scientifico a me più congeniale. Anche a Lei, mi pare visto che qualche commento fa si è lanciato sull’argomento delle implicazioni logiche e delle condizioni.

      In un mondo in cui la non linearità la fa da padrone, qual è la probabilità che l’andamento pressione-tempo nella cella di Arata sia lineare come descritto nel brevetto summenzionato e come trovato da Celani nella sua replica? Non le pare tutto ciò molto strano e tale da sollevare dubbi, anche in considerazione che l’autore stesso riporta una formula logaritmica? Non è che il diagramma è inventato di sana pianta?
      Perché i fusionisti freddi fanno molto raramente quella che si chiama analisi critica dei risultati a valle di un esperimento? Le risulta che ci sia qualcuno che dica penso di aver visto dei neutroni ma potrebbe invece essere che…?
      Ha mai letto Quine?

      Come mai si lascia affascinare da persone che non sanno mettere quattro parole di seguito in fila e si fanno scrivere i discorsi da ghost writer? Lo sa che io l’ho fatto (il ghost writer) abbastanza a lungo per uno di quelli che parlavano in TV di telecomunicazioni? Pensi, che mi avevano persino indicato come sottosegretario nel governo tecnico Maccanico, che poi non si fece e fu sostituito dal governo Dini. A Roccasecca ancora se lo ricordano, mio padre aveva già sparso la notizia: campo di rendita per una cosa solo raccontata.

    • tia ha detto:

      Hai dimenticato Giulietto Chiesa, se c’è lui è garanzia che qualsiasi argomento (pseudo)scinetifico trattato sia una ca**ata

      • Max Altana ha detto:

        il che dimostra che il cretinismo si distribuisce con una elegantissima curva a campana in maniera assolutamente bipartisan.

  26. Giancarlo ha detto:

    @GB
    Ho una risposta ultra lunga in moderazione (ore 12:27; Camillo non si fida di me). Se ha pazienza la leggerà.

  27. Giancarlo ha detto:

    @Giordano Bruno
    Penso che Lei sappia sicuramente che l’editrice Bibliopolis di cui ci ha fornito il link pubblica un paio di libri di Roberto Germano che sarà da Scilipoti lunedì.
    Aqua. L’acqua elettromagnetica e le sue mirabolanti avventure
    Fusione fredda – moderna storia d’ inquisizione e d’alchimia,

    Dic, duc, fac, fer.

  28. Giordano Bruno ha detto:

    Austin, Texas based National Instruments holds and Annual NIWeek event which features a plethora of presentations, workshops and training sessions. This year’s event is going to feature a presentation on LENR from Akito Takahashi, Senior Adviser at Technova Inc. in Japan.Takahashi is a retired professor from Osaka University and has been involved in research in the hot and cold fusion fields for many years.

    NI was for a time involved in providing consulting to Andrea Rossi, and although the relationship never became permanent, it looks like NI is maintaining an interest in the LENR field.

    Below are details about the session which are found in the catalog for the week.

    http://secure.niweek.com/2012/scheduler/public.jsp

    NI WEEK 2012 TS9240 Technical Session 8/8/12 (Wednesday 8th) 3:30 PM – 4:00 PM Ballroom E

    Status of CMNS/CF/LENR Research at Kobe-Technova

    Title: Status of CMNS/CF/LENR Research at Kobe-Technova

    Length: 30 Minute
    Technical Level: Introductory
    Abstract: The Kobe-Technova team has worked to elucidate the underlying physics of anomalous heat evolution effects in deuterium (D) and protium (H) gas-loaded nano-metal-compound systems. Basic tools are the twin D(H) gas-loading equipment and the supporting theoretical modeling by the TSC multibody fusion theory. Using various Pd-based and Ni-based nanofabricated samples, the team has reproducibly observed anomalous heat effects with isotopic differences using time-dependent (dynamic) data of thermal-power evolutions, D(H)/metal-atom loading ratios, and their temperature dependence (for Ni-based cases).
    NIWeek Speaker: Akito Takahashi
    Senior Adviser
    Technova Inc.

  29. Camillo ha detto:

    @Diego

    un precisino come lei che scrive certe cose? Si sta rammollendo?

    Non posso passare il suo commento. Non riesce proprio a mantenersi nei gangheri. Appena avrà qualcosa di interessante da comunicarci la passerò. Ci provi, rifletta, studi.

  30. Giancarlo ha detto:

    @sandro75k
    Nell’intento di fare cosa gradita a tutti quelli che si smarriscono un po’ parlando di interazioni nucleari, ho compilato il seguente documento.
    Sono gradite osservazioni in modo da poter correggere i numerosi errori o imprecisioni che saranno sicuramente presenti.
    https://dl.dropbox.com/u/66642475/Leggi%20di%20conservazione%20nelle%20reazioni%20nucleari.docx
    Se qualcuno in un lavoro/esperimento dice di violare uno dei principi di conservazione riportati, deve avere una bella teoria a supporto, visto che ci sono milioni di esperimenti che invece li rispettano. Certo ci può sempre essere l’oscillazione neutrinica, ma va misurata e giustificata.

    • sandro75k ha detto:

      grazie mille per il regalo… lo salvo subito!

    • tia ha detto:

      Ma va la, qui ormai si alimenta un macbook con un po’ di PZT sulla tastiera e stai a perder tempo su queste cose!

      • Giancarlo ha detto:

        La colpa è nostra che li facciamo proseguire negli studi, andrebbero stroncati da piccoli. Tanto se sono dei novelli einstein disadattati la strada se la trovano lo stesso, non si recherebbe danno alla società.
        Ma il problema vero è che c’è sempre qualcuno più ignorante di loro che li sta a sentire, o qualcuno più furbo che trae giovamento dalle loro stupidaggini, ad esempio in termini di notorietà politica.

  31. Giancarlo ha detto:

    Nuovo quiz, senza parole e di cui non verrà data spiegazione.
    (TZ=TZB=HJ=AS=GB)

  32. Giancarlo ha detto:

    Ma il lavoro di Carpinteri?

  33. Giancarlo ha detto:

    So che di Rossi in quanto tale non ce ne frega nulla, ci interessa solo UniBo ma devo riconoscere che è geniale:
    Dear Andy H.:
    I cannot post updates of the work in progress regarding the certifications, it is under NDA. We will give information when the certification will have been granted.

    Ho capito bene? l’ente certificatore per rilasciargli la certificazione gli ha fatto firmare un NDA.

    • Camillo ha detto:

      Per forza, sanno di avere di fronte materiale che scotta 🙂 . Qualcuno crede davvero che l’ente certificatore abbia questi riguardi?

  34. Giovanni Piuma ha detto:

    Vorrei far notare che io, diplomato al classico con voto medio,
    tutte le volte che bevo acqua penso al ciclo dell’acqua.
    Spero di non aver offeso nessuno.
    Saluti.

  35. Pingback: Divina concorrenza » Ocasapiens - Blog - Repubblica.it

  36. Camillo ha detto:

    @Gherardo Gentzen

    Camillo, mi fa veramente molto piacere che tu apprezzi l’aspetto grafico della matematica, perché lo faccio anch’io, sono un po’ maniaco.

    La settimana scorsa Martin Bier e io siamo andati alla mostra di Palazzo Blu a Pisa intitolata “Storie dell’altro mondo” dedicata all’astrofisica. Tra gli altri oggetti esposti, c’erano libri di Cartesio, Newton, Brahe, per indicare solo i maggiori. Siamo rimasti impressionati a vedere come la qualità della stampa fosse elevata anche in tempi relativamente lontani. Disegni minuscoli perfetti, formule matematiche scritte con grandissima eleganza, con spaziature e caratteri moderni; tabelle perfettamente strutturate. Se si pensa al lavoro che sta dietro a quelle opere, non solo da parte degli Autori, ma anche dei tipografi e degli artigiani che hanno fabbricato la carta e “costruito” i libri c’era da commuoversi… e di fatto ci siamo un poco commossi. Un bel libro è un esempio di arte applicata. Ci sono libri della Wiener Werkstaette che sono esposti come opere d’arte.
    Speriamo che tutti i giovani che segui con tanta passione abbiano successo e siano felici nella vita.
    Buon fine settimana
    Camillo

  37. Giancarlo ha detto:

    Siccome Daniele è in vacanza e per 15 giorni ci mancherà molto, confesso di essere “addicted”, ne approfitto per postare un problema di ammissione alla Scuola Normale, aa 2007-08 n. 1.
    In rete non ho trovato soluzioni ufficiali, quelle che si trovano mi appaiono bislacche assai.

    Un turista parte per un viaggio di 800km in autostrada; alla partenza ha fatto il pieno di carburante, e con il pieno ha un’autonomia di 200km; ma, a causa di uno sciopero, i distributori di benzina hanno una probabilità del 50% di essere chiusi; lungo l’autostrada il turista troverà un
    distributore ogni 100km, e, se il distributore sarà aperto, ogni volta farà il pieno. Che probabilità ha il turista di arrivare a destinazione? (Nota: per “probabilità” si intende il rapporto fra il numero dei casi favorevoli e il numero totale dei casi)

    Il testo non è chiarissimo per la destinazione: occorre arrivare all’ultimo distributore o 100 metri più in là? Comunque questo influisce sul risultato numerico, non sul metodo. Non ho trovato il numero finale perché è noiosissimo farlo come ho pensato io; sto cercando una soluzione chiusa pure per l’ultima parte.

    Questo mi darà l’occasione per un commento generale sui siti internet “scientifici” almeno nell’intenzione dei gestori.

    • sandro75k ha detto:

      Giancarlo. Sono troppo arrugginito per rispondere dignitosamente. Mi sembra che i distributori siano 7 lungo la linea del percorso dando per scontato che la meta al km 800 si possa arrivare anche con l’ultima goccia di benzina. Io nel mio cervello non ricordando una sola formula di statistica eccetto quella fondamentale che hai citato. Semplificherei il problema immaginando di avere un sacchetto con 7 palline bianche (distributori aperti) e 7 palline nere (distributori chiusi). Devo estrarre a sorte 7 palline sperando che non mi capitino 2 o più nere consecutivamente. Se non ho indovinato neppure questa premessa mi fermo ed evito di fare ulteriori brutte figure…

      • sandro75k ha detto:

        …mi scuso subito… non può essere così… nel mio caso le probabilità aumentano e diminuiscono a seconda del caso precedente ed invece sono indipendenti come dice Maxwell

        • sandro75k ha detto:

          ed allora è come fare testa o croce dove testa è aperto e croce è chiuso sperando che non mi capitino 2 croci di fila… scuserete l’approccio casalingo…

        • sandro75k ha detto:

          ad ogni modo, i casi possibili inteso come numero di combinazioni credo siano 2^7 ma non saprei come calcolare quelli favorevoli se non ” a mano”… sto cucinado e non avrei il tempo. Se i distributori fossero soltanto 3 direi che 8 sono i casi possibili e 3 quelli sfavorevoli = 3/8 di possibilità di rimane a piedi ovvero i 5/8 di farcela…

        • sandro75k ha detto:

          @Camillo
          ho un commento in moderazione… grazie e scusa il disturbo

    • Mario Massa ha detto:

      In calcolo probabilistico sono molto scarso ma ci provo. Direi che la probabilità di trovare due distributori chiusi consecutivi e 1/4. Essendoci 7 distributori lungo la strada questa evenienza negativa si può presentare 6 volte. Ne seguirebbe che la probabilità di arrivare in fondo è P = (1-1/4)^6 = 17.8%

    • tia ha detto:

      A nasi mi pare difficile porlo formalmente come problema probabilistico. Alla fine sono 2^7 casi, di cui molti si possono escludere al volo e l ultima frase del problema mi fa pensare chebsia qywsta la soluzione aspettata.

    • Gherardo Gentzen ha detto:

      Direi che basta arrivare all’ultimo distributore al chilometro 800, per cui è irrilevante se è aperto o chiuso, contano solo i primi sette distributori, a partire dal chilometro 100. Si può rappresentare il loro stato con una successione binaria, per cui per esempio 1011000 vuol dire che sono aperti i distributori ai chilometri 100, 300 e 400 e gli altri sono chiusi. Ci sono quindi 2^7 = 128 casi.

      Basta contare i casi sfavorevoli, cioè gli stati per cui almeno due distributori consecutivi sono chiusi: questi sono tutti e soli i casi in cui il turista non arriva a destinazione. Faccio il conto in due modi.

      Primo modo. Imposto una ricorsione e risolvo il caso generale con n distributori, indicando con C(n) il numero di casi in cui due distributori successivi sono chiusi, o, alternativamente, il numero di successioni di 0 e 1 contenenti due zeri consecutivi. Considero tre casi diversi:

      1) Primi due distributori chiusi (00): 2^(n-2) possibilità.

      2) Primo chiuso secondo aperto (01): C(n-2) possibilità.

      3) Primo aperto (1): C(n-1) possibilità.

      La ricorsione quindi è

      C(n) = C(n-1) + C(n-2) + 2^(n-2) , C(0) = 0 , C(1) =(0) .

      La ricorsione si può risolvere in forma chiusa ma è complicato, per fare il nostro conto va bene anche così:

      C(7) = C(6) + C(5) + 32
      = 2*C(5) + C(4) + 32 + 16
      = 3*C(4) + 2*C(3) + 48 + 16
      = 5*C(3) + 3*C(2) + 64 + 12
      = 8*C(2) + 5*C(1) + 76 + 10
      = 8*C(1) + 8*C(0) + 86 + 8
      = 94 .

      Secondo modo. I casi sfavorevoli sono questi, ordinati per l’ordine naturale delle successioni binarie, dove ho messo * per indicare un distributore il cui stato è irrilevante e l’ordine è quello naturale binario:

      00***** 32
      0100*** 8
      010100* 2
      0101100 1
      01100** 4
      0110100 1
      011100* 2
      0111100 1

      100**** 16
      10100** 4
      1010100 1
      101100* 2
      1011100 1

      1100*** 8
      110100* 2
      1101100 1

      11100** 4
      1110100 1

      111100* 2

      1111100 1

      (Notare le relazioni tra gruppi e all’interno dei gruppi, che danno una verifica interna del conto.) Il totale dei casi sfavorevoli è sempre 94.

      Quindi la probabilità di arrivare è (128 – 94)/128 = 34/128 = 17/64.

      • Giancarlo ha detto:

        Questa è la soluzione per 7 distributori ed è esatta. Per 8 (debbo proseguire per altri 100 metri, come l’ho interpretato io) viene 55/256. 34 e 55 sono numeri di Fibonacci, sotto ovviamente c’è una potenza di 2.

  38. Maxwell ha detto:

    Se la probabilità di essere chiuso per ciascun distributore è del 50% ed è una probabilità indipendente dagli altri distributori, direi che il risultato è del tipo:
    (1/2)^3+4*(1/2)^4+…+(1/2)^7

    • Maxwell ha detto:

      Le probabilità calcolate per il problema dato:

      con Tre distributori aperti = 2,485%
      con Quattro distributori aperti = 12,427%
      con Cinque distributori aperti = 9,320%
      con Sei distributori aperti = 2,175%
      con Sette distributori aperti = 0,155%

      Complessivamente vale il 26,562%

  39. Mario Massa ha detto:

    Ho letto il link al brevetto US5647970 di Arata,
    Non sono un esperto in elettrochimica, per cui non do giudizi sull’attendibilità di ciò che si asserisce, ma mi pare che il brevetto sia molto chiaro, anche se contiene qualche errore grafico (il simbolo di generatore di corrente alternata usato per un generatore di corrente continua e una polarità scambiata in fig 3) e di traduzione (comprensibile dato che Arata è giapponese) e manchi di alcune informazioni.

    Il principio di funzionamento mi pare chiaro (il chè non vuol dire verosimile né tantomeno sfruttabile): si tratterebbe di compressione a spese di un campo elettrico di un gas che, una volta ionizzato è spinto dal campo attraversa una parete permeabile a quello specifico gas.

    La figura 3 può trarre in inganno perchè riunisce 2 possibilità che di per sè non ha senso usare insieme: utilizzo di gas (lato sinistro) o di vapore acqueo fortemente surriscaldato (lato destro). Si direbbe che la figura descriva una apparecchiatura effettivamente realizzata per verifica sperimentale e che, divisa in due, permetteva effettivamente prove/confronti fra i due metodi: chiaramente questa soluzione non avrebbe senso per applicazioni pratiche.

    Che il simbolo di generatore alternato rappresenti in realtà un generatore dc è chiaramente detto nel testo (oltre ad essere presenti i simboli + e -). L’idea che possa trattarsi di uno strumento di misura non capisco da dove possa venire. Anche il fatto che il contenitore 14 sia di materiale isolante (ceramica) e non metallico è detto chiaramente nel testo.

    Ciò che non è indicato è il valore di campo elettrico (o di tensione) da utilizzare. Mentre infatti la disposizione di figura 1, relativa a un sistema elettrolitico prevede l’utilizzo di tensioni paragonabili a quelle di Faraday, quindi di alcuni volt, la soluzione di figura 3 prevede di ionizzare un gas (o un vapore surriscaldato). Per quanto ne so io questo è possibile in quantità consistente e a pressione ambiente solo utilizzando tensioni dell’ordine delle migliaia di volt, certamente un po’ meno nel caso del vapore a 800°C. Mi pare di poter prevedere in queste condizioni un dispendio di energia a parità di ioni prodotti decisamente superiore al caso della cella elettrolitica. Di queste considerazioni non v’è traccia nel brevetto e ciò appare una grave mancanza della descrizione.

    Al punto 5 si descrive un test effettuato utilizzando una corrente di 100mA/cm2 con vapore a 800°C. Se si è utilizzata una superficie di 100 cm2 come sembrerebbe dal testo, la potenza applicata doveva essere dell’ordine dei kW. Il risultato sarebbe stato, secondo il testo, di comprimere 4 Nl/h: decisamente poco anche considerando di raggiungere decine di migliaia di bar: per confronto un compressore meccanico ideale necessiterebbe di alcuni Watt. Può essere che esistano specifiche applicazioni nelle quali la quantità di gas da comprimere a pressioni elevatissime sia molto piccolo e la mancanza di organi in movimento renda il sistema vantaggioso nonostante il rendimento bassissimo.

    • Camillo ha detto:

      @Mario Massa,

      Grazie per l’attenzione.
      Credo sia utile fissare un metodo di lavoro, dato che il tema è vasto.
      Proporrei di cominciare con la compressione elettrochimica dell’idrogeno, rimandando a dopo quella dell’ossigeno.

      si tratterebbe di compressione a spese di un campo elettrico di un gas che, una volta ionizzato è spinto dal campo attraversa una parete permeabile a quello specifico gas.

      La compressione elettrochimica dell’idrogeno consiste nell’elettrolisi di una soluzione di un elettrolita la cui concentrazione non cambia nel corso della depolarizzazione degli elettrodi. La compressione può avvenire solo se la cella è chiusa e se agli elettrodi si impone una ddp superiore al potenziale di decomposizione dell’acqua, pari a 1,23 V.
      La situazione che descrivi non rappresenta una compressione elettrochimica.
      Propongo di aggiornarci, per impostare i parametri della questione.
      Cordiali saluti
      Camillo

    • Camillo ha detto:

      @Mario Massa

      … contiene qualche errore grafico (il simbolo di generatore di corrente alternata usato per un generatore di corrente continua e una polarità scambiata in fig 3) e di traduzione (comprensibile dato che Arata è giapponese) e manchi di alcune informazioni.

      Molti giapponesi conoscono l’inglese; in una richiesta di brevetto sarebbe stato il caso di affidarsi a un esperto di lingua inglese. Inoltre le informazioni non devono mancare.

      Il principio di funzionamento mi pare chiaro (il chè non vuol dire verosimile né tantomeno sfruttabile): si tratterebbe di compressione a spese di un campo elettrico di un gas che, una volta ionizzato è spinto dal campo attraversa una parete permeabile a quello specifico gas.

      Non conosco niente di simile. Mi piacerebbe considerare un esempio.
      Comunque non si tratterebbe di compressione elettrochimica.

      Che il simbolo di generatore alternato rappresenti in realtà un generatore dc è chiaramente detto nel testo (oltre ad essere presenti i simboli + e -).

      Perché il simbolo di un generatore alternato dovrebbe rappresentare un generatore dc? Arata è un ingegnere, dovrebbe conoscere la differenza tra ac e dc.
      Non ha senso applicare un generatore ac o dc tra due punti di saldatura fatti sulle pareti esterna ed interna di un contenitore di ceramica, materiale isolante.

      L’idea che possa trattarsi di uno strumento di misura non capisco da dove possa venire.

      Viene dal fatto che non si capisce che cosa rappresenti il simbolo del generatore di tensione alternata. Quel dettaglio grafico è semplicemente insensato. Se si è benevoli, potrebbe rappresentare uno strumento che misura la ddp fra le due pareti. Chi può escluderlo, dato che siamo in un mondo di fantasia? Siccome non può essere un alimentatore ac o dc, a essere buoni può solo essere uno strumento di misura. Non vedo altro. E’ chiaro che misurerebbe una ddp pari a zero. Tu che cosa suggerisci?
      Per non dare luogo a una discussione, sia chiaro che per me il dettaglio 29 non ha spiegazione né logica né fantastica.

      Anche il fatto che il contenitore 14 sia di materiale isolante (ceramica) e non metallico è detto chiaramente nel testo.

      E’ detto nel testo, ma si deve spiegare che un contenitore di ceramica non è permeabile all’ossigeno e non può essere un elettrodo. Se fosse permeabile all’ossigeno, non si stabilirebbe un gradiente di pressione tra interno ed esterno del contenitore.

      Può essere che esistano specifiche applicazioni nelle quali la quantità di gas da comprimere a pressioni elevatissime sia molto piccolo e la mancanza di organi in movimento renda il sistema vantaggioso nonostante il rendimento bassissimo.

      Qua c’è un audace salto logico: dai per scontato che il compressore elettrochimico di Arata funzioni.

      • Mario Massa ha detto:

        @Camillo
        Scusami, ho visto solo questa sera la tua risposta.
        Intanto ti ringrazio per essere passato al tu, ne sono onorato.

        Scrivi:
        “Qua c’è un audace salto logico: dai per scontato che il compressore elettrochimico di Arata funzioni.”

        Non lo do affatto per scontato, anzi ho forti dubbi, ma in base alle mie (scarse) conoscenze non lo posso escludere.

        “Siccome non può essere un alimentatore ac o dc, a essere buoni può solo essere uno strumento di misura… Per non dare luogo a una discussione, sia chiaro che per me il dettaglio 29 non ha spiegazione né logica né fantastica.”

        Scusa Camillo ma qui si vede la differenza di approccio tra noi due: io mi sforzo di capire cosa intendesse l’inventore, tu ti rifiuti di analizzare la cosa se presenta qualche errore formale: se al posto della bisciolina ci fossero state due lineette parallele di lunghezza diversa tutto era OK: ti basta così poco per buttare tutto senza appello? Quello è un generatore di corrente continua collegato a elettrodi in metallo poroso che rivestono le facce del contenitore ceramico: qualunque persona di buon senso con un minimo di conoscenza in campo elettrico lo capisce (ci sono persino le frecce del verso degli elettroni, da cui tra l’altro si arguisce che il generatore di destra di fig 3 è disegnato al contrario) e nel testo è scritto: “Numerals 19 and 20 indicate DC current sources”. Mi rifiuto di credere che tu non lo capisca. Non capisco che gusto ci trovi ad alimentare polemiche assurde che certamente non giovano alla causa della diffusione della mentalità scientifica. O devo ritenere che il brevetto non l’hai nemmeno letto?

        • Camillo ha detto:

          @Mario Massa

          qualunque persona di buon senso con un minimo di conoscenza in campo elettrico lo capisce

          Qualunque persona di buon senso non prende in considerazione un contenitore di ceramica che si lascia attraversare da un flusso unidirezionale di ossigeno. Semplicemente una ceramica con simili caratteristiche non esiste.
          Per questo ho riportato un paragrafo del testo e il disegno dell’oggetto, per indicare l’assurdità dell’invenzione.
          io mi sforzo di capire cosa intendesse l’inventore, tu ti rifiuti di analizzare la cosa se presenta qualche errore formale.
          Errore formale? Errore formale in una richiesta di brevetto, scherziamo? Ma sia; viene applicata una ddp tra le due pareti: con che risultato?

          Ho promesso una marcia competente a chi spiega come costruirebbe la pompa elettrochimica relativa all’ossigeno. Il brevetto deve fare capire come il mammozio funziona.
          La scommessa vale per chiunque desideri continuare a concedere credito ad Arata.
          Cordiali saluti

  40. Valerio Pralta ha detto:

    Scusate, forse sono un po’ fuori sincro, ma ho l’impressione che si stia facendo una certa confusione in merito alla sonochimica e alla cavitazione.
    a) Cavitazione. Da alcuni commenti apparsi in questo blog, si potrebbe dedurre erroneamente che la cavitazione/sonochimica presenti un fenomeno di soglia rispetto alla frequenza: 18 kHz non è sonochimica, 20 kHz sì. In verità i fenomeni associati alla cavitazione e quindi tutti gli aspetti della sonochimica che da essi discendono hanno una dipendenza debole dalla frequenza, che può essere cambiata di un fattore 20 o più ottenendo risultati molto simili (praticamente identici se si variano in modo opportuno le condizioni fisiche al contorno).
    La frequenza più gettonata è 20 kHz solo per motivi di convenienza: è sufficientemente alta da limitare il rischio per l’udito e da non richiedere sonotrodi ingombranti, ma abbastanza bassa da poter operare con la massima efficacia senza complicati apparati sperimentali. In linea di principio si può fare ottima sonochimica a 10 kHz (essenziale un buon paio di cuffie antirumore).
    L’effetto soglia invece esiste rispetto all’entità della pressione negativa: ogni campione liquido presenta un proprio valore limite di tensione, superato il quale si ha la formazione spontanea di bolle e quindi l’innesco di tutti gli effetti sonochimici correlati. Se si usa radiazione acustica per causare la cavitazione, questo si traduce in un effetto soglia sull’intensità del campo acustico.
    b) Sonochimica. Ci sono eleganti esperimenti in cui reazioni chimiche vengono innescate da ultrasuoni senza l’intervento della cavitazione, per effetto diretto di assorbimento dell’energia acustica da parte del liquido. Anche se molto interessante, devo ammettere che si tratta ancora di un campo marginale.

    Contrariamente a quanto sostenuto da Mistero, non è la “pressione” la causa ultima dei fenomeni di cavitazione. I liquidi possono essere pressurizzati a migliaia di bar statici senza ottenere il benché minimo effetto, anzi quando riportati a pressione ambiente presentano una soglia di cavitazione più elevata. Ci sono essenzialmente due meccanismi causali: 1) pressione negativa – tensione meccanica e 2) rilascio localizzato di energia (particelle ad alta energia, radiazione elettromagnetica focalizzata che causa un break down del mezzo, scariche elettriche, riscaldamenti localizzati). Ovviamente i due meccanismi possono essere concomitanti.

    • Camillo ha detto:

      Valerio,

      grazie per l’intervento.
      Ho praticato la “cavitochimica” in un lavoro teso a favorire le reazioni di scambio tra ammoniaca liquida e ammine per mettere a punto un procedimento di arricchimento isotopico del deuterio. Collaborazione CAMEN/SNAM Progetti, anni ’70.
      Noi si considerava di utilizzare la sonochimica la quale, se si opera oltre 20 kHz, valore indicativo dipendente dal mezzo, portava in regime di “cavitazione”. Noi però non abbiamo mai usato il termine cavitochimica. Ma nessuno impedisce di farlo. Basta intendersi e rendersi conto che per ogni mezzo esiste una frequenza di soglia oltre la quale si entra in regime di cavitazione.
      Mi sembra di ricordare che per accelerare l’invecchiamento dei superalcoolici non si arrivi alla cavitazione. Non mi scandalizzerei se capitasse. Sa qualcosa in proposito? Mi farebbe una cortesia se me lo facesse sapere.
      Non mi occupo più di sonochimica dagli anni ’70, Lei capisce.
      Non ha commentato le temperatura da big bang di Cardone legato alla cavitazione; forse non ha ancora letto la sua pubblicazione. Questa sera Le fornisco l’indirizzo.
      Cordiali saluti.

    • Andrea ha detto:

      Valerio, la scuso solo perchè ha ammesso di essere fuori sincro.

      Contrariamente a quanto sostenuto da Mistero, non è la “pressione” la causa ultima dei fenomeni di cavitazione. I liquidi possono essere pressurizzati a migliaia di bar statici senza ottenere il benché minimo effetto, anzi quando riportati a pressione ambiente presentano una soglia di cavitazione più elevata. Ci sono essenzialmente due meccanismi causali: 1) pressione negativa – tensione meccanica e 2) rilascio localizzato di energia (particelle ad alta energia, radiazione elettromagnetica focalizzata che causa un break down del mezzo, scariche elettriche, riscaldamenti localizzati). Ovviamente i due meccanismi possono essere concomitanti.

      Dovrebbe spiegarmi:

      1) Quando ho scritto che la “pressione” è la causa “ultima” della cavitazione?
      Ho sempre scritto che è la pressione esercitata in qualsivoglia maniera nelle opportune condizioni può generare cavitazione.
      2) La pressione negativa, non è una pressione?
      3) Le particelle ad alta energia non generano pressione?
      4) La radiazione elettromagnetica non genera pressione?
      5) Le scariche elettriche (DDP) e quindi il passaggio di cariche non generano pressione?
      6) Il calore (inteso come onda di calore) che si propaga repentinamente in un mezzo non genera pressione?
      7) Un’onda acustica non genera pressione?
      Si è dimenticato la magnetostrizione, quest’ultima non genera pressione?

  41. Camillo ha detto:

    @Andrea

    Bentornato, finalmente si parla di ultrasuoni con una persona vicina a C&C. Mi riservo di rispondere immediatamente dopo Valerio, chiamato direttamente in causa.
    Però mi concedo un’anticipazione.
    Ho sempre scritto che è la pressione esercitata in qualsivoglia maniera nelle opportune condizioni può generare cavitazione.
    No, per cavitazione si intende un fenomeno provocato da ultrasuoni su liquidi. Il concetto non può essere esteso. In particolare una pressione statica non provoca cavitazione. L’andamento periodico compressione/depressione a frequenze superiori a 20 kHz è condizione necessaria perché si abbia cavitazione in un liquido. Carpinteri non incontra cavitazioni mentre schiaccia sassi.

    • Andrea ha detto:

      No, per cavitazione si intende un fenomeno provocato da ultrasuoni su liquidi. Il concetto non può essere esteso.

      Mi scusi Camillo, ma questo è quello che crede lei o di cui ne è convinto, la realtà è molto più articolata e complessa, la cavitazione non è limitata solo agli ultrasuoni.
      Come le ho già scritto non sono un esperto di sonochimica, sono un esperto di cavitochimica; in pratica ho studiato e sperimentato ogni sistema esistente che produce cavitazione per produrre reazioni chimiche, sia organiche che inorganiche, quindi anche la sonochimica, ma non solo.
      Non ho mai scritto in merito a pressione “statica”, questo concetto totalmente errato se utilizzato come spiegazione del fenomeno della cavitazione, è stato espresso da Valerio per specificare il termine generale “pressione” con il quale mi ero espresso.
      I cicli a 20 kHz non sono l’unica condizione necessaria affinchè si abbia cavitazione, espressione troppo generica.

      • Camillo ha detto:

        Andrea,

        la cavitazione non è limitata solo agli ultrasuoni.

        Se segue, come sembra, questo blog avrà capito da tempo che noi ci interessiamo alla cavitazione descritta da Cardone, la sonocavitazione. Estendere la nostra attenzione ad altro ci distoglie dal nostro intento di dimostrare che Cardone fa scienza patologica quando si occupa di piezonucleare.
        Per favore non allarghi il tema della discussione, per non diluirlo e ridurne l’impatto su chi legge e partecipa. La sua partecipazione è gradita se da bravo si ferma alla sonocavitazione. Già abbiamo Johndoe ad allargarsi; non lo faccia anche Lei.
        Ho dovuto moderare Diego per questa ragione.

  42. Camillo ha detto:

    Ormai Sonochimica e Cavitochimica sono diventati concetti alla moda. Non avete l’impressione che, a parte il procedimento di produzione degli ultrasuoni, siano argomenti per chimici? Non vorrei che poco per volta i due concetti trovassero cultori impropri, generando polveroni che nascondono tutto. Stiamo attenti ai troll, che ci prendono per fatica e saturazione dell’attenzione. Stiamo andando in quella direzione.

    • Andrea ha detto:

      Scusi di nuovo Camillo, ma è stato Lei a fare delle affermazioni improprie in merito alla sonochimica e alla cavitochimica, penso che possa essere utile a tutti avere le giuste nozioni in questo campo, diventa solo una opportunità di approfondimento.

      • Camillo ha detto:

        @Andrea

        è stato Lei a fare delle affermazioni improprie in merito alla sonochimica e alla cavitochimica.

        Io faccio riferimento all’articolo di Kenneth S. Suslick “The Chemical Effects of Ultrasounds”, dove leggo:

        The sonochemistry of liquids de­pends mainly on physical effects of the quick heating and cooling caused by cavity implosion.
        La “cavity implosion” in italiano è la cavitazione.
        La cavitazione è quindi un fenomeno studiato nell’ambito della “sonochemistry of liquids”.
        Ancora una volta: lasciate la Sonochimica sotto il controllo dei chimici, per favore.
        Saluti

        • Andrea ha detto:

          Ancora una volta: lasciate la Sonochimica sotto il controllo dei chimici, per favore.
          Saluti

          Ora capisco, il suo odio profondo per i fisici, non ne ha mai fatto un segreto proprio in questo suo blog.
          Stia tranquillo Camillo la cavitochimica resterà saldamente legata ai CHIMICI, glielo prometto.(faccina che ride)
          Per iniziare ad approfondire altri sistemi di cavitazione non acustica mi permetto di suggerirLe:
          Cavitation Reaction Engineering
          This monograph treats the new and emerging subject of cavitation reaction engineering, specifically, designing the reactor which involves cavitation driven reaction process produced by the hydrodynamic, acoustic or laser forces. The monograph also illustrates the basic treatment of both physics and chemistry associated with the formation, growth and implosion of cavities and the resulting chemical reactions. While a substantial portion of the book reviews the existing literature on cavitation reaction engineering, it also presents some of the authors’ views on how to treat the subject from the first principles and what future work is needed to expand knowledge in this area. While cavitation reaction engineering is immediately applicable to water treatment processes, in the near future this process will be important for many applications in chemical, biochemical, petroleum, pharmaceutical and material industries.Apart from introducing the new and emerging subject of reaction engineering, the book illustrates how an introduction of cavitation process can have added value to many existing chemical, biological and catalytic reaction processes. The book should be useful to any student, researcher or industrial designer who is interested in designing and scaling-up cavitation reactor.

          Non è completa, ma è un buon inizio per chi è già preparato in chimica fisica.

        • Andrea ha detto:

          Dimenticavo il link del libro, chiedo scusa:
          http://www.deastore.com/book/cavitation-reaction-engineering-yatish-t-shah-ab-pandit-vs-moholkar-plenum-publishing-co-ny/9780306461415.html

          Forse se lo ritrovo, posso inviarglielo in pdf, se le fa piacere provo a cercarlo quando torno a casa nel vecchio pc.

  43. johndoe ha detto:

    @Franchini
    “No, per cavitazione si intende un fenomeno provocato da ultrasuoni su liquidi. Il concetto non può essere esteso.”

    Davvero?
    Ad essere sincero, fino a qualche anno fa, conoscevo la cavitazione solo per quanto concerne i danni che può provocare alle pale di rotori evolventi in fluidi liquidi, come pompe dinamiche o eliche per navi.
    Niente ultrasuoni.

    • Camillo ha detto:

      @johndoe

      Niente ultrasuoni.

      Siamo sicuri che il fenomeno non sia inquadrabile nella comune cavitazione ultrasonica?
      Ma che problema c’è? La Sonochimica non è più una scienza standard? Mi sembrate turbati. Volete trasformarla in Sonochimica nucleare, come fa Cardone con il suo big bang domestico?

      @Andrea

      Aspettiamo la risposta di Valerio; poi intervengo io.

      • Andrea ha detto:

        Camillo, mi perdoni ma è stato Lei a sollevare la questione.
        Le rammento che in questo blog Lei mi ha definito un venditore di sonotrodi e un esperto di cavitazione generata da ultrasuoni.
        Le ribadisco che entrambe le affermazioni sulla mia persona sono sbagliate.
        Ho espresso una domanda e ho chiesto se Lei conosce la differenza tra la sonochimica e la cavitochimica della quale invece mi considero un esperto.

        Lei ora divaga:
        -La sonochimica e la cavitochimica sono una moda
        -La cavitazione è provocata solo dagli ultrasuoni
        -La sonochimica non è più una scienza standard
        -Mi sembrate turbati

        A me sembra che il concetto è molto semplice, esiste una scienza che si chiama CHIMICA e che Lei dovrebbe conoscere bene, o mi sbaglio?

        La chimica come “discipline fondamentali” la possiamo suddividere in:
        -Chimica organica
        -Chimica inorganica
        -Chimica fisica
        -Biochimica
        -Altre discipline (tra cui nucleare e sonochimica)

        La Cavitochimica si inserisce al di sopra della chimica fisica (sono di parte lo ammetto e molto presuntuoso) o come sottodisciplina della stessa (politicamente corretto, ma non vero), ma sempre al di sopra della sonochimica; esiste anche la cavitazione biochimica strettamente legata a fenomeni chimico fisici.
        Forse verrà coniato il termine “cavitofisica” o cavitochimica fisica, non è stato milliwatt il primo a suggerirlo, anche se per lui era solo una battuta.
        Non sarò certo io a definire sia la disciplina che la nomenclatura, ma presto o tardi qualcuno lo farà.
        In futuro forse ci sarà anche la cavitochimica nucleare o quantistica, visto che anche la meccanica quantistica è al confine tra la chimica fisica e la fisica.

        Camillo se vuole ne possiamo parlare apertamente e in modo serio, se invece vuole solo provocare e trollare per gettare discredito sulla mia persona o su altre persone non coinvolte in questa discussione lo dica apertamente subito e la saluto.
        Ne approfitti fino a che Daniele è in ferie con il blog.

        • oca sapiens ha detto:

          @Andrea
          non capisco bene quello che intende per scienza e cosa va sopra o sotto. In tanti tipi di chimica – e ingegneria, biologia, medicina, etologia ecc. – si usa la sonochimica. E’ un processo come altri, perché è più fondamentale dell’elettrochimica o della fotochimica?
          La cavitazione è un fenomeno, è già sfruttato in chimica qualunque aggettivo ci metta dopo – in fisica nucleare da oltre mezzo secolo e in fotonica da 10-15 anni.
          Insomma se il processo esiste e il suo prodotto pure, che bisogno di chiamarli con altri nomi?
          reattori a cavitazione: be’, quel manuale è un po’ vecchiotto, adesso fanno anche le mousse di frutta e le creme solari!

        • Camillo ha detto:

          @Andrea

          Le rammento che in questo blog Lei mi ha definito un venditore di sonotrodi e un esperto di cavitazione generata da ultrasuoni.
          Le ribadisco che entrambe le affermazioni sulla mia persona sono sbagliate.

          Prendo atto di quanto sopra. E’ la sola cosa interessante che ha scritto. Il resto sono considerazioni personale che non mi interessano. Forse interessano altri, vediamo se qualcuno risponde.

        • Valerio Peralta ha detto:

          Devo ammettere che la questione della suddivisione disciplinare è piuttosto sterile.
          Per quel che vale, io la vedo così: la cavitazione è un fenomeno fisico, di cui si occupano
          normalmente la fluidodinamica e la termodinamica. Non vedo la necessità di introdurre sottodiscipline (Cavitologia? Fisica della cavitazione? Bah!).
          La cavitazione ha anche degli effetti chimici che si producono in modo efficiente usando gli ultrasuoni, da cui il termine sonochimica. Ho dei colleghi chimici che usano la sonochimica per specifiche preparazioni; usano trasduttori commerciali a 20 kHz. Non ho mai (ancora?) trovato un buon motivo per proporgli di utilizzare gli apparati che producono cavitazione ad alta intensità attorno ai 10 kHz. Penso che potrebbero facilmente trovare una reazione che si innesca in tali condizioni; continuerebbero a chiamarla sonochimica e se gli esperimenti fossero di un qualche interesse, non penso che il referee di Ultrasonics Sonochemistry rifiuterebbe il lavoro solo perché 10 kHz non sono “sonochemistry”. Riconosco che questi argomenti possono sembrare fuorvianti rispetto all’argomento principale del blog, quindi mi scuso con quanti temono una deriva “talebana” che non è assolutamente nelle mie intenzioni.
          cordiali saluti

      • Andrea ha detto:

        @Camillo
        Siamo sicuri che il fenomeno non sia inquadrabile nella comune cavitazione ultrasonica?

        SI!

      • oca sapiens ha detto:

        @Camillo
        Che sia cavitazione quantistica.

        @John Doe
        “niente ultrasuoni”
        anch’io pensavo che fosse dovuto a quelli. Come mai si usano ancora testare i materiali?

        • Andrea ha detto:

          “niente ultrasuoni”
          anch’io pensavo che fosse dovuto a quelli. Come mai si usano ancora testare i materiali?

          Se è alla ricerca di qualche nuova applicazione degli ultrasuoni di novità interessanti ce ne sono parecchie, ad esempio queste mutandine ultrasoniche per donne:
          http://huntmic.en.alibaba.com/product/511172877-212726216/Female_physiotherapy_instrument.html

          Esiste moltissima letteratura di aplicazioni terapeutiche..
          Questa applicazione della cavitazione si può fare solo con gli ultrasuoni, la vedo difficile con un cavitatore meccanico o centrifugo.

  44. Miglietto ha detto:

    Buona sera
    torno da una settimana lontano da internet e leggendo velocemente le notifiche posso constatare che sui fronti Rossi/Defkalion/Piezo/Athanor non ci si è mossi di un centimetro. Devo ancora leggere 2p ma qualcosa mi dice di non aspettarmi la rivelazione nemmeno lì. Bene, non mi sono perso proprio nulla se non un giro di giostra.
    Camillo, non so se ha fatto così bene a riaprire ai talebani. Si aspettava qualche cosa di nuovo a parte petardi e insulti?
    Ora vado a vedere la finale degli europei.
    A dopo!

    • Camillo ha detto:

      Miglietto,

      non so se ha fatto così bene a riaprire ai talebani.

      No, non ho fatto bene. Speravo che Andrea ci facesse conoscere quello che ha fatto e fa con la sonochimica a 20 kHz in ambienti acquosi. Mi riporta agli anni ’70, nostalgia. Invece la butta sul generale e allora lo devo moderare. Prometto però che lascerò passare tutti i suoi messaggi che portano qualche informazione utile. Per esempio le cavitazioni da laser mi hanno impressionato.

  45. Andrea ha detto:

    @Ocasapiens
    Insomma se il processo esiste e il suo prodotto pure, che bisogno di chiamarli con altri nomi?
    reattori a cavitazione: be’, quel manuale è un po’ vecchiotto, adesso fanno anche le mousse di frutta e le creme solari!

    Infatti, anch’io non capisco, visto che è così “Preparata” in sonochimica dovrebbe spiegare Lei le differenze a Camillo.
    Non esiste il bisogno di “chiamarli” con altri nomi, semplicemente è giusto chiamare le cose con il giusto nome.
    Se produce cavitazione o una reazione chimica con la forza del suo pensiero (cosa in cui ne io ne Lei crediamo possibile), concorda con me che non può chiamare questo fenomeno sonochimica, lo chiamerà psicocavitochimica o psicochimica, ma non di certo sonochimica visto che il suono non c’entra nulla.

    In merito al manuale un po vecchiotto e alla sua estemporanea e gratuita affermazione, ho scritto:
    Non è completa, ma è un buon inizio per chi è già preparato in chimica fisica.

    Occorreva ribadirlo?
    Il suo fine proprio non lo capisco; desidera avere l’ultima parola o meglio, desidera essere Lei a decretare e definire ciò che è scienza e ciò che non lo è?

    • oca sapiens ha detto:

      @Andrea
      “reazioni chimiche con la forza del pensiero”: ne produco come lei e chiunque abbia neuroni e li usi.

      “Preparata”: lol, no. Come tutti so che la fotochimica laser non è nuova, quelli che usano cavitazione laser la chiamano così e non “cavitochimica”

      “manuale un po’ vecchiotto”: è vero, perché suggerire a Camillo un libro superato?

      “avere l’ultima parola… essere Lei a decretare e definire ciò che è scienza” ecc.: non ho questa presunzione, infatti mi limitavo a chiedere un chiarimento ai suoi decreti sulla scienza:
      La Cavitochimica si inserisce al di sopra della chimica fisica (sono di parte lo ammetto e molto presuntuoso) o come sottodisciplina della stessa (politicamente corretto, ma non vero), ma sempre al di sopra della sonochimica
      Forse dovrebbe rivolgere la domanda a se stesso.

      • Andrea ha detto:

        @Ocasapiens
        “manuale un po’ vecchiotto”: è vero, perché suggerire a Camillo un libro superato?

        Semplicemente perchè Camillo ha citato un articolo del 1996:
        “The Chemical Effects of Ultrasounds”

        Ho pensato che non ha avuto modo di seguire ulteriormente questo campo di ricerca e applicazione e ho suggerito “Cavitation Reaction Engineering” che è stato pubblicato nel 1999 (solo 3 anni dopo), la mia frase d’invito alla lettura era molto riverente ed educata:

        Per iniziare ad approfondire altri sistemi di cavitazione non acustica mi permetto di suggerirLe:

        Nel contesto del discorso poi mi sembrava il libro più opportuno per inziare ad approfondire in quanto tratta e descrive diversi metodi di cavitazione oltre al sistema sonico o ultrasonico (non tutti).
        Camillo non era a conoscenza di altri sistemi oltre agli ultrasuoni e ancora oggi non mi sembra del tutto convinto, spero abbia tempo di approfondire se ne avrà voglia.

        Per cercare in qualche modo di ricollegare questo “off-topic” con l’argomento principe di questo blog, sono convinto che le trasmutazioni prodotte a seguito della cavitazione siano assolutamente non in violazione del principio di conservazione, senza dover scomodare il generatore a flusso canalizzatore della Delorean.
        E’ una mia opinione ovviamente, non possiedo le competenze necessarie per sostenere altre teorie, anche se per naturale apertura mentale attendo possibili o probabili (me lo concede?) spiegazioni o teorie accettate dal mondo accademico.

        @Camillo
        Penso lo avrà già trovato, in caso contrario le suggerisco in merito a Laser cavitation:
        https://www.google.it/search?q=Nonspherical+laser-induced+cavitation+bubbles.pdf&ie=utf-8&oe=utf-8&aq=t&rls=org.mozilla:it:official&client=firefox-a

        Le suggerisco il primo pdf.

  46. Camillo ha detto:

    @Andrea

    Ora capisco, il suo odio profondo per i fisici, non ne ha mai fatto un segreto proprio in questo suo blog.

    La rimetto in moderazione, perché una frase come questa fa solo perdere tempo a tutti. Non deve sfogarsi in questo blog. Il mio odio per i fisici è così intenso che aspetto con ansia buone notizie dal CERN sul bosone di Dio. Il CERN mi ha già fatto felice quando una portavoce mi ha informato che lì non c’è alcun gruppo di lavoro che si occupi di LENR.
    La sola notizia interessante che ci ha fatto avere è che anche “laser forces” possono produrre cavitazione. Mi piacerebbe avere una conferma da altri. In ogni caso Cardone usa modestissimi sonotrodi. Fermiamoci alle pubblicazioni di Cardone e alla cavitazione acustica, troppa grazia; lasciamo perdere il laser che Cardone non usa.
    Per favore, non allarghi il discorso e non usi parole come odio o amore, perché non passano la moderazione. Solo Sonochimica, che è il settore dove ha avuto risultati concreti.

  47. Gherardo Gentzen ha detto:

    Camillo, per conto mio Rampado, oltre a essere offensivo in modo poco divertente, non è attendibile. Senz’altro sa comprare un sonotrodo e sa schiacciare il pulsante rosso, ma da come scrive è evidente che non ha la cultura per capire come funziona. È inutile illuderlo di poter insegnare qualcosa a qualcuno, io lo lascerei nel suo mondo.

    • Camillo ha detto:

      Gherardo,

      Armando mi ricorda in modo sgradevole certi personaggi berlusconiani che, in televisione, esordivano dicendo “rispondo alla Sua domanda, però mi consenta prima di dire…” E via con noiosi pistolotti multiuso preparati il giorno prima da uno specialista in pistolotti.
      Che Armando sia una camicia nera berlusconiana? Deus avertat.
      A lui l’applicazione della sonochimica non interessa un fico, gli interessa allargare il discorso, in modo che la sonochimica acquisti contorni indefiniti, magici.
      In ogni caso siamo riusciti a sapere che serve alle mutande femminili cinesi, sito alla mano (i boxer maschili cinesi ne hanno meno bisogno?)
      E’ divertente agitare un drappo rosso davanti ai suoi occhi, ma che fatica contenerlo.
      Vediamo qual’è la sua prossima uscita. Ci farà sapere che la cavitochimica è un’invenzione di uno che praticava sonochimica a sua insaputa.

      • Andrea ha detto:

        Camillo, se Lei fa affermazioni non vere divagando sulla mia persona non capisco perché non devo rispondere e correggerLa, anche perché se non smentisco quanto Lei afferma per Ocasapiens diventa una verità, come ha già ampiamente dimostrato.
        Certo non posso passare il mio tempo a smentire, non vivo di questo e presto o tardi molte sue affermazioni, non perché sono vere ma semplicemente perché non c’è il tempo disponibile o perché non si può seguire tutto, diventeranno una verità non vera.
        Le ho già scritto che non sono berlusconiano, anche se qualcosa nella sua politica è condivisibile, non sono di destra, anche se qualcosa è condivisibile, mi sento più di sinistra, anche se non mi riconosco in nessun rappresentante politico di sinistra in Italia, mi sento molto vicino ai leghisti, ma non ne faccio parte per tanti motivi.
        In buona sostanza sono per la democrazia, non quella cristiana perché non sono un osservante e praticante cattolico.
        Credo molto nella scienza, quella che rappresenta bene GIancarlo, anche se non lo sopporto come persona, diciamo più il suo modo di fare.
        Non è difficile contenermi, basta non provocarmi; con una caramella mi frega, con un calcio nel posteriore reagisco, decida LEi che cosa continuare ad utilizzare.

        La sonochimica e la cavitochimica non possiedono contorni indefini ne contorni magici; ogni giorno scopriamo nuove applicazioni pratiche che hanno fondamenti scientifici solidi e conosciuti, le ho già spiegato il mio interesse per il piezonucleare e i motivi che mi hanno spinto ad approfondire, inutile ripeterli sono già scritti in questo suo blog.

        @Gentzen se sono stato offensivo o in qualche modo l’ho offesa non era mia intenzione mi creda, mi dica dove e quando, le anticipo le mie scuse.

        Questa sera dopo le 24 dovrebbe ottenere le prime risposte su Arxiv, non oso immaginare le contro^3 risposte, ma sarò molto curioso; vi ho già dimostrato di tenere molto in considerazione le vostre risposte e quanto scrivete, al punto tale da non accorgermi della presa per i fondelli.
        Ci sono caduto come un pero, mi auguro una maggiore serietà per il proseguio.

        Per finire Camillo, la prego cancelli questa ultima parte, non trovo giusto andare a ripescare le frasi in questo blog in cui ha scritto cose poco edificanti dei fisici, anche perché detto tra di noi, è un pensiero che in parte condivido.
        Quanto le ho riportato nell’ intervento precedente era un modo ironico per farle capire che sono d’accordo con Lei, almeno su quel punto, ma forse mi sono espresso male, le chiedo scusa.

      • FermiGas ha detto:

        “A lui l’applicazione della sonochimica non interessa un fico”

        Né credo abbia le conoscenze di base della chimica, visto come ha affrontato certi discorsi di chimica elementare in altri lidi, dai quali deduco che senz’altro non è laureato in alcuna disciplina tecnico-scientifica, né è un perito chimico. Forse mi sbaglio?

        • Andrea ha detto:

          Si sbaglia, non ricordo discorsi di chimica di base, è così gentile da indicarmi dove e quando?
          Lei come si chiama, chi è che che cosa fa nella vita?

  48. Giancarlo ha detto:

    Soluzione in forma probabilistica.
    Debbo avere almeno 4 distributori su 8 aperti, ma li posso avere pure tutti e 8 aperti. La soluzione è:
    P4*C4 + P5*C5 + P6*C6 + P7*C7 + P8*C8
    Dove Pn è la probabilità di avere n distributori aperti e Cn è il numero dei casi favorevoli (ossia parole binarie che contengano n uni con meno di 2 zeri consecutivi) diviso il numero di casi possibili (probabilità del caso favorevole).
    Le Pn si calcolano col coefficiente binomiale (ad esempio P4=70/256, P5=56/256 etc)
    C7 e C8 sono banali (100%), le altre sono più complicate ma coi metodi di Gherardo si trovano; oppure semplicemente si cancellano a matita dalla lista completa quelle che non vanno.
    Notare che semplificando l’espressione si può usare solo la matita per cancellare tutti i casi sfavorevoli, ma non è elegante.
    Discutevo di questo con Marco DL sabato sera davanti a un bel gelato, con rispettive mogli e il figlio di Marco, a Terracina (senza decappottabile e senza cognato).
    Ad un certo momento prendevo un po’ in giro quelli che sul web avevano tentato di risolvere il problema coi numeri di Fibonacci, chiedendomi come gli fosse venuto in mente. Il giorno dopo un SMS di Marco mi diceva che effettivamente, cominciando dalla fine e ripercorrendo l’albero a ritroso il numeratore delle frazioni che esprimevano la probabilità era la somma dei due precedenti. Controllavo e vedevo che con un unico benzinaio i casi favorevoli sono 2 su 2, con due benzinai 3 su 4 e con tre benzinai 5 su 8. 3+2 =5!
    A questo punto chiedevo virtualmente scusa ai dileggiati e trovavo immediatamente la soluzione generale.

    Dopo k benzinai si hanno N casi favorevoli, di cui m hanno l’ultimo benzinaio aperto e (N-m) chiuso. Aggiungo un benzinaio in coda: se è aperto ottengo N casi favorevoli se è chiuso m. Complessivamente i casi favorevoli sono N+m (gli m hanno l’ultimo benzinaio chiuso). Aggiungo un altro benzinaio: se è aperto sono N+m casi favorevoli, se è chiuso N, in totale 2N+m. Come vedete vale la proprietà di somma. La sequenza è 2,3,5,8,13,21,34,55,89,… Grazie Filius Bonaccii. Essendo N e m e il livello arbitrari, è una proprietà generale.
    La probabilità si ottiene dividendo per la corrispondente potenza di due. Questa cresce più rapidamente dei numeri di Fibonacci per cui la probabilità, come intuitivo, tende a zero.

    Mi pare semplice, elegante e non richiede di ricordare formule. Ovvi riconoscimenti a Marco DL che mi ha riportato sulla retta via.

  49. Gherardo Gentzen ha detto:

    Mi pare semplice, elegante e non richiede di ricordare formule.

    Molto carino.

  50. Giancarlo ha detto:

    @Mario Massa
    Cella di Arata.

    Buongiorno Mario, ho visto che ti sei letto ed hai espresso un giudizio sulla compressione elettrochimica, dando un giudizio non negativo sull’aspetto formale, ovvero la descrizione nel brevetto. Quanto al funzionamento effettivo non ti sei pronunciato.
    Ti vorrei sottoporre alcuni dubbi che io ho invece riguardo al funzionamento effettivo. La compressione elettrochimica è in alcuni ambienti vantaggiosa e funziona. Lo schema è leggermente diverso in quanto tra anodo e catodo viene posta una membrana a scambio protonico che funge da elettrolita solido e in cui lo ione idrogeno (protone) migra verso il catodo.
    Qui assorbe un elettrone, diventa idrogeno nascente e poi molecolare e viene raccolto in un contenitore a pressione. E’ fondamentale il fatto che la membrana agisca da diodo, permettendo il passaggio in un’unica direzione, per cui l’idrogeno non torna indietro e si accumula.
    Nella cella di Arata, l’idrogeno invece di svilupparsi in bolle al catodo come un’elettrolisi normale, sfruttando il catodo di Pd vi penetra e poi viene spinto fuori dall’altra parte per effetto dell’ulteriore idrogeno che penetra nel catodo. Non c’è una spegazione “scientifica” per questo fenomeno, manca un modello insomma, ed è difficile crederci fidandosi dell’autore in quanto non è chiaro da dove venga il meccanismo che impedisce all’idrogeno in pressione nel contenitore di rifluire all’indietro nel Pd come avviene in caso di semplice scambio in equilibrio termodinamico. Ma ci sono due cose che mi turbano assai: la prima è che l’aumento della pressione riportato è lineare con il tempo per il quale viene applicata una corrente costante, non ostante il fatto che la legge di Sievert sia invece logaritmica. Questo è detto esplicitamente sia nel brevetto di Arata (Figura 2), sia nel suo esperimento sia visibile nella replica di Celani. O c’è qualcosa, che mi sfugge completamente, che linearizza la risposta, oppure Arata imbroglia alla grande.
    Inoltre, considerando la pressione interna equivalente dell’idrogeno nel Pd almeno pari alla pressione nel contenitore, per impedire il riflusso all’indietro, considerando la curva di Baranowsky per i valori dichiarati (10.000 atm), questo dovrebbe corrispondere a valori di temperatura ben lontani da quelli che si trovano in cella.
    Tu che ne pensi?

  51. Valerio Peralta ha detto:

    Chiedo scusa per il ritardo nella risposta, non vuole essere sfoggio di “trollaggine”, ma non posso fare diversamente.
    Mediando tra le varie definizioni che si possono trovare nei libri sull’argomento, la cavitazione è il fenomeno di formazione di cavità di gas e vapore in un corpo liquido portato localmente o globalmente in una condizione termodinamica metastabile.
    Non è necessario usare gli ultrasuoni per creare queste particolari condizioni; si possono avere singoli eventi di cavitazione anche tramite una pressione negativa statica (ovviamente questo tipo di cavitazione non è di alcun interesse per la chimica, dove in generale si è interessati alle “rese”).
    Si usa comunemente estendere la definizione anche a quei casi in cui le bolle gassose sono immesse nel liquido tramite iniettori (formando così un fluido bifasico) e quindi indotte a muoversi ed oscillare con onde di pressione od opportuni circuiti idrodinamici in cui viene fatto scorrere il fluido bifasico.
    La sonochimica usa gli ultrasuoni perché molto pratici, ma non esiste un limite inferiore di frequenza sotto al quale non si ha cavitazione (posso far cavitare un liquido anche a 10 Hz; non è detto che il tipo di cavità che si formano siano ottimali per un dato processo chimico); il limite è più che altro nell’intensità dei campi acustici utilizzati (in normali condizioni di saturazione gassosa, i liquidi cominciano a cavitare quando l’ampiezza dell’onda acustica supera i 100 kPa).
    Infine un commento sulle temperature raggiungilili nelle bolle di cavitazione. L’argomento è controverso; ci sono risultati sperimentali molto eleganti che provano in modo convincente temperature di 8000 K – 10000 K; con minor sicurezza si arriva forse a 20000 K negli esperimenti di cavitazione a singola bolla.
    Questo secondo me segna una differenza tra la bufala di Taleyarkhan e quella piezonucleare. Almeno inizialmente, nell’articolo su Science, Rusi T.
    pretendeva di aver ottenuto un “upscaling” di un fattore 1000 o 10000 sulla temperatura e di riuscire ad innescare una fusione calda D-D nelle bolle.
    Diciamo che era una pretesa di tipo tecnologico, il processo base era ancora la buona vecchia reazione D-D che si può ottenere, come avete evidenziato più volte il questo blog, con “semplici” devices table top senza invocare new physics (ne esiste una versione da “microelettronica” messa a punto da Putterman).
    I piezonuclearisti hanno compiuto il passo successivo: per giustificare i presunti risultati di emissione neutronica, invocano un nuovo tipo di teoria fisica,
    lo spaziotempo deformato che, per quanto posso capirne, prevede risultati mai visti in tutti gli altri campi osservativi della fisica (c’è qualche volenteroso
    teorico che si prenda la briga di analizzare la teoria di Cardone/Mignani e ne metta a nudo le eventuali incongruenze con 500 anni di osservazioni?).
    Inoltre: la teoria DST Cardoniana permette di calcolare “l’eccesso” di energia nella reazione (…)+Fe-> 2Al+(energia)?

    Scusate il commento prolisso

    @ Andrea:

    – Non penso che “pressione” e pressione negativa siano equivalenti; per esempio non è possibile portare in condizioni di pressione negativa un gas.
    Solo liquidi e solidi possono essere sottoposti a tensione, perché in prima approssimazione hanno un volume proprio. Si tratta di condizioni termodinamiche differenti.
    – Particelle, laser, scariche elettriche non sono “pressione”. Fanno evaporare (o dissociano) il liquido localmente, in modo da formare una seconda fase che
    si trova effettivamente ad una pressione superiore rispetto al liquido esterno, il che mette in movimento l’interfaccia liquido/vapore. Le particelle non esercitano
    direttamente una “pressione” sul liquido. Un gas caldo non ha necessariamente una pressione superiore ad uno freddo (esiste anche la densità …).
    – Non vedo il nesso tra magnetostrizione e cavitazione: vuoi dire che è possibile ottenere cavitazione con trasduttori magnetostrittivi al posto dei normali piezoelettrici?

    • Andrea ha detto:

      Grazie della risposta Valerio e accetto le scuse.
      -Non asserisco che la pressione negativa e la pressione siano equivalenti, asserisco che entrambe sono una pressione.
      -Particelle, laser, scariche elettriche concordo, in questi casi il fenomeno della cavitazione è prodotto per trasduzione, mi attendevo questa risposta come da letteratura nota, anche se ho una personalissima opinione non sostenuta da dati concreti sulla DDP ad alta potenza.
      – E’ possibile ottenere cavitazione da trasduttori magnetostrittivi al posto dei normali piezoelettrici, è un campo interessantissimo perché in futuro potrebbe ovviare ai comuni problemi dei piezoelettrici anche se per potenze e produzioni che difficilmente potranno raggiungere le performance dei cavitatori meccanici (tensione meccanica), anche i migliori sonotrodi oggi in commercio non arrivano a tali densità energetiche per cm2.

      Se desidera possiamo approfondire in altro modo senza “talebanizzare” questa discussione, siamo totalmente off-topic a questo punto, chiedo scusa a tutti.

      • Valerio Peralta ha detto:

        Lavoro e momento di una forza si misurano con la stessa unità (N.m) ma non sono la stessa cosa.
        A parità di condizioni create nel fluido, non c’è differenza tra cavitazione prodotta da un trasduttore piezo o da uno magnetostrittivo. le due macchine hanno tecnicamente svantaggi e vantaggi che possono guidare scelte commerciali, ma non influiscono sulle proprietà fisiche finali della cavitazione.
        Cordiali saluti

        • Andrea ha detto:

          Valerio concordo tra piezo e magnetostrittivo, ma per altre tipologie di cavitatori, la forma della bolla diventa fondamentale.

  52. Giancarlo ha detto:

    (AGENPARL) – Roma, 02 lug – Questo è quanto è emerso nel corso del Convegno, Verso una rivoluzione energetica non inquinante, organizzato dall’Onorevole Domenico Scilipoti, oggi, nella Sala della Mercede.
    Al termine del proprio intervento il Professor Alberto Carpinteri, Presidente dell’Istituto nazionale di ricerca metrologica, risponde alla domanda posta dall’Onorevole Scilipoti riguardo alla possibilità di previsione dei terremoti: “ La mia risposta è, assolutamente, affermativa. Le emissioni di neutroni – continua il Professor Carpinteri- sono, sicuramente, un precursore sismico assieme a quelli già noti: le emissioni acustiche ed elettromagnetiche”.
    “Ritengo- afferma l’Onorevole Scilipoti- che si renda necessario, a questo punto, operare nella direzione della sperimentazione e lo Stato dovrebbe, di fatto, finanziare questa ricerca, perché se quanto sostenuto- conclude il Deputato MRN – dovesse corrispondere a verità, si potrebbe parlare, a tutti gli effetti, di rivoluzione copernicana”.

    Complimenti Prof. Carpinteri. Siamo alla vigilia di una nuova era. A proposito, il suo lavoro di confutazione delle critiche a Lei piovute addosso quando uscirà?

  53. diego ha detto:

    Camillo scrive:
    Notare il generatore di tensione alternata applicata alla superficie esterna ed interna del contenitore, che non dovrebbe essere metallico, altrimenti si avrebbe cortocircuito. A meno che l’oggetto 29 sia solo uno strumento di misura.

    Mario Massa scrive:
    Che il simbolo di generatore alternato rappresenti in realtà un generatore dc è chiaramente detto nel testo (oltre ad essere presenti i simboli + e -). L’idea che possa trattarsi di uno strumento di misura non capisco da dove possa venire. Anche il fatto che il contenitore 14 sia di materiale isolante (ceramica) e non metallico è detto chiaramente nel testo.

    Ora vi propongo io quache indovinello:
    – chi tra Camillo e Mario Massa ha effettivamente letto il brevetto oggetto di questo thread (link all’inizio pagina)?
    – Uno dei due ha capito subito dalla descrizione che si tratta molto probabilmente di una apparecchiatura realizzata per una verifica sperimentale, secondo voi chi dei due l’ha capito?
    – Ma la domanda più “acuta” è: chi non ha letto il brevetto e quindi non ha capito neanche come è fatta l’apparecchiatura, come fa a criticare e dare dell’incompetente a chi l’ha scritto e che ci ha fatto sopra delle verifiche?

    P.S. sperando di passare la moderazione… il che non è del tutto ovvio ultimamente.

  54. Mario Massa ha detto:

    @Giancarlo
    Ciao Giancarlo,
    come ben dici (e forse Camillo di questo non si è accorto) la mia semplice analisi era relativa solo all’aspetto formale del brevetto. Nell’analisi mi sono soffermato su banali analisi energetiche che mettono dei dubbi sull’utilizzo pratico ma che potrebbero far supporre l’esistenza di un fenomeno non evidente che spiega il claim. Lungi da me l’intenzione di cercare tale spiegazione: come già anticipato le mie conoscenze in questo settore sono assolutamente inadeguate.

    Prima di tentare di rispondere ai tuoi dubbi sulla cella elettrolitica vorrei fare riferimento alla cella con parete dielettrica.
    La possibilità di compressione mediante campo elettrico (effetto Cohen) è avanzata anche da Marini-di Stefano-Celani-Spallone in questo scritto: http://www.lenr-canr.org/acrobat/MariniPprotocollo.pdf che probabilmente conoscerai.
    Che questo effetto esista è ovvio, quale sia la sua entità mi appare più oscuro. Certamente la generazione di pressioni importanti non mi pare si possa attribuire alla forza diretta esercitata sullo ione dal campo elettrico dal momento che, da una mia stima dimensionale, anche utilizzando un campo di 10^7 V/m la pressione sarebbe di frazioni di bar.
    Mi sembra chiaro che nel caso di Arata se il fenomeno esiste è dovuto a una qualche sorta di interazione tra lo ione (idrogeno o ossigeno) con la parete semipermeabile di separazione (da quanto capisco una perovskite): lascio a esperti di Gibbs,Nerst e equilibri elettrochimici il cercare una possibile spiegazione.
    Comunque nessun principio fisico fondamentale viene violato e l’energia fornita tramite il campo elettrico è enormemente superiore al lavoro di compressione dichiarato: io non ho le conoscenze sufficienti a dichiarare sulla carta che si tratti di una bufala. Se si dimostrasse vera mi pare che rientri nelle compressioni elettrochimiche anche se non capisco perché Camillo dica di no.

    Provo a rispondere al tuo dubbio sulla linearità di fig 1. Tu dici che non te la spieghi dato che per Sievert la concentrazione del gas dipende dalla radice della pressione parziale. Scusa ma non capisco il nesso: la figura 1 indica che la portata del gas verso l’interno della bottiglia è costante: ciò mi appare logico se le condizioni sono stazionarie (compreso la pressione parziale dato che le condizioni di elettrolisi sono stazionarie). Nel tempo la pressione nella bottiglia aumenterà e a un certo punto la contropressione tenderà a diminuire la portata (e comincerà ad aumentare la concentrazione di gas disciolto nel metallo). La figura si ferma a 200 bar, valore piccolissimo rispetto alle pressioni limite dichiarate da Arata (ammesso che siano vere), per questo ci appare lineare.
    Per quanto riguarda la curva Baranowsky non la conosco: se riesci a linkarmi qualcosa mi documento.

    • Camillo ha detto:

      @Mario Massa

      Vedo che fai riferimento al lavoro

      Fai clic per accedere a MariniPprotocollo.pdf

      E’ il caso di rifasarci un minimo.
      Il protocollo Marini è relativo alla quantità di idrogeno che può essere introdotta per via elettrochimica (umida) nel reticolo del palladio. Il diagramma di stato Pd/H è noto da tempo e l’ho anche inserito nel blog. E’ argomento di Scienza dei Metalli. Non ci sono lacune di conoscenza su questo punto.
      Non commento in questa sedi i risultati cui è pervenuto Marini.
      Il brevetto di Arata invece riguarda la possibilità di realizzare pressioni elevatissime di idrogeno in un contenitore di palladio, un metallo perfettamente permeabile all’idrogeno.
      Gli argomenti sono completamente diversi.
      Se si dimostrasse vera mi pare che rientri nelle compressioni elettrochimiche anche se non capisco perché Camillo dica di no.
      La compressione elettrochimica è descritta in una nota di Francesco Malatesta, che io considero errata per ragioni che ho già esposto e che posso anche riprendere, dovesse servire a qualcuno. Errata o meno, quella è la descrizione della compressione elettrochimica.
      Più che il testo di Marini, conviene quindi passare a Malatesta.
      Cordiali saluti

    • Camillo ha detto:

      @Mario

      Mi sembra chiaro che nel caso di Arata se il fenomeno esiste è dovuto a una qualche sorta di interazione tra lo ione (idrogeno o ossigeno) con la parete semipermeabile di separazione (da quanto capisco una perovskite): lascio a esperti di Gibbs,Nerst e equilibri elettrochimici il cercare una possibile spiegazione.

      La perowskite non c’entra in quanto è un minerale. Titanato di calcio e perowskite non sono concetti coincidenti, come non sono sono concetti coincidenti l’ilmenite e il titanato di ferro.
      Non esistono pareti ceramiche semipermeabili a un gas, nel senso che un gas può attraversare un setto più facilmente in una direzione che in quella opposta. Anche in questo caso bisognerebbe portare un esempio.
      Bisogna stare attenti a non entrare in una scienza magica. Del resto è quello che si rimprovera ad Arata in questa sede, di fare della magia.

  55. sandro75k ha detto:

    c’entra sempre la perovskite… tanto fesso non sono! Dai che scherzo!

  56. sandro75k ha detto:

    sono in moderazione?

  57. sandro75k ha detto:

    da Wikipedia:
    La struttura cristallina degli ossidi del gruppo della perovskite è una griglia di piccoli cationi (a piccolo raggio ionico) a forte carica (solitamente Ti4+, Nb5+ e Fe3+) ognuno dei quali è connesso a sei atomi di ossigeno. La struttura di questa griglia è tale da lasciare delle “cavità” equispaziate lungo la superficie cristallografica di crescita {100} (che è anche piano di sfaldatura) che possono essere completamente o parzialmente occupate da cationi a grande raggio ionico (Ca2+, Sr2+, Na+, REE3+ e Th4+) in funzione delle abbondanze relative di questi elementi nell’ambiente minerogenetico di formazione.
    Ovviamente la descrizione è riferita a quella “naturale”…

  58. sandro75k ha detto:

    chi voglia approfondire l’argomento… http://www.dcfe.unimi.it/rossetti.htm Qualche mese fa Ho provato anche a contattare la dottoressa Rossetti ma con esito negativo…

  59. FermiGas ha detto:

    @ Andrea
    “Si sbaglia […]”

    Non credo. Né in merito ai suoi titoli di studio, né riguardo la sua “perizia” in chimica elementare.
    Leggo con piacere su EnergeticAmbiente di tale Armando de Para (che dovrebb’esser poi Lei), il quale:
    1) sbaglia la lettura in massa dell’equazione triviale 2 H2 + O2 → 2 H2O;
    2) non è a conoscenza che esiste da tempo la teoria VSEPR, in grado di spiegare il “misterioso” angolo di legame H-O-H a 104°30′ della molecola d’H2O.
    Un po’ strano, per un esperto in cavitochimica (che produce anche reazioni organiche, ricordiamolo) qual è lei, mostrare tali lacune. Apra un qualunque libro di testo di chimica per il liceo, per esempio, e si accorgerà che sono tutti argomenti insegnati ai nostri ragazzi.

    Mi segnalano, infine, un delizioso video della trasmissione “Mistero” in cui compare lei qualificandosi come “ricercatore”. A questo punto, dovremmo pensare che lei abbia conseguito veramente un PhD in cavitochimica?

  60. diego ha detto:

    Stefano Concezzi di National Instruments ha detto a Montecitorio che la ricerca dell’università di Bologna sulle LERN è sponsorizzata da loro che mettono a disposizione strumenti e apparecchiature di misura.
    La loro collaborazione si estende ad un grande numero di università e di enti di ricerca in tutto il mondo. Concezzi dice che il quantitativo di dati a disposizione proveniente da tutti questi enti fa capire che il fenomeno della generazione anomala di calore è tutt’altro che un abbaglio.

    http://www.radioradicale.it/scheda/355900/verso-una-rivoluzione-energetica-non-inquinante#int2681409,6721,1374

    Dimenticavo, anche questo messaggio non passerà la moderazione, spero che almeno li legga prima di eliminarli oppure cestina tout curt appena vede il nome? Lei è proprio un bell’esempio di trasparenza non c’è che dire. Su questo blog possono scrivere solo quelli che la pensano come lei, sarà fiero di questo stato di cose.

    • Livio Varalta ha detto:

      @diego
      Stefano Concezzi di National Instruments ha detto a Montecitorio che la ricerca dell’università di Bologna sulle LERN è sponsorizzata da loro che mettono a disposizione strumenti e apparecchiature di misura.
      Bugia! L’Università di Bologna NON sta facendo alcuna ricerca sulle LERN… notizia freschissima…

      • Camillo ha detto:

        Livio,

        il tuo rapporto particolare con l’Università di Bologna è stato perfetto fin dal 14 gennaio 2011 o poco dopo. Penso che molte persone ti debbano gratitudine per questo.
        Se posso esprimere un modesto parere, penso che la stessa UniBo ti debba molto se può uscire dal pantano in cui si è cacciata. Il rapporto del “contatto” con te è il solo segnale di serietà scientifica proveniente da quell’ambiente enigmatico. Il resto è stato solo un mucchio di furbate malaccorte, di totale assenza di informazione e di tentativi di intimidazione, come fosse gente pagata da marziani e non da noi.

        • diego ha detto:

          Il resto è stato solo un mucchio di furbate malaccorte, di totale assenza di informazione e di tentativi di intimidazione, come fosse gente pagata da marziani e non da noi.

          mi rinfreschi la memoria riguardo i _tentativi_di_intimidazione_ e le _furbate_, chi era che ha minacciato di denunciare in toto il df e il direttore Capiluppi se solo si fosse azzardato ad occuparsi dell’E-Cat?
          Chi era che ha dichiarato (e con questa ha proprio toccato il fondo) che il df “non era un luogo degno per fare studiare i propri figli”?
          A lei Camillo, ed ad alcuni dei suoi talebani subordinati, le uniche cose che non mancano sono la faccia tosta e la totale mancanza di vergogna.

      • diego ha detto:

        Notizia ancora più fresca di quella freschissima: Livio Varalta dice che Stefano Concezzi è un bugiardo.
        In realtà quello che non hai capito è che UniBo non sta facendo ricerche in generale sulle LENR ma in particolare su …
        Andiamo Livio, da dove credi che vengano tutti quei PXI-1033 e quei rack MKD-1117 che ultimamente si vedono nei laboratori del df?

        • Livio Varalta ha detto:

          Andiamo Livio, da dove credi che vengano tutti quei PXI-1033 e quei rack MKD-1117 che ultimamente si vedono nei laboratori del df?
          Da dove vengono, lo dicono le sigle. Se sono gratis, meglio ancora. A cosa servono, non capisco; con un COP 200 basta una prova a “scottadito”… (anche con COP 6). Eventualmente ci vuole qualcuno che impari ad usare quelle apparecchiature (Levi ha già dato prova con apparecchiature più semplici…). Forse la National fornisce anche il personale?
          Amico mio, riflettere un attimo… no? C’è un signore che ha 20 moduli da 10kW in test continuo a 600°C, moduli da 1MW in consegna ad ottobre 2012… a che servono i test UniBO? A chi devo credere? …fino ad ora io ho avuto informazioni corrette…

        • diego ha detto:

          E secondo te Livio come mai Rossi proprio ora dice che il suo reattore funziona stabilmente senza necessità di raffreddamento? Cosa o chi è intervenuto nel frattempo? Nota bene che chimici nucleari esperti in banche dati sono inutili in questi casi, non servono i topi di biblioteca, ci vuole gente che si dia da fare.

          Comunque complimenti, a differenza del tuo capo tu ti tieni ben informato sugli sviluppi di Rossi, quello in cui sei carente è la conoscenza dei retroscena, ma se ti impegni di più qui a Bologna vedrai che potrai fornire al tuo capo un servizio migliore. Ti do un suggerimento: fare pedinare Levi 24 ore su 24 non ti servirà a niente e neanche mettere una telecamera fissa in via dell’Elettricista sarebbe utile, la chiave è da un’altra parte.

          Coraggio Camillo, si faccia forza che tra non molto dovrà tornare occuparsi di Rossi e purtroppo per lei anche i greci richiederanno per la prima volta la sua attenzione. Lo so, è dura la vita del chimico nucleare in pensione, ma si consoli, ci sono pensionati che stanno parecchio peggio di lei perché se anche hanno la salute, hanno comunque un gran giramento di ***** e non hanno né voglia né tempo di giocherellare con le banche dati.

        • Livio Varalta ha detto:

          E secondo te Livio come mai Rossi proprio ora dice che il suo reattore funziona stabilmente senza necessità di raffreddamento? ecc…
          Sarebbe da considerare conclusiva la risposta di Gherardo ma ci riprovo, con poca speranza comunque…
          Amico mio, chi dovrebbe riflettere sulla tua frase che ho riportato qui sopra? Sicuramente io, che non l’ho capita proprio… Ti consiglierei di parlarne con un amico fidato, non occorre che sia laureato…
          Riguardo da dove arrivano le mie informazioni, ti posso assicurare che non ho bisogno di di appostamenti h24, ne di telecamere, mi basta aprire i mail…

        • Gherardo Gentzen ha detto:

          Avviso agli investitori: quello che dice Diego sui retroscena a Bologna sembra vero! Correte a comprare le licenze prime che le vendano tutte! Non vorrete mica farvi fregare l’investimento da qualcuno più furbo di voi?

        • diego ha detto:

          @ Livio Varalta
          …Ti consiglierei di parlarne con un amico fidato, non occorre che sia laureato…

          È proprio un’ossessione per te quella della laurea, cos’è ti senti inadeguato qua dentro perché sei l’unico a non avere “il pezzo di carta”? Fatti coraggio che se uno deve avere la laurea per poi diventare come Camillo, puoi farne tranquillamente a meno.

        • Livio Varalta ha detto:

          Amico mio, complimenti! Vedo che ha trovato l’amico, e laureato per giunta!

          Arata2


          … eh si, questo tuo amico lo invidio, anche se è laureato, e sono pure geloso…
          Nota di servizio:
          Non scrivo il tuo nome, ma “Amico mio”, così non rimango in moderazione; qualcosa imparano anche i periti…
          A proposito, oltre fare i copia ed incolla come me, spiare nei laboratori senza saper “vedere”, consolare i poveri periti afflitti e a farti mettere in moderazione, cos’altro sei capace si fare?
          Ad esempio, hai una tua idea sulla ff, che non sia: “possibile che si sbaglino tutti”?

    • Camillo ha detto:

      Diego,

      In questo blog Lei può scrivere su argomenti come quello sopra riportato. Non ci sono problemi. Tutto ciò che è tecnico o porta comunque un’informazione utile sulla ff è gradito. Ha visto che anche Armando può esprimersi. Anche se non riesce a fermarsi ai sonotrodi di Cardone.
      Circa i radicali si sapeva da tempo che posizione hanno assunto. Se si guarda nel loro gruppetto ff, non mi pare ci sia un solo chimico con competenze nucleari; questo mi tranquillizza. Fisici e ingegneri potranno fare le loro indagini e giudicare sulla competenza dei deputati che firmano per la ff. La politica è altra cosa dalla scienza, come insegna Silly Potty, un pesce abile a trovare il laghetto dove nuotare con agio.

    • Giancarlo ha detto:

      @diego
      Concezzi dice che il quantitativo di dati a disposizione proveniente da tutti questi enti fa capire che il fenomeno della generazione anomala di calore è tutt’altro che un abbaglio.
      Vada su scholar.com e controlli quanti lavori di fisici di alto livello escono immettendo la parola pentaquark come chiave di ricerca. Stamattina sono 3040 lavori. Sembra assodato, non me ne intendo moltissimo, confesso, che i pentaquark proprio non esistano e siano stati un abbaglio colossale, eppure c’è gente che continua a pubblicare nel 2012 su questo argomento.
      Sui superluminal neutrino ce ne sono circa 1.000 tra 2011 e 2012. Più di 100 al mese.
      Io non ho mai visto un lavoro di FF in cui l’energia assorbita viene misurata da subito, anche durante la preparazione: intendo dire che in genere si prepara un catodo per 90 giorni e poi ogni tanto si vedono picchi di eccesso di energia. L’energia fornita durante i 90 giorni dove è finita? Quanta è rimasta nella chimica-fisica del catodo? Intendo dire ossidi, crateri, cricche…, tutta roba che inizialmente non c’era e che magari un po’ di energia la restituisce.

      PS I miei messaggi finiscono quasi inesorabilmente in moderazione. Sia paziente come me, non andiamo così di fretta.

      • diego ha detto:

        Si, si, anche Duncan è un idiota insomma. Guarda caso quando cominciano ad occuparsi di ff/LENR e trovano dei riscontri nelle misurazioni diventano improvvisamente incompetenti, mentre prima, fintanto che sono degli scettici, vengono considerati degli esperti.

        • Camillo ha detto:

          Diego,

          Si, si, anche Duncan è un idiota insomma.

          Di Duncan ricordo un filmato proposto non ricordo da chi. In quell’occasione su questo blog si è ragionato di Duncan. Ci sono novità? Perché lo ripropone? Ha fatto qualche scoperta non ancora segnalata?
          Duncan viene trattato come chiunque altro; se a qualcuno sembra che esponga teorie sensate viene apprezzato, altrimenti meno. Si dovrebbero avere riguardi particolari per Duncan?

    • sandro75k ha detto:

      il sottobosco “serio” comincia ad uscire….

      • Miglietto ha detto:

        Sta parlando del dessert a base di lamponi e mirtilli che offre nella sua locanda alla modica cifra di un bel 5 0 6 euro (un sonoro diecimila nel vecchio conio) ? 🙂

        • sandro75k ha detto:

          questa è bellissima, non si può replicare più di tanto! …vedremo qualche “bacca” autunnale! 🙂

  61. Giancarlo ha detto:

    @Mario Massa
    ciao Mario.
    Scusami, ma vorrei essere sicuro che parliamo della stessa cosa. Io mi riferisco alla realizzazione n° 1 (first embodiment) e alla crescita della pressione come riportata in Figura 2. Qui l’elettrolisi carica il Pd di idrogeno e siccome viene fatta a corrente costante la concentrazione H/Pd aumenta al massimo linearmente. In realtà non è così perché la pressione dell’idrogeno nel metallo intuitivamente tende a rallentare l’aumento di concentrazione. Ma ammettiamo pure che sia lineare. A questo punto l’idrogeno che passa all’interno della bombola sarà in equilibrio di pressione con questa pressione interna e per la legge di Sievert riportata da Arata la radice quadrata (il logaritmo) della pressione sarà proporzionale alla concentrazione H/Pd. Perché la crescita della pressione col tempo sia lineare occorrerebbe che la concentrazione aumentasse quadraticamente col tempo, cosa che ogni persona di buon senso dovrebbe escludere. A riprova di tutto ciò c’è la Figura 6 in cui si vede la relazione logaritmica tra le due quantità.
    Tu dici:
    La figura si ferma a 200 bar, valore piccolissimo rispetto alle pressioni limite dichiarate da Arata (ammesso che siano vere), per questo ci appare lineare.
    Invece Arata sostiene che la crescita è proprio lineare: guarda la descrizione della Figura 2 a pagina 9 del brevetto.
    Tu dici inoltre:
    Nel tempo la pressione nella bottiglia aumenterà e a un certo punto la contropressione tenderà a diminuire la portata (e comincerà ad aumentare la concentrazione di gas disciolto nel metallo).
    Questo è un punto che secondo me merita molta attenzione, perché rovescia, se ho capito bene, l’effettivo meccanismo: l’idrogeno col Pd va a nozze e quindi il problema è farlo uscire non farlo entrare. Nel tuo schema l’idrogeno attraversa il Pd e finisce all’interno, nel mio l’idrogeno entra nel Pd e solo quando la concentrazione sale molto passa all’interno della bottiglia. Se aumenti la pressione esterna l’idrogeno entra e sviluppa calore, se riscaldi il Pd l’idrogeno esce. Persino Stremmenos cade in errore quando nell’articolo che cita spesso su la Chimica Oggi del 1999 descrive il meccanismo contrario. Può darsi che io sbagli, ma nel mio modello l’idrogeno che entra nelle pareti tende a rimanerci non a passare dall’altra parte. Per trasferirlo all’interno lo devi spingere. E comunque la Figura 2 e la Figura 6 si contraddicono.

    • Mario Massa ha detto:

      @Giancarlo
      Ciao Giancarlo, rispondo passo-passo.

      “Scusami, ma vorrei essere sicuro che parliamo della stessa cosa. Io mi riferisco alla realizzazione n° 1”
      OK
      “ e alla crescita della pressione come riportata in Figura 2”
      OK

      “Qui l’elettrolisi carica il Pd di idrogeno e siccome viene fatta a corrente costante la concentrazione H/Pd aumenta al massimo linearmente”

      Ti darei ragione se l’idrogeno entrato non avesse una via di fuga. Più avanti scrivi:

      “Questo è un punto che secondo me merita molta attenzione, perché rovescia, se ho capito bene, l’effettivo meccanismo: l’idrogeno col Pd va a nozze e quindi il problema è farlo uscire non farlo entrare”

      Questo è in netto contrasto con quanto affermato da Celani nei suoi test al link che ti avevo messo del lavoro del ’98. Non sono in grado di dire se Celani ha preso abbagli, ma da tutti i test appare chiaro che appena smetti di pompare idrogeno mediante elettrolisi l’idrogeno esce dal reticolo e in poche ore ti ritrovi con H/Pd=0. Nello stesso scritto infatti trovi che per bloccare l’idrogeno all’interno per un tempo sufficiente all’analisi del coefficiente di temperatura resistivo ha dovuto rivestire il filo di amalgama di mercurio (non permeabile all’idrogeno).

      Nel caso Arata la differenza rispetto a una cella normale è che solo una faccia del Pd è esposta all’elettrolisi, per cui da una parte immetti idrogeno, dall’altra lo perdi. Se quanto affermato da Arata e Celani (su geometrie e situazioni completamente diverse) è sensato non mi esprimo, ma che l’intera relazione di Celani sia un abbaglio mi pare improbabile. Concordo col fatto che la parete di Arata con spessore consistente (qualche millimetro per resistere a quelle pressioni) rende le sue affermazioni meno credibili di quelle di Celani che ha utilizzato un filo da 50 micron.

      Se adesso sono riuscito a spiegarmi credo che converrai che l’andamento lineare di fig 2 è perfettamente logico.

      “E comunque la Figura 2 e la Figura 6 si contraddicono.”

      Non mi pare perché si riferiscono a due cose diverse: secondo me se misurassimo H/Pd nella figura 2 scopriremmo essere costante e non particolarmente elevato: un valore di 0.85 a temperatura ambiente è sufficiente a far vedere un andamento lineare anche con 200 bar di contropressione.
      Nel tuo primo intervento facevi riferimento a un diagramma di Baranowsky: ti riferivi a quello? (io conoscevo i suoi diagrammi R/R0-H/Pd e alfa-H/Pd, non sapevo che anche quello fosse suo)

      • Giancarlo ha detto:

        @Mario
        Ciao, qui trovi il diagramma di Baranowski

        fusionefredda3


        Tale diagramma ha richiesto in alcuni casi 120 giorni per essere tracciato perché la diffusione è estremamente lenta. Ad ogni temperatura c’è un lungo tratto a pressione costante che corrisponde al riempimento degli interstizi del reticolo in due diverse posizioni (fase alfa e beta); l’assorbimento è esotermico (non per Stremmenos). Chiaramente nel caricamento elettrochimico occorre ipotizzare un meccanismo diverso altrimenti non ci sarebbe alcuna chance di ottenere quelle pressioni elevate. Non c’è traccia di modello né in Arata né in Celani. E’ chiaro che quando stacco la corrente ricado nel caso puramente termodinamico ed essendo la pressione quella atmosferica il Pd giustamente si svuota.
        Io comunque ripeto che Arata nel brevetto parla esplicitamente di linearità fino a 500 atmosfere.

        Poi ci sono altri punti non condivisibili. Questo è il brevetto di Arata alla riga 45 colonna 2
        This formula represents the relation when the pressure in the small hole in the welding portion balances with the concentration [H]% of hydrogen contained in the iron. If the temperature of the welding portion is cooled slowly from 1500° C to 0° C taking a sufficiently long time, hydrogen in the iron would be dispersed into the atmosphere so that the [H]% concentration will drop to 2.86×10-8[H]%, which corresponds to SQRT(P2)=one atm.
        Arata è convinto che se riscaldi il ferro la concentrazione aumenta, se lo lasci raffreddare diminuisce. E’ vero il contrario, l’immagazzinamento di idrogeno negli idruri o di calore in un sistema a idruri metallici funziona così.

  62. Giancarlo ha detto:

    Ho letto la replica di Carpinteri et al. al lavoro sui numeri ripetuti delle analisi quantitative sulla phengite: http://arxiv.org/abs/1207.0112.
    Come previsto, fa riferimento al lavoro di Pavese per il fatto che la seconda cifra decimale è puramente una cifra di guardia (http://en.wikipedia.org/wiki/Guard_digit). Anche se non lo dice, tale cifra di guardia deve essere aggiunta automaticamente dal software di aggiustamento dei dati (aggiustamento non è una critica ndr) altrimenti un umano avrebbe messo sempre 0 o 5 come quarta cifra. Il software, però, dovrebbe a mio parere essere un po’ migliorato, in quanto anche le somme delle percentuali in peso distano abbastanza dal 100,00%.
    Nella Tabella 4 sulla biotite, si va infatti dal 95,44% al 104,06% cioè all’incirca +/- 4%.
    Con la phengite, invece, va molto meglio è sempre ragionevolmente 100% tranne un unico 104,17%.
    Mi pare molto debole l’affermazione che i dati sono molto simili in quanto provengono dallo stesso dm3 di roccia di Luserna: phengite e biotite sono delle miche e secondo me, a naso, la composizione varia di molto anche all’interno dello stesso minerale in dipendenza dello strato di sfaldamento (soprattutto ci deve essere una differenza sostanziale tra superfici lappate e superfici di frattura). Non sono un geologo, mi informerò.

    Ora manca la replica ai neutroni frazionari. Attendiamo con ansia.

  63. Giancarlo ha detto:

    @Camillo
    La prima obiezione che viene in mente è come i neutroni che si formerebbero nello scontro di faglie profonde kilometri possano arrivare in superficie ed essere misurati.

    Non credo che il Prof. Carpinteri ci legga o se lo fa si guarda bene dal risponderci. Magari glielo potrebbe chiedere il nostro caro Andrea che era informatissimo sull’uscita del lavoro su ArXiv e quindi ha un filo diretto col Presidente.

    • Giancarlo ha detto:

      Su questo stesso argomento Ezio Puppin c’è andato giù molto pesante.
      http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/prevedere-terremoti-politica-e-scienza-senza-scrupoli
      Ha usato la parola deliquente e richiesto l’intevento del Ministro
      Che il politico in questione sia discutibile è inutile spiegarlo, che il Presidente di un’istituzione scientifica pagato con i soldi dei contribuenti avalli (secondo quanto riportato dal politico di cui sopra) affermazioni del tutto prive di alcun fondamento scientifico è altrettanto discutibile e dovrebbe spingere il Ministero competente (quello della Ricerca) a rimuovere immediatamente dall’incarico un personaggio di tal fatta.

      Fosse la volta buona. Profumo non potrà continuare a fare il pesce in barile o dovremo chiedere le sue dimissioni.

      • Camillo ha detto:

        Giancarlo,

        E’ difficile capire come mai Carpinteri si sia compromesso fino a questo punto. Si sta insaponando il cappio da solo. Forse è convinto che Silly Potty sia potente come ai tempi dei “responsabili”. Carpinteri le inventa tutte per mettersi in vista.

        • Giancarlo ha detto:

          Camillo,
          onestamente non so che cosa pensare. Questo per lui immagino sia un periodo abbastanza difficile e invece di usare un basso profilo, chinati giunco che la piena passa -chieda pure a Cardone come si fa-, si mette in mostra con una presentazione ancora più indifendibile di quelle sulla frantumazione del granito o comunque non facilmente difendibile anche se con probabilità 10E(-20) avesse ragione lui.
          La presentazione non l’ho sentita, forse lo farò stasera e forse solo il titolo è a effetto e si poteva tranquillamente evitare.

          Voglio smettere di fare il cattivo per partito preso (o il pessimo come dice Alessio); forse ci crede davvero. (ndr il piezonucleare continua ad essere una stupidaggine).

  64. Gherardo Gentzen ha detto:

    Andrea scrive:

    se sono stato offensivo o in qualche modo l’ho offesa non era mia intenzione mi creda, mi dica dove e quando, le anticipo le mie scuse.

    Nessuno si offende per i vari `testa di cazzo´, `vaccawoman´ e `vecchia megera´ che lei ha profuso liberalmente, ma l’intenzione di offendere c’era tutta ed era evidente. Non è un grosso problema, ma potendo scegliersi gli interlocutori uno preferirebbe gente un po’ più sofisticata di lei, anche negli insulti. Sa, qui non siamo troppo nobili d’animo, anzi siamo proprio snob.

    Questa sera dopo le 24 dovrebbe ottenere le prime risposte su Arxiv

    Ho letto e ho sentito l’opinione di amici fisici. Purtroppo l’articolo non risponde alle critiche, e non mostra le registrazioni che Carpinteri aveva promesso nella sua risposta alla mia lettera, che riporto:

    Alberto Carpinteri scriveva il 7 giugno 2012:
    Per quanto riguarda il commento pubblicato su arxiv da alcuni ricercatori dell’INRIM, questo mostra malauguratamente due gravi errori concettuali. Uno attiene a questioni di geologia, l’altro riguarda addirittura la statistica. Abbiamo tutte le registrazioni e verranno pubblicate sullo stesso sito al più presto, in modo da controbattere punto per punto al commento di cui sopra.

    Dopo un mese e più, non c’è una discussione di errori concettuali e non ci sono le registrazioni promesse. Altro che `punto per punto´, Carpinteri non controbatte proprio, fa solo finta a beneficio dei non esperti. Questo significa che Carpinteri è in grossa difficoltà e quindi, per conto mio, non può continuare a dirigere l’INRIM perché non è stato in grado di recuperare l’autorevolezza necessaria per guidare un ente di ricerca. Penso anche che Strain farebbe molto bene a riconsiderare la permanenza di Carpinteri nel comitato editoriale della rivista.

    Penso poi che quello che Carpinteri ha affermato ieri a proposito di previsione dei terremoti sia gravemente irresponsabile, perché ha fatto un’affermazione precisa senza avere nessun dato sperimentale verificato che la supportasse. Si tratta di una grave violazione dell’etica scientifica, molto più grave di quella degli annunci sulla fusione fredda di Bologna e paragonabile a quella della cura Di Bella, con la differenza che Di Bella non aveva incarichi istituzionali.

    Anche solo per il fatto di prestarsi a operazioni demagogiche come quella di Scilipoti, secondo me Carpinteri danneggia la reputazione della ricerca italiana, e il governo dovrebbe ridimensionarlo al più presto.

    • Camillo ha detto:

      Carpinteri non si rende conto che se tra i terremotati disperati si diffonde la convinzione che esistono tecniche di previsione supportate dalla Stato solo di malavoglia scoppia il finimondo dei tempi di Di Bella, quando la Bindi fu costretta a furor di popolo a promuovere tests.
      Ho scritto “Carpinteri non si rende conto…” solo per prudenza.
      Carpinteri è veramente una grossa g…a da pelare. Un osso duro anche per il Ministro.

      • Gherardo Gentzen ha detto:

        Penso anch’io che sia meglio concedere a Carpinteri il beneficio del dubbio: infatti si può ben credere che sia convinto di quello che dice, e cioè che il piezonucleare sia utile alla previsione dei terremoti, e che quindi non stia facendo un calcolo cinico per ottenere finanziamenti in nome dell’emergenza terremoti. È possibile che Carpinteri sia in buona fede, io lo credo.

        Però, come al solito, in discussione è il sistema italiano più che il singolo personaggio. La domanda è: sono in grado le istituzioni del paese di garantire degli standard? Oppure si piegano inesorabilmente alle bizzarrie di chiunque abbia un po’ di potere? Spero che i ricercatori dell’INRIM, gli afferenti al CNISM e gli scienziati in generale continuino nella sollevazione contro gli arbìtri di Carpinteri, per quanto questi possano essere in buona fede, e riescano a stabilire il principio che l’etica scientifica è uno standard che non ammette deviazioni.

  65. Mascheroni ha detto:

    @Camillo
    Desiderei un parere di Camillo sulle ‘cricche” che si formano dopo mesi di sollecitazione nel palladio, come sono evidenziate dalla slide alle spalle del conferenziere al minuto 28’ 17” del video:
    http://link.brightcove.com/services/player/bcpid1523544664001?bckey=AQ~~,AAABNMyTt4E~,zX_oRi5kDcwYjRdQ0uLi-4wtWm_sYURl&bctid=1586356190001
    Grazie!

    • Giancarlo ha detto:

      @Mascheroni
      Le cricche si formano anche nelle ruote dei treni in acciaio perché l’idrogeno atomico si ricombina all’interno in idrogeno molecolare ed esercita una pressione enorme che spacca le ruote. Si immagini che ci sono delle norme EN/UNI che definiscono le modalità di misura con ultrasuoni per determinare la presenza e il grado di pericolosità delle cricche. Chiedere a Trenitalia. Non credo che lì dentro si possa parlare di LENR. Il fenomeno è noto da 100 anni. Nel Pd la cosa è aggravata dal fatto che all’interno di PdH esistono due fasi alfa e beta, in contemporanea. Se va qui https://fusionefredda.wordpress.com/2011/12/13/fusionefredda3-2/
      trova appunto il diagramma di fase che anche Mario Massa aveva chiesto (e che Arata dopo più di 20 anni ignora alla grande).
      A sinistra della campana c’è solo la fase alfa, a destra solo la beta, sotto la campana una miscela delle due. Purtroppo per il Palladio le due fasi hanno differenze dimensionali del reticolo e questo induce sforzi che criccano il materiale. Basta caricare e scaricare più volte per indurre il fenomeno. Tutta scienza classica, non servono le LENR, ma studiare costa fatica.

    • Giancarlo ha detto:

      @Mascheroni
      Questa è la norma tecnica Trenitalia: ST308185

      Di seguito come si misura il tenore di idrogeno nelle ruote
      ALLEGATO A (NORMATIVO)
      Misura del tenore di idrogeno al momento dell’elaborazione dell’acciaio per ruote
      monoblocco
      Si applica quanto previsto nell’Allegato A della EN 13262.
      Le modalità di prelievo ed il metodo di analisi applicati devono essere precisati nella documentazione che deve essere consegnata e trattata in conformità al §.3.0.2 del presente documento.

    • Camillo ha detto:

      @Mascheroni

      A quello che ha già scritto Giancarlo aggiungo che l’infragilimento da idrogeno (hydrogen embrittlement) è uno dei problemi più gravi della scienza nucleare civile. Interessa in modo particolare le guaine di contenimento degli elementi di combustibile dei reattori moderati e raffreddati ad acqua pressurizzata o bollente. Al CAMEN fu montato un rig per studiare il fenomeno sullo zircaloy e sull’inconel. Da noi furono studiati i terfenili come strumenti di moderazione e di trasporto di calore per ovviare agli inconvenienti dell’infragilimento da idrogeno. Il materiale si comporta in modo eccellente, ottima stabilità chimica e capacità termica elevata, ma si tratta di molecole cancerogene.
      Credo che l’infragilimento da idrogeno dei metalli interessi anche altra ingegneria civile. Giancarlo ce lo ha già spiegato. Sicuramente ne erano affette le caldaie delle locomotive e dei grandi motori navali.
      Non ho seguito il video che ci ha indicato, lo farò in altro momento.
      Grazie per l’attenzione.

  66. Camillo ha detto:

    Tutta scienza classica, non servono le LENR, ma studiare costa fatica.

    A parte che i diagrammi di stato Pd/H sono reperibili facilmente da chi si occupa di Scienza dei Metalli, quello che hai citato mi viene direttamente da J. M. Pitre, che ringrazio per avermi spedito, via posta ordinaria come si faceva un tempo, il lavoro suo e dei due colleghi.
    Un altro lavoro utile è quello di Maxelon che propone due diagrammi di stato distinti per idrogeno e deuterio. E’ di lettura un po’ più complessa per le coordinate che usa, ma funziona bene. E’ utile per spiegare le presunte anomalie termiche segnalate dai tecnici della NASA che sono piaciute a Celani: il rapporto dimenticato nel cassetto.

    • Giancarlo ha detto:

      Il lavoro di Maxelon proprio non riesco a capirlo…
      E’ più grande di me.

    • Giancarlo ha detto:

      Ma tu di Maxelon hai letto pure la tesi in tedesco?

      • Camillo Franchini ha detto:

        Giancarlo,

        Certo, i diagrammi di stato vengono dalla tesi che provvedo a spedirti in privato, se vuoi.
        Non capisco le obiezioni di Mascheroni. Non sa che l’idrogeno provoca pericolosissime cricche nei metalli? O si meraviglia solo del comportamento del palladio?
        Permalosissimi questi ff. Guai a suggerirgli di studiare.
        Appena ho tempo guardo il video.
        Ciao

        • Giancarlo ha detto:

          Ce l’ho già, grazie. Ma è in tedesco e mi devo accontentare delle figure e delle formule. E’ un lavoro improbo.

  67. Mascheroni ha detto:

    @Giancarlo
    ‘..studiare costa fatica ….’
    Secondo Lei i personaggi del video non hanno studiato? Oppure Lei intende che, io – uno sconosciuto che si affaccia con una disposizione neutra e chiede soltanto – non ha studiato? Questo mi sembra scorretto: e’ giusto che tutti possano chiedere, senza bacchettate preventive o sospetti di faziosità, qui ed in ogni altro blog.
    Eccependo dalla nota sulla manutenzione ferroviaria, può darmi riferimenti bibliografici precisi in cui il problema di questo tipo di ‘cricche’ nel palladio, o in un altro metallo del gruppo del platino, trovi compiuta spiegazione? E quando dico ‘compiuta’ intendo classicamente fondata, cioè che non si rifaccia da una parte alla fisica adronica o all’idrino, nè usi la solita petizione di principio contro la fisica ‘patologica’ che, secondo la nostra accademia impazza su internet, e corrompe i giovani (mentre il sistema dei debiti e dei crediti e le lauree brevi li lasciano intatti e virtuosi …). Sarei felice di poter razionalmente cancellare dal mio animo la sorpresa che ho provato quando ho visto le foto (un’immagine vale cento parole). Anche soltanto la Sua opinione di studioso sarebbe molto importante, ma sul punto, cioè sulla morfologia specifica dei fenomeni di degradazione superficiale dei campioni, come da filmato. Se pensa che, per non essere costretto a mere speculazioni su qualche slide, Le siano utili dati più circostanziati, lo dica: forse è possibile reperire l’intero protocollo relativo agli esperimenti che hanno generato le ‘cricche’, in modo da poter dire qualcosa di più preciso – e quantitativo – di quello che il ‘naso’ dello scienziato (e la sua vis polemica) possono suggerire,
    Grazie di nuovo,
    M.

    • Giancarlo ha detto:

      @Mascheroni
      Le chiedo scusa se ho dato l’impressione, con la frase sullo studio, di avercela con Lei; assolutamente no. Per quanto ne so Lei potrebbe anche essere Professore di Letteratura Egizia ad Harvard e non vedo perché dovrei consigliarLe di studiare il comportamento dell’idrogeno. La mia critica è più mirata e riguarda tutti quelli che dànno spiegazioni fantasiose per spiegare cose che si sanno benissimo da decine di anni. Ora, non è che questo non si possa fare, ma la teoria alternativa deve essere in grado di spiegare anche tutto il resto che ruota intorno a quel particolare aspetto. A Lei personalmente che si usi il piezonucleare per spiegare la pompa sodio-potassio di cui si sa praticamente tutto lo trova avvincente o fantasioso?
      Ad un seminario cui ho assistito Srivastava ha spiegato a un centinaio di professori, ricercatori e studenti che cosa è l’effetto piezoelettrico e come ci si fanno gli accendini: io faccio fatica a capire simili meccanismi mentali; pensa di averlo scoperto lui? Questo è proprio quello che intendo dire con la frase sullo studio: non che i professori non abbiano studiato, che questo non lo penso mica, ma che evitino accuratamente di considerare altre spiegazioni che certo richiederebbero approfondimenti non banali, e restino vincolati solo alla loro, di spiegazione.
      L’idrogeno è una brutta bestia per i danni che produce: io mi interessavo di telecomunicazioni e nei primi cavi sottomarini in fibra ottica fece disastri perché a 350 atmosfere penetrava nelle fibre ottiche e ne aumentava a dismisura l’attenuazione. Fu necessario realizzare cavi in cui i materiali usati erano a basso contenuto di idrogeno.
      Quanto ai lavori “classici” se mette hydrogen embrittlement su scholar.com trova 45.800 lavori; se ci sostituisce deuterium 2.500; provi a darci un’occhiata poi magari se le serve qualcosa di più specifico Le posso recuperare il titolo di qualche libro. Mi scuso di nuovo ma non ce l’avevo con Lei. Anzi questa discussione mi fa piacere.

      PS: Non sono uno studioso, dirigo un’azienda e il mio lavoro è quello di produrre oggetti che il cliente non mi tiri appresso. Le mie competenze sull’idrogeno nelle ruote dei treni derivano da una gara cui ho partecipato per la realizzazione di misure ad ultrasuoni per rilevare le cricche (soprattutto quelle invisibili) nel metallo. Ho fatto a lungo il ricercatore e questo mi ha conferito indubbi vantaggi nell’analisi dei lavori scientifici, anche in altri campi.

  68. Giordano Bruno ha detto:

    @Franchini Camillo
    @Giancarlo D.M.
    @ debunker vari
    Giusto per dimostare che di certe problematiche non se ne interessa solo l’Onorevole Scilipoti ed altre onorevoli personalità vi segnalo questo

    Fai clic per accedere a emerging-materials-report_en.pdf

    Fac ut valeas

    • Max Altana ha detto:

      giuro che non è una domanda maliziosa, è solo il dubbio che viene ad un profano: è normale che questi report indirizzati alla commissione europea siano sprovvisti di bibliografia? viene preso tutto a “face value”?

      • Giancarlo ha detto:

        @Max
        Max, è solo il resoconto di un workshop a briglia libera, di quelli che UE organizza per identificare preliminarmente quali argomenti mettere nelle call for proposal che devono uscire secondo il calendario di FP7 o quali aree eventualmente inserire nel prossimo FP8.
        Poi la scelta definitiva viene fatta da un gruppo di esperti di alto livello.
        UE dà molta importanza alla visionary research considerata fondamentale per dare superiorità tecnologica all’Europa o mantenere la superiorità già acquisita.
        Poi però il processo di selezione dei progetti validi è estremamente accurato e soprattutto il fatto di dover costituire consorzi multipartner e multipaese costituisce un primo filtro molto efficace. Il piezonucleare, ad esempio, faticherebbe a mettere in piedi un progetto IP da 20 mln che richiede almeno 15-20 partner e 8-10 paesi.
        Anche con uno STREP da 3-4 mln servirebbero comunque 6-8 partner e 4-5 paesi.

    • Giancarlo ha detto:

      @Giordano Bruno
      Grazie per la segnalazione. Non trovo scandaloso che in un workshop esplorativo sull’utilizzo dei nuovi materiali si sia parlato di Pd associato indubbiamente alle LENR.
      Anche perché le ricadute che si possono avere in campi attigui (hydrogen storage, ad esempio) sono notevoli. E’ quello che auspichiamo da sempre: una bella proposta di 120 pagine in cui ci sia descritta l’idea, la metodologia scientifica e tecnica, il programma di lavoro, i risultati attesi e la scaletta temporale per tali risultati (intendo: tra 22 mesi, non poi si vedrà); inoltre come verrà gestito il progetto, il piano di mitigazione dei rischi, le ricadute potenziali, l’aumento di competività per le industrie europee. E poi un giudizio sereno da parte dei referee.
      Quello che vediamo invece è un approccio politico, truccato sulle aspettative (previsione dei terremoti tramite neutroni, affermazione che Puppin ha definito delinquenziale), insofferenza ai controlli esterni. Lei come giudicherebbe un ricercatore il quale, qualora gli venisse chiesto dalla commissione che deve attribuire i fondi di misurare la presenza di He4, rispondesse che non è necessario perché tanto lo hanno già misurato “altri”?
      Secondo Lei è lecito chiedersi perché ora ci si stia affidando alla costantana o bisogna fidarsi ciecamente? Pensa che i referee europei accettino il progetto a scatola chiusa?

      Per cortesia mi risponda, non faccia come le altre volte, altrimenti per me il dialogo si interrompe qui. Non mi citi più.

      Dic, duc, fac, fer.

    • Camillo ha detto:

      Giordano,

      Mi ha impressionato che Vittorio Violante dopo un quarto di secolo di ricerca ff, possa ancora scrivere:

      The most intriguing feature of the phenomenon is the substantial lack of the expected
      nuclear emissions associated with the excess of power production ascribed to a deuterium-deuterium nuclear fusion process. A possible explanation is a modified
      nuclear decay channel, for the D-D reaction, into the condensed matter.

      Most intriguing indeed. Infatti le emissioni nucleari sono expected. Siamo rimasti ai tre miracoli di Preparata, al Rapporto 41.
      Va bene che questi documenti si fanno forse con il copia/incolla, nella speranza che qualcuno, in qualche ufficio comunitario, destini qualcosa ai ragazzi ormai vecchi dell’ENEA, ma a leggerlo fa l’effetto di un malinconico déjà vu. Un documento così avrebbe potuto essere scritto vent’anni fa. A De Ninno hanno chiuso il laboratorio; stessa cosa per la Pamela dello SPAWAR; Violante resiste sempre come Celani? Un fenomeno di isteresi. Poi si lamentano che Monti è severo con i ricercatori. Qualcuno deve avergli fatto mangiare la foglia.

  69. Max Altana ha detto:

    per chi leggesse “live”, ecco la diretta dal cern
    http://webcast.web.cern.ch/webcast/play_higgs.html

    congratulazioni a Peter Higgs (Nobel, subito!) e alla comunità scientifica internazionale.

    • laptopdicartone ha detto:

      E non dimentichiamo le segretarie magre che si sono infilate nei pozzetti a tempo di record!

    • diego ha detto:

      Un attimo.
      Il metodo scientifico dove sta?
      Come insegnano da queste parti occorre una replica indipendente dell’esperimento, altrimenti siamo nell’ambito della “fuffa” pura.
      Pregasi usare un altro acceleratore da 126GeV oppure costruire un altro LHC, fatto da altre persone indipendenti da quelle che operano a Ginevra, e ripetere l’esperimento. Quando si otterranno gli stessi risultati potremo essere sicuri che è tutto vero.
      Teniamo poi presente che, come dice Camillo, si tratta di fisici teorici ossia di gente notoriamente fantasiosa, capace di inventarsi qualsiasi teoria per spiegare qualunque fenomeno, quindi come prima cosa si deve sempre dubitare, giusto Camillo?

      • Gherardo Gentzen ha detto:

        diego scrive:

        Il metodo scientifico dove sta?
        Come insegnano da queste parti occorre una replica indipendente

        LHC fornisce solo le collisioni. CMS e Atlas sono due esperimenti indipendenti, senza contare che anche il Tevatron conferma, sebbene con incertezza più elevata. Si rassegni Diego, oggi lei ha assistito al trionfo del metodo scientifico.

      • Marco DL ha detto:

        @Diego:
        Lei evidentemente non ha capito cosa fanno al CERN.
        L’esperimento è stato ripetuto milioni di volte per mesi, tracciando e misurando tutte le evidenze positive e negative per determinare i margini di errore della valutazione.
        Al CERN sono abituati a fare tutto alla luce del sole, invitando tutta la comunità scientifica (come se loro non bastassero..) a tentare di falsificare (dimostrare che sono scorretti) i loro risultati.
        Lo hanno fatto con serenità anche per i neutrini superluminali fin quando quel gran genio di Zichichi (che non lavora al CERN) si è preso l’onore di rilasciare un’intervista sul “Il Giornale” per essere il primo a fare l’annuncio epocale, mettendo in trincea i gruppi che stavano verificando dove fosse l’errore. Si può dare del deficiente ad un nobel?
        http://notizie.virgilio.it/cronaca/la-telefonata-che-cancella-einsteinneutrini-piu-veloci-luce_156013.html

      • Camillo ha detto:

        @Diego

        come prima cosa si deve sempre dubitare, giusto Camillo?

        Come fa a dubitare uno tetragono come me, che si affida con fiducia ai trattati di chimica e alle banche dati? Non sono la persona giusta per coltivare dubbi.
        Quanto al bosone di Higgs, credo che ci sia poco da dubitare, data la massa di dati che hanno raccolto e il gran numero di specialisti coinvolti. In ogni caso un chimico non può certo esprimere giudizi su eventi di fisica pura, sarebbe arroganza ridicola.
        Ammiro molto la sapienza delle persone che hanno lavorato a quel progetto, dalla costruzione dell’LHC, alla realizzazione degli esperimenti. Mi fa anche piacere che il modello standard abbia ricevuto una solida conferma. E’ un grande successo della scienza mainstream. Mi fa anche piacere che prima nasca la teoria, l’ipotesi scientifica, poi venga la sua conferma. E’ il modo più naturale di fare ricerca.

      • diego ha detto:

        Certo che non si può neanche scherzare eh, sembra che abbiate tutti i nervi un po’ tesi.
        D’altra parte quando un esperimento viene ripetuto molte volte e si ottengono risultati sempre congruenti, come si fa contraddire i risultati, non sono mica come quelli che hanno il prosciutto sugli occhi che negano persino l’evidenza sperimentale.

        • Giancarlo ha detto:

          Ci dà a suo piacere, 2 (due) non 5 (cinque) come chiede Camillo esperimenti ripetuti. Ripetuti per davvero, entro il 10%, Le va bene? Se non Le va bene mi accontento pure del 20%. Per esempio Arata che fa 10.000 atm e Celani 8 non mi va bene, è tosto definirla replica. Me lo dica e li guardo.

        • diego ha detto:

          Puoi smettere tranquillamente di darmi del lei, per quel che mi riguarda lo faccio solo con Camillo altrimenti non risponde (i vecchietti hanno le loro fisse).

          Ma come, siete voi a dire che l’esperimento del CERN (cito Marco DL):
          è stato ripetuto milioni di volte per mesi, tracciando e misurando tutte le evidenze positive e negative per determinare i margini di errore della valutazione.
          come fai quindi a dire che non è vero, bisognerebbe avere il prosciutto sugli occhi per affermare i contrario.

          Tra l’altro nel mio post avevo scritto appositamente una cosa sbagliata ma vedo che nessuno di voi dotti medici e sapienti l’ha notato, cos’è la fretta di saltare adosso al miscredente di turno ha preso il sopravvento? Da queste parti la voglia di ridicolizzare la gente per errori più o meno evidenti è l’unico elemento che tiene in vita certe persone (che altrimenti avrebbero ben poco da dire), quindi mi sarei aspettato di essere mangiato vivo solo per quello, invece … niente.

          Giancarlo, eri una persona vispa e curiosa, invece ora ti stai “camillizzando”, ti manca solo di citare “una banca dati a sua scelta” e poi sei a posto, da quel momento in poi i chiodi sulla tua cassa da morto li puoi far piantare da qualunque persona a tua scelta.

        • Miglietto ha detto:

          Qualcuno stamattina si è alzato con la luna di traverso. Ma si dia una calmata! Che male c’è se quattro burberi tromboni si ritrovano a sparlottare e a sghignazzare in santa pace? Se la cosa non la diverte cambi compagnia!

        • Miglietto ha detto:

          Poi mi sembra che nemmeno legga i commenti a cui pretende di rispondere. Giancarlo le ha chiesto “2 esperimenti ripetuti” e lei capisce Roma per Toma rispondendo “una banca dati a sua scelta”.
          In ogni caso mi sembra l’unico qua ad avere i “nervi tesi”.

  70. Giancarlo ha detto:

    @diego
    Andiamo Livio, da dove credi che vengano tutti quei PXI-1033 e quei rack MKD-1117 che ultimamente si vedono nei laboratori del df?

    Mi scusi diego, i PXI-1033 sono degli armadietti a 5-Slot con bus PXI e controllore integrato (del bus, scanso equivoci). Gli MKD-1117 sono dei cassetti estraibili con monitor LCD, mouse e tastiera. Quindi sono solo delle scatole accessorie, non ci controlla un fico secco. E’ come averci la custodia del PC e le interfacce umane. Insomma, dentro manca la CPU e le periferiche di misura/attuazione. Ci direbbe invece che controllori usano, sempre che possa dircelo ovviamente. Altrimenti la sua informazione vale meno di un fico secco. Lei controlla quello che scrive?

    E secondo te Livio come mai Rossi proprio ora dice che il suo reattore funziona stabilmente senza necessità di raffreddamento? Cosa o chi è intervenuto nel frattempo?

    diego, ma che cosa dice? Rossi il reattore lo stabilizza col riscaldamento (parole sue) mica col raffreddamento. Ma Lei sa di che cosa parla?

    • Camillo ha detto:

      Giancarlo,

      Quindi sono solo delle scatole accessorie, non ci controlla un fico secco.

      Ho ragione a dare spazio a personaggi come Diego (quando non ha attacchi di bile). Servono da controcanto, da baseline per le nostre considerazioni. I ff esistono e sono ben rappresentati da quelli che scrivono qui. Uno o due movimentano il gioco, servono per fare allenamento. L’ideale sarebbe un ff laureato in chimica o fisica.

    • diego ha detto:

      Giancarlo mi stupisco di te, evidentemente non conosci una cippa dell’E-Cat, e da tanto che segui e parli (oppure a sto punto direi che sparli) e non sai nemmeno qual’è il problema principale dell’E-Cat?
      Sono basito, ma di che cosa avete parlato fino ad ora, delle banche dati?

      • Giancarlo ha detto:

        Dimmi tu, qual è il problema principale dell’ecat oltre al fatto che non funziona?
        Io nel mio piccolo penso che se il reattore scalda troppo basta cominciare a spegnere la resistenza e aumentare il flusso del refrigerante. Tu pensi che serva una macchina superspecialistica di NI? Quanti raffreddatori hai progettato in vita tua?

        • diego ha detto:

          Io nel mio piccolo su, su, non ti sminuire, rimani te stesso, oramai abbiamo capito che da queste parti avete un ego grosso come una casa (non come Camillo o Gherardo, ma sei sulla strada buona, d’altronde tra simili ci si trova).

          Focardi una vota definì l’E-Cat “un cavallo imbizzarrito”, non a caso. Fino ad ora, l’acqua funzionava anche da elemento stabilizzante, per evitare di fare andare fuori controllo la reazione, ma anche per lo spegnimento sicuro della stessa.
          Defkalion nella prima serie di test non ha scelto a caso quella metodologia (“bare reactor”), per dimostrare la superiorità del loro prodotto.

          Non servono macchine superspecialistiche di NI, che tra l’altro NI non fa, e comunque Rossi ha risolto senza NI (il famoso sistema di controllo della reazione). Lo scopo di NI in questa faccenda è un altro.
          Che c’entra il raffreddatore? Non progetto raffreddatori, tu si invece? Hai voluto evidenziare che sai fare anche questo? Ma che bravo che sei. È proprio pieno di geni qua dentro.

      • Marco DL ha detto:

        Mi sembra che la mitica sperimentazione di UNIBO su l’e-cat fosse indirizzata in primis a certificare l’esistenza del fenomeno.
        Per effettuare questa certificazione non servono apparecchiature NI e non servono fisici. Bastano due termometri, due flussimetri ed un termotecnico (a voler esagerare).
        Roba da supermarket, altro che National Instrument con apparecchiature fantascientifiche consegnate a UNIBO.
        Il fatto che nessuno abbia ancora fatto uno straccio di annuncio almeno per dire “funziona” la dice lunga.
        Io personalmente non ho fiducia in Levi, ha preso cantonate seriali a partire dal credere per fede nella secchezza del vapore che usciva dall’e-cat. Un banale trucco da baraccone nel quale ci è cascato senza mai ammetterlo. Avesse almeno detto “sono stato un pollo!” mi sarebbe sembrato una persona sincera.

    • diego ha detto:

      Quindi sono solo delle scatole accessorie, non ci controlla un fico secco
      E secondo te NI le ha fornite ovviamente vuote queste scatole accessorie? Mi stai scadendo di botto Giancarlo. Gli insegnamenti di Camillo cominciano a fare effetto: il cervello va tenuto spento.
      Chiedi a Livio visto che dice di essere informato in quel di Bologna.

      • Giancarlo ha detto:

        L’ho chiesto a te. Non ti costerà fatica annotare i modelli dei cassettini. Poi Concezzi ha detto che sponsorizza Levi, quindi non ho difficoltà a recepire il fatto che alcune apparecchiature gli siano state date.

  71. Mascheroni ha detto:

    @ Giancarlo
    Guardi il video, per favore, al minuto 28 e mi dica direttamente cosa ne pensa. (ho usato il termine ‘cricche’ – e le virgolette sono volute – in modo improprio, ad indicare un qualche ‘tipo’ di difetto superficiale molto particolare e sorprendente). Avrei altro da chiedere agli esperti di chimica-fisica del blog, che mi sembra rigoroso e serissimo, ma DOPO la l’immissione nella discussione dei fatti sperimentali – se non si tratta di falsi marchiani – documentati dalle microfotografie SEM della slide.
    La ringrazio ancora della pazienza e della competenza.
    M.
    PS.: Il video è raggiungibile anche tramite il link:
    http://coldfusionnow.org/robert-duncan-discusses-experiments-at-sidney-kimmel-institute-for-nuclear-renaissance/

    • Giancarlo ha detto:

      Lo faccio volentieri ma stasera a casa. saluti.

    • diego ha detto:

      Robert Duncan è già stato battezzato come un incompetente da Camillo Franchini (l’amministratore/creatore del blog qualora non fosse noto) in quanto afferma che gli eccessi di calore riscontrati in molti esperimenti di ff/LENR da lui esaminati sono reali, quindi sarà completamente inutile cercare di fare allargare la visuale a qualcuno qui dentro.

    • Camillo Franchini ha detto:

      Lo guardo anch’io. Grazie per la segnalazione. Saluti.

    • Camillo ha detto:

      @Mascheroni

      Duncan:

      “Now it’s certainly fair to accept his paper, review it, and if you find tragic flaws or real problems in the paper, in logic or in data analysis, to reject it. Journalists do that all the time. That’s what journalists should do. I referee for Physical Review Letters, that’s the way it should be. But the fact that the AIP said this is in an area that we are so thoroughly convinced that this is wrong, we won’t even review it, was in my opinion, wrong.”

      “That infuriated Julian Schwinger, and he resigned from the American Physical Society because of that.”

      Cosa si aspettava, Duncan, che l’AIP accettasse l’ipotesi di Schwinger di una reazione pd alternativa alla dd, quando la sua sezione d’urto è insignificante per tutte le energie di impatto?
      Torniamo sempre agli stessi ragionamenti. Lei Mascheroni è appena entrato, ma Duncan è una vecchia conoscenza e conosciamo le delusioni di Schwinger in ff. Schwinger è stato umiliato, ma potevano fare diversamente per riguardo al suo premio Nobel? Guardi quello che è capitato a Brian Josephson, anche lui è entrato in un imbarazzante cono d’ombra.
      Non si può essere geniali per sempre e in tutti i campi del sapere.

      • Miglietto ha detto:

        @Camillo
        Guardi quello che è capitato a Brian Josephson,
        Ma cos’è? Un epidemia di Nobel? Questa benedetta FF sembra fare più vittime fra i Nobel di quanto faccia il “cupo mietitore”.
        P.S. Camillo, ha letto l’ultimo pianto greco di Stremmenos che ho linkato qualche ora fa?
        Si, lo so che ha archiviato definitivamente il mammozio, ma, mi dica sinceramente, fra tutte le innumerevoli storie di miracolosa energia gratuita sorte in questi 22 anni, qual’è stata folkloristicamente la più divertente e coinvolgente? Baloney con l’uccello del paradiso che si strappa la maglietta per far risaltare la rachitica sfiatella, la grotta dei miracoli circondata dalle security guards, le abbufate di mortadella e lambrusco con tanti warm regards, i serpenti avvinghiati al tubo imbucato nello scarico del cesso (sembra l’emblema dell’ordine dei farmacisti) … Non merita proprio l’oblio! Onore al genio italico!
        Buona serata.

      • diego ha detto:

        @ Mascheroni
        Se ti aspettavi una replica nel merito sei rimasto un po’ deluso vero? Qui funziona così, abituati.

        Per Camillo, le do una notizia: Duncan sta ora collaborando anche con l’ENEA tramite l’università del Missouri. Cosi potrà divertirsi nuovamente dando dell’incompetente a qualche suo conoscente italiano.
        La cosa buffa è che anche Duncan, come lei, non è per nulla convinto che si tratti di fusione fredda, al di là del nome che oramai è una consuetudine, ma diversamente da lei ha gli occhi per vedere, le mani per fare e un cervello per pensare e non si limita a consultare le banche dati per fare il proprio lavoro.

  72. Mascheroni ha detto:

    @Camillo
    Mi dispiace ma non sono un ‘ff’. Sono un curioso, con una certa disposizone allo scetticismo. Mi sembra che per Lei valga una sorta di dicotomia:
    a) ‘quelli che cercano il benessere del corpo e dell’anima’ e credono nella sacralità della fusione fredda e
    b) il gruppo deii ‘sacerdoti’ dell’ortodossia, quelli delle banche dati, di cui lei fa parte.
    E gli altri, i non schierati? Nessuna cittadinanza? Non conosco le regole dei blob, ma ho intuito che se uno scoccia, viene definito un ‘troll’. Non voglio essere definito un ‘troll’ – non lo sono – ma non vorrei nemmeno dovermi conformare, riducendomi in uno dei due cassetti. Mi dica: sono nel posto sbagliato? Se si, a chi devo chiedere, nell’universo della rete, per avere dellle buone opinioni, senza dovermi sottoporre a classificazioni di sorta?
    Grazie,
    M.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Mascheroni

      Scorra il blog; è ormai composto di 25 “articoli”; se Le piacciono stile e contenuto Lei è benvenuto. Non credo sia necessario suggerirle come comportarsi, perché mi sembra un esperto.
      Benvenuto davvero.
      C.

    • Camillo ha detto:

      @Mascheroni

      E gli altri, i non schierati? Nessuna cittadinanza?

      In chimica è così, nessuna cittadinanza.
      Quando scrivo che tutte le reazioni nucleari proposte da C&C violano il principio di conservazione dell’energia, bisogna schierarsi. O violano o non violano. Non è come in politica dove può esistere una forza intermedia.
      La sua posizione assomiglia a quella di Antonella, che ama stare alla finestra per vedere chi alla fine è il più forte. Non siamo mica al palio di Siena.
      Come ha scritto diverse volte Giancarlo, bisogna avere studiato sodo per schierarsi.

  73. Miglietto ha detto:

    Stremmenos is back
    Da non perdere questo edificante e istruttivo pistolotto di C. Stremmenos sul JoNP in merito alle vicende del gatto greco.
    http://www.journal-of-nuclear-physics.com/?p=645&cpage=4#comment-269793
    Non si dice niente di nuovo ma una ripassata di tanto in tanto non nuoce.
    Affrettarsi prima che venga cancellato.

    • Camillo ha detto:

      Miglietto,

      things such as the contents of that interview, and communicating over the Internet inconsistent scientific and technological achievements, is inconceivable.

      Una brutta botta a Defkalion, nella logica della diaspora che da anni ha colpito la ff. Ogni confessione è contro l’altra. Forse cominciò Arata quando scrisse che era tempo perso cercare la ff in “bulk palladium”. Poi Focardi affermò serafico in un’intervista che la ff stile Celani era solo una “fluttuazione”. Celani, sornione, si mise a disposizione per studiare il gatto. Krivit sparò a zero contro McKubre e Hagelstein, riservandosi il controllo di W&L. In compenso per una setta Hagelstein è il massimo. Ora sappiamo che l’ENEA sta con il più classico F&P.
      Ormai le ff si sprecano, per scaldarci il prossimo inverno non c’è che l’imbarazzo della scelta.

  74. Giovanni Piuma ha detto:

    Penosa la copertura della televisione italiana.
    Che altro mi sarei dovuto aspettare da parte del mio paese,
    notoriamente maschilista e pieno di barriere mentali
    nei confronti della conoscenza scientifica?
    E certo: una donna italiana conduce al successo il più grande esperimento
    della storia scientifica degli ultimi tempi, e il risultato qual è?
    il servizio finisce tra una controversia politica, un pettegolezzo o
    l’ennesimo messaggio del Papa.
    E non partono megaspeciali per celebrare quel che è successo.
    Del resto la notizia è arrivata del tutto inaspettata, vero?
    Ben altro destino avrebbe avuto una eventuale vittoria
    della squadra italiana agli Europei di calcio!
    Ah ma… viva l’Italia,
    ci mancherebbe altro.

    Saluti.

    Ps: forse sono stato inutilmente polemico, dott. Franchini,
    faccia di questo mio commento quel che le pare.
    Non protesterò.

  75. Giancarlo ha detto:

    Una spiegazione quasi-politica del Bosone di Higgs;
    (per Waldegrave, ministro britannico della Scienza 1993. )

    ——————————————————————————–

    1. Il meccanismo di Higgs

    Immaginate un cocktail di attivisti di un partito politico che sono uniformemente distribuiti in una stanza, tutti a parlare con i loro vicini più prossimi. Il Capo entra e attraversa la stanza. Tutti le persone nelle sue vicinanze sono fortemente attratte da lui e gli si stringono intorno. Come lui si muove attira le persone a cui si avvicina, mentre quelli che ha lasciato tornano alle loro spaziatura uniforme. A causa del grumo di persone sempre raggruppate attorno a lui acquista una massa maggiore del normale, cioè, ha un quantità di moto maggiore per la stessa velocità di movimento attraverso la stanza. Una volta in movimento è più difficile da fermare e, una volta smesso di muoversi è più difficile da rimettere in movimento, perché il processo di raggruppamento deve essere riavviato. In tre dimensioni, e con le complicazioni della relatività, questo è il meccanismo di Higgs. Al fine di dare massa alle particelle, un campo di sfondo è ipotizzato che diviene localmente distorto ogni volta che una particella si muove attraverso di esso. La distorsione – il raggruppamento del campo intorno alla particella – genera la massa della particella. L’idea deriva direttamente dal Fisica dei Solidi. Invece di un campo diffuso in tutto lo spazio un solido contiene un reticolo di atomi con carica positiva. Quando un elettrone si muove attraverso il reticolo gli atomi sono attratti da lui, facendo sì che la massa efficace dell’elettrone risulti anche 40 volte più grande della massa di un elettrone libero. Il campo di Higgs postulato nel vuoto è una sorta di reticolo ipotetico che riempie il nostro Universo. Ne abbiamo bisogno perché altrimenti non si può spiegare perché le particelle W e Z che trasportano le interazioni deboli sono così pesanti, mentre il fotone, che porta le forze elettromagnetica, è senza massa.

    2. Il Bosone di Higgs.

    Ora consideriamo una notizia che percorre la nostra stanza piena di attivisti politici uniformemente distribuiti. Quelli vicino alla porta ne sentono parlare per primi e si stringono assieme per ottenere i dettagli, poi si voltano e si rivolgono ai loro vicini che sono anch’essi curiosi. Un’ondata di raggruppamento passa attraverso la stanza. Essa può diffondersi a tutti gli angoli, o può formare un gruppo compatto che porta la notizia lungo una linea di persone dalla porta a qualche dignitario dall’altra parte della stanza. Poiché l’informazione è mossa da gruppi di persone, e dato che era il raggruppamento che ha dato maggiore massa al Capo, anche i gruppi che trasportano informazione hanno massa. Il bosone di Higgs è previsto per essere proprio questo tipo di raggruppamento nel campo di Higgs. Troveremo molto più facile credere che il campo esiste e che il meccanismo per dare massa ad altre particelle è vero, se riusciremo realmente a scoprire la particella di Higgs stessa. Anche in questo caso, ci sono analogie nella fisica dei solidi. Un reticolo cristallino può trasportare onde di clustering senza bisogno di un elettrone che circoli e attragga gli atomi. Queste onde possono comportarsi come se fossero particelle. Esse sono chiamate fononi, e anche loro sono bosoni. Ci potrebbe essere un meccanismo di Higgs, e un campo di Higgs in tutto il nostro universo, senza che vi sia un bosone di Higgs. La prossima generazione di acceleratori dovrà risolvere la questione.

    da David J.
    Miller, Fisica e Astronomia, University College London.

    (Per gentile concessione dei cartoni animati CERN).

    • sandro75k ha detto:

      bellissima spiegazione!

    • Giovanni Piuma ha detto:

      Grazie Giancarlo.
      Ma voglio essere sicuro di aver ben compreso l’analogia.
      Sarebbe corretto se io, volendo spiegare quello che sta succedendo
      per la Rai proprio adesso, iniziassi così:
      “Immaginate due o tre bosoni di Higgs in rotta di completa collisione…”?

      Buona serata.

      • Giancarlo ha detto:

        Secondo me i bosoni sono quelli che popolano la sala, non quelli che l’attraversano. Alla Rai quindi i dipendenti e non gli alti dirigenti.

  76. Camillo Franchini ha detto:

    @Diego,

    Mi dispiace, ma mi costringe a moderare i Suoi commenti, perché sono polemici soprattutto nei miei confronti, quindi non mi diverto a leggerLa. Sembra proprio che non ne azzecchi una, dal Suo punto di vista. Se Lei fosse un collega chimico dovrei preoccuparmi.

  77. Mascheroni ha detto:

    Mi associo al giubilo per la scoperta del Bosone. Speriamo che prima della fine dell’anno, passando dalla fisica delle particelle alla cosmologia, ‘Plank’ [http://en.wikipedia.org/wiki/Planck_(spacecraft)] confermi i risultati di WMAP sulle anisotropie del fondo di radiofrequenza cosmica e sia possibile precisare la topologia dell’universo [bello l’articolo http://arxiv.org/pdf/astroph/0310233.pdf !].
    Però, proprio nella festività odiena è importante ricordare, come motto, la frase di Stenone:
    “pulchra sunt quae videntur, pulchriora quae sciuntur, longe pulcherrima quae ignorantur”,
    Si rassicurino gli scienziati, che, Bosone o non Bosone, anche nei prossimi anni – e per molti anni ancora – non rimarranno disoccupati ….
    M.

  78. Roberto Rampado ha detto:

    Doppia gioia oggi: hanno trovato il Bosone di Higgs e ora smetteranno finalmente di cercarlo…

  79. Mascheroni ha detto:

    @Rampaldo
    Vana speranza!
    Da ‘La Repubblica’ on-line:
    Zichichi: “Io ora cerco il superhiggs” – Si tratta del precursore politico, via Andreotti, e comportamentale, per il pressapochismo, – dei vari Cardone attuali. Memorabile il caso, forse metà degli anni ’80, forse prima di Erice, della candidatura alla direzione del CERN: 260 voti, uno solo, il proprio, a favore di sè stesso. E’ stata la faccia che per qualche lustro ha rappresentato l’Italia davanti alla comunità scientifica internazionale. Per il perdurante silenzio lo credevo senile o inattivo. Peccato.

  80. Giancarlo ha detto:

    Il nostro Andrea ha avviato una nuova iniziativa imprenditoriale
    http://www.vortexfusion.it/
    Auguri (veri).

  81. Mascheroni ha detto:

    @camillo
    ‘Nessuna cittadinanza in chimica … bisogna aver studiato sodo …’
    a) non sono un chimico
    b) ho studiato sodo
    c) niente contro – ovviamente – il principio di conservazione dell’energia
    d) mi permetto, in una disposizione da bastian contrario, che mi piace perchè ‘rompe’, e che Lei, sbagliando, denominerà ‘ff’ – di ricordarle questo:
    il Radio (intendo l’elemento scopero da Pierre e Maria Curie nel 1898 [Nota di Mme Sklodowska Curie presentata da M. Lippmann, Comptes Rendus 126, 1101-3 (1898), tradotta in inglese, ahimè, in http://web.lemoyne.edu/~giunta/curie98.html%5D mi sembra emetta 280 kcal ora/grammo – non mi corregga, qui, vado a memoria e non ho voglia di consultare il Lange – sono in ferie – nè di sentirmi rimbrottato su quistioni calorimetriche -. Mi immagino un Camillo Franchini ‘bella epoque’ in tuba e redingote che si alza durante la seduta e scaccia i Curie dalla sala con l’argomento – INCONTROVERTIBILE – e intedendo per davvero – della violazione del principio di conservazione dell’energia. Intendo dirle, Franchini, “CALMA”. Il fatto che i fusionisti siano spesso dei cialtroni, stile quella fritattina dagli occhitetti a spillo dislocata dal Mit al Politecnico di Torino in occasione dell’evento, (e parlo der mejo, il teorico), non significa che la materia sia completamente ‘settled’, a favore dei database.
    e) incidentalmente – pensieri dal cuor usciti -:
    i) nè il Radio prima dei Curie, nè il neutrone, prima di Chadwick, comparivano nei database;
    ii) il CERN è forte ma rimpiango quelle belle foto dei congressi Solvay, a Brusselles, in cui erano in pochi e c’erano tutti (http://en.wikipedia.org wiki/File:Solvay_conference_1927.jpg), senza database di sorta tra i cojoni – ad es. “comunicazione orale sui calori specifici di A. Einstein, quinto della prima fila da sinistra a Peter Debye, primo della seconda fila da sinistra” -.
    f) Schluss und Gruess: Ha visto la slide al minuto 28 del filmato?
    Mi dica se, come Dominus del blog, la annoio e mi ritiro, senza rancore.
    Saluti,
    M

    • Camillo ha detto:

      Mascheroni,

      Mi immagino un Camillo Franchini ‘bella epoque’ in tuba e redingote che si alza durante la seduta e scaccia i Curie dalla sala con l’argomento – INCONTROVERTIBILE – e intedendo per davvero – della violazione del principio di conservazione dell’energia.

      Forse non conosce bene la storia; ci hanno messo pochissimo a formulare la risposta esatta. Anche a quell’epoca esisteva una scienza mainstream in grado di interpretare gli eventi sperimentali, cosa crede, che fossero polli solo perché portavano la redingote?
      Davvero ha studiato sodo? Complimenti, ci dice in che cosa è esperto o è un segreto di famiglia?

    • Camillo ha detto:

      Mascheroni,

      nè il Radio prima dei Curie, nè il neutrone, prima di Chadwick, comparivano nei database;

      No, nelle banche dati e nei trattati gli articoli scientifici compaiono solo dopo essere stati pubblicati 🙂 ; Le sembra strano o siamo in presenza di un’inversione temporale? Ma forse non sa esattamente che cos’è una banca dati nucleare.
      Si fidi, si lasci servire, specialmente se non è chimico e non sa di che cosa si tratta. Non vada a intuito.
      Carpinteri lavora da anni sul piezo: è entrato in una banca dati? E’ una congiura della mainstream science in redingote? Carpinteri non esiste proprio, chiaro?

      • Giancarlo ha detto:

        @Camillo
        Mascheroni è persona preparata, possibilista ma non credente, romano (che per me non guasta) e verosimilmente fisico.
        Credo sia un ottimo stimolo per evitare di continuare a parlare tra di noi o con persone con le quali non vale la pena. Del resto io stesso sono possibilista se gli esperimenti li facciamo a 5K o 10GPa o entrambi e rinunciamo al concetto di energia abbondante e pulita. Con la fisica estrema non si sa mai quello che succede.
        Per i database vorrei intercedere: è una verifica di secondo livello, dopo la peer review che può fallire e falllisce più spesso di quanto non si creda. Se un lavoro è buono prima o poi ci finisce. Ad esempio quelli interpretati come pro-FF sulle variazioni (minime) della sezione d’urto nei solidi, si trovano nelle banche dati. Il piezonucleare non ancora.

        • sandro75k ha detto:

          Questo tuo intervento merita un applauso! C’è bisogno di interventi in questa direzione ma di verso opposto anche da parte dei “credenti”!

        • sandro75k ha detto:

          @Giancarlo
          Io sono chiaramente il meno preparato di tutti qui dentro ma non immaginate quanto mi piacerebbe riuscire a mettere insieme un gruppo di lavoro volontario che possa convergere nel senso che hai spiegato così bene. Mario Massa, ad esempio, immagino che ne farebbe parte volentieri. Non vedo il motivo per cui non si possano affrontare in modo sereno e senza pregiudizi queste tematiche.
          Grazie Giancarlo

        • Camillo ha detto:

          Giancarlo,

          Con la fisica estrema non si sa mai quello che succede.

          Certo, e non saranno certo i libri e le banche dati a darti noia. Uno lavora; se riesce entra nelle banche dati; se fallisce resta fuori a continuare a farsi il mazzo.
          Credo che se Mascheroni fosse un fisico lo scriverebbe.

    • Camillo ha detto:

      Mascheroni,

      non mi annoia affatto, anche perché non sono il solo a leggerLa.
      senza database di sorta tra i cojoni
      Non so che mestiere faccia, ma come si fa a fare nucleare senza banca dati? Dove trova le sezioni d’urto delle reazioni, per dire? Fa senza e se le ricava con i mezzi di bordo? Ora capisco perché Celani in 25 anni non ha mai fornito una sezione d’urto delle sue reazioni à la Preparata. Gli bastano i miracoli.
      Le banche dati ce l’hanno anche i Cinesi, che sono tipi concreti che puntano al sodo. Ce l’hanno i Giapponesi, mai usate da Takahashi, Arata, Mizuni, Iwamura. Si vede che non si fidano e costruiscono tutto ab ovo. Si fanno la scienza su misura.
      Saluti

  82. Giancarlo ha detto:

    @Mascheroni
    Ho visto il video e debbo dire che le foto sono impressionanti. Non sono “cricche” ma veri e propri crateri. Ho visto l’origine che ho trovato essere Energetics Technologies Omer Israele. Sono andato a documentarmi e ho trovato una presentazione del 2005. Loro usano una cella elettrolitica aiutata con ultrasuoni. Non sono riuscito a trovare le specifiche degli ultrasuoni. Lei si sentirebbe di escludere che i crateri siano dovuti il ben noto fenomento della cavitazione? Stiamo parlando di fogli di Pd molto sottili forniti da Violante di Enea. La ditta sembra non più raggiungibile e stante la mia smisurata ammirazione per gli israeliani( ieri sera sono stato con alcuni di loro, incluso il console onorario italiano non dico in quale città e c’è sempre da imparare) ho motivo di ritenere che abbiano dismesso l’attività e che questo sia un brutto indizio, trattandosi appunto di israeliani. Io e Camillo abbiamo recentemente avuto conferma da un comune amico fusionista freddo convinto ora trasferitosi laggiù a fare altre cose che la FF non tira più molto. Provi Lei con energeticstech.com o mi fornisca un nuovo indirizzo se ne conosce altri oltre quello di google.

    Al minuto 26 c’è una slide interessante in cui stranamente Duncan fa distinzione tra fusione e LENR. In ogni caso dice di cercare i prodotti secondari. Raggi gamma nel primo caso, raggi gamma e neutroni nel secondo. Se i gamma termalizzano come dicono i preparatini, alcuni sfuggiranno a questo triste destino (pura statistica) e saranno rivelati. Nel secondo caso, come ha convenuto pure Srivastava, sarà sufficiente abbassare l’interruttore, i gamma non saranno più schermati e si potranno rivelare. Inoltre, mi spiace per i fautori dell’energia pulita, nei prodotti trasmutati ci saranno un mucchio di isotopi radioattivi (lo dicono W&L non io) e si potranno catturare i decadimenti beta: alcuni durano giorni.

    Saluti

  83. Mascheroni ha detto:

    @Camillo:
    Sono sempre felice di farmi servire ma non mi ciurli nel manico:Lei, uomo intelligente ma pervertito dal meccanismo della polemica [e se l’è voluta, perchè il blog l’ha aperto lei con questa impostazione ‘tranchant’], ha capito benissimo cosa intendo con i Congressi Solvay e la ‘comunicazione orale’. Il Neutrone, subito prima dell’articolo di Chadwick NON era nel database; l’articolo di Chadwick, come quello sull’effetto fotoelettrico di Einstein, segna una discontinuità. Riengo che sia l’interpretazione ‘rivoluzionaria’, alla Kuhn, che quella ‘continuista’, cioè dei database che Lei – come solido professionista – si sente di rappresentare siano dei ‘paradigmi’ – si diceva così quando ero ragazzo – da cui nascono lacci e lacciuli molto subdoli.
    Esercizi suggeriti:
    a) per il principio di autorità nella scienza:
    i primi due capitoli di Daniel Bovet, “Vittoria sui microbi, storia di una scoperta”, Bollati Boringheri.
    b) a favore della ‘sensata esperienza’: i diversi luoghi in ‘http://www.letteraturaitaliana.net/pdf/Volume_6/t333.pdf’ dove Galileo ne parla, contro il Pomponazzi e l’aristotelismo patavino.
    Fuori dal divertimento, cosa dice del Radio e delle Kilocalorie? Argomento da chimico, quindi hic sunt leones, e mi devo aspettare un morso al polpaccio, in quanto ‘non esperto’?
    Grazie!
    M.

    • Giancarlo ha detto:

      Nella foto del congresso Solvay ha dimenticato moltissimi; a me sta particolarmente a cuore Max Born, padre dell’ottica moderrna: monumentale il capitolo 10 del Born&Wolf, Luce parzialmente coerente.

    • Camillo ha detto:

      Mascheroni,

      Il Neutrone, subito prima dell’articolo di Chadwick NON era nel database; l’articolo di Chadwick, come quello sull’effetto fotoelettrico di Einstein, segna una discontinuità.

      Detta così è come se una banca dati fosse autoreferente e non potesse perciò esistere progresso nucleare. Per questo l’addento al polpaccio. Una banca dati dati va utilizzata con intelligenza; non serve solo per fissare le conoscenze alla data di compilazione; serve anche per capire se uno sbarella. Per esempio, consultando una banca dati capisci che l’ipotesi di Schwinger pd non è accettabile, perché sostituisce una reazione facile, la dd, con una più difficile, per non dire impossibile. Infatti Schwinger è stata segato senza complimenti.
      Serve anche per capire se la reazione di Rossi è possibile. Se usi un trattato di chimica nucleare assistito da una banca dati, vedi che Rossi viola la scienza nota. Come si fa a giudicare la proposta di Rossi, se non trovi elementi per stabilire se la reazione è possibile?

      Un banca dati raccoglie quanto serve serve per stabilire se uno ciurla nel manico. Prendiamo Carpinteri. Afferma che le sue reazioni che coinvolgono nuclei di isotopi del ferro sono esoergiche. Dai un’occhiata alla banca dati e trovi che sono invece tutte endoergiche e che Carpinteri sta allegramente violando il principio di conservazione dell’energia. Come fai a stabilirlo se non fai ricorso a una banca dati?
      Serve infine per stabilire se Chadwick è stato accettato dalla comunità scientifica. E’ stato accettato, perché i miei trattati riportano il suo nome e la sua sccoperta. Se non lo trovassi nelle banche dati, il neutrone sarebbe una bufala.
      Per adesso le scoperte di Carpinteri sono da considerare bufale, perché non sono entrate nelle banche dati.
      Certo è uno strumento di consultazione complesso, ma nessuno sostiene che il mondo nucleare sia semplice.
      Secondo Lei, le banche dati nucleari sono state fatte per dare lavoro ai giovani disoccupati? Faccia il conto della serva: se esistono vuol dire che servono.
      Facciamo tra noi una piccola scommessa: secondo me i bravi ragazzi dell’INRIM metteranno in evidenza che Carpinteri viola il principio di conservazione dell’energia, relegandoli così al livello scientifico di F&P. Se lo fanno, devono per forza interrogare una banca dati nucleare. Lo faranno, non c’è dubbio. Carpinteri va bloccato dimostrando che non ha conoscenze nucleari nemmeno elementari.
      E’ più facile inventare di sana pianta dei “dati sperimentali” che violare un principio di conservazione.

    • Camillo ha detto:

      Mascheroni

      Fuori dal divertimento, cosa dice del Radio e delle Kilocalorie? Argomento da chimico, quindi hic sunt leones, e mi devo aspettare un morso al polpaccio, in quanto ‘non esperto’?

      Cosa dovrei dire? Il radio decade spontaneamente e libera energia. E’ una risposta sufficiente?

  84. Mascheroni ha detto:

    @ Giancarlo:
    Ecco, ora ci siamo. Slide al minuto 28′ (o quello che è). Altra domanda, c’è qualcheduno nel blog che, al di fuor delle chiacchere, abbia sul portatile Mathematica della Wolfram Research e sia disponibile a spendere mezz’ora del proprio tempo di scienziato?
    Grazie,
    M.

  85. Mascheroni ha detto:

    @Camillo
    La scienza ‘Mainstream’ della bella epoque, quella dei raggi N? Veda S. Ossicini, L’universo è fatto di storie non solo di atomi, Vicenza 2012, primo capitolo. Poincarè – il più grande! – ci credeva davvero. Forse l’uricemia lo faceva già sragionare.
    M.

    • Giancarlo ha detto:

      Non è che ci siano dei periodi storici più importanti di altri, siamo solo noi che ci proiettiamo al centro della storia e pensiamo che le rivoluzioni epocali (per esempio l’energia libera e pulita) arriveranno proprio quando noi siamo in vita, meglio se abbiamo tra i 35 e i 45 anni (io sono fuori tempo massimo) e magari vicine a noi.
      Poincarè (che bella la sua sfera S1, S2, S3) tiene compagnia a Josephson, Schwinger, Montagnier…

      • sandro75k ha detto:

        ..ed infatti ho cominciato ad interessarmente a 35.. ora ne ho 36 e mezzo! A dire la verità la mia generazione, sono del ’75 , rimase molto colpita dall’annucio di F&P dell’89. Ricordo che facevo la terza media ed assieme ad un mio compagno di classe ci ritrovammo a casa a con pile, fili di rame, bicchieri di plastica colme d’acqua di rubinetto e polveri miste fatte a casaccio a formare la nostra soluzione elettrolitica e sognare di poter rivoluzionare il modo… Quell’anno nella tesina d’esame “portai” fusione e fissione nucleare. Ricordo che la prof di scienze e matematica mi chiese il significato della parola “annichilimento” ed io me la cavai abbastanza bene… non solo per quello!
        Sono passati oltre 20 anni, la mia vita decisamente è virata a “caldo” tra i fornelli e i miei ricordi si erano quasi affievoliti ma poi grazie o per colpa (ai posteri l’ardua sentenza) delle dichiarazioni di Rossi è tornato a farsi vivo l’antico desiderio mai sopito di poter assistere ad una rivoluzione energetica epocale.
        Credo sia assolutamente umano pensare, ad una dimensione “cronocentrica” della propria esistenza. Penso sia lo stesso meccanismo per cui ogni 20 anni circa ci si inventa una presunta “fine” del mondo. Spesso questa dimensione assolutamente risibile è quella che ci aiuta a vivere e provare e far sognare un altro bambino che nel frattempo è nato e si appresta a discutere la sua tesina di terza media…

  86. Giancarlo ha detto:

    Segnalo a tutti questo interessante articolo sulla capacità di alcune scimmie antropomorfe (i bonobo in questo esempio) di esprimere concettiumani arrivando a comporre veri e propri discorsi e dando risposte. Come? con un tablet.
    Utilizzando le icone per il pane, il formaggio e il pomodoro, confeziona l’ideogramma della pizza.
    http://spectrum.ieee.org/computing/software/apes-with-apps/?utm_source=techalert&utm_medium=email&utm_campaign=070512
    Tempi duri per i mentalisti.

    Tranciante il commento di mio figlio quando gli ho mostrato l’articolo: “Ammazza! usa er tablet mejo de zzio Marco”. Daniele si potrà sbizzarrire sulla pasta (cattiva) di cui è fatta la mia famiglia: talis pater…. A sua scusante, mio figlio lo avrebbe detto anche in presenza dello zio che come al solito avrebbe sorriso. Non ostante tutto si amano.

  87. Giancarlo ha detto:

    Ho ascoltato con attenzione l’intervento di Concezzi e mi chiedo che cosa invece abbiamo ascoltato i fedeli (o per simmetria io) visto che le versioni non coincidono. I fedeli riportano che NI avrebbe seguito direttamente e sostenuto 180 esperimenti. A me parrebbe di aver capito che uno studente, per la precisione un PostDoc, avrebbe analizzato da solo centinaia di esperimenti FF e selezionato i 180 che secondo lui, immagino sulla carta, gli appaiono verosimili nei risultati riportati. Secondo me fa molta differenza, l’audio è lì basta ascoltare di primo orecchio, senza riportare il sentito dire.
    Concezzi parla quasi tutto il tempo di NI: ad un certo momento, verso la fine dice che i 180 esperimenti stanno lì. Può darsi che siano la fotografia di una anomalia reale, e allora servono gli strumenti di NI, oppure può darsi che siano sbagliate le misure e allora servono gli strumenti di NI. Il suo mestiere lo sa fare. Dice effettivamente di contare moltio su Levi a UniBo, e lo sponsorizza. Fa molto affidamento su Kim e sulla teoria dei condensati di Bode-Einstein (sic): almeno per i sensori Kim si dovrà affidare ad altra ditta, non mi pare che NI abbia strumentazione adatta per 5K.
    In una delle risposte Carpinteri, che Scilipoti continua a chiamare Carpentieri, fa delle affermazioni ardite. Nei sistemi NiH opera una fissione nucleare e il Ni si spezza simmetricamente in due atomi di Silicio. Poi c’è pure una fissione asimmetrica del Pd (Mizuno) in Ti + Cr oppure simmetrica in 2 x Vanadio. Per la storia dei terremoti, oltre ai neutroni c’è effettivamente il radon, che come è noto proviene dalla fissione dell’uranio in radon (86 come peso atomico, sic) e carbonio (anche l’uranio impoverito sarebbe collegato).
    Non mancano accenni di complottismo “interessi di qualcuno che non conosco”.

    • AS-Rock ha detto:

      Non so chi abbia detto che la NI avrebbe seguito e sostenuto 180 esperimenti (sicuramente non Concezzi), ma nel suo ultimo articolo sull’Indro, Daniele Passerini menziona che:

      […]National Instruments ha deciso di sponsorizzare una vera e propria campagna di ricerca in doppio cieco, al fine di comprendere una volta per tutte cosa succede durante gli esperimenti della tanto controversa fusione fredda. Ha così selezionato i 10 migliori gruppi di ricerca di tutto il mondo, in modo da fornire loro i migliori strumenti di misura resi possibili dalle conoscenze attuali, con sensibilità nettamente superiori a quelle finora utilizzate. E possiamo essere fieri che di questi 10 top team ben 2 sono italiani, quello di Vittorio Violante (ENEA di Frascati) e quello di Giuseppe Levi (INFN di Bologna).

      La cosa mi sembra alquanto interessante, qualcuno e` in grado di verificare?

      • Livio Varalta ha detto:

        @AS-Rock,
        Legga qui

        Arata2


        e poi riformuli la domanda…

        • AS-Rock ha detto:

          Va bene, vediamo […] Fatto.
          Il dubbio che mi rimane e` il seguente.

          Puo` anche starci che per ingenuita` o malizia la notizia sottobanco dell’improvvisa presenza di strumentazione National Instruments in gran quantita` per i corridoi del DF di UniBo, viste le premesse, possa essere erroneamente scambiata per qualcosa a che vedere con un lavoro di ricerca sulla FF imminente od in corso.

          Ma la storia di National Instruments che avrebbe selezionato 10 gruppi di ricerca sulle LENR […] di cui 2 italiani (fra cui il team di Levi, cerca su Google “Fusione fredda: un’energia da matti!”) come si concilia con cio`? Mi sembra molto difficile che possa essere solo un fraintendimento, troppi dettagli originali. Inoltre Passerini in un messaggio in un altro forum riporta che e` un anno che sarebbe al corrente della cosa ma non ha mai potuto riferirla fin’ora.

          Se non e` vera, o e` tutta un’invenzione sul momento oppure gli e` stata suggerita da qualcuno (chi?) e della cosa sarebbe complice pure Concezzi.

          Qualche buon’anima ha trascritto in un altro blog la parte rilevante del segmento di Stefano Concezzi dell’incontro di Roma dell’altro giorno. Riporto qui sotto:

          * * *

          Dal minuto 2:08:33 in questo link per ascoltare:
          http://www.radioradicale.it/scheda/355900/verso-una-rivoluzione-energetica-non-inquinante

          Qual è il masterplan che una società può avere? Innanzitutto è trovare, analizzare i risultati, di istituzioni pubbliche e private, di ricercatori in buona fede che vogliono presentare i loro lavori e fare una doppia verifica, un doppio check, di questi lavori. Se possibile, replicarli.
          Determinare quali sono i top 10, semplicemente perchè abbiamo risorse limitate, se no sarebbe interessante intervistarli tutti. E stabilire delle cooperazioni e sfruttare le capacità dei nostri prodotti per accelerare la ricerca in questo campo.

          Queste sono le ricerche [si riferisce ad una slide] che noi abbiamo sponsorizzato o con cui lavoriamo:
          La prima (ricerca) è col Prof. Kim della Purdue University, una famosa università negli Stati Uniti, e si basa sulla teoria della condensed matter, dunque da Bode-Einstein, qualcosa che ha quasi 80 anni come teoria. Trovare il modello matematico e portare questo modello matematico alla disponibilità di qualsiasi studente.
          Dunque stiamo lavorando con la Purdue University, col Prof. Kim, e presenteremo ad agosto, un modello matematico, dunque dei tools, che possono essere utilizzati da tutti, messi a disposizione sul web.

          La stessa cosa con il MIT – Massachusetts Institute of Technology, Prof. Hagelstein, o Hagelsteen come lui preferisce essere chiamato, che si basa sulla teoria dei campi quantici all’interno degli elettroni.

          Ma anche col Los Alamos National Lab, con l’University of Missouri, con l’Università di Bologna, dove…

          Un aspetto non citato finora è che, a prescindere dal Prof. Preparata, due scienziati italiani, due professori universitari che hanno fatto progredire la scienza in maniera molto significativa sono stati un professore dell’Università di Siena [Piantelli] e un professore dell’Università di Bologna [Focardi]. Entrambi sono ancora vivi, entrambi lavorano ancora.

          Bene, uno di questi ha un successore, il Prof. Levi dell’Università di Bologna, Dipartimento di Fisica. Noi abbiamo sponsorizzato il loro laboratorio.

          Stessa cosa con l’ENEA. Una collaborazione che sta andando avanti. Ma anche con l’INFN di Frascati [Celani], con l’Università di Kobe, di Osaka, con l’Università del Texas in Austin, con il Commissariato dell’Energia Atomica francese, con il Stanford Research Institute e con i Naval Research Laboratories degli Stati Uniti.

          Dunque sia in Giappone, Stati Uniti ed Europa. E, di nuovo, questo per essere sicuri di non avere nessun aspetto territoriale. [?]

      • Giancarlo ha detto:

        Credo non ci sia nulla da verificare, la dizione “doppio cieco” già la dice lunga. A meno che non voglia dire che né il ricercatore né NI sappiano che cosa stanno misurando. Oppure che si riferisca ai medicinali che vengono somministrati da Concezzi ad Hagelstein per mantenerlo tranquillo.

        • AS-Rock ha detto:

          Dopo aver letto la trascrizione (non mia) del suo intervento e riascoltato l’audio, Concezzi si riferiva ad un “doppio check” (nel suo italiano anglocontaminato) in un contesto di selezione di ricercatori disposti ad effettuare misure rigorose per verificare le LENR. P. (abbrevio, probabilmente e` un termine che manda i messaggi in moderazione) ha probabilmente confuso la cosa per “doppio cieco”.

        • Gherardo Gentzen ha detto:

          Il doppio check che diventa doppio cieco sarà stato un piccolo errore veniale dovuto alla fretta? Sono andato a vedere. No, non è la fretta, perché Passerini si è preso il tempo di linkare il suo `doppio cieco´ alla pagina di Wikipedia proprio sul doppio cieco! La prima riga di quella pagina recita: Uno studio aleatorio in doppio cieco è uno studio scientifico prospettico teso a valutare le effettive azioni di un dato farmaco o di una terapia in genere..

          È la solita compulsione di Passerini a scrivere sciocchezze su cose che non capisce. Il bello è che poi pretende di dare lezione su Popper e Kuhn. Che fantastico personaggio.

        • Marco DL ha detto:

          Secondo me il metodo “doppio cieco” si riferisce al fatto che il ricercatore e l’osservatore (indipendente) sono entrambi bendati.
          Probabilmente è il metodo infallibile che ha già usato con successo la irresistibile coppia Passerini/Levi durante le dimostrazioni di Rossi.
          Se a tentoni riescono a distinguere l’e-cat nascosto tra 10 bollitori elettrici, si ha la dimostrazione finale della reale esistenza del fenomeno.
          N.B.: la benda è fornita da NI

        • Giancarlo ha detto:

          Ragazzi, io non ho infierito perché Daniele è fatto così, poi è in vacanza, non mandiamogliele di traverso.

    • Sylvie Coyaud ha detto:

      @Giancarlo
      Concezzi: “Abbiamo il prodotto giusto per ogni evenienza”, un classico.
      Dato il contesto, forse era meglio se attribuiva la scoperta del neutrone a Chadwick. Ispirava più fiducia nel prodotto, no?

      • Giancarlo ha detto:

        Beh, mi sono trattenuto un po’ per non meritarmi la patente di pessimo affibbiatami da Alessio. Se è per questo Einstein ha spaccato l’atomo e i condensati di Bose sono diventati (i diagrammi) di Bode.
        Mi pare che Scilipoti ad un certo punto parli di fissazione nucleare: non volendo ha fatto centro.

    • gian ha detto:

      A me parrebbe di aver capito che uno studente, per la precisione un PostDoc, avrebbe analizzato da solo centinaia
      A essere precisi a ~2:03:10 parla di “ricercatore di scienze politiche (!!) dell’Università del Texas”, poi dice “postgraduate”, poi “studente”. Dal discorso parrebbe si riferisca alla stessa persona. Se dobbiamo fidarci sull’analisi del _finanziamento_ degli esperimenti (come all’inizio dice) da parte di un ricercatore in scienze politiche, gliela passo pure. Ma se da questo dovremmo dedurre che 180 esperimenti su 500 (riporto dal discorso) sono “affidabili”, beh… scusate ma vorrei una review di qualcuno… ehm… più del settore.

      • neutrino ha detto:

        Un mio collega, che ha un accordo con NI su altre questioni, mi dice che il “ricercatore” (o PostDoc o altro) non e’ altro che mister “National Instruments” in persona. Il boss, una volta andato in pensione, si e’ dedicato alla sua passione giovanile ed in un lungo tour mondiale ha visitato di persona tutti i lab di ff che riteneva interessanti.
        Sara’ vero !??

      • AS-Rock ha detto:

        @Giordano Bruno, neutrino:
        Potete espandere il discorso piu` in dettaglio?

        • neutrino ha detto:

          @AS-Rock
          E’ semplice !
          L’interesse per la FF di NI e’ dovuto essenzialmente all’interesse del fondatore e CEO James Truchard. Anche se pubblicamente egli afferma ( at Back To The Future At The TTM Symposium) :
          “that instruments have evolved from vacuum tubes to transistors and now to software. Today, hardware acquires the data ” at accuracies of up to 16 bits at 10 billion samples per second and headed higher ” and software does analysis and presentation. To do this in essentially real time, leveraging advanced parallel processing, National Instruments has had to avoid the weaknesses of object-oriented programming ” time and concurrency ” in favor of “actor-oriented” programming . This is a different paradigm than, say, Web application programming or use of Hadoop or MapReduce. This shift has enabled NI software to be used in quantum optics, tokomak plasma control and the CERN Large Hadron Collider. NI software is also being used in cold fusion research. As Truchard quipped, “We measure, we don’t judge.”

          so per certo che ha visitato personalmente molti dei laboratori coinvolti in esperimenti di FF. La mia fonte l’ha incontrato il mese scorso a roma se non ricordo male per siglare un accordo di collaborazione con la NI per una nuova architettura di controllo di sistemi.
          A quanto riportato dalla fonte l’interesse di Truchard risale ai tempi di F&P. Adesso che e’ sulla 70-ina e in procinto di lasciare ad altri il problema di tirar la baracca, Truchard si vuole divertire nel coltivare le sue passioni giovanili.

          Questo pero’, e non troppo paradossalmente, diminuisce l’importanza del coinvolgimento della NI …

    • Camillo ha detto:

      Carpinteri, che Scilipoti continua a chiamare Carpentieri,…

      Anche Francesco Mazzuca lo chiama Carpentieri, effettivamente suona meglio.

  88. Mascheroni ha detto:

    @Giancarlo
    Non mi serviva il programma – si tratta di conti elementari – ma uno che lo usasse per me. Anch’io sono tanti anni che non faccio conti – ma, diversamente da Lei, non ho chi me li faccia. In ogni modo, visto la piega che la cosa stava prendendo sul blog, ho creduto di non trovare un aiuto e due cifre me le sono scritte da me, senza ‘Mathematica’ e su un pezzo di carta. Ho capito – e dovevo sospettarlo prima – che quello che mi proponevo di proporre non era ‘viable’. Potrei, come esercizio di vanità, presentare formalmente l’esercizio di simulazione da impostare in Matlab o Mathematica via funzioni di Bessel, ma mi trattengo, limitandomi a qualche osservazione in linguaggio corrente sul fenomeno di ‘pori’ nel palladio.
    Mi fermo e devio un’attimo per una osservazione sui ‘blog’, intendo non su questo in particolare, ma sull’intera classe. Il blog si presta intrinsecamente a letture troppo rapide e risposte fulminee e irriflesse; si tratta di difetti gravi, con conseguenze limitative. Ad es. se linko nel blog la foto di un Congresso Solvay e aggiungo qualcosa contra i database, subito si sviluppa un vespaio contro chi parla contro i database e la foto viene trascurata, come strumentale. Invece la foto è importante, soprattutto per chi – fuor di polemica – crede nelle ragioni della ricerca. Invece di scandalizzarsi per le storie di Stremmenos – che mi sembra sia stato ordinario di chimica-fisica in UNIBO, cattedra pesante -, perché non passare il dito sui componenti del gruppo Solvay, cercando di indovinare senza leggere i nomi di quelli con le facce meno note, e – visto che molti di noi lo possono fare – ricordarsi in quale numero degli Annalen der Physik hanno pubblicato, tirar giù il volume dell’annata e scorrere le prime pagine dei singoli contributi? Ah! le gioie della Kaiser-Wilhelm-Akademie e della Teubner, Leipzig… meglio di certo che rodersi il fegato con quel dialetto delle teoria di Kaluza-Klein strologato da Cardone, col tensore fondamentale aggiunto di un quinto indice, l’energia. Boh …
    Torno ai pori: sembra che subito sotto alla superfice del campione un qualche ‘fenomeno’ abbia fuso un piccolo dominio – supponiamo sia cilindrico -. del metallo, abbia espulso il metallo fuso, generando un fenomeno di sputtering sulla superficie circostante, che appare untouched, e si sia fermato. La quantità di calore necessaria alla fusione di, diciamo, un microgrammo di palladio è banalmente nota (costanti del metallo: calore specifico 244 J/(kg*K), punto di fusione 1560 °C, conducibilità termica 71,8 W/(m*K)) ed quindi elementare ricavare la quantità di calore necessaria alla fusione dell’intero cilindro; d’altra parte, il cilindro non è isolato, in quanto deve essere pensato immerso nello stesso metallo di cui fa parte, che agisce come refrigerante; tramite questa seconda osservazione è possibile impostare correttamente l’equazione della conduzione termica per il cilindro e, con una semplice approssimazione numerica, determinare un limite superiore per durata complessiva del fenomeno di generazione del calore. Fatto questo, intendevo confrontare questi due parametri con i massimi raggiungibili (letteratura dai diversi datatabase!) tramite ultrasuoni e carico elettrolitico. L’idea mi sembrava bellina, ma il diavolo è nei dettagli – ed è diavolo grossolano -: le dimensioni dei pori sono incerte e variabili, non è detto si tratti di cilindri, e – soprattutto – non sappiamo come e per quanto tempo il palladio sia stato sollecitato (ottima osservazione quella di Camillo sulla necessità – sempre – di una calorimetria estensiva, non limitata all’istante del rilascio). Due parole conclusive, prima che lasci il blog: questa storia della fusione fredda è una gigantesca vescica piena di parole, schieranti, rabbie; il mio tentativo di argomento ‘metallurgico’ – che è fallito – non voleva essere un argomento a favore o contro le ‘fazioni’, ma un tentativo di riportare gli argomenti sul pezzo. Questa mi sembra sia anche la strategia di Camillo, che infatti parte da brevetti, conferenze etc., ma anche Camillo è destituito della ‘sensata esperienza’, semplicemente perche in rete non ce n’è traccia. I risultati dei congressi fino ad oggi sono pula e quella bella slide mi sembrava un bell’appiglio per tornare al principio di realtà.
    Buona Fortuna!
    M.

  89. Gherardo Gentzen ha detto:

    A proposito di National Instruments e di UniBO, ricevo dal Dipartimento di Fisica di UniBO e pubblico senza alterare, con il parere favorevole del direttore Capiluppi:

    E’ stato fatto un ordine abbastanza rilevante, almeno per noi, per aggiornare i laboratori didattici alla National. A parte lo sconto educational, in seguito all’ordine la National ha regalato un po’ di materiale al dip. senza nessuna condizione di impiego i.e. non per la didattica, non per la fusione fredda, non per nient’altro. Il materiale “omaggio” e’ finito distribuito tra i vari laboratori di ricerca. Il fatto che ci sia materiale National nuovo in dip. di fisica a Bologna non ha quindi niente a che vedere con la fusione fredda qualunque cosa ne pensino alla National.

    Quindi, a meno che non abbia fatto accordi privati e segreti, Levi dalla NI ha solo ricevuto la sua generica parte di `bottino´ a seguito di un grosso acquisto per gli studenti, e non specificatamente per la fusione fredda come sostiene Passerini. Quanto piace ai passeri giocare con le parole, eh?

  90. Giancarlo ha detto:

    Calore anomalo
    Penso che occorra definire bene il concetto di calore anomalo, altrimenti non capiamo bene quello che fanno i nostri sperimentali.
    L’energia non si crea, penso che tutti siamo d’accordo: perlomeno non ci sono evidenze sperimentali, al giorno d’oggi di creazione dell’energia, può essere successo l’ultima volta un attimo (ma che vuol dire?) prima del big bang.
    L’energia che ricavo con una certa azione è stata immagazzinata da qualcosa o qualcuno: ad esempio il petrolio si è creato nel modo che tutti conosciamo e bruciandolo tiriamo fuori l’energia che pressioni spaventose hanno messo lì dentro. Lo stesso per l’uranio: non dovrebbe esistere, dovremmo avere solo idrogeno ed elio, si è formato nella nucleosintesi e l’energia ce l’ha messa la stella. Per fissione la tiriamo fuori. L’acqua che sgorga in montagna è stata portata lassù dal sole, etc.
    Qualche volta l’energia ce la mettiamo dentro noi. Se gonfio un pallone, quando lo sgonfio posso compiere lavoro, ma la fatica l’ho fatta prima. Tutto banale ma alle volte non proprio chiaro.

    Ora pensiamo ad un esperimento FF: tipicamente si parla di calore anomalo quando si riscontra un eccesso di energia che sembra non provenire da una sorgente chimica e quindi viene imputato ad un’origine nucleare. Quello che mi lascia perplesso in tutti gli esperimenti è che tale calore in eccesso viene riscontrato per un tempo ridotto, non predicibile e normalmente è misurato da un innalzamento di temperatura da cui il calore è stimato.
    Celani da Scilipoti ha detto una cosa saggia: col Pd l’eccesso di calore c’è sempre, basta aspettare abbastanza. Questa è una frase fondamentale: come controllo l’energia che io immetto nel Pd magari facendoci scorrere una corrente per tre mesi dentro? Nessuno sa con esattezza che cosa avviene nel reticolo, si sa molto ma non tutto. Ora, immaginiamo che ci sia un qualche effetto nel reticolo che io non vedo: carico il Pd con 1 W per tre mesi e di questo 0,03 W vengono immagazzinati nel reticolo; poi c’è un trigger e voilà come per miracolo compare calore anomalo.
    Faccio un esempio stupido, probabilmente errato, solo per dare un’idea. Carico in pressione il Pd con D. La reazione è esotermica e il Pd si scalda. Ora immaginiamo che parte di questo calore produca una transizione di fase strana del PdH. Poi metto una pompa a vuoto e comincio a scaricare il Pd: mi aspetterei una reazione endotermica, come deve essere, ma la transizione di fase reversibile mi restituisce l’energia immagazzinata nei tre mesi precedenti. Ecco il calore anomalo e l’aumento di temperatura. Se questo effetto con PdH è assente ho rifatto l’esperimento di Fralick, ma non c’è nulla di nucleare.
    Cercate i gamma, ragazzi, quella di sicuro non è chimica.

    • Camillo ha detto:

      Giancarlo,

      Curioso, quando Martin Bier è venuto a trovarmi a metà del mese scorso mi ha esposto una teoria molto simile alla tua. Non aggiungo altro perché l’argomento è riservato.

    • Mario Massa ha detto:

      “Cercate i gamma, ragazzi, quella di sicuro non è chimica.”
      Oppure cercate il calore, ma che sia molto superiore all’energia utilizzata e che non sia misurato con i metodi truffaldini alla Rossi o fantasiosi alla Piantelli.

  91. Gherardo Gentzen ha detto:

    Mozione di sfiducia nei confronti del Presidente dell’INRIM e richiesta di sue dimissioni, firmata dalla stragrande maggioranza dei ricercatori INRIM:

    Fai clic per accedere a inrim_mozione_sfiducia.pdf

  92. Camillo ha detto:

    Scusate, forse arrivo in ritardo, ma questa non l’avevo ancora letta:

    http://theatomunexplored.com/

    A livello biologico le reazioni piezonucleari potrebbero spiegare anche il meccanismo che regola la cosiddetta pompa sodio-potassio, necessaria per il controllo del volume cellulare e per la trasmissione dei segnali elettrici all’interno del corpo umano. In questo caso gli ioni di potassio e di sodio sarebbero soggetti a un passaggio attraverso la membrana, ma si verificherebbe anche una reazione tale per cui il potassio presente all’interno della cellula esce da essa rilasciando un atomo di ossigeno, mentre il sodio entra nella cellula e si trasforma in potassio fondendosi con lo stesso atomo di ossigeno (potassio, numero atomico = 19, sodio = 11, ossigeno = 8).

    Ecco, caro Mascheroni, cosa comporta imparare le cose a orecchio. I dilettanti fanno più danni di Silly Potty.

    • Max Altana ha detto:

      pazzesco.

      • Miglietto ha detto:

        Peccato che Passerini sia in vacanza. Cosa si sta perdendo!

      • Camillo ha detto:

        Pazzesco che si riduca tutto a un bilancio del numero di nucleoni:
        potassio, numero atomico = 19, sodio = 11, ossigeno = 8
        La conservazione del numero barionico torna, quindi è normale che il nucleo di sodio assorba un nucleo di ossigeno, diventando potassio. Amen. Un esempio di LENR che richiedo da tanto tempo.
        Vediamo se i nostri piezo riescono a farla franca ancora per mesi.

        • Giancarlo ha detto:

          Ma hai letto il mio post in cui riporto che Carpinteri da Scilipoti ha detto che l’uranio decade in radon emettendo un atomo di carbonio? Tutto vero. Basta ascoltare l’intervento corto, quello delle risposte.

  93. neutrino ha detto:

    @giancarlo

    Vuoi il copyright ???

    Fonte: Il Manifesto

    Maledetto bosone t’abbiamo visto – Giorgio Parisi e Antonello Polosa

    Immaginate di dover attraversare una grande stanza affollatissima da persone accalcate tra loro. Troverete molto faticoso passarci attraverso, dovendo spingere per farvi largo nei pochi interstizi disponibili, faticoso più o meno come se aveste dovuto attraversare la stessa stanza, vuota ma portando addosso una pesante zavorra. Bene, si pensa che l’Universo sia pervaso da un campo forze che, come una stanza affollata, rallenta le persone, ovvero, fuori dalla metafora assegna a ciascuna particella elementare una zavorra, quella che chiamiamo massa.

    Le particelle elementari (protoni, neutroni, elettroni, neutrini etc…) sono i mattoni fondamentali dell’Universo che conosciamo e, come mattoni, hanno ciascuno una massa che possiamo misurare. Schematicamente, i fisici immaginano così il meccanismo da cui deriva la massa delle particelle. Ma possiamo provare l’esistenza di questo campo?

    Torniamo all’esempio della stanza affollata. Le persone che la popolano chiacchierano molto ed interagiscono fra loro. Supponete di essere ad un capo della stanza e di comunicare, alla persona più vicina a voi, una qualche scabrosa notizia, a bassa voce. Il vostro vicino tenderà a riferirla a un gruppetto di suoi vicini raccogliendoli stretti intorno a sé. E questi faranno qualcosa di simile a loro volta. Nessuno si sposta dalla sua posizione, ma la notizia circola, agglomerando in sequenza piccoli gruppi d’interessati che la riferiscono in sordina.

    Se guardaste la scena dall’alto vedreste qualcosa come un addensamento di teste vicine propagarsi attraverso il mare di persone. Da questa prospettiva risulterà chiaro che il grappolo stesso fatica a farsi strada nella stanza, come se fosse appesantito anch’esso da una zavorra, la sua massa.

    Al Large Hadron Collider (Lhc) di Ginevra si lavora per cercare la prova dell’esistenza del «campo di Higgs», dal nome di uno dei fisici che ha proposto nel lontano 1964 il suddetto meccanismo che conferisce la massa alle particelle elementari. Questa prova è data dalla presenza della particella (o bosone) di Higgs (l’addensamento che si propaga nel campo) lasciando traccia della sua effimera esistenza nei grandi apparati di misura che scrutano nei prodotti delle collisioni frontali di protoni.

    Oggi, dopo una lunghissima attesa durata tutti gli anni che sono serviti per costruire Lhc e i suoi complicatissimi «occhi» (Atlas e Cms), Fabiola Gianotti e Joseph Incandela, i portavoce di questi due esperimenti, hanno annunciato la scoperta di una particella, con una massa circa 125 volte quella del protone, che sembra essere un formidabile candidato al ruolo di particella di Higgs. Questa scoperta corona un percorso durato una cinquantina d’anni che aveva lo scopo di capire l’origine delle forze tra le particelle elementari e la loro massa.

    Molti fisici erano pronti a scommettere che la particella di Higgs dovesse esistere: la teoria aveva avuto molte altre conferme sperimentali che sfortunatamente erano tutte indirette. Tuttavia c’è una differenza fondamentale tra credere nell’esistenza di una particella e nel dimostrarne sperimentalmente l’esistenza. Fino ad oggi era sempre aperta la possibilità che l’accordo della teoria con gli esperimenti fosse stato solo casuale e che la scoperta della «non esistenza» del bosone di Higgs avrebbe fatto cascare questa costruzione come un castello di carta.

    Così non è stato: con la scoperta del bosone di Higgs si chiude un lungo capitolo della fisica: rimane da dimostrare sperimentalmente se l’attuale teoria descriva accuratamente tutti i fenomeni osservabili a Lhc o, se al contrario, la teoria debba essere modificata o arricchita. Staremo a vedere!

    • Giancarlo ha detto:

      Non voglio il copyright perché lo scritto non è mio. Nel post c’è scritto chiaramente chi è l’autore (David J. Miller, Fisica e Astronomia, University College London), a me lo ha passato mesi fa Graziano Levy collega di corso di Celani. Forse Parisi e Polosa lo avrebbero dovuto menzionare. A proposito, sai qualcosa dell’articolo anti WLT di Polosa? Io l’ho visto in anteprima un mese fa e mi pareva ottimo.

  94. Mario Massa ha detto:

    @Camillo
    Mi dispiace se ti ho urtato, ma sono abituato a dire ciò che penso. E ciò che penso è che se dichiari un brevetto assurdo lo devi prima avere letto con attenzione.

    “Ho promesso una marcia competente a chi spiega come costruirebbe la pompa elettrochimica relativa all’ossigeno.”

    Allora devi la mancia ad Arata! Datti il tempo di leggere il brevetto e vedrai che è tutto scritto. A mio avviso, come ho detto in precedenza, manca un unico dato importante, cioè il valore del campo elettrico da utilizzare (che suppongo dell’ordine di 10^6 V/m).
    Ora lui ha descritto un oggetto, che questo funzioni è tutta un’altra storia! Come saprai un brevetto non deve necessariamente spiegare come una cosa funziona, ma deve spiegare come costruirla e questo quel brevetto, pur con qualche carenza, lo fa: se qualche chimico sostenitore di Arata volesse prendersi la briga di replicarlo ha istruzioni sufficienti.

    “Ma sia; viene applicata una ddp tra le due pareti: con che risultato?”

    Adesso parliamo la stessa lingua. Ai miei occhi di ingegnere più portato a una valutazione fisica quell’oggetto non può funzionare, nel senso che certamente il campo elettrico spingerà l’ossigeno verso l’interno del contenitore, ma la pressione generabile da una pura azione coulombiana sarebbe ridicola. Ma il chimico sei tu: sei assolutamente sicuro di aver vagliato le possibili spiegazioni elettrochimiche e di essere onestamente giunto alla conclusione che è effettivamente impossibile, o ti sei fidato del colpo d’occhio: anche alla nostra età il colpo d’occhio può tradire.

    • Camillo ha detto:

      Mario,

      Mi dispiace se ti ho urtato, ma sono abituato a dire ciò che penso.

      Fai bene, anch’io mi comporto così.

      Datti il tempo di leggere il brevetto e vedrai che è tutto scritto.

      Appunto, prendi il tempo di leggere il brevetto e vedrai che non c’è scritto nulla su come costruire il compressore elettrochimico e su come funziona. Il contenitore è un oggetto ceramico nel quale non può entrare ossigeno in alcun modo.
      Se te la senti e se la cosa ti interessa, descrivi come costruire il compressore elettrochimico previsto per l’ossigeno e, soprattutto, spiega come funziona. Quello che chiedo è una parafrasi del testo di Arata. Non puoi rimandarmi ad Arata per spiegare quello che fa Arata. E’ una cosa noiosa, ma non c’è fretta.

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  96. Camillo ha detto:

    Dopo 362 interventi, è tempo di cambiare… anche se non si cambia niente, dal momento che il confronto Massa/Giancarlo sul brevetto di Arata è diventato talmente importante in questi ultimi giorni da meritare un prolungamento del tema.
    Comincia Arata3.
    Buona giornata a tutti. Torno a letto.

  97. Gherardo Gentzen ha detto:

    Mario Massa scrive:

    Scusa Camillo ma qui si vede la differenza di approccio tra noi due: io mi sforzo di capire cosa intendesse l’inventore, tu ti rifiuti di analizzare la cosa se presenta qualche errore formale

    Mi sa che sono d’accordo con Camillo, in questo senso: non è accettabile che in lavori che pretendono di rivoluzionare la fisica e la storia dell’umanità si trovino banali errori formali. Se questa gente vuole essere presa sul serio deve produrre un lavoro fatto bene, ne basta uno solo. Che ne abbiano fatti mille scritti da cani testimonia solo il loro basso livello professionale e, alla fine, anche morale.

    Il mio approccio è consistente con l’etica del referee comunemente accettata. Se un referee riceve un lavoro con errori grossolani è incoraggiato a mandarlo indietro senza finire di leggerlo, senza controllare i dettagli e senza cercare di capire cosa l’autore volesse dire davvero. Se non si facesse così, una percentuale inaccettabile del tempo dei ricercatori verrebbe dedicata a educare i colleghi meno preparati, cosa che non è loro compito.

    Io adotto lo stesso principio con i miei studenti. Fin dal primo giorno che lavorano con me mi rifiuto di proseguire nella lettura dei loro scritti al secondo errore che trovo. All’inizio è molto dura per loro, ma poi mi ringraziano. I miei studenti sono tutti diventati ricercatori di livello internazionale.

    • Mario Massa ha detto:

      Quando si tratta di normale routine sono d’accordo con te Gherardo: probabilmente è il miglior approccio sul piano pedagogico. Quando si tratta di qualcosa che può incidere pesantemente sul futuro no. In questo caso non accetto tutto a cuor leggero (come fa Daniele Passerini per intenderci), ma non butto tutto sulla base di errori formali. E comunque non mi accontenterei di documentazione scritta anche se perfettamente in ordine. Chiedo dimostrazioni inequivocabili a cui abbiano partecipato controllori esterni al gruppo di ricerca. Il problema è che chi fa i proclami raramente è disponibile a visite da parte di chi mette in dubbio le loro affermazioni, dall’altro chi mette in dubbio le loro affermazioni raramente accetta di andare e sporcarsi le mani. Credo che se ci fosse stata più apertura reciproca a quest’ora questa neverending story in un modo o in un altro sarebbe risolta.

  98. Gherardo Gentzen ha detto:

    Mario Massa scrive:

    Credo che se ci fosse stata più apertura reciproca a quest’ora questa neverending story in un modo o in un altro sarebbe risolta.

    Caro Mario, io sono molto più pessimista di te a questo proposito. I ricercatori, e specialmente quelli bravi, sono gente aperta, ma una delle prime cose che imparano, secondo me giustamente, è a difendersi dai crackpot. Infatti, ovviamente, i crackpot non dedicano i loro scarsi talenti a problemi di scarsa importanza, ma cercano tutti di salvare l’umanità, o almeno di diventare famosi. Nel mio campo cercano di risolvere il problema P vs. NP, che è considerato il più difficile problema matematico aperto. È vero che tutti questi problemi che tanto eccitano i crackpot sono importanti, ma è anche vero che la probabilità che vengano risolti, specialmente dai dilettanti, è bassa. La speranza si ottiene moltiplicando i due valori guadagno e probabilità, e se uno dei due è molto basso forse è bene scommettere contro, nell’interesse del contribuente.

    Insomma, io penso che non si possa chiedere alle università di verificare tutto, ci deve essere una soglia, altrimenti succederebbe, secondo me, il contrario di quello che dici tu: saremmo sommersi dai crackpot, altro che fine della storia. L’esperienza insegna che i cialtroni non sanno scrivere, quindi secondo me verificare l’aspetto formale per primo è un ottimo metodo per discriminare senza troppo sforzo. Tra l’altro: nel caso P vs. NP si può immaginare di fare un errore e ritardare di cento anni la scoperta della soluzione, scoraggiando un genio pasticcione. Ma nel caso della fusione fredda o del piezonucleare? Non direi proprio. Infatti, se hanno quello che dicono, che bisogno hanno Rossi e Carpinteri, per dire, dei soldi pubblici e dell’avallo dei tromboni dell’accademia? Uno si fa i suoi aggeggi con l’aiuto di un idraulico e l’altro spacca sassi. Mica hanno bisogno dello stato dell’arte della ricerca e dei cervelli. A entrambi basta un buon industriale per farsi commercializzare le invenzioni e diventare ricchi. Non hanno bisogno dell’apertura accademica. Se la vogliono a tutti i costi, allora il minimo è pretendere che scrivano un articolo su Nature, uno solo. Anche facendosi aiutare, è valido lo stesso. Non ti sembra?

    Tutto ciò detto, ricordiamo però che esiste la sacrosanta libertà accademica: se un ricercatore, anche semplicemente annusando l’aria, ritiene di dover indagare o verificare qualunque diavoleria gli sembri promettente, può farlo. Quello che non può fare è venir meno al metodo scientifico. Per esempio, se un Levi decide di verificare le affermazioni di un Rossi è liberissimo di farlo. Però deve pretendere di avere il controllo dell’esperimento, lo deve descrivere in modo professionale, e non deve annunciare un risultato (specialmente se è una scoperta epocale) prima di averlo verificato. L’università non è un’agenzia di marketing al servizio dei privati. L’università ha una dignità oltre che una funzione precisa, cioè produrre conoscenza.

    La chiusura accademica che si è vista nel caso Rossi e poi anche in quello Carpinteri-Cardone è dovuta principalmente alla violazione del metodo scientifico da parte di accademici. Sono gli anticorpi del sistema accademico in azione. Secondo me è stata una reazione troppo debole. In UK o altri paesi dove non esiste il perdono cattolico gli accademici coinvolti sarebbero stati puniti e le loro università si sarebbero scusate con l’opinione pubblica. Il caso Taleyarkhan è un esempio tra mille.

    Per riassumere, io vedo la situazione in modo opposto a te: trovo tristissimo che in un paese di grande tradizione scientifica quale è l’Italia possano capitare episodi come quelli di Levi-Rossi e Cardone-Carpinteri senza una presa di distanza delle loro istituzioni di appartenenza. Trovo ancora più triste che la reazione della comunità accademica sia stata tutto sommato debole e poco convinta. Per conto mio qui si fa confusione tra apertura e lassismo, è un tipico problema italiano. Si può avere grandissima apertura pur mantenendo rigore e dignità.

    Scusate il pistolotto domenicale, ma ci tengo a discutere con Mario questi temi. Credo che abbiamo tutti da imparare dal confronto con un industriale serio e capace. Buona domenica a tutti voi che sarete senz’altro in spiaggia, qui da me è l’estate più piovosa degli ultimi 150 anni e non mi resta che lavorare anche di domenica.

  99. Cecila Cejka ha detto:

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