Jean-Paul Biberian

Approfitto dell’assenza di eventi memorabili ff, tipo messa in vendita natalizia di un mamozio da parte di Rossi, per uscire dalla letteratura anglofona ed esplorare altre voci. In Francia c’è Jean-Paul Biberian, che ha partecipato credo a tutti gli ICCF. Egli è Ingénieur en physique nucléaire et électronique, un titolo che non credo abbia corrispondente in Italia. E’ stato docente presso l’Université Aix-Marseille; ora è in pensione.
Ho scelto a caso una sua breve conferenza:

La trascrizione della conferenza non è completa, ma sufficiente per fornire un ritratto abbastanza accurato della persona e dei suoi interessi ff.
Spero di non avere commesso troppi errori di trascrizione; me ne scuso in anticipo con l’autore e con voi. Spero anche che non siate tutti esclusivamente anglofoni, come usa oggi.

Le calcium a vingt protons et vingt éléctrons; si vous prenez du carbon et du silicium, le carbon en a six, le silicium en a quatorze; si vous faites fusionner du silicium et du carbon ça fait du calcium; c’est ce qu’avait vu Vauquelin en 1799. Mais faire fusionner du silicium et du carbon… déjà on a mal à faire fusionner deux noyaux de deuterium, c’est beaucoup plus gros, beaucoup plus difficile…
Si vous prenez du magnesium et de l’oxygène, pareil, ça fait du calcium aussi. Si vous prenez du potassium et de l’hydrogène on fait du calcium aussi. Il a écrit ces équations-là, potassium plus hydrogène, magnesium plus oxygène, silicium plus carbon; les chimistes qui sont là vont comprendre tout de suite. C’est pour faire du calcium tout ça. Il n’as pas publié non plus d’ailleurs. Il a écrit six livres par contre, il y en a quatre qui ont été reédités récemment, on peut les retrouver en français. Il est mort sans pouvour faire connaître ses travaux … cela n’a jamais abouti…

Il ne faut pas connaître la recepte, il faut savoir l’appliquer, il faut y mettre de bons ingrédients. Là c’est pareil pour les transmutations biologiques. Ce n’est pas parce qu’une experience rate que la première experience est mauvaise; on peut jamais demontrer que quelqu’un fait faux; on peur demontrer que quelqu’un fait vrai, mais pas que c’est faux. On ne peut pas demontrer que vous êtes honnête; on peut demontrer que quelqu’un est malhonnête, mai pas qu’il est honnête; il faudrait être avec lui tout le temps, ce n’est pas possible. Il y a des choses qu’on ne peut pas demontrer. Pour les transmutations biologiques pareil.
Il y eu un Japonais qui s’appelle Comaqui (?); il est du même temps que Kervran. Il as pris des bactéries; il sont plus nombreux, ils sont identiques, donc ça a marché mieux. Donc il a pris des bactéries, il a vu aussi qu’il y avait des transmutation dans les bactéries. A la même époque que Kervran. Je l’ai même rencontré en 1993. Il était déjà agé à l’époque… C’ètait déjà la fin du 19ème siecle.

J’avais déjà entendu parler de Kervran avant la fusion froide, mais je ne suis pas chimiste, je n’y comprends rien, tout ces couleurs qui changent, tout ça c’est trop compliqué pour moi; c’est pour ça que j’ai fait de la physique, c’est beucoup plus simple. Donc, je n’ai pas fait des analyses chimique et j’ai appris quand j’ai commencé à faire de la fusion froide qu’on pouvait faire des analyses chimiques par des methodes physiques. Alors, ça allait mieux; le spectromètres, des choses comme ça sophistiquées c’est plus simple que si tu vas essayer les dosages avec des pipettes, une recherche que je serai incapable de faire.
J’ai fait des experiences avec des grains de blé, des grains d’avoine…

Biberian appartiene alla categoria dei ff che credono alle trasmutazioni nucleari di origine biologica. In Italia la materia non ha mai destato interesse.
B. ribadisce il punto di forza dei ff, che un esperimento riuscito non può essere contraddetto da vari esperimenti non riusciti. Su questa convinzione si basa la singolare longevità della fiaba ff. Si punta su un esperimento e si nega la possibilità logica di falsificarlo. B. ci insiste a lungo, per evitare tentazioni da parte dell’uditorio.
Dal mio punto di vista di chimico, l’aspetto più godibile della conferenza consiste nella descrizione caricaturale dell’attività dei chimici analitici, visti alle prese con pipette e soluzioni che cambiano di colore. A quanto pare ha riservato a sé l’analisi chimica degli intrugli biotrasmutanti che prepara con molta passione. Buona fortuna.
Cordiali saluti al Prof. Jean-Paul Biberian.

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42 risposte a Jean-Paul Biberian

  1. Camillo Franchini ha detto:

    @Giovanni Mazzitelli

    se alla gente non je ne frega una benamata ceppa del riscaldamento globale io se fossi in te (noi) mi porrei la domanda: perché non ostante la scienza indichi chiramente una strada a poichi je ne frega qualcosa?

    Forse a Frascati alla gente non je ne frega una benamata ceppa, ma altrove sì. La percezione che l’emissione di gas serra sia causa di riscaldamento globale fa ormai parte della conoscenza popolare, la stessa che riconosce gli effetti cancerogeni del fumo. Il timore che il 3% degli scienziati siano trattati come Galileo perché negazionisti è solo retorica. Certamente la consapevolezza di essere solo il 3% a negare tesi diffuse su larga scala rende vittimisti piagnucolosi. A tutti piacerebbe essere apprezzati come Luca Mercalli, ma a pochi è dato disporre dei suoi argomenti e della sua capacità di esposizione.
    I negazionisti continuino a negare ma per favore smettano di lamentarsi di essere poco considerati. I pleurnichards sono ridicoli, anche quando sono ricercatori INFN.

  2. Camillo Franchini ha detto:

    @Giovanni Mazzitelli

    entrambi i siti riportano come prova per la quale bisognerebbe convincersi del riscaldamento globale il fatto che vi sia il 97% di consenso scientifico. All’epoca di Galileo il 99.999% di consenso scientifico del tempo riteneva che lui fosse un eretico.

    Le due situazioni non sono confrontabili. Ai tempi di Galileo la libertà di ricerca scientifica non esisteva; essere anticopernicani era obbligatorio, pena la scomunica con le pene corporali conseguenti. In quei tempi la certezza scientifica veniva desunta dalla Bibbia e dal Magistero della Chiesa. Oggi un consenso del 97 % rappresenta una certezza scientifica, rispettando i limiti concettuali entro cui si può definire la “certezza scientifica”.
    Se non si storicizzano le situazioni si commettono errori clamorosi, come sta facendo Lei. Se si devono prendere decisioni operative, il Suo 3% deve scomparire di fronte al 97% di chi crede che l’effetto serra esista e sia nefasto, che i vaccini siano necessari, ecc. Quindi lotta senza quartiere contro i gas serra.

    Negazionista non è parola dissimile da eretico, entrambe le parole non hanno senso nel dibattito scientifico.

    Non ci siamo proprio. L’eretico veniva punito, il negazionista è libero di fare ricerche a sostegno della sua tesi. Immagino che Lei non abbia problemi a Frascati, si accontenti. Quando i negazionisti passeranno dal 3% al 50%, si riprenderà in mano la questione, ma solo allora. Per rapportarci ai vaccini, non si può sospendere la vaccinazione per dare retta al 3% di eretici.

    • Danny Zucco ha detto:

      @Franchini
      Dopo la partecipazione INFN all’ICCF20, adesso abbiamo l’ENEA che organizza un seminario sulle LENR, mentre continua imperterrito il silenzio della politica.

      Un esperto in chimica nucleare (non certo Attivissimo che probabilmente non è neppure laureato, chiedo conferma) potrebbe parteciparvi e sollevare le opportune obiezioni alle affermazioni più eclatanti:

      Lunedi 19 dicembre la Commissione Gestione Impianti Nucleari, istituita presso l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, in collaborazione con ENEA, nell’ambito del ciclo di conferenze a carattere tecnico-scientifico e culturale “Historia Magistra Vitae”, propone ai propri iscritti un seminario informativo gratuito sul tema delle reazioni nucleari a bassa energia (Low Energy Nuclear Reactions), nell’ambito della fisica della materia condensata.
      Inizio/Begin: Lunedì 19 Dicembre 2016 ore: 10:00
      Fine/End: Lunedì 19 Dicembre 2016 ore: 16:30
      Termine registrazioni/Closing date: Venerdì 16 Dicembre 2016 ore: 14:00
      Persona di riferimento/Tutor: Massimo Sepielli
      Luogo/Location: ENEA, Via Giulio Romano n. 41 – Roma
      Queste reazioni, diversamente da quelle ormai ben note della fissione e della fusione nucleare, pur destando forte interesse e curiosità da parte della comunità scientifica, suscitano ancora scetticismo, nonostante il fatto che l‘esistenza dell’effetto sia stata, in più occasioni, dimostrata anche da prestigiosi Istituti di ricerca. I ricercatori del campo hanno prodotto una cospicua letteratura ed effettuato lunghe campagne di laboratorio. Scopo del seminario è quindi consentire ai principali protagonisti di questo campo di esporre i risultati dei loro studi, nei diversi percorsi che le LENR stanno seguendo sia in campo teorico sia applicativo.
      Nel corso del seminario verranno illustrati i percorsi e i risultati scientifici che hanno caratterizzato questa ricerca di frontiera.
      Si spazierà quindi dall’Effetto Fleischmann & Pons, alle reazioni piezonucleari. con le “evidenze” storico-geografico-morfologiche sulla composizione della crosta terrestre e di altri pianeti.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @Danny Zucco

        Un esperto in chimica nucleare (non certo Attivissimo che probabilmente non è neppure laureato, chiedo conferma) potrebbe parteciparvi

        A occuparsi di reazioni nucleari è la Commissione Gestione Impianti Nucleari, istituita presso l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma: come se dei sarti si occupassero di scarpe. L’ENEA collabora, nessuna meraviglia, sono trent’anni che si occupa di ff tramite Violante, con i risultati che tutti conosciamo. Ha perfino tentato di coinvolgere Bill Gates nelle sue iniziative ff.
        Ormai ci si accosta a quelle manifestazioni con la curiosità di un entomologo di fronte a insetti poco noti.
        Gestione Impiani Nucleari? Quali impianti? E’ dal 1987 che in Italia gli impianti nucleari sono inattivi. Se esiste una Commissione Gestione Impianti Nucleari serve solo per riscuotere stipendi.
        Massimo Sepielli è ingegnere; si vede che a Roma gli ingegneri si occupano di reazioni nucleari.
        Vediamo un po’ chi partecipa e che interventi fa. Ci sarà da divertirsi.

  3. Camillo Franchini ha detto:

    @Giovanni Mazzitelli

    Questo per dire che e’ un errore confondere il processo di validazione scientifica con un problema sociale, ambientale ed economico.

    Peraltro la storia della scienza e’ piena di teorie validissime, completamente confutate, pensa l il fluido calorico, ecc non ritengo epistemologicamente valido il capoverso in cui usate il likelihood e il consenso come argomentazioni per la causa.

    Invece si tratta di un problema sociale, ambientale, economico di primaria importanza. Decisioni politiche di portata sociale ed economica enorme devono essere prese in base alle indicazioni di quel 97 % di scienziati che concordano sulla tesi catastrofista. Le divergenze sul bosone di Higgs e sul gravitone di Virgo possono restare in ambito accademico e concedersi il tempo che serve; le divergenze sull’impatto dei gas serra sul clima sono solo marginali, pertanto l’iniziativa deve passare con urgenza ai politici. Trump ha già cominciato a dire la sua, quindi il confronto planetario è già cominciato e sarà duro.

  4. Camillo Franchini ha detto:

    @Giovanni Mazzitelli

    Peraltro la storia della scienza e’ piena di teorie validissime, completamente confutate, pensa l il fluido calorico, ecc non ritengo epistemologicamente valido il capoverso in cui usate il likelihood e il consenso come argomentazioni per la causa.

    Lei confonde le teorie con le evidenze scientifiche, quindi si complica inutilmente la vita, oltre a complicarla a chi legge le Sue considerazioni.
    Il problema è estremamente semplice: si tratta di stabilire se esiste una variazione di concentrazione della CO2 nell’atmosfera nel corso degli anni. La preoccupazione è nata dalla constatazione che da decenni la massima quantità di energia prodotta dall’uomo deriva dalla combustione di combustibili fossili che contengono carbonio. Le misure sono state fatte ed è stata accertato un aumento di concentrazione di CO2 nell’atmosfera, secondo le attese. Dato che CO2 è un gas serra, CO2 contribuisce con il metano e altri gas all’effetto serra; non sarebbe nemmeno necessario misurare la variazione di temperatura nel corso dei decenni per prevedere il suo aumento. Se ha dei dubbi sul meccanismo dell’effetto serra, acquisti un trattato di Environmental Chemistry di qualsiasi autore. Buttarla in filosofia o in considerazioni sulla libertà di ricerca mi sembra creare una gran cortina fumogena o desiderio di protagonismo e originalità.

  5. Camillo Franchini ha detto:

    @Giovanni Mazzitelli

    sono particolarmente interessato a che quel 3% di scienziati, per i quali dibattito sul riscaldamento globale è ancora aperto, possa esprime le proprie ipotesi senza per questo essere tacciato di negazionismo, perché questo termine non è parte del linguaggio scientifico.

    Negazionismo è un termine felicemente scelto per descrivere l’atteggiamento degli uomini di scienza che sono in disaccordo con la maggioranza dei loro colleghi sull’interpretazione di dati o di eventi storici. I negazionisti più noti sono gli storici che negano l’esistenza della Shoah o almeno la sua ampiezza; negazionisti sono coloro che negano l’evoluzione della vita, l’effetto serra, il modello atomico della materia, la sfericità della Terra. Non paragoni i negazionisti agli eretici, che hanno spesso fatto una fine terribile. I negazionisti possono al massimo essere paragonati a rumorosi contestatori. Una fauna inevitabile, forse necessaria per movimentare la scena. Rispettabili se vuole, ma incapaci di inventare dottrine condivise dai colleghi.
    Lasci stare gli eretici, che sono una cosa seria e spesso tragica nella storia dell’Occidente, L’eresia è un termine che appartiene religione.

  6. Camillo Franchini ha detto:

    @prelato

    lei non sa che esistono prelati scienziati e comunica con questo blog informazioni assolutamente errate.

    Funziona quando religione e scienza non hanno ragione di interferire, come nel caso di Galvani, Boccardi e la maggior parte dei pacifici prelati riportati nell’elenco che ci ha fornito.

    http://www.cristianicattolici.net/chiesa-e-contro-la-scienza-preti-scienziati.html

    Risultano invece situazioni grottesche quando per necessità, scienza, Scritture, Magistero vengono in contatto. Piergiorgio Odifreddi ha messo in evidenza in diverse occasioni le contraddizioni in cui cade un noto personaggio di quell’elenco, che si esprime volentieri in televisione per convincere che tra scienza e religione non c’è conflitto.
    Un prelato non ha difficoltà a occuparsi di meteorologia o di matematica; qualche difficoltà incontra invece se deve occuparsi di creazione, evoluzione o destino dell’Universo. Teilhard de Chardin incappò in pieno in quella sorta di difficoltà e finì male.
    Del resto Pio XII è stato chiaro nella Humani Generis (22 agosto 1950):

    Rimane ora da parlare di quelle questioni che, pur appartenendo alle scienze positive, sono più o meno connesse con le verità della fede cristiana. Non pochi chiedono instantemente che la religione cattolica tenga massimo conto di quelle scienze. Il che è senza dubbio cosa lodevole, quando si tratta di fatti realmente dimostrati; ma bisogna andar cauti quando si tratta piuttosto di ipotesi, benché in qualche modo fondate scientificamente, nelle quali si tocca la dottrina contenuta nella Sacra Scrittura o anche nella tradizione. Se tali ipotesi vanno direttamente o indirettamente contro la dottrina rivelata, non possono ammettersi in alcun modo.

  7. Camillo Franchini ha detto:

    @Giovanni Mazzitelli

    è assolutamente ascientifico criticare le minoranze di scienziati che investigano su dati e teorie in modo diverso dal consenso comune e ancor di più usare il consenso comune per accreditare gli stessi dati e teorie.

    Scusi Mazzitelli, cosa suggerisce di fare?
    Quando Celani afferma di praticare ff, considera scorretto che la maggioranza dei nucleari lo scoraggi e lo inviti a investire tempo e denaro in altre attività? Funziona così, ha sempre funzionato così, senza condizionamenti e distinzioni tra maggioranza e minoranza. Ovvio che per “consenso comune” intendo il consenso dei peers, non quello di chi fa altri mestieri, magari egregiamente. Non intendo soprattutto il consenso dei cittadini comuni o dei prelati.
    Inibire la critica porta direttamente alla “scienza ariana” di Johannes Stark e Philippe Lenard. Ma deve trattarsi di una critica bidirezionale. Quindi anche le minoranze possono essere duramente criticate.

  8. Camillo Franchini ha detto:

    @Giovanni Mazzitelli

    Non cambio comunque idea sul tema e mi mi auguro di sbagliarmi nel ritenere che su questo problema scientifico, il clima, cosi’ come viene trattato riesca a fare breccia sull’opinione pubblica senza tradire la scienza, vincendo forse una battaglia, ma probabilmente perdendo la guerra sociale e ambiatale che combattiamo.

    Forse voleva scrivere:
    Non cambio comunque idea sul tema e mi mi auguro di sbagliarmi nel ritenere che su questo problema scientifico, il clima, cosi’ come viene trattato riesca a fare breccia sull’opinione pubblica ma tradisca la scienza, vincendo forse una battaglia, ma probabilmente perdendo la guerra sociale e ambientale che combattiamo.
    oppure:
    Non cambio comunque idea sul tema e mi mi auguro di sbagliarmi nel ritenere che su questo problema scientifico, il clima, cosi’ come viene trattato non riesca a fare breccia sull’opinione pubblica per non tradire la scienza, vincendo forse una battaglia, ma probabilmente perdendo la guerra sociale e ambientale che combattiamo.
    Non so altri, ma io non riesco a capire che messaggio vuole comunicare. Che gli scienziati non sanno fare divulgazione scientifica? Che la fanno bene ma che al comune cittadino il riscaldamento globale non interessa una ceppa? Non sarà che il problema riguarda solo Frascati?
    Credo sia noto lippis et tonsoribus che l’umanità si trova di fronte a un gravissimo problema di riscaldamento globale. Se ne parla dal giornalaio e dal barbiere. Da noi In Italia non esiste certo insufficiente divulgazione scientifica sui problemi climatici. Ad esempio il blog di Ocasapiens è eccellente ed esauriente. Non potrebbe fare di più.

  9. Camillo Franchini ha detto:

    @Giovanni Mazzitelli

    fra dialettica e retorica c’e’ una differenza che mi pare sfugga nella discussione e nelle argomentazioni che espone, alterato sono ben diverse la sintesi e la proprietà transitiva, ma non sono ne un filosofo ne un italianista per cui accetto le sue critiche.

    E’ serio o vuole prendere in giro EKH e Ocasapiens insieme? Scrive frasi senza senso, ha qualche amico che glielo fa notare? Lei ha inventato una sorta di grammelot scientifico. Mancano solo “nano”, “quantistico” e la citazione di un fisico turkmeno o giapponese per ottenere uno straniamento perfetto.

  10. mario massa ha detto:

    @Camillo
    @Giovanni Mazzitelli
    Chiedo scusa se mi intrometto, ma il mio parere è che Camillo commetta un errore nel paragonare le certezze che abbiamo del fatto che si stia andando verso un riscaldamento per causa antropica con le certezze che abbiamo per tante altre realtà scientifiche (Camillo nomina l’esistenza degli atomi o la sfericità della terra).
    Io concordo con Camillo sul fatto che ci sono molte evidenze del fenomeno, ma non concordo sul fatto che vi sia certezza (basta guardare l’enorme forchetta tra le diverse stime di aumento della temperatura attesa).
    Trattandosi di eventi la cui evidenza si manifesta sul lungo periodo, non so se scelte energetiche costose siano effettivamente da fare immediatamente come chiede il protocollo di Kyoto. Cosa cambierebbe se si analizzassero meglio i dati per altri 10 anni prima di fare certe scelte? O pensiamo davvero che, per quanto disastrosa sia la presenza dell’uomo sul pianeta, in 10 anni potremmo distruggerlo? Dico questo perchè i metodi di misura migliorano in modo rapidissimo e la quantità di dati affidabili raccolta aumenta sempre più. Iniziare cambiamenti costosi in via cautelativa non mi pare una buona idea, a meno che non si creda veramente che il pianeta per colpa dell’uomo, sia sull’orlo di una catastrofe irreversibile e il ritardo di qualche anno faccia la differenza. Ma se fosse così, quanto potrà influire il protocollo di Kyoto che, se applicato in pieno, ridurrà in totale la CO2 in atmosfera dello 0.5 per mille (cioè da 400ppM a 399.8ppM) in 10 anni?
    Tra l’altro se un giorno si scoprisse che quelle costose imposizioni erano inutili, la cosa potrebbe essere messa a tacere per evitare problemi politici. Si potrebbe cioè presentare una situazione simile a quella della ricerca sulla fusione nucleare, iniziata negli anni ’50, quando è evidente oggi a tutti che, se mai si riuscirà a raggiungerla, si potrà fare solo grazie alle tecnologie scoperte nell’ultimo decennio, non certo con ciò che si conosceva 60 anni fa quando non esistevano nemmeno i calcolatori elettronici. Eppure in 60 anni nessuno ha avuto il coraggio di ammettere che era una impresa ancora impossibile e ha chiesto di interrompere le ricerche in attesa che la tecnologia fosse adeguata (forse oggi lo è).
    In conclusione ritengo che sia saggio incentivare il risparmio energetico e cercare di risparmiare petrolio troppo utile per bruciarlo, ma ci andrei piano a sostenere che occorre fare subito sacrifici e abbandonare il carbone per cercare di ridurre la CO2 in atmosfera.

  11. Camillo Franchini ha detto:

    @mario massa
    Il disaccordo con Mazzitelli potrebbe essere ridotto a questa sua affermazione:
    entrambi i siti riportano come prova per la quale bisognerebbe convincersi del riscaldamento globale il fatto che vi sia il 97% di consenso scientifico. All’epoca di Galileo il 99.999% di consenso scientifico del tempo riteneva che lui fosse un eretico. Negazionista non è parola dissimile da eretico, entrambe le parole non hanno senso nel dibattito scientifico.
    Galileo è tirato fuori dal cappello molto a sproposito, non serve riproporre i commenti già fatti, non solo da me.
    Se il 97% degli esperti attribuisce il riscaldamento globale a cause antropiche, non mi sembra il caso di tornarci sopra per altri anni, anche se è perfettamente legittimo che alcuni continuino a lambiccarsi il cervello per trovare altre cause, come sta facendo Corbyn. L’umanità sta consumando combustibili fossili in modo forsennato, per cui non deve meravigliare che il contenuto di CO2 nell’atmosfera aumenti nel tempo in modo drammatico. Come osserva Ocasapiens, da un gas serra c’è solo da aspettarsi un contributo all’effetto serra.
    Rimandare interventi troppo drastici? Non temere, ci sta già pensando Trump. Secondo Luca Mercalli abbiamo solo 15 anni di tempo per evitare di raggiungere quell’aumento di temperatura media di 2°C, considerato fatale perché irreversibile e “autocatalitico”, se mi passi il paragone chimico.
    Forse pensando alla connotazione negativa che viene associata alla parola, Mazzitelli trova improprio considerare “negazionista” la minoranza che non associa il riscaldamento globale anche all’aumento di concentrazione di CO2 nell’atmosfera. Associa il “negazionismo” all'”eresia”, dimostrando scarsa sensibilità storica. Anche cambiando termine il rapporto 97 a 3 non cambia.
    Forse dovremo adattarci a produrre tutta l’elettricità per via nucleare, dedicando impegno di ricerca ai reattori veloci, autofertilizzanti e al torio. La Finlandia lo ha già fatto. In fondo i due incidenti nucleari della storia non sono accidentali, ma dovuti a mancanza di precauzioni. A Fukushima è mancata l’energia elettrica necessaria per pilotare lo spegnimento dei reattori. Non dovrebbe essere impossibile proteggere da un’ondata un gruppo di generatori ausiliari a gasolio.

    • AleD ha detto:

      @Camillo: faccio presente che il sig. Mercalli è il tizio che è convinto di essere energeticamente autosufficiente perchè c’è il pv sul tetto.
      Circa il gw e la sua natura antropica si sta faccendo terrorismo psicologico, alla pari di quando si parla di nucleare o di quando si parla di immigrazione.

    • mario massa ha detto:

      @Camillo
      “Rimandare interventi troppo drastici?”

      Anch’io spero che ci si converta a fonti di energia meno inquinanti, ma non sono convinto che occorrano immediate misure nell’ottica di ridurre la CO2 (penso per esempio alla, secondo me, follia di comprimere CO2 nel sottosuolo: http://www.treccani.it/export/sites/default/Portale/sito/altre_aree/Tecnologia_e_Scienze_applicate/enciclopedia/italiano_vol_3/811-836_ita.pdf ).

      La lotta alla CO2 mi pare un ottimo affare per molti, una occasione per inventare un nuovo mercato. Se fra 15 anni le previsioni di Mercalli non si realizzeranno, si ergeranno anche a salvatori del mondo e nessuno potrà dimostrare che quei costosi sforzi erano in realtà solo psicologici quanto le targhe alterne nelle città e tutto sarebbe andato esattamente nello stesso modo anche senza.

      Spero proprio che Luca Mercalli si sbagli, perchè come tu ben sai per convertire verso il nucleare o altre fonti non inquinanti l’attuale produzione di energia ci vogliono molto più dei 15 anni che lui ritiene il limite. Soprattutto se consideri i paesi in via di sviluppo e la Cina. Non capisco comunque da dove abbia tirato fuori quei 15 anni, dato che l’aumento di temperatura negli ultimi 30 anni è stato circa costante e pari a 0.025°C/anno: l’aumento di 2°C si dovrebbe avere tra 70-80 anni. Anche il peggior scenario presentato dal IPCC parla di 30 anni. Non mi è poi chiaro da dove ha dedotto che 2°C innescherebbero il ranaway, dato che, come sanno i paleontologi, in base al rapporto tra la concentrazione degli isotopi dell’ossigeno nei sedimenti marini si è appurato che da quando esiste l’uomo la temperatura dei mari è oscillata innumerevoli volte di ben 7°C (da 5°C in meno rispetto all’attuale durante le glaciazioni a 2°C in più dell’attuale nei periodi interglaciali come quello odierno) con picchi di 10°C, senza alcun ranaway. Pochi milioni di anni prima, nel Pliocene, era 4°C oltre la temperatura attuale eppure la vita sulla terra era fiorente e simile a quella attuale da cento milioni di anni. Pretendere che solo perchè è comparso l’uomo tutto divenga di colpo stazionario perchè a noi fa comodo è una utopia. Essere preoccupati dell’aumento del livello dei mari è normale, ma mi pare improbabile che si arresterà grazie a un protocollo.

      Piers Corbyn non è il solo a indagare altri scenari (per esempio l’Istituto Nazionale di Geofisica trova una correlazione tra la anomalia geomagnetica del Sud Atlantico e livello dei mari), a dimostrazione che l’argomento non è per nulla consolidato.

      Comunque rimango dell’idea che la climatologia non è una scienza esatta e le affermazioni dei climatologi non possono essere paragonate a chi afferma che esistano o meno gli atomi. Non bisogna sottovalutare le loro previsioni nè tantomeno deriderle come fanno certi negazionisti, questo sì, ma non mi stupirei se si dimostrassero veritiere quanto le previsioni sulla netta vittoria di Hillary.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @mario massa

        Comunque rimango dell’idea che la climatologia non è una scienza esatta e le affermazioni dei climatologi non possono essere paragonate a chi afferma che esistano o meno gli atomi.

        La climatologia non è scienza esatta, ma oggi molta scienza si regge su basi statistiche, come la medicina clinica, l’economia.
        Esiste un bel trattato di chimica che si occupa di questi problemi:

        Colin Bard; Michael Cann
        Environmental Chemistry
        W. H. Freeman & Co. 2012 (851 pagine)

        Propongo alla vostra attenzione due scansioni:

        andamento-della-temperatura

        co2

        Sembrano confermate le peggiori previsioni: all’aumento della concentrazione della CO2 nell’atmosfera corrisponde un aumento della temperatura media dell’atmosfera terrestre.
        Il trattato descrive meccanismi, effetti di altri gas serra e tutto quanto serve alla descrizione scientifica del fenomeno.
        Vengono riportati i segni dei cambiamenti climatici già verificabili:
        Precipitation has increased in most areas, but decreased in others.
        Extreme weather is becoming more common.
        Winters have become shorter, by about 11 days.
        The Earth’s ice cover is shrinking fast.
        Warming water is killing much of the coral in ocean reefs and threatening sea life.
        Mosquito-borne diseases have reached higher altitudes.
        Rising seas are threatening to engulf Pacific islands.

        Gli AA concludono:
        if the predictions of scientists who model the Earth’s climate turn out to be realistic, but we do nothing to prevent further buildup of the gases, both present and future generations will collectively suffer from rapid and perhaps cataclysmic changes to the Earth’s climate. While the precautionary principle was invoked and action was taken to mitigate the destruction of the ozone layer (Chapter 2), the governments of the world have been unable to come to a consensus on action to mitigate climate change, even though the consequences or external costs of inaction will likely be extremely high.
        Se il Global Warming è già entrato nei trattati di chimica, c’è da preoccuparsi.

  12. Camillo Franchini ha detto:

    @mario massa

    Comunque rimango dell’idea che la climatologia non è una scienza esatta e le affermazioni dei climatologi non possono essere paragonate a chi afferma che esistano o meno gli atomi. Non bisogna sottovalutare le loro previsioni nè tantomeno deriderle come fanno certi negazionisti, questo sì, ma non mi stupirei se si dimostrassero veritiere quanto le previsioni sulla netta vittoria di Hillary.

    Hillary ha ottenuto due milioni di consensi più di Trump e non è presidente solo in ragione del meccanismo elettorale americano.
    Come sai, io non sono affatto competente in materia di climatologia e ammetto di tenermi informato solo attraverso i link suggeriti da Ocasapiens e attraverso i frequenti interventi televisivi di Luca Mercalli. Prendere atto che in atmosfera esiste una aumento di concentrazione di CO2 di origine esclusivamente antropica mi sembra una solida base di partenza per fare congetture. Meno facile è stabilire quanto la CO2 contribuisca all’effetto serra globale. Certamente si deve tenere conto anche dell’aumento di concentrazione di metano derivante dagli allevamenti intensivi di ruminanti, sempre più diffusi in Occidente.

    Non mi è poi chiaro da dove ha dedotto che 2°C innescherebbero il ranaway

    Al momento non sono attrezzato per recuperare quel dato, ma l’ho trovato in diverse occasioni e in diversi contesti.
    Vedo di recuperare un trattato di “Environmental Chemistry” che in questo momento si trova in casa di mia figlia. Da quel momento potrò partecipare con dati analitici. Purtroppo è un libro datato.

    • AleD ha detto:

      @Camillo: se vuole può integrare le fonti dando un occhio ogni tanto anche a climatemonitor.it (es: http://www.climatemonitor.it/?p=42860).

      • Camillo Franchini ha detto:

        @AleD

        se vuole può integrare le fonti dando un occhio ogni tanto anche a climatemonitor.it

        Grazie, interessante.
        Leggo però:
        Lupicino non è un climatologo, un meteorologo o uno scienziato di professione, e quindi non si addentra in un campo che non è il suo. Mastica tuttavia di industria energetica, finanza e geopolitica.
        Mastica; se non è un climatologo Lupicino è tagliato fuori automaticamente, come Paolo Mieli.
        Nemmeno io lo sono, quindi mi affido ai trattati di Chimica Ambientale, dove le analisi chimiche sono ben descritte e comprensibili a un chimico. Mio genero è andato a cercare la CO2 nei ghiacci dell’Antartide. Se non si fa così si fa solo della letteratura alla Mieli. Trump ha delle ottime ragioni per minimizzare, ragioni di opportunità politica. Noi ci muoviamo su un altro piano, anche rispetto al ragazzo di Frascati, che giogioneggia.

        • AleD ha detto:

          @Camillo: Il blog è gestito da Guidi, metereologo alla pari di Mercalli, ma un attimo più critico circa le analisi dei dati e i proclami a corredo.
          Comunque, circa i modelli climatici:

          Una novità inattesa: I modellisti del clima aprono le loro scatole nere


          E in particolare:

          In pratica e in poche parole, quello che chiediamo da sempre, come ad esempio dire chiaramente che le serie storiche utilizzate per fare il tuning ai modelli non possono essere le stesse con le quali vengono poi validati e tanto meno possono essere quelle si cui poi si fanno gli studi di attribuzione.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @AleD

        Nel caso i trattati di Chimica non bastassero, c’è anche Science a riprendere i Global Warming Contrarians (negazionisti anglosassoni, GWC):
        http://science.sciencemag.org/content/312/5775/825

  13. Danny Zucco ha detto:

    Un articolo forse un po’ troppo ambiguo sulla fusione fredda su Scientific American

    Cold Fusion Lives: Experiments Create Energy When None Should Exist

    dall’ ultima parte del testo

    …it’s what Chemistry Nobel Laureate Irving Langmuir called pathological science.
    Langmuir coined the term more than 50 years ago to describe a psychological process in which scientists unconsciously veer away from the scientific method and become so engrossed in what they are doing they develop an inability to be objective and see what is real and not real. Pathological science is “the science of things that aren’t so,” Langmuir said. In some cases, it is embodied in areas of research like cold fusion/LENR that simply will not go away, even when given up on as false by a majority of scientists. …
    ” For the sake of the argument—“if pigs could fly,” as Wilk puts it, he says he’ll accept their data, their theory, and other predictions that can be derived from them. But he has never been a true believer. “I think if hydrinos existed, they would have been detected by others in laboratories or in nature years ago and would be used by now.”
    All the discussions about cold fusion and LENR end that way: They always come back to the fact that no one has a commercial device on the market yet, and none of the prototypes seem workable on a commercial scale in the near future. …

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Danny Zucco
      L’ultima proposizione è la più importante:
      Time will be the ultimate arbiter.
      Io commenterei:
      Time has already been the ultimate arbiter.
      Quasi tutti gli operatori ff sono vegliardi in pensione, che lavorano in propri laboratori facendo arrabbiare le mogli. Appena trovo il tempo ripropongo un’altra conferenza di Jean-Paul Biberian che descrive bene in che stato si riducono i ricercatori quando sbagliano indirizzo di ricerca per tutta una vita.

      Many of the researchers who continue to work on LENR are accomplished scientists and are now retired. It hasn’t been easy for them because, for years, their papers have been returned unreviewed from mainstream journals and their abstracts for talks at scientific conferences have tended to go unaccepted.

      In che senso quei signori erano “accomplished scientists”, se non sono mai stati capaci di fare entrare un loro esperimento in una banca dati nucleari? Erano accomplished perché avevano buone maniere in società?

  14. Camillo Franchini ha detto:

    @mario massa
    Esistono molti trattati di Chimica Ambientale. Per esempio:

    Eric Lichtfouse, Jan Schwarzbauer, Didier Robert
    Environmental Chemistry
    Springer, 2005 (807 pp.)

    Interessante l’introduzione:

    In 1889, the Nobel Prize winner Svante Arrhenius pointed out the existence of a “greenhouse effect” in which small changes in the concentration of carbon dioxide in the atmosphere could considerably alter the average temperature of a planet. About one century later, humans realise that most climate changes are correlated with the increase of the concentration of carbon dioxide in the atmosphere. A such prediction from Svante Arrhenius clearly highlights that more knowledge of environmental mechanisms is needed to cope with actual problems of pollution. Environmental Chemistry is a fast emerging discipline aiming at understanding the fate of pollutants in ecosystems and at designing novel processes that are safe for ecosystems. Past pollution should be cleaned. Future pollution should be predicted and avoided.

    La scienza e la tecnologia si stanno attrezzando per affrontare le sfide che il progresso ci ha posto di fronte. La consapevolezza che abbiamo di fronte pericoli reali sarà di stimolo.

  15. Camillo Franchini ha detto:

    @AleD

    Il blog è gestito da Guidi, metereologo alla pari di Mercalli, ma un attimo più critico circa le analisi dei dati e i proclami a corredo.

    Nel mio ambito, quello chimico, il Global Warming è considerato un fatto, da cui partire per suggerire interventi ai politici. Non saprei cosa aggiungere, tranne che i testi di Chimica Ambientale sono numerosi e scritti in varie lingue, tutti concordi nel denunciare il Global Warming. Il mio contributo cessa qui, perché non saprei in che modo rendermi utile.
    Qualcuno dubita dell’esistenza di un aumento della concentrazione di CO2 nell’atmosfera? Da lì si deve partire, per poi passare al metano. Guidi sa che la concentrazione della CO2 nell’atmosfera aumenta?

  16. Camillo Franchini ha detto:

    @AleD

    Guido Guidi:

    Più complesso è il problema, più numerose sono le variabili di cui è necessario tener conto, più difficile sarà mettere a punto dei modelli affidabili.

    A me Guido Guidi sembra una di quelle persone in abito da sera che, mentre il Titanic imbarcava acqua, discutevano di filosofia.
    GG considera la quantità di variabili, si confonde e non riesce a semplificare. In realtà deve semplicemente chiedersi se la concentrazione di CO2 e di CH4 aumentano nell’atmosfera. Se ciò avviene, il Riscaldamento Globale è inevitabile. Punto. Le variabili da prendere in considerazione sono due: l’andamento delle concentrazioni in atmosfera dei due più importanti gas-serra.
    Da un libro di Chimica Ambientale del 2008:
    Global warming is not just a theory anymore. Data confirms that it is definitely happening, and our biggest enemy is the human race. Environmental biologists and chemists have calculated that in terms of equivalent units of carbon dioxide, humans are releasing roughly the same amount of greenhouse gases into the atmosphere every two days as that of a Mount St. Helen’s eruption. Not a good thing.
    Global scientific agreement within the past 5 years is that the growing levels of heat-trapping gases are definitely affecting global climate and regional weather patterns. Those changes are causing a domino effect and impacting biodiversity.

    Mi permetto di osservare che le polveri fini emesse dai vulcani tendono a moderare l’effetto serra, che è causato da molecole, non da polveri. L’eruzione del Mount St. Helen fu particolarmente generosa in polveri fini, per quel che ricordo. A parte questa osservazione amichevole, la Linda Williams ci azzecca.

  17. Camillo Franchini ha detto:

    @AleD

    Il blog è gestito da Guidi, metereologo alla pari di Mercalli, ma un attimo più critico circa le analisi dei dati e i proclami a corredo.

    Tutta la Chimica Ambientale che ho consultato in due giorni non lascia dubbi: il riscaldamento globale è una terribile realtà. Solo la chimica è in grado di produrre le analisi ambientali necessarie, per questo si pronuncia in modo così netto e categorico. La differenza tra Guidi e Mercalli è che Mercalli si affida agli esiti sperimentali e li interpreta freddamente; Guidi è convinto che si tratta ancora di modelli. Come vede, Guidi può esprimersi in totale libertà; questo dovrebbe fare piacere a Giovanni Mazzitelli.

    • AleD ha detto:

      @Camillo: il problema è il convincimento circa la realtà di un ipotetico titanic che stia affondando. Mercalli ne è convinto e va avanti a far terrorismo psicologico sugli scenari a brevissimo termine, Guidi no e ne parla anche citando i modelli che dovrebbero prevedere scenari che non possono prevedere.

    • AleD ha detto:

      @Camillo:
      Inoltre, di oggi, http://www.climatemonitor.it/?p=42935
      Il contenuto mi par chiaro, perché non lo trova condivisibile?

      • Camillo Franchini ha detto:

        @AleD
        Guido Guidi:

        Niente da fare, finché qualcuno non mi spiegherà convincendomi che El Niño dipende dalle emissioni di CO2, la storia che il mondo si scalda solo per colpa nostra non la bevo.

        Non è necessario collegare i gas serra a El Niño; i due fenomeni possono essere largamente indipendenti. Difficile immaginare che El Niño possa portare a un effetto termico netto, dato che l’energia si conserva. Per un periodo El Niño scalda l’atmosfera, ma quel calore viene restituito in altra parte e in altro tempo, se non cambia la composizione chimica della zona dove il fenomeno si manifesta. Per dare soddisfazione a Guidi, immaginiamo che i gas serra non raggiungano El Niño.
        Sulla Terra la sola grandezza che varia è la composizione dell’atmosfera; non mi viene in mente altro altrettanto importante. Trattandosi di un aumento di variazione di concentrazione di certe specie gassose di origine antropica, qualcosa deve accadere nel clima. Più o meno le molecole gassose poliatomiche assorbono nello spettro termico, quindi l’effetto serra è inevitabile.
        Il problema di Guidi è di limitare la sua attenzione solo a El Niño, che considera isolato nella sua area di influenza.
        Non escludo che qualcuno abbia collegato El Niño all’effetto serra, ma non mi azzardo, devo studiare.
        Mi colpisce che non esista una Environmental Physics. O semplicemente non l’ho trovata.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @AleD
        Il bel libro che ci ha segnalato Ocasapiens:

        Andrew Gettelman; Richard B. Rood
        Demystifying Climate Models
        Springer (2016)

        a pag 261 riporta questa considerazione:
        If we use the global-scale average surface temperature as the defining metric of global warming, then projections of global warming are uncertain mostly because we do not know the quantity of human greenhouse gas emissions in the future, not because of uncertainty in climate models.
        Come vede, tutto è legato alla nostra capacità di controllare la produzione di gas serra. Se lo scettico Guido Guidi non si mette in testa di mettere in primo piano i gas serra, rischia di fare disinformazione in Italia, molto dannosa essendo persona nota e influente.
        Impressiona la concordanza che esiste tra i vari trattati che si occupano di riscaldamento globale.
        Ho un suggerimento di lettura anch’io:
        Luca Mercalli
        Prepariamoci
        Chiare lettere (2011)
        L’intento di Mercalli è di proporre “un piano per salvarci”.

        • AleD ha detto:

          @Camillo: Wow, quindi da un punto di vista scientifico ci sono scienziati che affermano che, sebbene le previsioni meteo usino modelli che non possano andare oltre qualche giornata, contemporaneamente altri modelli (quelli legati al GW) che stabiliscono le dinamiche climatiche su scale mondiale nei prossimi decenni esistono e sono pure affidabili. Cos’è, uno scherzo?
          Circa il libro di Mercalli, qualcuno qui dentro e dall’oca sa quanti kWh/m2/anno consuma dove abita? Tanto per capire se i soliti libri qualunquisti poi servano a qualcosa di un attimo più utile che a far le solite quattro chiacchere sui destini del pianeta e delle prossime generazioni… Ah, per chiarire, il non sapere quanto si consuma in kWh/m2/anno non è legato né alle lobby dei fossili che contrastano la venuta di un mondo migliore, né all’esistenza di persone che sono decisamente dubbiose circa la natura antropica del GW e agli scenari apocalittici descritti da anni.

  18. Camillo Franchini ha detto:

    @AleD

    da un punto di vista scientifico ci sono scienziati che affermano che, sebbene le previsioni meteo usino modelli che non possano andare oltre qualche giornata, contemporaneamente altri modelli (quelli legati al GW) che stabiliscono le dinamiche climatiche su scale mondiale nei prossimi decenni esistono e sono pure affidabili. Cos’è, uno scherzo?

    Non è uno scherzo, si tratta di dinamiche del tutto diverse. Prevedere il tempo per il prossimo fine settimana richiede dati diversi da quelli richiesti per la previsione della temperatura media del pianeta fra una ventina di anni. Anche se a malincuore, in meteorologia dobbiamo abituarci a considerare una variabile mai prima considerata: la variazione della concentrazione dei gas serra nel corso degli anni. Guido Guidi forse non ha studiato all’Università il GW; oggi tutti i trattati di Chimica Ambientale adottati all’Università hanno capitoli dedicati al GW. Bisogna adeguarsi, perché siamo tutti nella stessa barca.
    Questa mattina una televisione prevedeva che Capo Kennedy andrà sott’acqua tra non moltissimi anni. Esiste una scienza che descrive la probabilità che ciò avvenga? Esiste, basta non ostacolarla. E’ la stessa scienza che ha rilevato e combattuto con successo il buco dell’ozono.
    Buon fine settimana.

  19. Camillo Franchini ha detto:

    @AleD

    persone che sono decisamente dubbiose circa la natura antropica del GW e agli scenari apocalittici descritti da anni.

    Sarei curioso di leggere qualche trattato scritto da queste persone dubbiose, perché, sa, non basta dire “io sono dubbioso circa la natura antropica del GW”. Bisogna disporre di dati in controtendenza sull’andamento della concentrazione dei gas serra. Finché non si esibiscono quei dati, gli ottimisti saranno sempre considerati dei buontemponi. Guido Guidi affida tutta la sua forza argomentativa al Niño. Un po’ gracile come argomento, mi sembra, dato che non contiene la produzione antropica dei gas serra, come se fosse un argomento improprio.
    Cosa diversa è sapere come intervenire. Conosco degli Americani che d’inverno in casa vogliono stare in maniche di camicia come d’estate. Cominciamo ad eliminare gli sprechi. Anche una raccolta differenziata dei rifiuti fatta come si deve ed estesa a tutti sarebbe d’aiuto.

  20. Camillo Franchini ha detto:

    @AleD

    Se ha fiducia nella scienza consolidata, legga il capitolo 7 di questo trattato:

    An Introduction to Environmental Chemistry
    Second edition (2004)

    J.E. Andrews, P. Brimblecombe,
    T.D. Jickells, P.S. Liss and B. Reid

    School of Environmental Sciences
    University of East Anglia
    United Kingdom

    Si renderà conto di come il GW sia purtroppo una realtà concreta.
    Se esistono trattati a sostegno delle tesi di Guido Guidi, sarei lieto di prenderne conoscenza. Dubito che GG sia un esperto di chimica ambientale; probabilmente è solo esperto di previsione del tempo.

  21. Camillo Franchini ha detto:

    @Tutti
    Ho ricevuto un commento da Ascoli65 che mi sembra meriti la posizione di post. Immagino che molti di voi siano interessati a commentare, dato che la materia è di attualità.
    Ringrazio Ascoli per averci fornito tanti spunti di riflessione.
    Buona serata davanti al televisore, immagino.

  22. Camillo Franchini ha detto:

    @Tutti
    Scorrendo vecchi documenti, ho trovato questa interessante comunicazione di Huizenga a “Scienza e Conoscenza”, che J.H. mi spedì in copia.

    Date: Tue, 29 May 2007 11:35:35

    To the Editor of “Scienza e Conoscenza”:

    I have been informed by Dr. Franchini that the Italian Magazine “Scienza e Conoscenza” wrote in its April issue:

    ” A crucial event in the whole story is about the attempts of reproducing cold fusion at MIT: on commitment of DoE, a team of scientists expert in nuclear fusion worked in that field from June until September 1989 and wrote a report where conviction was expressed that cold fusion wasn’t a nuclear event and state funding of that research was strongly inadvisable. In that same Institute however, Eugene Mallove, teacher of scientific journalism, realized that some data contained in that report had been falsified. More precisely, in some diagrams the axis had been displaced in order to hide excess heat.”

    I request the Director of “Scienza e Conoscenza” publish a correction in the next issue of the Magazine pointing out that no such diagrams about excess heat are included or considered in reaching the conclusions in our 1989 report which I co-chaired. Sincerely,
    John R. Huizenga

    Non so se la richiesta di Huizenga sia stata soddisfatta.
    Purtroppo John Huizenga non c’è più; è stato un grandissimo chimico nucleare e una persona molto gentile e disponibile. Si è adoperato con decisione e autorevolezza a togliere credibilità alla ff.

  23. Camillo Franchini ha detto:

    @Tutti
    C’è anche la risposta ironica, 1/6/2007:

    O la la la.. che finessa!
    La parola dell’autorevole ufficioso officiante Huizenga. E chi lo conosce?
    Comunque, Sig. Franchini, pubblicherò parola per parola, soffio dopo soffio a dimostrazione che la fusione fredda scotta eccome se scotta.
    I miei omaggi
    ENM

    La Direttrice era la signora che qui balla come una graziosa derviscia.

    Erano tempi in cui la ff era di grande moda, gli animi si scaldavano con il calore sviluppato dalla F&P.

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