Arata4

United States Code Title 35 – Patents

The specification shall contain a written description of the invention, and of the manner and process of making and using it, in such full, clear, concise, and exact terms as to enable any person skilled in the art to which it pertains, or with which it is most nearly connected, to make and use the same, and shall set forth the best mode contemplated by the inventor of carrying out his invention.
The specification shall conclude with one or more claims particularly pointing out and distinctly claim ing the subject matter which the applicant regards as his invention.

Con la migliore buona volontà, è difficile considerare che il brevetto di Arata disponga dei requisiti richiesti dalla autorità brevettuali degli Stati Uniti.

Circa il brevetto di compressione dell’idrogeno, è necessario fare l’ipotesi che venga almeno raggiunto X = .85 e che il palladio non venga infragilito dall’idrogeno assorbito. Si chiede decisamente troppo. Non ci sta nessuno, tolti il centinaio di ff di osservanza preparatiana. Un pugno di mosche.

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210 risposte a Arata4

  1. Miglietto ha detto:

    Domanda ingenua, ma il brevetto è stato concesso? Ho guardato qui http://patft.uspto.gov/netacgi/nph-Parser?Sect1=PTO2&Sect2=HITOFF&u=%2Fnetahtml%2FPTO%2Fsearch-adv.htm&r=5&p=1&f=G&l=50&d=PTXT&S1=5647970&OS=5647970&RS=5647970 ma non ci ho capito granchè. Mi aspettavo di trovare da qualche parte scritto pending, granted ecc…

  2. Camillo ha detto:

    @Miglietto

    Il brevetto richiesto da Arata per
    Hydrogen condensate and method of generating heat therewith
    non è stato concesso:
    http://assignments.uspto.gov/assignments/q?db=pat&pub=20060153752

  3. Mario Massa ha detto:

    Ciao Camillo,
    stavo per inviare il mio pensiero sull’articolo di Bardi, poi ho visto quello di Giancarlo: praticamente uguali. Quindi considera anche la mia firma sotto al suo.

    E’ chiaro che la termodinamica non può essere violata. Evidentemente se il sistema funzionasse significherebbe che entra in gioco qualcosa che tu e Bardi state trascurando: il campo elettrico sulla superficie? L’assorbimento di idrogeno atomico? Non puoi chiedere a un ingegnere meccanico di affrontare la cosa. Tu e Bardi ne avete le competenze, io no, posso solo mettere la pulce nell’orecchio e cercare documentazione.

    Quella inviata da Livio non mi pare utile, ma le parole chiave indicate da lui aprono a una miriade di articoli scritti in tempi non sospetti. Posso chiederti di partecipare alla ricerca con spirito indagatore mettendo da parte il tuo intento (seppure lecito) di dimostrare che la ff è un abbaglio? Quell’articolo del 1959 diceva che erano disponibili molti lavori relativi al caricamento del palladio con elettrolisi. Fino ad ora non ne ho trovato nessuno che metta in chiaro che livelli di X si possano ottenere.
    In realtà questo:
    http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=5&ved=0CGIQFjAE&url=http%3A%2F%2Fwww.platinummetalsreview.com%2Fpdf%2Fpmr-v4-i4-132-137.pdf&ei=q6YBUMmyJdPS4QSKhKCjCA&usg=AFQjCNGlBq20oD9panaeqmqUTB2bt5l5gQ

    (ti compare la richiesta di scaricare il PDF) del 1960 pubblicato su Platinum Metals Review, all’ultima pagina sembra darti ragione. Dice più o meno:”sebbene il caricamento elettrolitico abbia dato risultati che hanno incoraggiato l’ipotesi che il comportamento sia differente dal caricamento gassoso, le misure più recenti non supportano tale ipotesi” e ci sono i riferimenti bibliografici.

    D’altra parte questo:
    http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=99&ved=0CHsQFjAIOFo&url=http%3A%2F%2Fwww.platinummetalsreview.com%2Fpdf%2Fpmr-v7-i4-122-164.pdf&ei=Eq8BUIAuxuLhBL7ewZQI&usg=AFQjCNHgRmp0qdzw7uIJBRlMbYOXmwwvqg

    su Platinum Metals Review del 1963, alla pagina 9 del PDF (pag 129 della rivista) pubblica un generatore di idrogeno ultrapuro a 25 bar che è la ingegnerizzazione del brevetto di Arata. Il brevetto relativo dovrebbe essere il GB23343 del 1962 che esiste su espacenet, ma non è disponibile in forma informatica.
    Questo documento dimostrerebbe che:
    1 – il brevetto di Arata funziona
    2 – il brevetto di Arata non è valido perché non presenta la caratteristica di novità.

    Il documento mi pare importante e pregherei te e Bardi di visionarlo per discutere come procedere nell’analisi.

    Una nota per eventuali credenti nella ff che leggessero: dimostrare che il brevetto di Arata non può funzionare sarebbe un duro colpo alla credibilità della ff, ma non è vero il contrario: se esso può funzionare dimostra che Arata non è un folle, quindi anche le sue affermazioni in campo ff non possono essere banalizzate, ma non dimostra la realtà della ff.

  4. Camillo ha detto:

    @Mario Massa

    su Platinum Metals Review del 1963, alla pagina 9 del PDF (pag 129 della rivista) pubblica un generatore di idrogeno ultrapuro a 25 bar che è la ingegnerizzazione del brevetto di Arata.

    Gli ho dato appena un’occhiata e mi riservo di vedere meglio.
    Non si tratta della ingegnerizzazione del brevetto di Arata ma di un semplice generatore di idrogeno ultrapuro, reperibile in commercio (per esempio: http://www.stepbio.it/skprodotto.asp?IDProdotto=318). Qui si tratta di una cella elettrolitica chiusa; con Arata la cella elettrolitica è aperta, è il catodo a essere cavo e chiuso.
    Lo so, ci si può confondere.
    Con una cella elettrolitica chiusa, si può produrre idrogeno a una certa pressione, condizionata solo dalla resistenza meccanica dell’oggetto.

    Posso chiederti di partecipare alla ricerca con spirito indagatore mettendo da parte il tuo intento (seppure lecito) di dimostrare che la ff è un abbaglio?

    Non è un partito preso: mi sono trovato coinvolto nella ff per motivi professionali. Mi fu richiesto dalla Direzione di fare da contrappeso chimico in un gruppo di lavoro formato da fisici e ingegneri. La prima volta nel 1989, la seconda intorno al 2002. Da cosa è nata cosa. La mia posizione si è sviluppata con dolcezza, senza affanno. Per usare paroloni, è stato un “percorso culturale”.
    Mario, grazie per gli articoli che ci hai fornito, materia di studio per la prossima notte.

    @Miglietto

    E’ complicato avere informazioni sul brevetto di Arata. Dubito che sia uscito dalla stato di application, perché ha commesso l’imprudenza di scrivere che il congegno serve per la ff.
    Infatti nell’altro brevetto che ti ho riportato, usa il compressore di sua invenzione. Brevetto respinto, come hai visto. Rileggi l’articolo di testa di “Arata”, sono espresse le ragioni che bloccano il rilascio del brevetto.
    Mi piacerebbe però venirne a capo. Potremmo chiedere ad Arata.
    Buona domenica

  5. Roberto Rampado ha detto:

    dimostrare che il brevetto di Arata non può funzionare sarebbe un duro colpo alla credibilità della ff
    solo in riferimento al sistema palladio/deuterio, mentre la considerazione non vale per il sistema Nichel/idrogeno…

    • Camillo ha detto:

      @Roberto Rampado

      Mentre la dd è una reazione “domestica”, nota e usata per produrre neutroni per uso scientifico e medico, la Ni/H è una reazione che richiede energie di impatto molto più elevate. Non riesco a capire come sia potuta venire in mente a qualcuno. Con quali criteri è stata scelta? La consultazione delle banche dati non offre nessuna possibilità di impiego di quella reazione per ricavare energia.
      Noti che all’inizio la dd in palladio è stata studiata in tutto il mondo, perché aveva un margine di possibilità; solo a maggio 1989 il caso si è afflosciato, quando non si trovarono neutroni e gamma. Ora è in mano a un centinaio di desperados, non credo di più (anche se Hagelstein vale per 1000).
      Se non funziona la banale dd, come può funzionare la Ni/H?
      Cordiali saluti
      C.

      • FermiGas ha detto:

        @ Camillo
        “Se non funziona la banale dd, come può funzionare la Ni/H?”

        Un qualsiasi FF, a questo punto, attaccherebbe con la solita solfa della “stritolazione” nel reticolo, dell’effetto schermante degli e- e della coerenza. Tutte ipotesi verosimili, che però non superano la prova dei numeri. Non mi riferisco soltanto a calcoli spannometrici, ma anche a calcoli più precisi. Infatti, se uno volesse cimentarsi col modello (non limitato solo all’àmbito stellare) proposto da

        Hikaru Kitamura, “Pycnonuclear Reactions in Dense Matter near Solidification”, The Astrophysical Journal, 539: 888-901, 2000 August 20,

        ricaverebbe un tasso di reazione irrilevabile e irrilevante sia per la p+d, sia per la p+p, sia per la d+d, sia per la p+Ni.

        • Camillo ha detto:

          FermiGas,

          ricaverebbe un tasso di reazione irrilevabile e irrilevante sia per la p+d, sia per la p+p, sia per la d+d, sia per la p+Ni.

          Più che a Kitamura, conviene fare ricorso alle banche dati, ricchissime di informazioni aggiornate.

          Lei considera reazioni molto diverse a causa dell’andamento delle sezioni d’urto.
          La pp è una reazione a interazione debole, mai realizzata in un set sperimentale umano.
          La dd avviene con acceleratori tascabili da 120 keV o giù di lì.
          La p + Ni è una reazione che richiede l’uso di un acceleratore serio.
          Stessa cosa per la pd.
          Se Lei sfoglia i 25 articoli di questo blog, troverà l’andamento delle sezioni d’urto delle quattro reazioni che ha considerato.
          Tutte sono ampiamente riportate nelle banche dati.
          Consiglierei ai ff di informarsi su quanto già si sa sulle reazioni che prendono in considerazione, altrimenti rischiano ogni volta di inventare l’acqua calda. Si chiama ricerca bibliografica. Di ogni reazione si conoscono i bruscolini più minuti.
          I ff hanno una incontrollabile tendenza alla autoreferenzialità e queste indagini non le vogliono proprio fare.

  6. Antonella ha detto:

    Chiedo il permesso di salire a bordo.

  7. Maxwell ha detto:

    Se il padrone di casa me lo concede (come evento OT), vorrei porre due domande ai lettori-sostenitori della FF che eventualmente seguono il dibattito su questo Blog.

    1) Per quale motivo l’energia, che sarebbe prodotta dal così detto reattore Ni-H, non viene rilasciata tutta insieme?
    2) Quale sarebbe l’elemento che farebbe da “moderatore” della reazione e che impedirebbe quindi il rilascio di tutta l’energia nell’arco di pochissimi istanti?

    • Livio Varalta ha detto:

      @Maxwell
      Le sue domande dimostrano che Lei è ancora novizio.

      Sono anni che Rossi dice che le risposte alle domande, che Lei ha posto, sono riservate.
      Lei si renderà conto che, se le vengono fornite le informazioni che chiede, potrà costruire facilmente l’E-Cat: il resto delle tecnica è infilare una resistenza in un tubo. Vuole rubare il pane di bocca a Rossi?

      I sostenitori FF non pongono domande imbarazzanti, anche perché, per porre certi quesiti, occorre conoscere la materia…

    • Roberto Rampado ha detto:

      1) Per quale motivo l’energia, che sarebbe prodotta dal così detto reattore Ni-H, non viene rilasciata tutta insieme?
      2) Quale sarebbe l’elemento che farebbe da “moderatore” della reazione e che impedirebbe quindi il rilascio di tutta l’energia nell’arco di pochissimi istanti?

      Per analogia potrei chiedere perchè la legna brucia e non scoppia e viceversa perchè il gas lasciato libero scoppia e non brucia…

      • Maxwell ha detto:

        Gli esempi portati non riguardano delle reazioni nucleari per cui non sono una risposta pertinente.

        • Roberto Rampado ha detto:

          Chiaro che si tratta di un’analogia.

          Potrei darti una risposta usando i termini tanto usati in questo Blog…
          La reazione non è “esplosiva” perchè ha una sezione d’urto sufficientemente elevata per avvenire e sufficientemente bassa per evitare che avvenga in pochissimi istanti.

        • neutrino ha detto:

          @Rampado

          La differenza tra le chiacchiere e la scienza e’ quella di dare un ordine di grandezza, e poi una misura il più’ possibile accurata, alla sua frase:

          La reazione non è “esplosiva” perchè ha una sezione d’urto sufficientemente elevata per avvenire e sufficientemente bassa per evitare che avvenga in pochissimi istanti.

          sufficientemente elevata ? Quanto ????
          sufficientemente bassa ? Ariquanto ???

      • shineangelic ha detto:

        già. E un palloncino con uno spillo scoppia mentre un chiodo nella gomma dell’auto la sgonfia, come se fosse Antani.

      • Maxwell ha detto:

        @ Rampado
        In questa suggestiva ipotesi, quali sarebbero i fattori che determinerebbero o permetterebbero di controllare la sezione d’urto di una reazione del genere al fine di ottenere questa particolare condizione di equilibrio?

        • Roberto Rampado ha detto:

          @ neutrino
          non mi confonda con l’amico Andrea: io faccio solo chiacchiere e la scienza la fate voi, per fortuna mia.

          Magari più che scienza voi qui fate comunicazione scientifica, una forma nobile di chiacchiera, perchè la vera scienza la si fa sui banchi di laboratorio.
          Quanto e Ari-quanto ? Che posso dire io ?… qb. Solo voi, in laboratorio potreste dire quanto e ari-quanto.

          Da parte mia, per quel poco che so, la velocità di una reazione dipende da molti fattori, e a parità di affinità, la regolazione si ottiene di solito limitando quantitativamente uno o più reagenti.
          Se Ni/H non scoppia, evidentemente quelli non sono i reagenti finali…

          Se poi si vuole negare la presunta reazione solo perchè l’apparato non esplode, beh allora il discorso è completamente diverso…

  8. Giancarlo ha detto:

    @Camillo

    Copio di seguito la risposta che ti avevo dato in Arata3 riguardo a x=0,85

    Secondo me il punto fondamentale è a monte: tutto quello che si dice del Pd richiede che vengano raggiunte concentrazioni elevatissime, cosa della quale non sono convintissimo.

    Ho appena scritto sopra di no. Anche Pitre è poco convinto. Ho letto quasi tutto il suo lavoro. Tra l’altro c’è scritto chiarissimo che la legge di Sievert è valida nel PdH solo per x<0,06. Quindi la figura 6 del brevetto di Arata è come già dicevo completamente inventata e non sostenuta da dati sperimentali.
    In ogni caso mi è alquanto oscuro come la deposizione elettrolitica possa spingere l'H dentro il Pd fino a tali concentrazioni: l'unico effetto aggiuntivo che vedo è la formazione di H monoatomico che potrebbe aumentare la velocità di diffusione in quanto si salta il passaggio della dissociazione dell'H in fase gassosa catalizzato dal Pd. C'è un libro di Lewis del 1967 che spega la deposizione elettrochimica ma non so come procurarmelo. Proverò su worldcat a vedere se ce l'ha qualche biblioteca a Roma. Secondo Pitre l'unico modo di andare a x=0,85 è scendere sotto gli 80K, come predico da tempo.

    • Camillo ha detto:

      Giancarlo,

      l’unico effetto aggiuntivo che vedo è la formazione di H monoatomico che potrebbe aumentare la velocità di diffusione in quanto si salta il passaggio della dissociazione dell’H in fase gassosa catalizzato dal Pd.

      Ho già scritto che, poiché il palladio è un ottimo catalizzatore di idrogenazioni, l’equilibrio H2/2 H viene raggiunto con grande facilità, ossia è irrilevante che alla superficie del palladio arrivi idrogeno molecolare o idrogeno gassoso. In ogni caso si tratterebbe di un effetto cinetico, non termodinamico. Non si può immaginare che il potenziale chimico dell’idrogeno nel reticolo del palladio dipenda da come si presenta l’idrogeno all’interfaccia.
      Nessun chimico accetterebbe mai una simile ipotesi.
      Se la carica elettrochimica portasse a nuovi punti sperimentali, essi sarebbero presenti nel diagramma di stato, non c’è molto da ragionarci. Non è mica un metodo respinto per motivi di principio.
      Lascerei pertanto perdere il mitico X = .85 e ancor più il “criterio di Preparata” X = 1.
      Anche le nanopolveri non possono essere caricate a valori più elevati; possono solo raggiungere l’equilibrio quasi istantaneamente. La frantumazione del palladio non porta a una variazione dell’equilibrio Pd/H, sarebbe una violazione termodinamica.
      Speriamo che anche dopo questo tuo ultimo intervento Mario sia d’accordo con te.
      Sperare che il modo con cui si carica l’idrogeno determini il valore dell’equilibrio a una certa temperatura sarebbe il quarto miracolo della ff. Dovere fare costantemente affidamento a situazioni non previste dalla chimica standard mi sembra sia uno dei punti deboli della ff.
      Buona giornata

  9. Mario Massa ha detto:

    @Camillo

    Ciao Camillo, mi ero ripromesso di inviare un solo intervento al giorno, scusami per questo secondo, ma oggi è domenica e ho capito che tu ami lavorare di notte. Di questo passo scriveremo davvero un trattato!

    “Qui si tratta di una cella elettrolitica chiusa; con Arata la cella elettrolitica è aperta, è il catodo a essere cavo e chiuso.”

    E’ un dubbio che ho anch’io e per questo ho usato il condizionale e cerco il brevetto originale.

    I fattori che mi portano a credere che si tratti di una cella identica a quella di Arata sono i seguenti:
    1 – funziona a 25 bar e il contenitore esterno è in vetro (diametro 10cm spessore circa 5mm) senza evidenti protezioni. Produco normalmente apparecchiature che utilizzano elementi tubolari in borosilicato in pressione. Dalle tabelle di calcolo con quelle dimensioni la pressione di esercizio massima è 6 bar.
    2 – non si vedono valvole di sicurezza
    3 – in nessuna parte del testo si deduce essere un voltametro in pressione
    4 – nel testo si dice che può erogare idrogeno in continuo con la sola avvertenza di aggiungere l’acqua: se fosse in pressione occorrerebbe una pompa (come nel generatore che hai linkato).
    5 – se è un voltametro in pressione l’ossigeno che si sviluppa dovrebbe essere eliminato mediante una valvola che controllerebbe anche la pressione di erogazione dell’idrogeno: non se ne vede traccia né nel disegno né nella descrizione.
    6 – la parte superiore che sostiene l’anodo appare appoggiata: infatti nella parte inferiore dell’apparecchiatura sono chiaramente indicate la tenuta in PTFE e le sedi per gli OR, mentre sopra non c’è nulla.
    7 – la lamiera di chiusura superiore non appare in grado di sopportare 25 bar.(In verità anche la chiusura inferiore in platino che sostiene i 100 tubetti di palladio)

    Ho trovato altra documentazione:
    Per curiosità qui puoi trovare un brevetto del 1992 di un voltametro in pressione che funziona esattamente come dici tu:

    Fai clic per accedere a 5110436.pdf

    Qui puoi trovare un altro brevetto del 1978 che funziona certamente come dice Arata (è adatto a pressioni modeste, tipico 4 bar, è molto complesso e bisogna perderci del tempo per capirlo):

    Fai clic per accedere a 4078985.pdf

    Contrariamente all’apparecchiatura postata ieri, presentata su una prestigiosa rivista specializzata, questo è un normale brevetto, seppure di una azienda importante ( Nippon Soken inc. che allora era l’istituto di ricerca del gruppo Toyota) e può benissimo darsi che non funzioni (e considerando quanto è arzigogolato non mi stupirei).

    Penso che sarebbe molto di aiuto trovare il brevetto GB23343 del 1962 a nome Johnson Matthey.
    Ancora meglio sarebbe trovare diagrammi che descrivano il caricamento elettrolitico e vedere se davvero permette X elevati.

    • Camillo Franchini ha detto:

      Mario,

      Ancora meglio sarebbe trovare diagrammi che descrivano il caricamento elettrolitico e vedere se davvero permette X elevati.

      Attento a non cadere in una violazione della termodinamica chimica. I diagrammi di stato sono grandezze termodinamiche, quindi devono essere indipendenti dal modo con cui li si costruisce.
      Un diagramma di stato costruito per via elettrochimica non può essere diverso da uno fatto, poniamo, per implantazione ionica. I punti sperimentali sono punti di equilibrio che dipendono esclusivamente da temperatura e pressione. Non ci sono altri parametri.
      Questo te lo confermerà anche Giancarlo.
      L’ossessione di ottenere X elevati ha portato i ff a violare la termodinamica chimica.

  10. Camillo ha detto:

    Mario Massa,

    I fattori che mi portano a credere che si tratti di una cella identica a quella di Arata sono i seguenti:

    Se manca la bomboletta di palladio, l’invenzione è diversa. La caratteristica distintiva dell’invenzione di Arata è la bomboletta di palladio permeabile all’idrogeno.

    Qui puoi trovare un altro brevetto del 1978 che funziona certamente come dice Arata

    A noi interessa il brevetto di Arata così come lo descrive lui, cioè con un catodo cavo di palladio dove, secondo lui, la pressione può aumentare fino a valori “astronomici”, tenuta meccanica della bomboletta permettendo.
    Arata ignora che il palladio è permeabile all’idrogeno e che la lega Pd/H è meccanicamente stressata. Normale, lavora fuori campo di competenza.
    Credo che la pressione che può raggiungere nel suo costosissimo bussolotto sia 1 atm, identica a quella del gas che gorgoglia sulla superficie esterna.
    Con questo oggetto avrebbe fatto della ff e richiesto un brevetto, che non gli è stato concesso.
    Rileggiti l’articolo di Ugo Bardi e risolverai ogni dubbio residuo.
    Che Celani sia riuscito a mobilitare 22 ricercatori per occuparsi di una simile invenzione lascia sbalorditi.
    Sei d’accordo con l’ultimo messaggio di Giancarlo?
    Non preoccuparti della frequenza dei messaggi; la notte è lunga e, mentre gli altri perdono tempo a dormire come fannulloni, noi troviamo il tempo di mandare avanti le nostre considerazioni.
    Buona giornata.

  11. Livio Varalta ha detto:

    http://www.dariobraga.it/web/index.php

    8 Luglio 2012
    Sono stato a Londra e non ho potuto alimentare il “mattinale” – però uno spunto di riflessione molto molto importante (a mio avviso) lo posso dare a chi segue il mio sito.

    Sul Manifesto di oggi
    http://www.ilmanifesto.it/area-abbonati/ricerca/nocache/1/manip2n1/20120708/manip2pg/03/manip2pz/325520/manip2r1/ruocco/

    c’è un interessante intervento dell’amico e collega Giancarlo Ruocco di Roma La Sapienza. L’intervento prende spunto dall’incontro svoltosi alla Camera il 2 luglio scorso sul tema della fusione fredda e di altre recenti iniziative sul tema energetica, come il “piezonucleare”.

    Riflettete, riflettete. In questi tempi difficili e con tanti politici in cerca di appigli dobbiamo guardarci dal “saccenti” così come dagli “scopritori di talenti”. Il pericolo paventato nell’articolo da Ruocco è reale.
    Chiedo ufficialmente scusa a Dario Braga: lo consideravo più “freddo”…

    • Camillo Franchini ha detto:

      Livio,

      hai portato una testimonianza veramente preziosa. La gente si sta stancando. Non so se Braga ha firmato l’appello, ma lo firmato con la sua dichiarazione. Ormai le scatole si stanno riempiendo a molti; ricorrere a Silly Potty per guadagnare o mantenere una poltrona è troppo anche per i piezospregiudicati.
      Ciao, buona giornata

  12. Camillo Franchini ha detto:

    @Roberto Raampado

    La reazione non è “esplosiva” perchè ha una sezione d’urto sufficientemente elevata per
    avvenire e sufficientemente bassa per evitare che avvenga in pochissimi istanti.

    La sezione d’urto della H/Ni che conosco io informa che la reazione di Rossi non può avvenire nelle condizioni sperimentali descritte nella richiesta di brevetto. Infatti il brevetto non gli sarà mai concesso.
    Ha notato che Focardi e Piantelli non usano le sezioni d’urto? Si vede che vanno sulla fiducia. Non tutte le verità possono essere dette, come dicono le donne infedeli. Una sezione d’urto non esibita è un ostacolo in meno da affrontare.
    La ff è una chimica nucleare senza sezioni d’urto. Notevole, no?

    • Roberto Rampado ha detto:

      Le anomalie termiche ci sono, le hanno viste in tanti e vanno perlomeno accettate.
      E’ impossibile pensare ad un abbaglio di così tanta gente, NASA e MIT compresi.
      Non è corretto nemmeno contestare queste anomalie termiche confutando le “ipotesi” che tentano di spiegarle: i fatti sono reali le ipotesi per spiegarli restano solo ipotesi.

      Nel Forum di Antonella scrivevo quanto segue: è solo un tentativo di spiegazione, del tutto intuitivo, senza nessun calcolo, che del resto io non saprei fare…

      http://e-catstory.forumfree.it/?t=62367209

      “Se dovessi scommettere che Andrea Rossi ha fatto la Fusione Fredda con l’E-Cat, probabilmente perderei la scommessa.
      Quasi sicuramente non si tratta di FF in senso stretto, ma quello di Rossi è un micro reattore che produce Neutroni Ultra Lenti (ULN).
      Sono questi che poi si fondono col metallo e producono transmutazioni e quindi manifestazioni termiche.
      Questi neutroni non si vedono all’esterno se non in quantità irrisorie, come è giusto che sia, e producono a detta di Rossi, una radiazione gamma di bassa energia facilmente schermabile.
      La produzione neutronica artificiale regola la velocità di reazione e quindi il reattore è perfettamente sotto controllo, almeno per potenze discrete, ma non è detto che non possa entrare in autosostentamento e provocare reazioni improvvise.

      Rossi ha sempre negato la possibilità che l’innesco della reazione possa essere solo “termico”, esige sempre la presenza di Energia Elettrica, quella che appunto gli serve per provocare la formazione degli ULN.

      Ma come potrebbe avvenire la sintesi dei neutroni ?

      Tutto dovrebbe passare attraverso la formazione sulla superficie del metallo, di Elettroni Pesanti che assorbono energia fononica e/o elettromagnetica.

      Che si tratti di reazione “Muonica” che avviene sulla superficie del Nichel ?
      In tal caso però vincerei la scommessa, dato che quella sarebbe la vera fusione fredda e la sola riconosciuta a livello mainstream .

      • Camillo Franchini ha detto:

        @Roberto Rampado

        Non è corretto nemmeno contestare queste anomalie termiche confutando le “ipotesi” che tentano di spiegarle: i fatti sono reali le ipotesi per spiegarli restano solo ipotesi.

        Se i fatti fossero reali sarebbero oggetto di studio frenetico a partire dal 1989. Una singola ff, cioè una reazione nucleare che non rispetta l’andamento canonico della sezione d’urto, sarebbe una scoperta grandiosa, oggetto di una quantità di articoli scientifici. I “fatti reali” sono quelli descritti nei circa 20000 articoli raccolti nelle banche dati.
        Tenga conto che in 25 anni Celani non ha mai fornito dati di sezione d’urto della dd in palladio, ossia dati di utilità scientifica. Dice solo che la reazione scalda un po’ il palladio, nemmeno sempre. Perché dovremmo credergli, se non scrive rapporti di lavoro credibili? La sua situazione non è molto diversa da quella dei quattro del Rapporto 41, scritto in totale autoreferenzialità, un rapporto del tutto impubblicabile.

        le ipotesi per spiegarli restano solo ipotesi.
        Non è questione di trovare nuove teorie alla Hagelstein; si tratta di evitare violazioni di leggi note. Preparata crede perfino di termalizzare gamma da 24 MeV.
        Giancarlo osserva saggiamente: ammettiamolo pure, ma ci sarà pure un 5-10 % che non termalizza e che attiva un banale Thyac da fisica sanitaria. Oppure, anche se il branching ratio viene sconvolto nel reticolo del palladio, i neutroni che restano sarebbero sufficienti per ammazzare un cavallo. A meno di credere in una statistica 100%, anche questa nuovissima. Una roba del genere si chiama determinismo newtoniano, sconosciuto nel mondo nucleare.
        Ha letto la nota di Giancarlo? Le conviene farlo.

      • Livio Varalta ha detto:

        @Roberto Rampado
        A tempo perso fa anche il Sarto? Confeziona dei “Vestiti su Misura” che “Cadono a Pennello”…
        Nobel Subito!

        • Camillo ha detto:

          Livio,

          Roberto Rampado scrive:

          Quasi sicuramente non si tratta di FF in senso stretto, ma quello di Rossi è un micro reattore che produce Neutroni Ultra Lenti (ULN).

          Rampado non ha colto la vena di umorismo nell’espressione “non si tratta di ff in senso stretto”. Quindi, oltre alla ff in senso stretto, ne esistono altre in senso largo, alcune delle quali passano attraverso gli uln, un’invenzione di W&L di cui non si trova traccia né teorica né sperimentale. Esistono solo nelle elaborazioni ff, con il risultato di allontanare sempre più la ff dal mainstream. Già non bastavano Preparata e Hagelstein a spiegarci come e qualmente. Ora ci si mette anche R. Rampado.
          Non si rendono conto che farebbero meglio a fondere senza tentare di spiegare perché fondono.
          Da un po’ hanno anche imparato a ricorrere alla interazione elettrodebole, come stessero lavorando al CERN, il solo posto al mondo dove l’unificazione elettrodebole può essere ottenuta per qualche istante.

      • Giancarlo ha detto:

        @Roberto Rampado
        Questi neutroni non si vedono all’esterno se non in quantità irrisorie, come è giusto che sia, e producono a detta di Rossi, una radiazione gamma di bassa energia facilmente schermabile.
        Questa è un’affermazione priva nell’ultima parte di qualunque senso. Ammettiamo pure che si creino neutroni ULN (WLT). I gamma che derivano dalle trasmutazioni sono quelli del difetto di massa e del decadimento beta. Sono indipendenti da che cosa ha provocato la trasmutazione. E comunque continuate tutti a pensare che ci siano tre o quattro LENR completamente differenti: ti pare plausibile che non se ne dimostri neppure una?

  13. mW ha detto:

    @Camillo Franchini, Mario Massa,
    seguo la vostra ricerca senza capirci molto,
    ma ho una impressione: perchè deve essere così difficile capire se una cosa funziona o no?
    Perchè dei paper scientifici diventano enigmi che necessitano di indagine filologica e ricerche archeologiche?
    Io penso che se in tutti i papers che escono si comunicasse in maniera così enigmatica, la scienza si bloccherebbe di colpo.
    Mi verrebbe da dire che mancano i dettagli per la replicabilità dell’esperimento.
    Ma anche i dettagli per la replicabilità non sono abbastanza.
    Se anche in ogni paper venissero forniti dettagli per la replicabilità, tutto quello che potremmo fare sarebbe passare la vita cercando di replicare mille esperimenti di chiunque presenti un paper. Non c’è il tempo materiale.
    Io non ho mai visto così poca chiarezza.
    mah

    • Giancarlo ha detto:

      passare la vita cercando di replicare mille esperimenti
      Questa, caro mW, è la vulgata del metodo scientifico originata su altri blog. Il metodo scientifico non prevede che per giudicare un lavoro occorra rifare l’esperimento, staremmo freschi: il metodo prevede solo che lo scienziato che propone una cosa sia particolarmente severo con sé stesso e metta gli altri nelle condizioni di ripartire dai suoi risultati per ottenerne di ulteriori. Uno scienziato coscienzioso non pubblica un lavoro per far vedere agli altri quanto è bravo e nascondere gli ingredienti come un cuoco geloso dei propri piatti. E’ per questo che la gran parte dei lavori scientifici sono, purtroppo, inutili e finiranno rapidamente nel dimenticatoio (oggi, invero, più lentamente per via di internet). Poi ci sono difficoltà oggettive: i lavori sono enigmatici alle volte non perché la cosa sia deliberata, ma semplicemente perché scritti in dialetti scientifici incomprensibili. O perché incompleti: nella ricerca su Arata ho letto decine di articoli, interessanti, ma mancava proprio la curva che io cercavo. In un altro ho trovato l’aumento della concentrazione H/Pd in funzione del tempo di elettrolisi, ma non so come l’hanno calcolata, con l’ultimo punto, quello che mi interessa, isolato e lontanissimo dagli altri, per cui non mi fido. E tutto diventa difficile.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @mW

      Perchè dei paper scientifici diventano enigmi che necessitano di indagine filologica e ricerche archeologiche?

      Ricerche archeologiche? Basta interrogare una banca dati per avere in pochi minuti tutte le informazioni che si possono desiderare su una reazione nucleare. Se poi uno è disposto a spendere qualche centinaio di euro, si porta a casa una letteratura grossa quanto la Britannica. Siamo fortunati che in questo blog ci occupiamo solo di reazioni nucleari. E’ molto peggio occuparsi della Sacra Sindone, come fa un mio amico che è ossessionato da quel lenzuolo. In quel campo mancano le banche dati, bisogna navigare in rete e acquistare libri. Un’attività che mette angoscia. Non lamentiamoci del brodo grasso di gallina; a noi è andata bene, perché approfittiamo della fatica di molti cirenei.

  14. mW ha detto:

    copio e incollo dall’OCA:

    http://oggiscienza.wordpress.com/2011/01/24/arriva-posta/#comment-5510
    Daniele
    24 giugno 2011 a 0:41
    Non ho fretta… aspetterò anche altri 12 mesi, quando usciranno i report da Bologna e Uppsala: MA LA RITRATTAZIONE E LE SCUSE DI Sylvie Coyaud le aspetto su un piatto d’argento.

    Beh? Come è andata poi?
    Se serve il piatto, posso noleggiarne uno, eh.

    Ma quante ne ha scritte, questo? E’ una miniera.

    • Luca ha detto:

      Copio e in collo dal passersera che ha finalmente riaperto i battenti:
      AC/DC
      Ora mi riallaccio alla richiesta di altri e riporto un estratto di un tuo post di due settimane fa su E-catstory:

      Grosse novità in arrivo e non chissà quando, stavolta è tutto già in corso!!!

      A cosa ti riferivi?
      Risponderà o non risponderà alla domanda? O farà finta che gli sia scappata (lo schermino dell’iPhone a volte fa brutti scherzi).
      I passerotti (e anche noi) hanno fame!

  15. shineangelic ha detto:

    @Franchini

    Su 22 passi Hermano Tobia afferma che ormai anche lei è convinto della produzione di calore anomalo nell’ambito delle LENR…

    “Shine, ci è arrivato anche Franchini, magari con un piccolo sforzo ci riesci anche tu”
    http://22passi.blogspot.it/2012/07/gherardo-gentzen-colpisce-ancora.html?showComment=1342445854727#c5899932222611752750

    E’ Vero?

    Grazie.

    • Camillo Franchini ha detto:

      Shineangelic

      Su 22 passi Hermano Tobia afferma che ormai anche lei è convinto della produzione di calore anomalo nell’ambito delle LENR…

      Non c’è produzione di calore anomalo nell’ambito delle LENR, perché le LENR sono scienza farlocca, da un punto di vista chimico. I fisici e gli ingegneri possono non essere d’accordo con i chimici. Che fa? il confronto è divertente per questo. Avrà visto come basta avere fatto studi ed esperienze diverse per essere in disaccordo. Mario Massa, che è certamente bravo nel suo campo, si chiede se possa esistere un diagramma di stato Pd/H ottenuto per via elettrochimica diverso da uno ottenuto per altre vie. Io lo nego con decisione in base alla termodinamica chimica. Dovremmo sfidarci a duello? Nemmeno per sogno, ci divertiamo a confrontarci. Per quanto mi riguarda, mi piace sentire l’opinione degli ingegneri su questo e su altri argomenti. Da Giancarlo ho imparato molto, siamo fortunati ad averlo nel nostro gruppo.
      Cordiali saluti

    • Giancarlo ha detto:

      Sai Angelino, questa sta diventando una questione di parole. Provo a definire la questione calore anomalo. Se lo definiamo come differenza di calore rispetto alla reversibilità completa del processo è indubbio che ci sia. Se lo definiamo come calore di cui non conoscendo l’origine lo attribuiamo a fenomeni nucleari non potendo essere chimici non ci siamo perché in alcuni casi tale calore anomalo è negativo e con i fenomeni nucleari può essere solo positivo a meno che qualcuno non pensi ancora che si possa innescare una LENR coi cerini. Non è vero che non esistano spiegazioni, è che i FF le ignorano per lasciare intatto il pathos delle loro presentazioni. Pure Hermano le ignora, così può continuare a scrivere di Camillo. Scrivi a Celani noto storico della FF e chiedigli se sa chi era Kidwell, non i Beatles. Un rompiscatole che frequenta da rompiscatole il circo della FF come ricercatore del NRL (mi tolgo il cappello, ci ho lavorato da bambino) e va da Iwamura e gli trova il laboratorio tutto impestato di Praseodimio, compresa la bilancia. Ma tutto questo Celani, come Alice, non lo sa. Kidwell ha speso qualche decina di milioni di dollari del contribuente americano per riprodurre l’esperimento di Iwamura, collaborando anche con lui. Mai riprodotto. Forse perché nel suo laboratorio non c’erano mattacchioni con le pinzette sporche. Ma tutto questo Celani ed Hermano non lo sanno. Caccia al tesoro: ipotesi di Kidwell sull’origine chimica del calore anomalo; indizio calore di sostituzione.

  16. Mario Massa ha detto:

    Ciao Camillo.

    “Se manca la bomboletta di palladio, l’invenzione è diversa”

    Ti pregherei di rispettare la mia intelligenza come faccio io con la tua! Per la nostra discussione avere messo 100 minibombolette in parallelo è diverso dall’averne messa una più grossa?

    “ A noi interessa il brevetto di Arata…”

    Quando dai queste risposte sei indisponente. Il brevetto è identico a quello di Arata ma ingegnerizzato (male) in modo differente (l’elettrolita è interno al catodo). Se mi rispondi che un brevetto non è una dimostrazione scientifica ti do pienamente ragione. Se mi rispondi che leggere quel brevetto fa venire il latte alle calcagna ti do ragione. Ma l’esistenza di questi brevetti in tempi non sospetti qualche dubbio, a un chimico, dovrebbero farlo venire.

    “ Attento a non cadere in una violazione della termodinamica chimica. I diagrammi di stato sono grandezze termodinamiche, quindi devono essere indipendenti dal modo con cui li si costruisce”

    A dire la verità ho scritto diagrammi, non diagrammi di stato. Intendevo diagrammi che associno la densità di corrente e la temperatura alla pressione di equilibrio (con un determinato elettrolita. Lo spessore del palladio non dovrebbe influire, la sua preparazione superficiale forse sì). In pratica, se esistono, avrebbero dovuto ricavarli con un set-up sperimentale simile a quello messo su da Celani nella famosa replica.

    Posso chiederti perché quella replica non ti convince?

    Tu scrivi:” Credo che la pressione che può raggiungere nel suo costosissimo bussolotto sia 1 atm, identica a quella del gas che gorgoglia sulla superficie esterna.”, eppure Celani ha raggiunto 8 bar (limite meccanico della parete): come lo spieghi? O ritieni che imbrogliasse?

    • Camillo Franchini ha detto:

      Mario,

      Quando dai queste risposte sei indisponente. Il brevetto è identico a quello di Arata ma ingegnerizzato (male) in modo differente (l’elettrolita è interno al catodo)

      E’ una cosa del tutto diversa. Nel brevetto di Arata un catodo cavo è collocato in una cella elettrolitica aperta. Nel brevetto che hai segnalato, la cella è chiusa, sono appunto le condizioni di un voltametro sigillato, quelle necessarie per avere la cosiddetta compressione elettrochimica. Nel brevetto si accontentano di avere piccole pressioni di idrogeno operative, ma si potrebbe avere molto di più. Oggetti come quello descritto si trovano in commercio per produrre piccole quantità di idrogeno extrapuro attaccando un apparecchietto alla rete elettrica come un tostapane. Se Arata si danna per produrre oggetti di quel tipo perde il suo tempo, esistono già.
      Mi dispiace, Arata pretende di avere inventato una cosa molto diversa. Fattelo dire da un altro, se non ci credi.

      A dire la verità ho scritto diagrammi, non diagrammi di stato.

      Se siamo interessati a determinare il valore di X dobbiamo fare riferimento a un diagramma di stato, non esistono altri strumenti. Il diagramma di stato, trattandosi di una grandezza termodinamica, deve essere indipendente dalle modalità con cui viene costruito.

      Posso chiederti perché quella replica non ti convince?

      Meglio l’originale che le repliche.

  17. FermiGas ha detto:

    @ Camillo
    “Più che a Kitamura, conviene fare ricorso alle banche dati, ricchissime di informazioni aggiornate.”

    Alla fine della fiera, anche nel modello sviluppato da Kitamura servono le sezioni d’urto, ovvero i fattori astrofisici. Tutto materiale reperibile o desumibile, per esempio, dalle librerie liberamente consultabili EXFOR / CSISRS. Col mio post precedente, volevo semplicemente dire che – anche tenendo conto dei presunti meccanismi incrementanti il tasso di reazione, mediante il modello di Kitamura – i calcoli non lasciano alcuna speranza.

    “Lei considera reazioni molto diverse a causa dell’andamento delle sezioni d’urto.”
    Era solo un inventario parziale delle reazioni che ipotizzano i FF.

    “Se Lei sfoglia i 25 articoli di questo blog, troverà l’andamento delle sezioni d’urto delle quattro reazioni che ha considerato.”
    Sì, ma aggiungo che sono pure liberamente consultabili in Rete. Ciò che mi sconcerta è che alcuni sedicenti “ricercatori FF”, che scrivono a destra e a manca reazioni nucleari d’ogni sorta, non sanno neppure cosa sia il concetto di sezione d’urto.

    “Consiglierei ai ff di informarsi su quanto già si sa sulle reazioni che prendono in considerazione, “
    A questo punto, un qualunque FF direbbe che questa ricerca non ha senso farla perché la FF obbedisce a leggi della fisica ancora sconosciute.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @FermiGas

      Ciò che mi sconcerta è che alcuni sedicenti “ricercatori FF”, che scrivono a destra e a manca reazioni nucleari d’ogni sorta, non sanno neppure cosa sia il concetto di sezione d’urto.

      Come ho scritto sopra a Mario Massa, trovo sorprendente che Celani in un quarto di secolo di attività monotematica non abbia prodotto un diagramma della sezione d’urto della dd in palladio e si sia limitato solo a fare misure di calorimetriche.
      Possibile che l’INFN non abbia le strutture necessarie, senza aggiungere un euro alla spesa? Qualcuno vuole suggeriglielo, prima che vada in pensione?

      A questo punto, un qualunque FF direbbe che questa ricerca non ha senso farla perché la FF obbedisce a leggi della fisica ancora sconosciute.

      Una simile affermazione sarebbe un segno mortale di impotenza. Sarebbe una trappola, più che un’ultima trincea.

  18. Mario Massa ha detto:

    Ciao Camillo,

    mi stai trattando come un cieco credente nella ff. Giancarlo mi conosce: mi piace semplicemente essere razionale e indagare senza pregiudizi. Per esempio mi pare che voi (o almeno Giancarlo) diate per scontato un eccesso di calore. Io no. Mentre non posso sbilanciarmi sulle misure nucleari posso dire che sulle misure di calore che ho visto, le tecniche erano o non idonee o mal utilizzate. Questo non mi porta a buttare tutto, ma semplicemente a chiedere fortemente misure e documentazione fatte bene. Mi pare che anche tu chieda lo stesso per le misure nucleari.

    Quindi scusami ma il tuo metodo di analisi di questo brevetto con metodo da inquisizione (giudizio già scritto prima della analisi) non mi appartiene e per amore della verità finchè non mi dirai di smetterla (è casa tua) non mollo: sostenere fortemente la propria tesi è giusto, arrampicarsi sugli specchi per non ammettere un errore non giova a nessuno.

    Scrivi:
    “E’ una cosa del tutto diversa. Nel brevetto di Arata un catodo cavo è collocato in una cella elettrolitica aperta. Nel brevetto che hai segnalato, la cella è chiusa”

    Forse non so più leggere l’inglese o interpretare un disegno, ma oggi ti lascio questa unica domanda: – Dimmi da dove hai dedotto che è una cella chiusa.-

    • Camillo ha detto:

      Mario,

      Per esempio mi pare che voi (o almeno Giancarlo) diate per scontato un eccesso di calore. Io no.

      Io dò per scontato che ff, LENR, LENT, CANT non possono esistere, perché non trovano riscontro in quello che ho studiato e praticato come chimico.
      Questo significherebbe poco ed è perfino un po’ provocatorio, ma basta per mettere in piedi un blog a contenuto scientifico, dove ognuno mette a disposizione degli altri quello che sa, non quello che vorrebbe sapere. La cosa ha avuto un successo molto superiore alle aspettative. Qua si stanno civilmente confrontando fior di esperti di ogni genere. Non credo per esempio che “neutrino” sia mai intervenuto da Daniele; qui interviene volentieri e lo ringrazio. Stessa cosa per te, che finora hai scritto da Daniele.
      Io mi presento come chimico e non metto becco in altre discipline. Bardi e io serviamo solo in quanto chimici.

      Quindi scusami ma il tuo metodo di analisi di questo brevetto con metodo da inquisizione (giudizio già scritto prima della analisi) non mi appartiene

      Io il brevetto lo conosco da quando ne annunciò l’esistenza Celani in un ambito ristretto. Lo giudico con il criterio di un chimico, esattamente come ha fatto Ugo Bardi. Un chimico non è un ingegnere, quindi si può entrare in disaccordo tra noi senza allarme.

      Dimmi da dove hai dedotto che è una cella chiusa.

      Dal disegno e dal fatto che altrimenti non potrebbe funzionare come generatore industriale di idrogeno. In una cella aperta l’idrogeno e l’ossigeno si disperderebbero nell’aria, una seccatura.
      Io parlo del primo brevetto che ci hai fatto conoscere. Per sicurezza invia il link per favore. Questa notte ti fornirò un giudizio più dettagliato. Quello che è certo è che non si tratta dell’ingegnerizzazione dell’invenzione di Arata. E’ una oversemplificazione inaccettabile. Attento, si tratta di elettroCHIMICA, i dettagli costruttivi contano. Una cella chiusa si distingue bene da una cella aperta come quella di Arata.
      Spero che Bardi stia accumulando le tue osservazioni e abbia voglia di intervenire.

      per amore della verità finchè non mi dirai di smetterla (è casa tua) non mollo

      Il blog è appassionante perché le persone più preparate non mollano.
      In questo blog non si scagliano grottesche invettive come succede in altri.
      Buona giornata, a questa notte.

      • neutrino ha detto:

        @camillo

        Qualche scorribanda, da Daniele, l’ho fatta !
        Non si deve non curare il proprio bisogno di divertimento. 🙂

        Conosco la storia di Celani molto bene e dall’inizio. Era il maggio del 89 quando insieme al gruppo in cui ero giovane ricercatore (composto da teorici romani di punta) provammo a ripetere l’esperimento di F&P nel laboratorio di Celani. Noi poi smettemmo Celani no !
        Il limite del lavoro di celani (supportato senza particolari pregiudizi fino al 2009) ?
        Non aver mai risposto con dei risultati sperimentali a precise domande dei suoi referee.
        La dimostrazione delle sue tesi era sempre in un esperimento altro (da fare o fatto da altri).

        Quel che e’ da chiedersi e’ il perche tra le centinaia di eresie (micro o macro) nate nella scienza (alcune rientrate altre evolute in ortodossie) quella relativa alla fusione fredda ha una vita così’ lunga ?
        Io la risposta l’ho ma e’ cattiva anche se umanamente comprensibile.
        E la soluzione si trova nella psicologia, ed in molti casi nella psichiatria.

        • Giancarlo ha detto:

          @neutrino
          Io penso che i referee debbano essere sempre esterni all’ente in cui il proponente lavora e soprattutto cattivissimi: niente risultati richiesti niente finanziamenti. Con referee interni alla fine l’amicizia o la semplice conoscenza finiscono con il mitigare il rigore anche per non deteriorare i molto spesso precari rapporti interpersonali.
          Quanto alla psicologia delle persone implicate mi suscita sempre una certa meraviglia vedere che si autocandidino al Nobel. Non solo Celani su 22passi, con fare scherzoso ma non troppo, ma anche Kim in lavori ufficiali, con affermazioni ripetute due volte del tipo: se questa mia teoria fosse confermata meriterebbe il Nobel: indubbiamente non sta bene. E pare siano tanti a non stare bene in quest’ambito.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Neutrino,

          Io la risposta l’ho ma e’ cattiva anche se umanamente comprensibile.

          Autocitarsi non è elegante, ma nel 2008 ho scritto sulla rivista del CICAP:

          La strana vicenda della fusione fredda ha dimostrato che l’inesistenza di un fenomeno non è un impedimento per continuare la ricerca. Finché saranno disponibili fondi, la ricerca continuerà. I finanziamenti saranno sempre trovati, perché i ricercatori sono poco incentivati a presentare risultati scarsi o negativi, per non perdere i finanziamenti.

          Scrissi questa riflessione pensando a Celani.
          Credo che Celani abbia speso in ff quanto sarebbe servito al DCCI di Pisa per funzionare alla grande per cinquanta anni di gestione ordinaria. Si possono conoscere i dati ufficiali sugli investimenti statali in questa follia?
          Quanti saranno in Italia i casi Celani e Carpa?
          Conforta solo che Celani non è a contatto con studenti. Ma il Carpa sì; immagino che abbia anche organizzato qualche tesi di laurea di piezogeologia.

        • neutrino ha detto:

          @Giancarlo
          Per i referee: non e’ una regola generale. Dipende dall’etica condivisa dalla comunita’ !
          Nel nostro ambito fare il culo ad un amico e’ il massimo dell’onore che un referee possa avere e ti assicuro, almeno per me, ha rafforzato piu’ di un amicizia. Chiaramente ci sono eccezione, ma fino ad ora niente di patologico.

          Psicologia: cerco pensare al Nobel e’ il desiderio di ogni ricercatore neonato, ma poi si cresce e … ci si rende conto dei propri limiti ! Al massino si puo’ aspirare ad essere un onesto artigiano…..

          @Camillo
          Il finanziamento vivo e’ stato molto contenuto e la strumentazione e’ stata finanziata ai LNF e non al suo gruppo (e’ a disposizione di altri). Posso essere piu’ preciso se porti un po di pazienza.

          Il problema non e’ solo e sempre il finanziamento.
          Celani e’ stato per lungo tempo un border-line scientifico, come molti altri nel nostro ambito. A volte mi chiedo se non si debba studiare il meccanismo che porta un border line a fare scienza patologica per capire se ci siano errori anche da parte della cosiddetta ortodossia.

  19. Giancarlo ha detto:

    This short comment by Brian Ahern, CTO of Vibronic Energy, was posted on Peter Gluck’s Ergo Out web site today.

    I am announcing the nanonickel breakthrough at the New Energy Symposium in NYC on Wednesday. I am saying the energy is real, repeatable and of useful output. I will also state that it is not of nuclear origin. I will say that it is a manifestation of asymmetric magnetism. This explains the lack of radiation accompanying my 21 watts of thermal excess power. Defkalion is getting even better results and others around the world are as well.
    The energy landscape is going to change in a viral manner.

    Non è nucleare! Bravo Brian, ora facci vedere i 21 watt per 6 mesi e spiegaci da dove vengono.
    Se non lo sai va bene lo stesso, purché ci siano.
    Fedeli di ogni credo FF, ma non vi sentite presi in giro neppure un po’?

    • Camillo ha detto:

      Sarebbe interessante vedere se Daniele ha pubblicato la notizia.
      Vibronic Energy, da non confondere con Vibrionic Energy, nociva.

    • Max Altana ha detto:

      Ho cercato “asymetric magnetism” in giro, ma non ho trovato nulla. Che cosa dovrebbe significare?

      • Giancarlo ha detto:

        @Max
        Davvero escono così tante novità che non si riesce più a seguire nulla. Guarda questa intervista interessantissima: http://www.megachip.info/tematiche/cervelli-in-fuga/8539-sistemi-coerenti-a-bassa-energia-una-rivoluzione-tecnico-scientifica.html

        Nell’ultimo anno, ad esempio, guidati da questo paradigma, in PROMETE abbiamo evidenziato un nuovo fenomeno sperimentale da noi definito “Effetto Ossidroelettrico”, che conferma quanto questo approccio possa portare a rilevare fatti sperimentali del tutto nuovi, con possibili applicazioni di interesse tecnico e industriale, basate su tecnologie molto semplici.
        L’Effetto Ossidroelettrico consiste nell’estrazione di una corrente elettrica da acqua bi-distillata, servendosi di due elettrodi di platino identici, corrente elettrica alimentata dal semplice calore ambientale, e mediata da molecole di ossigeno. Si tratta di qualcosa che qualunque normale studente di scuola media sa bene essere del tutto impossibile! Poiché, invece, l’effetto c’è, è chiaro che potrebbe rappresentare la base scientifica per un possibile breakthrough tecnologico verso nuovi sistemi di generazione di elettricità, ecologici, non centralizzati e a basso costo; nuovi sistemi catalitici da utilizzare nell’industria chimica; celle a combustibile a maggiore efficienza, ecc…

        Questo non dovrebbe passare inosservato: capisci che essendo i due elettrodi perfettamente identici e dovendo gli elettroni decidere da che parte andare con decisione per trasformare un rumore in una corrente utile, occorre che rompano la simmetria. E quando si rompe si ottengono sempre risultati di rilievo.

        • shineangelic ha detto:

          quindi mi suggerisci di cominciare a indossare calzini diversi, da oggi in poi?

        • FermiGas ha detto:

          @ Giancarlo
          L’Effetto Ossidroelettrico consiste nell’estrazione di una corrente elettrica da acqua bi-distillata, servendosi di due elettrodi di platino identici, corrente elettrica alimentata dal semplice calore ambientale, e mediata da molecole di ossigeno.

          A me risulta che gli Autori abbiano messo un film di Nafion in prossimità dell’anodo. Gli autori stessi poi hanno misurato sperimentalmente un gradiente di concentrazione spaziale di ioni H+. Questa cosa, dal basso delle mie reminescenze elettrochimiche, parrebbe proprio denotare una banale pila a concentrazione. Forse son io troppo superficiale? Se n’è discusso pure qui
          http://www.energeticambiente.it/sistemi-per-auto-idrogeno-acqua/14735169-esperimento-zero-4.html ,
          e a pag. 3 trovate pure l’articolo (o bozza).

    • Luca ha detto:

      Fedeli di ogni credo FF, ma non vi sentite presi in giro neppure un po’?
      Mi chiedo allora Celani cos’ha misurato il Gennaio 2011 quando i suoi infallibili pocket instruments sono andati a fondoscala e ha dovuto resettarli …
      Qualcuno che nel retrobottega ha sguinzagliato qualche granello di materiale “caldo” per impressionare la folla o Celani che ha mangiato troppa mortadella e si è inventato la storia?

  20. Tiziano ha detto:

    Interessante ..
    Che roba sarebbe? Potrebbe funzionare? Nel caso di reazione nucleare (improbabile per quanto scritto in questo blog e altrove da altri) non ci sarebbero problemi con il 2° principio della termodinamica…
    Ma in questo caso? .. ??

  21. Valerio Peralta ha detto:

    Scusate l’ennesima intrusione, forse la nuova “insalata” postata da DP su 22 passi merita un commento… Trovo inquietante l’accenno ai “campi quantistici ALL’INTERNO degli elettroni”: la ff necessita di una teoria in cui i leptoni sono dotati di una struttura interna?
    A volte nuovi fatti sperimentali generano una fioritura di teorie; chissà cosa possono produrre risultati sperimentali inesistenti…
    Buona giornata

    • Giancarlo ha detto:

      La stessa cosa con il MIT – Massachusetts Institute of Technology (2), Prof. Hagelstein – o Hagelsteen, come lui preferisce essere chiamato – che si basa sulla teoria dei campi quantici all’interno degli elettroni.

      Mi ricorda vagamente Frankstein Junior…

    • neutrino ha detto:

      E’ daniele che non capisce.
      Il lavoro di Hagelstein e’ un classico esempio di esercizio in teoria dei campi.

      Si comincia con le approssimazioni:
      1) QFT no perche’ e’ relativistica, conti troppo difficili, per cui scelgo un approccio non relativistico.
      2) Ho bisogno di un potenziale di interazione per cui ne scelgo uno che ad oggi penso possa andare bene. Si noti che non puo’ essere altro che un potenziale effettivo.
      3) Ho bisogno di autovettori della matrice di interaziione che siano vagamente relazionati alla fisica che voglio studiare.
      4) mi calcolo le probabilita’ di transizione.

      Se tutto va bene ho dei numeri che mi giustificano i risultati che voglio giustificare, ma mi ritrovo con un modello talmente ad hoc che risulta essere inapplicabile a qualsiasi altro fenomeno che non sia quello che disco di studiare.

      Il buffo e’ che tutto questo sforzo porta a risultati che sono un fattore 10 sotto quelli aspettati.

      Quello che si contesta in questo approccio non e’ il metodo (l’ approccio e’ metodologicamente corretto e i conti suppongo fatti bene). Si costruisce un modello le cui approssimazioni sono apparentemente fuori controllo e incapace di predire qualsiasi altro fenomeno nucleare noto.

      • Camillo ha detto:

        @neutrino

        Di Hagelstein mi ha colpito questa definizione di entropia contenuta in “Thermal to electric energy conversion”, pag 308:

        s = Q/T

        dove Q è “heat flow”, quindi calore scambiato irreversibilmente.
        Hagelstein ha riscritto la 2^a legge della termodinamica a sua insaputa.
        Evidentemente per essere grandi esperti di laser la termodinamica serve poco.

        • FermiGas ha detto:

          @ Camillo
          Di Hagelstein mi ha colpito questa definizione di entropia contenuta in “Thermal to electric energy conversion”, pag 308: s = Q/T
          dove Q è “heat flow”, quindi calore scambiato irreversibilmente.

          Chissà se Hagelstein ri-scoprirà (a breve) anche la disuguaglianza di Clausius…

  22. Mario Massa ha detto:

    Ciao Camillo,
    come mi hai chiesto ti rimando i link ai due brevetti relativi a generatori elettrolitici di idrogeno. Del primo non ho trovato il brevetto originale quindi è solo la mia analisi ingegneristica che mi porta a dire che sia aperto. Il secondo (che a prima vista può sembrare chiuso) è aperto. Per capirlo occorre leggere il testo (17 pagine, arzigogolate e con errori). Se non ti va di perdere troppo tempo, ormai che l’ho perso io dimmelo e ti faccio un riassunto.
    Buona nottata

    http://www.google.it/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=99&ved=0CHsQFjAIOFo&url=http%3A%2F%2Fwww.platinummetalsreview.com%2Fpdf%2Fpmr-v7-i4-122-164.pdf&ei=Eq8BUIAuxuLhBL7ewZQI&usg=AFQjCNHgRmp0qdzw7uIJBRlMbYOXmwwvqg

    Fai clic per accedere a 4078985.pdf

  23. FermiGas ha detto:

    Su 22 Passi leggo ( http://22passi.blogspot.it/2012/07/seminario-di-widom-sulle-lern-roma-18.html ) che Cirillo porta a sostegno della teoria Widom-Larsen-Srivastava questo suo articolo
    http://www.scientific.net/KEM.495.104 ,
    nel quale si dimostrerebbe la produzione di neutroni in una cella al plasma.
    Ma la WLS, per giustificare l’irrilevabilità dei neutroni, non affermava forse che questi venivano assorbiti in qualche nm???

    Una prova alquanto contraddittoria …

    • Giancarlo ha detto:

      @FermiGas
      Ho chiesto spiegazione su questo punto a Srivastava il giorno del seminario alla Sapienza (31/5). Mi ha risposto quello che mi aspettavo, ossia che qualche neutrone (10E-6 ha precisato) sfugge all’assorbimento rapido ed esce. Non fa una piega, a patto che anche i gamma seguano la stessa sorte statistica perché, ricordo agli smemorati, nella WLT i gamma ci sono, solo che sono schermati dai plasmoni di superficie, non vengono termalizzati. Poi, per togliersi lo sfizio, basta spegnere la cella e tutti gli elementi trasmutati in attesa di beta decadere prima o poi un gamma lo emetteranno. Anzi, facendo l’analisdi temporale si può sapere pure quali elementi hanno trasmutato (un beta decay dopo 6 giorni è una firma chiara).

      • FermiGas ha detto:

        @ Giancarlo
        qualche neutrone (10E-6 ha precisato) sfugge all’assorbimento rapido ed esce. Non fa una piega, a patto che anche i gamma seguano la stessa sorte statistica

        Sarebbe interessante vedere come Srivastava abbia stimato questo valore e spero che l’abbia circostanziato un po’ meglio, cioè abbia detto sotto quali ipotesi lui pensa possa valere.
        Concordo sul resto del discorso inerente i β e γ.

      • FermiGas ha detto:

        @ Giancarlo
        qualche neutrone (10E-6 ha precisato) sfugge all’assorbimento rapido ed esce. Non fa una piega,

        Non fa una piega, aggiungo, se riescono a posizionare il rivelatore di neutroni a non più qualche μm dalla sorgente. Il calcolo (spannometrico, come al solito) è il seguente.
        Nell’articolo

        “A primer for electroweak induced low-energy nuclear reactions”, Y. N. Srivastava, A. Widom, L. Larsen, Pramana Journal of Physics, Vol. 75, No. 4, Oct. 2010, pp. 617 – 637,

        leggo che la λ dei presunti n-ULM è stimabile in 1E-3 cm. Prendiamolo per buono. Da De Broglie, troviamo p=66,261E-30 kg•m/s, da cui v=39,56 mm/s e quindi Ek=8,18E-12 eV.
        Stimiamo ora σa (sezione d’urto d’assorbimento dei n) a quest’energia, sfruttando il fatto che σa•√E=cost. Su tab. trovo che σa nel Pd per n termici (0,026 eV) vale 6,9 bn. Risolvendo la proporzione inversa suddetta, si trova che σa(8,18E-12 eV)=389 kbn.
        Ora calcoliamo il cammino libero medio di questi presunti neutroni ULM.
        λa=1/Σa, dove Σa=N•σa, ma N=ρ•NA/MM = 12,023 g/cm^3 • NA / (106,42 g/mol) = 68,036E27 nuclei Pd/m^3. Quindi Σa=2,647E6 m^(-1), quindi λa=377,8 nm.
        Se i neutroni costituissero un fascio monoenergetico e non termalizzassero, si troverebbe che
        I(x)/I0 = exp(-Σa•x),
        dove: I(x) = intensità di n che non interagiscono attraversando il bersaglio di spessore x;
        I0 = intensità totale di neutroni incidente sul bersaglio.
        I(x)/I0 lo dà Srivastava, 10E-6; prendiamolo per buono. Ricaviamo pertanto x = 4,349 μm.
        Domanda: “Come riescono a rilevare neutroni ULM a non più di ~ qualche μm dalla sorgente, sebbene li osservino fuori dalla cella???”

        • Giancarlo ha detto:

          @FermiGas
          Aggiungila come domanda per Domenico Cirillo.
          Non è che ci siamo conosciuti alla Sapienza, Dipartimento di Fisica?
          Comunque bravo, un fisico nucleare ci serviva.

  24. Camillo Franchini ha detto:

    Mario,

    1° caso

    Del primo non ho trovato il brevetto originale quindi è solo la mia analisi ingegneristica che mi porta a dire che sia aperto.

    Si tratta di una cella elettrolitica chiusa, come si vede in Fig. 5, pag 129. E’ il gradiente di pressione che si crea durante l’elettrolisi che costringe l’idrogeno a permeare attraverso la membrana di palladio/argento e a purificarsi. E’ un metodo classico, noto ai chimici. Lo usano nelle scuole, dove l’uso di idrogeno in bombole è regolato da norme severissime.

    2° caso

    Anche in questo caso la cella è chiusa. Basta leggere l’abstract per capire che si tratta di un classico apparecchietto produttore di idrogeno da laboratorio.

    Come mai questi due oggetti comunissimi hanno attirato la tua attenzione? Che cosa hanno a che fare con il brevetto di Arata, che prevede accumulo di idrogeno in un catodo cavo di palladio?
    Ti consiglio di non abbandonarti a digressioni, per quanto interessanti, altrimenti non verremo mai a capo di nulla.
    Buona serata.

    • Mario Massa ha detto:

      @Camillo
      @Giancarlo
      Ti dispiace Camillo se chiediamo agli altri e in particolare a Giancarlo che è particolarmente esperto di brevetti di dare la loro opinione su quelle due celle?
      Sono aperte o chiuse? Hanno a che fare con il brevetto Arata? Può essere benissimo che mi sbagli, ma se me lo dite in due o tre sono più tranquillo.

      • Camillo Franchini ha detto:

        Mario,

        Giancarlo ha partecipato attivamente dal momento della tua “entrata in campo”, non ha bisogno di essere sollecitato. Chiunque può partecipare. Siamo qui apposta.
        All’ultimo commento aggiungo che l’uso dell’idrogeno in bombole è severissimo non solo nelle scuole, ma in tutti i posti di lavoro. Da noi esistono “rampe dei gas” esterne agli edifici. All’interno dei laboratori si trovano solo i riduttori di pressione. Quando nel test del 14 gennaio 2011 si vedevano bombole di idrogeno all’interno del capannone
        in presenza del capo dipartimento di fisica dell’UniBO mi si è accapponata la pelle. Come lavorano da quelle parti?
        Buona giornata.

      • Giancarlo ha detto:

        @Camillo
        @Mario
        Vado un po’ di corsa e il brevetto prende due giorni se uno lo vuole leggere bene, è uno dei più incasinati che io abbia mai visto.
        Sull’articolo la mia impressione è che sia una cella a pressione, però non mi trovo coi tubi che fungono da catodi che sono aperti in alto. Forse è un errore nel disegno forse non ho proprio capito io.

        Il brevetto è a cella aperta se la valvola 12 è aperta durante l’elettrolisi, a cella chiusa viceversa. Ad una scorsa veloce non sono riuscito a trovare la descrizione del funzionamento di questa valvola, debbo leggere meglio. Domani ho una Preliminary Design Review abbastanza importante, magari lo leggo con calma stasera se ancora ce la faccio. Comunque, Camillo, ci sono descrizioni di celle di persone non FF a pressione atmosferica e pressioni dell’idrogeno prodotto di decine di atmosfere. Anche il brevetto originale di Wahlin, che anticipa di molti anni quello di Arata (1956) è a pressione ambiente. Il suo primo lavoro è del 1951, poi esteso nel 1953.

        • Camillo Franchini ha detto:

          Giancarlo,

          Il brevetto è a cella aperta se la valvola 12 è aperta durante l’elettrolisi, a cella chiusa viceversa.
          Il brevetto è quello di Arata, la figura che prendo in considerazione è la prima figura, senza numero di identificazione. Tu forse consideri la 3. Però non sono riuscito a trovare la valvola 12 in nessuno dei disegni di Arata.
          Nei miei articoli ho messo in testa i disegni cui mi riferisco, per evitare fraintendimenti. Se volete usare altre figure, fatelo pure.
          Per il momento lascerei perdere il confronto con altri brevetti; si tratta di stabilire se il brevetto di Arata è dotato di coerenza interna, se si autosostiene.
          Io prendo come riferimento la rettifica di Malatesta che tanto è piaciuta a Celani. Malatesta considera aperta la cella elettrolitica di Arata, chiusa con valvola di intercettazione la bombola di palladio in modo che si crei pressione. Malatesta è convinto che ci sia asimmetria nel comportamento del catodo cavo: entra più idrogeno di quanto ne esce, sottovaluta cioè l’effetto catalitico del palladio sull’idrogeno, che rende indifferente l’equilibrio H2 = 2H.
          Lo stesso Celani ha molto apprezzato il commento di Malatasta, per cui per lui il funzionamento è quello che Malatesta descrive. Se non lo sa Celani…
          Ma se preferisci, esaminiamo figure diverse da quelle che ho proposto.

          Il mio silenzio è dovuto alle ferie che si avvicinano e ai clienti che vogliono i prodotti prima.

          Anch’io mi sto preparando per le ferie e sempre più utilizzo ritagli di tempo; è faticoso. Per questo me la prendo con molto comodo.
          A risentirci quando possiamo.
          Cordiali saluti
          Camillo

        • Giancarlo ha detto:

          @Camillo
          La valvola 12 era riferita al brevetto suggerito da Mario, quello delle 17 o più pagine infernali. Le figure di Arata sono chiarissime. Sono d’accordo con te di tornare a bomba sul brevetto di Arata. Io in questo momento sono convinto che la parte PdH (in realtà sono tre brevetti in uno) possa funzionare senza pressioni stratosferiche. Sempre pronto a ricredermi, purtroppo non ho competenze di elettrochimica e sto faticando molto. Mi rileggo come posso Malatesta che non mi aveva convinto. Penso che se la concentrazione massima è 0,8 si hanno poche atmosfere. 0,95 è atto di fede e potrebbe pure darsi che un catodo cavo e uno pieno raggiungano concentrazioni diverse, nulla è scontato. Nessuno di quelli che hanno fatto dispositivi simil-Arata ottiene pressioni elevatissime.

          Ieri sera a cena un vecchio amico mi ha parlato di un tizio che in collaborazione con l’esercito ha realizzato trasmutazioni nucleari con dei trasduttori ad ultrasuoni di potenza e che a lui gli sembrava una grande stupidaggine; gli ho risposto che forse il tizio in questione lo conoscevo 🙂

  25. Giancarlo ha detto:

    @sandro75k
    Sono abituato a dire quello che penso senza censure e a chiedere scusa quando sbaglio, certe volte anche se nessuno ha percepito il mio errore e potrei sfangarla.
    Comunque sopra trovi un mio commento in disaccordo con le convinzioni di Camillo, se è quello che intendevi dire. Non dubito che se Camillo si convincerà che la cella di Arata può funzionare a pressioni non ultrahigh come pretende l’ideatore ma più cristiane non esiterà a dirlo.
    Il mio silenzio è dovuto alle ferie che si avvicinano e ai clienti che vogliono i prodotti prima. Nel mio ambiente, al contrario di quello di Rossi, i militari sono severissimi e per un oggetto che pesa 1 kg vogliono 30 kg di carta, compresi i report di quelle prove che a me prendono 15 giorni e a AR 15 anni. Se nei report scrivo che la mia centrale da 1MW produce un rumore <50dBA (rumore in un teatro col pubblico zitto) mi prendono a bastonate.

  26. Giancarlo ha detto:

    @Camillo
    @Mario

    Qui http://www.poxoq.com/ potete scaricare un ottimo programma gratuito che fa il download automatico dei brevetti e dei documenti collegati. Lo uso da un paio d’anni ed è ancora gratis, poi pazienza. Ricordatevi di mettere US (o GB…) prima del numero scritto senza virgole.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Giancarlo

      Grazie per l’ottimo strumento.
      Qualche giorno fa Miglietto chiedeva se il brevetto Arata era granted o era ancora allo stato di application. La domanda è suggestiva, sai già la risposta?
      Di Arata ci sono tre richieste di brevetto sulla ff, respinte perché la ff non è brevettabile, come il motore perpetuo,
      Grazie anche a nome di Miglietto.

  27. Giancarlo ha detto:

    Vorrei far notare ai frequentatori abituali e a quelli sporadici di passaggio che su questo, che è ritenuto un blog monocratico asservito al rigido ordine franchiniano, ci stiamo facendo le bucce da un po’, con opinioni non sempre parallele. Vorrei far notare che su 22passi Quantum Leap alias Domenico Cirillo ha portato come dimostrazione della WLT un loro lavoro dove vedono neutroni, almeno quei pochi che non sono confinati. Possibile che non ci sia nessun curioso che gli chieda come mai non vedono quei pochi gamma che non sono confinati? Oppure perché quando spengono la cella e i plasmoni scompaiono non vedono gamma a fiotti? Eppure Srivastava è stato chiaro: nelle LENR secondo la WLT ci sono gamma e neutroni. E mi pare che Srivastava sia uno degli autori. Coraggio, osate!
    @Roberto Rampado: perché non glielo chiedi tu?

    • Andrea ha detto:

      Se ti va bene anche l’altro Rampado gli pongo le tue domande, anche altre se mi fai un elenco.
      Molto volentieri, Cirillo è un carissimo amico.

      • Giancarlo ha detto:

        Certo
        1) Siete riusciti ad osservare quella piccola frazione di raggi gamma che statisticamente riesce ad oltrepassare la barriera degli heavy electrons?
        2) Perché non spegnete la cella ed osservate i prodotti di decadimento beta degli atomi trasmutati che sono ritardati anche di tempi considerevoli (cioè, perché non cercate di osservare i gamma del decadimento beta)?

        Grazie in anticipo

        • Luca ha detto:

          Non sperare Giancarlo di ricevere risposte a domandi così puntuali. Su questo scivolano assai allegramente. Se proprio ti va bene vieni rimandato alle brochure della Startec.

        • Giancarlo ha detto:

          @Luca
          Questo è l’argomento principale che mi spinge ad essere via via più scettico. Ogni volta che provo ad interagire direttamente con gli autori dei lavori (per mail) non ricevo risposta, o la risposta è evasiva oppure dopo qualche scambio iniziale alla prima domanda imbarazzante il discorso si interrompe. Non amano essere contraddetti.

    • Andrea ha detto:

      Io non sono nessuno, non ho titoli, ma ho smesso da un bel pezzo di lurkare 22p.
      Credo che il danno sia già stato fatto, ma non voglio contribuire ad aumentare ulteriormente il numero di visitatori dando importanza ad un sito e ad una persona che non dovrebbe averne. Lo associo un po’ al telefonare ad un numero a pagamento per lamentarsi della ditta che lo gestisce.

  28. Roberto Rampado ha detto:

    perché non glielo chiedi tu?
    … ma io non so neanche la differenza tra RaggiX e RaggiGamma…
    e poi sono occupato a fare il primo (forse) motore a vapore senza valvole…
    eheheh

  29. Camillo Franchini ha detto:

    @Giancarlo

    Le figure di Arata sono chiarissime.

    Le figure di Arata denunciano la sua confusione mentale.
    Per esempio in fig. 4 introduce in un composto ceramico un derivato dell’ossigeno, O-, che nessuno saprebbe produrre oppure, prodotto, sarebbe talmente ricco di energia da essere estremamente reattivo, quindi instabile.
    Prendiamo la Fig 3 del brevetto. In basso a destra entra vapor d’acqua a 800 °C, che comporta una pressione spaventosa sulla cella. Entro sera credo che avrò il valore esatto di tale pressione.
    Un compressore elettrolitico in pressione è quanto di più banale (e di più pericoloso) si possa inventare. Per forza la cella Arata deve essere aperta e sfruttare l'”effetto Malatesta” (se esiste).
    Altrimenti dove starebbe l’invenzione che ha eccitato Celani?
    Scrivo di nuovo appena ho tempo.
    Buon pomeriggio.
    Camillo

  30. Roberto Rampado ha detto:

    A transistor o direttamente a circuiti integrati?
    Ma no, è “un motore di ricerca”…

    Raggi Gamma e X sono uguali…
    ma è per quello che li confondono allora…

  31. Giancarlo ha detto:

    Lo so che tu hai un debole per la perovskite. Io continuo invece a preferire gli spinelli.

  32. Gherardo Gentzen ha detto:

    Sto quasi uscendo da un periodo di iperlavoro e mi sto facendo quattro risate e anche più leggendo Sylvie. Non solo è divertente, ma mi fa anche un favore perché risponde ai passeri, facendo un lavoro molto migliore di quello che farei io. Questi sono gli URL che consiglio ai bird watchers (prendetevi tre quarti d’ora almeno e seguite tutti i link, ci sono delle cose molto buffe):

    http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/07/11/quando-il-pulitzer-e-in-vacanza/
    http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/07/13/dedicato-ai-fan/
    http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/07/14/train-wreck/
    http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/07/16/more-wreckage/
    http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/07/16/il-rappresentante/
    http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/07/17/adr/
    http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/07/18/adr-ii-volontario-cercasi/

    Il massimo, a mio parere, si raggiunge in questa puntata, ho riso per dieci minuti (stavolta non mi sono registrato, però):

    http://ocasapiens-dweb.blogautore.repubblica.it/2012/07/16/in-inglisce-nel-testo/

    Il lavoro qui lo fanno soprattutto l’estensore della locandina, col suo inglese da locanda molto scalcagnata, e i commentatori. Tutto questo va letto assieme al Passersera, dove, essendo andata male la mano come al solito, va in scena l’atteso gioco del raddoppio della posta.

    I fusori e i piezo sono ormai assorbiti completamente nel mondo parallelo delle accademie sopra il bar e delle medaglie di cardone. Sono tutti contro tutti per le loro strampalate teorie, ma sono tutti d’accordo su una cosa: se ci sarà da spartirsi un bottino, meglio farsi trovare pronti. Per cui fanno a gara per organizzare seminari e congressi, meglio se con qualche Scilipoti e qualche utile profeta. Qualcuno di loro si candiderà in politica al prossimo giro. I talk sono sempre gli stessi ma ovviamente non conta quello che si dice, basta dirlo e fare un altro giro. Di articoli su Nature ovviamente non si parla proprio, sono considerati fuori moda, anzi, fuori paradigma, da 23 anni.

    Purtroppo non ho il talento, ma mi piacerebbe tanto seguire per due mesi questo mondo orrido di faccendieri e accademici trash, intervistarli e farne un documentario come quelli di Herzog. Li immagino come gli zombie, gente che è già morta, lo sa e non ha più paura di morire, e si abbandona con voluttà a qualunque sconcezza. Una lettura molto illuminante, per chi non la conoscesse già, è questa:

    http://www.sott.net/articles/show/244011-Corruption-in-Science-Francesco-Fucilla-and-the-Telesio-Galilei-Academy-of-Science

    Avevo cercato di persuadere Science a farne una storia, e mi avevano detto che ci avrebbero pensato. Sarebbe interessante perché certe cose le possono scoprire solo giornalisti d’inchiesta che abbiano accesso a database specializzati, come il casellario giudiziario.

    Sono per caso l’unico qui dentro a subire il fascino perverso di questa gente? Penserei che Camillo e Giancarlo, anche loro… E Ugo? E Sylvie? Comunque di sicuro non sono solo in questa mia malattia: mia moglie ha contratto la mia stessa perversione da un paio di mesi e appena ha una mezz’ora si attacca a internet ed esplora il lato oscuro della garrula Passeropoli, i luoghi dei commerci di patacche, facendo collegamenti tra i personaggi e tutte le loro traballanti attività. Meno male che fra tre giorni andiamo in vacanza, speriamo che ci passi.

    • Camillo Franchini ha detto:

      @Gherardo

      Ho letto con gusto tutti i siti di Oca; avrei dovuto ridere, ma non ci sono riuscito. Tutta quella gente che salta fuori mette paura, perché dispone di un potere reale ormai consolidato. Gente che va a Bruxelles accompagnati dagli amici deputati per vedere se possono battere cassa. Hanno perfino le foto ricordo dove si esibiscono spavaldamente. A paragone Rossi fa tenerezza.
      Provate a immaginare che vita faremmo se papino tornasse al potere.

      • Max Altana ha detto:

        se Camillo mi concede uno sfogo molto personale…

        io ho 41 anni, la mia compagna 31. Viviamo in un luogo di villeggiatura in Sardegna, bellissimo. Io faccio una lavoro oramai “solido” che mi consente, a scelta, di guadagnare bene lavorando molto, oppure di lavorare poco, vivere molto, e guadagnare decentemente. Lei invece, Laureata in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche, 5 anni fa, non volendo diventare una schiava sottopagata e grazie alle lenzuolate di Bersani, ha iniziato l’avventura della Parafarmacia. Oggi l’attività è ben avviata, non ha debiti, d’estate lavora 20 ore al giorno, ma, al netto dei contributi, delle tasse e delle spese, guadagna molto meno di un interinale. Un giovane onesto, abile e volenteroso, in questo paese, non ha futuro. Le prospettive di crescita sembrano ogni giorno più scarse.

        Ogni giorno sembra che questo paese sia sempre più… fottuto.

        Se ci trasferissimo (probabilmente in UK) lei guadagnerebbe dieci volte tanto e lavorerebbe probabilmente la metà delle ore. Io, nei primi anni dovrei prendere molti aerei, ma è un sacrificio che farei volentieri per vederla felice, e realizzata.

        Tutto questo per dire che, se tornerà il Banana, è praticamente certo che ci trasferiremo.
        E se avremo un figlio, non sarà Italiano.

        Perdonate il momento di amarezza, ma le notizie stamattina sono davvero deprimenti.

        • Gherardo Gentzen ha detto:

          Se posso dare un parere sulla migliore educazione dei figli basato sull’esperienza personale e di parecchi colleghi: consiglio infanzia in Germania o Italia e adolescenza in Inghilterra. Evitare la Francia (spero di non offendere Sylvie).

          In due parole i motivi. Le scuole elementari italiane e tedesche sono ottime. La Germania è migliore per la diffusione di attrezzature per l’infanzia e per la maggior responsabilizzazione dei bambini (c’è meno `mammismo´ e più educazione nel senso di buon comportamento). L’Inghilterra (ma anche, credo, Edinburgo), ha una cultura popolare sofisticatissima, cosa molto importante per gli adolescenti. In Francia, purtroppo, tutto il sistema scolastico è autoritario e non favorisce la creatività (con importanti eccezioni in matematica, che però riguardano solo pochi fortunati).

        • oca sapiens ha detto:

          la sciovinista concorda con Gherardo, la più bella scuola della mia vita è stata lelizabeth College di Guernesey…

  33. Camillo Franchini ha detto:

    @Ugo, Giancarlo, Mario

    Se andate qua, capite meglio come dovrebbe funzionare il compressore elettrochimico di Arata.

    http://scholar.google.com/scholar_url?hl=it&q=http://lenr-canr.org/acrobat/ArataYdevelopmenb.pdf&sa=X&scisig=AAGBfm2HO6I6m4FEswsfu-6TpP4L9lLdsw&oi=scholarr

    La cella elettrolitica è aperta; c’è un catodo di palladio a forma di bombola; sulla superficie esterna di tale catodo si scarica deuterio a pressione atmosferica. Lasciando scaricare acqua pesante senza limite di tempo, dice che la pressione all’interno della bombola può aumentare fino a 10^4 atm.
    E’ su questo oggetto che vorrei il vostro commento, in particolare quello di Ugo, trattandosi di elettrochimica. E’ un documento molto più semplice da interpretare rispetto al brevetto vero e proprio.
    Il mio parere lo conoscete già.
    E’ la cella che ho presentato in testa ad “Arata1”.

  34. mW ha detto:

    @Shine e Tia,
    vedo che continuate ad richiedere scuse e ammende da Passerini.
    Come direbbe Guzzanti in Aniene 2,
    è pur sempre un esercizio aerobico!
    Io per fare queste cose dovrei prima smettere di fumare.
    Forse non è la motivazione giusta per smettere.

    • shineangelic ha detto:

      Paglierini a me ha proprio rotto. Da tempo gli rido dietro, ma l’ammenda continuerò a chiederla. Non può cambiare le carte in tavola ogni tre mesi e continuare nella profezia delle vaccate. Senti l’ultima risposta che mi ha dato:

      “Ribadisco, non ci tengo minimamente a sputtanarmi per la vita, credimi. Se avessi avuto indizi di mal parata avrei cominciato da un pezzo la “ritirata strategica”… cosa che iniziano a fare di là.”

      Franchini, Gentzen, Giancarlo…. Mi raccomando non lasciate i viveri sul campo durante la ritirata, fateli morire di fame. Ché il poeta non ci tiene a sputtanarsi per la vita.

      • Giancarlo ha detto:

        @angelino
        Sì, in effetti ci dipingono come una banda in ritirata che dà preoccupanti (per noi) segni di nervosismo. Io sono nervoso solo perché si avvicinano le ferie e non ho ancora terminato alcune cose importanti.
        Io sono una persona abbastanza aperta alle novità, basta che mi convincano*. Se la FF esiste la mia vita non sarà sconvolta e per un po’ anche quella del mondo intero. AR, lo sapete è un po’ testone e vuole fare tutto da solo. Ora, l’energia consumata istantaneamente sulla terra (in media) è 14 TW (fonte IEEE Spectrum questo mese). Il che significa che per raggiungerla con l’ecat da 10 kW ci vorranno 1400 anni se AR impianterà a Ferrara la sua fabbrica da 1.000.000 di pezzi l’anno. La Vaillant, con la sua capacità produttiva annua ce ne metterebbe 500. Certo, 100 fabbriche ci metterebbero solo 14 anni. So già che ora mi diranno che sto preparando la ritirata e comincio a denigrare una cosa già provata: la probabilità di successo è ancora 0% per me, sto solo prendendo un po’ in giro i fedeli illetterati che non sanno mai di che cosa parlano.

        *A proposito, un tre giorni fa ho assistito in un laboratorio alla violazione palese della legge di Snell: all’inizio ho pensato di dare del matto al mio amico, ma poi mi sono rapidamente convinto che è possibile. Vedi, mi ravvedo tranquillamente.

        • Giovanni Piuma ha detto:

          Scusa Giancarlo*,
          ma per come la vedo io, qualunque legge della fisica può essere violata,
          basta usare più energia di quel che se ne ricava.
          Finché non si vede TUTTO il bilancio energetico,
          è difficile parlare di “rivoluzione”.
          Ciao.

        • Giovanni Piuma ha detto:

          Sandro,
          infatti io non ne vedo.
          Mi riferivo solo al post scriptum asteriscato.
          Certo che Giancarlo sa il fatto suo quando si tratta di attirare la curiosità.
          O sarà soltanto il suo ennesimo scherzo?
          Ciao.

        • Franco Morici ha detto:

          Giancarlo, per vari motivi ho molto “creduto” (almeno fino ad ora) nella legge di Snell; in particolare per quanto riguarda le interfacce tra dielettrici e perché è alla base di molte applicazioni riguardanti le fibre ottiche.
          Se quanto decritto non fosse, per motivi industriali od altro, un argomento riservato, mi piacerebbe conoscere qualche dettaglio in merito alla violazione palese di questa legge fondamentale, sempre che l’argomento non sia considerato troppo OT per essere trattato in questo Post.
          Ti ringrazio.

      • Gherardo Gentzen ha detto:

        shineangelic scrive:

        Non può cambiare le carte in tavola ogni tre mesi e continuare nella profezia delle vaccate.

        Ma certo che può! E continuerà a farlo, perché Passerini non ha una reputazione da difendere. Ha il suo lavoro in Comune, indipendente dal gioco della rivoluzione scientifica, che per lui è a costo zero. Nulla gli impedirà di continuare a sparare profezie sperando che almeno una gli vada bene, anche perché ormai ha trovato la sua base di fedeli che gliele hanno perdonate tutte e probabilmente continueranno a farlo. Non sono tanti ma bastano per fare due chiacchiere sognanti tra una pratica e l’altra, e va bene così: sono degli infallibili trovatori di bufale, seguendoli si va a colpo sicuro.

      • Luca ha detto:

        Caro Shine hai tutta la mia solidarietà ma insistere non fa altro che ailmentare quel fenomeno oscillatorio che caratterizza da due anni il blog di Passerini. Le fasi sono sempre le stesse che si ripetono con precisione quasi cronometrica. Prima fase. tra una bacchettata e l’altra a Tia e C. si comincia a propinare sottobanco qualche rumors di prossimo evento decisivo e sconvolgente. I believers e i nion -believer si scatenano. I primi in sogni e castelli costruiti su questa fenomenale scoperta, i secondi iniziano a punzecchiare il Passerini per fargli vuotare il sacco che, per rispetto alle sorgenti, tiene ben cucito trincerandosi dietro il solito NDA. Al max rilascia qualche sfiatatina tanto per non far cadere l’interesse e l’hit count del blog. Poi iniziano le accuse che si sta inventando tutto e lui arruffa le penne mandando anatemi e minacce di scomunica a destra e sinistra rammentando di come si sta bene appollaiati sulla riva del fiume. La caciara monta sempre più velocemente finchè il bubbone non scoppia e appare un articolo che magari arriva da Allan, il fondo di cassetti della NASA, Josephon, un venditore di aspirap… strumentazione scientifica che sembra sconvolgere il mondo ma che viene smontato in meno di 3 secondi tra le risate dei cattivoni che non si decidono mai ad affogarsi nel famoso fiume.
        Passerini si arrabbia sul serio, mette il semaforo Rosso, scomunica un po’ di gente e fa il broncio per qualche giorno per farsi coccolare dai fan. Ancora qualche giorno di riposo condito da qualche articolo frivolo e leggero, e il ciclo ricomincia da capo. A essere pignoli si potrebbe calcolarne anche il periodo.

  35. Mario Massa ha detto:

    @Lambda
    Rif. Arata3 18/07/12 ore 11.11pm

    Ritiro il “rigorosamente”. Però non siamo dei matematici. Calcoliamo spannometricamente la componente media di E ortogonale alla superficie all’interno del palladio di Arata (usando i dati del punto 4.25 del brevetto): spessore = 2.5mm; sup.= 30cm2; corrente 10A; resistività palladio= 10^-7 Ohm m. Consideriamo che metà della corrente debba attraversare i 2.5mm si ha: R = 10^-7 * 2.5*10^-3/30*10^-4 = 10^-7 Ohm, deltaV = 5*10^-7V, da cui E =0. 2mV/m. Le disuniformità porteranno a picchi locali certamente maggiori, ma sostenere che un campo medio di 0.2mV/m possa essere causa di fenomeni così macroscopici mi pare almeno azzardato.

    Se invece consideriamo che sulla superficie del palladio si instauri per l’elettrolisi un sottile film di idrogeno monoatomico, diciamo di 100 atomi di spessore e che attraverso esso cada 1V, il campo sulla superficie sarà circa E = 1/100*10^-10=10^8 V/m che non so se può fare qualcosa, ma certamente è un bel campo.

  36. Giancarlo ha detto:

    @MM
    Io ho perso il filo del discorso e a parte la critica all’articolo di Bardi non capisco perché si continui a parlare del campo all’interno del Pd. Lo ione idrogeno per effetto dell’elettrolisi produce idrogeno monoatomico e gorgoglierebbe vie se non fosse che l’assorbimento nel Pd è esotermico e quindi lui ci si butta immediatamente dentro. A questo punto non risente più del campo. Poi diffonde nel Pd e la velocità di diffusione è indipendente dallo spessore: cambia solo, ovviamente, il tempo impiegato per arrivare sulla faccia interna. Il processo di accrescimento della concentrazione è velocissimo almeno fino a concentrazioni cristiane (ad esempio x=0,6), anche perché stiamo parlando di frazioni di grammo di idrogeno adsorbito e poi diffuso.
    In questo momento non capisco ancora se il meccanismo di accrescimento della concentrazione si arresta poco più in là o se prosegue, come dicono i FF fino a x=1
    Francamente ho dei dubbi su queste concentrazioni così elevate e sulle misure che vengono fatte per valutarle. Tutti i lavori con pressione da gas si arrestano prima anche a temperature basse che facilitano l’ingresso. Perché non sono andati avanti?

    • Camillo Franchini ha detto:

      Giancarlo,

      Il processo di accrescimento della concentrazione è velocissimo almeno fino a concentrazioni cristiane (ad esempio x=0,6),

      Esatto.
      Il diagramma di stato ci informa che a 20 °C l’assorbimento dell’idrogeno è spontaneo ed esotermico fino a X = 0.62 massimo.
      La concentrazione che si può raggiungere con l’idrogeno che gorgoglia sul catodo a pressione atmosferica dovrebbe essere intorno a quel valore.
      Bisogna ragionare su una cella aperta, altrimenti si cade nelle macchinette chiuse commerciali che producono idrogeno a piccola pressione perché sia facilmente utilizzabile. Se si insiste sulla cella chiusa, si toglierebbe ogni originalità al brevetto di Arata. Arata è fiero della sua cella aperta.
      Le considerazioni che fa Mario ipotizzando x = 0.85 sono del tutto arbitrarie e derivate da letteratura carbonara, che dovrebbe comunque essere citata. Per adesso Mario è andato alla ricerca di brevetti altri, trovando perfino una “ingegnerizzazione” di quello di Arata, a suo parere! Peccato che si trattasse di una cella chiusa.
      Se poi quel valore 0.85 deriva da una curva di Baranowski che deve essere costruita con misure assolute, è come sollevarsi dalla palude tirandosi per i lacci delle scarpe. Se manca la misura assoluta, come pretendono di esibire quella derivata?
      E’ impressionante che non si capisca la necessità di misure assolute per arrivare a misure relative. Qua siamo a fisichetta, primo anno. Spero che Mario si sia accorto di questo difetto ff che periodicamente si incontra.
      Spero che Mario dia un’occhiata alla cella esibita all’ ICCF 12 del 2005.
      Cordiali saluti

      • Mario Massa ha detto:

        Ciao Camillo,
        sulla compressione elettrolitica mi pare che non troviamo un accordo. Per non essere monotoni proporrei, in attesa di dati/pareri ulteriori di soprassedere.

        Ho visto il link che si riferisce all’ ICCF-12 ( fino ad ora mi riferivo al brevetto originale di Arata US5647070).
        Su questa pubblicazione il mio parere coincide con il tuo.

        In questo documento Arata fa apparire come se il “DS-reactor” come lo chiama lui derivasse dalla “DS-cell” (che sarebbe il brevetto che guardavamo).
        Non capisco che nesso ci veda Arata:
        1 – nel Ds-reactor non vi è né elettrolita né elettrolisi
        2 – non è applicata alcuna differenza di potenziale
        3 – non vi è nessuna compressione: Pout è > di Pi

        A mio avviso il documento è interessante ma insufficiente: in figura 3D si vede che Tin si mantiene circa 8°C sopra Tout: perché il grafico si ferma dopo solo 12 ore quando le temperature non sono ancora stabili? In quel poco tempo l’energia erogata (probabilmente pochi Wh) è davvero incompatibile con una reazione chimica?
        L’andamento differenziale tra Tin e Tout di fig 3D è completamente diverso da quello di fig 4. In quest’ultima (non ottenuta in laboratorio) l’andamento è quello atteso se si realizzasse un fenomeno di fusione. L’andamento di fig 3D (apparentemente ottenuto da dati reali contrariamente a fig 4) invece presenta Tin>Tout fin da Pin=0 (anzi la differenza di temperatura sembra maggiore): non è un po’ strano?
        La cosa si potrebbe spiegare considerando che il calore anomalo comincia a generarsi fin da quando la concentrazione di D nel Pd supera un certo valore, e questo può accadere quando è passato pochissimo D all’interno e Pin è ancora praticamente 0.

        Comunque in questo caso il caricamento è esattamente un caricamento gassoso e come dici tu dovrebbe rispettare il diagramma di stato (che a quella T e P prevede X=0.65 all’equilibrio che qui non è nemmeno raggiunto): come la mettiamo col fatto che tutti sostengono che non ci sono fenomeni anomali se X<0.85?
        Inoltre il caricamento teorico quando Pin è inferiore alla pressione ambiente e T=170°C è circa X=0.05 (siamo a sinistra della campana): eppure secondo la fig 3D ci sarebbe già calore anomalo paragonabile a quello a 70 bar. Forse i diagrammi per H sono molto diversi da quelli per D?

        Ripeto, l’esperimento per il fatto che mostra andamenti notevolmente diversi tra H e D per me è molto interessante, ma mi pare un punto di partenza, non una dimostrazione evidente (tra l’altro il confronto tra H eD è fatto in condizioni di P diversa e la differenza di temperatura è di 1°C che non è molto. La differenza è molto più evidente con le nano polveri, ma qui P e T sono completamente diversi).

        Poiché potrebbe sfuggirci qualcosa, in questo caso occorrerebbe sollecitare l’intervento di qualche tecnico fortemente sicuro della realtà della ff (basta che non lo assali come un leone!).

        • Camillo Franchini ha detto:

          @Mario

          Comunque SE il caricamento elettrolitico permette X maggiori di quelli ottenibili secondo il diagramma di stato alla stessa P e T, il campo elettrico in un qualche modo dovrà centrare.

          Non credo che nessun chimico o esperto di Scienza dei Metalli possa accettare che il diagramma di stato Pd/H, grandezza termodinamica, sia funzione del modo con cui lo costruisci.
          Sostenere che il diagramma di stato Pd/H ottenuto per caricamento umido elettrochimico abbia una sua autonomia e sia diverso da altri costruiti in altro modo è sostenere una violazione della termodinamica chimica. Saremmo o di fronte al 4° miracolo della ff.
          Il diagramma di stato di Pitre (“fusionefredda3”) è stato costruito con i dati forniti da 6 sperimentatori diversi e indipendenti; i punti si sovrappongono perfettamente.

          come la mettiamo col fatto che tutti sostengono che non ci sono fenomeni anomali se X<0.85?

          Semplice, la mettiamo negando che esista la ff.
          Tu credi davvero che sia stato raggiunto x = 0,85, se tale valore non figura nel diagramma di stato?
          Questa è una delle tante incoerenze della ff. Probabilmente nessun ff ha mai considerato un diagramma di stato. Partono a testa bassa con i loro esperimenti, sperando di avere una botta di fortuna. E’ la loro filosofia: l’intendance suivra. Si troverà sempre un Hagelstein, ingegnere esperto di laser, a fornire una teoria su misura.

          sulla compressione elettrolitica mi pare che non troviamo un accordo.

          Ma è proprio quella che pratica Arata nella sua ff. La prima figura del rapporto presentato a ICCF 12 è una bella cella elettrolitica aperta, di facilissima interpretazione.
          Se non ci occupiamo della compressione elettrolitica di Arata, di che cosa ci occupiamo?
          Cordiali saluti

    • Mario Massa ha detto:

      Ciao Giancarlo,
      rispondevo solo a Lambda. Comunque SE il caricamento elettrolitico permette X maggiori di quelli ottenibili secondo il diagramma di stato alla stessa P e T, il campo eletttrico in un qualche modo dovrà centrare. Se quello interno appare trascurabile, non mi rimane che pensare a quello nell’interfaccia catodo-elettrolita.

  37. Valerio Peralta ha detto:

    Se volete farvi 4 risate date un’occhiata alla descrizione di Hyperion su 22p; trovo stupenda la fase II del caricamento, in cui l’idrogeno atomico si trasforma in un neutrone virtuale per superare la barriera di Coulomb… Siamo a Star War!

  38. Giancarlo ha detto:

    @Mario Massa
    Gli esperimenti di questi FF sono difficili da seguire e non li sanno spiegare, quasi che i risultati vengano per caso e l’esperimento manchi di progettualità.
    Nessuno di loro pensa mai che H e D sono isotopi per modo di dire: tra Ni58 e Ni59 c’è una differenza di massa inferiore al 2%; tra H e D la differenza è 100%. In presenza di un catalizzatore (ni, Pd)i due reagiscono persino tra di loro generando ad esempio queste molecole: HD e HD2O. Il meccanismo si chiama sostituzione ed è sbilanciato a favore del D, nel senso che la reazione in cui il D prende il posto di H è esotermica, quindi favorita. L’altra invece è endotermica.
    Ora immagina di avere del Pd che immagini puro e invece contiene inevitabili tracce di H2 e H2O derivanti da esposizioni sia pure brevissime all’ambiente. Quando espongo il Pd al D oltre al calore generato per l’adsorbimento ottengo il calore di sostituzione. Se lo espongo al H questo calore di sostituzione non c’è e questo potrebbe spiegare la temperatura leggermente inferiore. Inoltre si può fare l’esperimento opposto, quello in cui il Pd è contaminato con D. In questo caso il calore di sostituzione è negativo; questa è la conferma che la reazione non è nucleare, perché nelle reazioni nucleari non esiste calore negativo.
    Considera poi che negli esperimenti di FF il banco non viene cambiato, la cella è usata prima per l’uno e poi per l’altro isotopo e la pittura è completa.
    Che ne dici, può spiegare Arata senza effetti nucleari?

    • Mario Massa ha detto:

      “Che ne dici, può spiegare Arata senza effetti nucleari?”
      Grazie Giancarlo. Direi di sì. Se invece di 12 ore fosse andato avanti 12 giorni sempre con Tin 8°C sopra Tout allora direi di no. Però ribadisco che ci vorrebbe un ff a controbattere.

  39. Giancarlo ha detto:

    @sandro75k
    Il mezzo sarebbe segreto in attesa della pubblicazione del lavoro. E’ comunque un cristallo con indice di rifrazione non lineare con non linearità del primo ordine.

  40. Giancarlo ha detto:

    Alessio o Gherardo, non ricordo chi dei due, mi ha appena informato dell’entrata in campo di tale Eugenio Iannone, con un articolo su Lindro, relativo al metodo scientifico e con una lettera a Daniele, cui lo stesso ha immediatamente risposto su 22pazzi.
    Daniele si sente accerchiato e si spinge a dire che l’entrata in campo l’ho sollecitata io. A parte che non vedo che cosa ci sarebbe di male, personalmente non vedo Eugenio da una decina di anni e l’ultima volta penso di averlo sentito per telefono un annetto fa. Vive ancora a Milano, per quanto ne so. Benvenuto comunque nel club, Eugenio. Tra l’altro Eugenio ha avuto la fortuna di lavorare in Pirelli Lab, quando emigrò perché forse non ce la faceva più a sopportarmi, e lì è stato a contatto con Preparata, Flavio Fontana e Luca Gamberale: magari ci può raccontare qualcosa.
    Tra l’altro Daniele si è esibito nel solito confronto tra Popper e Kuhn, con Kuhn ovviamente vincente. Gli consiglio di approfondire e scoprire magari anche Quine o Paolo Rossi. Che non si possa più dire in giro che le cose per Daniele si dividono in due: quelle che conosce poco e quelle che non conosce per niente.

    @Livio
    Non ho facebook, invita Eugenio a farci una visita.

    Ragazzi ci pensate, conosco ben due persone che scrivono su Lindro.

  41. Andrea ha detto:

    @Giancarlo
    1) Siete riusciti ad osservare quella piccola frazione di raggi gamma che statisticamente riesce ad oltrepassare la barriera degli heavy electrons?
    2) Perché non spegnete la cella ed osservate i prodotti di decadimento beta degli atomi trasmutati che sono ritardati anche di tempi considerevoli (cioè, perché non cercate di osservare i gamma del decadimento beta)?

    Posso provare a risponderti nell’attesa di risposte più scientifiche e che qualche amico si sbilanci.
    Cuore oltre l’ostacolo, chiedo perdono se scriverò cavolate:
    1) E’ molto difficile misurare i gamma emessi da un plasma elettrolitico, dal punto di vista della precisione della misura sperimentale i disturbi elettromagnetici del plasma, caotici e imprevedibili non consentono una misura precisa; ricordo che in alcuni esperimenti hanno utilizzato dei cartoncini fotografici e dei vecchi metodi di contrasto, qualcosa è stato rilevato ma troppo poco per essere certi sia in un senso che nell’altro, chi sperimenta conosce benissimo questi problemi e purtroppo di solito chi fa questo genere di esperimenti non possiede attrezzature milionarie come al CERN.
    2) A plasma spento sono state fatte misure di possibili trasmutazioni al catodo e in soluzione, la quantità di nuclidi rilevata è molto maggiore in soluzione rispetto al catodo, da tener presente però che la parte attiva del catodo finisce tutta in soluzione a causa dell’attività del plasma.
    Non sono mai state effettuate misure di emissioni gamma dalla soluzione perché non c’erano i mezzi idonei per poterlo fare, purtroppo.
    Dagli esperimenti che fino ad oggi ho avuto la possibilità di seguire “sembra” evidente una attività differente rispetto i tipici materiali radioattivi che producono un flusso statisticamente distribuito, vengono misurati eventi ‘burst’, di cui risulta difficile prevedere ‘accensioni’ e ‘spegnimenti’.
    Questo per quanto riguarda le celle elettrolitiche alla Mizuno-Cirillo-Iorio-Dattilo e ipotizzo anche per celle più recenti tipo Athanor; sono comunque informazioni un po datate, ho seguito il gruppo di Caserta dai suoi inizi fino al 2009 se non ricordo male e poi mi sono occupato di cavitazione, degli aspetti tradizionali della cavitazione con qualche piccola incursione negli aspetti nucleari.

    Concludo dicendo che dal mio modesto punto di vista, se accetti la mia opinione, le domande sono pertinenti ma non per il fenomeno in gioco, c’è ancora moltissimo da capire, studiare e sperimentare.

    • Giancarlo ha detto:

      @Andrea
      In questo momento non mi ricordo se usino tungsteno, ma mi pare di sì. A partire dal W184 che è il più diffuso in natura, col meccanismo ipotizzato (WLT), si forma W185 che decade in Renio 185 con un’emivita di circa 70 giorni. Il che significa che dal momento in cui spengono la cella vedono gamma per un annetto almeno. Per dichiarazione di WLS la loro è fisica tradizionale aggiustata con l’interazione debole, quindi dalla considerazione precedente non si scappa. Cirillo li vedete i gamma?
      Come vedi, Andrea, nelle mie domande non ci sono dubbi, ma solo argomentazioni fisiche banali. Cirillo dice che trovano il Renio in grande quantità, il che significa che fanno l’analisi dopo parecchi giorni, altrimenti i decadimenti sarebbero stati in numero infimo: non lo dico io. Magari FermiGas ci può mettere un po’ di numeretti, che io sono stanco.
      Se poi vogliono continuare a studiare il fenomeno per 23 anni è nel loro pieno diritto, sono dei privati a Promete.

  42. Gherardo Gentzen ha detto:

    Mi sono imbottito di Coca Cola e caffé, pronto a superare una nottata in bianco, l’ultima di questo anno accademico, per sbrigare le ultime faccende e rispondere agli email in sospeso. Non ero esattamente di buon umore, ma avevo scordato che la fortuna aiuta i bastardi. Guardate cosa ho trovato nella mia ricognizione di routine:

    http://22passi.blogspot.co.uk/2012/07/lettera-aperta-eugenio-iannone.html

    La paginata è bella tutta, ma la comicità di questa esortazione di Passerini (impiegato comunale) a Iannone (scienziato) è sublime:

    Ma forse, oltre ad abbeverarsi a Popper [Lei, Iannone,] dovrebbe masticare un po’ anche Kuhn, che a livello epistemologico era un po’ più smaliziato del primo…

    `Dovrebbe masticare un po’ anche Kuhn´! `A livello epistemologico´! Dette da uno che sull’Indro esultava per una `vera e propria campagna di ricerca in doppio cieco´!!

    Bisogna aggiornare la voce `macchietta´ nei dizionari. Questa è la cosa urgente, altro che il cambio del paradigma.

    A proposito, smentisco di avere un filo rosso che mi collega stretto stretto a Iannone. Fino all’altro ieri non lo conoscevo, poi ho letto il suo articolo e solo venti minuti fa ho saputo che è uno scienziato collega di Giancarlo. Non ne farò una colpa a Daniele per avere toppato: in questo caso è sfiga pura, non mi sento di infierire.

    Mario, ho visto che hai risposto molto seriamente a Daniele, cose sensate e condivisibili, che però hanno il difetto fatale di non confermare l’intuizione kuhniana del poeta. Ti volevo chiedere: come fai a rimanere sempre così serio? Possibile che in te non ci sia un briciolo di cattiveria? Quale molla ti fa scrivere senza nemmeno il premio di una ghignata? Vuoi diventare santo?

    • Camillo Franchini ha detto:

      Sandro,

      Posso dirLe che trovo davvero sgradevole questo commento

      Può essere più esplicito o preferisce scrivere al massimo due righe per messaggio, dopodiché si prende un bianchetto perché è esausto? Dovrebbe capire che si usa questo blog per fare battute come usava fare la Ragazzona, non ne esce nulla di buono.
      Poi se vuole continui così, non mi diverte moderare la gente.
      Che cosa L’ha sgradevolmente colpito del messaggio di Gherardo?

    • Gherardo Gentzen ha detto:

      Sandro, adesso sono veramente di corsa, ma se vuole approfondiamo il discorso meglio nei prossimi giorni, se riuscirò a collegarmi.

      Mi dispiace di esserle stato sgradito, ma, sperando che non si offenda, le dico che secondo me lei ha un tipico atteggiamento italiano, molto sbagliato, che è quello di dividere la società in classi, dove gli accademici stanno in alto e gli osti stanno in basso.

      Vede, io non la penso affatto come lei. Io non mi sento superiore a nessuno, e nemmeno inferiore. Io semmai divido le persone tra competenti e incompetenti, e quando dico che Passerini non deve essere preso sul serio non lo dico perché è `inferiore´ a uno scienziato, ma perché parla di cose che non sono il suo mestiere. Io non mi sogno nemmeno di parlare di amministrazione comunale, che è il suo lavoro, non vedo perché lui può parlare impunemente del mio, tra l’altro dimostrando ogni tre parole che non ci capisce niente.

      Lei leggendo il mio messaggio come se fosse scritto in modo altezzoso rivela la sua di spocchia, non la mia. Le faccio tra l’altro notare che se mi ritenessi superiore a Passerini non lo prenderei in giro, perché non sarebbe sportivo.

      • mW ha detto:

        @Alessio
        Sono d’accordo.
        Il problema, secondo me, è una presunzione molto spiccata, e una sovrastima delle proprie capacità che sarebbe una rovina anche per un premio Nobel.
        C’è chi manca di autostima, c’è chi ha il problema opposto.
        Ad esempio, se una persona frequentemente sottolinea di aver dato gli esami del biennio di ingegneria, ma poi usa termini come “sillogismo” a me viene il dubbio che in realtà di quel biennio non gli sia rimasta alcuna forma mentale.
        “Sillogismo” è un termine da liceo classico, che peraltro va benissimo, ma nel biennio di ingegneria, fai tutto ciò che devi fare, dimostri tutto ciò che devi dimostrare riducendo le parole al minino,
        ricordando che p=>q equivale a nq=>np,
        sapendo che se vai in macchina implica che hai infilato le chiavi nel quadro e non viceversa, sapendo che se hai detto che se quando piove esci con l’ombrello, e poi non piove, allora puoi fare quello che vuoi e non hai detto una bugia, etc.
        Correggimi se sbaglio, io ho fatto l’ITIS e poi solo Ingegneria.
        “Sillogismo”, mai sentito questo termine a ingegneria.
        Ma queste sono solo sensazioni.
        Il fatto è che se Passerini, invece che otto esami, ne avesse dati nove, e avesse dato fisica tecnica, forse avrebbe capito certe stupidaggini.
        Ma visto le boiate che ha pubblicato, facendole magari passare per articoli autorevoli (e qui non scendo nei dettagli, perchè non voglio dire sempre la stessa cosa, comunque qualcuno ha capito a cosa mi riferisco…) è più che evidente che di ciò che è la parte generale del sapere di Ingegneria, non sà nulla.
        Se io procedessi con questa sicumera nel mio modesto impiego, mi sarei già giocato il posto da un pezzo.
        Sarebbe come se dall’oggi al domani mi mettessi ad occuparmi, come Passerini, di amministrazione di un Comune. Sicuramente farei delle figuracce.

        Anche io non penso che vi siano lavori “superiori” o “inferiori”.
        Tutt’ora penso che il mio lavoro sia meno indispensabile di quello di un netturbino.
        mW

        • Gherardo Gentzen ha detto:

          Caro mW, direi che il termine `sillogismo´ stia ormai per indicare un passo di ragionamento elementare, non mi sembra inappropriato usarlo in questo senso. Però, inevitabilmente, Passerini lo ha usato male nel caso in questione, perché avrebbe dovuto parlare di proprietà transitiva, ma fa niente.

          È interessante il suo meccanismo mentale: non può dimostrare che ci sia stato un collegamento con Iannone, e quindi fa un’allusione oscura usando un linguaggio pseudoformale. Una specie di latinorum a uso dei gonzi.

          Conferma questo suo atteggiamento in un nuovo post, dove scrive la seguente frase:

          Aspetto che chi fa parte della comunità scientifica replichi a un punto preciso della mia “Lettera aperta a Eugenio Iannone”

          Una frase pomposissima, tra l’altro per introdurre un quesito ridicolmente mal posto. Come fa a illudersi che alla comunità scientifica possa importare qualcosa della sua `lettera aperta´? Forse l’utile profeta voleva riferirsi ai tre o quattro ricercatori che leggono il suo blog, ma tanto vale chiamarli per nome invece di riferirsi alla comunità scientifica, come se lui ne fosse un interlocutore. Ma ci faccia il piacere.

          Comunque rispondo alla domanda, brevemente per mancanza di tempo (sono quasi in vacanza e devo partire): è vero, ed è noto a tutti, che alcuni lavori vengano pubblicati su rivista senza un controllo accurato dei contenuti da parte di revisori anonimi. Questo accade in casi rari, richiede una giustificazione, e non significa, come il nostro insinua, che non avvenga una peer review. Per esempio, uno degli articoli fondamentali della mia disciplina è stato pubblicato così: `Linear Logic´ di Jean-Yves Girard (1987). Col permesso di Camillo, spiegherò tra qualche giorno come funzionano i casi di questo tipo. Mi serve un po’ di tempo perché l’argomento della peer review è una materia abbastanza complessa. Nessuno si aspetta che la peer review sia `pura´, come il nostro amico vorrebbe far credere. La peer review è solo un filtro, molto rozzo peraltro.

          Esistono anche, naturalmente, casi in cui il sistema della peer review venga violato, in istanze di vera e propria mafia accademica (e ricordo a Daniele che gli accademici disonesti sono il nostro bersaglio). Una `notitia criminis´ o un `punto preciso´, come dice Daniele, non sono però un’allusione su un blog di esoterismo a una voce raccolta in giro su autori non specificati. Quella è solo un’insinuazione incomprensibile e del tutto innocua, e quindi inutile, visto che non fa nemmeno ridere.

        • mW ha detto:

          NOTIZIA CRIMINIS_3
          Davvero non ha mai sospettato che accada che alcuni lavori vengano pubblicati su riviste senza essere sottoposti in alcun modo a peer review?
          Sarebbe un comportamento criminale non trova?
          Eppure la voce gira nelle università e – le assicuro – proviene da fonti assolutamente attendibili… che ci tengono a non essere citate.
          E indovini un po’ di che tipo di articoli si tratterebbe… su provi a indovinare: di articoli scritti da qualcuno appartenente al comitato di redazione? oppure di articoli scritti da altri?

        • Giancarlo ha detto:

          Daniele, se mi spieghi meglio che cosa vuoi da noi giuro che mi ci impegno a risponderti. Ma così proprio non capisco che cosa cerchi, non capisco proprio la domanda. Concordo con te che sarebbe un comportamento criminale con le eccezioni di cui al mio commento precedente. Sei sicuro che nessuno ti stia facendo di nuovo uno scherzo? Come si fa a sapere che un lavoro non è stato assoggettato a peer-review? chi te lo dice?
          Adesso ci sono dei sistemi automatici, tipo http://edas.info, che gestiscono il processo in maniera pubblica per quasi tutti i congressi e molte riviste e tengono tutto sotto controllo, ma 10 anni fa non c’erano. A che periodo ti riferisci?

        • gian ha detto:

          Daniele, alle volte sei veramente naïf nelle tue uscite e sinceramente non capisco se ci fai o ci sei. Hai scoperto che ci sono dei ricercatori disonesti? Benvenuto nel mondo reale, in questo blog lo si sta dicendo da un pezzo! Ti do una notizia in anteprima: in giro – pensa un po’ – c’è anche gente che ruba, evade le tasse, spaccia droga…
          Le asserzioni come la tua fanno solo pensare che sei totalmente estraneo al mondo della ricerca se sei così ingenuo da scrivere frasi come Eppure la voce gira nelle università e – le assicuro – proviene da fonti assolutamente attendibili… che ci tengono a non essere citate.. Perfetto, visto che hai notizia dell’ingiustizia e ti fidi delle fonti fai nomi e cognomi, così li sputtani coram populo e ristabilisci la giustizia. Magari – segui il consiglio di Giancarlo – prima controlla che gli articoli oggetto della questione siano effettivamente non peer reviewed.

        • Giancarlo ha detto:

          @daniele
          Mi pare che il tuo appello qui non stia riscuotendo molto successo. Forse ci vorrebbe una platea più vasta: potresti provare col Manifesto o scrivere un articolo su Lindro il prossimo Mercoledì.

        • Luca ha detto:

          Scusate ma non sarà mica vera la voce di quei tre simpaticoni di Trizio Caio e Deuterio che garruli così cinguettano sul Passersera:

          @daniele
          Tempo fa avevi pronosticato per il funkyficio,con l’incalazare di succose news, addirittura la chiususra delle trasmissioni…
          Mi sembra che già comincino a levar le tende…ed aggiungo…ERA ORA!!!

        • Giancarlo ha detto:

          Alessio! torna dalle vacanze altrimenti si fanno brutte illusioni. Dillo pure a Gherardo.

        • Livio Varalta ha detto:

          Io ci sono, non mi sono mai assentato, è che non riesco a scrivere ed a ridere contemporaneamente.
          Beh, ci sono… diciamo che sono il rete, faccio 22 passi, guardo le oche, con L’Indro sotto il braccio, passo di qui a rinfrescarmi (qui la fusione fredda è proprio “fredda”).
          Domani scriverà su L’Indro il Poeta Smentitore, vedrò di leggerlo a singoli versetti, ho i crampi allo stomaco.

        • Livio Varalta ha detto:

          Giancarlo scrive:
          luglio 25, 2012 alle 11:03 am (Modifica)
          Livio buongiorno.
          Se rientra tra le tue autorizzazioni potresti provare a cambiare thread passando ad Arata_4bis visto che qui ormai con le cancellazioni è saltata completamente la struttura.

          Ogni tuo desiderio è un ordine:

          SI PASSA AD Arata4_Bis

          Il facente veci:
          Livio Varalta

      • Camillo Franchini ha detto:

        Gherardo,

        Che quello sia un tipetto l’ho capito quando ha scritto che mi comportavo in modo superficiale con Mario Massa. Ora ci si mette pure robi.

    • Franco Morici ha detto:

      Buonasera a tutti,
      mi chiamo Franco Morici, mi presento a tutti gli utenti di questo Blog che saltuariamente seguo da non molto tempo.

      Non avevo intenzione di intervenire nelle discussioni in corso perché (sinceramente e senza falsa modestia) per miei limiti, non mi ritengo particolarmente all’altezza di dare un contributo rilevante alla discussione tecnica che qui viene sviluppata.

      Sia chiaro che ritengo un onesto confronto tecnico di grandissima importanza per poter analizzare certe importanti questioni, al di là di quelle che possono essere le speranze più o meno motivate che ciascuno di noi ripone per il futuro.

      Mi sento però di dover intervenire a seguito del contenuto di parte del commento che riporto di seguito in corsivo:
      Mario… Ti volevo chiedere: come fai a rimanere sempre così serio? Possibile che in te non ci sia un briciolo di cattiveria? Quale molla ti fa scrivere senza nemmeno il premio di una ghignata? Vuoi diventare santo?

      Avendo avuto il privilegio di conoscere Mario di persona, non mi sento di ignorare il senso di queste domande, non per assumere la difesa di Mario (si difende benissimo da solo e generalmente con molto successo), ma perché voglio testimoniare la sua genuina onesta intellettuale e correttezza per cui, come scettico illuminato, secondo me coerentemente rispetta sempre l’interlocutore esprimendo però con schiettezza il proprio convincimento.

      Concludo il mio breve intervento ringraziando il padrone di casa per l’ospitalità momentanea, salutando in particolare Giancarlo (Gdmster) che mi rammarico di non poter più leggere molto spesso su 22passi.
      Grazie dell’attenzione.

  43. Giancarlo ha detto:

    Segnalo che nella presentazione di Roma, slide 24/32, Widom è tornato ai vecchi amori, forse Srivastava non lo ha avvisato, e ha posto v/c in un induttore pari a 0,1 derivandone un’energia di 5 MeV. In realtà sono 0,5 eV perché la velocità è 7 ordini di grandezza più bassa.
    Buona giornata.

  44. Gherardo Gentzen ha detto:

    Nel giorno in cui Passerini afferma che il Presidente Carpinteri ha dimostrato l’inconsistenza del “dossier piezopoli”, Il Fatto pubblica un articolo che ribadisce come 82 su 94 ricercatori abbiano chiesto le dimissioni del loro presidente:

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/07/20/piezonucleare-presunto-atomo-pulito-ha-nuovo-sponsor-che-batte-cassa-scilipoti/298903/

    Tra l’altro, chiederei a Passerini, ma è inutile, come fa a dire che Carpinteri ha dimostrato l’inconsistenza del dossier Piezopoli. Lui cita un `documento interno all’INRIM´ dove si dice che `il Presidente Alberto Carpinteri ha chiarito la propria posizione´.

    A me risulta che il documento che Passerini cita sia invece una nota stampa elaborata dall’Ufficio Stampa e Relazioni Pubbliche di Eurelab Srl. Sembrerebbe quindi una comunicazione diretta di Carpinteri e non dell’INRIM. Quindi io penso che Daniele abbia preso l’ennesimo granchio giornalistico, e per l’ennesima volta si sia prestato a fare da megafono.

  45. Giancarlo ha detto:

    Acqua.
    E’ un niobato-tantalato di potassio arricchito con litio (KTN:Li)
    Divertiti

    Fai clic per accedere a 1207.0683.pdf

  46. Giancarlo ha detto:

    @FermiGas
    Ho letto il lavoro (pre-print) relativo alla generazione di energia elettrica dall’acqua (32 J in 7 giorni) e sono rimasto veramente impressionato; pensa a tutti quelli che cercavano di contrastare la corrosione dei metalli parzialmente immersi in acqua e non sapevano che era l’effetto dei domini di coerenza. Mi dichiaro vinto, proprio non ce la faccio più.

  47. Camillo Franchini ha detto:

    Sandro,

    le mie scuse le ha cancellate per sbaglio?

    Le ho cancellate perché mi sembravano superflue. Serve a tutti non cazzeggiare.
    …dai non importa, questa volta punto sull’arseniuro di gallio…
    E’ sicuro di essere un esperto di arseniuro di gallio, di perovskite e di spinelli o si diverte a divagare? Mi ricorda un certo P…o che saccheggiava la rete in cerca di curiosità.
    La Sua partecipazione è utile se mette a disposizione la Sua esperienza personale, non quella di altri. Circa le citazioni è meglio limitarsi alle banche dati.
    Per dire, come usiamo il Suo arseniuro di gallio? Se si limita a quella riga non si capisce niente.
    Si offende se cancello tutti gli interventi come quello sopra?
    Buon fine settimana

  48. Camillo Franchini ha detto:

    @Sandro75k

    i miei commenti, per favore, li cancelli tutti.

    Possa farlo quando torno da Berlino? Adesso posso seguire strettamente il blog solo nelle parti che interessano tutti. Poi per due settimane circa penserò ad altro, a parte qualche intervento spot, se trovo il modo di farlo.
    l’esperto in mineralogia-petrografia è Lei
    Io ho fatto quell’esame, ma non sono assolutamente un esperto. Certo, so distinguere tra la perovskite e uno spinello. Però ammetta che neanche Lei è un esperto, se l’esame non lo ha fatto (Gallitelli). Non presentiamoci per quello che non siamo.
    Se fosse un esperto avrebbe fatto delle osservazioni pertinenti sulla ceramica di Arata.
    Saluti

  49. Camillo Franchini ha detto:

    @Sandro

    Ho già eliminato un bel po’ di Suoi messaggi; questa notte passerò in rassegna anche il post che precede questo. Si ricorda quando ha cominciato a scrivere qui?
    Se ha qualche richiesta particolare, non esiti, sono disponibile.

  50. Giancarlo ha detto:

    @Daniele
    Qualcuno fa orecchie da mercante. Finge di non conoscere il più banale dei sillogismi: se AG = GDM e EI = GDM allora AG = GDM (dove in questo caso non si tratta di uguaglianze ma collegamenti)

    Daniele, penso che come al solito ti sei sbagliato, forse volevi dire AG=EI. Nel tuo sillogismo il primo e i terzo termine sono uguali.
    Per la precisione.

    Sono stato in riunione 4 ore e coi commenti cancellati non capisco che cosa sia successo tra sandro e alessio. Qualcuno mi fa il riassunto?

    • mW ha detto:

      I sillogismi, servono a qualcosa al di fuori del liceo classico?
      A ingegneria si procede in modo più comodo.
      Se uno si ricorda qualcosa.

    • Gherardo Gentzen ha detto:

      Porca miseria Giancarlo, più che smettere di dormire, non so cosa fare per trovare il tempo. Su 22 Passi in Doppio Cieco imperversano e presumibilmente inciampano, ma io non ho il tempo di controllare tutto, tanto sappiamo già in partenza, per semplici considerazioni statistiche, che al 99% i loro sono buffi capitomboli. Non ho tempo per ridere oggi, non ho finito il lavoro e devo ancora fare le valigie.

      Faccio il minimo. Con le equazioni sbagliate non so cosa il profeta voglia dirci, ma ribadisco che non conosco Iannone e non ho mai comunicato con lui. Dell’articolo di Carpinteri et al. posso solo dire che i fisici amici miei che lo hanno letto mi hanno detto che l’articolo non ha risposto e che le critiche rimangono in piedi belle solide. Lo dico solo perché il passero insiste, io di mio me ne stavo bello zitto.

      Infatti tutti questi articoli, sia quello di Carpinteri sia quelli dei suoi critici dovranno essere sottoposti a peer review, quindi occorre aspettare per trarre conclusioni. Di sicuro Carpinteri non ha tirato fuori le registrazioni che aveva promesso, e questo è un brutto segno per lui. Io ovviamente non giudico nel merito perché non è il mio mestiere, quindi non ha senso che mi metta a capire, per esempio, perché l’utile profeta abbia evidenziato delle frasi con colori diversi (forse ci vuol far capire che sta effettivamente usando il metodo del doppio cieco e i colori sono a caso perché il passero capo si è bendato davanti allo schermo).

      L’unica critica che posso fare è che Passerini, come al solito, pecca di eccessiva fiducia nelle sue possibilità. Giudica che Carpinteri abbia risposto e che le critiche degli altri siano poco scientifiche. Come fa a giudicare? Perché ci capisce? No, non ci capisce un’acca, lo dice solo perché l’oste amico suo ha detto che il suo vino è buono. Prosit.

      Tra me e Sandro non è successo nulla, pensava che fossi spocchioso ma, dopo aver precisato che la contrapposizione tra impiegato comunale e scienziato la intendevo solo a livello di conoscenze scientifiche e non, per esempio, prestigio sociale, siamo rimasti in rapporti cordiali e ci diamo del tu.

  51. FermiGas ha detto:

    @ Giancarlo
    un fisico nucleare ci serviva

    Il punto è che per fare le riflessioni che ho postato non è necessario esser fisici nucleari, bensì è sufficiente esser stati bravi studenti di un qualsiasi corso universitario introduttivo sulla fisica nucleare o sulla radioattività-dosimetria.

    ha posto v/c in un induttore pari a 0,1

    Elettroni di conduzione a c/10 in un conduttore sappiamo che non esistono e se n’è già discusso. Una velocità di deriva del genere, inoltre, sarebbe significativamente maggiore della velocità di Fermi e io avrei più di qualche scrupolo, in questo caso, nell’applicare il modello classico come fa Widom.
    Altra cosa. È vero, sono un amante della spannometria, ma bisogna star attenti a non esagerare. Ora, modellare fulmini o conduttori esplodenti sottoposti a impulsi giganteschi di corrente come un circuito RL a parametri concentrati (ignorando irraggiamento, bremsstrahlung, ionizzazione e compagnia bella) mi pare veramente eccessivo.

    Ultima cosa. Se rilevassero, nei fulmini, elettroni da decine di MeV magari impattanti al suolo, non mi meraviglierei più di tanto se venissero prodotti anche dei neutroni. Guardate un po’ su EXFOR/CSISRS in merito alle reazioni (e, n).

  52. Camillo Franchini ha detto:

    @Mario Massa

    Scrivi:

    1 – si suppone che il caricamento elettrolitico permetta valori di X superiori a quelli di equilibrio a quella P e T con carica gassosa.

    Credo che questa tua convinzione sia all’origine della difficoltà che incontriamo a trovare un linguaggio comune.
    Un diagramma di stato è per definizione indipendente dal modo in cui viene costruito. Esso ha un significato termodinamico; per ogni combinazione di temperatura e pressione, ogni singolo punto rappresenta una situazione di minima energia del sistema Pd/H.
    Se non dai un significato termodinamico al diagramma di stato, troverai sempre un Preparata convinto che basti fare scorrere una corrente elettrica in una cella bustrofedica per illudersi di arrivare a X = 1. Stessa cosa per Arata, che conta sull’attività superficiale delle nanoparticelle, ignorando che l’attività superficiale serve solo per rendere più rapido il raggiungimento dell’equilibrio, senza modificarlo.

    • Mario Massa ha detto:

      Ciao Camillo. Scrivi:
      “1 – si suppone che il caricamento elettrolitico permetta valori di X superiori a quelli di equilibrio a quella P e T con carica gassosa.
      Credo che questa tua convinzione sia all’origine della difficoltà che incontriamo a trovare un linguaggio comune.”

      Camillo io non sono convinto di niente, essendo materia fuori dal mio ambito. Mi pare di capire che il compressore di Arata potrebbe funzionare solo a condizione che quanto avevo scritto al punto 1 sia vero. D’altra parte ci sono indicazioni chiare in letteratura che il caricamento elettrolitico sia più veloce. Valentini nel documento che avevo linkato giorni fa scrive:

      “Da queste prove si è notato che i valori di concentrazione raggiunti con idrogenazione gassosa sono stati molto bassi (pari a circa 0,35 ppm per l’idrogenazione condotta a 150 bar) e che pertanto l’effetto risultante dell’idrogeno sulle caratteristiche meccaniche è stato modesto. Si è scelto, pertanto, di effettuare anche un caricamento di tipo elettrochimico che permettesse di raggiungere concentrazioni superiori. Il caricamento è stato effettato con una soluzione di acido solforico 0,1 N, con l’aggiunta di 10 mg/L di As2O3 come veleno di ricombinazione, alla corrente di 1 mA/cm2. In tal modo è stato possibile raggiungere la concentrazione di 1,5 ppm e l’effetto di diminuzione delle
      proprietà meccaniche è stato molto più marcato.”
      E alla fine dice:”Il provino sottoposto a caricamento elettrochimico ha mostrato un ben maggiore assorbimento di idrogeno e quindi una deformazione a rottura più bassa.”

      Considera che l’idrogenazione a 150 bar è durata 1 settimana e che Valentini asserisce che la concentrazione teorica prevista al cuore era il 99% della saturazione e che i valori misurati confermavano il valore teorico.

      Si direbbe quindi che in questo caso il processo elettrolitico ha permesso di raggiungere un caricamento 4 volte superiore alla saturazione ottenibile con caricamento gassoso.
      Capisco che in questo caso è acciaio e non palladio, ma pensavo che ti avrebbe fatto venire qualche dubbio e spinto ad indagare, magari a contattare lo stesso Valentini.

      • Camillo Franchini ha detto:

        Mario,

        ci sono indicazioni chiare in letteratura che il caricamento elettrolitico sia più veloce

        Sì, risulta anche a me, a prescindere dalla ff, ovviamente.
        Gli studi di infragilimento da idrogeno degli acciai e delle guaine di contenimento di combustibile nucleari tipo zircaloy avvengono tutti in ambiente umido e secondo le modalità descritte da Valentini. Sono stati fatti molti lavori al CAMEN su questo argomento. Come agente di infragilimento è stato perfino usato il terfenile, ottimo agente caloporteur.
        Conosco abbastanza bene l’argomento, perché si tratta di elettrochimica applicata.
        L’avvelenamento della superficie catodica cui accenna Valentini impedisce la formazione di idrogeno molecolare.
        E’ impossibile infragilire l’acciaio mettendolo in atmosfera di idrogeno. Il processo sarebbe lunghissimo. Non è così stringente per il palladio, infatti Scaramuzzi ha caricato tranquillamente a secco.
        Bisogna tener presente che la velocità di carica non ha nulla a che fare con la quantità di idrogeno teoricamente caricabile. La quantità di idrogeno caricata diventa grandezza termodinamica solo all’equilibrio, formando un punto nel diagramma di stato.
        Vedo che insisti; a parte la cella bustrofedica di Preparata, ti risulta che qualche ff abbia caricato oltre 0,65 e abbia descritto con precisione come ha determinato X?

        Capisco che in questo caso è acciaio e non palladio, ma pensavo che ti avrebbe fatto venire qualche dubbio e spinto ad indagare, magari a contattare lo stesso Valentini.

        Per chiedergli cosa? Del resto so che cosa pensa Renzo Valentini della ff, ne abbiamo ragionato di persona. Se vuoi, puoi contattarlo ancora se hai dei dubbi, è persona molto disponibile.
        Gli puoi chiedere se ritiene possibile caricare oltre le indicazioni del diagramma di stato. Così hai un parere in più.
        E’ stato molto opportuno che abbiamo affrontato l’argomento, forse non era chiaro a tutti il significato termodinamico di un diagramma di stato.
        Considero molto stimolante il confronto con un ingegnere.

        • Mario Massa ha detto:

          Ciao Camillo,
          non voglio approfittare della gentilezza di Valentini che mi rispose immediatamente fornendomi la documentazione che cercavo, ma che mi avvertì che la materia è troppo complessa per essere affrontata da inesperti del settore (quale certamente io sono).

          Sopportami quindi se continuo a chiedere a te (non te lo ha fatto fare nessuno di aprire un Blog!). Se qualcosa del documento di Valentini dovesse risultare non chiaro nemmeno a te, certamente tu hai le conoscenze per poterne discuterne con lui: questo era il senso delle mie parole.

          Io interpreto così il suo documento:
          1 – ha caricato per una settimana a 150 bar un campione di acciaio.

          2 – In base al tempo e alla velocità di diffusione in quelle condizioni calcola che X deve essere uniforme in tutto il volume del campione (0.35PPM), cosa che verifica sperimentalmente.

          3 – io ritenevo che ormai fosse il valore di equilibrio: è qui che sbaglio? Eppure Valentini sembra darmi ragione: “Il tempo di idrogenazione è stato pari a 1 settimana per tutte le pressioni esplorate, notevolmente superiore al tempo di SATURAZIONE previsto (pari a circa 9h) necessario al raggiungimento di una concentrazione costante d’idrogeno su tutto lo spessore del provino.”

          4 – Ammesso che io non abbia male interpretato, come spiegheresti il rapido raggiungimento di 2.25PPM ottenuto con l’elettrolisi? Mi pare che secondo le tue convinzioni l’unica spiegazione possibile è che Valentini si esprima male, e che in realtà col caricamento gassoso non aveva raggiunto la saturazione come afferma.

  53. robi ha detto:

    Guglielmi
    Le faccio notare che la licenza di insultare e usare parole volgari ,Lei non se lo permetterebbe, verso i suoi colleghi….

  54. robi ha detto:

    sono stato censurato o dimenticato
    grazie

  55. robi ha detto:

    buonasera sior Camillo
    vedo che censura a tutto spiano
    ha ragione
    io registro

  56. mW ha detto:

    NOTIZIA CRIMINIS_1
    Davvero non ha mai sospettato che accada che alcuni chimici nucleari percuotano i disabili?
    Sarebbe un comportamento criminale non trova?
    Eppure la voce gira nelle università e – le assicuro – proviene da fonti assolutamente attendibili… che ci tengono a non essere citate.
    E indovini un po’ di quali chimici nucleari si tratterebbe… su provi a indovinare: di coloro che propongono spiegazioni a ciò che i modelli accettati bollano come mere anomalie/errori sperimentali? oppure di quelli che stroncano quelle spiegazioni?
    Aspetto, però è molto strano: di solito per la minima imprecisione vengo ripreso all’istante; stavolta, su una notitia criminis così grave… silenzio.

    • Luca ha detto:

      Campeggia
      B A C H E C A
      SORRIDO: perché l’immagine che da oggi fa bella mostra di sé sul mio desktop, la conosciamo in pochi al mondo
      i soliti fortunelli, ma è destinata a far vedere i sorci verdi a tanti irriducibili nemici storici della fusione fredda!

      Sarà questa ?
      http://22passi.blogspot.it/2012/07/un-cordiale-saluti-tutti.html?showComment=1342850901796#c5802669747535184173

      • caracolla ha detto:

        SE l’imagine e` questa:

        Direi che siamo alle solite, tanto rumore per nulla

        • caracolla ha detto:

          Ho letto ora l’anteprima su 22p
          Che tristezza…
          Questo Paese non riesce proprio a liberarsi del vannamarchismo.
          Anche se molto probabilmente è solo l’ennesima operazione bluff fatta apposta per riemergere dal dimenticatoio.

        • Luca ha detto:

          Buondì.
          Che tristezza davvero! La cosa grave è che lui ci crede veramente. Stamattina qualcuno è riuscito a scorgere un sorcio verde? Io per strada ho visto soltanto decine di coniglietti pasquali à Pois bianchi e rosa con ECAT scritto sul pancino che offrivano licenze esclusive. Che fatica evitarli e non tirarli sotto!

  57. tia ha detto:

    La perla del mese del blog di passerini se la aggiudica sandro75k:
    sapete quello che penso? I gruppi scientifi devono essere eterogenei il più possibile. Devono essere come una squadra di calcio. Deve esserci, lo scettico, il religioso, l’ateo, il chimico, il fisico, il geologo, l’archeologo, il biologo, il matematico, il contadino, l’ortolano e l’enologo… qui non è possibile che tutti gli esperimenti siano autoreferenziali! Anche nelle università si lavora male e senza metodo! Sono esterrefatto!

    • Camillo Franchini ha detto:

      @tia

      A parte gli enologhi da escludere perché possono portare all’etilismo i loro colleghi, il criterio suggerito da Sandro è stato sistematicamente adottato presso il centro dove ho lavorato. I gruppi di lavoro sono sempre stati misti, in particolare quando si trattava di cooperazioni con enti esterni. Anche la scelta delle persone era fatta con grande cura. Qualsiasi ricerca era caratterizzata dalle persone, dal budget, dal tempo da investire. Scaduto il tempo, si doveva comunque redigere un rapporto da spedire a Roma. Immagino che avvenga più o meno lo stesso all’università.
      Se non si fa così, si rischia di cincischiare e di passare il tempo a guardarsi l’ombelico e ad essere pericolosamente autoreferenziali. Il lavoro con terfenile cui ho accennato, non arrivò a termine a causa di un incidente. Fu interrotto e il personale addetto fu sciolto e destinato ad altra attività, senza drammi. Personalmente avrei voluto lavorare molto più a lungo sulle piogge acide con il collega Pantani dell’Università di Firenze, ma non mi fu concesso.
      Spero che anche oggi siano promossi i gruppi di lavoro misti. Però mi sembra che oggi si sia più gelosetti e chiusi nel proprio ambiente.

  58. Giancarlo ha detto:

    @Alessio
    Glielo dici tu o glielo dico io a Daniele che su molte riviste i lavori di commento ad altri lavori vengono pubblicati senza peer-review, a giudizio dell’editore o dell’editorial board?
    Io sono nell’Executive Board di Fiber and Integrated Optics della Taylor & Francis e alle volte capita. Si riferirà a questo? Magari se pubblica qualche decina di lavori capisce come funziona il meccanismo.
    Altra cosa, certo, è se uno che siede in qualche comitato di rivista sfruttando la propria autorità fa pubblicare il lavoro saltando la peer-review. In questo caso occorerebbe essere inflessibili ed emarginarlo, se uno riuscisse a scoprirlo.

  59. Giancarlo ha detto:

    Mi pare che molti stiano sbroccando di brutto. Deve essere il caldo. Mi sento un po’ in colpa, penso che dovremme avvisare le famiglie.
    Ho ritrovato un esperimento di mio nonno, noto chimico tra le due guerre, in cui dava la prima dimostrazione di fusione fredda tra la ruggine di ferro, il limone e il cloruro di sodio. Ricordo che mio padre me ne parlava sempre ma ero incredulo. Ho visto i diagrammi dell’epoca tracciati a mano con molta maestria. E’ evidente che si sviluppava calore anomalo per settimane e tra l’altro spariva anche la ruggine. (Metto le mani avanti per dire che nella mia famiglia non siamo sempre stati anti FF, non si sa mai che cosa accadrà stanotte).

  60. mW ha detto:

    NOTIZIA CRIMINIS_2
    Davvero non ha mai sospettato che accada che alcuni matematici coerciscano fobboni?
    Sarebbe un’abbazione criminale non trova?
    Eppure la voce gira nei cineforum e – le assicuro – proviene da fonti assolutamente attendibili… che ci tengono a non essere, e comunque!
    E indovini un po’ di quali matematici si tratterebbe… su provi a indovinare: di coloro che propongono spiegazioni assani ma pur sempre ddani anche come nuovo? oppure di quelli che stroncano quelle spiegazioni?
    Aspetto, però è molto strano: di solito per la minima imprecisione vengo ripreso all’istante; stavolta, su una notitia criminis così grave… silenzio.

  61. tia ha detto:

    BREAKING NEWS DAL PASSERO:
    Rossi ha rifilato un altra licenza all’ennesima start-up

  62. caracolla ha detto:

    Tra l’altro il dominio internet della società oggetto dell’ultima “passerata” è stato registrato a febbraio e la foto ritrae persone con abbigliamento invernale.
    Siamo in presenza di turbo- dilettanti.

  63. Camillo Franchini ha detto:

    @Mario Massa

    Mi pare che secondo le tue convinzioni l’unica spiegazione possibile è che Valentini si esprima male, e che in realtà col caricamento gassoso non aveva raggiunto la saturazione come afferma.

    Non possono esistere due valori di saturazione diversi. Immagino che il valore di 0,35 ppm rappresenti la “saturazione” con il mezzo gassoso, e 1,5 ppm quello con il mezzo elettrolitico. Sarà un modo di esprimersi da ingegneri. Probabilmente nessuno dei due dati rappresenta un punto di equilibrio termodinamico come quelli del diagramma di stato del palladio/idrogeno… se non altro perché non possono esistere due punti di equilibrio termodinamico! Una volta che l’idrogeno è sistemato nel reticolo, non si ricorda più da dove proviene.
    Gli ingegneri descrivono quello che hanno fatto, senza la pretesa di costruire un diagramma di stato “quel particolare acciaio”/idrogeno.
    E’ interessante sapere che a Pisa dispongono di un LECO DH603. Infatti lavorano molto con leghe metalliche e idrogeno.
    Ai miei tempi si usava la pompa Toepler; credo che molti di voi non sappiano nemmeno che cos’è, forse nemmeno i chimici.
    Buona giornata

    • Mario Massa ha detto:

      Ciao Camillo. Scrivi:
      “Sarà un modo di esprimersi da ingegneri”

      Io ho trascritto dalla pubblicazione di Valentini: mi hai consigliato tu di contattarlo, e penso che lui sia un chimico.

      “Una volta che l’idrogeno è sistemato nel reticolo, non si ricorda più da dove proviene.”

      Concordo, ma tutti ammettono che se interrompi l’elettrolisi in un tempo più o meno lungo la concentrazione si porta a quella prevista dall’equilibrio termodinamico a quella pressione e temperatura.

      In sostanza questi (da quanto ho capito anche Valentini) sostengono che l’elettrolisi, finchè è attiva, permette di immettere e mantenere nel reticolo più idrogeno di quanto previsto dal diagramma di stato a quella temperatura e pressione.
      Mi pare di capire che tu lo ritieni impossibile. Per questo mi pare che sia cosa che dovreste chiarirvi tra chimici.

      • Camillo Franchini ha detto:

        @Mario Massa

        In sostanza questi (da quanto ho capito anche Valentini) sostengono che l’elettrolisi, finchè è attiva, permette di immettere e mantenere nel reticolo più idrogeno di quanto previsto dal diagramma di stato a quella temperatura e pressione.

        Questa è un’affermazione davvero forte. Sulla superficie del catodo d’acciaio insiste idrogeno molecolare e atomico a pressione atmosferica. Posso capire che la carica elettrolitica sia più veloce della carica secca, ma immaginare che la carica vada oltre il valore della carica di equilibrio mi sembra del tutto arbitrario. Se accadesse, l’idrogeno sarebbe immediatamente sputato fuori dal reticolo, in modo da raggiungere il valore di equilibrio.
        Se hai dei dubbi su questo argomento, chiedi a Valentini; io non ne ho davvero.
        Valentini non dice che ppm 1,5 significa un valore superiore alla concentrazione di equilibrio, dice solo che è superiore al valore di saturazione ottenuto per via secca.
        Non puoi usare un lavoro da ingegneri per fare della termodinamica chimica. Chi conosce il valore d’equilibrio della concentrazione di idrogeno per quell’acciaio particolare? Nessuno. Se tu lo conosci e sai che si colloca sotto 1,5 ppm, posso darti retta. Così no.

        Mi pare di capire che tu lo ritieni impossibile. Per questo mi pare che sia cosa che dovreste chiarirvi tra chimici.

        I chimici sono in accordo totale, se hai la pazienza di leggere Ugo Bardi. Ugo Bardi non passa l’invenzione di Arata e nemmeno la conferma di Celani.
        Il contrasto è tra ingegneri chimici, probabilmente la tua specializzazione visto che ti occupi di chimica, e chimici. Hanno fatto studi diversi, quindi usano strumenti di indagine diversi. Nessuna complicazione, basta mantenere la propria autonomia culturale. Io ho una profonda stima verso gli ingegneri chimici; nessuno sa usare i diagrammi di Mollier meglio di voi.

        Cordiali saluti.

      • Camillo Franchini ha detto:

        Mario,

        penso che tu sia ingegnere chimico perché sei noto come esperto di misure calorimetriche. Difficile che abbia questa competenza un ingegnere civile, elettronico, meccanico, nucleare e via elencando.
        Buona giornata.

        • Giancarlo ha detto:

          Mi sa che è un meccanico. Sai Camillo noi ingegneri siamo abbastanza portati (parlo per me) a non saper nulla di tutto e ce la caviamo bene anche in campi oscuri, a differenza degli specialisti 🙂

        • Tiziano ha detto:

          Bravo Giancarlo, bel colpo! 🙂

  64. mW ha detto:

    Inoltre, io non me ne intendo di epistemologia.
    Ma a me sembra che si tiri un po’ khun per la giacchetta.
    I cambi di paradigma si basano su anomalie accertate.
    L’accertamento avviene tramite misure.
    Pertanto, di fronte a misure discutibili, credo che anche Kuhn non direbbe che siamo di fronte ad un cambio di paradigma.

    Pensiamo un attimo:
    adesso come adesso, i “cambi di paradigma” ci sono, si, ma semplicemente rendono l’esistente un caso particolare del nuovo paradigma.
    (1)La meccanica di Newton è un caso particolare della relatività.
    (2)Il sistema tolemaico, non è un caso particolare dell’astronomia moderna. Non credo, almeno.

    E’ possibile che con i secoli, il modo nel quale avvengono i cambi di paradigma sia mutato ad esempio da un tipo (2) a un tipo (1)?
    Forse perchè abbiamo sviluppato strumenti di indagine e di verifica molto avanzati?
    Nel caso (2), l’introduzione del cannocchiale può avere fatto la differenza che conduce al cambio di paradigma “spettacolare”?

    Avete altri esempi?
    ciao,
    mW

  65. Giancarlo ha detto:

    Io sapevo che in greco, a seconda del dialetto, doppia sigma e doppia tau potevano essere scambiate, da cui si originava sia thalassa sia thalatta. Non sapevo che in italiano si potessero tranquillamente scambiare doppia s e doppia zeta ossia ss=zz.

    Confermo di non aver visto sorci verdi mentre andavo prima a far la spesa e poi in ufficio: a proposito c’è qualcuno che sa perché si usi tale dizione?

  66. Giancarlo ha detto:

    Mi ero ripromesso di non fare interventi cross-blog e soprattutto di non rispondere alle sparate del vecchio e caro amico Paolo critico d’arte.
    Però anche Giobbe ogni tanto non ce la faceva.
    Stamattina alle 9:00
    Ho tentato in tutti i modi di far capire che ci dovrebbe essere spazio per tutti, che la ricerca ITER dovrebbe proseguire, solo, se si avesse la consapevolezza morale di aver concesso – anche – agli altri le stesse opportunità economiche e la stessa dignità; invece, ogni volta vedere certe “intelligenze ” arroccarsi dietro la scusa che “quella” è supportata dalla teoria e l’altra no, è – a mio avviso -un far torto a quella stessa intelligenza di cui la natura li avrebbe dotati e che loro sprecano – solo – per fini bassi e di parte, quindi mi sono liberato da quella frequentazione, perché avranno molto da insegnarmi sul piano della chimica e dell’ingegneria, ma nulla dal punto di vista umano.

    Caro Paolo, mi sapresti spiegare, dove vuoi, ammesso che sia io l’ing chiamato spesso in causa, cosa della quale non sono estremamente sicuro, in che cosa consisterebbero i miei fini bassi e di parte? A te non sembra un insulto gratuito? Intendi dire che ho qualche motivo di interesse a denigrare la FF? Sono pagato dagli arabi o da altri petrolieri? L’umanità è solo credere fermamente in Rossi in modo che si possano risolvere tutti i problemi dell’Africa? Andarci gratis in Africa, per esempio in Ruanda, per aiutarli con le cose che so fare è umanità lo stesso? Tu quando è l’ultima volta che sei andato in Africa ad aiutare gli Africani? Lo sai che mi hai rotto le palle? Quando la mattina ti fai la barba e ti guardi nello specchio, ti sorge mai il dubbio che la persona che vedi nello specchio sia completamente pazza? Perché ti assicuro che dài proprio quest’impressione quando scambi i tuoi desideri con la realtà e ti ergi a fustigatore degli atteggiamenti altrui. Max ci potrà pure dare il termine esatto.
    Io ho il terrore degli integralisti ed avendo passato parte del mio tempo recente in Libano in periodi difficili ti assicuro che so di che cosa parlo.

    • Max Altana ha detto:

      il termine esatto? Giancarlo, tu mi vuoi far querelare.

      In ogni caso, ci tengo a specificare che i disturbi della personalità non sono la mia specialità. Potrei aver dato questa impressione poichè sono appassionato della materia, e questa spesso incrocia la mia attività professionale, ma non sono certo in grado di pontificare. Giusto per ricordare a me stesso la famosa regoletta che qui si cerca -senza speranza, aggiungerei- di far capire a tanti.

  67. Giancarlo ha detto:

    Qui l’unico commento è che ci sarà “tolleranza zero” nei loro confronti: una società subisce un danno economico da articoli giornalistici totalmente inventati ad arte, pertanto saremo pronti alle azioni legali del caso, con richieste di risarcimento danni nei confronti dei diretti interessati e delle testate eventualmente coinvolte.
    Così parlò Aldo Proia.

  68. Giancarlo ha detto:

    Ragazzi, mi hanno passato uno scoop tremendo: l’accordo con la Prometeon è stato firmato in Australia! Che vorrà dire?

    • Giancarlo ha detto:

      Mi correggo, Daniele ha precisato che l’accordo data 4 o 5 mesi, il che lo rende compatibile con il maglione senza necessità di spostarsi nell’altro emisfero per firmare. Immagino che la notizia sia stata tenuta segreta per non turbare i mercati azionari e dare modo a qualcuno di accumulare qualche chilo di nichel.

  69. Giancarlo ha detto:

    @camillo
    @mario
    @franco morici

    Torno a bomba, il brevetto di Arata.
    Vorrei il vostro commento su quella che mi sembra un’incongruenza interna del brevetto. La figura 6, seppure estrapolata, ci dice che il logaritmo della pressione cresce linearmente con la concentrazione, il che mi torna e torna pure coi diagrammi PCI (quelli di Pitre, per intenderci). In modo equivalente si può dire che la pressione cresce esponenzialmente con la concentrazione, che poi è l’essenza del brevetto: piccoli aumenti di concentrazione grossi aumenti di pressione.
    La figura 2 invece mostra inequivocabilmente che la pressione cresce linearmente col tempo. Il che vuol dire che la concentrazione cresce esponenzialmente nel tempo: qualcuno di voi ci scommetterebbe un centesimo? Io, intuitivamente, mi aspetterei che la derivata decresca, il che vuol dire che la concentrazione dovrebbe crescere logaritmicamente.

    Ma non è tutto, perché poi Celani sfida Camillo e replica l’esperimento. a suo modo. Le figure 4 e 5 del suo lavoro dànno una crescita lineare nel tempo: secondo me c’è qualcosa che non torna anche nell’esperimento di Celani. Se poi guardo a quello che succede dopo che stacco l’elettrolisi, vedo che la pressione decresce come un esponenziale: questo vuol dire che la concentrazione sta scendendo linearmente, il che già mi pare più normale.

    Voi che ne dite, è il caso di chiedere lumi a Celani?

    • Franco Morici ha detto:

      Giancarlo,
      ti chiedo scusa ma necessito di un piccolo chiarimento in base al ragionamento che hai postato nel la prima parte del tuo commento.
      Dal grafico di fig.6 ricavo che log(P)=k1*H [dove per H intendo la concentrazione H/Pd].
      Dal grafico di fig.2, semplificando il ragionamento, ricavo che P=k2*t per cui posso sostituire la P ed ottengo:
      log(k2*t)=k1*H.
      Poniamo unitarie, per semplicità di ragionamento, le costanti di proporzionalità k1 e k2, quindi si ottiene una espressione tipo: log(t)=H
      Prendendo poi l’esponenziale di base 10 di entrambi membri ottengo 10^[log(t)]=10^(H), il che significherebbe t=10^(H).
      La relazione del tipo t=10^H secondo me significherebbe che H=log(t) cioè che la crescita della concentrazione H rispetto a t è del tipo log(t) per cui la concentrazione dovrebbe crescere in maniera logaritmica rispetto al tempo (e non “che la concentrazione cresce esponenzialmente nel tempo”).
      Sbaglio qualcosa in questa mia analisi?

      • Giancarlo ha detto:

        @Franco
        Assolutamente no, mi sono semplicemente sbagliato io, tanto è vero che sopra lo scrivo che mi sarei aspettato al massimo una crescita logaritmica, come trovi tu.
        In effetti la concentrazione dovrebbe crescere linearmente nel tempo almeno fino a x=0,75 per poi saturare; vedi ad esempio
        http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/0013468691853425
        che è un lavoro fondamentale per capire l’assorbimento in elettrodi di Pd (se vuoi te lo mando, visto che non è liberamente disponibile).
        Questo direbbe che comunque la pressione non salirebbe in maniera lineare, però siccome potrebbe essere che la crescita della concentrazione segua approssimativamente due spezzate (crescita immediata fino ad un certo valore e poi saturazione) fammici pensare con calma per evitare di scrivere altre stupidaggini.
        Grazie
        Giancarlo

      • Giancarlo ha detto:

        @Franco
        Poniamo unitarie, per semplicità di ragionamento, le costanti di proporzionalità k1 e k2, quindi si ottiene una espressione tipo: log(t)=H
        Prendendo poi l’esponenziale di base 10 di entrambi membri ottengo 10^[log(t)]=10^(H), il che significherebbe t=10^(H).
        La relazione del tipo t=10^H secondo me significherebbe che H=log(t)

        Io ho un bisogno assoluto di vacanze ma pure tu mica scherzi: sei passato alle potenze di 10 per invertire un’uguaglianza 🙂
        Un saluto

        • Franco Morici ha detto:

          Giancarlo hai ragione la relazione H=log(t) era già ricavata senza bisogno di ulteriori conti.

          Se hai tempo volevo provare a sottoporre una mia curiosità.
          Leggendo in brevetto, mi domandavo perché Arata rappresenti l’Idrogeno (nella forma ionica H+) che si diffonde/penetra all’interno del Palladio.

          Pensavo che lo ione H+ giunto al catodo ritornasse in forma neutra già sulla superficie del metallo e magari poi come atomo di Idrogeno neutro venisse adsorbito ma dai disegni di fig.3 (e in parte in fig.1B, ribadito anche al riferimento 4.20) sembrerebbe proprio di no.
          Come potrebbe lo ione H+ continuare a penetrare nel Palladio e rimanere uno ione positivo senza subire la riduzione?
          Scusami forse è una domanda stupida da profano, dettata da mia pura curiosità.
          Cordiali saluti

        • Giancarlo ha detto:

          Non è la sola imprecisione, Arata su alcune cose è molto disinvolto.
          Come dici tu H penetra come atomo e modifica la struttura del reticolo inducendo una transizione di fase (che allarga il reticolo) localizzata all’incirca in x=0,30. Poi diffonde e quando arriva di là si ricombina e dà H2.

        • Mario Massa ha detto:

          Ciao Franco. Scrivi:
          “Leggendo in brevetto, mi domandavo perché Arata rappresenti l’Idrogeno (nella forma ionica H+) che si diffonde/penetra all’interno del Palladio.”

          Secondo me Franco hai visto male. In figura 1B (relativa alla cella elettrolitica con Palladio), gli ioni H+ sono segnati entranti, non all’interno, Infatti più in basso in mezzo alla parete puoi vedere: (H) . Ciò messo un po’ anch’io prima di vederlo.

          Il caso della figura 3 invece si riferisce alla cella con parete elettricamente isolante a conduzione ionica.

        • Mario Massa ha detto:

          bello il ciò

        • Franco Morici ha detto:

          Ciao Mario,
          è vero, la figura 3 si riferisce al caso del materiale solido conduttore ionico.
          Non avevo fatto caso al simbolo (H) all’interno nel disegno di fig.1B, mi sembrava si raffigurasse una situazione in accordo a quanto descritto nel testo al punto 4.20 che tradotto mi pare dica:
          “Gli ioni Idrogeno H+ così prodotti sono assorbiti nella parete (all’interno della parete) del contenitore metallico 4 come mostrato schematicamente in FIG.1B.”.

          Meglio così. Grazie.

  70. FermiGas ha detto:

    Due domande semplici.
    1) I neutroni WLS della pulita ed ecologica FF, a parte la loro ultra-lentezza, in cosa dovrebbero differire dagli sporchi e cattivi neutroni termici di un qualunque reattore a fissione?
    2) Gli e- pesanti non esistono, per esempio, nei metalli U-233, U-235, Pu-239, Pu-241 o nel combustibile TRIGA? Se no, perché? Se sì, allora la sola formazione d’idruri potrebbe dar luogo a reazioni a catena, ma non mi risulta…

    • Giancarlo ha detto:

      Alla prima so rispondere: che non escono dal reticolo, tranne quelli che servono, misurandoli, a far vedere che ci sono sul serio. A me poi risulta che i neutroni sub-termici rimbalzano, ma forse mi sbaglio.

      • FermiGas ha detto:

        @ Giancarlo scrive:
        non escono dal reticolo, tranne quelli che servono

        Ok, ma perché poi non si manifestano tutti i processi connessi coll’attivazione neutronica (le misure a cella spenta ne sarebbero la firma)? Questione di “coerenza”? Se sì, perché allora la coerenza non si evidenzia anche cogli altri combustibili nucleari attuali? Questi dubbi, il modello di Srivastava&Co. riesce a dipanarli?

        i neutroni sub-termici rimbalzano
        Vero, al di sotto di una certa velocità critica. http://en.wikipedia.org/wiki/Ultracold_neutrons
        I neutroni di WLS sono ampiamente sotto la velocità critica. Ma negli urti elastici contro i nuclei del reticolo, immagino che acquistino energia. Il modello di WLS tiene forse conto di tutto ciò

        • Giancarlo ha detto:

          A domanda mia specifica Srivastava ha risposto che a cella spenta i nuclei trasmutati si comportano come la fisica standard e quindi è possibile misurare i decadimenti. Siccome quelli del W sono lunghissimi (70 gg) c’è tutto il tempo per fare quante misure si vogliono. Strano che non l’abbiano ancora fatto.

          Per WLS i neutroni non rimbalzano, sono tutti assorbiti.

          L’altra stranezza nella WLT, per te che ami la spannometria, è il numero di elettroni per protone che si calcolano con la loro teoria. Circa cento. Non sono riuscito a capire chi li fornisca.

  71. Camillo Franchini ha detto:

    @ Tutti

    Domani vado a Berlino e torno il 7 agosto. Livio Varalta ci fa la cortesia di amministrare il sito. Purtroppo deve farlo, perché ogni tanto Gherardo e Giancarlo inciampano in una moderazione senza un motivo riconoscibile.
    Sandro75K non è stato bandito, si è autoescluso, quindi può intervenire a suo comodo.
    Grazie Livio!
    Saluti a tutta la comunità. Alles Gute!

    • Livio Varalta ha detto:

      Prego Camillo! Cercherò di svolgere la supplenza nel migliore di modi. Buone Vacanze!
      La Comunità non approfitti della supplente…

    • Giancarlo ha detto:

      Buon viaggio e buon divertimento Camillo.
      Io ne approfitto per leggermi un po’ di lavori di elettrochimica così al tuo ritorno mi faccio trovare preparato…

  72. Camillo Franchini ha detto:

    Un ultimo commento:
    con ritardo ho letto l’articolo di Eugenio Iannone: è molto interessante per il contenuto ed è scritto bene. Una bella pagina di epistemologia. Daniele ha dei colleghi capaci; sarà all’altezza? Glielo auguro sinceramente. Se comincia a frequentare le persone giuste c’è speranza.
    Ora navigo un po’ per sapere chi è Eugenio Iannone.

  73. Livio Varalta ha detto:

    @Giovanni,
    condivido il suo sfogo, ma non pubblicherò il suo commento(come lei ha già, con buon senso, previsto).
    da oggi sono il supplente di Camillo Franchini che è in ferie per due settimane.
    Non mi è stato chiesto specificatamente ma non ospiterò sfoghi o mere polemiche sulla conduzione di altri blog. Ospiterò link e brevi commenti o repliche, anche pepati, ma senza insulti (preciso che non è il suo caso).
    Esempio: Le persone di buon senso basta che facciano 22 Passi per capire cosa lei intende.

    Cordialmente
    Il facente veci
    Livio Varalta

    • Giancarlo ha detto:

      Livio buongiorno.
      Se rientra tra le tue autorizzazioni potresti provare a cambiare thread passando ad Arata_4bis visto che qui ormai con le cancellazioni è saltata completamente la struttura.

  74. Camillo ha detto:

    @FermiGas

    Chissà se Hagelstein ri-scoprirà (a breve) anche la disuguaglianza di Clausius…

    Un ingegnere che fa errori di termodinamica è bene che passi il tempo a teorizzare la ff. Lì nessuno si accorge certamente di nulla.

  75. Pingback: Apparato Rossi - Focardi? Verita o bufala? SECONDO VOLUME - Pagina 35

  76. Pingback: Little blue penguins - Ocasapiens - Blog - Repubblica.it

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