Iwamura

Celani, noto japdipendente, non perde occasione per esprimere la sua ammirazione verso il sedicente trasmutatore nucleare giapponese Yasuhiro Iwamura.
Con pari determinazione ho sempre definito Iwamura un imbroglione in quanto afferma di scaricare cesio e stronzio per via elettrochimica partendo da soluzioni acquose dei loro ioni.
Ma non è tutto, Iwamura propone reazioni nucleari di sua invenzione. Con riferimento a 133Cs, egli ritiene possibile l’assorbimento di quattro molecole di deuterio in successione per arrivare a 141Pr. Ignora che solo i neutroni termici possono essere assorbiti, non certo il deuterio. Nella banca dati BNL sono riportati solo quattro lavori relativi all’interazione 133Cs/deuteroni. Si tratta di interazioni (d,2n) e (d,p) che avvengono ad energie di collisione elevate. Non si tratta di assorbimenti termici. Se comunque avvenissero, dovrebbero essere accompagnati da radiazioni, in quanto i nuclidi intermedi sono radioattivi. Iwamura non si è scottato le mani mentre lavorava con il suo complesso?
Si può quindi tranquillamente affermare che le reazioni nucleari di Iwamura sono state inventate come l’elettrodeposizione di cesio e stronzio.
A titolo di esempio di interazione 133Cs/deuteroni, propongo l’andamento della sezione d’urto della (d,2n), tratta dalla banca dati BNL, aggiornata al 9 luglio 2012.
Il nome di Yasuhiro Iwamura non figura nell’elenco dei 18712 autori; le sue reazioni nucleari di assorbimento del deuterio non sono evidentemente riconosciute. Nessuna attività nucleare di Iwamura appare registrata. Iwamura è noto solo nel mondo catacombale LENR. Ancor più di F&P, Iwamura ci porta nel paese delle meraviglie.

Nuclear Physics, Volume 86, Issue 2, October 1966, Pages 429–442

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209 risposte a Iwamura

  1. Luca ha detto:

    Iwamura è noto solo nel mondo catacombale LENR.
    Come tutte le religioni, i loro bravi santi devono averceli pure loro.

    • Camillo Franchini ha detto:

      Luca,

      i loro bravi santi devono averceli pure loro.

      Certo, ma credo che non servano competenze particolari per capire che Iwamura è un santo inaffidabile. Vediamo come si sviluppano i commenti.

  2. Melchior ha detto:

    Nel testo: “…a precise calibration was not possible because of time limitations…”:

    http://blog.newenergytimes.com/2012/08/07/lenr-gets-major-boost-from-national-instruments/

    se ho capito bene si tratta di un piccolo eccesso di calore in un esperimento in cui per ragioni di tempo non è stata possibile una precisa calibrazione !!?

  3. Camillo Franchini ha detto:

    @luke

    Secondo me bisognerebbe entrare nel merito con le critiche e lasciare da parte le banche dati.

    Usando trattati e banche dati come background cognitivo, ho spiegato ampiamente perché Iwamura tenta di prenderci per i fondelli, presentandosi come sapientone.
    Se lo desidera, possiamo confrontarci su Iwamura usando solo conoscenze di chimica convenzionale. Almeno la chimica bisogna conoscerla, o no?

    • Giancarlo ha detto:

      @Camillo
      Con Iwamura non c’è manco bisogno della chimica convenzionale, basta la logica. Il suo Cs depositato in qualche modo sul substrato speciale comincia sotto flusso di D a trasmutare in Pr. Dopo 80 ore c’è più Pr che Cs sul substrato perché il Pr non trasmuta in Europio? Se a qualcuno venisse in mente che esiste qualche proprietà tipica del Cs che lo fa trasmutare consideri che Iwamura ripete il giochetto con lo Sr e lo fa trasmutare in molibdeno che invece non trasmuta. Che cosa lega chimicamente o fisicamente Cs e Sr? Assolutamente nulla quindi sono stati presi a caso a parte il fatto che sono scorie radioattive della fissione e la loro trasmutazione sarebbe milionaria SE VERA.

      • Camillo Franchini ha detto:

        Giancarlo,

        Supponendo che 133Cs trasmuti, chi stabilisce che anche 135Cs e 137Cs, prodotti di fissione radioattivi, trasmutano? Ogni nuclide si comporta nel modo descritto dalla sezione d’urto, grandezza mai utilizzata dai ff. Possibile che in un quarto di secolo nessuno abbia mai calcolato le sezioni d’urto delle reazioni di cui si occupa?
        Per non avvilirsi ci vorrebbe la fiducia e la dedizione di Marcello Vitale, che magari fa un mestiere del tutto diverso e non si appassiona alle sezioni d’urto come fanno i chimici.

  4. Marcello Vitale ha detto:

    Molto tempo fa, ma in un paese vicino vicino, il mio relatore di tesi ebbe un dubbio sulla correttezza di una reazione descritta in un articolo che gli era stato dato da referire. Non gli sembrava possibile date le conoscenze che aveva, cioè, posso assicurare, tutto quello che c’era da sapere in quel campo.

    Però, non scrisse il suo bel giudizio dicendo “questi si sbagliano o ci vogliono prendere per il naso, perché io so che …..” No, invece, rispettoso del metodo scientifico, mi chiese di procurarmi i materiali necessari e cercare di riprodurla. Dovette aspettare diversi mesi, perchè apparentemente non era stagione di luciferina (parlo di moooolto tempo fa) ma la reazione si rivelò accadere esattamente come descritto nell’articolo. Il giudizio, ovviamente, divenne più che positivo.

    Fine della favoletta. La morale la potete facilmente estrapolare linearmente.

    Ovvio, nessuno di voi ha, o ha mai avuto, un gruppo di ricerca con cui controllare ciò che dite essere impossibile. E, per di più, visto che non lavorate, non potete più fare errori (come diceva Planck)!!!! Ma come siete fortunati ad avere queste belle sedioline davanti al vostro bar, e ad avere trovato degli amici per lo scopone “scientifico” :-))))

    • Giancarlo ha detto:

      @MVIT
      Quindi se qualcuno le dice che Babbo Natale esiste Lei non smentisce non avendo a disposizione un corpo di spedizione in Lapponia.
      Ma chi vi ha messo in testa che il metodo scientifico consiste nel riprodurre esperimenti di altri? Secondo Lei quando boccio un lavoro che non mi convince, ad esempio un sistema per il monitoraggio del traffico internet su scala interplanetaria dovrei mettere in piedi una rete e fare le prove?
      P.S. Io lavoro ancora e faccio molta attenzione a non sbagliare, perché Lei non sarebbe molto contento di saltare in aria quando prende un treno ad alta velocità e io non sarei contento di finire in galera. Lei non si immagina neppure che documentazione di progetto richieda il nostro operatore ferroviario incumbent, altro che i report di Rossi.
      Immagino che Lei sia invece in grado di dare giudizi obiettivi avendo pubblicato nella sua carriera scientifica più di 200 lavori rivisti alla pari di fisica e chimica nucleare.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Marcello Vitale

      Mi pare che Lei appartenga alla squadra di quelli che sono sempre appostati presso la stalla pronti a fotografare l’asino che vola.
      Disgraziati sono invece gli studenti di Abundo e di Focardi, che devono sorbirsi divagazioni pseudo nucleari fornite da persone considerate autorevoli, senza disporre ancora degli strumenti di giudizio necessari, restando disorientati forse per sempre.
      Per fortuna la peer review non si basa sulla replica degli esperimenti descritti. Se lo immagina il disgraziato revisore che dovesse riprodurre il cake di Iwamura o il compressore elettrochimico di Arata? Solo Celani ha avuto il coraggio di mettersi su quella strada. Ma si sa, lui è japaddicted.
      La scienza codificata serve proprio a questo, a discriminare il grano dal loglio. Mi ricordo il primo intervento di Gentzen, che descriveva in modo modo brillante come comportarsi con i venditori di fumo che infestano tutte le attività scientifiche. Se trovo quel testo lo ripropongo come post.
      Avere studiato aiuta a non diventare dei Carpenters che credono possibile passare da una specializzazione all’altra, come se le lauree fossero generaliste, buone per tutti gli usi.
      Dimmi che cosa hai studiato e ti dirò che cosa sai fare, questo è quanto abbiamo imparato da quel poco edificante episodio. Mica poco.

      • Miglietto ha detto:

        Camillo, riguardo al metodo sperimentale, si immagini l’asino esca dalla stalla non di sua volontà ma perchè lanciato da un poderoso calcio infertogli da un suo simile. Il paziente fotografo appostato fuori potrebbe documentarne il breve volo e dedurne che sia in grado di volare. Questa rozza analogia non potrebbe spiegare il grande entusiasmo verso i fenoomeni di FF?

        • mW ha detto:

          Egr. Comm. Miglietto,
          forse una altra rozza analogia possibile:
          l’asino fà un saltino dopo aver mangiato tre granelli di zucchero.
          ma l’equivalente energetico del saltino sono quattro granelli di zucchero.
          Da cui l’eccesso energetico, problemi e prospettive, etc, etc.

        • Osservatore Anonimo ha detto:

          Quanta verità in poche righe 🙂

        • Camillo Franchini ha detto:

          mW

          l’asino fà un saltino dopo aver mangiato tre granelli di zucchero.
          ma l’equivalente energetico del saltino sono quattro granelli di zucchero.

          No, l’equivalente energetico del saltino è meno di tre granelli di zucchero, tenuto conto del rendimento di trasformazione dell’energia chimica dello zucchero in energia meccanica del saltino. Cosa fa, crea energia?

        • mW ha detto:

          Franchini,
          esatto! sto descrivendo l’eccesso energetico che si riscontra in certi esperimenti.
          E’ una rozza analogia…
          ma:
          abbiamo valutato bene l’energia del saltino di quell’asino lì?
          abbiamo misurato bene i granelli?
          non è che invece nel fare il saltino l’asino è dimagrito senza quindi usare lo zucchero che gli abbiamo dato?
          Roba da esaurimento nervoso.

        • Livio Varalta ha detto:

          Carissimo “Lui”.
          Version 1.8

          Novita:
          Slide 19 .7
          The demos were attended by Prof. Petterson Roland (Uppsala University), Prof. Campari Enrico (Univ. Bologna), Prof. Bonetti Ennio (Univ. Bologna), Prof. Levi Giuseppe (Univ. Bologna), Prof. Focardi Sergio (Univ. Bologna), Dr. Bianchini David (Univ. Bologna), only as observers, in a personal capacity,

          Slide 19 .10
          10.In February 2012, University of Bologna publicly stated their ongoing willingness to work with Rossi and the E-CAT testing, even after their first contract from 2011 was not executed and cancelled in January 2012.
          E’ sfumato almeno l’esplicito sostegno alle ricerche di Rossi, forse faccio in tempo a far migliorare: solo misure calorimetriche.

          Slide 21
          nuova:
          – Donating equipment for LENR research to some leading technical universities.
          vecchia:
          – Donating equipment for LENR research to universities, including the University of Bologna

          Comunque, si, vale poco più di un gioco…
          Più importante è contrastare i Celani, Carpinteri e gli Scilipoti…
          Ho notizie che, con Cxxxxi e Cxxxxxxxxi, abbiamo ottenuto buoni risultati… segati i fondi per le loro “ricerche”…

          Buona giornata
          Livio Varalta

        • Livio Varalta ha detto:

          Ho imparato un trucco: per coloro che desiderano oltrepassare la barriera dell’ultimo (più in basso), basta fare finta di replicare all’ultimo stesso cliccando sul suo “Replica”

        • Luca ha detto:

          Livio, mi sa che la bambolina vodoo con la tua effige sta per essere trafitta da una nuova serie di spilloni accuminati. L’hai proprio fatta innervosire! http://22passi.blogspot.com/2012/08/una-sola-incognita.html?showComment=1344936540629#c1067089863405329328

        • Osservatore Anonimo ha detto:

          nel caso, farò una controfattura per preservare la salute del Varalta: non tanto perchè mi stia simpatico, ma perchè lo show deve continuare, assolutamente. Mi sto divertendo come non mai. Grazie a Jobs c’è l’iPad e non mi perdo nulla, pure nelle transumanze agostane.

        • Livio Varalta ha detto:

          http://22passi.blogspot.it/2012/08/una-sola-incognita.html?showComment=1344868741115#c1782159616338945283
          Certo che la nostra amica con le x non c’azzecca…
          …nemmeno sa la soluzione le viene messa sotto il naso…

        • Camillo Franchini ha detto:

          Livio,

          Complimenti. Nessuno era ancora riuscito a mandare fuori dai tangheri la Ragazzona fino a questo livello; segno che hanno davvero tagliato le risorse a C***** e a C*********.
          Forse la Ragazzona lo sa e non si dà pace. Stimoliamola, facciamola sfogare, ci racconterà quello che sa.

        • Ascoli65 ha detto:

          Complimenti Livio, non me lo sarei aspettato, un risultato solo in apparenza marginale. Dimostra quello che si poteva fare se chi ne era preposto avesse veramente seguito con attenzione questa vicenda.
          A questo punto chissà, forse se gli segnali anche la smentita del prorettore sull’appartenenza del dr. Bianchini a UniBo, le citazioni potrebbero ulteriormente ridursi (http://blog.newenergytimes.com/2011/12/01/university-of-bologna-clarifies-relationship-with-rossi/).
          Hai notato che la confidenza sulla certezza del secondo fatto è calata progressivamente dall’80% della prima versione al 65% della versione 1.8? Più ci si guarda dentro e …

        • Livio Varalta ha detto:

          @Ascoli65
          basta, m’accontento, non vorrei forzare troppo la mano.
          La verità storica è sostanzialmente rispettata.
          Bianchini, studente o prof, sempre “bolognese” è.

        • Ascoli65 ha detto:

          Cambia il livello di potenza, ma non la causa, sempre di effetto Joule si tratta!

          Provo ad usare il trucco suggerito da Livio per inserire questo commeto alla fine di pagina, che è dedidata ad Iwamura, ma che inizia con la citazione del nostro dr. Celani, ricercatore anziano del nostro INFN, che in questi giorni sta facendo vedere al mondo cosa sono capaci di fare.

          Chiedo scusa se nonostante la sacralità vacanziera della giornata odierna segnalo questo mio intervento su EA http://www.energeticambiente.it/sistemi-idrogeno-nikel/14748369-apparato-rossi-focardi-verita-o-bufala-secondo-volume-9.html#post119354271, in cui si dimostra che “il reattorino trasparente” che Celani ha illustrato ieri e di cui darà dimostrazione pubblica domani, alla presenza della TV coreana, si comporta esattamente come una qualunque scaldiglia elettrica, ne più, ne meno.

          Spero che qualcuno che mi legge abbia, e possa contattarle, delle conoscenze adatte a scongiurare quella che si prospetta come una vera e propria Caporetto tragicomica della ricerca italiana.

        • Mario Massa ha detto:

          @Ascoli65
          Come ho già scritto anch’io ho proposto un meccanismo che potrebbe spiegare l’andamento delle temperature nel reattore di Celani, ma completamente diverso dal tuo.
          Non avendo i dati del tuo modello non posso criticarlo, ma pensare che la temperatura del vetro continui a salire a velocità costante dopo 70 ore per effetto del calore accumulato nelle testate mi appare assolutamente impossibile (vado a esperienzaccia di vecchio ingegnere che ha sempre lavorato nel campo degli scambi termici): la più lunga costante di tempo di quell’oggetto (che non presenta coibentazioni) sarà dell’ordine di 1-2 ore al massimo: dopo 10 ore la condizione stazionaria è ampiamente raggiunta. Sei sicuro di avere usato valori corretti?

        • Ascoli65 ha detto:

          Ciao Mario,
          ti ringrazio di aver esaminato il modello e di avermi sottoposto le tue obiezioni. Fa piacere riceverne di costruttive e informate come le tue. Purtroppo avviene raramente.

          Sei sicuro di avere usato valori corretti?
          Beh, sono sicuro del contrario. Il modello è talmente ridotto all’osso che probablmente non esiste neppure l’equivalente fisico dei parametri che ho utilizzato e di cui metterò i valori su EA appena avrò tempo. Tuttavia ritengo questi valori ragionevoli, cioè congruenti con le dimensioni fisiche delle parti e con le caratteristiche normali dei materiali ipotizzati. Certo che chi ha realizzato la cella e ne conosce tutti i dettagli può fare molto di meglio, ma lo scopo del mio modello era soltanto di dimostrare numericamente, ciò che secondo me risultava evidente dalla sola osservazione delle curve del 4-6 giugno e cioè che la deriva di temperatura del tubo di vetro è legata al riscaldamento progressivo di un elemento massiccio collegato ad esso.

          la più lunga costante di tempo di quell’oggetto (che non presenta coibentazioni) sarà dell’ordine di 1-2 ore al massimo
          Quello che dici è ragionevole ed è congruente con la prima parte, la più ripida, delle curve di temperatura della slide 29 (http://www.22passi.it/downloads/Celani_ICCF17_Trasp3.pdf). Infatti in circa 2000 s la temperatura del vetro e del gas (ovvero della mica) raggiungono un livello quasi costante. Tuttavia qui ci troviamo in presenza di un sistema a bassa potenza, solo 48 W, a cui sono variamente collegate delle masse metaliche importanti che ho modellizzato con un valore di capacità termica di 12000 J/K equivalente a circa 4 kg di acciaio: solo i 2 tappi laterali pesano quasi mezzo chilo ciascuno, a cui vanno aggiunti i 4 tiranti e i sostegni e soprattutto il blocco valvole, che ho stimato in un paio di chili.

          Come ho già scritto anch’io ho proposto un meccanismo che potrebbe spiegare l’andamento delle temperature nel reattore di Celani, ma completamente diverso dal tuo.
          Sono d’accordissimo con la tua osservazione relativa ai diversi incrementi di temperatura della mica e del vetro. Se l’energia si fosse trasmessa principalmente, o esclusivamente come ipotizzato da Celani, per irraggiamento l’incremento della temperatura dell’elemento più caldo (la mica) avrebbe dovuto essere inferiore, e non 5 volte maggiore, a quella dell’elemento più freddo (il vetro).

          Per quanto riguarda la temperatura del vetro penso invece che questa risulti dal bilancio tra il calore ricevuto principalmente per convezione dal gas caldo interno (scaldato dal filamento e dalla mica) e quello ceduto per convezione all’aria esterna e per conduzione ai tappi di acciaio. Quest’ultimo determina l’andamento mediamente crescente nel tempo per quanto detto sopra. Mentre lo scambio convettivo con l’aria determina i picchi della temperatura del vetro e di conseguenza quelli del presunto calore in eccesso. I motivo di questi picchi e fluttuazioni, sincronizzati con l’alternarsa giorno notte, è banalissimo e credo di averne individuato l’origine guardando il video dell’intervista a Celani rilasciata il mese scorso http://www.italialivetube.it/videos/1135/intervista-al-prof.-francesco-celani-dell%E2%80%99infn-di-frascati (16:41 in alto). Fai caso a cosa dice Celani a proposito di queste irregolarità (intono a 18:50) circa. Secondo me è surreale.

        • Mario Massa ha detto:

          Ciao Ascoli65,
          i tuoi ragionamenti non mi appaiono errati di principio, ma sul piano quantitativo.
          Dici: “… collegate delle masse metaliche importanti che ho modellizzato con un valore di capacità termica di 12000 J/K equivalente a circa 4 kg di acciaio”
          Però il calore specifico dell’acciaio è 0.12 kcal/kg°C, per cui 12000 J/°C corrispondono a circa 25 kg, non a 4.

        • mW ha detto:

          in effetti 4kg di acciaio possono fare 3600J/K
          ma questo è ciò a cui servono i colleghi.
          Grazie Mario!

        • Ascoli65 ha detto:

          Grazie Mario, meno male che almeno i ragionamenti si salvano.
          Grazie anche della segnalazione dell’errore sui dati. Putroppo oggi sono andato di furia e non vi ho prestato l’attenzione che avrei dovuto. Mi scuso con te, anche qui. Per l’aggiornamento della vicenda modello termico puoi vedere qui http://www.energeticambiente.it/sistemi-idrogeno-nikel/14748369-apparato-rossi-focardi-verita-o-bufala-secondo-volume-10.html#post119354595.
          Ovviamente ogni tuo commento è più che gradito.

        • mW ha detto:

          @GIANCARLO,
          anche tu stai diventando famoso!
          Addirittura qualcuno raccoglie le tue dichiarazioni. Io ammetto che spesso non sono in grado di giudicare quello che scrivi, ma qualcun’altro si.
          http://22passi.blogspot.com/2012/08/la-strada-per-linferno-e-lastricata-di.html?showComment=1345183978991#c9158121195009766944
          Sembra che la cosa piaccia molto, e si cominciano a fare pronostici!

          Vettore ha detto…
          @Valeria
          Mi è piaciuta la tua rubrica “le perle di Giancarlo”! 🙂 dovremo proprio collezionarle queste belle sortite, anche degli altri “illuminati”, così che ne rimanga memoria perenne a risaltare lo spessore morale, culturale ed intellettuale degli autori! 🙂 Cominciando da Franchini fino a Ruocco, ce n’è abbastanza per farne un libro… Ma dobbiamo sbrigarci, perchè fra poco regnerà un gran silenzio… 🙂
          17 agosto 2012 09:25

        • Giancarlo ha detto:

          @mW
          Caro milliwatt, io sono dotato di una buona dose di autoironia e sono sempre pronto a fare ammenda dei miei errori che sono stati molti ed alcuni abbastanza gravi. Il tutto ovviamente bilanciato da buone intuizioni scientifiche altrimenti mi sarei già suicidato da tempo. Per esempio racconto sempre di essere stato dubbioso nel 1987 sulla possibile diffusione del GSM e vedi che cosa è successo. In compenso nel 1999 avevo rilasciato già il piano Giga2000 sulla prima rete cloud italiana tra le Università e centri di Ricerca romani. Fa parte della vita vincere e perdere.
          Per il commento dei due sopra sono molto contento perché penso che entro breve il libro lo scriverò io e quanto sopra mi permetterà di citarli per nome e cognome senza urtare la loro suscettibilità, così, per par condicio.
          Noto un certo inasprimento dei commenti acidi il che fa supporre che di là siano convinti di essere arrivati vittoriosi all’epilogo della storia: buon per loro.
          Quello che non capisco del commento di sopra è l’accenno allo spessore morale (quello culturale ed intellettuale sono invece comprensibilissimi).
          Non capisco, chiedere a Celani dove si sia perso il batterio favoloso trovato per caso 6 anni fa che doveva risolvere i problemi di trattamento di metalli pesanti e scorie radioattive è forse immorale o fa parte della libertà di giudizio in ambito ricerca di cui sono onorato di far o aver fatto parte a pieno titolo?
          Quando la mia visione dell’ecat uscirà sconfitta sono pronto a chiedere scusa pubblicamente. Spero che Vettore faccia altrettanto nell’altro caso.
          Perché quelli di DGT sono trattati da truffatori? i loro lavori mi sembrano abbastanza ragionati e più razionali di quelli di AR e compagnia italiana! Se stessi sulla torre non avrei dubbi: butterei giù entrambi e se non fosse possibile solo AR.

        • Luca ha detto:

          Non fa una piega! A proposto, il mammozio domestico, per chi l’ha prenotato è in consegna per Ottobre 2012. Per chi non l’ha fatto vale questo:
          IO ho prenotato due Ecat e mio fratello un altro…LE CONSEGNE ERANO PER AUTUNNO 2012, cari bugiardelli faziosetti, non per il 2011…
          Una domanda: ma quanto ve rode da 1 a 1000?

          Diciamo 999 ?

        • Camillo Franchini ha detto:

          Luca,

          E’ la prima volta che sento che uno ha prenotato davvero il mammozio. Questo ha coinvolto pure il fratello; si vede che è l’esperto di famiglia, quello che sa scrivere sui blog.
          Secondo me anche Antonietta e la Ragazzona hanno prenotato, con relativo versamento dell’anticipo. Hanno la disposizione d’animo del prenotatore.

        • Melchior ha detto:

          @Franchini:
          Caro Franchini la vedrei bene nel ruolo del presidente di un nuovo CICAP:
          Comitato Italiano Controllo Affermazioni Parascientifiche. Consideri che grazie a Internet il numero di fusori freddi. sciechimisti, complottisti 11settembre, denigratori progetto ITER, anti Monti/Napolitano, anti Europeisti, complottisti antiNWO, Noglobal, ricercatori di Atlantide e Mu diventano sempre più numerosi. Occorre che qualcuno con la testa sulle spalle affronti seriamente questa deriva pseudo-scientifica e paranormale. Mettere in dubbio gli schemi concettuali della comunità scientifica internazionale e i criteri attuali di validazione tramite riviste ISI e parametri come l’IF è pericoloso come mettere in discussione la serietà degli organismi politici internazionali.
          Ci sono addirittura alcuni complottisti che pensano che non siano più i parlamenti nazionali a decidere ma gruppi di potere come il bildberg o la commissione trilaterale.
          La paranoia complottista non ha limiti: si comincia a mettere in dubbio anche i metodi e i principi della medicina tradizionale. Per non parlare dei revisionisti che vorrebbero addirittura riscivere la Storia….

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Melchior

          Se si considera che il CICAP, dopo un timido e incerto intervento sull’invenzione di Andrea Rossi durato pochi mesi, ha deciso di affidarsi al giudizio del Dipartimento di Fisica di UniBoh [Livio, è solo un prestito, l’invenzione resta tua!], c’è da chiedersi se il CICAP sia ormai sia stato abbandonato dai Garanti Scientifici e dai Membri Onorari. Rivolgersi a UniBoh è come chiedere al Vaticano di chiarire se Cristo è figlio di Dio o un impostore. Al CICAP non hanno capito che non è il caso!
          Ormai punto di riferimento del CICAP è diventato James Randi, che non credo abbia competenze scientifiche specifiche, pur essendo certamente persona intelligente e brillante. Evidentemente la Direzione attuale ha scelto di non occuparsi di bad science, anche se dispongono di uno spettro di studiosi da fare invidia a un centro di ricerca polivalente. Gli è sfuggito perfino il caso Carpinteri, nato dal nulla nel nostro blog.
          Ma gli indirizzi per fortuna non sono permanenti, cambiano con il cambiare dei vertici. C’è solo da aspettare.
          Buon fine settimana

        • Ascoli65 ha detto:

          @Melchior,
          Bisogna capire una volta per tutte che la calorimetria è una scienza complessa …
          sì, penso proprio che la calorimetria sia la prima fase e la più importante per gli studi sulla FF, almeno finchè questi si ripropongono l’obbiettivo principale di produrre energia sfruttabile. Purtroppo se le rivendicazioni asfittiche fin qui avanzate dai fusionisti freddi derivano da strumentazione e metodi come quelli mostrati dal dott. Celani negli ultimi mesi, credo che possiamo abbandonare definivamente i sogni di gloria e dedicare le nostre attenzioni su come sfruttare al meglio le risorse disponibili per evitare di ricadere nel medio evo.

        • Melchior ha detto:

          @Franchini,
          a proposito del CICAP e della necessità di un maggior controllo dei Garanti Scientifici, in alcune trasmissioni si è effettivamente presentato il fianco a qualche critica complottistica, ottenendo l’effetto opposto a quello desiderato:
          http://22passi.blogspot.it/2012/08/ci-capisco-o-ci-casco.html

        • oca sapiens ha detto:

          @Melchior
          “Valeria” che incita tutti a distruggersi i neuroni bevendo argento colloidale non è divertente, ma questa sì: :
          Strano che non venga approfondito “scientificamente” anche come gli STORNI facciano a DECIDERE di posarsi tutti insieme… In due parole: come vestire l’IGNORANZA coi panni della scienza.
          Beatamente ignaro di etologia, meccanica statistica, attrattori ecc ecc. aggiunge:
          Finché la scienza non maneggerà concetti come l’inconscio collettivo di Jung o l’anima collettiva degli esoteristi, è destinata a non capire un’acca di certi fenomeni, totalmente priva com’è degli strumenti concettuali per poterli analizzare correttamente.

        • mW ha detto:

          Buongiorno signor Melchior,
          onestamente non so quale peso possano avere sui destini del mondo gli orientamernti dei bildberg o della trilateral commission.
          Tutti sono bene o male a conoscenza dell’esistenza dei bildberg o della trilateral commission.
          E’ tutta gente che invece di fare congressi pubblici potrebbe trovarsi privatamente in una fattoria in Islanda e difficilmente lo sapremmo mai.
          Oppure potrebbero fare una banale videoconferenza skype, e noi non lo sapremmo mai.

          La cosa più interessante dei complottisti è che scoprono un complotto al giorno, ma i complotti veri, come la P2, non li scoprono mai.
          Chi ha messo le bombe?

        • Luke ha detto:

          Pare che hanno trovato pure i neutroni:

          Fai clic per accedere a LENR%20Korea%20ProceedXX.pdf

          Basta volerlo…

        • Ascoli65 ha detto:

          @Giancarlo,
          … Qui c’è una cosa che non capisco: una parte dei 48 W in questo caso non raggiunge l’esterno e non viene recuperata? E dove si accumula?

          Provo a rispondere al tua domanda Credo che quando viene usato un gas a minore conducibilità si modifichino i rapporti tra la quota di calore che viene dissipata dal filo per conduzione e quella che emana per irraggiamento. Quest’ultima aumenta a compensare la prima. Con un esponente 4 bastano, credo pochi gradi di incremento della temperatura del filo per ripristinare l’equilibio termico.

          Tuttavia non è questo, secondo me, il punto principale. Ora sono io a chiedere un tuo parere che sarebbe importantissimo. Il fatto è che tutta la complessa ed articolata procedura che Celani descrive sia nell’intervista, sia in alcune delle slide presentate in Corea, non c’entrerebbe un tubo con la vera procedura di calibrazione con cui egli deriva le curve che sostiene essere quelle del calore in eccesso.
          Ho spiegato tutto qui http://www.energeticambiente.it/sistemi-idrogeno-nikel/14748369-apparato-rossi-focardi-verita-o-bufala-secondo-volume-11.html#post119354883 è inutile che mi ripeta. La procedura di calcolo che avrebbe usato è facilissima, puoi provare anche tu a prendere delle coppie di valori Ta e Tv dal grafico inferiore e vedere se danno valori congruenti con il calore in eccesso tracciato sul grafico superiore.

          Credo che se effettivamente fosse quella la procedura di calibrazione e misura in base alla quale è stato affermato, ed acclamato, al congresso ICCF17 che quella cella è un reattore nucleare, ciò significherebbe non solo la fine della FF di potenza, su cui credo siano oramai quasi tutti d’accordo, ma anche di quella di laboratorio.

          Grazie.

        • Osservatore Anonimo ha detto:

          no, niente soldi. Rossi è stato accorto. Diede il via ad un giro di prenotazioni per vedere quanti poll… quanti potenziali acquirenti ci sarebbero stati. Disse di aver raggiunto diecimila prenotazioni (ecat domestici) nel giro di pochi mesi: in questo caso, non ho molte difficoltà a credergli.

        • Giancarlo ha detto:

          Camillo, quella è proprio l’affermazione della ragazzona…

        • Luca ha detto:

          Esatto Giancarlo. Ha partecipato a quel famoso sondaggio su ecat.com e si è convinta di aver ordinato 3 ecat tra lei ed il fratello. Magari sa pure aspettando il n. di spedizione Bartolini a 12 cifre. Ottobre 2012 è alle porte e si devono affrettare per onorare le 10000 consegne! Ho paura che gli servirà Babbo Natale invece che Bartolini.

        • Melchior ha detto:

          @Ascoli65: la cosa interessante è che la tua attenta e precisa analisi potrebbe spiegare probabilmente anche i risulati simili a quelli di Celani ottenuti dai laboratori Kobe-Technova:

          Fai clic per accedere a ICCF-17-Takahashi-Physics-Of-Cold-Fusion-Paper.pdf

          Bisogna capire una volta per tutte che la calorimetria è una scienza complessa e che i COP bassi non implicano necessariamente una origine nucleare (per giunta senza neutroni e gamma!)

        • Melchior ha detto:

          @ascoli65: Si potrebbe chiedere al prorettore Ruocco di scrivere un articolo in cui esponga il suo prestigioso punto di vista sull’argomento. Credo che l’opinione di Ruocco sull’argomento sia largamente condivisa dalla comunità scientifica internazionale.
          Il ruolo di Ruocco per la scienza potrebbe essere simile a quello di Monti in politica: Aiutare l’Italia a uscire dal baratro conoscendo bene la volonta della comunità internazionale!

  5. Livio Varalta ha detto:

    Scusate, se non seguo di qua, ma è troppo bello di la…

    • Camillo Franchini ha detto:

      Livio,

      se uno dovesse seguire anche di là dovrebbe stare fisso al PC, sgarganandosi occhi e schiena. Lì non trovi uno specialista neanche se piangi, quindi cosa leggi?
      Daniele ha pieno diritto di scrivere qui; se ha qualcosa da dire è autorizzato a farlo senza condizioni.

  6. Camillo Franchini ha detto:

    @Luke

    Secondo me bisognerebbe entrare nel merito con le critiche e lasciare da parte le banche dati.

    Le sembra che le critiche rivolte a Iwamura e a Carpinteri siano di merito o solo generiche?
    Ha capito perché cesio e stronzio non possono essere elettrodepositati da una soluzione acquosa?
    Ha capito perché il deuterio non può essere assorbito da un nuclide?
    Ha capito perché su questi due punti sono d’aiuto le banche dati e i trattati di chimica?
    Ha capito perché le reazioni nucleari che Carpentieri esibisce come esoergiche sono invece endoergiche e perché affermo che non sa scrivere equazioni nucleari?
    Mi fermo qui, volevo solo cominciare.
    Non si tratta di domande retoriche; mi piacerebbe sinceramente entrare in confronto con Lei e approfondire i punti che possono apparire controversi per chi non è chimico.
    Non mi scriva però che sono svantaggiato rispetto a Carpinteri, perché non dispongo di una pressa e di granito di Luserna.

  7. Camillo Franchini ha detto:

    @Marcello Vitale

    Ha notato che non c’è mai un solo tedesco tra i partecipanti alle ICCF che si ripetono con spietata cadenza annuale da quasi un quarto di secolo?
    Non voglio scommettere sull’assenza totale dei tedeschi, ma se Lei confronta le presenze tedesche con quelle giapponesi e italiane, il contrasto è stridente. Per demerito di Celani e Takahashi si può parlare di un asse ff italo-giapponese.
    “La morale la può facilmente estrapolare linearmente”.

  8. Camillo Franchini ha detto:

    @Daniele

    E che il giorno (ormai non molto lontano) in cui troverai qualche LENR dentro il db dello IAEA potrai onorevolmente “riposizionare” le tue certezze, cadendo in piedi come un… gatto sornione!

    Certo che riposizionerei le mie certezze, sarebbe normale, non è necessario assumere atteggiamenti sornioni.
    Penso però che 23 anni di silenzio siano più che sufficienti per escludere che un LENR compaia nelle banche dati. Oggi la scienza ha tempi rapidissimi. Ti ricordi quando in tutto il mondo si mossero freneticamente per riprodurre l’esperimento di F&P? I due furono fatti a pezzi già a maggio 1989 e per la grande scienza la cosa finì lì.
    Torno a dormire, buona giornata.

    • Max Altana ha detto:

      Accidenti Franchini, è in splendida forma. Deve essere l’aria frizzante del nord europa: qui fa talmente caldo che se riesco a mettere in fila soggetto predicato e complemento mi sento un premio Nobel.

      Visto che sono in preda al delirio per colpa di questo bombardamento fotonico (di sicuro la fusione del cervello non sarà mai fredda) propongo questa cosa:

      se, come vaticinato, apparirà presto una LENR nelle banche dati, questo avverrà a dispetto di una formulazione teorica in grazia di Zeus. Abbiamo visto, qui, che non c’è una teoria FF che regga. Quindi chiedo a tutti, credenti o meno: produciamo nuovi modelli teorici. A me piaceva la WLT finché non me la avete smontata davanti agli occhi. Disgraziati. Adesso abbiate la bontà di regalarmene una nuova. Hagelstein ne ha catalogate un centinaio: che male può fare qualche dozzina in più?

  9. Daniele Vanoncini ha detto:

    Salve,
    è la prima volta che scrivo sul Suo blog.
    Seguo da circa 2 anni la vicenda Rossi/e-cat/altra FF.
    Per cominciare mi complimento con praticamente tutti i partecipanti per il livello tecnico delle discussioni che mi sembra molto pià elevato della media che trovo su altri blog.
    Per seconda cosa, quoto una parte di un vostro messaggio e cerco di studiarmi le risposte che mi sembrano fondamentli per farmi un quadro mentale (Purtroppo le mie competenze di chimica sono bassissime):
    (quote)
    1. Ha capito perché cesio e stronzio non possono essere elettrodepositati da una soluzione acquosa?
    2. Ha capito perché il deuterio non può essere assorbito da un nuclide?
    3. Ha capito perché su questi due punti sono d’aiuto le banche dati e i trattati di chimica?
    4. Ha capito perché le reazioni nucleari che Carpentieri esibisce come esoergiche sono invece endoergiche e perché affermo che non sa scrivere equazioni nucleari?
    (/quote)
    Personalmente arrivare a queste risposte mi sembra un buonissimo punto di partenza
    Grazie e buon lavoro
    Daniele Vanoncini

    • mW ha detto:

      Ciao Daniele!

    • Camillo Franchini ha detto:

      Vanoncini,

      Benvenuto e grazie per il Suo interesse al nostro blog.
      Le risposte che si aspetta sono contenute in mesi di approccio alle varie questioni. Partire da zero sarebbe faticoso però, come ho scritto, sono disponibile a fornire chiarimenti.
      Circa il punto 1, la risposta è contenuta nel Pourbaix che ho citato qualche minuto fa. E’ un testo di elettrochimica che può essere letto solo da un chimico, temo. Uno potrebbe anche accontentarsi dei potenziali standard di ossidoriduzione, che però hanno il difetto di essere appunto “standard”. A noi interessa scandire tutto il campo di stabilità pH/pE dell’acqua, per questo è opportuno affidarsi ai diagrammi di Pourbaix.
      Se legge i quasi trenta “articoli” (post) che sono in testa al blog “fusionefredda” può capire molte cose, anche se si tratta di chimica.
      Sarebbe bello se qualche fisico competente partecipasse in modo sistematico al blog, ma gli interventi per ora sono pochi, anche se sempre molto interessanti.
      Chimici, fisici, ingegneri hanno conoscenze che si integrano, per questo questo blog funziona, nel suo piccolo.

  10. Osservatore Anonimo ha detto:

    mi ricordavo che alla prima domanda Franchini aveva già risposto. Grazie a Google, ecco cosa ho trovato:

    A pag. 4643 dell’articolo si legge:

    After forming a Pd complex, Cs or Sr was deposited on the surface of the thin Pd layer. Cs or Sr atom was deposited by applying an electric field to 1 mM CsNO3 (with purity up to 99.9%) or Sr(OD)2 (with purity up to 99%) solution as shown in Fig. 2(b). A Pt wire (with purity up to 99.9%) was utilized as a counter-electrode. A 1 V negative voltage was applied to the Pd complex for 10 s. The value of 1 V was chosen to suppress D2 and O2 as generations by electrolyzing the CsNO3 or Sr(OD)2 solution.

    Iwamura trasmuta cesio e stronzio che non possono esistere sul thin palladium layer, perché è impossibile realizzare condizioni sperimentali che consentano l’elettrodeposizione di metalli alcalini e alcalino terrosi da ambiente acquoso. Tale elettrodeposizione può avvenire solo se si usa un catodo di mercurio, che presenta un’elevata sovratensione alla scarica dell’acqua e la capacità di abbassare l’attività dei metalli scaricati formando amalgami. Si tratta di nozioni di elettrochimica di cui evidentemente Iwamura e i suoi collaboratori non dispongono.

    Ne consegue che tutte le evidenze sperimentali che conseguono a tale elettrodeposizioni sono pura invenzione giapponese.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Osservatore Anonimo

      Ne consegue che tutte le evidenze sperimentali che conseguono a tali elettrodeposizioni sono pura invenzione giapponese.

      Non solo; per Iwamura l’elettrodeposizione di prodotti di fissione critici come cesio e stronzio è il punto di partenza per il loro condizionamento. La realtà è molto più dura; la chimica non sa come isolare quegli ioni dal brodo complesso dei prodotti di fissione. E’ riuscita a farlo con uranio e plutonio attraverso procedimenti chimicamente raffinati ma relativamente semplici nell’esecuzione, perché tutte le operazioni devono essere remotizzate e non sono tollerati errori.
      Se qualcuno è al corrente di un metodo per isolare cesio e stronzio da un waste acquoso spaventosamente radioattivo mi farebbe piacere se si mettesse in contatto con noi. I clatrati su misura? Sono molecole troppo complesse, quindi troppo fragili.
      Il metodo descritto da Iwamura e colleghi non può funzionare, dimostra solo la singolare ignoranza elettrochimica degli AA. Questa volta la “banca dati” da consultare è un trattato:

      Pourbaix, M., Atlas of electrochemical equilibria in aqueous solutions. 2nd English ed. 1974, Houston, Tex.: National Association of Corrosion Engineers.

      In quell’atlante sono riportati i campi di stabilità di tutti gli ioni in ambiente acquoso del sistema periodico, per tutti i valori di pH e di pE per i quali l’acqua è stabile.

      Mi ha fatto piacere che abbia recuperato quel mio vecchio pezzo. Ora è tornato di attualità, con il rilancio di Iwamura operato da Celani in varie occasioni, perfino in presentazioni pubbliche. Francamente non capisco perché Celani lo abbia fatto, dato che il progetto presentato da Manusardi non mi sembra più proponibile. Credo che Iwamura sia comparso anche nel blog di Daniele. Chissà a che cosa mirano.

  11. simone ha detto:

    salve a tutti, è la prima volta che scrivo e leggo questo forum, mi pare che ci sia una chiara contrapposizione al “mondo” delle lenr (ammesso che esistano) da profano mi chiedo se questa contrapposizione si limiti al fatto che, ammettendo ci siano eccessi di energia questi siano dovuti al “nucleare” piuttosto che al “chimico” oppure si metta proprio in dubbio che questi eccessi esistano. grazie per il vostro tempo. Simone

    • Camillo Franchini ha detto:

      Simone,
      Benvenuto.
      Rispondo per me. Non credo che le LENR esistano, perché in chimica nucleare non c’è posto per loro. Quindi le escludo su basi puramente teoriche. Le escludo anche perché non figurano nelle banche dati del Brookhaven National Laboratory e della IAEA, le sole cui mi affido per abitudine. Aggiungo che mi fido poco di dati sperimentali che si basano su violazioni di leggi chimiche consolidate. I dati sperimentali si possono inventare; più difficile è inventare nuove leggi di chimica nucleare.
      La sua domanda è interessante, quindi credo che riceverà altre risposte.
      Buona giornata a Lei e a tutti.

    • Livio Varalta ha detto:

      @Simone,
      In questo forum siamo certi, per scienza non per fede, che non vi è eccesso di energia, di alcun tipo, nelle lenr.
      Qui dimostriamo semplicemente che le lenr non esistono, senza nessun dubbio, nessuna contrapposizione quindi.
      Questa è una riposta semplice, ed essenziale, come la sua domanda.
      Se vuole approfondire sarebbe il caso, prima di porre altre domande, che si rileggesse gli interventi, dell’ultimo anno, del Patron di questo Forum, Camillo Franchini, di Giancarlo, di FermiGas (aggregatosi ultimamente e che spero proprio rimanga qui a lungo) e di tanti altri in gamba che hanno interagito con loro.
      Se non ha tempo e voglia di andare a leggere i vecchi interventi, ci segua: per quanta disciplina ci poniamo o per quanto cerchiamo di affrontare argomenti nuovi, alla fine ci ritroviamo a ripetere sempre gli stessi concetti. I fautori delle lenr sono monotoni, producono un sacco di slides, tutte belle colorate, ma le sciocchezze che dicono, ridotte al nocciolo, si contano sulle dita di una mano.
      Buona permanenza in questo blog.

      • Max Altana ha detto:

        non sono perfettamente d’accordo con Livio. O meglio, penso che si debba spiegare meglio: io sono sempre stato convinto che un “effetto” di qualche tipo ci sia, da F&P in poi. Per farla molto breve, e siccome mi fido dell’esperienza e del sapere di Giancarlo più che del mio intuito, credo che dal 1989 in poi ci si sia fatti ingannare da un effetto fisico-chimico di accumulazione di energia dentro i reticoli cristallini dei vari metalli utilizzati. In sostanza i vari ricercatori hanno fatto delle batterie un po’ strambe. C’è eccesso di energia? A dispetto dei numeri strombazzati da AR, pare proprio che l’eccesso sia zero (viene restituito quello che si è somministrato durante la fase di caricamento, le varie dimostrazioni di Rossi dovrebbero aver insegnato quanto le prove calorimentriche siano un campo molto molto “delicato”).

        Sono tutti questi signori in malafede? Su questo credo che le nostre opinioni, qui dentro, siano molto diverse. Io credo che molti si siano fatti ingannare dalla speranza, il che porterebbe alla semplice domanda: è meglio per un ricercatore scientifico essere un mariuolo, un ignorante o un semplice boccalone?

        Chiudo con le parole del povero Fleischmann (rest in peace) che alla domanda dell’intervistatore della CBS che gli chiedeva se avesse dei rimpianti, rispose:

        “Non avrei mai dovuto chiamarla FUSIONE fredda”

        Mi sorprendo sempre che i fusionisti dimentichino questa semplice verità, ma dalle loro parti il cherry picking è lo sport più praticato.

        • Livio Varalta ha detto:

          @Max
          non sono perfettamente d’accordo con Livio.
          La perfezione non esiste, infatti sei d’accordo con me al 99,999999%
          Io non guardo “dentro” all’esperimento. Dio me ne guardi! Non ho la santità di Mario Massa.
          Io guardo l’esperimento dall’esterno, sia nello spazio che nel tempo. Non mi metto a valutare effetti strani o pile strane. Io dico che quando l’esperimento è concluso, nello spazio e nel tempo, il bilancio energetico è zero.
          Ecco lo 0,000001 di differenza tra noi:
          C’è eccesso di energia? A dispetto dei numeri strombazzati da AR, [pare proprio che] l’eccesso [sia] è zero

    • mW ha detto:

      ciao Simone,
      1_io posso rispondere solo per gli eccessi energetici.
      Per ora, forti eccessi energetici (da 6 a 200 volte l’energia immessa) si sono rivelati solo dichiarazioni. Questo non è negoziabile.
      in alternativa vengono dichiarati eccessi energetici talmente ridotti da essere paragonabili alle incertezze del sistema di misura.
      Inoltre bisogna definire per bene tutto il processo e l’energia assorbita in tutte le fasi.
      2_Scrivo ancora quello che ho già scritto (sempre una mia opinione).
      Non siamo più nell’epoca del passaggio da Tolomeo a Galileo.
      Siamo nell’epoca del passaggio da Newton ad Einstein.
      Prima, quando cambiava il paradigma, poteva capitare che tutto ciò che sapevi si rivelasse falso.
      Ora invece, il vecchio sapere diventa un caso particolare del nuovo, e nel suo ambito, funziona ancora benissimo.
      Perchè?
      Credo che abbiamo imparato a misurare bene, a descrivere bene, verificare bene.
      Non abbiamo più bisogno di pensare che il sole giri attorno alla terra per motivi religiosi, etc.
      Nel caso delle reazioni piezonucleari (l’unico su cui posso dire qualcosa), se fossero possibili come vengono descritte, ciò implicherebbe che tutto ciò che sappiamo è falso.
      Come fa notare Giancarlo, sarebbe possibile il moto perpetuo, come faccio notare io, non sapremmo perchè le centrali nucleari funzionano, ecc.
      Avrebbero sbagliato tutti, da Bohr a Einstein, a Fermi, e ci metto pure Focardi e Piantelli.
      Questo è stato un po’ eccessivo, tant’è vero che pure io posso dirne qualcosa.

  12. Giancarlo ha detto:

    Caro Camillo,
    io mi sto godendo le vacanze che grazie a propizi allineamenti astrali termineranno solo, ahimé, il 3 settembre. Di là ci dànno per dispersi proprio in questo momento in cui tutto viaggia con il vento in poppa per loro e a un’estate propizia succederà un autunno prodigo di doni e un inverno memorabile. Mi pare il sussidiario delle mie elementari.
    Tanto per non perdere il vizio di sfottere (mistero può stare tranquillo ho il suo cellulare e quando AR si sarà dissolto nel nulla gli manderò un sms al mese), mi concentro su cures. Costui è un millantatore, più o meno della mia età, già ricercatore al PoliTo che andò in missione da AR ai tempi della petroldragon. Ora millanta di essere in contatto diretto e partecipare allo sviluppo propagandando su questo blog
    http://www.cobraf.com/forum/topic.php?topic_id=5747&reply_id=123482996#123482996
    quelle che dovrebbero essere notizie riservate e che generano l’invidia di Daniele che si dice ligio al dovere del silenzio e l’entusiasmo dei passerotti a cui sarebbe facilissimo vendere il Colosseo. Ora parla di un reattore a secco di cui posta una foto che lo ritrae mentre opera a 1200°C nel tubo interno e più di 800°C in quello esterno. Ora io capisco Daniele che è incompetente su tutto (in realtà è un buon poeta, non si può avere nulla dalla vita), ma Hermano, Vettore e gli altri ingegneri proprio non riesco a capirli. Guardate la foto nel post, ci sono 1200°C e la foto è nitidissima, manco un po’ di aria calda che sale come quando stai sulla spiaggia o sull’asfalto rovente e la vernice dei profilati resiste alle temperature estreme, sarebbe importante per me conoscere la marca così la uso anch’io nelle mie apparecchiature. Anche la pappa esterna è citata, sigillante refrattario Saratoga. Peccato che i sigillanti sigillino piccole crepe e non siano adatti all’impappamento, ma qui si va troppo sul tecnico. Tra l’altro la foto è stata presa da una Nikon Coolpix di cui ci si può fidare per cui quando avrò tempo confronterò il colore col diagramma CIE 1937 così capiremo meglio. Sarebbe interessante capire come è ottenuto il confinamento e come si impedisce ai gamma di uscire, magari cures ci legge e vorrà intervenire.

    Quanto alla settimana NI, vorrei dire la mia: effettivamente l’alto papavero più volte citato (il socio fondatore di NI) si è effettivamente innamorato delle LENR e questo non riesco a capire se sia più o meno un vantaggio per i passerotti. Mi risulta che qualche mese fa sia andato in visita accompagnato da Concezzi nel laboratorio di Celani a Frascati (Daniele può chiedere conferma a FC) e non mi meraviglierebbe se gli avesse addirittura pagato la trasferta ad Austin, viste le ristrettezze attuali INFN. Io sono sempre del parere che nelle cose è bene sempre andare a fondo invece di procedere a stenti, per cui questo impegno di NI non può che farmi piacere: si saprà prima come stanno le cose nel mondo delle LENR: Mi spiace molto per i passerotti in fondo ci sono un po’ affezionato.
    Vado alla festa della birra.

    • mW ha detto:

      ciao Giancarlo,
      cosa posso dire, l’alto papavero della NI è innamorato delle LENR come lo sono io.
      Se ti riferisci al personaggio del video, mi sembra che si sia preoccupato di usare molte volte la parola “controversial”.
      Poi ha detto “we don’t judge, we measure”.
      Le LENR sono un argomento spettacolare, e fanno pubblicità.
      NI ne uscirà bene comunque.
      Il suo ruolo è quello di mettere fine alla parola “controversial”, qualunque cosa accada.
      Questa è la mia personale opinione.

      • Livio Varalta ha detto:

        @mW
        Poi [il personaggio del video] ha detto “we don’t judge, we measure”.
        Le LENR sono un argomento spettacolare, e fanno pubblicità.
        NI ne uscirà bene comunque.
        Il suo ruolo è quello di mettere fine alla parola “controversial”, qualunque cosa accada…

        Le due ultime righe io le scrivo così:
        NI ha intuito che da questa vicenda non se ne esce ed avrà pubblicità a lungo.
        La mission di NI è quella di costruire, e vendere, componenti ed apparecchiature elettrici e d elettronici; software di automazione, misura e controllo. Che le “controversial” durino a lungo…
        Secondo me, questo è quanto è stato pensato e deciso alla NI.
        Chissà se varrà mai dimostrato se NI abbia fatto la scelta giusta, o meno, dai punti di vista investimento ed immagine.

        • Miglietto ha detto:

          In qualsiasi modo finisca NI cadrà sempre in piedi. Se l’avventura LENR avrà lieto fine, si fregerà di averla accompagnata al successo grazie alla finezza della sua strumentazione. Se si dimostrerà un buco nell’acqua, si scoprirà grazie alla finezza della sua strumentazione. Nel frattempo. mesi/anni di advertising gratuito.

          @ Miglietto ho ancora le funzioni di vice. Penso mi perdonerai se ho tolto la ridondanza. Livio

        • Miglietto ha detto:

          Livio. Nessun problema. L’importante che l’hai riportata tu la stravolgente notizia.
          Quello che non comprendo è come mai sui 22P la notizia dopo la strombazzata iniziale e una 30ina di giubilanti commenti sia stata rimossa con tanta prontezza. Ma quanti batticuore e retromarce sono in grado di reggere questi baldi paladini?

  13. Giancarlo ha detto:

    Hermano Tobia stuzzica sempre e a proposito di Iwamura posta una sua difesa dai commenti di Kidwell che lo aveva accusato di contaminazioni artificiali

    Fai clic per accedere a b25-Iwamura-CommentsOnNRL.pdf

    Particolarmente significativa è la slide 6 in cui Iwamura dice: vedete, qui abbiamo depositato del Bario e il Praseodimio non si vede, quindi quale contaminazione accidentale andate cercando!
    Perfetto, peccato che non si veda neppure il Neodimio in cui dovrebbe aver trasmutato il Bario, confermando che le trasmutazioni sono selettive, nel senso che trasmuta solo quello che decidono loro.
    De hoc satis.

  14. Giancarlo ha detto:

    Camillo, guarda come la gente si impicca da sola. Questo è il lavoro di Brillouin Energy che verrà presentato a ICCF-17

    Fai clic per accedere a ICCF-17-Godes-Controlled-Electron-Capture-Paper.pdf

    Questi sono convinti che continuando a catturare neutroni l’H si tramuti in He tramite beta- da 4H
    4H » 4He + β¯+ νe + (17.06 to 20.6)MeV (making helium and lots of energy)
    Difatti scrivono
    This would lead to helium through a Beta decay. The expected half-life of the beta decay: if etc…
    Personal correspondence with Dr. D. R. Tilley confirmed that the result of such a reaction would be β¯ decay to 4He.

    La frase sopra è da loro copiata pari pari dal lavoro di Tilley citato come Ref. [1] che ho letto e mi sembra molto serio con una marea di riferimenti a banche dati a te care.
    Solo che lì, nel lavoro originale, continua immediatamente così
    Experimentally there is no evidence for any β− decay of 4H (see reaction 1), nor has particle-stable 4H been observed (see reactions 2–19).
    Capisci hanno citato solo la prima parte della frase, omettendo che la reazione non accade poiché 4H preferisce perdere un neutrone in 10E(-22) secondi.
    Io questi li chiamo imbroglioni senza mezze misure e chi gli dà retta coglioni senza mezze misure. Tu che ne pensi? Se ne saranno accorti da Daniele? Soprattutto l’abile bibliotecario Tizzie?
    Hermano tu che ne pensi? La Brillouin non è tra le tue preferite? Torno al telefono 🙂

    • Camillo Franchini ha detto:

      Giancarlo,

      Appena posso leggo per bene i due articoli che mi hai segnalato.
      Per adesso estraggo una frase da:

      http://newenergytimes.com/v2/conferences/2012/ICCF17/ICCF-17-Godes-Controlled-Electron-Capture-Paper.pdf

      In addition to Pd and Ni, the Q-pulse reactor system should work with other transition metals that confine hydrogen nuclei sufficiently in a lattice to effect electron capture events.

      Sono sempre convinti che la trasformazione dell’idrogeno in neutrone sia possibile. Sarebbe sufficiente chiedere a McKubre se mai quella reazione sia stata realizzata da altri e sia riportata in una banca dati.
      La tecnica è sempre quella vecchia dei ff: mettere la gente di fronte a dati sperimentali “inoppugnabili” sfidandoti “non ci credi? perché non fai un esperimento in negativo o di conferma?”
      Lo fanno in modo sempre più spudorato. Senza considerare che un esperimento in negativo non ha mai valore dirimente.
      E’ per questo che ho sempre sostenuto che i ff devono essere contrastati sul piano teorico; è quello che ho fatto con Iwamura, scrivendo che le sue elettrodeposizioni sono impossibili. Si può passare anche al nucleare, l’ho fatto qua sopra, ma è rischioso, perciò è meglio affidarsi a un solo argomento semplice, che tutti capiscono e ricordano. Per esempio Osservatore Anonimo si ricordava della mia critica elettrochimica a Iwamura. E’ stata una bella soddisfazione, non c’è stato bisogno di ricorrere al nucleare. So che non avrà invece grande effetto avere segnalato che il deuterio non può essere assorbito come una caramella mou e che mancano conferme di questo nelle banche dati. Il credente commenta: “e allora? Iwamura c’è riuscito, ci sono i grafici”.
      Credimi, lottare contro grafici e tabelle è tempo perso, perché si possono costruire tutti al computer con poca fatica. Sarebbe lecito scrivere che Carpentieri propone dati falsi? E’ rischioso. Puoi però scrivere tranquillamente che viola il principio di conservazione della massa/energia e che non sa scrivere equazioni nucleari, senza timore di scatenare i suoi avvocati.
      Bisogna dimostrare che i ff sono ignoranti e questo è molto semplice.
      Ciao Giancarlo, buona giornata.
      Camillo

      • Mario Massa ha detto:

        Ben tornato Camillo.
        “E’ per questo che ho sempre sostenuto che i ff devono essere contrastati sul piano teorico;”

        Non sono d’accordo che si debba usare solo il metodo teorico: è elegante ma non è capito da coloro che vuoi convincere.

        Come dici tu effettuare repliche dopo 22 anni è stupido: se non funzionano sei tu che non hai replicato nel modo corretto.

        La mia tesi è tentare di collaborare strettamente con chi dichiara ciò che riteniamo impossibile per organizzare dimostrazioni accettate da entrambi.

        Stiamo organizzando una richiesta in tal senso verso Rossi (siamo un gruppo di una decina di ingegneri per lo più anziani e liberi professionisti). Qualcuno vuole aggregarsi?
        Giancarlo (in vacanza fino a settembre, vergognati!) non ti va?

        E non dire che tanto dirà di no: la mia intenzione è di rendere pubblica la richiesta (pubblicandola tra l’altro su Il Giornale dell’Ingegnere) e di far leva sul dott. Proia (esclusivista per le vendite in Italia): a lui una dichiarazione (gratuita) di buon funzionamento firmata da 10 ingegneri dovrebbe fare molto piacere.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Mario,

          è un approccio diverso dal mio, ma se riesci a mettere insieme un gruppo di lavoro formato addirittura da una decina di ingegneri esperti è una gran cosa. E’ difficile che AR trovi il modo di svicolare.
          Seguirò l’iniziativa con vivo interesse.
          Varalta ci ha informato che forse UniBO si è rifatta viva. Ne sai qualcosa?
          Buon lavoro e cordiali saluti.
          Camillo

        • Camillo Franchini ha detto:

          Mario,

          scusa se ci torno sopra.

          Non sono d’accordo che si debba usare solo il metodo teorico: è elegante ma non è capito da coloro che vuoi convincere.

          Ma il mio target non è composto da quelli che scrivono a Rossi su JoNP trepidanti e pieni di fiducia o gli habitués di Daniele stile ragazzona (o stile Daniele), ma persone che hanno conoscenze scientifiche e tecniche. Dimostrare che Hagelstein commette errori di termodinamica e che Carpenter scrive reazioni nucleari sbagliate convince gli esperti più di ogni altra considerazione. Ragionare su cifre significative è altrettanto corretto, ma c’è sempre possibilità di una risposta, come è successo puntualmente al gruppo dell’INRIM.
          Quando è possibile, quei personaggi vanno trattati come dilettanti velleitari o studenti zucconi che non hanno capito la lezione.
          La lettera di Giancarlo dell’11 agosto ore 12:03, si mantiene su questa falsariga. I suoi giudizi sono da qualche tempo durissimi senza avere mai tentato di fotografare l’asino che vola.
          In ogni caso, in bocca al lupo con la vostra iniziativa.
          Per scaramanzia non scrivo come penso che andrà a finire.

          Levami ora una curiosità. Da molto tempo dichiari la tua disponibilità a mettere a disposizione la tua competenza per testare le realizzazioni dell’uno o dell’altro: ti hanno mai affidato un incarico? Celani (compressore elettrochimico, reazione F&P classica o in versione Arata), Rossi, Abundo, Defkalion si sono mai fatti vivi?
          Cordiali saluti

        • Livio Varalta ha detto:

          @Mario Massa
          Ti faccio i miei migliori auguri. Vero degno esempio di Buon Cristiano. Ti stai meritando il Paradiso. Prima lettera di Paolo ai Corinzi. Capitolo 13,7
          Il mio consiglio è di valutare anche il suggerimento di un altro Buon Cristiano: “A pensar male degli altri si fa peccato ma spesso ci si indovina”.

          Più di un anno fa ho avuto un frizzante scambio con commentatore che ha chiesto di non essere più nominato, un Gran Buon Ragazzo anche lui.
          Sostenevo: due E-Cat, uno con la sola resistenza di innesco e stabilizzazione, l’altro con Nikel ed Idrogeno. Ciascuno nella propria vasca da bagno, ciascuna completa di PT100, ciascuna collegata al proprio display. E’ tempo di Olimpiadi, colpo di pistola e via!
          Nessun calcolo, solo sedia a sdraio e Martini per la guardia giurata.
          Lo sostengo ancora.

        • Luca ha detto:

          Posso aggiungere i miei modesti two cents?
          Camillo ha perfettamente ragione che la FF andrebbe innanzitutto affrontata dal lato “nucleare”. C’è però un enorme MA che impedisce in pratica di farlo. Da questo lato diventano scivolosi come saponette bagnate. Le radiazioni ci sono a parole ma non si riescono a misurare. Sono radiazioni particolari che sfuggono alle misure convenzionali. Nei loro laboratori le trovano, non le trovano, se le trovano sono bizzarre e sfuggenti, ma quando sono interrogati, che sfiga, non ci sono mai. Ecco allora che spuntano i miracoli e le rivoluzionarie teorie per spiegare qualcosa che scalda ma poi diabolicamente si nasconde ai debunkers.
          L’unico appiglio che lasciano a chi vorrebbe verificare i loro successi sono sti benedetti effimeri e incostanti eccessi di calore che paventano ai 4 venti. Massa et al. a cosa si dovrebbero appigliare allora se non alle misure di calorimetria?
          – abbiate pietà ! –

      • Valerio Peralta ha detto:

        Carpinteri ha fatto un passo ulteriore. I suoi dati servono a validare una nuova teoria fisica, il cronotopo deformato di Cardone. Ora, io ho provato a dare un’occhiata alla teoria Cardoniana e l’impressione che ho avuto (non sono un esperto di fisica teorica) è che se fosse vera, l’universo apparirebbe completamente diverso da quello osservato. Qulcuno – forse Gherardo G. – aveva promesso un approfondimento sul libro Deformed Spacetime: me lo sono perso? Sarebbe molto interessante se un esperto di fisica teorica “recensisse” la teoria; nel caso venisse dimostrata assolutamente irrealistica, tutte le conseguenze tratte dai piezonuclearisti si squaglierebbero come neve al sole.
        La domanda è: se la mirabolante teoria cardoniana è corretta, perchè non permette a Carpinteri di fornire i bilanci energetici e le leggi di conservazione cui sottostanno le sue supposte reazioni piezonucleari? Oppure dallo DST si può dedurre solo: “tutto è permesso”?

  15. Livio Varalta ha detto:

    Scusi Iwamura, ma “ubi maior minor cessat”

    Andrea Rossi
    August 11th, 2012 at 3:35 AM
    INFORMATION:
    AFTER THE LEAKAGE MADE BY AN INSIDER WITH THE THE NICKNAME “CURES” REGARDING THE TESTS COMPLETED ON JULY 16TH, WHICH HAD TO REMAIN UNDER NDA, I HAVE TO INFORM THAT:
    THE TEST MADE ON JULY 16TH WILL BE REPEATED OFFICIALLY WITHIN THE HALF OF OCTOBER 2012 BY THE UNIVERSITY OF BOLOGNA AND THE RESULTS WILL BE PUBLISHED BY THE SAME UNIVERSITY.
    ANDREA ROSSI

    Se la notizia è vera, vuol dire che Bologna, dopo aver fatto le frittata, ha deciso di mangiarsela rancida com’è, e di mandarla giù con l’amaro calice; pur di uscire da questa palude di tanfo umido ove svolazzano asini, tafani e fastidiose zanzare.

    Ho eseguito il mio umile, ed ingrato, compito di telefonista:
    R: “Bho!
    Questo tira fuori ogni giorno un coniglio dal cappello…”

    Spero proprio che non ne sia al corrente e che la notizia sia vera (“Lui” non può vietare i test”) e che lo sputtanamento sia totale.

    Personalmente ripeto quello che ho scritto a “Lui” ancora un’anno fa:
    I test condotti dagli “osservatori”, del 14 gennaio fino al 28 ottobre 2011, non hanno, per me, alcun valore.

  16. mW ha detto:

    qualcuno ha una schermata del post cancellato da 22Passi?
    Pulitzer subito per il suo autore!!!!!!!!!!
    Sapete cosa c’è di divertente?
    Che secondo me i passeri, appena c’è un po’ di speranza, dicono subito:
    “ahahahaha, chissà come gli rode adesso a quelli là…”
    La prima cosa che pensano.

  17. marco I ha detto:

    Penso che di ciarlatani si pieno il mondo,scientifico e no. Non sapete quanto siete utili con le vostre critiche infarcite d’ironia a tutti quelli ff , rocce piezo e sonocavitati misti.
    Voi dalle vostre basi di chimica, fisica e altro ancora guardate sorridendo la razzamaglia raffazzonata che si arrabatta con aggeggi improbabili.
    Io nel mio lavoro uso la chimica di base e la mia poca conoscenza mi permette di riconoscere e evitare i prodotti commerciali spacciati per miracolosi ma che di miracoloso hanno solo il prezzo elevato. Perciò tanto di cappello alla SCIENZA.
    Ma resto convinto che ci siano delle reazioni ff che non rispondono alla chimica nucleare conosciuta e che per capirle non ci sia bisogno di una nuova chimica nucleare ma semmai di una integrazione con altre forze che interagiscono con effetti totalmente differenti da quello che ci possiamo aspettare( radiazioni) . Il mio intuito mi porta a questo, ma non mi metto certo a credere a tutti gli ff.

    • sandro75k ha detto:

      @Marco I
      Bravissimo, intervento da incorniciare. E’ esattamente quello che penso io!
      Pensi che io con la chimica di base non riesco a spiegarmi neppure il magnetismo, quello semplice del minerale (magnetite)… Concordo tutto in toto!!!

      @Franchini
      Ha visto che sono passato a trovarla? Come sta?
      Dovevo complimentarmi con Marco I
      Grazie

      • sandro75k ha detto:

        ps: neppure con la fisica di base….

      • Camillo Franchini ha detto:

        Giancarlo,

        Che l’articolo di McKubre e soci sia scienza fasulla si capisce dall’introduzione:

        We started with the hypothesis that metal hydrides stimulated at frequencies related to the lattice phonon resonance would cause protons or deuterons to undergo controlled electron capture. If this hypothesis is true then less hydride material would be needed to produce excess power.

        Non c’è barba di chimico o fisico che gli passi una simile ipotesi di interazione debole. Chissà da dove viene quell’articolo, non figura come pubblicazione.
        A livello di fantasia, McKubre non è secondo ad Hagelstein.

      • Camillo Franchini ha detto:

        Sandro,
        non le passerò un altro commento come questo; è superfluo.
        La metto nell’elenco dei moderati.
        Modero anche Marco I, perché scrive in modo sgangherato.

  18. Giancarlo ha detto:

    @mW
    l’alto papavero della NI è proprio James Truchard (CEO di National Instruments). E’ lui ad aver visitato Celani qualche mese fa.

    @tutti
    Sto facendo confusione o la temperatura di colore del giallo-rosso (e lo dice uno che di questi colori si intende molto) è circa 2000 K se non di più? Altro che 1200°C abbiamo sfondato ben altre barriere, la fusione fredda impedisce al nickel di fondere! Livio puoi chiedere conferma a UniBo?

    • Luca ha detto:

      2000K ? Ma non potrebbe essere la temperatura del filamento di una robusta lampada ad incandescenza sapientemente ficcata in quel bussolotto ricoperto di pasta saratoga? Sono troppo malizioso?

    • Livio Varalta ha detto:

      @Giancarlo,
      All’Istituto Tecnico ho studiato Metallurgia ed illuminotecnica. Ne sono uscito con un dilemma ancora irrisolto.
      In Illuminotecnica si parla di Temperatura di Colore:
      http://it.wikipedia.org/wiki/Temperatura_di_colore
      In metallurgia si parla di colore di incandescenza
      http://www.cheap-hack.com/home/it/meccanica/articoli/acciaio-come-si-tempra-e-rinvenimento.html
      Come puoi notare colori e temperature non corrispondono.
      UniBoh! dice che non sono stati ancora organizzati i corsi di LabVIEW, per cui, sopra i 100,1°C, hanno delle difficoltà. Poi il momento è epocale, di più non possono dirmi, loro rispettano i NDA…
      Mi sono rivolto alla Badante. Dopo il noto sorrisino dice che di Illuminotecnica non ne sa niente. Il mio problema è metallurgico, se la foto è ben fatta la dentro, nella zona centrale, ci sono 1050 – 1150°C. (giuro che la Badante non ha visto i link qui sopra)
      Dice anche, non ti preoccupare se il Nikel fonde; se la ff funzona, funziona anche, o forse meglio, in un Plasma di Nikel ed Idrogeno.
      Dovremo solo cambiarle il nome, fc, o hf (Google)

      Se UniBoh! è di proprietà intellettuale, ringrazio.

      • Giancarlo ha detto:

        @Livio
        Io mi sono basato sulla descrizione di Cures alias Domenico Fioravanti per cui ci sono due cilindri coassiali e quella che vediamo colorata di giallo-rosso è l’aria interna in quanto immagino che la luce si propaghi ancora in linea retta (siamo lontani da buchi neri) per cui i fotoni che arrivano nella fotocamera da parte della superficie interna sono molto pochi (quelli emessi entro pochi gradi dalla perpendicolare alla fotocamera in un diagramma di radiazione incoerente, ossia quasi tangenzialmente alla superficie). La maggior parte arrivano dall’aria che riscaldata molto brilla di luce propria (Wien): quindi mentre si può obiettare che una superficie metallica incandescente sia un corpo grigio, penso che l’aria riscaldata che esce in velocità (cfr. cures) sia un corpo nero con buona approssimazione, poi magari mi sbaglio. Se dovessi truccare una foro in quel modo mi basterebbe una lampadina cilindrica sottoalimentata messa nel tubo interno prendendo la foto un po’ di sbiego tanto da non vedere il filamento.

        • Livio Varalta ha detto:

          @Giancarlo,
          grazie per la lezione.
          Lezione: non guardare le solo le figure ma leggere anche gli articoli (in realtà avevo iniziato a leggere Cures, ma poi mi sono depresso…).
          Quando ho riguardato la foto ho pensato che al centro ci fosse il Nikel, reso incandescente dalla frenesia di diventare Rame. Non chiedermi come il Nikel potrebbe essere supportato al centro del cilindro, qui a Verona ha rinfrescato un po’, ma non tanto.
          Domanda (tu a me la perdoni), se il Nikel reagisce freneticamente, stando nel cilindro (interno, spero), e trasmette l’energia dalla parete interna all’aria interna che la smaltisce uscendo violentemente, la temperatura di colore non dovrebbe essere più bassa al centro che alla periferia?
          Convengo con te, se introduciamo la variabile lampadina, è più facile spiegare.

        • Giancarlo ha detto:

          @Livio
          la temperatura di colore non dovrebbe essere più bassa al centro che alla periferia?
          Ovviamente…
          Se un ragazzotto (affettuoso) ha voglia può pure calcolarsi la velocità a cui esce l’aria dal barattolo anche se non ho capito da che parte entra 🙂

        • oca sapiens ha detto:

          Eh no, nello spaziotempo deformato, la luce si propaga dentro e fuori della quinta dimensione, non linea retta.
          (Al posto della teoria Kaluza-Klein, farei causa per molestie)

    • Osservatore Anonimo ha detto:

      non so quanto possa essere utile, ma vorrei fare queste osservazioni:
      il nucleo dell’aggeggio non è sovresposto, così come lo sfondo della fotografia, ergo emette la stessa quantità di luce di un muro illuminato a giorno. Ma quanta è questa luce? lo possiamo desumere dai dati exif della foto.

      la piccola nikon ha deciso di usare 800 ISO (e già questo basterebbe) con apertura f/6.6 e tempo di esposizione di 1/100 di secondo.

      Ne consegue che dall’ecat scoperchiato escono qualcosa tra 0.1 e 0.3 Lumen/cm2. Non ho idea di come si dovrebbe comportare il nichel surriscaldato, ma di certo non emette molta luce. D’altronde il ccd non ha avuto nessun problema, niente clipping.

      • Giancarlo ha detto:

        @Osservatore Anonimo
        Attenzione, noi stiamo guardando l’aria surriscaldata, il nickel è al sicuro dentro due tubi di acciaio, come dice il poeta: Si tratta di due cilindri di acciaio coassiali. Lo spazio interno fra i due cilindri contiene la resistenza di riscaldo e la camera di reazione con il materiale attivo. Le basi sono sigillate con mastice da altoforno della Saratoga. Non serve la sigillatura in pressione. Il tutto verniciato di vernice nera per aumentare l’emissività e in grado di reggere 1200 °C

        http://www.cobraf.com/forum/PostsByAuthor.php?authorid=3233

        Al momento della foto, la temperatura media della superficie esterna era di 801 °C con picco locale di 873 °C. Temperatura superficie interna da 1100 °C a oltre 1200 °C. Parallelo di 2 resistenze di riscaldo (4 cavi che vedete). Valore del parallelo 6 Ohm. Tensione di alimentazione in alternata (50 Hz) di 147 Volt. Corrente assorbita 24,25 Ampere. Potenza assorbita 3,56 kW. Potenza irradiata dalle due pareti interna ed esterna considerate uguali per un totale di 13,39 kW al lordo della temperatura ambiente media di 35 °C Parete interna al calor bianco inavvicinabile sotto il metro per il soffio di aria bollente. Parete esterna misurata da termocamera con precisione 2% del valore misurato.

        Tu lo vedi il soffio di aria bollente immortalato nella foto a 1/100 di secondo, non è vero?
        Qualcuno ha pure detto che il filtro IR si comporta in maniera non lineare cambiando i colori della luce e non attenuandola semplicemente.

        • Osservatore Anonimo ha detto:

          Oggettivamente l’aria sembra abbastanza ferma. per non avere distorsioni da turbolenza a quelle temperature ci vorrebbero tempi da 1/1000 in giù, credo. in genere non fotografo tubi di scappamento. magari faccio una prova.

  19. Pingback: Apparato Rossi - Focardi? Verita o bufala? SECONDO VOLUME - Pagina 8

  20. Ascoli65 ha detto:

    Un aggiornamento su ICCF17-INFN-ecat-UniBo

    Oggi si è aperto in Corea il 17-esimo ICCF.
    Il programma prevede ben 3 appuntamenti che, come italiani, ci riguardano da vicino e che saranno l’orgoglio della nostra ricerca nei prossimi anni: le 2 demo 2 del dott. Celani dell’INFN e il gran finale di venerdì con l’illustrazione della presentazione di TvH dove primeggia il grande ruolo che UniBo ha avuto nello sviluppo delle LENR e dell’ecat.

    Le demo di Celani sono schedulate per martedì e giovedì pomeriggio. Esse dimostreranno al mondo una cosa di cui, da quando è stata inventata la scaldiglia elettrica, nessuno si era mai accorto e cioè che se tenuta accesa abbastanza a lungo, comincia ad operare con un COP “overunity”, cioè emette una quantità di calore che arriva anche al 20% in più della potenza elettrica assorbita. Questo inciderà profondamente sulle abitudini invernali di tuti gli abitanti del globo, soprattutto gli svedesi, in quanto sarà raccomandabile d’ora in poi evitare di spegnere le scaldiglie elettriche per lungo tempo se non si vuole compromettere l’effetto “memory” e ripartire dal modesto COP=1 alla seguente riaccensione.

    La presentazione di TvH, che è rimasta inesorabilmente alla versione 1.5 (*), illustrerà nella giornata finale ai partecipanti ed alla stampa, soprattutto quella finanziaria, che le LENR sono reali al 99,9% e sono quasi pronte (al 70%) a sostituire nel medio-lungo periodo buona parte delle attuali fonti energetiche, fossili e rinnovabili. Questa previsione è garantita dalla credibilità e dal prestigio di diverse istituzioni industriali, scientifiche, ed accademiche tra le quali spicca UniBo con 12 citazioni dirette più una indiretta (quella di gennaio 2011). Si ricorda che la seconda classificata nel medagliere è la Missouri University che si deve accontentare di sole 5 citazioni. Tuttavia non si dispera che, viste le ultime notizie, questa preponderanza della nostra più antica e prestigiosa università possa diventare ancora più schiacciante.

    Sempre in tema di citazioni e di gennaio 2011, molto gratificante per UniBo è la citazione dei “Levi, Bianchini & Villa Reports” guadagnata alla “Mail #033” di questo post: http://shutdownrossi.com/?page_id=759.

    (*) Per Livio181052: il tuo commovente tentativo di fare le veci anche di prorettore alla ricerca di UniBoh è destinato all’insuccesso. E poi un vicario già ce l’ha e lavora 16 ore al giorno.

    E’ la settimana Ferragosto, sono tutti al mare, andiamoci pure noi.

    • Camillo Franchini ha detto:

      Ascoli65,

      Quindi UniBO si è fatta davvero viva. Hanno cominciato male, finiscono peggio. Fin che Capiluppi resta responsabile del DF, Focardi, Levi, Ferrari, Bianchini e gli altri ff di quell’ambiente avranno sempre voce in capitolo. A questo punto l’equivalenza Bologna = Baloney resta confermata. Per campanilismo italico, non essendomi laureato lì per mia fortuna, la cosa mi fa in fondo piacere. Cassi loro.

      • Ascoli65 ha detto:

        A me invece dispiace, e mi sento un po’ defraudato, ogni volta che un istituzione del mio Paese, soprattutto se opera nel campo tecnico-scientifico, rimedia una figuraccia, UniBo o INFN che sia. Sono un romantico.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ascoli65

          Sono veramente degli irresponsabili. Speriamo che l’enigmatico Capiluppi ci faccia sapere come intende rispondere all’annuncio di Andrea Rossi. Sembra impossibile che in tutti questi mesi non abbiano studiato un po’ e si siano raccapezzati. Comunque meglio che siano bolognesi che pisani o ferraresi o parmensi. In casi come questo gli Italiani si rifugiano sotto il proprio campanile.
          Speriamo che il contatto di Livio si dia una mossa.

      • Mario Massa ha detto:

        Io mi sono laureato lì e non mi fa per niente piacere.

        Io non escludo a priori che i fenomeni esistano, contesto che non si escludano in modo rigoroso tutte le possibili spiegazioni “normali” (e nel caso Rossi la truffa).

        In un commento su 22passi ho spiegato un possibile meccanismo (basato sui coefficienti di scambio) che porta a un possibile errore interpretativo di Celani (ma in passato avevo proposto sistemi analoghi per spiegare gli eccessi misurati da Arata e da Piantelli). Questo meccanismo a mio parere può spiegare molti degli eccessi di calore misurati in passato, ma nessuno mi ha mai risposto.
        Eppure basterebbero semplici accorgimenti per scongiurare che questi siano l’effettiva spiegazione del fenomeno.

      • Melchior ha detto:

        @Franchini: Se ci fosse stato Giancarlo Ruocco, come prorettore di UniBo, sicuramente questa figuraccia davanti a tutta la Comunità Scientifica Internazionale sarebbe stata evitata. Il suo impegno per la difesa della vera scienza è indiscutibile.
        Purtroppo sembra sempre più di moda utilizzare termini pomposi come qed, effetto Preparata-Cohen, nanostrutture, sistemi coerenti, Rydberg Matter o zero point energy da parte di persone che probabilmente non supererebbero l’esame di Fisica al primo anno di Ingegneria!

    • Livio Varalta ha detto:

      @Ascoli65
      Grazie della tua sentimentale partecipazione, di più non saprei cosa fare… UniBoh!

  21. Giancarlo ha detto:

    @Mario
    Bentornato Mario. Non è che io voglia sottrarmi a una misura diretta, benvenga, ma sono disponibile solo dopo la definizione di un protocollo preciso. Non dobbiamo stenderlo noi, ma deve essere verosimile. A parte le vacanze non ho molto tempo libero per viaggiare, il lavoro mi prende molto, ma a casa potrei lavorare sodo.
    A me personalmente pare che la situazione stia precipitando nel ridicolo, con oggetti mirabolanti che riscaldati a 1200°C emettono radiazione di corpo nero nel giallo-rosso senza riscaldare l’aria intorno che appare imperturbata né bruciare la vernice dei profilati su cui sono appoggiati. Siamo alle comiche e se mai ce ne fosse bisogno compare anche la teoria del tutto denominata TSQ: spiega pure come ho fatto oggi a perdere le ciabatte che avevo appoggiato sul tetto della croma.

    Speriamo che Celani accolga i suggerimenti e invece di un filo ce ne metta un centinaio in parallelo, così l’effetto sarà innegabile da parte di noi scettici. Speriamo che qualcuno dei fedeli lo avvisi per tempo.

    Qui il tempo è bello e l’acqua molto calda, mia figlia grande si è fatta un piccolo tatuaggio sulla caviglia e io mi sono incazzato come una bestia. Saluti a tutti.

    • Mario Massa ha detto:

      Ciao Giancarlo,
      ti capisco, anche mia figlia ne ha fatto uno.
      Se accetti di entrare ti girerò le mail fino ad ora intercorse. L’impegno mi pare modesto e ci si può sganciare in ogni momento: chi c’è c’è perché vuole vedere come va a finire, non perché ha contratto obblighi. A parte decidere tra noi via Email, l’incontro (se ci sarà) con Proia lo porteremmo avanti in due o tre abitanti in zona. Rimane la giornata del test a Bologna che però è talmente poco probabile che penso sia l’ultima delle preoccupazioni.
      Nel gruppo siamo praticamente tutti scettici, ma la tua presenza sarebbe importante perché nella insperata ipotesi che si misuri qualcosa la tua testimonianza sarebbe al di sopra di ogni sospetto per gli utenti di questo blog.
      In realtà sto ancora cercando un tecnico esperto molto favorevole che faccia la stessa parte per gli utenti di 22passi ma nessuno vuole entrare (ho provato con Vettore e Hermano Tobia). So benissimo che pensi che non può esistere tecnico esperto e favorevole, ma senza fare polemica hai qualcuno da suggerire?
      Per evitare OT sul blog se credi scrivimi pure in privato.
      Goditi le vacanze e abituati al tatuaggio!

  22. Camillo Franchini ha detto:

    Poi dicono che Andrea Rossi e Sergio Focardi sono bombastici e cacciaballe.

    Non sono soli; sentite questa:

    The implications [della ff] were staggering: unlimited energy made from seawater with no deleterious effect on the world’s climate. Dr. Fleischmann unleashed his penchant for large statements: he said the first practical cold-fusion device would be worth $300 trillion.
    (The New York Times, 11 agosto 2012)

    Forse Fleischmann credeva di avere inventato il fuoco.

  23. Camillo Franchini ha detto:

    @ Tutti

    Ho appena finito di leggere l’articolo di “Le Scienze” dedicato alla fusione nucleare e dire che sono rimasto sbalordito è poco.
    A pag 41 l’autore Geoff Brumfiel della redazione di “Nature” scrive:
    “La strategia di ITER consiste nel riscaldare idrogeno all’interno di una gabbia magnetica”
    A pag. 42 scrive:
    “Invece che semplice idrogeno, come combustibile ITER avrebbe usato deuterio e trizio…”
    Insomma sarebbero passati dal protio al deuterio e al trizio come semplice miglioramento della tecnica di fusione. Dalla fusione solare, che comporta un’interazione debole iniziale, alla fusione del deuterio e del trizio, che tale interazione debole non comporta. Hai detto giulia.
    Domanda: secondo voi è possibile che la fusione nucleare controllata sia davvero partita usando idrogeno come fa il Sole o è uno svarione di Brumfiel?
    Il guaio è che troppo spesso per pigrizia si scrive che la fusione nucleare in terra mimica quella solare. Molti non sembrano rendersi conto che, mentre da un punto di vista chimico il comportamento dei tre isotopi dell’idrogeno è quasi identico, da un punto di vista nucleare sono oggetti completamente diversi.
    Se un divulgatore scrive idrogeno deve sapere che il lettore intende idrogeno, non i suoi isotopi.
    Altri svarioni a pag. 41:

    “Sebbene alcuni di questi ricercatori fossero ciarlatani, la maggior parte ha avuto torto.”

    “L’elio, prodotto di scarto della fusione, non è radioattivo”.

    In realtà si forma un nucleo di elio caldo.

    • Max Altana ha detto:

      sul sito ufficiale non mi sembra che lascino spazio a fraintendimenti, D-T e basta, e così sia: http://www.iter.org/sci/fusionfuels

      in quanto al signor Brumfiel, non mi permetterei di giudicare prima di aver letto il testo originale. Ho smesso da un pezzo di fidarmi delle traduzioni dei giornalisti italiani. Ma c’è molta paccottiglia in generale in tutto la divulgazione scientifica. Certo che su Nature farebbe proprio specie.

      • Camillo Franchini ha detto:

        Max,

        Può darsi che Marco Cattaneo chiarisca.
        Io intanto mi rileggo tutto l’articolo con scrupolo filologico. Però da altre parti ho letto che la fusione nucleare in Terra riproduce quella del Sole. Secondo molti sempre idrogeno è, quindi…
        Anche i ff sono passati con disinvoltura dal deuterio/palladio di F&P all’idrogeno/nickel di Focardi e Piantelli. Volevano fare economia, una ff per poveri o hanno capito che non si può basare tutta una politica energetica sul raro e costoso palladio.

      • Camillo Franchini ha detto:

        Max,

        Ho riletto l’articolo. Brumfiel è proprio convinto:
        “quando nuclei leggeri come l’idrogeno collidono tra loro producono ioni elio che pesano leggermente meno dei genitori”.
        Pura disinformazione.
        Del resto anche McKubre afferma nell’articolo riportato da Giancarlo:

        In addition to Pd and Ni, the Q-pulse reactor system should work with other transition metals that confine hydrogen nuclei sufficiently in a lattice to effect electron capture events.

        Banalmente non tengono conto che pp, pe, pep sono reazioni a sezione d’urto infima. Sono reazioni di astrofisica, mai realizzate dall’uomo nemmeno al CERN (è una sfida, se qualcuno dimostra il contrario mi farebbe un piacere, colmerei una delle tante lacune che ho in testa).

        @Livio,
        mi dispiace che queste precisazioni siano diventate fossili, ma le informazioni scorrette arrivano fresche da tante parti e non si può non filtrarle.
        Vada per Tanzella e McKubre, che sono ff, ma se ci si mette anche “Le Scienze”, c’è da scoraggiarsi.
        Peraltro su “Le Scienze” c’è un bell’articolo sui raggi cosmici scritto da Alessandro De Angelis.
        Buona giornata

        • Max Altana ha detto:

          Google is our friend: in effetti, pare che ci siano state, e molto recentemente http://cms.web.cern.ch/news/new-world-record-first-pp-collisions-8-tev

          la bellezza di 28 (dicasi ventotto) collisioni pp a “soli” 8 Tera elettronVolt. Venghino signore venghino, abbiamo anche la lana d’acciaio ed i ricambi per le cucine a gasss.

        • Max Altana ha detto:

          (beninteso, sono “collisioni”, non interazioni deboli propriamente dette, mi piacerebbe capire la differenza, immagino che sia a livello energetico?)

        • Livio Varalta ha detto:

          @Camillo,
          @Livio, mi dispiace che queste precisazioni siano diventate fossili,
          non stavo partecipando al discorso, ma vi entro.
          Penso che non sia ancora passato ancora un anno che anch’io sono stato aggiornato, da te, che la Fusione Nucleare Calda, che si sta cercando di realizzare su questa Terra, Non è Quella che avviene nelle Stelle (eventualmente mi migliorerai il concetto). Criticavi un Prof. di Torino, mi sembra, che l’aveva scritto nella “nota rivista”. Se non ricordo male, anche Ugo Bardi ti aveva redarguito, per la tua veemenza.
          La “moda” di dire che la Fusione Nucleare Calda replica il Sole, non è solo moda, ma è convinzione (causa ignoranza), anche ad alti livelli.
          Camillo, fino a 20 anni fa compravo, saltuariamente, la rivista Focus; non era Nature, ma, per le mie capacità e le mie curiosità, bastava. Ora non riesco a distinguerla da Novella 2000…
          Camillo, o ci rinunciamo, o questa è la nostra condanna… fino alla fine dei tempi…
          In Italia, ogni anno, nascono oltre 500.000 ignoranti, non per colpa loro (nei due sensi);
          nella loro vita possono incontrare Rubbia, Levi-Montalcini, Veronesi, Celani, Carpinteri, Scilipoti…

        • mikecas ha detto:

          @Max Altana
          mi piacerebbe un poco più di cautela quando ci si confronta con settori di cui si sa poco…
          La notizia riportata parla di 28 “collisioni” pp/bunch crossing. In LHC si ha un “bunch crossing ogni 25 nanosecondi. Calcoli pure il numero di “collisioni” al secondo. Poi si tratta di due “proiettili” che si avvicinano l’un l’altro a praticamente la velocità della luce, e quindi e quindi si ha un’interazione “forte” (non debole) tra un quark contenuto in un protone e un quark contenuto nell’altro protone. Non è un’interazione tra due protoni nel loro complesso. E’ proprio tutta un’altra storia…

        • Livio Varalta ha detto:

          @mikecas,
          @Max Altana
          mi piacerebbe un poco più di cautela quando ci si confronta con settori di cui si sa poco…

          Benvenuto in questo blog!
          Mi tratti bene Max, è un bravo medico.
          Abbia pietà per tutti quelli che scrivono con il desiderio di migliorare le proprie conoscenze.
          Mi raccomando, rimanga a lungo con noi.
          Abbiamo bisogno di persone preparate.

          Il Vicecamillo
          Livio Varalta

        • Max Altana ha detto:

          Mike, la ringrazio. Anche se mi ero già corretto sotto (in agosto sono più cazzone del solito) ammetto di avere pochissime certezze, molta ignoranza ma anche -come dice Livio- tanta curiosità.

          Resta aperto l’interrogativo di Franchini: a lei risulta che si siano “stimolate” interazioni deboli, negli accelleratori?

        • mikecas ha detto:

          @Max Altan
          Caro Max, propongo di passare al tu perchè, oltre ad essere l’uso tipico della rete, mi piace di più…
          Per quanto riguarda la tua richiesta, premetto che è da oltre venti anni che non mi occupo più direttamente di interazioni fondamentali, per cui quello che dirò andrà preso con qualche dubbio…
          Intanto l’interazione debole non esiste più come interazione separata, poichè il Modello Standard, che è alla base delle attuali conoscenze, l’ha unificata con l’interazione elettromagnetica in quella che oggi è chiamata interazione elettrodebole. Non è cambiato niente negli aspetti fenomenologici, ma è quindi ovvio che nell’interazione tra due particelle con carica elettrica ci sia anche in azione la forza elettrodebole. Ma non è certo questo il centro della tua domanda. Sono andato a rileggere l’articolo de Le Scienze su ITER, per vedere se mi era sfuggito qualcosa o l’avevo capito male. Mi sembra invece che la mia prima interpretazione regga anche ad una seconda lettura: l’autore, che è un giornalista, nel cercare di chiarire la differenza tra la rottura di un atomo pesante e la fusione tra due atomi leggeri, usa l’idrogeno come esempio di atomo leggero. Mi sembra semplicemente un esempio per non appesantire il discorso, dato che deuterio e trizio sono di fatto isotopi dell’idrogeno, e chimicamente sono idrogeno. Non mi sembra che da nessuna parte venga sostenuto che esista veramente una reazione pp->He2 anche perchè non esiste in natura, e a mia conoscenza non si è mai prodotto artificialmente, un isotopo dell’elio senza neutroni. Semplicemente due protoni da soli non riescono a stare insieme. Non mi sembra che l’autore dell’articolo debba essere incriminato per un’affermazione che non ha mai fatto e perchè ha solo cercato di semplificare un esempio.
          I sostenitori della FF devono infatti tirare in ballo qualche tipo di decadimento beta inverso per trasformare qualche protone in neutrone, altrimenti non si avrebbero nuclei stabili. Non so quanto questo sia plausibile, ma al momento mi sembra un’arrampicata sugli specchi.
          Questi effetti non possono essere studiati con acceleratori, dove l’obiettivo è “spaccare” il bersaglio, e certo non “fonderlo” con il proiettile, che ha troppa energia per questo, quindi tutta la fisica fatta con gli acceleratori tradizionali non aiuta a decidere su questi aspetti. Ci sarebbe da vedere se con pseudo-acceleratori, come quelli usati per “raffreddare” fasci di protoni, non si potrebbe capire qualcosa, ma al momento nessuno lo ha fatto.
          Devo però dire, e non voglio discuterne qui le ragioni perchè sarebbe troppo lungo, che non sono affatto sicuro che qualche effetto “strano” non avvenga. Mi piacerebbe però, e sono molti anni che lo dico a “qualcuno”, che ci si dedicasse a capire se questo effetto esiste realmente o meno, per prima cosa, e poi a cercare di capirlo, se esiste, invece di cercare di “arricchirsi” o vincere il Nobel inventando il giochino più bello.
          Ma è meglio che mi fermi qui per il momento

        • sandro75k ha detto:

          @mikecas
          Cosa intende per effetto “strano”?
          Ha dei sospetti inn particolare o solo considerazioni generiche?
          La ringrazio per l’eventuale risposta.

    • Valerio Peralta ha detto:

      Forse sarebbe utile un po’ di “debunking” anche per la fusione calda… La storia della fonte di energia PULITA – leggasi in questo caso non radioattiva – è una favola. Non penso esistano fonti di energia a impatto zero: magari il solare termodinamico?
      Però con ITER si fanno buona fisica e soprattutto buona ingegneria…

  24. giovanni ha detto:

    Ho fatto il solito salto nel soliloquio urlante e subito in una sorta di gestalt ho letto frammenti di frasi: un personaggio senza nome ed elettroni che perdono la loro individualità. Siamo a Pirandello.
    Mi arrendo.

  25. Livio Varalta ha detto:

    @Camillo, Giancarlo,
    I Vostri Target, vecchi, et in abundantia, nuovi, hanno pubblicato, su una “nota rivista”, un potente aggiornamento alla “Teoria delle Contorsioni”.
    Visto il rapido evolversi degli eventi, penso sia utile interrompere le vacanze…

  26. solounoscoglio ha detto:

    urca ragazzi…ma che blog è questo?!?!?!?
    Vi saluto, con stima!

  27. Camillo Franchini ha detto:

    @Max Altana,

    (beninteso, sono “collisioni”, non interazioni deboli propriamente dette, mi piacerebbe capire la differenza, immagino che sia a livello energetico?)

    Appunto, si tratta di collisioni dalle quali si possono formare particelle che contengono l’energia trasformata nella collisione. In queste condizioni si possono formare anche neutroni. E’ quello che avviene nelle stelle di idrogeno, però la formazioni di neutroni è fortunatamente così sfavorita che le stelle di idrogeno non esplodono, ma “bruciano” come il Sole.

  28. Camillo Franchini ha detto:

    @Mikecas

    Poi si tratta di due “proiettili” che si avvicinano l’un l’altro a praticamente la velocità della luce, e quindi e quindi si ha un’interazione “forte” (non debole) tra un quark contenuto in un protone e un quark contenuto nell’altro protone.

    Benvenuto nel nostro blog.
    Ma lei sta proprio descrivendo un’interazione debole! La modifica del sapore di un quark è dovuta esclusivamente a un’interazione debole mediata da un debolone. Le interazioni forti legano i quark nell’ambito di protoni, neutroni e mesoni.
    La trasformazione di protoni in neutroni e viceversa è provocata dalla forza debole. Si tratta di interazioni a bassissima sezione d’urto. Anche sul Sole le interazioni deboli sono fortemente inibite, per questo il Sole fa tanta fatica a produrre energia. In pratica soffre di una carenza cronica di neutroni.

    • mikecas ha detto:

      Franchini, sono in giro per l’Italia e non voglio approfittare troppo della connessione che mi è offerta. Cercherò di rispondere alle sue varie questioni, ma non me ne voglia se ne salto, volutamente o meno, qualcuna.
      Come avevo premesso, ho smesso di occuparmi direttamente di particelle elementari quando i quark erano solo un modello teorico e gli americani di SLAC chiamavano “partoni” le strutture interne del protone che incominciavano a mettere in evidenza. Quindi anche se ho cercato di mantenermi aggiornato, posso dire stupidaggini. Ma non troppo grandi.
      I quark sono soggetti, oltre che all’interazione forte, anche a quella elettrodebole. Quando si spara un protone contro un altro protone, oltre agli urti elastici, che lasciano le due particelle come sono, semplicemente cambiando cinematicamente energia ed angolo, ci sono gli urti anelastici, dominati da effetti difrattivi, in cui una od entrambe le particelle si frammentano in un gran numero di adroni, con direzione media coincidente con quella della particella originaria. Poi ci sono le interazioni in cui due quark, una per ogni particella, interagiscono direttamente con produzione di particelle secondarie quasi isotropicamente nel centro di massa (che non è fermo nel laboratorio, perchè i due quark non hanno necessariamente la stessa energia). Questa è quasi sempre un’interazione forte, con produzione di molte particelle, spesso in forma di jets, per il coinvolgimento anche di più di un gluone.
      Poi ci sono le rare interazioni elettrodeboli, che sono però quelle che interessano di più gli sperimentatori, perchè offrono la possibilità di creare quark non direttamente contenuti nel protone, ma sono veramente una minoranza.
      Sulla questione della sezione d’urto, sarei molto più cauto, ed è l’inizio di un discorso complesso che spero di completare nelle altre risposte. Intanto osservo che una sezione d’urto dà la probabilità di un “incontro” tra due particelle. Se si sparano due fucili da caccia uno contro l’altro, con una distanza tra di loro che permetta alla “rosa” dei pallini di allargarsi abbastanza, la probabilità che due pallini si scontrino uno con l’altro può essere molto piccola. Ma se prendo due pallini e li metto dentro ad una ciotola, oscilleranno per un poco avanti ed indietro, con una certa probabilità di scontrasi in queste oscillazioni, ma alla fine finiranno sempre per incontrarsi sul fondo della ciotola stessa. A parte la rudezza dell’esempio, è quello che sostanzialmente sostengono avvenire i sostenitori delle LENR. A mio parere non sono ancora stati in grado di dimostrare che un effetto del genere esiste, e il dovere sta solo a loro, ma non è corretto contrastarli con evidenze che con il modello ipotizzato non hanno niente a cui vedere.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @mikecas

        Poi ci sono le rare interazioni elettrodeboli, che sono però quelle che interessano di più gli sperimentatori, perchè offrono la possibilità di creare quark non direttamente contenuti nel protone, ma sono veramente una minoranza.

        Perché definisce interazioni elettrodeboli le interazioni deboli? Non si lavora mica ai livelli di energia necessari all’unificazione elettrodebole.
        Nel nostro piccolo mondo le forze sono ancora quattro. L’unificazione elettrodebole avviene per energie superiori a 100 GeV, quindi non riguarda la ff o le interazioni deboli.
        Le interazioni deboli provocano modifica del sapore dei quark, sono i soli agenti di trasmutazione chimica.

        A parte la rudezza dell’esempio, è quello che sostanzialmente sostengono avvenire i sostenitori delle LENR. A mio parere non sono ancora stati in grado di dimostrare che un effetto del genere esiste, e il dovere sta solo a loro, ma non è corretto contrastarli con evidenze che con il modello ipotizzato non hanno niente a cui vedere.

        Il contrasto è su pretesi esiti sperimentali non riscontrabili nelle banche dati. Finché considerano possibile la p + e, è facile contestargli che quella reazione avviene con bassissima sezione d’urto anche sulle stelle di idrogeno, dove non mancano né protoni né elettroni. Non figura da nessuna parte in letteratura e si sa perfettamente perché, rientra nei paradigmi tradizionali.
        L’esempio della ciotola è sorprendente, perché fa ritenere possibile un’interazione tra due particelle prolungata nel tempo o a qualche forma di condizionamento delle particelle.

        Non è mica necessario che si disturbi rispondendo subito. Faccia le cose a comodo Suo e solo se trova interessanti gli argomenti trattati in questo blog. Io ci lavoro quasi solo di notte, mi manca il tempo.
        Cordiali saluti

  29. Camillo Franchini ha detto:

    @Max,

    Resta aperto l’interrogativo di Franchini: a lei risulta che si siano “stimolate” interazioni deboli, negli accelleratori?

    Per scrupolo ho voluto ricontrollare sulle banche dati IAEA e BNL, aggiornate a luglio scorso.
    L’interazione p + e —> n + ni non è MAI stata ottenuta dall’uomo, non è proprio riportata, non se ne conoscono le sezioni d’urto.
    I ff la considerano invece una reazione banale, passaggio intermedio per la reazione di Rossi, secondo Daddi e altri che scrivono su JoNP. Widom, Larsen e Srivastava affidano decisamente la ff all’interazione debole.
    Il contrasto tra le due posizioni mi sembra stringente. I ff inventano interazioni e reazioni nucleari a capocchia. Non esiste una sola conferma di quanto affermano.
    Le banche dati e la ff sono mondi separati, anche se sono ormai trascorsi 23 anni dall’infelice uscita di F&P. Il tempo è stato galantuomo con la ff.

  30. Camillo Franchini ha detto:

    @Mikecas

    Un commento veloce al tuo interessante messaggio:

    Intanto l’interazione debole non esiste più come interazione separata, poichè il Modello Standard, che è alla base delle attuali conoscenze, l’ha unificata con l’interazione elettromagnetica in quella che oggi è chiamata interazione elettrodebole.

    La forza debole è nettamente distinta dalla forza elettromagnetica. Le due forze coincisero solo nel primo nanosecondo dopo il big bang. Nel nostro mondo e alle energie che possiamo raggiungere le due forze restano nettamente distinte.
    Commenterò il resto del messaggio la prossima notte.
    Buon ferragosto a te e a tutti.

    • mikecas ha detto:

      avevo detto che la fenomenologia non cambia. Ma rimane sempre il fatto che si tratta pur sempre di un’unica interazione, non di due separate e da spiegare indipendentemente. In ogni caso questo aspetto non ha molta influenza sul discorso che si stava facendo.

      • Camillo Franchini ha detto:

        Mikegas,

        Ma rimane sempre il fatto che si tratta pur sempre di un’unica interazione, non di due separate e da spiegare indipendentemente.

        La differenza è enorme. L’interazione debole è mediata dai bosoni di Rubbia a corto raggio d’azione; l’interazione elettromagnetica è mediata dai gamma, che hanno un raggio d’azione illimitato.
        Anche la fenomelogia associata è molto diversa. Ci accorgiamo dell’interazione debole solo per i decadimenti beta.

  31. Il Nick ha detto:

    Io da frequentatore saltuario di queste vicende rimango sempre più allibito, non esiste faccina per esprimerlo!
    Ma come si può pervicacemente perseverare nel dimostrare la presunta reazione nucleare attraverso prove calorimetriche, per di più labilissime data l’esiguità dei watt prodotti?
    È come cercare la presenza di mosche in una stanza cercando le impronte che lasciano sui muri! Il calore è un fenomeno macroscopico, non indiretto…indirettissimo, proveniente dai “resti” delle reazioni nucleari.

    La cosa è ancora più divertente dato questo As key results, we de-loaded the Hydrogen from the wire (called #1) 2 times. The same
    wire was reloaded, at the end, by D2 and were observed some weak, but with statistical
    significance, emission of X and/or gamma ray (energy range 25-2000keV) during the
    warming up-period (100160°C). The emission was burst-like. After about 10 days
    under D2 the wire broke by itself (fused, T>1200°C, according to SEM observations).

    1) veramente professionalissimo com’è riportato: ne abbiamo visti un po’, quanti boh, però burst-like! Un po’ di numeri non sia mai, però fidatevi che sono significance etc etc
    2)Abbiamo sì visto i gamma, ma chi se ne frega! abbiamo i favolosi 10W, che volete di più dalla vita?

    • Camillo Franchini ha detto:

      Nick,

      è dai tempi che scrivevo su Query on line che cerco di mettere a confronto la grossolanità delle misure calorimetriche con la finezza delle misure nucleari. Oltretutto basterebbe rivelare qualitativamente la presenza di emissioni nucleari per dimostrare la presenza di eventi nucleari. Le reazioni nucleari sono facili da identificare, perché sono sempre accompagnate da emissioni gamma. Allora perché persone anche responsabili, come Mario Massa, non lasciano perdere la calorimetria, almeno in un primo approccio? Se si tratta di fenomeni chimici, si lascia immediatamente perdere, a parte l’eventuale interesse scientifico da parte di chi si occupa di leghe e di Scienza dei Metalli. Ma quanti sono gli esperti di Scienza dei Metalli nel gruppo eterogeneo dei ff? Servono finanziamenti speciali o basta lasciare fare agli enti che si occupano di leghe per istituto? Perché mai i ff usano solo il SEM come strumento analitico?
      Insista anche Lei che si deve partire da misure nucleari; se si trovano emissioni massicce tali da provocare effetti termici, si può procedere con la calorimetria.
      Fare il contrario è come misurare con un cilindro graduato l’uscita di una micropipetta.
      La gente ha percezione del fattore di conversione tra un keV e un joule?
      Le porgo quindi un benvenuto particolarmente caloroso. Scriva ancora, perché se siamo in due riusciamo a convincere qualcuno che si deve cominciare con misure nucleari.
      Perfino Preparata ammetterebbe che nel mondo nucleare il concetto del 100% non esiste e quindi, anche se avvengono miracoli su misura, qualche neutrone e qualche gamma da 23,8 MeV scappano e si possono rivelare.

      Nick, non so che cosa ha citato in grassetto, ma mi sembra la prosa affrettata di Celani, che in questi ultimi tempi si comporta da tarantolato.

      Buona giornata

      • Mario Massa ha detto:

        Ciao Camillo,
        scrivi: ” Allora perché persone anche responsabili, come Mario Massa, non lasciano perdere la calorimetria, almeno in un primo approccio?”

        La risposta l’ho data altre volte. La generazione di calore è l’effetto voluto: se non ci fosse quello a nessuno importerebbe nulla delle LENR a parte i fisici nucleari. La misura del calore è quindi la misura fondamentale per un ingegnere. Per un fisico ovviamente è diverso: l’emissione di calore gli dice se il fenomeno c’è o meno ma niente di più, mentre le misure nucleari se ci sono gli servono per capire. Credo che ognuno debba fare il proprio mestiere usando i propri metodi.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Ciao Mario,

          Il Nick è stato molto chiaro. Sono anni che si scrive di calore “anomalo” (perché anomalo? se c’è ci deve essere; di anomalo in chimica non c’è niente) senza cavare un ragno dal buco.
          Sarebbe più semplice stabilire se si tratta di un fenomeno nucleare (presenza di gamma) o di un fenomeno chimico. Basta l’impegno di un’ora di lavoro. Se il fenomeno è chimico si abbandona la partita senza perdere altro tempo.
          E’ solo una questione di razionalizzare l’indagine. Si passa dal semplice al complesso. Essersi buttati sulla calorimetria ha portato allo stallo attuale.
          E’ perfino possibile che nessuno abbia approfittato della tua competenza e che la vostra iniziativa non abbia seguito. Non mi meraviglierei affatto, perché saprei perché.
          Bisogna insomma che gli ingegneri lascino il primo approccio ai nucleari.
          Spero che Il Nick ritorni sull’argomento e sia più convincente di me.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Mario,

          Per un fisico ovviamente è diverso: l’emissione di calore gli dice se il fenomeno c’è o meno ma niente di più, mentre le misure nucleari se ci sono gli servono per capire.

          Hai invertito le priorità: la presenza di manifestazioni nucleari serve per stabilire se il fenomeno merita di essere studiato; solo se le manifestazioni nucleari sono accertate, allora si può passare alla misura del bilancio energetico puramente termico.
          Se non fate in questo modo, commettete lo stesso errore commesso dai 5 del Rapporto 41, dove non figurano affatto misure di radioattività, dando per scontato la realtà dei 3 miracoli di Preparata, mossa molto audace che ha generato le note perplessità.
          Al vostro posto partirei dal semplice per arrivare al complesso. E’ solo un suggerimento, anzi, un’opinione personale.
          Mi piacerebbe conoscere l’opinione di Giancarlo, che ha conoscenze nucleari di buona qualità.
          Buon pomeriggio

      • FermiGas ha detto:

        basterebbe rivelare qualitativamente la presenza di emissioni nucleari per dimostrare la presenza di eventi nucleari.
        Cosa ne pensate del fatto che Cirillo pare abbia misurato un flusso di neutroni termici in prossimità del catodo?

        D. Cirillo, R. Germano, V. Tontodonato, A. Widom, Y. N. Srivastava, E. Del Giudice, G. Vitiello, “Experimental Evidence of a Neutron Flux Generation in a Plasma Discharge Electrolytic Cell”, Key Engineering Materials, 2011, Vol. 495, pp. 104 – 107.

        • Camillo Franchini ha detto:

          FermiGas

          l’articolo è a pagamento, chi ha voglia di acquistare un lavoro di Cirillo?
          Visti gli AA, ho paura che si tratti di neutroni prodotti con la reazione p + e. E’ gente che non demorde quella. I neutroni non li trovano dove dovrebbero essere, li trovano dove non possono essere. Così funziona la ff. Bisogna farsene una ragione. Sconvolgono cent’anni di nucleare senza fare una piega.

        • Camillo ha detto:

          FermiGas,

          Germano e Tontodonato sono anche coautori di un articolo non meno sorprendente:

          Oxhydroelectric Effect: Electricity from Water by Twin Electrodes
          Author(s): Germano, Roberto; Tontodonato, Valentino; Hison, C.; et al.
          Book Editor(s): Hristoforou, E; Vlachos, DS
          Conference: 1st International Conference on Materials and Applications for
          Sensors and Transducers (IC-MAST) Location: Kos Isl, GREECE Date: MAY
          13-17, 2011

          Nell’abstract si legge:

          The Oxhydroelectric Effect opens the way to a completely new paradigm in what concern low-cost electrical energy generating systems, with a tremendously wide range of possible applications.

          Ormai la crisi energetica è superata con gente ingegnosa che riesce a tirare fuori energia dal granito di Luserna e dall’acqua. Bisognerebbe chiedere agli AA come si chiama il composto in cui si trasforma l’acqua dopo avere ceduto la sua energia.

  32. Camillo Franchini ha detto:

    @Mikecas

    Riprendo il commento del Suo messaggio.

    Questi effetti non possono essere studiati con acceleratori, dove l’obiettivo è “spaccare” il bersaglio, e certo non “fonderlo” con il proiettile, che ha troppa energia per questo, quindi tutta la fisica fatta con gli acceleratori tradizionali non aiuta a decidere su questi aspetti.

    Tutte le reazioni nucleari, esclusi gli assorbimenti dei neutroni, vengono prodotte negli acceleratori, modulando opportunamente l’energia del proiettile. Anche le reazioni che interessano noi, in particolare la dd e la 58Ni+p, sono realizzate usando acceleratori. La prima reazione è comunemente usata per produrre neutroni per uso scientifico.
    Esistono reazioni definite in gergo “fredde” piuttosto sorprendenti. Usando 207Pb come bersaglio e 54Cr come proiettile, è stato ottenuto l’elemento 259Sg, Seaborgium. In una reazione di sintesi di quel genere, la modulazione dell’energia del proiettile arriva al keV.
    Grandi specialisti nella sintesi fredda di nuclidi pesanti sono stati i ricercatori dello Helmholtzzentrum für Schwerionenforschung GmbH di Darmstadt. Sono loro ad avere introdotto la definizione di “fusione fredda”, applicata però a tutt’altro campo, come vedi!
    Tutti i dati di sezione d’urto che si trovano in letteratura sono ottenuti studiando reazioni nucleari prodotte in acceleratore.
    Concludo segnalando che nessuna delle “reazioni fredde” proposte dai ff è riportata in letteratura.
    Cordiali saluti.

    • mikecas ha detto:

      Lei ha ragione, io mi riferivo, per inerzia culturale, agli acceleratori per particelle elementari.
      Ma anche nel caso di interazioni nucleari, lo stato di eccitazione energetica del prodotto della reazione, e quindi il dettaglio del sui decadimento allo stato energetico di base, dipende fortemente dal modo in cui è stato prodotto. Anche in questo caso i supporters delle LENR presuppongono un modello di produzione dello stato finale molto differente da quello classico. Ancora una volta è loro obbligo dimostrare scientificamente che questo modello ha reale esistenza, ma è comunque scorretto contrapporre situazioni del tutto diverse come unica realtà esistente.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @Mikecas

        ma è comunque scorretto contrapporre situazioni del tutto diverse come unica realtà esistente.

        Veramente io mi sono limitato a rispondere alle Sua affermazione:

        Questi effetti non possono essere studiati con acceleratori, dove l’obiettivo è “spaccare” il bersaglio, e certo non “fonderlo” con il proiettile, che ha troppa energia per questo, quindi tutta la fisica fatta con gli acceleratori tradizionali non aiuta a decidere su questi aspetti.

        Ho inteso mettere in evidenza che tutte le reazioni nucleari note, escluse quelle di assorbimento di neutroni, si ottengono via acceleratore. Anche la sintesi di nuclidi ultramassivi, quando la modulazione dell’energia di impatto deve essere molto fine.

        Anche in questo caso i supporters delle LENR presuppongono un modello di produzione dello stato finale molto differente da quello classico.

        Il “modello di produzione” delle LENR esclude l’uso di acceleratori, lo dice lo sviluppo dell’acronimo. “Low energy” significa bassa energia di impatto.
        I ff produrrebbero reazioni nucleari senza usare acceleratori. Sarebbe una bella scoperta. Peccato che non se ne trova traccia nelle banche dati.
        Una domanda: perché ritiene che unico obiettivo degli acceleratori sia di “spaccare” il bersaglio, non fonderlo con il proiettile”?

  33. Camillo Franchini ha detto:

    @Mikecas

    Ci sarebbe da vedere se con pseudo-acceleratori, come quelli usati per “raffreddare” fasci di protoni, non si potrebbe capire qualcosa, ma al momento nessuno lo ha fatto.
    Devo però dire, e non voglio discuterne qui le ragioni perchè sarebbe troppo lungo, che non sono affatto sicuro che qualche effetto “strano” non avvenga.

    Qua non ci sono proprio. Ci potrebbe spiegare qualcosa di più? Grazie.
    Buona giornata.

    • mikecas ha detto:

      Per quanto riguarda i “pseudo-acceleratori” mi riferivo a meccanismi di cooling di fasci di protoni o antiprotoni per mezzo di fasci di elettroni molto “freddi” (con spread di energia e angolare molto bassa) che si propagano insieme al fascio di protoni. L’interazione tra elettroni e protoni finisce per “raffreddare” anche i protoni. E’ la situazione sperimentale controllata che secondo me più si avvicina a quanto ipotizzato nelle LENR, anche se non c’è un vero effetto di confinamento spaziale.
      Per quanto riguarda i miei personali dubbi che qualche effetto esista veramente, non posso discuterne seriamente in poche parole, ma pur mantenendo un atteggiamento di estremo scetticismo, devo ammettere che ci sono casi in cui è difficile trovare spiegazioni alternative.
      Ma questo dovrebbe essere il compito principale dei “credenti”: dimostrare in modo ineccepibile che l’effetto in cui credono esiste veramente, e non cercare di realizzare il giochino più eclatante che funziona una volta sì e 10 no o voler rivoluzionare di colpo il mondo della produzione di energia, normalmente non conoscendo niente di questo mondo.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @Mikecas

        L’interazione tra elettroni e protoni finisce per “raffreddare” anche i protoni.

        La situazione non è descritta in letteratura, mi dispiace. Che tipo di reattività speciale presenterebbero questi “protoni freddi”?
        I ff hanno la convinzione di affidarsi a una chimica nucleare nuova, finora sconosciuta? Non c’è male come ambizione.

        • mikecas ha detto:

          non so che letteratura lei abbia cercato… cerchi banalmente “electron cooling” e avrà tutto il panorama a disposizione. Si è usato per di più con gli antiprotoni, anche se poi per raffreddarli nel collider che ha portato il Nobel a Van del Meer (e a Rubbia), si è usato il più efficace (a quelle energie) cooling stocastico, inventato dal Van der Meer. Sostanzialmente consiste nel far viaggiare insieme un fascio di (anti)protoni e di elettroni con la stessa velocità. Non credo proprio che si possa avere dati utili per le LENR, ma è la situazione reale che più gli si avvicina…

  34. Camillo Franchini ha detto:

    @Ascooli65,

    cancello l’immagine, dato che non può essere utilizzata.
    Resto disponibile per qualsiasi altro intervento.
    Buona giornata

  35. Osservatore Anonimo ha detto:

    Ascoli65, per le immagini puoi usare questo, è semplice semplice da usare: http://imgur.com/

  36. Il Nick ha detto:

    Lascio un nuovo commento altrimenti l’impaginazione diviene orribile.

    Il grassetto -come correttamente individuato da Lei Camillo- è ripreso dal report di Celani al proprio esperimento; il tutto proposto da Ascoli65 qualche commento sopra.
    Proverò a chiarificare le “nostre” ragioni, vediamo se ci riesco!

    Mario Massa, correttamente, afferma che interviene nella questione poiché le prove fornite dell’avvenuta reazione sono calorimetriche e lui, essendo esperto in calorimetria, interviene in merito. (sull’altro punto non concordo: non è che solo se produca qualche watt interessi al mondo, anzi… ma è altra questione quindi sorvolerò)
    Qui mi viene in mente il detto:”il diavolo si nasconde nei dettagli” che in questo contesto modificherei in: “il diavolo cavilla nei dettagli”.

    Infatti, se guardiamo con maggiore astrazione e quindi con una più ampia visione d’insieme, risulta che stiamo parlando di (presunti) fenomeni nucleari.
    È inutile ficcarci a testa bassa in queste dispute di reverse engineering sul reattore proposto da Celani, perdiamo, appunto, il bandolo della matassa.
    Difatti i fenomeni nucleari producono particelle di energia elevatissima che firmano il maniera inequivocabile il fenomeno. Il calore è un prodotto macroscopico secondario dovuto al “rallentamento” di queste particelle.
    Quindi perché incaponirsi in questo tipo di misure quando possiamo andare diretti al nocciolo della questione? A maggior ragione in questo contesto, nel quale Celani afferma che i gamma li ha misurati con “statistical significance”!
    Perché non scrive un bel articolo tipo :”anomalous emission of gamma rays in etc etc” poi se oltre i gamma vengono prodotte altre particelle che generano calore utile tanto meglio per tutti.

    Agire così mi sembra tanto un passatempo come quei giochi da “Settimana Enigmistica” del tipo :”trova i 10 errori nel seguente disegno” però declinati per ingegneri; quindi trasformati in :”trova i 10 errori nella misura calorimetrica”
    Qui stiamo parlando di reazioni nucleari, cerchiamo quelle e non lo dico a Mario Massa, ma a Celani, Joule i suoi esperimenti sull’equivalenza calore-lavoro li fece a suo tempo, andiamo oltre.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Il Nick,
      @Mario

      Il calore è un prodotto macroscopico secondario dovuto al “rallentamento” di queste particelle

      Qui stiamo parlando di reazioni nucleari, cerchiamo quelle e non lo dico a Mario Massa, ma a Celani,…

      Completamente d’accordo. Che senso ha perdere tempo per fare della termochimica? Le reazioni ff sono interessanti solo se nucleari. Se non lo sono, si passi la mano ai termochimici, che conoscono il loro mestiere da un secolo e mezzo. Sulle interazioni chimiche nickel/idrogeno è tutto archiviato, basta interrogare le banche dati di termochimica (cosa che non farò, premetto, perché un fenomeno chimico non interessa nessuno).
      Se Antonietta è impaziente e vuole sapere se può comperare un mammozio per il prossimo inverno a noi interessa poco. L’indagine deve rispondere a una sua logica, mica alle esigenze domestiche di Antonietta. Se ci sono manifestazioni termiche, hai voglia a trovare e misurare le manifestazioni nucleari che le provocano. E’ facilissimo e dirimente.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @ Il Nick

      A parte le considerazioni di merito, si può sapere se Abundo, Rossi, Defkalion, Celani, e tutta la compagnia ff abbiano chiesto a Mario di procedere a test indipendenti e protocollati? Se Mario non è mai stato chiamato, diventa la storia della contadinella che andava al mercato con un cesto di uova sul capo e immaginava di comperare un castello alla fine dei suoi commerci. A me sa che Mario sia sempre in posizione pied’arm, pronto a fare sfracelli mai richiesti. Se non è così, sarebbe bello sapere a chi tocca per primo. Dobbiamo aspettare un altro mese? Abundo, per esempio, non è ancora pronto?

  37. mW ha detto:

    da 22Passi
    “Milliwatt, il puritano pronto a dare battaglia per difendere le ingiustizie. Il paladino della verità non si è accorto di quanto aveva scritto Ascoli65….”
    No. Quando non mi torna qualcosa di ciò che scrive A65, glielo faccio presente.
    Tutto questo è ampiamente documentato su EA.
    Non ho certo bisogno di essere creduto sulla parola.
    Della questione acciaio si è parlato solo qui poc’anzi e ci ha fatto caso solo Mario Massa con la sua esperienza. Non potevo quindi farci caso prima, e probabilmente non ci avrei fatto caso comunque.
    Non vedo cosa possa implicare.
    Saluti.

  38. Mario Massa ha detto:

    @Camillo
    Perchè vuoi porre un ordine temporale ai test? Mi pare che stiamo parlando di attori diversi (chi è solito effettuare misure calorimetriche raramente è esperto di misure nucleari e viceversa): perchè non possono entrare in scena insieme?

    Il caso Rossi poi è emblematico: decine o centinaia di kW termici prodotti: la chiami incerta misura calorimetrica? Più di qualsiasi misura nucleare in questo caso una misura calorimetrica può dimostrare l’inganno o confermare la scoperta.

    Senza contare che dalla misura del calore nessuno potrà avanzare l’ipotesi di tentativi di spionaggio, con le misure nucleari invece il pericolo c’è. Che Rossi rifiuti le seconde è quindi comprensibile, ma perchè dovrebbe rifiutare le prime?

    • Camillo Franchini ha detto:

      Mario,

      Se escludiamo l’utente finale tipo Antonietta che vuole acquistare uno scaldabagno semiperpetuo per affrontare l’inverno, la maggior parte di noi, un pochino più smaliziati, si chiede: è nucleare o no? Io dico che non può essere nucleare, dato il tipo di reazioni coinvolte; altri dicono di sì, a cominciare da Focardi, Rossi, Celani, Piantelli, Del Giudice. Se è nucleare lo vede anche uno sprovveduto, c’è mica bisogno di un Bianchini.
      Possiamo partire da lì?
      Se non è nucleare si chiude il confronto.
      Ecco dove sta l’utilità di porre un ordine temporale ai test. Prima l’esperto nucleare, poi il termochimico o l’ingegnere.
      Sia come sia, qualcuno ti ha convocato? Secondo me non ci pensano proprio. Indovini perché? Non cominci ad avere dei sospetti?

  39. Giancarlo ha detto:

    @Camillo, Mario e tutti
    Mi spiace non essere molto disponibile in questo periodo ma la sera vi leggo. Volevo dire la mia posizione sulla priorità dei test. Sono d’accordo con Camillo che se uno afferma di trasformare massa in energia, perché questa è una LENR checché se ne dica, occorre trovare la firma nucleare. Osserviamo in maniera certa gamma, elettroni, ceneri nucleari e siamo tutti più contenti e possiamo sperare in un mondo migliore. Il problema è che i gamma o altri fotoni di energia elevata non li trova nessuno (concordo che il report ultimo di Celani è veramente dilettantesco da questo punto di vista) in maniera ripetitiva e comprovata da misure serie, e quindi tutti svicolano su fenomeni secondari quali la generazione del calore in eccesso trincerandosi dietro a fenomeni sconosciuti alla fisica (loro si trincerano dietro la parola mainstream per rafforzare la loro debolezza) che fanno scomparire i fotoni altamente energetici ad esempio termalizzandoli. Fuffa pura, qualcuno che non riesce a termalizzare data la natura statistica della fisica lo devono vedere. E così assistiamo al proliferare di 150 teorie ad hoc sviluppate per mettere toppe a teorie claudicanti. Io a Srivastava l’ho detto: spegnete la cella Promete e misurate i gamma e i decadimenti beta per tutto l’anno seguente. Mi ha detto che avevo ragione ma la misura non l’hanno fatta. Meglio inseguire il 3% di calore in eccesso, assicura viaggi, onori e gloria. Fossi il Presidente INFN non esiterei a porre un aut-aut sulle misure da fare.
    Vanno contro teorie assestate e comprovate da 100 anni di metallurgia: l’idrogeno nelle leghe con Ni o Pd è presente in forma atomica, non si dissocia in un protone e in un elettrone come ipotizzato da Preparata o Srivastava (W&L); basterebbe chiedergli di dare evidenza sperimentale della presenza di protoni tramite, ad esempio, una misura di scattering, perché i metallurgici, invece, di misure contro i protoni ne hanno a milioni (ho esagerato, diciamo migliaia). Ma non gliene frega nulla a nessuno di chiedere una verifica in tal senso, tutti si accontentano del 3% di calore aggiuntivo.
    Per cui la misura calorimetrica è un gioco perverso nel quale ci siamo lasciati trascinare anche noi per non dare l’impressione di essere chiusi ed ottusi; alcuni dei fusionisti sono molto furbi dal punto di vista della gestione della ricerca: misure preliminari da approfondire, qualcosa si vede ma dobbiamo capire meglio, voi non potete replicare perché i fili sono trattati per 36,4 ore in bagno di olio di oliva delle mie campagne. Poi dopo 6 mesi si cambia materiale, perché questo è più promettente e via un altro giro.
    Fortunatamente c’è Rossi, e li porterà alla rovina, nessuno darà più loro credito dopo il flop inevitabile che si avvicina. Già non si parla più del reattore da 1200°C, ci avete fatto caso? forse ha esagerato questa volta, 1200°C appoggiati su un profilato verniciato che non riporta alcun danno.

    • Camillo Franchini ha detto:

      Giancarlo,

      fanno scomparire i fotoni altamente energetici ad esempio termalizzandoli. Fuffa pura, qualcuno che non riesce a termalizzare data la natura statistica della fisica lo devono vedere.

      Perché tutti capiscano, anche Antonietta:
      i gamma non sono termalizzabili, non producono calore sensibile. Non bisogna essere nucleari per capirlo. Rossi li termalizza, ma è Rossi.

    • Livio Varalta ha detto:

      @Giancarlo
      Osserviamo in maniera certa gamma, elettroni, ceneri nucleari
      Osserviamo in maniera certa gamma, neutroni, ceneri nucleari

    • Il Nick ha detto:

      Per cui la misura calorimetrica è un gioco perverso nel quale ci siamo lasciati trascinare anche noi per non dare l’impressione di essere chiusi ed ottusi

      Nel commento di Giancarlo è riassunta praticamente tutta la questione delle LENR, ed in particolare tutte le critiche mosse alle loro affermazioni.
      In particolare la frase che ho riportato è emblematica: va bene prestarsi al “gioco”, ma va detto ogni volta che si sta giocando e non facendo seri ragionamenti nucleari (che come già detto cercherebbe tutt’altro!)
      Io spero che raddrizzino un poco questo campo di ricerca che spesse volte assume l’aspetto della farsa…”ho trovato i gamma ma non me ne interesso, forte dei miei 14 W”
      Anche io se fossi nell’INFN ribadirei fermamente il concetto che ci sono due n nell’acronimo, la prima per nazionale e la seconda per nucleare

      Mi ricollego anche a quanto scritto da Mikecas: qui è inutile scomodare l’elettrodinamica quantistica e le rotture di simmetria che portano a questa, nelle LENR (nichel-idrogeno, deuterio-platino o palladio etc) stanno mooooooooolto più indietro, combatto con calori specifici e modellizzazione del comportamento termodinamico dei loro apparati!
      non sono arrivati neanche a Boltzmann, Debye, Einstein, per spiegare la natura microscopica di questi calori specifici. Sono lì trincerati dietro 10-20W e con esperti ingegneri come Mario Massa che da dietro le quinte suggeriscono che forse sarebbe meglio lasciare questo tipo di misurazioni a chi se ne intende per davvero.

      Ps il fatto che ogni sei mesi cambino materiale è anche un bene: prima combattevano con i costosi platini e palladi, ora con il nickel e cromo che sono molto più a buon mercato!

      • Camillo Franchini ha detto:

        Il Nick,

        il fatto che ogni sei mesi cambino materiale è anche un bene: prima combattevano con i costosi platini e palladi, ora con il nickel e cromo che sono molto più a buon mercato!

        Ammetto che la prima cosa che mi ha colpito del compressore di Arata e della successiva replica di Celani è stata la natura dei due elettrodi: una bombola di palladio come catodo e un elettrodo di platino come anodo. Chissà chi gliele ha comprati quegli oggetti, al Celani. Una bombola di palladio, da non credere. Tempi di vacche grasse.
        Ai tempi di F&P il costo del palladio si impennò per diversi mesi. Poi quando non vennero trovati i neutroni, la corsa alla ff praticamente cessò rapidamente com’era cominciata. Io c’ero!

        • Il Nick ha detto:

          Come è per le posate, con il servizio buono in argento, sarà anche per le bombole!

          A giudicare, poi, dal numero di metalli nella tavola periodica mi sa che ne avremo ancora per parecchio di “calori anomali” in sistemi H-metallo in questione.
          Io punto tutto sull’afnio, ha un nome troppo bello. Di sicuro produrrà una marea di calore anomalo nucleare.

      • Camillo Franchini ha detto:

        Il Nick

        Io spero che raddrizzino un poco questo campo di ricerca che spesse volte assume l’aspetto della farsa…”ho trovato i gamma ma non me ne interesso, forte dei miei 14 W”

        Sarebbe già qualcosa se avessero trovato i gamma, ma lasciassero ad altri stabilirne il significato. Hanno fatto peggio.
        Sono arrivati alla termalizzazione dei gamma (Preparata, Rossi); nel mammozio solo i gamma potrebbero scaldare l’acqua; nota che non ci sono nuclei dotati di energia cinetica per scaldare l’acqua.
        Altri sono arrivati a negare che i gamma debbano essere presenti in un evento catastrofico come sempre è una reazione nucleare.

        • Il Nick ha detto:

          Rispondo con un po’ di ritardo causa agosto!
          Camillo appunto a questo mi riferivo, ovvero alla totale incoerenza delle loro ricerche/affermazioni.
          Sembra che non conoscano la differenza fra una D-T od una fissione dell’ U235 le quali producono particelle parecchio energetiche, tutto secondo la ben verificata dinamica relativistica – dalla quale non si scappa -, ed interagenti -quindi che scaldano macroscopicamente- e una H-Ni che non può che sputacchiare fuori gamma e dare un piccolo rinculo al nucleo;insomma utile al più per disinfettare gli strumenti da sala operatoria e, nonostante questo, pretendono di trovare calore in “anomalo” (Celani nel suo ultimo esperimento penso ipotizzi una D-D, come nella fusione fredda vecchio stile), oppure il tungsteno radioattivo che fingono di non conoscere o, peggio, la violazioni delle leggi di simmetria, come quelli ignoravano la famosa equivalenza di Einstein, facendo così saltare tutte le leggi della dinamica che fanno funzionare perfettamente gli acceleratori di particelle, le leggi di Maxwell, i tubi catodici etc etc

          Nonostante tutto, a dire il vero, ho un atteggiamento più soft del suo, come del resto ho accennato nel commento sopra. Se assumessero atteggiamenti sobri e non commettessero questi errori madornali, insomma se si limitassero a cercare eventi nucleari dove non se ne aspettano, il tutto con i dovuti strumenti (niente termometri); io non avrei nulla da ridire.

  40. Ascoli65 ha detto:

    Buondì a tutti,
    qualcuno di voi mi può suggerire un pratico programmino da PC per estrarre le serie numeriche a partire da grafici?

  41. Luke ha detto:

    @Giancarlo
    “Quando la mia visione dell’ecat uscirà sconfitta sono pronto a chiedere scusa pubblicamente.”

    Di cosa dovresti scusarti? Tutti coloro che, in base alle loro conoscenze, i loro studi e la loro esperienza, hanno criticato l’e-cat, il lavoro di Celani e quant’altro è stato proposto dai ricercatori/tecnichi della ff, non devono scusarsi assolutamente di nulla. Anche nel caso in cui siano stati commessi degli errori (basta che poi lo si ammetta). Anche la famosa petizione dei mille, considerata la più grande infamia da coloro che frenquentano il blog di Passerini (e da molti altri), era in realtà ben motivata, razionale, ineccepibile (problemi loro se sono degli ottenebrati).
    Il mio parere è che forse Ascoli65 doveva astenersi dal fare quell’esternazione così netta e perentoria, sopratutto sapendo egli stesso che il suo modello era piuttosto prono agli errori, per mancanza di dati sensibili sul lavoro di Celani. Ciò che ha scritto ha scatenato l’ira degli italioti che fanno del detto ‘fatti i ca$$i tuoi’ una strategia di vita.
    Grazie a Dio non sono tutti come loro, e c’è gente che si chiede sempre il perché delle cose.
    Ma, d’altro canto, stiamo parlando di un blog (quello di Passerini) frequentato perlopiù da persone che NON hanno nessuna possibilità di comprendere come stanno le cose. L’unico atteggiamento razionale sarebbe quello di dire: non so, ci spero, ma aspetto che le persone competenti in materia si pronuncino. Se poi AR non fornisce nessuna documentazione è un problema suo. Se poi Celani, dopo 20 anni di lavori, sta ancora a 20 watt di guadagno, e non ci sono report che specifichino nei dettagli come sono stati analizzati i risultati ottenuti, problemi suoi.
    E’ lecito e doveroso chiedersi e discutere sui finanziamenti che queste persone hanno avuto/chiedono. E’ lecito e doveroso chiedersi e discutere sull’opportunità che un’università
    italiana abbia dato/dia così spazio ad AR, considerato il suo CV e il suo modus operandi.
    Però ci vuole sempre prudenza nelle esternazioni, di questo sono convinto. Sopratuttto le persone più capaci dovrebbero farne maggior uso…

  42. Camillo Franchini ha detto:

    Il Nick,

    A giudicare, poi, dal numero di metalli nella tavola periodica mi sa che ne avremo ancora per parecchio di “calori anomali” in sistemi H-metallo in questione.

    Mi meraviglia che nessuno abbia ancora pensato al ferro, darebbero una mano alla siderurgia in crisi. Noi scherziamo, ma secondo me sono passati dal palladio/deuterio al neckel/idrogeno per fare economia. Hanno pensato che milioni di scaldabagni con il cuore di palladio avrebbero fatto mancare il metallo per i gioielli. Sono state le mogli degli inventori a protestare.

  43. Melchior ha detto:

    @Franchini: L’università di Bologna è diventata infatti l’università di “Baloney” (pronuncia in inglese/americano di Bologna):


    http://dictionary.reference.com/browse/baloney

    Al nuovo CICAP per par conditio si potrebbe contrappore il “CIAP” comitato italiano affermazioni parascientifiche, in rappresenza dei fusori freddi e dei complottisti vari…

  44. Melchior ha detto:

    @Ascoli65:
    http://blog.newenergytimes.com/2012/08/07/lenr-gets-major-boost-from-national-instruments/
    Nel testo:
    “..It was also impossible to control room temperature and thus obtain very precise calorimetry…”
    Vorrei capire meglio: si quindi tratta di un esperimento con un COP molto piccolo e ottenuto con una calorimetria non molto precisa ?
    Il fatto che la NI si interessi a questi fenomeni è banalmente semplice e non capisco come non sia evidente: Si tratta di una ditta il cui scopo è vendere strumenti, a loro non interessa se i loro clienti utilizzeranno questi strumenti per la fusione fredda o per gli esperimenti paranormali del mago Otelma!

  45. Pingback: Fusione calda » Ocasapiens - Blog - Repubblica.it

  46. Giancarlo ha detto:

    @Mario Massa, Ascoli65, mW e altri termodinamici.
    Incuriosito dalle polemiche che hanno circondato la calorimetria di Celani ho guardato il video della sua intervista (il link si trova sopra) in cui spiega come esegue le calibrazioni e la misura.
    Ad un certo punto mi sono reso conto che la mia conoscenza della termodinamica si è un po’ appannata e chiedo il vostro conforto e le vostre spiegazioni. Al minuto 16 circa Celani spiega la calibrazione e qui arrivano i miei dubbi.
    Celani spiega la doppia taratura con He e Ar entrambi inerti. Dopo aver ricavato la curva di taratura con He spiega che Ar ha una conducibilità termica 7 volte inferiore per cui con la nuova curva di taratura l’energia recuperata all’esterno è inferiore. Qui c’è una cosa che non capisco: una parte dei 48 W in questo caso non raggiunge l’esterno e non viene recuperata? E dove si accumula? Io pensavo ci fosse solo una diversa distribuzione delle temperature e a regime tutti i 48 W fluissero all’esterno…
    Chi mi risolve il dubbio?
    Grazie in anticipo.

  47. Camillo Franchini ha detto:

    @Mikecas

    non so che letteratura lei abbia cercato… cerchi banalmente “electron cooling” e avrà tutto il panorama a disposizione.

    Non mi servo in questo modo della rete. Cerco piuttosto di interrogare le banche dati sulle reazioni nucleari. Attualmente (aggiornamento 9 luglio 2012) presso il Brookhaven National Laboratory sono registrati 19556 esperimenti relativi a reazioni nucleari.
    Lei potrebbe fornire un grande aiuto se potesse individuare una decina di LENR in una banca dati, non necessariamente le due che uso io, ma comunque appartenenti ad enti di prestigio. Per quello che ho capito, si parla di LENR da 23 anni, ma nessuna reazione di quel tipo è stata registrata. Però una banca dati può essere interrogata in vari modi: due teste capiscono più di una.
    Se trova qualcosa di interessante, Le sarei grato se lo anticipasse su questo blog, prima che da altre parti. Grazie.
    Avrà capito che, per non dovere distinguere personalmente tra letteratura di qualità e letteratura farlocca, mi affido al giudizio dei grandi Enti di ricerca. A fare da soli si rischia di essere sommersi da una montagna di carta, vera o virtuale.
    Per quanto riguarda le basi di partenza, in quanto chimico mi servo dei miei vecchi testi di chimica nucleare e radiochimica (Haissinsky, Friedlander-Kennedy, Peterson-Wymer) e cerco di tenermi aggiornato con testi attualmente usati nei corsi di chimica nucleare.
    Ai miei tempi la reazione p + e era considerata tabù; ora viene proposta perfino da Cirillo e Abundo, da Widom e Larsen. Però la situazione resta come ai miei tempi se cerchi su una banca dati. Gli aggiornamenti sono talmente frequenti che un buon lavoro non sfuggirebbe.

    Buona domenica.

    • mikecas ha detto:

      Franchini, sembra ci sia qualche problema di comunicazione tra noi due, perché lei nelle sue risposte continua a riferirsi a questioni che io o non ho affrontato o l’ho fatto in modo contrario a quanto lei sembra aver capito. Cerco quindi di essere il più esplicito possibile, per cercare perlomeno di trovare un linguaggio comune, poi le opinioni ognuno avrà le sue, se ben giustificate. Eravamo partiti dalla mia osservazione che contrapporre i contenuti delle “banche dati” di reazioni nucleari tradizionali a chi presuppone l’esistenza di un meccanismo diverso, è sostanzialmente sbagliato. Lo è sicuramente insisterci troppo ed usarlo come elemento totalmente discriminante.
      Avevo solo fatto notare che la situazione sperimentale reale che più si avvicina a quanto presupposto, ma mai dimostrato, avvenire all’interno di un cristallo è quella che si chiama “electron cooling”, di cui lei sembra non sapere niente, nonostante sostenga di affidarsi solo al giudizio di enti di ricerca. E’ una tecnica di origine russa (sempre di enti di ricerca ufficiali) e molto sviluppata al CERN, anche se poi gli fu preferita quella del “cooling stocastico” per raffreddare gli antiprotoni da iniettare nel collider che portò poi al Nobel di Rubbia e Van del Meer. Nell’electron cooling, come le avevo detto in precedenza, un fascio di elettroni e uno di (anti)protoni viaggiano insieme e con la stessa velocità. Nelle condizioni operative tipiche l’unica interazione che avviene è lo scattering elastico che alla lunga raffredda anche i protoni. Non so proprio se si possa configurare un focheggiamento molto forte per simulare un confinamento in un cristallo, cosa che mi sembra estremamente improbabile, ma volevo solo far notare che le normali interazioni sono completamente diverse e non possono essere usate per confronto.
      So bene che non esiste alcun esempio di assorbimento di elettroni da parte di protoni, d’altronde gli atomi sono stabili, e questo dovrebbe bastare a dimostrare che non basta mettere un elettrone vicino ad un protone per produrre un neutrone, ma se si vuole che succeda bisogna presupporre qualche meccanismo ancora sconosciuto. Cosa altamente improbabile ma non confutabile con le reazioni conosciute.
      Se legge poi con attenzione tutti i miei interventi precedenti, vedrà che non ho mai sostenuto di credere all’esistenza delle LENR, ma non sono nemmeno un “negazionista” a priori, e quindi mi aspetto che chi ci crede porti gli opportuni esperimenti a prova. Quello che ho detto che le può sembrare inaccettabile è che i risultati di alcuni degli esperimenti fatti in tutti in questi anni non sono facilmente interpretabili come errori di misura. E’ quindi possibile, secondo me, che esista qualche effetto, chimico o fisico, che non si è ancora capito bene.
      Purtroppo la stragrande maggioranza degli esperimenti di FF o LENR che si voglia sono eseguiti male, se non in modo molto arruffato, impedendo qualunque analisi corretta. Quando, molti anni fa, all’inizio di tutta questa storia, ho dovuto occuparmene per doveri istituzionali, mi era sembrato che Francesco Celani avesse capito che non era tanto importante fare il record di “calore anomalo”, della cui sfruttabilità sembrava ormai non credere più, ma piuttosto di cercare di capire le ragioni di quello che a loro sembrava semplicemente una fluttuazione di risultati, ma che era invece il non capire il ruolo dei vari parametri in gioco. Mi sembrava avesse anche ottenuto qualche buon risultato nella direzione di comprendere i parametri del fenomeno che voleva studiare. Poi per mia fortuna ho potuto disinteressarmi del problema, e di fatto continuo a farlo. Sono capitato per caso sul suo blog e ho ritrovato che la discussione non ha fatto alcun passo avanti, a parte i Rossi che dovrebbero avere il prodotto industriale pronto per domani, ma è sempre domani.
      La mia impressione rimane quella che c’è qualcosa che merita di essere capita, ma che per farlo ci sarebbe bisogno dell’impegno di persone serie con mezzi adeguati e con l’obiettivo primario di capire un problema scientifico, non quello di arricchirsi o vincere il Nobel.
      Chiudo con un’osservazione sul suo “mantra” delle banche dati: non le sembra che l’uso che fa al loro richiamo non sia altro che una ulteriore applicazione del famoso “Comma 22”? Che in questo caso suonerebbe come:

      Nelle banche dati entrano solo risultati affidabili, ma un risultato che non figuri in una banca dati non è affidabile.

      Tenendo conto che i compilatori delle banche dati sono umani anche loro, e subiscono tutti i condizionamenti ambientali comuni a tutti gli esseri umani, ci faccia una risata anche lei, e cordiali saluti

      • Camillo Franchini ha detto:

        @Mikecas

        Nelle banche dati entrano solo risultati affidabili, ma un risultato che non figuri in una banca dati non è affidabile.

        Se la banca dati mi informa che la reazioni Focardi/Piantelli segue leggi diverse da quelle proposte da Focardi/Piantelli; se la stessa banca dati mi informa che la reazione di Preparata non può essere soggetta a tre miracoli elaborati su misura; se infine mi fornisce gli strumenti per capire che le reazioni di Carpinteri sono endoergiche e non esoergiche, non posso mettermi a contestare i compilatori delle banche dati solo perché Focardi, Preparata, Carpinteri hanno idee diverse. Per mia fortuna, le banche dati confermano quello che mi è stato insegnato e che so. Non posso avere dubbi se non voglio apparire un cacasenno o un preparatino.
        A chi affido la mia preparazione se non alle banche dati, che comprendono anche i testi su cui ho studiato?

        E’ quindi possibile, secondo me, che esista qualche effetto, chimico o fisico, che non si è ancora capito bene.

        Non si è capito bene dopo 23 anni? Come si spiega che, al di fuori dei 200 ff di cui ormai conosciamo vita morte e miracoli, non ci sia anima viva che si occupa di “calori anomali” e altre anomalie ff?

        Siccome credo che Lei sia fisico, mi farebbe piacere conoscere i testi su cui i fisici studiano ordinariamente le reazioni nucleari e le loro leggi.
        Cordiali saluti

  48. Mario Massa ha detto:

    Ciao Giancarlo,
    ti avevo già inviato la risposta ma non la vedo. Meglio, perché nel frattempo ho approfondito.

    La tua obiezione è assolutamente corretta se interpreti le parole di Celani come “l’energia che esce all’esterno”: è evidente che quella deve essere uguale a quella entrante (pensi davvero che un fisico possa commettere un errore simile?).

    In realtà acquisisce senso se consideri che parte dell’energia che esce dal tubo di vetro è dovuta a irraggiamento per trasparenza. La legge di Wien alle temperature dichiarate della mica-filo (350°C) ci dà un picco di emissività intorno ai 5 um. La trasmittanza del Duran a questa lunghezza d’onda è ormai vicina a 0, quindi una grande percentuale dell’energia che dal filamento raggiunge il vetro per irraggiamento viene assorbita, ma una piccola parte (considera che la curva di emissività a queste temperature è alquanto piatta) lo attraversa e non influisce sulla lettura del sensore.

    All’aumentare della temperatura del filamento quindi aumenta la quantità di energia persa anche a causa dello spostamento del picco verso lunghezze d’onda inferiori ove la trasmittanza aumenta. Si capisce quindi meglio la frase: “..il recupero di energia all’esterno è più basso” che si traduce in un: “..la temperatura che misuriamo all’esterno è più bassa”.
    (Continua)

  49. Mario Massa ha detto:

    @Giancarlo
    seguito
    Il fatto che con l’argon la temperatura del vetro nella zona centrale possa essere inferiore a parità di potenza elettrica sarebbe spiegabile anche considerando che la mica che sorregge il filo e il filo stesso si devono portare a temperatura superiore per cui maggior calore fluisce verso le testate per conduzione dei supporti (se facessi il vuoto il calore raggiungerebbe il vetro solo per irraggiamento e buona parte del calore raggiungerebbe le testate per conduzione).
    In realtà il fenomeno è contrastato dal fatto che la maggior temperatura del filo (la zona calda mi risulta essere nei 10cm centrali) porta a maggior irraggiamento proprio della zona ove è posto il sensore.

    Sono analisi complesse e do perfettamente ragione a Camillo quando sostiene che in questi casi si fa prima a misurare i gamma (ma noi ingegneri meccanici abituati a lavorare col calore siamo dei testoni e comunque quando gli eccessi sono quelli dichiarati da Rossi o Defkalion le misure calorimetriche divengono più affidabili e indiscutibili delle misure nucleari).

    Ho dato comunque quella che mi pare possa essere una possibile spiegazione del fenomeno qui (15/08 ore 10:26):
    http://22passi.blogspot.it/2012/08/intervista-al-prof-francesco-celani.html#comment-form

    Celani non è Rossi e mi piacerebbe veramente incontrarlo per discuterne. Se si farà il pranzo del 22 settembre e sarà presente Celani, verresti con me?

  50. Melchior ha detto:

    I fusionisti freddi sperano che arrivati a quota 20000 esperimenti falliti, le leggi della fisica cambino?
    http://www.repubblica.it/scienze/2012/08/09/news/addio_a_martin_fleischmann_muore_padre_della_fusione_fredda-40646508/

    • Max Altana ha detto:

      Mamma mia. Camillo, ha letto questo “articolo” di Repubblica? A confronto, le castronerie stellari dell’articolo de Le Scienze sono materiale da premio Nobel.

      • Melchior ha detto:

        Sig. Altana vuole per caso mettere in discussione l’affidabilità e la serietà del quotidiano più venduto in italia ?
        http://www.wallstreetitalia.com/article/1126169/stampa/quotidiani-piu-letti-n-1-repubblica-crolla-il-sole-24-ore.aspx
        Anche lei è per caso un complottista che non crede ai giornali e alle televisioni mainstream ?
        Scommettiamo che magari si beve anche le “bufale complottische” sull’ 11 settembre ?

      • Melchior ha detto:

        Incredibile(!!!): i fusionisti freddi hanno avuto la faccia tosta di sostituire la parola “fallite” dell’articolo di repubblica con la parola “riuscite”, non sanno più a cosa attaccarsi pur di sostenere il loro stravagante concetto di ricerca scientifica:
        http://www.agi.it/research-e-sviluppo/notizie/201208091348-eco-rt10106-nucleare_la_fusione_fredda_da_fleischmann_a_oggi

      • Max Altana ha detto:

        Melchior, lei è molto simpatico.
        Se guarda un po’ più su* nel thread, capirà che mi riferisco alle affermazioni improprie sulla fusione “come nelle stelle” dell’articolo di Repubblica.

        *o forse più giù. purtroppo wordpress fa le bizze e i commenti si incasinano.

      • Camillo Franchini ha detto:

        A me sembra un bell’articolo di commemorazione, se si pensa che si parla di un personaggio che è entrato nella cronaca 24 anni fa nel modo sbagliato e che non ha mai più fatto parlare di sé in modo significativo. Che cosa avrebbero dovuto scrivere? Il Corriere che cosa ha scritto? La mia osservazione potrebbe essere che gli hanno assegnato troppa importanza. Ma va beh.
        In ogni caso dispiace che sia morto, come per tutti quelli che ci hanno lasciato. Requiescat in pace.
        Ormai mi sono abituato all’idea che ITER imita le stelle di idrogeno. Finirò per crederci anch’io. Del resto la ff di Focardi/Piantelli è meglio? Il guaio è che loro insegnano e danno pure voti!

  51. mW ha detto:

    @Mario Massa,
    quello che dici è che una parte dell’energia irraggiata dall’elemento riscaldante attraversa il vetro senza riscaldarlo, se ho capito bene. Va bene, ma quanta?
    Perchè se è poca, essa è trascurabile. Se è tanta, vuol dire che abbiamo sbagliato del tutto l’apparato di misura.
    Se volessi farmi una idea diretta del fenomeno che citi io metterei il tubo di vetro in un tubo di acciaio con superficie grezza poco più grande e misurerei la T del vetro e quella della superficie interna del tubo di acciaio, poi toglierei il tubo di acciaio e misurerei la T del tubo di vetro, tanto per cominciare.
    Già che ci sono, non leverei affatto il tubo di acciaio e i miei tests li condurrei in questo modo.
    Problema risolto.
    Cambiare il gas e misurare la T esterna del vetro come se oltretutto avessimo una idea chiara del legame tra la T del vetro e la potenza dissipata, mi sembra come minimo cervellotico.
    Non capisco perchè si voglia fare una calorimetria di precisione con un sistema così incerto.
    Ma sopratutto, secondo te, avrebbe senso preoccuparsi di questi dettagli come l’energia che attraversa il vetro senza scaldarlo, quando poi si trascura del tutto la convezione e si adotta un modello (1) P=k(T^4-Ta^4)?
    Un modello che mi sembra ragionevole è
    (2) P=a(T^4-Ta^4)+b(T-Ta)^1,25 dove lo 0,25 in più ad esponente è legato alla convezione.
    Con due misure due, ottengo un sistema di due equazioni nelle due incognite a e b.
    Devo trovare due costanti. Non ho alcun bisogno di sapere quanto pesa la convezione e quanto pesa l’irraggiamento. Inoltre, se la convezione pesa solo per il 30%, cosa faccio, la trascuro?
    Io sono abituato a trascurare l’1%, non il 30%.
    Celani nel video dice di aver fatto varie misure con varie potenze. Ottimo.
    Allora ha abbastanza dati non solo per risolvere il sistema, ma addirittura per trovare a e b col metodo dei minimi quadrati. Spero sia stato fatto.
    In realtà dalla analisi dell’ancora convalescente Ascoli65 risulta qualcosa di ben diverso.

    Per me significa solo che si devono ripresentare con una calorimetria fatta come si deve, usando la (2), anzi ancora meglio con un altro calorimetro completamente diverso contenente 100 fili invece che 1.
    In effetti i gamma sembrano una cosa più facile da misurare, anche se io non so bene cosa siano.
    mW

    • Mario Massa ha detto:

      @mW
      Ritengo la parte di energia che attraversa il vetro piccola ma non trascurabile (forse il 10%), ma in ogni caso bastava verniciare il tubo di nero e lasciare solo una fessura dalla parte opposta al sensore se proprio ci si voleva guardare dentro.

      Anche a me le scelte di Celani appaiono cervellotiche e non vedo l’ora di chiedergli come gli sono venute in mente, ma non posso escludere che ci sia un ragionamento sotto che al momento non afferro.

      L’aver trascurato la convezione è la prima cosa che mi ha “sconvolto” quando ho visto la pubblicazione.

      Ho letto che ha effettuato anche una calorimetria a flusso d’acqua: di questa, certamente molto più interessante non ci ha dato alcun particolare e nemmeno i risultati: altra cosa su cui fargli il quarto grado se ci sarà il 22.
      Ovviamente bisogna anche chiedergli spiegazioni sulla calibrazione e come spiega ciò che ha individuato Ascoli65. Quel test presenta troppe zone d’ombra e ogni cosa va chiarita.

      • mW ha detto:

        @Mario,
        grazie per la pronta risposta.
        “Ritengo la parte di energia che attraversa il vetro piccola ma non trascurabile (forse il 10%)”
        Si parla di macchine con eccessi energetici del 10%. E’ come dire che quelle misure sono inutilizzabili.
        ciao,
        mW

  52. Camillo Franchini ha detto:

    @Tutti

    Ricevo in forma privata un messaggio dall’estero che merita due parole di commento “pubblico”, nel rispetto delle norma sulla riservatezza.

    Pero’ Fleischmann, se fosse stato serio, avrebbe fatto come noi facevamo in Pirelli ai tempi d’oro: avrebbe brevettato la sua idea, e dopo averlo fatto non si sarebbe tirato indietro se qualcuno chiedeva il suo aiuto per verificare la scoperta.

    In realtà ci fu una corsa al brevetto, talmente precipitosa che provocò alcuni inconvenienti, primi fra tutti le proteste della Brigham Young University.
    Lo stato del brevetto di cui il nostro gentile corrispondente sembra ignorare l’esistenza è il seguente:

    Titolo: METHOD AND APPARATUS FOR POWER GENERATION
    Applicants:
    THE UNIVERSITY OF UTAH
    PONS, Stanley
    FLEISCHMANN, Martin
    WALLING, Cheves, T.
    SIMONS, John, P.

    Publication date: 20.9.1990.
    Status:
    Published: 02.01.1992
    Granted: 22.05.1996
    Withdrawn: 16.10.1998

    In pratica, attualmente l’invenzione di F&P non è protetta da brevetto, dato che esso è stato ritirato (withdrawn) nel 1998.

    Per gli appassionati di statistica, segnalo che i brevetti giapponesi sulla ff depositati tra il 1989 e il 1995 sono la bellezza di 120. Anche attualmente i giapponesi sono i ff più accaniti. Poi vengono gli Italiani, che fondono senza sosta in varie forme. Da molto tempo però non sono più accettati brevetti dove risulti evidente che si tratta di ff. Gli “applicants” cercano di farsi furbi, non usando mai espressioni o termini compromettenti. Come ai tempi di Copernico. Dura la vita del ff, ma non importa, l’importante è fondere, come i ghiaccioli alla menta.
    A domani.

  53. Camillo Franchini ha detto:

    @Mario Massa

    sono sconcertato: Livio mi ha segnalato che diversi messaggi tuoi sono finiti nello spam, sezione che non ho mai controllato finora. Ho cliccato “not spam” e spero che ora sia tutto in ordine.
    Spero che non capiti più.
    Grazie Livio, a me non sarebbe mai venuto in mente di cercare nello spam. che non ho mai attivato.

    Buona giornata a tutti

  54. Camillo Franchini ha detto:

    @Mikecas

    Non è cambiato niente negli aspetti fenomenologici, ma è quindi ovvio che nell’interazione tra due particelle con carica elettrica ci sia anche in azione la forza elettrodebole.

    L’interazione tra due particelle dotate di carica elettrica è elettromagnetica per energie di collisione modeste, per intenderci quelle che si possono ottenere con acceleratori diversi dal LHC. L’interazione debole, da tenere accuratamente separata da quelle elettromagnetica, resta difficile da realizzare sul piano sperimentale, tenuto conto che i bosoni vettori dell’interazione debole hanno una massa di 80,4 GeVc^-2, non proprio uno scherzo.
    Per chi non ha a disposizione un LHC, forza elettromagnetica e forza debole appaiono nettamente separate.
    Se non si parte da questo dato di fatto si può cadere in pericolose illusioni fusioniste.
    Il modello standard (descritto per esempio qui, http://CPEPweb.org) distingue tra interazione elettromagnetica e interazione debole. L’interazione debole è descritta come una delle quattro forze della natura, separata dalle altre.
    In altre occasioni ho notato che in ambito ff viene usata con leggerezza la notazione “forza elettrodebole”. L’unificazione avviene a energie superiori a 10^2 GeV, non è alla portata dei ff, che si vantano di provocare reazioni nucleari a bassa energia.
    Non è nemmeno il caso di fare riferimento ai jet che si ottengono al CERN. I ff non lavorano al CERN, fanno esperimenti da fisichetta.
    Pongo anch’io la domanda di Sandro, alla quale non ha risposto:

    Cosa intende per effetto “strano”?
    Ha dei sospetti in particolare o sono solo considerazioni generiche?

  55. Camillo Franchini ha detto:

    @Mikecas

    So bene che non esiste alcun esempio di assorbimento di elettroni da parte di protoni, d’altronde gli atomi sono stabili, e questo dovrebbe bastare a dimostrare che non basta mettere un elettrone vicino ad un protone per produrre un neutrone, ma se si vuole che succeda bisogna presupporre qualche meccanismo ancora sconosciuto. Cosa altamente improbabile ma non confutabile con le reazioni conosciute.

    Invece è confutabile con le reazioni conosciute. La p + e avviene in qualche misura sulle stelle di idrogeno; è stata tentata in terra senza successo da molti ricercatori, a cominciare da Don Borghi per finire con un gruppo che lavorava nel mio laboratorio. (Io partecipavo al gruppo ma ero il “contra”, voluto dalla mia Direzione scientifica a fare da contraltare ai fisici pronti a saltare il fosso.)
    Le interazioni deboli (per favore, non elettrodeboli, altrimenti incrociamo Bushnell, Widom, Larsen e Srivastava, Daddi) sono note e studiate con vario impegno dal 1934. Heisenberg ci prese una bella cantonata, ma durò poco.
    Insomma, sull’interazione debole sappiamo tutto, oggi perfino che i neutrini non possono essere superluminali.
    Sappiamo anche che la sua sezione d’urto è talmente piccola che nessun ricercatore può sperare di produrre un’interazione debole, se non una volta al giorno nei mega rivelatori di neutrini.
    Cordiali saluti

    • Max Altana ha detto:

      il concetto mi è chiaro, ma non la causa: che cosa fa sì che la p+e avvenga nelle stelle, e non altrove? il pozzo gravitazionale? l’alta temperatura? semplicemente le enormi quantità di idrogeno in gioco che rendono statisticamente “probabile” l’interazione? tutte queste cose assieme?

      • Camillo ha detto:

        Max,

        Ho scritto che la p+e avviene sulle stelle perché non posso negarlo (in chimica tutto ciò che non è proibito da un principio di conservazione avviene, con i suoi tempi, ma avviene), ma la produzione di neutroni sulle stelle di idrogeno è affidata alla p+p, che è la fase lenta del ciclo di Bethe. La p + e è 400 volte più sfavorita e viene quasi sempre ignorata nelle trattazioni. Qualche volta viene citata la pep.
        p + p è la fase lenta, perché è la sola reazione a interazione debole di tutto il ciclo.
        Nota che si tratta di un’interazione debole, non elettrodebole, anche se ci si trova in condizioni di temperatura e pressione spaventose; tuttavia esse non sono nemmeno lontanamente sufficienti per fare coincidere forza elettromagnetica con forza debole.
        Anche la p + p —> deuterio + positrone + neutrino non è mai stata realizzata in laboratorio, per quello che ricordo. Dò un’occhiata alla banca dati per essere sicuro.
        Cordiali saluti.

  56. Camillo ha detto:

    @Max Altana

    Cito Dennis Bushnell (NASA):

    Back in 2005, 2006, [Allen] Widom [and Lewis] Larsen came out with a theory that said, no it’s not “cold fusion,” it’s weak interactions using the Standard Model of quantum mechanics, only the weak interaction part. It says that if you set up one of the cells, and you don’t have to use deuterium, hydrogen works fine, nickel works fine and you don’t need palladium.

    If you set this up you produce an electron – proton connection producing ultra-weak neutrons and if you have the right targets out there you produce beta-decay which produces heat.

    Dalla parole di Bushnell, si vede chiaramente la deriva che ha preso recentemente la ff. Tutto si basa sulla produzione di neutroni ultra-weak per interazione debole p + e.
    Di tutto questo non c’è traccia nella letteratura mainstream, basta controllare. La p + e è anzi descritta come una reazione “proibita”.
    A questo punto c’è da chiedersi perché il Sole e tutte le altre stelle di idrogeno non esplodono, visto che si possono produrre con tanta facilità i neutroni necessari per la fusione nucleare.
    E’ tutta gente che approfitta del fatto che la carta su cui scrivono i loro appunti non si ribella. Non si tratta nemmeno di scienza malata, ma di goffa fantascienza.

  57. Melchior ha detto:

    Nel blog 22passi qualcuno riesce a trovare frasi ad effetto in un angolino di un oscuro documento marginale della NASA, che come è noto si permette di investire investire qualche spicciolo a anche sulle ricerche estremamente improbabili:
    “La tecnologia LENR ha le potenzialità, non solo, per cambiare lo sviluppo dell’aviazione generale, ma per cambiare la produzione di energia in tutto il mondo” –che potrete leggere a pag. 120 – terz’ultimo capoverso – del documento che trovate a questo link NASA: http://ntrs.nasa.gov/archive/nasa/casi.ntrs.nasa.gov/20120009038_2012008934.pdf
    Se si trattasse di qualcosa di così importante Nature e Scientific American ne avrebbero parlato, no ?

  58. Giancarlo ha detto:

    Caro Camillo,
    oggi sono un po’ in relax in attesa di un grande evento, stasera saranno a cena da me Giancarlo Ruocco ed altri, poi riferirò, e ho un po’ di tempo per riflettere su questo Agosto denso di eventi che io sto colpevolmente spendendo in vacanza.

    CELANI: parto dalla cosa più importante, l’exploit di Celani in NI e Corea che ora promette l’autosostentamento. Avevo posto una domanda retorica alla quale Ascoli65, Mario Massa e mW si sono affrettati a rispondere; chiedo scusa per avergli fatto perdere tempo anche se le spiegazioni date sono lucide e utili. Io di mio avevo fatto un modello in cui alle temperature sostituivo le tensioni e alle caratteristische di trasmissione resistenze lineari (conduzione) o non lineari (convezione e irraggiamento) con i Watt dati dalle correnti di simulazione. Viene un modello a 5 potenziali (filo, mica, acciaio di sostegno, vetro, aria ambiente) in cui il potenziale del filo è la temperatura imposta dai Watt complessivi, elettrici + excess heat 🙂 , e il potenziale di terra è dato dalla temperatura dell’aria ambiente. Come minimo nella rete si hanno 12 resistenze (di cui 8 NL) e il modello si complica se invece che a potenziali puntiformi pensiamo a potenziali (temperature) distribuiti spazialmente. Mario Massa per esempio si pone il problema della spazialità in maniera assai puntuale. In questo modello tutto è interconnesso e basta variare un parametro perché tutto cambi. La pretesa di Celani di rivelare calore in eccesso con un unico termometro fissato (male) in un punto del vetro e un paio di calibrazioni mi pare una presa in giro nei confronti degli specialisti di termodinamica. Se ne devono essere accorti anche da Daniele, per cui prima l’esperimento era la pistola fumante della FF poi è stato declassato a demo imprecisa. Resta da capire se il biglietto per la Corea l’ha pagato l’ENEL o il contribuente.
    Ora rimane da vedere se Celani arriverà a una demo autosostenentesi o passerà dalla costantana all’argento colloidale dalle molteplici proprietà. Non capendo molto di medicina mi astengo volutamente dall’interessarmi delle proprietà mediche dell’argento colloidale per par condicio nei confronti degli esperti in medicina o comunque tuttologi. Spero solo che loro si astengano dall’intervenire in materia di fisica o chimica di cui non capiscono assolutamente nulla.

    CURES: bella figura di mattacchione che si diverte a prendere in giro le persone, un po’ come me insomma, lo capisco. Non ha mai smentito di essere Domenico Fioravanti che ha firmato il famoso rapporto del MW che funzionava avendo immesso idrogeno solo in uno dei reattori (i miracoli sono onnipresenti in questa storia) e che riportava, come colpo di teatro, il valore del rumore pari appunto a quello di un teatro: geniale. La sua immagine del reattore con temperatura esterna di 861°C è un altro colpo di teatro. Ho obiettato che l’aria è ferma (a 1/100 secondo) e la vernice non risulta screpolata o rammollita; è uscito fuori che il reattore è verniciato con una vernice aeronautica che resiste a 1200°C: guardate che io parlavo dei profilati di ferro comune che sostenevano il reattore, sono stati verniciati pure quelli per impiego nelle stive degli aerei per resistere a un crash?
    Cures sostiene di essere stato a lungo attivo nel campo dell’optronica (forse voleva dire optoelettronica). Io non me lo ricordo ed avendo organizzato le conferenze nazionali di Fotonica e di Elettro-ottica per più lustri e avendo la stessa età è difficile che non lo abbia conosciuto. Non mi risulta neppure tra gli iscritti della SIOF e delle relative conferenze: forse è sempre intervenuto con la barba finta, però vantando numerose conoscenze in SMD non l’ho trovato neppure lì. Boh?

    MELCHIOR: il suo intento di prenderci in giro è naufragato complice l’indifferenza di Agosto. Provi a Settembre, magari cambiando nick.

    HERMANO: tu sei una persona seria, ma davvero credi possibile una interazione a 17 corpi? Ossia che 16 atomi di deuterio e un metallo si scontrino nello stesso punto nello stesso attosecondo? Non è che perché te lo racconta un professore australiano debba essere necessariamente vero, magari è semplicemente pazzo. Già Iwamura esagera ma qui siamo davvero alla follia. Rileggi il lavoro, per cortesia.

    CAMILLO: che ne dici di un bell’articolo su Celani? Magari gli chiediamo del batterio famoso e Ascoli65 può riportare le sue considerazioni sulla correlazione tra le misure e il condizionamento della stanza. Certo che se l’attività di Celani venisse ridimensionata la JAL entrerebbe in crisi.

  59. Camillo ha detto:

    Ragazzi, bisogna cambiare pagina e post.
    Con la deriva di termini che ho individuato, dedico un post alla forza debole, sempre più spesso definita forza elettrodebole, forse credendo di conferirle maggiore dignità.
    Tranquilli, la forza debole resta separata dalla forza elettromagnetica.

  60. Gasper ha detto:

    prova

  61. Gaspar ha detto:

    pippo

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